Raccomandazione del Parlamento europeo sulla situazione in Iraq (2003/2178(INI))



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Transcript:

P5_TA(2003)0401 Situazione in Iraq Raccomandazione del Parlamento europeo sulla situazione in Iraq (2003/2178(INI)) Il Parlamento europeo, visto l'articolo 104 del suo regolamento, visto l articolo 17, paragrafo 2, del trattato UE, viste le sue precedenti risoluzioni del 16 maggio 2002 1 e del 30 gennaio 2003 2 sulla situazione in Iraq, viste le risoluzioni 1483 3, 1500 4, 1502 5 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, vista la raccomandazione della commissione per gli affari esteri, i diritti dell uomo, la sicurezza comune e la politica di difesa (A5-0306/2003), A. ricordando che un Iraq democratico, sicuro e prospero è possibile soltanto se il paese e il popolo riescono a valorizzare pienamente il loro notevole potenziale umano, petrolifero e idrico, e se è ripristinata la democrazia, nonché il rispetto integrale dei diritti dell'uomo per tutti, il buon governo e lo Stato di diritto; osservando che soltanto così l'iraq potrà riprendere il posto che gli compete nella comunità internazionale, B. ricordando che le risorse naturali dell'iraq, in particolare il petrolio, sono di proprietà del popolo iracheno e insistendo che il popolo iracheno deve poter esercitare il controllo sulle proprie risorse naturali, C. ribadendo che la comunità internazionale ha la responsabilità prioritaria di affrontare le sfide del dopoguerra in Iraq, favorendo la sicurezza interna e facendo rispettare la stabilità politica e il progresso nel paese, al fine di ripristinare quanto prima la sovranità e l'integrità territoriale dell'iraq nel contesto di un processo democratico, D. sottolineando tuttavia che fino a quando le forze della coalizione non rinunciano al controllo del territorio iracheno sono responsabili, ai sensi del diritto umanitario internazionale, di fornire protezione e sicurezza alla popolazione irachena e di garantirle l'effettiva tutela e il rispetto dei suoi diritti umani, E. ribadendo che è indispensabile un ruolo preminente e dinamico delle Nazioni Unite in Iraq, specialmente per imprimere un'ampia legittimità internazionale alla sua 1 GU C 180 E del 31.7.2003, pag. 499. 2 P5_TA(2003)0032. 3 UNSCR 1483 fdel 22 maggio 2003 sull'"autorità" in Iraq dopo la guerra e le prerogative del rappresentante speciale dell'onu. 4 UNSCR 1500 del 14 agosto 2003 sull'insediamento di un Consiglio rappresentativo di governo in Iraq e l'istituzione della missione di assistenza delle Nazioni Unite. 5 UNSCR 1502 del 26 agosto 2003 per sollecitare la protezione del personale dell'onu e del personale umanitario in genere.

democratizzazione, onde mantenere la pace e la sicurezza interna e regionale e delineare un quadro multilaterale per l'azione internazionale rispetto alla situazione attuale e aumentare l'efficacia dell'assistenza internazionale, F. accogliendo con favore il mutato atteggiamento dell'amministrazione Bush nei confronti di un ruolo più attivo della comunità internazionale nel processo di pace e di ricostruzione in Iraq, G. consapevole della necessità di definire e proporre con la massima urgenza una posizione comune dell'ue sul ruolo e le responsabilità dell'onu, dell'autorità provvisoria della coalizione (CPA), del Consiglio di governo provvisorio iracheno e del governo provvisorio recentemente designato, H. sottolineando l'urgenza di procedere al passaggio della sovranità agli iracheni in modo pacifico, creando quanto prima le necessarie condizioni di sicurezza e stabilità, che faciliteranno altresì il risanamento, la ricostruzione e lo sviluppo economico urgenti ai quali il popolo iracheno ha diritto, I. riaffermando la necessità di trasferire il potere al popolo e alla nazione irachena, assicurando la massima consultazione e partecipazione del popolo iracheno nel processo decisionale sul futuro del paese e consentendo il ripristino della sovranità nazionale, J evidenziando che la riconciliazione tra tutti i gruppi e una loro partecipazione equilibrata, l'introduzione dello Stato di diritto e di un sistema giuridico efficace e affidabile, nonché di efficienti strutture di polizia e di repressione penale, saranno essenziali per promuovere lo sviluppo dell'iraq e la sua ripresa economica e per incentivare gli investimenti interni e stranieri, K. sottolineando che la sicurezza e la stabilità in Iraq e nella regione saranno possibili soltanto con il contributo costruttivo e la cooperazione diretta con i paesi limitrofi e con organizzazioni regionali internazionali come la Lega araba e il Consiglio di cooperazione del Golfo, L. condannando fermamente gli attacchi terroristi in Iraq, che sono assolutamente indifendibili perché fanno vittime umane tra gli iracheni, il personale dell'onu, compreso il rappresentante speciale del Segretario generale dell'onu, nonché esponenti di rilievo della società irachena e le forze di sicurezza; esprimendo la sua partecipazione ai feriti e alle loro famiglie, nonché a tutte le famiglie delle vittime; accogliendo con favore la risoluzione 1502 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la quale classifica come crimini di guerra gli attacchi contro l'onu e il suo personale, nonché contro le organizzazioni umanitarie e sollecita che i responsabili siano identificati e sottoposti a processo, 1. raccomanda al Consiglio di adottare al più presto una posizione comune dell'unione nel quadro dell'attuale accordo internazionale la quale sottolinei chiaramente la necessità di mobilitare il sostegno internazionale alla stabilità e alla ricostruzione in Iraq e enunci gli orientamenti politici seguenti: 1.1. l'unione europea proseguirà e, se del caso, potenzierà il suo sostegno al popolo iracheno, nel contesto dei suoi programmi di assistenza umanitaria e di ricostruzione e in stretta cooperazione con l'onu e le sue agenzie specializzate;

