I primi anni del 1900 Nei primi anni del 1900 si ebbero vari fatti che portarono allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Per esempio l impero tedesco aveva dei contrasti sia con l Inghilterra, contro cui competeva per il dominio dei mari e contro la quale si schierò aiutando i Boeri durante la spartizione dell Africa, sia con la Francia, che voleva riottenere i territori dell Alsazia e della Lorena persi nel 1870. Nei Balcani la Serbia voleva l annessione al proprio stato di alcuni territori con popolazione serba che erano sotto il controllo dell impero austro-ungarico, portando così a contrasti tra la Serbia e l impero austriaco. La guerra fu causata soprattutto da quest ultimo motivo, che fu usato come pretesto da parte dell Austria per attaccare la Serbia a seguito dell attentato che si ebbe a Sarajevo, durante il quale uno studente serbo uccise l imperatore austriaco Francesco Ferdinando. Subito, per via delle alleanze e dei patti firmati precedentemente alla guerra,come per esempio la Triplice Alleanza e la Triplice Intesa, il conflitto si estese in tutta l Europa e arrivò fino in Asia. Tutti gli stati impegnati nel conflitto iniziarono un azione di propaganda per sostenere le spese economiche e umanitarie della guerra. Rappresentazione della Triplice Alleanza (da sinistra: Italia, Germania e Austria) La Triplice Intesa (da sinistra: Francia, Russia e Inghilterra)
Effetti propaganda La propaganda ha lo scopo di portare la massa della popolazione ad essere favorevole ad una determinata azione, influenzando l opinione pubblica attraverso mezzi informativi, come giornali, manifesti o volantini, anche con informazioni false o deformate. Illustrazione francese della Germania, che tenta di magiare il mondo ma lo trova troppo duro Vignetta di propaganda contro l Austria e la Germania, che opprimono tutti coloro che non sono loro alleati e che non possono difendersi
L Italia nel 1914 Inizialmente l Italia nel 1914 rimase neutrale, non affiancando in guerra la Germania e l Austria. Quindi gli italiani si divisero in interventisti, che volevano schierarsi a fianco degli stati della Triplice Intesa per ottenere in caso di vittoria i territori italiani sotto il dominio austriaco, e neutralisti, che ritenevano l Italia troppo debole per partecipare ad una guerra. L Italia è indecisa se rimanere neutrale o intervenire La situazione del 1914: gli stati centrali gareggiano contro gli stati della Triplice Intesa e nel mentre l Italia assiste senza intervenire
Gli effetti della propaganda interventista italiana Inizialmente l Italia era costituita soprattutto da neutralisti ma, grazie alla propaganda che gli interventisti fecero, la maggior parte della popolazione diventò favorevole all entrata in guerra. Il Governo italiano firmò inizialmente un patto a Londra con le potenze della Triplice Intesa, in cui si impegnava a combattere a fianco dell Intesa in cambio, in caso di vittoria, del Trentino, dell Alto Adige, del Trieste, dell Istria e della Dalmazia. La propaganda interventista fece moltiplicare le manifestazioni della popolazione, il che portò il Parlamento a concedere la decisione di entrare o rimanere neutrali nei confronti della guerra al Governo, che scelse di intervenire nel combattimento. Volantini della propaganda degli interventisti Manifesto del futurista Tommaso Marinetti
La propaganda durante la guerra A seguito dell entrata in guerra dell Italia, questa, come gli altri stati, necessita di donazioni, economiche e di viveri, da parte della popolazione non andata al fronte. Attraverso volantini, giornali, manifesti e anche produzioni cinematografiche gli stati cercavano di invogliare la popolazione ad aiutare l esercito, economicamente e offrendo i viveri. Pagina di giornale che informa sull entrata in guerra dell Italia Manifesto per la richiesta di viveri dal fronte Manifesto per la necessita dello stato di prestiti
I giornali in trincea I giornali di trincea erano foglietti scritti dai soldati nelle trincee, a carattere prevalentemente satirico e umoristico e ricchi di caricature. Questi giornali non sono quasi mai stati stampati, infatti erano principalmente scritti a mano. A seguito della sconfitta a Caporetto il governo italiano iniziò un azione di propaganda anche tra i comandi delle truppe, instituendo un apposito ufficio di propaganda (il cosiddetto servizio P, utilizzato anche per l assistenza e la vigilanza dell esercito).
