PROVINCIA ASCOLI PICENO AUTORIZZAZIONE UNICA CENTRALE IDROELETTRICA BRECCIAROLO



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REGIONE MARCHE PROVINCIA ASCOLI PICENO COMUNE ASCOLI PICENO AUTORIZZAZIONE UNICA CENTRALE IDROELETTRICA BRECCIAROLO Impianto per la produzione di energia elettrica con derivazione di acqua in sponda destra del fiume Tronto, nel comune di Ascoli Piceno. INDAGINE BOTANICO VEGETAZIONALE E FAUNISTICA AU 8 Progettista e Collaboratori Dott. Ing. ALBERTO ROMAGNOLI Dott. Ing. ALBERTO DONINI Dott. Ing. Junior. MICHELE EMILI Dott. Ing. DAVIDE NATALONI Dott. Geol. STEFANO BOCCAROSSA Dott. Agr. SAMUELE MENCARONI Proponente ENERGY SEEKERS s.r.l. Via Arceviese n.22, 60010 OSTRA (AN) Tel.:071 7988047 Fax: 0712509971 mail: info@energyseekers.it PEC: energyseekers@registerpec.it N. Stato Data Descrizione 01 Emesso 17 aprile 2012 Emissione per progetto preliminare 02 Emesso 26 giugno 2012 Emissione per progetto definitivo 03 Emesso 25 luglio 2012 Emissione per autorizzazione unica E vietata la riproduzione anche parziale, la concessione a terzi, la diffusione del presente elaborato, se non dietro nostra espresso autorizzazione scritta. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge.

Indice 1. Premessa...3 2. Dati tecnici...4 2.1 Aspetti geomorfologici...4 2.2 Aspetti climatici...5 2.3 Aspetti vegetazionali...6 2.3.1 Vegetazione potenziale...6 2.3.2 Vegetazione reale...6 2.3.3 Aspetti paesistici...8 3. Inquadramento territoriale e analisi dell area di studio...9 3.1 Metodologia operativa...9 3.2 Analisi dell area...9 3.2.1 Aspetti Botanico-Vegetazionali...9 3.2.2 Aspetti Faunistici... 11 4. Conclusioni... 13 RELAZIONE BOTANICO VEGETAZIONALE FAUNISTICA Autorizzazione Unica 2

1. Premessa Il presente studio ha lo scopo di fornire l'analisi relativa al sottosistema Botanico - Vegetazionale di un area, interessata dalla realizzazione di una centrale idroelettrica mediante derivazione di acqua fluviale, situata su sponda destra del Fiume Tronto nel Comune di Ascoli Piceno (AP), località Brecciarolo. L'elaborato si articola in due parti, la prima delle quali descrive le caratteristiche ambientali del territorio comunale in esame, la seconda analizza l area oggetto dell intervento attraverso la descrizione delle componenti naturali e la trasposizione cartografica degli elementi Botanico-Vegetazionali caratterizzanti. Sulla base delle analisi di settore e del presente studio verranno individuati valore e criticità dell area in esame in relazione alla previsione progettuale. RELAZIONE BOTANICO VEGETAZIONALE FAUNISTICA Autorizzazione Unica 3

2. Dati tecnici 2.1 Aspetti geomorfologici L area oggetto d indagine si trova sul piano alluvionale in destra idrografica del fiume Tronto in località Brecciarolo nel Comune di Ascoli Piceno. La porzione di territorio comunale interessata dal progetto ricade nella fascia subappenninica, dove prevale una morfologia di aree pianeggianti, o poco inclinate di fondovalle, che si sviluppano su depositi fluviali di 3 e 4 terrazzo; da una morfologia ondulata di aree collinari con lievi pendenze su substrati sabbiosi o argillosi, suoli calcarei poco profondi. Il paesaggio agrario è caratterizzato dalla presenza di vigneti, oliveti e colture cerealicole a seminativo. La presenza del fiume Tronto, dei corsi d acqua secondari e dei fossi di raccolta delle acque superficiali, caratterizzano ulteriormente la morfologia del paesaggio. RELAZIONE BOTANICO VEGETAZIONALE FAUNISTICA Autorizzazione Unica 4