1.2. l'assicurare la sicurezza e i servizi di base come elettricità, distribuzione di acqua e strutture per la sanità pubblica per la popolazione irachena, nonché il provvedere al corretto funzionamento dello smaltimento delle acque di scarico e allo sviluppo di un contesto di regolazione economica tale da incentivare le piccole e medie imprese, devono costituire la priorità assoluta e immediata della comunità internazionale in Iraq, in quanto premesse per una effettiva ricostruzione e per lo sviluppo del paese; 1.3. dette priorità devono essere integrate, con la massima urgenza, con il ripristino della legalità e dell'ordine, fattori indispensabili per creare le premesse occupazionali e le condizioni basilari dello sviluppo sociale ed economico; 1.4. risulta altresì necessario promuovere lo sviluppo di strutture democratiche e della società civile, tenendo in considerazione l'esigenza che le forze democratiche in Iraq partecipino fin dall'inizio al processo di transizione; 1.5. il rafforzamento di un sistema giuridico democratico, il funzionamento di una magistratura indipendente e la messa a punto di una politica attiva contro la criminalità organizzata saranno elementi essenziali per accelerare il processo di transizione; è opportuno che comportino la possibilità di un'assistenza tecnica da parte di giudici ed esperti internazionali; 1.6. il progressivo trasferimento dell'autorità civile e politica irachena va attuato sotto l'egida dell'onu e con un chiaro mandato dell'onu relativo al processo di transizione politica ed economica dell'iraq, compresa l'adozione di un'agenda politica per l'elezione di un'assemblea costituente, preferibilmente entro la fine del 2003; detta assemblea avrebbe il compito di approvare la nuova costituzione dell'iraq in quanto Stato indipendente, con la conferma della sua sovranità e integrità territoriale all'interno di frontiere riconosciute internazionalmente e unito sulla base di uguali diritti per tutti i gruppi della sua popolazione; il mandato dovrebbe comprendere anche l'approvazione di leggi costituzionali conformi ai principi universali della democrazia e del rispetto dell'essere umano, in particolare rispetto delle differenze etniche e religiose, libertà di associazione e di espressione, pari opportunità per uomini e donne; 1.7. l'ue deve prendere l'iniziativa, tramite i suoi Stati membri rappresentati nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, di varare una simile agenda politica mirante a trasferire quanto prima la sovranità al popolo iracheno e ai suoi rappresentanti; detta agenda politica dovrebbe fungere da riferimento per una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'onu; a tal fine occorre pervenire a un'intesa con gli USA e, eventualmente, in seno alla NATO; 1.8. la comunità internazionale deve convenire, sulla base di un calendario politico preciso, il potenziamento della sicurezza interna in Iraq attraverso una forza militare e di polizia multinazionale, provviste di mandato delle Nazioni Unite e con il contributo materiale e la cooperazione della NATO; 1.9. la comunità internazionale deve altresì rafforzare con la massima urgenza la partecipazione dell'esercito e della polizia irachena nella gestione dei settori della sicurezza e della difesa dell'iraq, con un addestramento e con misure di

