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Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 2 Hanno partecipato alla prima edizione del documento i Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie regionali: Azienda per i Servizi Sanitari n. 1 Triestina Azienda per i Servizi Sanitari n. 2 Isontina Azienda per i Servizi Sanitari n. 3 Alto Friuli Azienda per i Servizi Sanitari n. 4 Medio Friuli Azienda per i Servizi Sanitari n. 5 Bassa Friulana Azienda per i Servizi Sanitari n. 6 Friuli Occidentale e l Agenzia Regionale della Sanità Illustrazioni a cura di: Rodolfo Sorato Coordinamento: Direzione Centrale Salute e Protezione Sociale Servizio Prevenzione Collettiva e Assistenza Sanitaria Il documento è stato aggiornato dal Servizio assistenza sanitaria e formazione delle professioni sanitarie nel luglio 2006 - dott. Giulio Rocco - A.S. Mira Pettirosso Si ringrazia in particolare per la collaborazione tecnica il dott. Dino Faraguna responsabile dell Unità Operativa di Pediatria dell A.S.S. n. 2 Isontina Stampa: Litho Stampa srl (Pasian di Prato-UD) Pubblicato a cura della Direzione Comunicazione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 3 L importanza di immunizzare i bambini 3 La prevenzione delle malattie infettive è una delle priorità della sanità pubblica e la vaccinazione è uno degli strumenti più efficaci per proteggere i nostri bambini. E`vero che per indurre una risposta immunitaria completa spesso sono necessarie più dosi di vaccino, tuttavia le complicanze e le sequele di una malattia infettiva sono molto più preoccupanti rispetto ai pochi fastidi e alle rare reazioni avverse eventualmente conseguenti ad una vaccinazione. Ai nostri giorni i vaccini sono forse vittime del loro successo. Molti genitori giovani non hanno mai visto un caso di poliomielite, difterite o pertosse e quindi si interrogano sulla necessità o meno delle vaccinazioni. Dobbiamo tuttavia considerare che, se ci siamo dimenticati di quanto alcune malattie infettive possano essere dannose, lo dobbiamo proprio ai vaccini e che, se oggi l occasione di esposizione ad alcune di esse può essere anche molto rara nel nostro Paese, non è così altrove. La vaccinazione serve non solamente a proteggere i nostri bambini ma anche le generazioni future quando, grazie a tali interventi di prevenzione, altre malattie saranno debellate. Anche per il morbillo, come avvenuto in passato per altre malattie infettive, è iniziata la strada verso l'eliminazione ma per raggiungere questo traguardo è importante migliorare ancora il livello di copertura vaccinale nei confronti di questa infezione che può condurre a gravi complicanze. L immunizzazione del singolo bambino aiuta a proteggere la salute di tutta una communità e specialmente di coloro che non possono essere vaccinati per ragioni mediche o di coloro che non rispondono adeguatamente al vaccino. Molti Paesi fra cui anche l Italia sono dotati di sistemi di sorveglianza delle sospette reazioni avverse a vaccino; questi rappresentano uno strumento molto efficiente di monitoraggio della sicurezza dei vaccini grazie all ampia dimensione numerica della popolazione di vaccinati presa in considerazione. A tale proposito anche la nostra Regione ha sviluppato un sistema di monitoraggio che raccoglie le principali informazioni in materia vaccinale e partecipa a sistemi europei di raccolta dei dati statistico-epidemiologici. Tale sistema di monitoraggio include anche una adeguata anamnesi dei singoli casi e l analisi di tutte le reazioni avverse. Il presente opuscolo è rivolto principalmente ai genitori, ma è stato curato anche nell aspetto grafico per poter così veicolare alcune importanti informazioni anche ai bambini più grandi che si apprestano a fare i primi richiami vaccinali dopo il ciclo primario; in esso sono contenute le informazioni più significative per favorire una scelta consapevole da parte dei genitori. I vari argomenti potranno comunque essere meglio approfonditi nel colloquio con il proprio medico di fiducia e con il personale sanitario dei centri vaccinali. È quanto mai opportuno che l informazione data ai genitori sia completa e trasparente: anche il manifestare le pur rare reazioni avverse e spiegare il giusto rapporto costo-beneficio, se fatto con serenità e competenza, può solo portare a decisioni più consapevoli e quindi ad una maggior efficacia della campagna di prevenzione. I contenuti del libretto inoltre tengono conto delle più attuali conoscenze scientifiche in materia di vaccinazioni tratte dalla letteratura e dalle documentazioni fornite dall Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute. L Assessore dott. Ezio Beltrame

