INDICE 1 PREMESSA pag. 2 2 RIFERIMENTI NORMATIVI pag. 3 3 CAVI UTILIZZATI pag. 5 4 ELEMENTI PROGETTUALI pag. 9 5 DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI pag. 10 6 PREDISPOSIZIONE RETI pag. 11 7 CALCOLI ILLUMINOTECNICI pag. 12 8 ALLEGATI pag. 15 Pagina 1 di 15
1. PREMESSA Lo scopo del presente progetto è quello di realizzare gli interventi necessari alla realizzazione del nuovo impianto di illuminazione pubblica di alcune strade del quartiere Barracca Manna del Comune di Cagliari. L intervento prevede la realizzazione ex novo del suddetto impianto e sarà costituito dai seguenti elementi: quadristica, linee elettriche, pozzetti e relativi collegamenti, pali e armature e elementi di controllo del flusso luminoso. L impianto di illuminazione in esame costituirà la prosecuzione di quello esistente. Ciò significa che, a parte alcune particolari situazioni, le alimentazioni avverranno in derivazione dalla rete esistente. Si pone in evidenza che la Regione Sardegna, con delibera n. 48/31 dl 29.11.2007 ha approvato le linee guida e modalità tecniche d attuazione per la riduzione dell inquinamento luminoso e acustico e il conseguente risparmio energetico ( art. 19, comma 1, L.R. 29 maggio 2007, n.2). In base a tale guida i comuni della Sardegna sono tenuti a dotarsi di Piani di Illuminazione Pubblica che disciplinano le nuove installazioni. Anche in assenza di Piani approvati, tutti gli interventi di nuova realizzazione o ristrutturazione, devono attenersi alle indicazioni impartite, tra le quali si pone accento sulle caratteristiche illuminotecniche delle armature esistenti e quelle da sostituire. Pertanto gli interventi previsti saranno realizzati in accordo con le linee guida per la riduzione dei consumi energetici e dell inquinamento luminoso approvate dalla R.A.S. che considera ammissibili e specificatamente soggetti a contributo gli interventi di: sostituzione dei corpi illuminanti con apparecchi ad elevate prestazioni illuminotecniche nella fattispecie verranno utilizzati corpi illuminanti a LED ad alta efficienza; installazione dei sistemi di riduzione del flusso luminoso, centralizzati o punto a punto. Pagina 2 di 15
2. RIFERIMENTI NORMATIVI Tutte le indicazioni riportate nel presente elaborato devono ritenersi valide come se riportate nelle tavole progettuali. Come sono da ritenersi valide tutte le indicazioni riportate nelle suddette tavole anche se non espressamente citate nel presente elaborato. Le specifiche tecniche dei materiali, di volta in volta richiamate nel presente elaborato, faranno parte integrante dello stesso. Tutti gli impianti oggetto della presente relazione saranno realizzati secondo le disposizioni delle norme e leggi vigenti in materia, di cui si allegano i principali richiami, ritenendosi comunque incluse tutte le norme pertinenti, anche se non espressamente richiamate. Questo documento è stato elaborato con riferimento alle seguenti principali Leggi e Norme - Legge 37/2008 e regolamento di attuazione - Norme di sicurezza degli impianti; - D.L.GS. 81/2008 Testo unico sulla sicurezza. Inoltre: 1.2 Norme CEI/IEC CEI 17.5 fasc. 1913E, EN 60947-2: Apparecchiature a bassa tensione. Parte 2. Interruttori a corrente alternata. CEI 17-13/3 fasc. 1926, CEI 17-13/3VI fasc. 2504, EN 60439-3: Apparecchiature assemblate di protezione e di manovra per bassa tensione. Parte III: Prescrizioni particolari per apparecchiature assemblate di protezione e di manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale non addestrato ha accesso al loro uso. Quadri di distribuzione ASD. CEI 20-22II, CEI 20-35 fasc. 688, CEI 20-371 fasc. 739: Cavi isolati polivilicloruro