2.2 Aspetti climatici Il clima è di tipo temperato del piano basso collinare (Biondi, 1995), caratterizzato da precipitazioni medie annue, comprese tra i 750-900 mm, concentrate nei periodi autunnoinvernali e primaverili. Il mese più piovoso risulta essere novembre, mentre quello più arido è luglio. Le temperature medie annue oscillano tra i 13 e i 14 C, il mese più freddo è gennaio e i mesi più caldi sono luglio ed agosto. Il fitoclima inquadra il territorio nell orizzonte basso collinare a prevalenza di caducifoglie dell ordine Quercetalia-pubescenti-petraea. I lembi di boschi relitti presenti nel territorio collinare attribuibili al bioclima basso collinare sono stati inquadrati nelle due associazioni Asparago acutifolii- Ostryetum carpinifoliae per gli aspetti maggiormente mesofili e Roso sempervirentis Quercetum pubescentis per quelli termofili a prevalenza di roverella. Le zone pianeggianti sub costiere e le pianure alluvionali del basso corso dei fiumi marchigiani sono state completamente utilizzate per l attività agricola preservando la loro significatività. RELAZIONE BOTANICO VEGETAZIONALE FAUNISTICA Autorizzazione Unica 5

2.3 Aspetti vegetazionali 2.3.1 Vegetazione potenziale In assenza di perturbazioni naturali ed antropiche, il piano basso collinare è caratterizzato da formazioni arboree di caducifoglie miste. Tali cenosi sono ora presenti come limitati relitti, dai quali è possibile dedurre l'originaria composizione floristica, caratterizzata da querceti mesofili e xerofili in funzione dei diversi fattori ambientali. In riferimento alle caratteristiche climatiche e geomorfologiche, dettagliatamente citate nelle relazioni di settore, è possibile ricondurre la vegetazione potenziale del territorio comunale, a quella dei boschi di caducifoglie termofile a dominanza di roverella (Quercus pubescens) e cerro (Quercus cerris), dell'ordine Quercitalia pubescenti-petraeae per i rilievi collinari; alle foreste planiziari a farnia (Quercus robur) e carpino bianco (Carpinus betulus), riferibili all'alleanza Carpinion betuli, per i terrazzi alluvionali di recente costituzione; ai saliceti a salice bianco (Salix alba) del Salicion albae nelle sponde dei maggiori corsi d'acqua. 2.3.2 Vegetazione reale Attualmente la maggior parte del territorio comunale, utilizzato a fini agricoli, è interessato da coltivazioni intensive a seminativo. Sono presenti alberi isolati, concentrati lungo i margini stradali, attorno agli edifici rurali, in alcuni casi sparsi all'interno dell'appezzamento, appartenenti per lo più alla specie roverella (Quercus pubescens). La copertura arborea più consistente, si rileva a ridosso dei principali corsi d'acqua quali il Fiume Tronto e corsi d acqua secondari, caratterizzata dalla tipica vegetazione ripariale, composta da roverella (Quercus pubescens), salice (Salix sp.pl.), olmo (Ulmus sp.pl.), pioppo nero e bianco (Populus nigra e alba), frammisti a numerosi esemplari di acacia (Robinia pseudoacacia) e ailanto (Ailanthus altissima) RELAZIONE BOTANICO VEGETAZIONALE FAUNISTICA Autorizzazione Unica 6

Lo strato arbustivo è costituito da gruppi di specie come il rovo (Rubus sp.pl.), sambuco (Sambucus nigra), prugnolo (Prunus spinosa), biancospino (Crategus monogyna), vitalba (Clematis vitalba), ed edera (Hedera helix). Le specie erbacee sono rappresentate da equiseto (Equisetum sp.), gigaro (Arum italicum), ortica (Urtica dioica) e canna domestica (Arundo donax). Le fisionomie vegetali possono essere riaggregate in funzione dell uso dei suoli, in Formazioni naturali e seminaturali (boschi, arbusteti, formazioni erbacee) e Formazioni antropiche (colture); ad esse poi si aggiungono gli elementi diffusi tipici del paesaggio agrario (vegetazione ripariale, alberature o filari, siepi, piante isolate). In particolare nel tratto in esame del fiume Tronto la vegetazione ripariale si presenta degradata rispetto all originaria composizione e ridotta sia in termini fisionomici che floristici. Inoltre l ambito risulta fortemente antropizzato per la vicinanza di aree urbane residenziali e produttive. RELAZIONE BOTANICO VEGETAZIONALE FAUNISTICA Autorizzazione Unica 7