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 4 Vaccini Sono il mezzo più efficace e conveniente per prevenire le malattie infettive e le loro complicazioni. Stimolano l organismo a produrre attivamente una risposta immunitaria e lo rendono capace di resistere, così, alle infezioni. Con le vaccinazioni vengono evitati nel mondo, ogni anno, non meno di tre milioni di decessi nei bambini di età inferiore a 5 anni, ed almeno 400.000 casi di polio paralitica, malattia di cui è prossima la totale eliminazione in tutto il mondo, al pari di quanto è già avvenuto per il vaiolo. Questi traguardi sono stati raggiunti grazie al Programma Esteso di Immunizzazione (EPI), promosso dall Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nell ambito del Piano Salute per tutti nell anno 2000. Anche l Italia, come Stato membro dell OMS, ha aderito al programma EPI e ne segue le raccomandazioni, che prevedono il controllo delle malattie infettive attraverso vaccinazioni e calendari vaccinali differenti a seconda delle situazioni sanitarie dei diversi Paesi. Le malattie infettive dell infanzia si manifestano spesso ciclicamente (con epidemie ogni due, tre anni), poiché nel corso dell episodio epidemico si infettano la maggior parte dei bambini, ed é dunque necessario un certo lasso di tempo affinché si formino nuovi gruppi di bambini suscettibili all infezione (non protetti, perché privi di anticorpi naturali o non vaccinati). Ministero della Sanità Dipartimento della Prevenzione

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 5 INDICE Ai genitori 7 Vaccinarsi conviene 8 Cosa sono e come agiscono i vaccini 9 Controindicazioni alle vaccinazioni 10 False controindicazioni 14 Reazioni e complicazioni 15 Come controllare le più comuni reazioni al vaccino 17 La vaccinazione: protezione del singolo e interesse per la comunità 19 La vaccinazione contro la poliomielite 21 La vaccinazione contro la difterite e il tetano 23 Cos é la difterite 23 Cos é il tetano 23 La vaccinazione antidifterica-antitetanica 24 La vaccinazone contro la pertosse 25 Cos é la pertosse 25 La vaccinazione antipertossica 27 La vaccinazione contro l epatite B 28 Cos é l epatite B 28 La vaccinazione antiepatite B 30 La vaccinazione contro il morbillo, la parotite e la rosolia 33 Cos é il morbillo 33 Cos é la parotite 33 Cos é la rosolia 34 Vaccinazione associata antimorbillo - parotite - rosolia (MMR) 35 La vaccinazione contro le malattie da Haemophilus influenzae tipo b 38 Quali sono le malattie da Haemophilus influenzae tipo b 38 La vaccinazione anti Haemophilus influenzae tipo b 39 Altre vaccinazioni 39 5

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Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 7 Ai genitori Voler sapere di più sulle vaccinazioni, oltre che un vostro diritto, è segno che la salute di vostro figlio vi sta a cuore. Vi invitiamo dunque a leggere con attenzione questo libretto. Potrete richiedere ulteriori informazioni o chiarimenti al pediatra di fiducia, o al personale sanitario del Servizio di Vaccinazione. Se non vi fosse possibile accompagnare il bambino all appuntamento fissato per la vaccinazione - perché malato o per qualunque altro motivo - vi preghiamo di avvertire il Servizio di Vaccinazione, anche telefonicamente, per concordare una nuova data. Conservate con cura il tesserino delle vaccinazioni che vi verrà consegnato al momento della prima vaccinazione di vostro figlio. Ricordatevi di portarlo con voi in occasione di ogni successiva vaccinazione del bambino. 7