di qualità R2, tensione nominale 0,6/1 KV, tensione di prova 4KV C.A. non propaganti l'incendio e la fiamma ed a ridotta emissione di gas corrosivi. CEI-22II, CEI 20-371 fasc. 739, CEI 20-11, CEI 20-34: Cavi isolati in gomma EPR ad alto modulo con guaina 0,6/1 KV non propaganti l'incendio e a fiamma a ridotta emissione di gas corrosivi. CEI 23-8 fasc. 335, CEE EL 26 1968: Tubi protettivi rigidi in PVC e loro accessori per installazione fissa per uso domestico e similare. CEI 23-9 fasc. 823, IEC 669-1: Apparecchi di comando non automatici interruttori per installazione fissa per uso domestico e similare. CEI 23-14 fasc. 297, CEI 23-14V2 fasc. 1250V: Tubi protettivi flessibili a base di cloruro di polivinile PVC e loro accessori per posa fissa. CEI 23-16 fasc. S430, CEI 23-16V1 fasc. S436, CEI 23-16V2 fasc. S606: Prese a spina di tipi complementari, per installazione fissa e mobile, destinate ad usi domestici e similari. CEI 23-18 fasc. 532, CEI 23-18V1 fasc. S635, CEI 23-18V2 fasc. S718, CEI 23-18V3 fasc. 1077V, CEI 23-18V4 fasc. 1522V, IEC 1009 EN 61009: Interruttori differenziali per usi domestici e similari ed interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per usi domestici e similari. Pagina 3 di 15
CEI 23-22 fasc. 778: Canalette portacavi di materiale plastico per quadri elettrici. CEI 23-32 fasc. 1278, CEI 23-32 V1 fasc. 1903V: Sistemi di canali di materiale plastico isolante e loro accessori ad uso portacavi e portapparecchi per soffitto e parete. CEI 23-51 fasc. 2731: Prescrizioni per la realizzazione, verifiche e prove dei quadri di distribuzione per Manutenzione Straordinaria Blocco Laboratori ITIS E. Barsanti Pomigliano d Arco (Na) 4 installazione fisse per uso domestico o similare. CEI 61-108 fasc. 2355, CEI EN 60335-2-40: Sicurezza degli apparecchi elettrici d'uso domestico e similare. Norme particolari per le pompe di calore elettriche, per i condizionatori d'aria e per i deumidificatori. CEI 64-8/1 fasc. 1916: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c. Parte 1 Oggetto scopo e principi fondamentali. CEI 64-8/2 fasc. 1917: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in c.a. e a 1000 in c.c. Parte 2 Definizioni. CEI 64-8/3 fasc. 1918: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c. Parte 3 Caratteristiche generali. CEI 64-8/4 fasc. 1919: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c. Parte 4 Prescrizioni per la sicurezza. CEI 64-8/5 fasc. 1920: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c. Parte 5 Scelta ed installazione dei componenti elettrici. CEI 64-8/6 fasc. 1921: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in c.a. e a 1500 in c.c. Parte 6 Verifiche. CEI 64-8/7 fasc. 1922: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in c.a. e a 15 in c.c. Parte 7 Ambienti ed applicazioni particolari. Pagina 4 di 15
3. CAVI UTILIZZATI I principali cavi utilizzati saranno i seguenti: - FG7R 0,6/1kV 1x16 mmq - Cavo unipolare, isolato in gomma (G7) con guaina in PVC (non propagante l incendio) come dorsale impianto di illuminazione; La sezione unica è stata espressamente richiesta dalla committenza al fine di consentire interventi di ampliamento senza dover sostituire intere linee di alimentazione. - FG7OR 0,6/1kV 2x4 mmq - Cavo multipolare, isolato in gomma (G7) con guaina in PVC (non propagante l incendio), per l alimentazione dei singoli corpi illuminanti, in derivazione dal pozzetto posto alla base del palo. Modalità di posa: - Posa interrata entro tubi a doppia camera, tipo FU 1x160 mmq come dorsale predisposizione rete ENEL. - Posa interrata entro tubi a doppia camera, tipo FU 1x125 mmq come dorsale