AttivaMente... Laboratorio di Philosophy for Community



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AttivaMente... Laboratorio di Philosophy for Community

PROGETTO DI PRATICHE FILOSOFICHE SCUOLA DI ISTRUZIONE SUPERIORE PER L A.S. 2014/2015 Premessa La Pratica Filosofica nasce da un modo di concepire la filosofia come esercizio di riflessione sulla realtà basato sul dialogo partecipativo e democratico. Si tratta di una prassi comunitaria che non mira all insegnamento disciplinare della filosofia ma che pone l accento sulla possibilità di imparare a pensare, favorendo una maggior comprensione del senso dell agire e del vivere. Per le sue caratteristiche, questa attività, è in grado di agire tanto sulle abilità di ragionamento che su quelle emotive, affettive e sociali ponendosi come strumento di educazione alla consapevolezza e alla socialità. L effetto prodotto da un attività di pratica filosofica è quello di allargare gli orizzonti del pensiero, attraverso un dialogo autentico dove il turbamento, nato dal confronto con gli altri, viene colto come occasione per riconoscere i propri preconcetti e aprirsi a nuovi punti di vista. Essa quindi si qualifica come un proposta alla globalità della persona con un attività che coinvolge sia le capacità ragionative che quelle relazionali. Finalità Perché le pratiche filosofiche con gli adolescenti Durante l adolescenza risulta fondamentale esercitare e accrescere le proprie capacità di pensiero in quanto le nuove esperienze fanno sorgere il bisogno di costruire nuovi significati in grado di dare senso al presente e orientare le scelte sul futuro. Di fronte a questa esigenza la Pratica Filosofica offre uno spazio di cooperazione e confronto in cui accedere ad un pensare di alto livello, capace di sottrarsi dal pensiero meccanico per trasformarsi in pensiero complesso e riflessivo che comprende elementi di criticità, creatività e cura. I ragazzi oggi sono sottoposti ad un bombardamento mediatico che ha creato una vera e propria sottocultura generazionale accettata spesso in modo sofferto ma acritico. Questa accettazione passiva può causare condizionamenti negli stili di vita e nelle rappresentazioni di senso che se non riconosciute non consentono all adolescente di compiere scelte autentiche in un momento così delicato per il proprio progettarsi nel mondo. La pratica filosofica offre qui il suo aiuto attraverso lo sviluppo del pensiero riflessivo che conduce a ripensare criticamente la conoscenza tacita per arrivare ad una maggior consapevolezza della propria esperienza e a rimettere in gioco le cornici di senso che guidano l azione.

Perché le pratiche filosofiche a scuola I ragazzi ricercano assiduamente il confronto con i coetanei con cui hanno bisogno di rapportarsi e confrontarsi per valutare il proprio comportamento e le proprie scelte. È proprio questa esigenza che porta spesso il gruppo classe a funzionare più come gruppo informale, non per forza affiatato, che come gruppo di lavoro. La pratica filosofica crea un momento, all interno dell istituzione scolastica, in cui dare spazio legittimo alla dimensione affettiva, all individualità degli studenti e alla relazione tra i compagni che viene supportata e facilitata in un clima di rispetto e cooperazione. Ciò può essere significativo non soltanto per i singoli individui, ma anche per il funzionamento dell intero gruppo classe che, potendosi confrontare sul piano relazionale in un clima che promuove la cooperazione e la condivisione delle conoscenze e degli obiettivi, avrà più possibilità di funzionare come gruppo di lavoro durante le lezioni ordinarie. Il dialogo autentico con i pari è garantito dalla presenza del facilitatore la cui funzione mira a far comprendere la differenza tra l avere un idea e il pensare. Attraverso la rimessa in discussione delle prime, sprona il singolo a trovare le ragioni alle idee che esprime, a comunicarle agli altri in modo chiaro e consapevole, e quindi sempre più rispettoso dei diversi punti di vista. L attività di dialogo così provocata si propone di stimolare la creazione di un modo di pensare che sia reale strumento di autonomia per il partecipante, perché aderente al proprio modo di pensare e di sentire. Metodo La matrice del progetto è deweyana e si basa sul riconoscimento della valenza educativa dell indagine filosofica intesa come pratica di analisi dei campi dell esperienza umana. Le basi metodologiche si basano sulla Philosophy for Children/for Community di M. Lipman, curricolo validato da una sperimentazione pluridecennale e riconosciuto e diffuso a livello internazionale. - Esercizi di riscaldamento. Le sessioni di pratica iniziano con degli esercizi che mirano alla formazione / consolidamento di un gruppo cooperativo o a proporre in modo esperienziale il tema d indagine. Anche la dimensione della corporeità viene quindi coinvolta come punto di partenza da tenere in considerazione durante il ragionamento. - Il pretesto. Il momento primario è costituito dalla lettura/visione collettiva del pretesto, sia esso testuale, filmico, musicale o visivo, sul quale la comunità indirizza la propria ricerca. Lo stimolo-pretesto e le tematiche da affrontare verranno scelte di volta in volta in base agli specifici interessi e alla particolare sensibilità di ogni classe. - La Discussione. I pretesti costituiscono la base per dare avvio ad una vera e propria comunità di ricerca, di matrice pragmatista, in cui viene messo in gioco il pensiero di tutti e di ciascuno attraverso la discussione, l argomentazione e il dialogo. - Esercizi di espressione. In base all andamento della sessione di pratica il facilitatore proporrà, ove opportuno, esercizi di scrittura, giochi argomentativi, di comunicazione