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 8 1. VACCINARSI CONVIENE Le vaccinazioni rappresentano una delle più grandi conquiste della medicina. Nessun altro progresso o scoperta in campo medico, neppure quella degli antibiotici, ha migliorato la qualità della vita dell uomo quanto le vaccinazioni. Grazie ad esse una malattia tremenda quale il vaiolo è scomparsa dalla faccia della terra, e altre malattie molto gravi come la poliomielite sono state del tutto eliminate da gran parte del mondo. Anche per il tetano e la difterite, molto spesso mortali, si registrano sempre meno casi grazie all impiego esteso delle vaccinazioni. Proprio questi grandi successi, però, hanno in qualche modo sminuito l importanza delle vaccinazioni agli occhi della gente: se le malattie contro le quali si fanno le vaccinazioni sono diventate così rare, allora - pensano alcuni - serve ancora vaccinarsi?. In realtà malattie terribili come la poliomielite, la difterite e il tetano, sono sempre in agguato. Se cominciasse a diminuire il numero delle persone vaccinate, fatalmente torneremmo a sentir parlare di bambini paralizzati dalla poliomielite o morti per difterite o tetano. Solo la prevenzione può difenderci da queste malattie e l unica prevenzione efficace è la vaccinazione: né le difese naturali dell organismo né uno stile di vita sano possono offrire in questo caso alcuna protezione. Anche le cure possono fare poco o niente: gli antibiotici, ad esempio, efficacissimi in altre situazioni, nulla possono contro una malattia da virus, come la poliomielite, o contro malattie dovute a tossine, come la difterite e il tetano. I vaccini oggi disponibili sono sempre più efficaci e sicuri, grazie anche alla complessa serie di controlli a cui vengono costantemente sottoposti. I vantaggi derivanti dalla vaccinazione sono enormi rispetto agli effetti collaterali, che sono in genere molto modesti. Le reazioni gravi, seppure possibili, sono rarissime. In Italia le vaccinazioni contro poliomielite, difterite, tetano ed epatite B sono obbligatorie per legge mentre altre vaccinazioni, come quelle contro pertosse, rosolia, morbillo, parotite, malattie da Haemophilus influenzae b, anche se non obbligatorie, sono vivamente raccomandate. 8

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 9 2. COSA SONO E COME AGISCONO I VACCINI Generalmente una persona sana si difende dalle malattie infettive, che sono causate da microrganismi (batteri, virus o altri germi), mediante il proprio sistema naturale di difesa, chiamato sistema immunitario. In occasione del primo contatto con questi microrganismi il sistema immunitario si attiva producendo anticorpi e mettendo in funzione cellule immunitarie specializzate. Gli anticorpi e le cellule immunitarie in molti casi riescono a bloccare gli agenti aggressori o i loro prodotti tossici, impedendo così il manifestarsi della malattia o, se questa si è già manifestata, favorendo la guarigione. In genere, l organismo rimane poi protetto da eventuali successive infezioni dovute allo stesso germe: è diventato immune nei confronti di quella malattia. Non sempre, però, le difese naturali dell organismo sono in grado di bloccare lo svilupparsi di una malattia infettiva: si possono avere allora malattie gravissime, molto spesso mortali (è il caso di poliomielite, difterite e tetano), oppure malattie meno gravi ma capaci comunque di dare complicazioni molto pericolose (ad esempio morbillo, rosolia, pertosse ed epatite B). L unico modo efficace per proteggersi da queste malattie è far sì che l organismo si trovi già preparato a difendersi quando incontrerà il germe infettante. I vaccini agiscono proprio in questo modo: stimolando il sistema immunitario rendono capace l organismo di bloccare il germe responsabile di malattia. Si può dire che con la vaccinazione l organismo prepara, prima ancora di essere attaccato, munizioni specifiche ed efficaci (anticorpi e cellule immunitarie) in grado di sconfiggere quel particolare nemico (microrganismo). 9