impianto di illuminazione. - Posa interrata entro tubi a doppia camera, tipo FU 1x80 mmq come dorsale predisposizione rete TELECOM. - La protezione contro i contatti indiretti è garantita dall utilizzo di componenti in classe II o comunque prive di masse (totalmente isolanti). - La protezione contro le sovracorrenti è garantita da interruttori magnetotermici unipolari con potere di cortocircuito e corrente nominale adeguati al carico d utenza. La derivazione alla lampada è protetta da fusibile nella morsettiera ed è effettuata con cavo multipolare da 2x4 mmq. Il collegamento alla rete dorsale è effettuato tramite muffola. - La posa dei cavidotti sarà effettua su letto di sabbia o terra vagliata per evitare che parti acuminate del terreno, ciottoli o asperità, possano rovinare il tubo stesso. - La tubazione interrata deve essere sempre posata ad una profondità non inferiore a 0,5 m per l impianto di illuminazione pubblica, non meno di 0,8 metri per il cavidotto ENEL e per quello TELECOM dotati di una protezione meccanica supplementare qualora necessaria. - Gli apparecchi di illuminazione sono a LED, montati testa palo. I pali saranno montati a 0,50 cm dal cordolo del marciapiede su appositi plinti prefabbricati in cls dotati di pozzetto di ispezione e chiusino carrabile di cm 40x40. Pagina 5 di 15
Particolare punto luce a LED tipo Philips Selenium Pagina 6 di 15
Particolare punto luce installazione punto luce su palo Pagina 7 di 15
Particolare plinto porta palo prefabbricato Pagina 8 di 15
4. ELEMENTI PROGETTUALI Le vie interessate dai lavori non sono dotate di impianto di illuminazione pubblica. Con il presente intervento verranno installati in esse corpi illuminanti posizionati su pali alti circa 8-9 metri a LED. Per tutto l impianto si sono considerate le diverse componenti secondo la seguente distinzione e grado di priorità: - distribuzione elettrica in derivazione dalla rete e dalla quadristica esistente; - corpi illuminanti a LED da circa 74W; Il nuovo corpo illuminante sarà completo di palo inserito in un nuovo plinto prefabbricato o gettato in opera. Complessivamente si prevede l installazione di circa 100 nuovi punti luce con interdistanza non superiore ai 25 metri. La disposizione planimetrica potrà subire leggere modifiche in relazione alle esigenze in fase di realizzazione. Il livello di illuminamento rimarrà pressoché invariato e comunque al di sopra dei valori di legge. Pagina 9 di 15
5. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI ILLUMINAZIONE PUBBLICA - Installazione di nuovi pali di illuminazione con armature a doppio isolamento e sistema di illuminazione a LED dell ultima generazione Philips Selenium P=74W circa con sistema di controllo del flusso luminoso incorporato. - Conformità EN60598 ENEC CE RoHS - Il sistema di controllo elettronico di regolazione della sorgente luminosa è ideale per risparmiare energia riducendo il flusso luminoso nelle ore centrali della notte. Questo sistema, integrato all interno del driver, funziona in modo indipendente e non necessita di controllo esterno (sistema stand-alone ). Il Sistema si basa sul calcolo di una mezzanotte virtuale (punto medio di accensione) che viene preso come riferimento per i possibili intervalli di regolazione. Il calcolo della mezzanotte virtuale è automatico e continuamente aggiornato nel corso dell anno. Esistono più versioni del driver in cui è possibile scegliere sia la durata dell intervallo di regolazione che il flusso luminoso in fase di regolazione. Es. durata: - 6 ore (6 ore dopo il punto medio della notte) - 8 ore (2 ore prima del punto medio + 6 ore dopo il punto medio) Livello in regolazione: - 66 % del flusso nominale - 50 % del flusso nominale Pagina 10 di 15