non verbale o artistici per incrementare la capacità di espressione dei propri punti di vista attraverso diversi canali comunicativi. - Il facilitatore. Il ruolo del facilitatore non è quello di dirigere il dialogo, ma di esercitare un attività di sostegno facendo in modo che la comunità di ricerca si presenti come un ambiente relazionale e discorsivo impegnato a trasformare i processi spontanei dell esperienza quotidiana, in attività orientate, consapevoli e riflessivamente controllate. Compito del facilitatore è anche quello di garantire il corretto funzionamento delle regole di autocorrezione, inclusione, ascolto, partecipazione e non giudizio che ogni membro deve rispettare. Il suo è un controllo procedurale che ha lo scopo di rendersi sempre più invisibile. Diminuendo passo dopo passo i propri interventi, porta il gruppo ad essere sempre più autonomo nella costruzione di pensiero critico riguardo alla tematica affrontata. - L Autovalutazione. Il momento finale della sessione di pratica consiste in un autovalutazione riguardante le dinamiche relazionali e argomentative messe in atto dalla classe-comunità di ricerca. In questo modo i ragazzi saranno coinvolti responsabilmente nella costruzione dell azione educativa dalla scelta della tematica su cui riflettere alla propria valutazione. Obiettivi Sviluppo delle competenze emotive e sociali - Ascolto attivo e comprensione degli altri. Attraverso questa pratica si sviluppa un reale interesse per l opinione altrui al fine di capire meglio i propri pensieri e quelli degli altri sfruttando anche il pensiero posizionale alla base della capacità di empatia. - Capacità dialogica e cooperazione. La validità del pensiero critico porta a valorizzare la prospettiva del gruppo attraverso un dialogo in cui confrontare le proprie idee con quelle degli altri ed aprirle a nuovi punti di vista scoprendo l utilità di negoziare i diversi punti di vista piuttosto che dibattere in modo competitivo. - Autonomia. Le Pratiche Filosofiche danno spazio al pensiero di ognuno aiutando i ragazzi a trovare dei modi per sostenere e curare le proprie idee e portandoli ad assumersi la responsabilità dei propri pensieri e con essi del proprio processo di apprendimento e di crescita. Sviluppo delle competenze cognitive - Pensiero critico. Sviluppo delle capacità di muoversi in una dimensione autocritica ed autocorrettiva al fine di individuare e risolvere questioni problematiche attraverso la ricerca di criteri, ragioni e giustificazioni in relazione alla specificità dei contesti di riferimento. - Pensiero creativo. Sviluppo della capacità di produrre giudizi espressivi, innovativi e indipendenti attraverso la costruzione di nuove interpretazioni oltrepassando gli schemi precostituiti e la ripetitività.

- Pensiero etico-affettivo. Sviluppo della capacità di coinvolgere le emozioni nel processo di ragionamento e operare attribuzioni di valore considerando la sfera emotiva e quella sociale. - Abilità logico-argomentativa. Sviluppo delle capacità di stabilire distinzioni, relazioni, analogie, formulare ipotesi, individuare fallacie, distinguere buone e cattive ragioni. Strumenti Pretesti - Testi lipmaniani. Si tratta di racconti che presentano situazioni problematiche e disorientanti tipiche dell esperienza comune ideati specificatamente per questa attività. Si rivelano quindi inizialmente fondamentali per formare la comunità di ricerca filosofica. - Espressioni classiche della cultura letteraria, filosofica, scientifica e artistica. È di fondamentale importanza che i ragazzi non si limitino a memorizzare passivamente i contenuti dei programmi scolastici, ma che diventino protagonisti attivi della loro formazione culturale imparando a interrogarsi attivamente sui contenuti. È quindi possibile, nei laboratori, dar voce alle richieste degli insegnanti che desiderano proporre un approfondimento su specifiche parti del programma attraverso questa attività. - Musica, video, immagini. La pratica filosofica è storica e sociale ed è perciò situata nel sistema delle varie forme culturali in cui vive. Proporre ai ragazzi canali comunicativi per loro abitudinari è fondamentale per invitarli a riflettere su tutte quelle informazioni che quotidianamente ricevono in modo acritico. Agenda. Si tratta della lavagna a fogli mobili sulla quale il facilitatore annota il percorso di ricerca rendendo visibile a tutti il prodotto del lavoro cooperativo della comunità. Percorsi Tematici È possibile, in base alle esigenze di programmazione e ai particolari bisogni del gruppo classe, proporre dei percorsi specifici. - Animali Sociali Il rapporto con l autorità, con i pari e con la società. - Diverse Conoscenze? La conoscenza: Percezione, ragionamento, intuizione. - Reale o Virtuale? La natura e la tecnica. - Essere Umani Mente e/o Corpo? Emozioni, Ragione e Coscienza. - Diverso mezzo diverso messaggio? Il linguaggio: segni e simboli. La comunicazione in presenza e in rete. - Benefico, innocuo o pericoloso? Amicizia, Amore e Sessualità.

