Sottogruppo progetto pedagogico
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- Daniela Zani
- 8 anni fa
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1 COORDINAMENTO PEDAGOGICO PROVINCIALE Sottogruppo progetto pedagogico Macro punti di riflessione del gruppo a partire dal 2004 ad oggi
2 Principali tematiche: A) Il progetto pedagogico analizzato nei suoi diversi aspetti, a partire da un confronto sui modelli organizzativi applicati nei propri servizi B) Gli strumenti di auto ed eterovalutazione a partire da una confronto sui diversi strumenti e metodi già utilizzati nei propri servizi
3 A) Progetto pedagogico Il sottogruppo si è conforntato sul significato di progetto pedagogico di nido e sugli obiettivi che lo sottendono: lo sviluppo dell'autonomia e dell'identità di ciascuno in un costante rapporto con la famiglia. "IL NIDO È IL LUOGO DELLA COMPETENZA NELL'ACCOGLIERE E RISPETTARE I BISOGNI DI AUTONOMIA E DIPENDENZA DEI BAMBINI. La definizione di NIDO viene declinata nei diversi macro contenitori: AMBIENTAMENTO, TEMPI, SPAZI, GIOCO, ROUTINE, AZIONI EDUCATIVE/ATTIVITÀ.
4 Rispetto al tema AMBIENTAMENTO Il sottogruppo ha lavorato attraverso il confronto tra le diverse modalità di ambientamento presenti nei servizi di riferimento, la visione di filmati ed interventi di esperti esterni (N. Loperfido e C. Bove). Quesito trasversale che il sottogruppo ha investigato: Perché agire in un modo piuttosto che in un altro? In base a quali principi teorici?
5 Conclusioni rispetto al tema AMBIENTAMENTO - non esiste un modello più corretto di un altro; - i modelli organizzativi e gli orientamenti pedagogici possono essere diversi da servizio a servizio, ma ma ci sono dei principi base di cui tenere conto in ogni realtà; - all interno dei servizi è necessario creare un ambiente sufficientemente rassicurante per tutti i bambini, che sostenga lo sviluppo della loro autonomia e il loro benessere, in un'ottica di continuità nido-famiglia, attraverso alcuni punti individuati quali indicatori (vedi diapositiva sulla valutazione)
6 Rispetto ai temi TEMPI, SPAZI, GIOCO, ROUTINE, AZIONI EDUCATIVE/ATTIVITÀ Il sottogruppo ha lavorato attraverso un primo confronto interno e successivamente attivando un PERCORSO FORMATIVO A LIVELLO PROVINCIALE rivolto agli operatori dei servizi educativi 0-3 dal titolo La complessità del nido è spazi, tempi attività
7 Obiettivo del percorso di formazione: Promuovere il confronto e lo scambio tra gli operatori delle diverse realtà territoriali a partire dai contributi scritti dai pedagogisti del sottogruppo sulle tematiche del progetto pedagogico: tempi, spazi, attività, relazione, gioco, osservazione. Il percorso formativo è stato condotto dai pedagogisti del sottogruppo e ha visto anche gli interventi di esperte esterne (N. Terzi e L.Trevisan)
8 Riflessioni emerse dal percorso di formazione: - il PROGETTO PEDAGOGICO: è il luogo dell incontro di ruoli, competenze, sentimenti/emozioni: abbiamo riflettuto su quali processi favoriscono l evolversi di questo incontro e permettono che il progetto pedagogico non diventi un rappresentazione pedagogica statica ; - le AZIONI EDUCATIVE: si è riflettuto sul perché alcune creano interesse, stupore, coinvolgimento più di altre, su come imparare a dare e darsi tempo per elaborarle, non frammentarle, viverle con calma non freneticamente; - lo SPAZIO EDUCATIVO: è stato definito dalle operatici quale spazio che si lascia leggere con facilità dal bambino del nido e perciò lo rassicura. E uno spazio immaginato e da immaginare, pensato e da ripensare. E uno spazio che stimola la curiosità, il gioco, lo sperimentare e il mettersi alla prova e allo stesso tempo sostiene con le braccia accoglienti di un adulto, con tane e angoli morbidi, con la sua prevedibilità. - i TEMPI: si è riflettuto su come mantenerne il rispetto dei tempi dei bambini all interno del nido, sempre più contaminato da tempi istituzionali, dai ritmi piuttosto intensi della gestione familiare e dalla sovrabbondanza di stimoli dall esterno.