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 10 I vaccini possono essere costituiti da batteri o virus inattivati (= uccisi) oppure attenuati (= non uccisi, ma modificati al punto tale da renderli innocui) oppure da particolari sostanze tossiche prodotte dai germi, le tossine, anche queste inattivate. A seconda del tipo, i vaccini possono essere somministrati con una iniezione intramuscolare (ad esempio vaccino antidifterite-tetano-pertosse) o con una iniezione sottocutanea (ad esempio antimorbillo-parotite-rosolia). Alcuni vaccini con una sola dose o un solo ciclo di base proteggono contro la malattia per tutta la vita, mentre altri per mantenere la protezione hanno bisogno di dosi di richiamo, da ripetere a intervalli regolari di tempo. Grazie alle tecniche dell ingegneria genetica saranno disponibili più vaccini in un unico preparato, come già avviene ad esempio per la vaccinazione antidifterite-tetano-pertosse o antimorbillo-parotite-rosolia. E stato infatti dimostrato che la somministrazione contemporanea di più vaccini assicura la stessa efficacia che si avrebbe somministrando i singoli vaccini separatamente, senza aumentare il rischio di effetti collaterali e con il grosso vantaggio di poter ridurre il numero di iniezioni e di appuntamenti presso il Servizio di Vaccinazione. 3. CONTROINDICAZIONI ALLE VACCINAZIONI In genere tutte le persone sane possono essere vaccinate: le condizioni in cui le vaccinazioni non possono essere eseguite sono estremamente rare. In alcune situazioni particolari è opportuno che la somministrazione delle vaccinazioni venga posticipata o del tutto sospesa. Le principali controindicazioni alle vaccinazioni (condizioni in presenza delle quali è previsto l esonero temporaneo o definitivo) sono le seguenti: malattie acute clinicamente importanti (di media, alta gravità): in questi casi è opportuno evitare di sovrapporre eventuali effetti collaterali della vaccinazione alla sintomatologia clinica dovuta alla malattia in atto. La decisione di ritardare la vaccinazione a causa della corrente malattia febbrile dipende dalla severità dei sintomi e dall eziologia della malattia. La diarrea non grave e le infezioni delle alte e medie vie respiratorie di norma non rappresentano motivo per posticipare la vaccinazione; alterazioni del sistema immunitario: alcune gravi malattie come l ipo/agammaglobulinemia, le leucemie, i linfomi e i tumori maligni o le malattie che necessitano di trattamento con agenti alchilanti o con radioterapia controindicano la somministrazione dei vaccini preparati con micror- 10

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 11 Controindicazioni alle vaccinazioni

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 12 ganismi viventi (ad es. vaccino antimorbillo-parotite-rosolia, vaccino antivaricella). Per i bambini sieropositivi da virus HIV la situazione viene valutata caso per caso; in generale il vaccino MPR è comunque indicato ai soggetti infetti asintomatici e negli altri casi la somministrazione viene valutata in base al numero di linfociti presenti all emocromo; reazioni gravi dopo precedenti somministrazioni di vaccino. Il medico del Servizio di Vaccinazione valuterà l opportunità di un esonero definitivo; malattie neurologiche evolutive: nel caso di bambini che si presentano per la prima dose e che sono affetti da malattie neurologiche instabili o in evoluzione, è opportuno che l inizio della vaccinazione antipertossica venga rinviato fino all accertamento della diagnosi e di solito fino al compimento del primo anno di vita. La gran parte delle patologie neurologiche non costituisce controindicazione alla vaccinazione. Le rarissime situazioni di esonero saranno certamente segnalate dai medici curanti ai genitori. In caso di anamnesi positiva per shock anafilattico sarà necessaria una valutazione individuale in base alla relazione clinica e al parere del medico curante. Se il vostro bambino ha o ha avuto qualcuno di questi problemi o, in ogni caso, se avete qualche dubbio in proposito, prima della vaccinazione consultate con fiducia il vostro pediatra o medico di famiglia o i medici dei Servizi di Vaccinazione: vi indicheranno la soluzione più adatta. Ricordate comunque che prima di vaccinare il bambino viene sempre valutata con cura l esistenza di ogni eventuale controindicazione. 12

