BIODIVERSITÀ NELL AGROECOSISTEMA
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- Antonio Boni
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1 BIODIVERSITÀ NELL AGROECOSISTEMA po p i l i F ri Alleg Zurla G ia Barbi er i nluca Luca 2^C a.s. 2013/2014
2 COS È LA BIODIVERSITÀ È LA VARIETÀ DI SPECIE ANIMALI E VEGETALI PRESENTI NELLA BIOSFERA
3 PERCHÉ È IMPORTANTE PRESERVARLA?
4 MANTIENE L EQUILIBRIO DINAMICO DELLA BIOSFERA, CONTRIBUENDO ANCHE A GOVERNARE I CICLI BIOGEOCHIMICI DETERMINANDONE LA CAPACITÀ DI REAGIRE E ADATTARSI A MUTAMENTI E PERTURBAZIONI AMBIENTALI;
5 NEGLI ULTIMI 50 ANNI MOLTE SPECIE ANIMALI E VEGETALI SI SONO ESTINTE E MOLTE ALTRE RISCHIANO DI ESTINGUERSI, IMPOVERENDO IN TAL MODO GLI ECOSISTEMI DI CUI FACEVANO PARTE E SPESSO MINACCIANDO LA SOPRAVVIVENZA DEI MEDESIMI;
6 COSA SONO LA BIODIVERSITÀ AGRICOLA E IL BIOTERRITORIO?
7 IL BIOTERRITORIO È IL LUOGO IN CUI LE VARIETÀ LOCALI SI SONO ADATTATE E CARATTERIZZATE NEL TEMPO GRAZIE ANCHE ALL AZIONE DEGLI AGRICOLTORI LOCALI.
8 LA BIODIVERSITÀ AGRICOLA (o agrobiodiversità) RAPPRESENTA UN SOTTOINSIEME DELLA DIVERSITÀ BIOLOGICA GENERALE E SI ESPRIME IN TERMINI DI VARIETÀ E RAZZE LOCALI DI INTERESSE AGRICOLO, ZOOTECNICO E FORESTALE.
9 L AGROBIODIVERSITÀ
10 I MACCHINARI AGRICOLI, PER ESSERE FUNZIONANTI E PER PERMETTERE L AMMORTAMENTO DEI COSTI, DEVONO LAVORARE SU TERRENI A MONOCOLTURA MOLTO AMPI E PRIVI DI OSTACOLI NATURALI, COSÌ CHE LA BIODIVERSITÀ VIENE RIDOTTA AL MINIMO.
11 DI CONSEGUENZA GLI ORGANISMI ORIGINARI DELL HABITAT SCOMPAIONO IN QUANTO NON TROVANO PIÙ LE CONDIZIONI IDONEE PER POTERVI VIVERE.
12 PER QUESTO... LE MONOCOLTURE SONO STRUTTURALMENTE TROPPO SEMPLIFICATE E PERTANTO NON STABILI
13 ... E GLI UNICI ESSERE VIVENTI PRESENTI NEL CAMPO, OLTRE ALLA SPECIE COLTIVATA, SONO I SUOI PARASSITI CHE, PRIVATI DEI NEMICI NATURALI E CON CIBO A DISPOSIZIONE IN ABBONDANZA, AUMENTANO A DISMISURA.
14 LA BIODIVERSITÀ È MOLTO IMPORTANTE PER IL MANTENIMENTO DELLA STABILITÀ DI UN ECOSISTEMA, ANCHE SE DI TIPO ARTIFICIALE COME UN AGROECOSISTEMA
15 INFATTI SE VIENE PERTURBATO DALL UOMO O DA CAUSE NATURALI, PUÒ ESSERE IN GRADO DI RESISTERE E MANTENERSI NELLA SUA POSIZIONE DI EQUILIBRIO GRAZIE ALLE COMPLESSE INTERAZIONI CHE SI CREANO TRA GLI ORGANISMI ALL INTERNO DELLA COMUNITÀ.
