Il gruppo nella ricerca-azione. azione. Cantù, 24 maggio 2011
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- Geronima Miele
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1 Il gruppo nella ricerca-azione azione Cantù, 24 maggio 2011
2 Life Skills di comunità PAR (Participatory Action Research): Analisi degli Stakeholders Valorizzazione del lavoro in gruppo Focus groups Conference(Tavoli) Search Conference Dialogue Conference Gli Adolescenti come Stakeholderse come Attori Sociali
3 «I procedimenti di gruppo sono efficaci nel produrre mutamenti di comportamenti e di atteggiamenti.» Lewin, 1951
4 Il gruppo è considerato come il principale dispositivo che: favorisce il coinvolgimento degli attori; permette di costruire una conoscenza di qualità; è utilizzabile dai portatori del problema. RICERCA-AZIONE PARTECIPAZIONE DEGLI ATTORI SOCIALI
5 Il processo ciclico d indagine d nella ricerca-azione: azione:
6 Il processo ciclico d indagine d nella ricerca-azione: azione: È possibile attivare piccoli gruppi di discussione con obiettivi conoscitivi differenti: ESPLORATIVO: esplorare le percezioni e le rappresentazioni dei membri; ESPLORATIVO E PROPOSITIVO: formulare proposte d intervento ed evidenziare bisogni formativi; PROBLEM SOLVING: proporre soluzioni a problemi connessi all attivazione degli interventi in fase di sperimentazione; VALUTATIVO: raccogliere opinioni sugli effetti degli interventi realizzati.
7 Principale strumento operativo: Il focus group: il Focus Group. Non èsolo uno strumento di rilevazione di interessi, rappresentazioni e modi di pensare Ma facilita un processo di interazione facilita un processo di interazione in cui i pensieri e le convinzioni si ridefiniscono e riorganizzano, ovvero è un luogo di trasformazione dei modi di pensare dei suoi membri (intenzione trasformativa).
8 Livelli della partecipazione Modello di gestione del cambiamento di tipo top-down Il gruppo è funzionale a raccogliere dati, interpretarli, avere suggerimento, ottenere consenso con più facilità, ma non è il protagonista della trasformazione (sottovalutazione delle dinamiche di potere che attraversano i contesti sociali). Per tale ragione questa modalità di coinvolgimento del gruppo sembra essere scarsamente fondata sul piano della teoria del cambiamento.
9 Livelli della partecipazione Modello di gestione del cambiamento di tipo bottom-up up. Secondo Lewin il modello top-down non è sufficiente per consentire il cambiamento di comportamenti, abitudini, etc. Tali cambiamenti nascono dalle decisioni prese dal gruppo ed in gruppo. Si sviluppano minori resistenze nel momento in cui gli attori sociali sentono la responsabilità della decisione che hanno preso collettivamente. Tale prospettiva si allontana da una logica meramente consultiva prendendo la propria valenza di spazio decisionale. I concetti chiave di questa pratica sono: CONSAPEVOLEZZA ED EMPOWERMENT.
10 Il modello della «Search Conferences»: È uno strumento che permette a membri di gruppi diversi portatori di interessi divergenti di cooperare nell esame di un problema comune, promuovendo nuove modalità relazionali e nuove visioni. CARATTERISTICHE: Identificazione degli stakeholders più rilevanti che compongono il sistema (30 o più membri); Incontri residenziali (da 2 a 5 giorni); Alternanza di momenti di plenaria con lavori in piccolo gruppo;
11 Il modello della «Search Conferences»: LE REGOLE: Verifica della fiducia reciproca; Partecipazione degli stakeholders come individui e non come rappresentanti; Ciascun partecipante è considerato uguale agli altri; Ruolo del ricercatore come facilitatore che non entra nel merito dei contenuti.
12 LE FASI DEL MODELLO:
13 LE FASI DEL MODELLO:
14 RUOLO DEL CONDUTTORE: Il conduttore ha il compito di sostenere la capacità di progettazione del futuro dei partecipanti. In funzione di tale obiettivo egli deve porre costante attenzione alle emozioni ed agli affetti che attraversano la vita del gruppo/ricercatore collettivo. I grandi gruppi infatti possono essere attraversati da alcune dinamiche che possono bloccare l elaborazione collettiva intorno al problema in esame.
15 Il modello della «Dialogue Conferences»: CORNICE TEORICA DI RIFERIMENTO Teoria dell agire comunicativo di Habermas, Gli scambi conversazionali sono la condizione necessaria per sviluppare la capacità di elaborare idee ed essere disponibili ad unire le forze quando necessario. OBIETTIVI L obiettivo non èil pervenire ad un accordo su un idea, ma consentire nell incontro intersoggettivo di uscire dal proprio punto di vista, confrontandosi intorno al problema, attivando nuovi scambi relazionali, supportando la nascita di movimenti collettivi.
16 POSSIBILI CRITICITA : Il focus sull incoraggiamento a lavorare insieme, sulla nascita di relazioni più intense tra le parti, sulla stimolazione di una comunicazione sufficientemente buona e sull esplicitazione di significati e assunti impliciti rischia di mettere in secondo piano un analoga attenzione alle azioni di cambiamento generate dal dialogo e dalle conoscenze prodotte. Se l obiettivo della ricerca-azione è di consentire agli attori sociali di prendere la parola e imparare modi di diventare «padroni del proprio destino» è importante che il ricercatore si assuma la responsabilità di rendere sostenibile (e non illusoria) la gestione del ciclo di «azionerfilessione-nuova progettazione», creando così le condizioni per la nascita e la crescita del gruppo/soggetto.
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