L entrata in guerra dell Italia: I contro L Italia entrò in guerra un anno dopo rispetto agli altri paesi, dal momento che l Austria dichiarò guerra alla Serbia senza mettere al corrente l Italia, quindi quest ultima poteva scegliere se entrare o meno nel conflitto, e al fianco di chi. Coloro contro erano: - I socialisti: pensavano che i lavoratori avrebbero patito grandi sofferenze senza miglioramenti di vita soprattutto i contadini - I cattolici: erano neutralisti perché la guerra andava contro la dottrina cattolica ed inoltre essendo l Austria un paese cattolico, l Italia non poteva opporsi. - I liberali: erano soprattutto seguaci di Giolitti e sostenevano che l Italia fosse un Paese troppo debole da un punto di vista sia economico che politico, per affrontare la Grande Guerra.
La propaganda come arma di guerra: anche le parole in armi La propaganda è l azione esercitata sull opinione pubblica per diffondere determinate idee non sempre attendibili, perché alterate; Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale la propaganda diventa un arma, parte integrante della guerra capace di determinare e influenzare l opinione pubblica. L esercito italiano entra in guerra nel 1915 ancora non pronto ad affrontare una guerra moderna, che richiede di essere combattuta anche con la propaganda. Il Reparto Operazioni del Comando Supremo gestisce i resoconti dal fronte, i rapporti con la stampa e le censure. Nel 1916 nasce l Ufficio Stampa e grazie a una collaborazione con il Ministero degli Interni vengono accreditati alcuni grandi nomi del giornalismo italiano come Barzini e Abrosini. Lo scopo della propaganda era quello di infondere un messaggio o un idea non sempre vera alle masse popolari, di influenzare l opinione pubblica cercando di modificare il pensiero pubblico.
Scopo della propaganda La propaganda serviva a divulgare un messaggio. Essa agiva, soprattutto durante la guerra, in particolare su due valori che potessero andare a influenzare l opinione di massa: il sentimento nazionalista e l amor di patria. Tramite questi due valori la propaganda esortava il popolo a sostenere un idea, spesso sbagliata, mascherata da sentimenti e valori ritenuti dalla popolazione importanti e giusti al fine di modificare la loro mentalità. Inoltre in Italia la propaganda sfruttò le nuove idee irredentiste per influenzare le masse. Durante la prima guerra mondiale il ruolo della propaganda fu quello di mobilitare l opinione pubblica allo scopo di vincere il conflitto e demoralizzare il nemico mediante informazioni manipolate a seconda del proprio bisogno. Negli anni di guerra si utilizzava la propaganda per esortare i cittadini maschi ad arruolarsi per difendere la patria
I mezzi di divulgazione Prima della guerra la satira era rivolta ai personaggi politici e persino al re ed era nonostante tutto tollerata. Essendo la maggior parte della popolazione analfabeta, la propaganda utilizzava in gran parte simboli ed immagini per far capire meglio il messaggio. Solitamente la propaganda, per la diffusione di informazioni, usava cartoline, manifesti, giornali, locandine, volantini e opuscoli. La propaganda utilizzava immagini che ritraevano il nemico ridicolo e utilizzavano la satira per umiliarlo e alzare il morale non solo dei cittadini ma anche delle truppe.
I simboli come propaganda Quest immagine incita i soldati a la riconquista dei territori persi e illude gli italiani alla facile riconquista
Quest immagine incita gli italiani a dare soldi allo stato per difendere la loro patria rappresentata dalla loro bandiera. La propaganda utilizzava frasi dirette con un linguaggio esplicito che richiamava alla mente un immagine distorte del nemico (schiacciali!)
Quest immagine invoglia i cittadini alla guerra grazie alla presenza dell aquila il cui significato è «vittoria».
La censura Un altra arma di guerra con cui lo stato manipolava l opinione pubblica era la censura. La censura impediva la diffusione di idee che potessero creare conflitti interni o che comunque danneggiasse il governo che a sua volta faceva propaganda per camuffare la verità. Lo stato per evitare la diffusione di queste informazioni decise di far controllare giornali prima della loro pubblicazione (censura preventiva) e le poste dei cittadini. Nonostante ciò tali notizie venivano divulgate a voce dai rifugiati testimoni della guerra. Durante la grande guerra lo stato illudeva i cittadini italiani che avrebbero vinto anche se la realtà era ben diversa.