Osservazioni alla componente geologica del PGT di Rho contenute nel parere della Provincia di Milano (Delibera di Giunta Provinciale n 146 del 16042013) Parere Controdeduzione Modifiche e/o integrazioni conseguenti 1. Il territorio di Rho si trova compreso nei seguenti macrosistemi idrogeologici evidenziati nella Tav. 7 del nuovo PTCP: influenza del canale Villoresi ; ricarica prevalente della falda ; Ambiti degli acquiferi a vulnerabilità molto elevata e ambito di rigenerazione della risorsa idrica. Si chiede pertanto di recepire gli obiettivi e gli indirizzi dell art. 38 delle NdA del PTCP in salvaguardia. Nelle norme di attuazione sono stati recepiti i contenuti dell art. 38 del PTCP. 2. In riferimento all art. 38 comma 4c delle NdA del nuovo PTCP relativo alla definizione della vulnerabilità intrinseca degli acquiferi, si chiede di analizzare i più rilevanti centri di pericolo per l inquinamento della falda, sia nella relazione geologica che nelle opportune cartografie allegate allo studio geologico. 3. Risulta opportuno valutare attentamente le modifiche che potrebbero essere indotte sulle falde dagli eventuali incrementi di portata dei pozzi idropotabili connessi alle future urbanizzazioni, congruentemente anche agli obiettivi di cui all art. 38 comma 2 delle NdA del nuovo PTCP Si concorda sull utilità di inserire in cartografia i centri di pericolo (considerando anche le aree a rischio di incidente rilevante e le aree sottoposte a bonifica), non si ritiene invece opportuno, per un documento di pianificazione a scala comunale, una analisi dettagliata dei centri di pericolo presenti. Per ottenere tale scopo sarebbe necessario uno studio idrogeologico di dettaglio (con utilizzo di modelli matematici), che esula dagli scopi del PGT. Nella Carta idrogeologica (Tav. n. 2) sono stati inseriti i centri di pericolo, le aree a rischio incidente rilevante e le aree sottoposte a bonifica 4. Essendo il comune di Rho caratterizzato da una vulnerabilità idrogeologica da alta ad elevata, si sottolinea la necessità di tutelare la risorsa idrica impedendone ogni forma impropria di utilizzo e trasformazione, per prevenirne l inquinamento e mantenerne la capacità naturale di auto depurazione ai sensi dei macroobiettivi di cui all art. 3, degli obiettivi di cui all art. 36 e ai sensi dell art. 38 delle NdA Per la tutela della risorsa idrica si ritengono sufficienti le prescrizioni indicate nelle Norme Geologiche di Attuazione; in tale documento è stato comunque inserito il capitolo Gestione delle acque superficiali, sotterranee e di scarico, che integra le prescrizioni citate.
del nuovo PTCP. 5. Congruentemente alla DGR IX/2616 del 2011 risulta opportuno evidenziare, nella carta idrogeologica (tav. 2a e 2b) allegata allo studio geologico, le aree in cui la soggiacenza della falda risulta essere ridotta. 6. Coerentemente a quanto indicato dalla DGR IX/2616 del 2011, per la valutazione delle condizioni di rischio nei territori compresi tra la fascia B di progetto e la fascia C del Fiume Olona deve essere realizzato lo studio di valutazione del rischio idraulico secondo l Allegato 4 della medesima DGR. 7. In conformità con quanto disposto dall art. 9 comma 6 bis delle NdA del PAI per le aree Em di dissesto idrogeologico e in considerazione del fatto che il PGT prevede l edificazione al loro interno (ambito residenziale di completamento n. 5 nell area di dissesto idrogeologico del Torrente Lura; ambito di riconversione funzionale n. 1 nell area di Nella carta idrogeologica è riportato l andamento della superficie piezometrica sul territorio comunale di Rho, si ritiene questo fatto sufficiente ad adempiere alla prescrizione. Il settore a tergo del limite di progetto tra Fascia B e fascia C è situato nell estremità occidentale del territorio comunale ed è costituito da un area agricola con superficie inferiore a 0,3 Km 2, interna al PLIS Parco dell Olona. Lo studio della componente geologica si è basato sulle risultanze dello Studio di fattibilità della sistemazione idraulica dei corsi d acqua naturali e artificiali all interno dell ambito di pianura Lambro Olona; Fiume Olona redatto dall Autorità di Bacino del Fiume Po per la definizione della fattibilità geologica in queste aree (classe 3), applicando le norme più restrittive della Fascia B (art. 30, 38, 38bis, 38ter, 39 e 41 delle NdA del PAI). Si ritiene tale classificazione e la normativa associata adeguata, viste le ridotte superfici di tale settore e le attuali e previste caratteristiche di uso del suolo. Qualora l Amministrazione Comunale manifesti l interesse per un diverso uso del suolo di tali aree, si renderà necessaria una più dettagliata valutazione del rischio idraulico (all. 4 D.G.R. n. IX/2616). Le norme inserite nello studio geologico prescrivono la realizzazione di studi di compatibilità idraulica all interno delle aree Em, in conformità all art. 9, comma 6bis del PAI. Gli studi idraulici nelle aree citate verranno eseguiti contestualmente alla progettazione degli interventi previsti all interno delle aree Em e potranno essere recepiti in una futura variante