16 INOLTRE, LE ERBE INFESTANTI SI ACCRESCONO FACILMENTE FINO A SOFFOCARE LE PIANTE COLTIVATE CHE SONO INFATTI SELEZIONATE PER ESSERE PIÙ PRODUTTIVE DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO, MA SONO INDEBOLITE NELLE LORO DIFESE NATURALI; PER QUESTO SI È COSTRETTI A FARE USO DI PESTICIDI E FITOFARMACI CON
17 E IMPORTANTE POTENZIARE LA CON BIODIVERSITÀ UN AGRICOLTURA DI TIPO MISTO ORTO BOCCHIALINI
18 CHE MIRI -ALLA DIVERSIFICAZIONE NELLO SPAZIO DEI COLTIVI (POLICOLTURA CONSOCIAZIONE TRA SPECIE ARBOREE ED ERBACEE); - ALLA DIVERSIFICAZIONE NEL TEMPO ATTRAVERSO LA PRATICA DELLE ROTAZIONI; - ALLA COLTIVAZIONE DI PIANTE CONGIUNTA CON L ALLEVAMENTO;
19 IL POTENZIAMENTO DELLA BIODIVERSITÀ AGRICOLA PUÒ DARE UN NOTEVOLE CONTRIBUTO NELLA RIDUZIONE DELL USO DI SOSTANZE INQUINANTI QUALI FERTILIZZANTI, FITOFARMACI E PESTICIDI
20 È IMPORTANTE GESTIRE LE ATTIVITÀ AGRICOLE, ZOOTECNICHE E FORESTALI IN MODO DA CONTRIBUIRE EFFETTIVAMENTE ALLA CONSERVAZIONE DI UN PATRIMONIO AMBIENTALE E PAESAGGISTICO.
21 RIASSUMENDO È IMPORTANTE SCEGLIERE TECNICHE AGRONOMICHE CAPACI DI PRESERVARE LA STRUTTURA E LA FERTILITÀ DEI SUOLI E RIDURRE GLI IMPATTI AMBIENTALI DERIVANTI DALL IMPIEGO DI PRODOTTI CHIMICI DI SINTESI. TRA QUESTE PRATICHE: - I SISTEMI DI PRODUZIONE INTEGRATI O BIOLOGICI - LE LAVORAZIONI DEL SUOLO CONSERVATIVE - GLI AVVICENDAMENTI COLTURALI
22 ALTRE PRATICHE UTILI PER LA CONSERVAZIONE DELLE RISORSE AMBIENTALI
23 MANTENERE O CREARE LE INFRASTRUTTURE ECOLOGICHE (SIEPI, ALBERI, LAGHETTI, ZONE UMIDE, MARGINI ERBACEI NON COLTIVATI) CHE FORNISCONO: CIBO ALTERNATIVO AGLI INSETTI CHE COSÌ NON ATTACCANO LE COLTURE E RIFUGIO PER I PREDATORI NATURALI DEI FITOFAGI CONTRIBUENDO COSÌ ALL AUTOREGOLAZIONE DEL SISTEMA AGRICOLO.
24 METTERE A DISPOSIZIONE RIFUGI ARTIFICIALI, NIDI E MANGIATOIE, GESTIRE UNA PARTE DELLA SUPERFICIE AGRICOLA A FINI NON PRODUTTIVI, CIOÈ ALLA COLTIVAZIONE DI PRODOTTI UTILIZZABILI DALLA FAUNA SELVATICA.
25 MANTENERE IN CAMPO, NEL PERIODO INVERNALE, I RESIDUI COLTURALI E LE STOPPIE, RIFUGIO PER SPECIE SELVATICHE E UTILE PROTEZIONE DEL SUOLO DA FENOMENI EROSIVI.
26 MANTENERE IN RIPRODUZIONE VARIETÀ E RAZZE ANTICHE, IN BASE ALLA LORO ATTITUDINE O VOCAZIONE IN RELAZIONE ALLE TENDENZE CLIMATICHE DEL TERRITORIO.
27 DIVERSIFICARE LE PRODUZIONI A TUTELA DEL PAESAGGIO RURALE, ATTRAVERSO LA RIDUZIONE DELLA SEMPLIFICAZIONE DEL PAESAGGIO.