- Identità e Alterità La conoscenza di sé, l incontro con l altro e il rapporto con la diversità. - Complessa semplicità La Mente Umana: percezione, emozione, memoria, pensiero e coscienza. - Il Potere di Creare Creatività: espressioni artistiche e invenzioni umane. - Beata Dannata Esistenza Piacere e Dolore, Felicità e Angoscia. - Giusto o Sbagliato? La Giustizia: la legge e la morale - Nel Tempo e nello Spazio Percezione ed esperienza del tempo e dello spazio: tra spazi virtuali, non luoghi, staticità e progettualità. - Essere nel mondo Vivere la società: libera autenticità e destini condizionati. Si lascia aperta la possibilità di concordare con i docenti diversi percorsi da indagare secondo il metodo precedentemente descritto. Destinatari Diretti: Le classi dell istituto Indiretti: Insegnanti. Se gli insegnati delle classi coinvolte lo desiderano verranno proposti due incontri, a metà e a fine laboratorio, in cui il facilitatore illustrerà il percorso della classe. In questa occasione, inoltre, i docenti potranno conoscere in prima persona la Pratica Filosofica, in un confronto che favorisce la creazione di uno spazio di comunicazione non giudicante riguardo a studenti e insegnamento. Genitori. Per aumentare le risonanze che la pratica filosofica può avere al di là delle sessioni in aula, anche i genitori, qualora essi lo desiderino e siano disponibili, avranno la possibilità di richiedere degli incontri con i facilitatori per conoscere il lavoro svolto nel laboratori. Monitoraggio e Valutazione Durante il percorso laboratoriale sarà posta particolare attenzione alle dinamiche relazionali della classe e attraverso l analisi delle agende sarà possibile monitorare anche i percorsi di ricerca. Sono previsti tre momenti di valutazione, all inizio, a metà e alla fine del percorso, che saranno rese disponibili durante gli eventuali incontri con gli insegnanti e utili per un confronto costruttivo sull attività svolta. In alternativa le valutazioni saranno comunque presentate sotto forma di relazione scritta.

Tempistica e costi - Le sessioni di pratica filosofica saranno di durata di un ora e avranno cadenza settimanale. - Per un percorso ottimale sono previsti 6/8 incontri per ogni classe partecipante. - Ogni sessione ha il costo di 40 *. * Il costo è da intendersi lordo ed è comprensivo di progettazione, valutazione e materiali forniti dall operatore. Le tempistiche e i costi possono essere lievemente modificate in base alle esigenze dell'istituto. Informazioni Michela Volfi Tel. 3387448002 Mail: michelav.filosofiapratica@outlook.it Collaboratore Marica Signoroni Tel. 3394950022 Mail: marsy5@libero.it

Bibliografia di riferimento - Campanello L., Casarin P., La P4C: un curricolo per imparare a, pensare, in Pratiche Filosofiche, n. 2, 2003. - Casarin P., Dalla Philosophy for Children alla Philosophy for Community. Un filosofare come esperienza, in Volpone A., FilosoFare, luoghi, età e possibilità d esercizio, Liguori Editore, Napoli, 2010. - Cosentino A., Filosofia come pratica sociale. Comunità di ricerca, formazione e cura di sé, Apogeo, Milano, 2008. - Cosentino A., Oliverio S., Comunità di ricerca filosofica e formazione. Pratiche di coltivazione del pensiero, Liguori Editore, Napoli, 2010. - Daniel M.-F., Auriac E., Philosophy, Critical Thinking and Philosophy for Children. Educational Philosophy and Theory, 43, 5, 2011, pp. 415-435. - Lipman M., Educare al pensiero, Vita e Pensiero, Milano, 2005. - Palmonari A., Psicologia dell adolescenza, Il Mulino, Bologna, 1997. - Pietropolli Charmet G., Fragile e spavaldo, Laterza, Bari, 2011. - Pietropolli Charmet G., I nuovi adolescenti: padri e madri di fronte a una sfida, Cortina, Milano, 2000. - Striano M., La filosofia come educazione del pensiero. Una conversazione pedagogica con Matthew Lipman, in Cosentino A., Filosofia e formazione: 10 anni di Philosophy for Children in Italia (1991-2001), Liguori Editore, Napoli, 2002. - Waksman V., Kohan W., Fare Filosofia con i Bambini: strumenti critici e operativi per il lavoro in classe con e oltre il curricolo philosophy for children, ed. it. a cura di Santi M., Liguori Editore, Napoli 2013.