dissesto idrogeologico del Fiume Olona), risulta necessario verificare la compatibilità degli interventi urbanistici previsti con le condizioni di dissesto, attraverso studi di compatibilità idraulica, da redigere secondo le metodologie di cui all Allegato 4 della DGR IX/2616 del 30/11/2011 e soggetti alla validazione da parte dell autorità competente. 8. Sulla base delle verifiche delle condizioni di rischio di cui sopra, dovranno essere verificate anche le relative classi di fattibilità geologica attribuite con quelle definite nella tabella n. 2 della parte 1, par. 3 della DGR IX/2616 del 30/11/2011. del PGT. Come indicato al punto precedente, eventuali modifiche alla fattibilità derivate dagli studi idraulici potranno essere recepite in una futura variante del PGT. 9. La Tav. 7 del nuovo PTCP individua lungo il Fiume Olona un ambito golenale che si chiede di rappresentare nelle opportune tavole dello studio geologico, integrando le norme geologiche con gli indirizzi di cui all art. 37 comma 3b delle NdA del nuovo PTCP, verificando che la classe di fattibilità attribuita sia ad essi congruente. Nel territorio comunale di Rho l ambito golenale coincide con le fasce A e C del PAI. Nella Relazione Geologica e nelle Norme di Attuazione è stato inserito un paragrafo sull ambito golenale che recepisce gli indirizzi dell art. 37 comma 3b delle NdA del PTCP. 10. Per quanto riguarda le aree di esondazione del Fiume Olona, evidenziate a titolo ricognitivo nella Tav. 7 del nuovo PTCP tra Repertorio aree di esondazione, si rileva la necessità di recepire gli indirizzi di cui all art. 37 delle NdA del nuovo PTCP e compilare l allegato 8 Scheda per il censimento delle esondazioni storiche della DGR IX/2616 del 2011. Il Repertorio delle aree di esondazione riportato nella Tav. 7 del PTCP non indica per il Fiume Olona aree di esondazione ubicate nel Comune di Rho. L unica area di esondazione dell Olona in prossimità di Rho si trova in destra idrografica rispetto al fiume, ed è esterna al territorio comunale. Non si è a conoscenza di dati di dettaglio sulle esondazioni storiche, non è quindi possibile compilare l Allegato 8 della DGR IX/2616 del 2011. 11. Per tutti i corsi d acqua che si trovano ad attraversare gli ambiti di edificazione si raccomanda il divieto di copertura e tombinamento ai sensi dell art. 115 del Dlgs 152/06 e dell art. 24 comma 3 del PTCP, da integrare opportunamente nelle norme geologiche. La prescrizione è stata inserita nelle Norme di Attuazione nel capitolo Gestione delle acque superficiali, sotterranee e di scarico.
12. Per gli ambiti a rischio idrogeologico si richiamano gli indirizzi dell art. 37 delle NdA del PTCP, da recepire puntualmente nelle Norme Geologiche di Piano. Nella relazione geologica e nelle norme di attuazione sono stati recepiti gli indirizzi dell art. 37 delle NdA del PAI riguardanti gli ambiti a rischio idrogeologico indicati nella Tav. n. 7 del PTCP per Rho (fasce PAI e Zona I). 13. Per le opportune verifiche e integrazioni, ai sensi dell art. 39 delle NdA del nuovo PTCP, si chiede di consultare la banca dati del SIA (sistema informativo ambientale) della Provincia di Milano, individuando nelle cartografie dello studio geologico quelle aree soggette a caratterizzazione e/o bonifica, presenti sul territorio comunale che non sono state censite. Per ciascuna area, ai fini della prevenzione dei fenomeni di inquinamento dei suoli e delle acque, occorrerà integrare le norme geologiche con eventuali prescrizioni tecniche ed urbanistiche previste nel progetto di bonifica, nel relativo provvedimento di approvazione o nella certificazione provinciale di avvenuta bonifica, in base alle quali valutare eventuali classi di fattibilità geologica e destinazioni d uso per i siti specifici. 14. In riferimento all attribuzione della classe di fattibilità geologica 2 nelle aree caratterizzate da vulnerabilità dell acquifero molto alta e con bassa soggiacenza della falda, in considerazione dei macrosistemi idrogeologici che caratterizzano il territorio, come evidenziato nella tav. 7 del nuovo PTCP, si evidenzia che, secondo la Tabella 1 della DGR IX/2616 del 2011, la fattibilità geologica per tali aree ha un valore d ingresso pari a 3. Si chiede pertanto di rivalutare tale scelta oppure di meglio motivare e documentare, sia in relazione geologica che nell allegato 15 della DGR IX/2616 del 2011, la diminuzione della classe di fattibilità geologica rispetto a quella d ingresso, attraverso approfondite indagini sulla pericolosità dei compari. Le aree soggette a bonifica sono state inserite nella carta idrogeologica. Non si ritiene opportuno, per un documento di pianificazione a scala comunale, l inserimento di normative specifiche relative a singole aree di bonifica che dovranno essere presentate in sede di studi di dettaglio. La motivazione del declassamento era già stata riportata nell allegato 15 ed era legata ad una migliore gradazione degli elementi di pericolosità/vulnerabilità in relazioni ad altri ambiti di sintesi che, caratterizzati da elementi di rischio più gravi (esondazioni, etc.), che sarebbero ricaduti nella stessa classe di fattibilità livellando quasi l intero territorio comunale sulla classe 3. La normativa di piano relativa alla classe di sintesi in oggetto prescrive interventi e studi di approfondimento tali da garantire una adeguata salvaguardia dell acquifero. Le motivazioni del declassamento sono state inserite nella relazione geologica e nelle norme di attuazione.