6. PREDISPOSIZIONE RETI Così come previsto, al fine di consentire eventuali opere integrative evitando di intervenire sui lavori svolti, verranno realizzate le predisposizione delle reti ENEL e TELECOM - (solo tubazioni senza cavi). Inoltre, verranno realizzati degli attraversamenti di detti cavidotti. Le predisposizioni saranno tutte realizzate con tubazione FU15 a doppia camera dn 160 per la rete ENEL e dn 125 per la rete TELECOM. Le tubazioni saranno realizzate su entrambi i lati di ogni strada. Esempio predisposizione rete ENEL E TELECOM su via Simonetti Pagina 11 di 15
7. CALCOLI ILLUMINOTECNICI I valori di illuminamento utilizzati indicano quale interdistanza media tra i corpi illuminanti circa 25 metri, delle altezze, delle potenze e delle caratteristiche delle lampade impiegate deriva dalle diverse geometrie e tipologie dei tratti da illuminare. In particolare, in relazione a quanto previsto nel progetto i risultati di cui al calcolo illuminotecnico, dovranno essere rispettati i seguenti parametri: Il calcolo tiene conto della normativa vigente per la quale le strade urbane vengono classificate secondo la tabella 1, di seguito riportata, mentre nella tabella 2 sono indicate le caratteristiche cromatiche delle sorgenti luminose. CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE E AREE URBANE E RELATIVE PRESTAZIONI ILLUMINOTECNICHE Tab. 1 Gruppo e classe 1 A Strade con traffico esclusivamente o prevalentemente motorizzato. Si intendono appartenenti a questa categoria le strade, o le parti di strada (1), in cui le esigenze dei conduttori di automezzi prevalgono su quelle degli altri Tipo di strada Autostrade extraurbane Zone attraversate Luminanza media Lcd/m2 Uniformità U0 Uj Limitazione dell abbaglia mento G TI% Qualsiasi 1 > 0,4 > 0,7 6 10 2 A Autostrade urbane Cittadine 1 0,4 0,7 5 10 Di campagna 1 0,4 0,7 6 10 2 B 3 C 3 B 4 D 5 D 5 E Strade Cittadine 1 0,4 0,7 5 10 principali extraurbane Di campagna 1 0,4 0,7 6 10 Strade Cittadine 1 0,4 0,7 0,5 20 secondarie extraurbane Di campagna 1 0,4 0,7 6 10 Strade di servizio principali extraurbane Strade di scorrimento principale urbane Strade di scorrimento di servizio urbane 5 F Strade locali urbane/extraur Cittadine 1 0,4 0,7 0,5 20 Di campagna 1 0,4 0,7 6 10 Cittadine 1 0,4 0,5 4 20 Cittadine 1 0,4 0,5 4 20 Di campagna 0,5 0,4 0,5 5 20 Strade di Cittadine 1 0,4 0,5 4 20 quartiere urbane Di campagna 0,5 0,4 0,5 5 20 Cittadine 1 0,4 0,5 4 20 Pagina 12 di 15
bane Di campagna 0,5 0,4 0,5 5 20 (1) Una strada può, ad esempio, essere costituita da una o due carreggiate centrali destinate al traffico veicolare, oltre a due carreggiate adiacenti ai fabbricati e SCELTA DELLE SORGENTI LUMINOSE Le sorgenti luminose da assegnare alle varie aree pubbliche sono scelte con l obiettivo di minimizzare i costi d esercizio dell impianto, compatibilmente con i requisiti di qualità della luce, richiesti per alcune aree particolarmente designate alla vita sociale, come indicato nella seguente tabella. Tab. 2 Gruppo e classe Scelta delle caratteristiche cromatiche delle sorgenti luminose Tipo di strada Gruppo di resa cromatica (Ra) Temperatura di colore K 10 a, b, c Strade commerciali 1 3.300 a, b, c ( 80) 12 a, b, c Strade residenziali 1,2 3.300 14 a, b, o Sentieri, vialetti ( 60) 20 a Costruzioni 1,2 In relazione alla tonalità di colore della costruzione e non oltre 4.000 K L Uo Ui G TI EHM Significati dei simboli utilizzati nelle Tabelle 1 e 2 Luminanza media mantenuta. Valore che assume la luminanza media del manto stradale nelle condizioni peggiori di invecchiamento