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 13 False controindicazioni

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 14 4. FALSE CONTROINDICAZIONI Al di fuori delle condizioni appena elencate non esistono altre vere controindicazioni alle vaccinazioni, anche se alcuni genitori e perfino degli operatori sanitari talvolta ritengono, a torto, che non si debba vaccinare un bambino con qualche altro problema di salute che invece non ha nulla a che vedere con le vere controindicazioni. In particolare non sono controindicazioni: malattie clinicamente non importanti (raffreddore, tosse, otite, febbre inferiore a 38.5 ); fase di convalescenza di malattie acute; trattamenti antibiotici concomitanti; trattamenti con cortisonici a livello topico (cutaneo, oculare, ecc.), somministrazioni intrarticolari di cortisonici per borsiti o applicazioni mediante aerosol; trattamenti con cortisonici per via sistemica di durata inferiore a due settimane o con dosi inferiori a 20 mg equivalenti al giorno di prednisone; eczemi o infezioni della pelle localizzate; allergie all uovo senza episodi di anafilassi (il rischio di reazioni allergiche al vaccino nei soggetti allergici all uovo non è maggiore di quello degli altri bambini). Questi soggetti possono ricevere tutti i vaccini raccomandati per l infanzia; bambini prematuri: se il bambino è nato prima del termine, è necessario che riceva le vaccinazioni secondo il normale calendario raccomandato; storia di convulsioni in familiari o storia di convulsioni febbrili nel bambino in corso di malattia oppure dopo somministrazione di una dose precedente di vaccino. Le convulsioni che possono comparire dopo la somministrazione di un vaccino sono di tipo febbrile e non sono associate a danni permanenti dello sviluppo psichico o intellettivo. I bambini che hanno avuto convulsioni dopo una dose di vaccino precedente non hanno una maggior probabilità che questi sintomi si manifestino anche in una dose successiva. Per il trattamento preventivo della febbre si raccomanda l utilizzo di farmaci antipiretici idonei (es. paracetamolo) come da indicazioni fornite dal medico curante o dalla struttura ospedaliera. In linea generale, è importante proteggere con la vaccinazione tutti i bambini affetti da malattie croniche dei polmoni, del cuore (comprese le cardiopatie congenite), del sangue, del fegato e dei reni, e così pure le persone con malattie neurologiche non evolutive e i soggetti con sindrome di Down. Queste condizioni non solo non costituiscono una controindicazione alla vaccinazione, ma anzi, rappresentano un motivo in più per vaccinare. Per questi soggetti, infatti, vi è un maggior rischio che le comuni malattie infettive abbiano un andamento grave e diano complicanze serie. 14

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 15 È importante che sia vaccinato regolarmente anche chi è affetto da fibrosi cistica, da malattia celiaca, diabete mellito o altre malattie del metabolismo. Devono essere protetti anche i bambini con l asma. Vaccini combinati Sono da tempo in commercio vaccini combinati che contengono nella stessa preparazione anche 5 o 6 componenti vaccinali. La sicurezza di queste preparazioni è sovrapponibile ai vaccini singoli e non si rileva un aumentato rischio di effetti collaterali. Vaccini e tiomersale Quasi tutti gli attuali vaccini per l età evolutiva non contengono più tiomersale, un composto organico del mercurio utilizzato con funzione conservante. Le minime concentrazioni di mercurio utilizzate non hanno mai prodotto effetti collaterali specifici. 5. REAZIONI E COMPLICAZIONI Per ciascuna vaccinazione sono descritte nel rispettivo capitolo le comuni reazioni e complicazioni. In generale le reazioni, dette anche effetti collaterali, sono dovute alle caratteristiche dei vaccini. Le più comuni sono la febbre (che può comparire entro poche ore dall iniezione o dopo una decina di giorni nel caso della vaccinazione antimorbillosa) e le reazioni locali nella sede dell iniezione. Le reazioni locali possono essere dovute all adiuvante (sostanza aggiunta artificialmente al vaccino per aumentare la capacità di stimolare le difese immunitarie) presente in molti vaccini; in genere si tratta di sali di alluminio i quali possono causare dolore, arrossamento e gonfiore, che normalmente scompaiono dopo qualche giorno. Reazioni locali possono essere causate anche dal vaccino stesso (soprattutto antidifterico e antitetanico, più frequentemente dopo le dosi di richiamo); in questo caso possono manifestarsi orticaria, rossore e gonfiore poco dopo l iniezione (entro mezz ora - un ora) oppure rossore e gonfiore e talora indurimento a maggior distanza di tempo dall iniezione (da diverse ore a qualche giorno). Le reazioni di ipersensibilità con orticaria e rush cutanei sono rarissime mentre lo shock allergico è eccezionale. Le vaccinazioni possono dare con una frequenza estremamente rara di qualche caso su molti milioni di vaccinati anche complicazioni più serie; il rischio diventa tuttavia quasi inesistente se si escludono dalla vaccinazione quei pochissimi bambini con problemi di salute già elencati nel capitolo delle controindicazioni. I rischi remoti di complicazioni severe dopo la pri- 15