2.3.3 Aspetti paesistici Il paesaggio vegetale, quale aspetto rilevante del paesaggio inteso nella sua accezione più ampia, ha senza dubbio un valore molto elevato nel contesto territoriale in cui è inserito. La sua conservazione, la sua distruzione, il suo restauro, dipendono in massima parte da come vengono affrontati e risolti i problemi tecnici di base e dalla conoscenza delle componenti su cui si basa l esistenza del paesaggio stesso. Esso risulta direttamente correlato alle caratteristiche geomorfologiche del territorio, ai fenomeni naturali ed agli interventi antropici che intervengono nel corso degli anni. Purtroppo dell'originale paesaggio forestale oggi resta ben poco, in seguito all'azione dell uomo che, nel tempo, ai fini delle sue attività produttive, ha completamente plasmato e modificato. Nel territorio agricolo si riscontrano edificazioni di tipo rurale, aree sparse a destinazione produttiva e nuove edificazioni, a dimostrazione della rapida e dinamica evoluzione che ha caratterizzato le nostre campagne negli ultimi anni, generando talvolta una situazione di instabilità con ripercussioni che hanno inciso sull agricoltura stessa. Il paesaggio vegetale che si delinea risulta avere un carattere prevalentemente antropico, con colture a seminativo concentrate sui fondovalle e sui versanti argillosi, vigneti su suoli sabbiosi e oliveti, sia sparsi in mezzo ai seminativi, sia specializzati nei versanti esposti a sud. L attuale tendenza all utilizzo di tecniche colturali intensive ha portato ad una semplificazione del paesaggio agrario, che si traduce nella riduzione della biodiversità e nella scomparsa degli elementi naturali e seminaturali, ormai rilevabili in forma relitta. La presenza di un ecosistema fluviale, seppure caratterizzato da un precario e delicato equilibrio, oltre a determinare una notevole variabilità ambientale, rappresenta una importante risorsa per l intero territorio. L'analisi dettagliata del territorio ci consente in qualche modo di misurare l'azione antropica, analizzandone la distribuzione e l'estensione. L'analisi qualitativa delle specie vegetali e delle relative associazioni consente di evidenziarne la diversità biologica, che ci da il grado di naturalità del territorio e quindi il suo potenziale biotico. RELAZIONE BOTANICO VEGETAZIONALE FAUNISTICA Autorizzazione Unica 8

3. Inquadramento territoriale e analisi dell area di studio Il Comune di Ascoli Piceno presenta un escursione altimetrica che varia da 0 a 2476 m s.l.m.; si estende su una superficie di 1.228,23 kmq con una densità di popolazione residente pari a 214.068 e densità per Kmq pari a 174,3. L area oggetto di studio ricade in locolità Brecciarolo. L ambito fluviale analizzato in questo studio non ricade in aree protette della Rete Natura 2000 (SIC o ZPS). 3.1 Metodologia operativa In questa fase viene espressa una valutazione delle risorse in relazione alle componenti ambientali di competenza del sottosistema botanico-vegetazionale. Le indagini sono state svolte attraverso il rilievo diretto al fine di poter individuare e rappresentare cartograficamente gli attuali usi del suolo e gli elementi costitutivi del paesaggio vegetale. Particolare attenzione è stata rivolta allo studio della vegetazione esistente e all individuazione degli elementi vegetali caratterizzanti in relazione alla progettualità prevista. L indagine è stata riportata su una base cartografica e resa nella tavola n1, in allegato, relativa agli aspetti Botanico-Vegetazionali 3.2 Analisi dell area 3.2.1 Aspetti Botanico-Vegetazionali L area oggetto di questo studio si sviluppa sul piano alluvionale in destra idrografica del fiume Tronto per un tratto di circa 700-800 m. L indagine Botanico-Vegetazionale è stata condotta nella porzione di territorio compreso tra la briglia esistente a monte lungo il corso del fiume Tronto, a circa 200 m a valle della strada statale 236, proseguendo verso la foce per circa 700 m. RELAZIONE BOTANICO VEGETAZIONALE FAUNISTICA Autorizzazione Unica 9