15. Ai fini di un completo recepimento del Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico (DPCM 24/05/2001) si chiede di inserire nelle Norme Geologiche di Piano le disposizioni derivanti dai seguenti articoli delle NdA del PAI riguardanti le fasce fluviali: art.1 c.56; art. 31; art. 32 c 3 4; art. 38, art. 38 bis, art. 39 commi dall 1 a 6, art. 41 (come indicato dalla DGR IX/2616 Parte 2) Nelle Norme di Attuazione è stato inserito uno stralcio delle norme del PAI indicate. 16. Nelle norme geologiche di piano relative a tutte le aree vulnerabili dal punto di vista idraulico, in considerazione anche del fatto che nelle previsioni del Documento di Piano del PGT sono in esse previsti diversi interventi, è necessario specificare che le verifiche di compatibilità idraulica da effettuare prima di qualsiasi intervento urbanistico o di uso del suolo, vengano effettuate secondo le metodologie di cui all allegato 4 della DGR IX/2616 del 3011/2011 e delle NdA del PAI. Si concorda con l osservazione con l eccezione delle aree inserite nella classe di sintesi C.3 (Aree allagate in occasione di eventi meteorici eccezionali). In tali aree i tempi di ritorno delle esondazioni sono pari a 500 anni e il rischio di esondazione è quindi modesto, lo studio idraulico è da prevedere in caso di interventi specifici. Nella relazione geologica e nelle norme di attuazione è stata inserita la prescrizione sulla verifica di compatibilità idraulica. 17. Ai fini di una maggiore tutela e salvaguardia dei corsi d acqua, è opportuno integrare le norme geologiche con gli indirizzi di cui all art. 24 delle NdA del nuovo PTCP. Nelle norme di attuazione, nel capitolo Gestione delle acque superficiali, sotterranee e di scarico sono stati recepiti gli indirizzi dell art. 24 del PTCP. 18. E necessario che le classi e sottoclassi di fattibilità geologica e le aree PAI individuate nella carta di fattibilità geologica (tav. 7a e 7b) e nelle norme geologiche di piano, vengano correttamente e puntualmente individuate anche nella carta di fattibilità geologica con elementi di pericolosità sismica locale (tav. 8a e 8b) Non si ritiene opportuno inserire ulteriori tematismi nella carta di fattibilità geologica con elementi di pericolosità sismica locale in quanto ne diminuirebbero la leggibilità. 19. Considerando che alcune previsioni urbanistiche del PGT prevedono la realizzazione di edifici strategici e rilevanti di cui al D.d.u.o. n. 19904 del 2003, si rileva la necessità di perimetrale tali scenari nella tav. n. 5 Carta della pericolosità sismica locale ed effettuare per tali aree l analisi di amplificazione sismica Nella Carta della Pericolosità Sismica Locale sono state perimetrale le aree in cui sono previsti edifici strategici e rilevanti, è stata inoltre eseguita l analisi sismica di 2 livello.
di 2 livello, come previsto dalla normativa vigente in materia ed evidenziato dalla DGR IX/2616 del 2011.
Quadro sinottico dello studio geologico Elenco documenti costituenti lo studio geologico. Relazione geologica Norme Geologiche di Attuazione Allegato 15 Tav. n. 1 Carta litologica, pedologica e della dinamica geomorfologica (scala 1:5.000) Tav. n. 2 Carta degli elementi idrogeologici (scala 1:5.000) Tav. n. 3 Sezioni idrogeologiche, scala grafica Tav. n. 4 Carta della pericolosità simica locale (scala 1:5.000) Tav. n. 5 Carta dei vincoli (scala 1:5.000) Tav. n. 6 Carta di sintesi (scala 1:8.000) Tav. n. 7 Carta della fattibilità geologica (scala 1:5.000) Tav. n. 8 Carta della fattibilità geologica con elementi di pericolosità sismica locale (scala 1:5.000) Carta dei dissesti con legenda uniformata PAI (scala 1:5.000)