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 16 Reazioni e complicazioni

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 17 ma dose di vaccino antipolio orale hanno portato, in base all attuale situazione epidemiologica del nostro Paese, alla modifica del calendario vaccinale con l introduzione graduale del vaccino antipolio inattivato attualmente utilizzato per tutte e quattro le dosi. È fondamentale comunque che chi accompagna il bambino alla vaccinazione riferisca di eventuali problemi. Si può sicuramente affermare che i benefici di una protezione contro queste malattie superano di molto i rischi della vaccinazione. I vaccini agiscono inoltre utilizzando i meccanismi di difesa che la natura ha reso disponibili e sono preparati per stimolare allo stesso modo il sistema naturale di difesa del nostro organismo senza che si verifichino i danni causati dall infezione. 6. COME CONTROL- LARE LE PIU COMUNI REAZIONI AL VACCINO Dopo la vaccinazione il vostro bambino può avere alcune linee di febbre, un po di gonfiore o arrossamento nel punto di iniezione, con o senza dolore, o mostrarsi irrequieto. Queste reazioni non sono pericolose e si risolvono da sole in pochi giorni. In ogni caso possono essere facilmente ed efficacemente affrontate dai genitori. Se la febbre supera i 38.5 è opportuno che venga trattata con un antifebbrile per uso pediatrico (preferibilmente paracetamolo*) alle dosi consigliate. Questo farmaco può essere utilizzato anche per controllare l irritabilità, il pianto protratto e il malessere generale che il bambino può presentare. Il gonfiore, l arrossamento e il dolore locale possono essere affrontati nelle prime ore con l applicazione di ghiaccio o di panni bagnati freddi per ridurre l infiammazione. In questa fase può essere utile l uso del paracetamolo per ridurre il dolore. Non c è da preoccuparsi se nel punto di iniezione si forma un piccolo nodulo non dolente: in genere si risolve spontaneamente entro qualche settimana. Se queste reazioni persistono nonostante gli accorgimenti consigliati, oppure se si manifestano reazioni più gravi, è opportuno rivolgersi prontamente al pediatra di fiducia o al medico vaccinatore. *Dosaggio: 10-15 mg/kg di peso al bisogno; 3-4 gocce/kg oppure supposte da 125 mg 17

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 18 La vaccinazione: protezione del singolo e interesse della comunità