accompagnamento adeguati, al fine di intravedere un eventuale ritiro delle forze straniere dopo lo svolgimento di elezioni democratiche a tutti i livelli politici; 1.10. per conseguire detti obiettivi, è opportuno che le forze politiche democratiche irachene siano maggiormente coinvolte nel processo di transizione; nel contempo, è opportuno che le istituzioni provvisorie irachene come il Consiglio di governo provvisorio (ICG) e il governo provvisorio recentemente designato vengano sostituiti quanto prima da un nuovo governo eletto riconosciuto a livello internazionale, cosicché l'iraq eserciti, nel contesto dell'attuale fase di transizione, i propri diritti internazionali in organizzazioni internazionali come l'onu, la Lega araba, il Consiglio di cooperazione del Golfo, l'opec e di altro tipo; al riguardo accoglie con favore l'ammissione del Consiglio di governo iracheno alle riunioni della Lega araba; 1.11. occorre attuare d'urgenza, qualora il Tribunale penale internazionale non abbia un mandato, tutte le misure necessarie per portare tutti i responsabili di violazioni dei diritti dell'uomo in Iraq dinanzi a un tribunale internazionale ad hoc per l'iraq, al quale va dato il potere di giudicare i dirigenti del precedente regime iracheno; ciò invierà agli iracheni un messaggio chiaro che possono godere dei vantaggi della democrazia; prima dell'insediamento di detta giurisdizione, va istituito sotto l'egida dell'onu un ufficio di indagini sulle violazioni dei diritti dell'uomo, con il compito di raccogliere le prove necessarie e redigere un registro ufficiale delle numerose violazioni perpetrate dal precedente regime iracheno e delle violazioni delle convenzioni internazionali durante e dopo la guerra; 1.12. l'avvio di consultazioni e contatti regolari tra il Consiglio e il nuovo governo provvisorio dell'iraq riconosciuto a livello internazionale va integrato dalla costante informazione del Consiglio e della Commissione sui progressi compiuti nell'attuazione del processo di transizione verso la democrazia; i rappresentanti di questo nuovo governo provvisorio dovrebbero presentarsi anche alla commissione per gli affari esteri del Parlamento europeo; 1.13. è opportuno che l'ue promuova l'avvio, nel quadro delle Nazioni Unite, di una conferenza internazionale sull'iraq onde definire congiuntamente una strategia a lungo termine per la stabilità e il disarmo in Medio Oriente; 2. raccomanda che il Consiglio concordi con il Parlamento europeo che la Conferenza internazionale dei donatori prevista a Madrid il 23 e il 24 ottobre 2003 sia preceduta dalla definizione di un quadro d'azione chiaro, accettato dalla comunità internazionale; al riguardo vanno rispettate le condizioni seguenti: il proseguimento e l'eventuale potenziamento del notevole aiuto umanitario finora fornito dall'unione europea al popolo iracheno; la gestione delle vendite del petrolio iracheno va affidata all'onu (in via fiduciaria) al fine di finanziare, articolare e attuare la ricostruzione in Iraq sotto mandato dell'onu, fino a quando, il prima possibile, un'amministrazione irachena possa espletare tale compito; in tale contesto, l'aiuto internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo in Iraq va attuato nel quadro di un fondo fiduciario internazionale gestito sotto il mandato dell'onu; nella relativa gestione occorre

rispettare le norme finanziarie dell'ue, in particolare per quanto riguarda i principi della sana e efficiente amministrazione; ogni promessa o impegno concreto dell'unione europea dipenderà dal modello di sviluppo economico da convenire per l'iraq e dall'esito di una valutazione approfondita delle esigenze effettive, della fattibilità e dell'opportunità politica del relativo finanziamento da parte dell'ue nei settori del risanamento, della ricostruzione, del sostegno alla democrazia e ai diritti dell'uomo, nonché dell'assistenza tecnica; la realizzazione degli impegni assunti dall'unione europea dipenderà anche dalla capacità di conseguire un livello ragionevole di sicurezza e di stabilità nel paese e dalla chiara designazione di interlocutori negoziali iracheni, riconosciuti a livello internazionale; nessun contributo sostanziale dell'ue alla ricostruzione e allo sviluppo dell'iraq potrà essere concesso a detrimento dell'aiuto a altri paesi o regioni; il finanziamento dell'assistenza dell'ue avverrà nel rispetto delle procedure di bilancio e, se del caso, in base a tutte le possibilità previste dall'accordo interistituzionale del 6 maggio 1999 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commisisone sulla disciplina di bilancio e il miglioramento della procedura di bilancio 1 ; 3. chiede pertanto al Consiglio, in considerazione delle future responsabilità dell'ue, specialmente nel contesto della ricostruzione dell'iraq, di nominare un rappresentante speciale dell'unione europea in Iraq; 4. invita gli Stati membri dell'ue che sono membri, permanenti o non permanenti, del Consiglio di Sicurezza dell'onu a operare in seno alle Nazioni Unite in conformità della posizione comune oggetto della presente raccomandazione; 5. raccomanda al Consiglio di far seguire alla suddetta posizione comune le necessarie azioni comuni nel settore della PESC e a concordare con il Parlamento europeo le misure necessarie da adottare a titolo del primo, del secondo e eventualmente del terzo pilastro, compresi gli adeguamenti che risultino indispensabili nei settori finanziario e di bilancio dell'unione; 6. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e, per informazione, alla Commissione, al Segretario generale dell'onu e al Consiglio di Sicurezza dell'onu, nonché all'autorità provvisoria della coalizione in Iraq, al Consiglio di governo provvisorio iracheno e al governo provvisorio iracheno. 1 GU C 172 del 18.6.1999, pag. 1.