Distretto 2030 Liguria Piemonte Valle D Aosta GLI ALUNNI DELLA CLASSE 3 A DEL LICEO SCIENTIFICO B. PASCAL OVADA ANNO 2011/ 12 presentano nel progetto Censimento dei Beni Culturali esposti all aperto-apriamo le porte ai Beni Culturali del nostro territorio
Lerma Il santuario di Nostra Signora delle Grazie
Gli affreschi ritrovati all interno, come attesta la lapide, sono stati restaurati tra il 2009 e il 2011 ed appartengono presumibilmente al XVII secolo. Si trovano sulla controfacciata di ingresso e continuano in entrambe le pareti laterali della navata in corrispondenza della prima campata. Il restauro ha riportato alla luce dei frammenti, per tanto risulta poco chiara la lettura complessiva.
Le figure degli affreschi appaiono ben definite nei volumi, nelle articolazioni dei corpi, nelle caratterizzazioni dei personaggi e nelle espressioni.
L affresco che richiama maggiormente l attenzione si trova sulla sinistra di chi entra e rappresenta un tema classico ma inconsueto nella composizione: la Madonna con Bambino. Il bambino è quasi cancellato, mentre la madonna si impone all attenzione per le dimensioni e la centralità. Il volto è incoronato da un diadema di gusto francese. I vari simboli richiamano le laudi alla Madonna e l ambientazione terrena è resa in modo schematico da due colline simmetriche con alberelli molto semplificati. Sulla sinistra domina un edificio classicheggiante a pianta centrale con cupola e lanterna, al di sotto si estende una città murata di ispirazione nordica.
Sulla destra, nella parete alta, in posizione simmetrica rispetto all edificio circolare, una ricca fonte, decorata a festoni, sovrasta una porta chiusa in stile classicheggiante con paraste e timpano. In alto nel cielo si alternano vari simboli della luce e domina un altro portale ma senza chiusura, che lascia intuire la luce.
Montaldeo
L edificio risale probabilmente al XII secolo, mentre gli affreschi sono stati aggiunti nel 400. E a navata unica e mostra chiaramente i segni dei vari ampliamenti che si sono susseguiti negli anni.
Qui sotto è rappresentato San Lorenzo e un frammento di figura a cavallo (probabilmente San Martino). In basso è accennata una curiosa figura femminile di ridotte dimensioni, su un carro trainato da due cavalli.
Sant Antonio Abate e Madonna in trono con bambino. L altare è di forme barocche ed è sormontato da un affresco trompe-l oeil, raffigurante l arcangelo Michele che calpesta il demonio e i santi Limbania, Antonio e Vincenzo Ferreri.
Castelletto D Orba
La chiesa è dedicata a Sant Innocenzo, vescovo di Tortona, patrizio perseguitato ai tempi di Diocleziano. La chiesa è citata in una bolla del papa Alessandro III datata 16 marzo 1162, che informa dell esistenza della stessa durante il papato di Innocenzo II(1130-1143)
Lo schema planimetrico e la costruzione dell apparato murario denunciano tre distinte fasi architettoniche successive, durante le quali si mantiene lo schema planimetrico ad aula, ma si amplia l edificio nella parte absidale.
Inoltre alla seconda fase appartengono le decorazioni scultoree presenti in facciata, esse sono costituite dall archivolto della porta d ingresso e da quattro blocchi di arenaria riportanti figure geometriche e zoomorfe di evidente ispirazione paleocristiana.
Le pareti interne sono ricoperte da cicli pittorici eseguiti in tempi e da mani diverse, che rispecchiano l esigenza, tutta medioevale, di istruire e formare i fedeli con immagini edificanti di santi e martiri.
Gli affreschi più antichi sono posti su entrambe le pareti della navata.
Sulla parete di destra si allineano otto figure permeate di arcaismi iconografici e stilistici
Poco più avanti un affresco è suddiviso come un trittico con figure principali e secondarie. Al centro S. Antonio e S. Innocenzo e Santa Caterina d Alessandria. Nelle cuspidi crocifissione e annunciazione.
Nella parete destra del transetto sono riconoscibili la Madonna di Loreto tra due oranti, la Madonna con il bambino al centro, S. Pancrazio e Santa Lucia.
Nel centro una crocifissione e un annunciazione con figura dominante del Cristo pantocratore. Lo sfondo della crocifissione è occupato da mura con merli ghibellini e bastioni. Sulla destra vi sono costruzioni tipicamente italiane, forse rappresentanti Gerusalemme. Il pathos appare finalizzato ad una concreta funzione didattica.
Completa il ciclo pittorico un elaborato polittico con Santa Redegonda, San Giovanni Battista, la Madonna con Bambino e Sant Innocenzo. Quest ultimo dipinto presenta affinità con l affresco di San Michele di Montaldeo e si distingue dagli altri per l ambientazione architettonica, l attenzione per i particolari e le caratterizzazioni dei personaggi, in particolare della Madonna.
Questo percorso è stato utile perché ci ha permesso di approfondire la conoscenza del nostro territorio, di cui dimentichiamo spesso il valore. Vi ringraziamo per la vostra attenzione
Consulenza storica Ing.Alessandro Laguzzi Collaboratori Prof.ssa Rosa Lasagna Prof.ssa Serena Garbarino Prof.ssa M. Ausilia Mazzarello Prof.ssa Franca Barbero Bibliografia Riviste URBS dell Accademia Urbense di Ovada Tecnici Andrea Grosso (Montaggio presentazione) Adele Viglietti (Musica finale) Sara Olivieri (Fotografie) Coordinatore del progetto Arch. Andrea Lanza Ringraziamo in modo particolare la nostra docente Lasagna Sandra per averci sostenuto e per aver collaborato con noi nell adesione di questo progetto.