L indagine svolta ha consentito di rilevare la presenza di formazioni vegetali caratterizzanti i luoghi quali: vegetazione igrofila ripariale costituita (Populus nigra e alba) pioppi neri e bianchi e salici (Salix alba) a ridosso del corso d acqua; querce (Quercus pubescens), olmi (Ulmus minor), frassini (Fraxinus excelsior e ornus), acacie (Robina pseudoacacia) e ailanti (Ailanthus altissima) a costituire la formazione boschiva di caducifoglie termofile in prossimità della scarpata a confine con le aree produttive. In particolare la vegetazione ripariale, in seguito ai lavori di pulizia e riprofilatura degli argini, si presenta fortemente ridotta in termini di composizione floristica e complessità fisionomica. Della formazione boschiva originaria rimangono poche essenze a formare delle siepi di tipo arboreo-arbustive di tipo lineare. Le essenze arbustive caratterizzanti l arbusteto sono: ligustro (Ligustrum spp.), sambuco (Sambucus nigra), biancospino (Crataegus monogyna), rosa canina, rovo (Rubus sp.pl.), alloro (Laurus nobilis), vitalba (clematis vitalba) e canna domestica (Arundo donax). La distribuzione delle essenze arboree ed arbustive appare discontinua, interrotta, anche per tratti consistenti, da vegetazione erbacea. Nello strato erbaceo prevalgono gramigna (Cynodon dactylon), sanguinella comune (Digitaria sanguinalis), avena selvatica (Avena fatua), avena maggiore (Avena sterilis), forasacco peloso (Bromus hordeaceus), lombaggine pubescente (Holcus lanatus), gigaro (Arum italicum), sorgo selvatico (Sorghum halepense), e falsa ortica purpurea (Lamium perenne). In base al criterio per cui la flora si distribuisce e si aggrega in modo differente a seconda del substrato e al diverso grado di umidità, la vegetazione erbacea che si sviluppa nelle superfici limitrofe è rappresentata da numerose specie tra le quali: orzo selvatico (Hordeum murinum), gramigna (Cynodon dactylon), sanguinella comune (Digitaria sanguinalis), coda di volpe (Alopecurus myosuroides), falaridi (Phalaris spp.), pabbio comune e verticillato (Setaria viridis e verticillata), avena altissima (Arrhenatherum elatius), capellini dei campi (Agrostis spica-venti), avena selvatica (Avena fatua), avena maggiore (Avena sterilis), forasacco peloso (Bromus hordeaceus), lombaggine pubescente (Holcus lanatus), gigaro (Arum italicum)panico delle risaie (Panicum dichotomiflorum), sorgo selvatico (sorghum halepense), borsa pastore (Capsella bursa-pastoris) e falsa ortica purpurea (Lamium perenne) e canna domestica (Arundo donax). RELAZIONE BOTANICO VEGETAZIONALE FAUNISTICA Autorizzazione Unica 10

Spostandosi dal greto fluviale ai campi limitrofi si riscontra una boscaglia degradata di caducifoglie termofile dove oltre alle querce (Quercus pubescens), sono presenti olmi (Ulmus minor), ornielli (Fraxinus ornus) e specie infestanti alloctone come acacie (Robinia pseudoacacia) e Ailanti (Ailanthus altissima). 3.2.2 Aspetti Faunistici La pressione antropica ha caratterizzato quest area influenzando non solo la componente vegetale ma anche il mondo animale limitandone il numero e la varietà delle specie. E sorprendente tuttavia osservare come la capacità di adattamento degli esseri viventi in genere consente loro di trovare soluzioni compatibili con la vita anche quando gli ambienti naturali si riducono o si modificano. Per le caratteristiche del luogo, la presenza del fiume Tronto l avifauna legata all acqua risulta essere maggiormente rappresentata. In particolare, dagli studi di settore e da indagini bibliografiche le specie presenti in questi luoghi sono: il martin pescatore (Alcedo atthis), l usignolo di fiume (Cettia cetti), il cardellino (Carduelis carduelis) il tarabusino (Ixobrychus minutus), il merlo (Turdus merula), averla piccola (Lanius collurio), Ortolano (Emberizia hortulana), Airone cenerino (Ardea cinerea), Airone guardabuoi (Bubulcus ibis), allodola (Alauda arvensis), balestruccio (Delichon urbica), barbagianni (Tyto alba), beccaccia (Scolopax rusticola), cavaliere d Italia (Himantopus himantopus), civetta (Athene noptua), codirosso comune (Phoefenicurus fenicurus), cuculo (Cuculus canorus), garzetta (Egretta garzetta), rondone (Apus apus). Mentre per quanto riguarda la fauna ittica sono rinvenibili il cavedano (Leuciscus cephalus), l arborella (Alburnus alburnus arborella), il pesce rosso (Carassius auratus), anguilla (Anguilla anguilla), cefalo (Liza ramada) Tra i Mammiferi, si riscontrano comunità costituita da specie comuni di ampia valenza ecologica e di esteso areale distributivo quali: riccio europeo (Erinaceus europaeus), talpa romana (Talpa romana), topo selvatico (Apodemus sylvaticus), tasso (Meles meles), vespertilio maggiore (Myotis myotis), pipistrello di savi (Hypsugo savii), arvicola di savi (Microtus savii), topo domestico (Mus domesticus), ratto nero (Rattus rattus), nutria RELAZIONE BOTANICO VEGETAZIONALE FAUNISTICA Autorizzazione Unica 11