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 19 7. LA VACCINAZIONE: PROTEZIONE DEL SINGOLO E INTERESSE DELLA COMUNITA La vaccinazione come pochi altri interventi sanitari tutela contemporaneamente la salute dell individuo e l interesse della comunità. Alcune infezioni sono ancora molto comuni in Italia tanto che la scelta di evitare un vaccino equivale alla scelta di prendere molto probabilmente l infezione. Sebbene alcune malattie siano state eliminate completamente dal nostro Paese, queste sono tuttavia ancora presenti in molte parti del mondo. Solo per fare alcuni esempi nei Paesi dove i programmi di vaccinazione sono stati ridotti, l incidenza della malattia è diventata da 10 a 100 volte maggiore rispetto ai Paesi confinanti che continuavano a vaccinare. Quando in Giappone si smise di usare il vaccino della pertosse, nei tre anni successivi si verificarono molti più decessi per complicazioni della pertosse rispetto ai pochi casi segnalati negli anni in cui la vaccinazione veniva effettuata. Negli Stati Uniti i casi di morbillo e di malattie sostenute dall Haemophilus influenzae si sono ridotti attualmente a poche decine di unità all anno, merito delle efficienti campagne vaccinali. Tutti i vaccini inoltre sono accuratamente testati per la loro sicurezza. Complicanze gravi dopo la vaccinazione sono estremamente rare. È però doveroso che la collettività si faccia carico anche delle eventuali conseguenze sfavorevoli di questa pratica così importante per la salute di tutti. La Legge n. 210 del 25 luglio 1992 prevede che le persone danneggiate in modo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie possano chiedere un indennizzo da parte dello Stato. Recenti sentenze hanno applicato la suddetta norma anche al caso che la somministrazione riguardi un vaccino raccomandato. IL CALENDARIO DELLE VACCINAZIONI OBBLIGATORIE E RACCOMANDATE PER L ETA EVOLUTIVA. (Accordo Stato-Regioni dd.3 marzo 2005 concernente il Nuovo Piano Nazionale Vaccini 2005-2007). Il Piano Nazionale Vaccini 2005-2007 individua le strategie vaccinali e le aree prioritarie di intervento per la prevenzione mediante vaccini delle principali malattie infettive. Al fine di raggiungere e mantenere le coperture vaccinali adeguate al controllo e all eliminazione delle malattie bersaglio, il Ministero della Salute auspica il tempestivo e costante coinvolgimento delle Autorità sanitarie centrali e periferiche, degli operatori e dei cittadini attraverso l adozione di adeguati strumenti operativi. Il calendario vaccinale è continuamente aggiornato in base alle acquisizioni scientifiche e al mutamento delle situazioni epidemiologiche. Alla pagina 44 è riportata l attuale schedula vaccinale regionale per i nuovi nati. 19

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 20 La vaccinazione contro la poliomielite

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 21 8. LA VACCINAZIONE CONTRO LA POLIOMIELITE Cos é la poliomielite La poliomielite è una malattia infettiva e contagiosa provocata da 3 tipi di poliovirus (= virus della poliomielite). I poliovirus entrano nell organismo attraverso la bocca, si localizzano nella gola e successivamente nell intestino causando sintomi abbastanza generici come febbre, mal di gola, vomito e diarrea. In alcuni casi, però, i virus raggiungono anche il sistema nervoso e compaiono allora i sintomi caratteristici della poliomielite, costituiti da paralisi dei muscoli, soprattutto delle braccia e delle gambe (poliomielite paralitica). La paralisi è spesso permanente e, in alcuni casi può causare anche la morte. Prima che venisse introdotta la vaccinazione, questa malattia era presente in tutto il mondo, anche con epidemie gravissime. Con la vaccinazione di massa si è potuto eliminare la malattia in molti Paesi del mondo. I rari casi segnalati in Italia dopo che questa vaccinazione è divenuta obbligatoria si sono avuti proprio in quelle zone del Paese in cui, nonostante l obbligatorietà, non tutti i bambini venivano vaccinati nei tempi stabiliti. Come si trasmette La sorgente di infezione è l uomo che elimina il virus con le feci: queste possono contaminare gli alimenti o l acqua potabile. I virus possono essere trasmessi anche con le mani o con oggetti contaminati, portati alla bocca. La vaccinazione antipolio La vaccinazione contro la poliomielite è obbligatoria in Italia dal 1966 (Legge n. 51 del 4.2.1966). Il vaccino utilizzato è quello di Salk a base di virus uccisi. La vaccinazione antipolio viene somministrata secondo il calendario riportato alla pagina 43. Controindicazioni (vedi anche capitolo 3) Il vaccino Salk non deve essere somministrato nei seguenti casi: - malattie clinicamente importanti di media o alta gravità o febbre maggiore di 38.5 - severe reazioni allergiche (anafilassi) in occasione di una dose precedente. Reazioni e complicazioni (vedi anche capitolo 5) Nei Paesi che utilizzano il vaccino IPV per tutte le dosi non si sono osservati eventi avversi importanti legati alla somministrazione del vaccino. 21