9 B) Metodi e strumenti di auto ed etero valutazione Il sottogruppo ha orientato la propria riflessione sul tema della valutazione - auto ed etero - in particolare auto valutazione: a cosa serve, a chi serve? Il rapporto tra auto valutazione e progetto pedagogico è fondamentale. La valutazione è parte indispensabile del progetto (e viceversa) in quanto ciò che si dichiara deve corrispondere a quanto realizzato.
10 COORDINATORE PEDAGOGICO ED AUTOVALUTAZIONE: - il coordinatore è sempre coinvolto nel processo di valutazione del progetto pedagogico, anche se non è sempre presente in modo diretto in tutto il processo; - ogni coordinatore pedagogico (nel rispetto dei diversi approcci teorici e pedagogici) dovrebbe sostenere e accompagnare il gruppo educativo nei processi di valutazione pur rafforzando la responsabilità del gruppo; - compito del coordinatore è condividere con il gruppo di lavoro gli strumenti di auto valutazione.
11 VALUTAZIONE DEL PROGETTO PEDAGOGICO E INDICATORI DI PROCESSO: - valutare il processo significa domandarsi se quanto dichiarato nel progetto pedagogico viene realmente agito nel quotidiano; - gli indicatori del processo devono essere esplicitati e misurabili.
12 VALUTAZIONE e STRUMENTI DI VALUTAZIONE: - in generale gli strumenti possono essere standardizzati (es: ASEI, AVSI, ISQUEN, SCIN-SCIC...) e non standardizzati (momenti di confronto dialogato); - qualsiasi strumento di valutazione deve essere agile e condiviso con il gruppo di lavoro; - esistono diversi strumenti e modalità di valutazione legati alle diverse realtà e ai differenti orientamenti teorici. Il sottogruppo ha deciso di confrontarsi su quelli in uso nei propri servizi, al fine di iniziare a riflettere su ciò che esiste già sul nostro territorio.
13 Partendo dal presupposto che ogni servizio si riferisce ad un proprio progetto pedagogico, il sottogruppo ha deciso di elaborare un elenco di macro indicatori minimi essenziali e comuni, che dovrebbero essere garantiti e quindi verificati in ogni servizio (al di là delle caratteristiche specifiche e degli strumenti di auto valutazione in uso). Tenendo come riferimento i punti del progetto pedagogico contenuti nella bozza regionale ha quindi iniziato la declinazione degli indicatori relativi a - AMBIENTAMENTO - RAPPORTO CON I GENITORI - PROGRAMMAZIONE DELLE ESPERIENZE/PROPOSTE EDUCATIVE
14 Indicatori: AMBIENTAMENTO Prima Esiste un progetto specifico sull ambientamento per i bambini nuovi ammessi e di accoglienza per i bambini frequentanti? E scritto in un documento? Se si, quale? Quando e come viene presentato/dato ai genitori? Vengono organizzati momenti di incontro individuali con i genitori per uno scambio di informazioni reciproche sul bambino e sul servizio che lo accoglierà? Quando e chi partecipa? Si fa riferimento a una traccia scritta? Si tiene memoria scritta delle informazioni raccolte? Vengono organizzati momenti istituzionali collettivi in cui fornire ai genitori informazioni sul servizio, sul progetto di ambientamento e accogliere i loro quesiti? Quali e quando? Vengono organizzati momenti informali di conoscenza reciproca famiglie/servizio? Quali e quando?