(Myocastor coypus), volpe (Vulpes volpe), donnola (Mustela nivalis), faina (Martes folina), cinghiale (Sus scrofa), istrice (Hystrix cristata). Tra i rettili: lucertola campestre (Podarcis sicula), ramarro (Lacerta bilineata), lucertola muragliola (Podarcis muralis), geco comune (Tarentola mauritanica), biacco (hyerophies viridiflavus), biscia dal collare (Natrix natrix) e tra gli anfibi: il rospo comune (Bufo bufo,), il rospo smeraldino (Bufo viridis), la raganella italiana (Hyla intermedia), la Rana verde (Rana esculenta). RELAZIONE BOTANICO VEGETAZIONALE FAUNISTICA Autorizzazione Unica 12

4. Conclusioni Sulla base di quanto precedentemente asserito è evidente l'importanza che l'aspetto rurale assume nel contesto territoriale, e come tale va adeguatamente gestito e salvaguardato. Nel corso degli anni l'attività agricola ha prodotto profonde modifiche al paesaggio agrario dovute all'intensificazione delle coltivazioni a seminativo ed alla meccanizzazione spinta. Del paesaggio agrario originario rimangono pochi elementi, fra questi, particolare interesse riveste la vegetazione ripariale, dove si assiste ad un processo di rinaturalizzazione con la possibilità di costruire nel prossimo futuro una complessità biologica quantomeno apprezzabile. È ovvio che l intervento previsto determina una riduzione della biodiversità sia in termini qualitativi che quantitativi i cui effetti variano in relazione all entità dell azione e allo stato biologico in cui l area versa. Alla luce delle analisi condotte si rileva in seguito ai lavori di pulizia, un limitato valore floristico in cui le entità di rilievo sono rappresentate oltre che dagli esemplari arborei ad alto fusto in filare di essenze igrofilo ripariale, tutelate ai sensi della LR. N. 6 del 2005, la presenza di elementi diffusi di caducifoglie termofile presenti lungo la scarpata a confine con le aree produttive. Dal punto di vista paesaggistico il corso d acqua e la fascia di vegetazione ad esso associata rappresentano un elemento del reticolo ecologico la cui valenza andrebbe rafforzata. Si ritiene infine che la realizzazione dell opera, così come previsto dal progetto definitivo, avverrà nel rispetto delle risorse naturali presenti, senza comprometterne il valore ambientale e la funzione ecologica, limitando le interferenze con gli habitat esistenti alle sole aree di intervento. Dottore Agronomo Samuele Mencaroni Allegati 1 Tavola 1: Aspetti Botanico-Vegetazionali 2 Allegato Fotografico RELAZIONE BOTANICO VEGETAZIONALE FAUNISTICA Autorizzazione Unica 13

ALLEGATO FOTOGRAFICO Foto 1 - Vegetazione Arborea Arbustiva ed erbacea in destra orografica nei pressi della briglia a monte interessata dal progetto Foto 2 Vista verso monte argine destro nelle vicinanze del fiume in seguito ai lavori di riprofilatura degli argini e pulizia Foto 3 Cabina Enel a monte della briglia