ed insudiciamento dell impianto di illuminazione. Per l illuminazione delle costruzioni (gruppo 20 di tab. 2), è il valore medio mantenuto sulle superfici illuminate dei valori rilevati o calcolati al centro delle maglie previste nei Capitolati. Uniformità generale. È il rapporto la luminanza minima dell insieme dei punti di calcolo o di rilievo, secondo la magliatura prevista dalla Norma, e la luminanza media. Uniformità generale. È il minore dei rapporti fra la luminanza minima e massima calcolate o rilevate al centro delle maglie, fra quelle previste dalla Norma, disposte lungo l asse di ciascuna corsia. Indice dell abbagliamento molesto. Abbagliamento prodotto dai centri luminosi, che dà luogo ad una sensazione fastidiosa, senza necessariamente compromettere la visione. indice dell abbagliamento debilitante. Abbagliamento prodotto dai centri luminosi, che può compromettere la visione, senza necessariamente provocare una forte sensazione fastidiosa. Illuminamento orizzontale medio mantenuto. Valore che assume un illuminamento medio del manto stradale, rilevato o calcolato al centro delle maglie previste dalla Norma, nelle condizioni peggiori d invecchiamento ed insudiciamento dell impianto. Pagina 13 di 15
EHmin E LcA 0,25 EV GR Illuminamento orizzontale minimo mantenuto. Valore dell illuminamento minimo riscontrato al centro delle maglie in cui si suddivide la pavimentazione, secondo quanto previsto dalla Norma, nelle condizioni peggiori di invecchiamento ed insudiciamento dell impianto. illuminamento semicilindrico medio mantenuto. Valore medio degli illuminamenti nei piani verticali che si affacciano in ambedue i sensi di marcia, all altezza di 1,50 m sul suolo, lungo le principali direttrici di marcia, nelle condizioni peggiori di invecchiamento ed insudiciamento dell impianto. Indice dell abbagliamento impiegato per traffico pedonale e ciclistico. Lc è il valore massimo di luminanza dell apparecchio visto da una direzione inclinata fra 85 e 90 rispetto la verticale e in direzione parallela all asse stradale; A è la proiezione della superficie luminosa del centro sul piano perpendicolare all asse stradale. Illuminamento verticale medio mantenuto, da riscontrare o calcolare, a livello del terreno, nei vari punti della rampa secondo una magliatura analoga a quella prevista per le strade, nelle condizioni peggiori di invecchiamento ed insudiciamento dell impianto. Indice di abbagliamento impiegato per l illuminazione di grandi aree o di monumenti (v. più avanti). - calcoli illuminotecnici - Il calcolo illuminotecnico, viene impostato con metodologia in automatico mediante la quale vengono imposti i parametri fondamentali che prevedono la scelta della apparecchiatura e della relativa curva fotometrica, la tipologia della strada da illuminare, l interdistanza tra i punti luce, la larghezza della carreggiata. L output di stampa, che si riporta nelle pagine successive, comprende in primo luogo le caratteristiche illuminotecniche della armature utilizzata per tutte le tipologie di palo, la tabella degli illuminamenti orizzontali, quindi la rappresentazione delle curve isolux degli illuminamenti orizzontali, la tabella dei valori delle intensità luminose, la curva fotometrica, le curve isolux e la tabella degli illuminamenti e rendimenti zonali. Pagina 14 di 15
8. ALLEGATI: Calcoli illuminotecnici Quadro elettrico tipo Pagina 15 di 15
Copia su supporto analogico di documento informatico sottoscritto da MURA GIOVANNI ANTONIO il 05/12/2015 23:09:00 Pierpaolo Piastra il 11/12/2015 10:44:03 con firma digitale rilasciata dal Certificatore InfoCamere. Delibera: 174 / 2015 del 21/12/2015.