15 Durante Ciascun bambino viene inserito in modo graduale? Il genitore è presente? Viene organizzata anche la sua accoglienza e permanenza in relazione agli spazi disponibili? E prevista una flessibilità nel personalizzare e differenziare il percorso di ambientamento rispetto al modello di riferimento in caso di bisogni particolari dei genitori? Viene garantita una continuità di figura/e educative di riferimento? Si utilizzano modalità e strumenti di osservazione del singolo bambino e del gruppo? Quali? E previsto uno scambio giornaliero con i genitori sull andamento dell ambientamento?
16 Dopo Vengono svolti momenti di verifica nel gruppo di lavoro? Quali, come e quando? Vengono svolti momenti di verifica con il gruppo dei genitori? Quali, come e quando? Vengono svolti momenti di verifica individuali con i genitori? Quali, come e quando? Di tali momenti viene scritta una sintesi/verbale? Si tiene conto dei punti di forza e di criticità rilevati nei momenti di verifica? In che modo?
17 Indicatori: RAPPORTO CON I GENITORI Esiste un progetto riguardo al rapporto con i genitori? E scritto in un documento? Se sì, quale? Il nido rende partecipe i genitori sulle finalità e sull organizzazione del servizio? Quando e come? Vengono forniti materiali scritti informativi ai genitori sul servizio? Quali? Quando e come? Si realizzano momenti istituzionali di partecipazione previsti dal regolamento o dal progetto del servizio, quali assemblee di nido, di sezione, comitati? Quali, quanti e quando? Di tali momenti viene scritta una sintesi/verbale?
18 Si realizzano momenti informali di partecipazione, quali feste, pomeriggi di gioco, laboratori? Quali in specifico, quanti e quando? I genitori vengono informati sulla programmazione di sezione? Quando e come? Sono previste modalità di scambio giornaliero con i genitori? Quali? I genitori vengono informati riguardo all esperienza giornaliera di ciascun bambino al nido (routine, attività ecc.)? Con quali modalità? Vengono organizzati colloqui individuali con i genitori in corso d anno? E presente uno spazio dedicato alla comunicazione/informazione del nido alle famiglie? Quale/? Sono previste a fine anno modalità/strumenti di rilevazione del gradimento dei genitori? Quali?
19 Indicatori: PROGRAMMAZIONE DELLE ESPERIENZE/PROPOSTE EDUCATIVE E presente una programmazione delle attività educative? Quando e da chi viene elaborata? Quali aspetti prende in considerazione prevalentemente? Viene presentata ai genitori? Quando e con quali modalità? Il pedagogista interviene nella programmazione? Quando e come? La programmazione viene verificata dal gruppo di lavoro (di nido o sezione)? Quando e come? La programmazione viene verificata con i genitori? Quando e come?
20 La programmazione fa riferimento sia alla giornata educativa che allo sviluppo delle proposte durante l anno? La programmazione si articola in base alle diverse età dei bambini? La programmazione tiene conto dello sviluppo dei bambini e delle diverse aree evolutive caratteristiche per ogni età (senso-motoria, cognitiva, linguistica, socio-emotiva, espressiva, relazionale)?
21 Sono presenti e vengono utilizzati strumenti di osservazione delle caratteristiche dei bambini singoli e del gruppo? Le osservazioni fatte singolarmente dalle operatrici vengono condivise? Con quali modalità? La programmazione viene definita a partire dall osservazione dei singoli bambini e del gruppo?
22 E presente un modello educativo esplicito e condiviso con cui si propongono le routine quotidiane? E presente un modello educativo esplicito e condiviso con cui si propongono i momenti dell accoglienza e del ricongiungimento? E presente un modello educativo sulle modalità di organizzazione degli spazi interni ed esterni? Si allestiscono e si modificano gli spazi in base alle attività programmate?
23 E presente un modello educativo su come si propongono i materiali? La gestione dello spazio, del tempo e dei materiali tiene conto dello sviluppo dei bambini? L approccio cui si fa riferimento per la gestione di spazi, tempi e materiali è scientificamente fondato? (cioè saper spiegare perché si fa una cosa, perché si è convinti di quello che si fa) Relativamente a percorsi tematici o esperienze particolari viene elaborata una progettazione specifica ulteriore? Questa progettazione specifica viene verificata? Esiste una modalità di documentazione delle attività?
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