28 SCEGLIERE L ALLEVAMENTO ESTENSIVO NELLE AREE MARGINALI, RIDUCENDO LA DENSITÀ DI CARICO DEL BESTIAME, ED UNA GESTIONE RAZIONALE DELLE FORMAZIONI ERBOSE.
29 ASPETTI NEGATIVI DEL PROGRESSO AGRICOLO
30 LO SVILUPPO AGRICOLO HA PROVOCATO INNUMEREVOLI RIPERCUSSIONI SUL SISTEMA AMBIENTALE: PER ESEMPIO LA RAZIONALIZZAZIONE DI NUOVE SUPERFICI DA METTERE A COLTURA PER ADEGUARLE AL CRESCENTE LIVELLO DI MECCANIZZAZIONE, HA PROVOCATO UNA DIMINUZIONE DELLA BIODIVERSITÀ.
31 INFATTI, SONO ANDATE PERSE OLTRE A GRANDI SUPERFICI BOSCATE, LE STRUTTURE MARGINALI COME LE SIEPI, LE PIANTE AD ALTO FUSTO, LE ZONE INCOLTE E LE PIANTE ARBUSTIVE UTILI AL MANTENIMENTO DELL EQUILIBRO DELL AGRO-ECOSISTEMA. INOLTRE, SONO STATE ABBANDONATE LE PRATICHE AGRICOLE TRADIZIONALI E LE SPECIE AUTOCTONE SOPPIANTATE DA RAZZE E SPECIE SELEZIONATE E PIÙ PRODUTTIVE.
32 FIN DALLA RIVOLUZIONE VERDE, L UTILIZZO INDISCRIMINATO DI FITOFARMACI E DI CONCIMI CHIMICI HANNO CONTRIBUITO ALLA PRODUZIONE DI RIFIUTI PERICOLOSI, ALL INQUINAMENTO DEI SUOLI E DELLE ACQUE.
33 RAZZE E VARIETÀ AUTOCTONE
34 NEL CORSO DEI SECOLI, SONO STATE SELEZIONATE SPECIE ANIMALI E VEGETALI PER ESSERE PIÙ PRODUTTIVE E FUNZIONALI ALLE CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO IN CUI CRESCEVANO
35 LE DIVERSE SPECIE ANIMALI E VEGETALI SI SONO ADATTATE ALLE SPECIFICITÀ AMBIENTALI E SONO ENTRATE A FAR PARTE DEI SAPERI E DELLE TRADIZIONI LOCALI. QUESTA DIVERSIFICAZIONE GENETICA E AMBIENTALE HA PORTATO A FORME DI PAESAGGIO AGRARIO E DI CULTURE ENO-GASTRONOMICHE DIFFERENTI DA UNA LOCALITÀ ALL ALTRA: UN PATRIMONIO, TRAMANDATO NEI SECOLI, CHE DEVE ESSERE TUTELATO.
36 LE RAZZE E VARIETÀ AUTOCTONE HANNO UNA MIGLIOR ADATTABILITÀ ALLE CONDIZIONI PEDO-CLIMATICHE DEL TERRITORIO IN CUI SI SONO EVOLUTE E PER QUESTO RICHIEDONO MINORI INPUT PRODUTTIVI.
37 NEI DECENNI PASSATI SONO STATE SELEZIONATE SPECIE VEGETALI E RAZZE ANIMALI SEMPRE PIÙ STANDARDIZZATE E PRODUTTIVE, CHE HANNO SOPPIANTATO MOLTISSIME VARIETÀ LOCALI. QUEST'ULTIME NON SONO PIÙ UTILIZZATE E PER QUESTO SONO A RISCHIO DI ESTINZIONE.
38 È A RISCHIO LA PERDITA DI UN PATRIMONIO GENETICO MOLTO IMPORTANTE. SONO CIRCA 7000 LE SPECIE VEGETALI UTILIZZATE DALL UOMO PER L ALIMENTAZIONE, MA NE VENGONO COLTIVATE SOLO 150, DI CUI GRANO, MAIS, RISO E PATATA RAPPRESENTANO LA GRAN PARTE DELLA PRODUZIONE MONDIALE (DATI FAO).
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