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 22 La vaccinazione contro la difterite e il tetano

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 23 9. LA VACCINAZIONE CONTRO LA DIFTERITE E IL TETANO Cos é la difterite La difterite è una malattia infettiva e contagiosa molto grave, causata da un germe che produce una tossina particolarmente dannosa per il sistema nervoso e per il cuore. Il germe entra nell organismo generalmente attraverso le prime vie respiratorie. L infezione può anche non dare alcun disturbo. Quando invece si manifesta la malattia vera e propria, si hanno reazioni sia locali che generali. Le reazioni locali Limitate al punto di entrata del microbo nell organismo, consistono in una forma particolare di mal di gola e laringite, con formazione di una membrana che può ostruire le vie respiratorie portando addirittura al soffocamento. Le reazioni generali Sono provocate dalla tossina difterica, che si diffonde a tutto l organismo attraverso il sangue, causando febbre e gravi danni in molti organi e tessuti (soprattutto cuore e sistema nervoso) fino alla paralisi respiratoria dovuta a blocco dei nervi che regolano la respirazione. Nonostante le cure, il 5-10% dei casi di difterite è mortale. Oggi in Italia la malattia è praticamente scomparsa grazie alla vaccinazione, obbligatoria dal 1939, anche se si verificano ancora alcuni casi in aree del Paese in cui l obbligo vaccinale non viene puntualmente rispettato. Come si trasmette In genere l infezione è trasmessa dalle goccioline di saliva emesse dal malato o anche dal portatore sano con la tosse, lo starnuto o anche parlando. Cos é il tetano Il tetano è una malattia infettiva non contagiosa causata dalla penetrazione nell organismo, per lo più attraverso ferite o anche piccole lesioni della pelle, di un germe diffuso ovunque e molto resistente. Questo germe, una volta penetrato nell organismo, produce una tossina che altera gravemente la trasmissione del comando nervoso ai muscoli, causando alla fine intensi spasmi muscolari. I sintomi iniziali di solito sono mal di testa, malessere, rigidità dei muscoli della bocca, del collo e della schiena. Segue rapidamente la comparsa di spasmi muscolari che si aggravano nei giorni successivi, con interessamento anche dei muscoli respiratori e della laringe: ciò può portare a morte per soffocamento. Ancora oggi, nonostante i progressi della medicina, più della metà dei casi di te- 23

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 24 tano sono mortali. Se non correttamente vaccinati, tutti possono ammalarsi di tetano, a qualunque età, anche per ferite apparentemente banali. Come si contrae Di solito il tetano è causato dall infezione di ferite imbrattate di terra contenente il germe, che non vengono accuratamente disinfettate. Possono però essere sufficienti anche lesioni minime, quali ad esempio punture con spine di rosa! La vaccinazione antidifterica-antitetanica La vaccinazione contro la difterite è obbligatoria in Italia per tutti i bambini dal 1939. Successivamente è stata resa obbligatoria anche la vaccinazione antitetanica ed è stato deciso di somministrare insieme le due vaccinazioni (Legge n. 419 del 20.3.1968), che vengono indicate con la sigla DT (Difterite-Tetano). Il vaccino DT viene somministrato mediante iniezione intramuscolare nella parte anteriore della coscia fino al 3 anno di vita e nella parte alta del braccio, vicino alla spalla nei bambini più grandi e negli adulti secondo il calendario riportato a pagina 43. Successivamente, per essere protetti, è raccomandato eseguire una dose di richiamo di vaccino antitetanico antidifterico del tipo adulti ogni 10 anni e per tutta la vita, (DPR n. 464 del 7 novembre 2001). Controindicazioni (vedi anche capitolo 3) In genere non ci sono controindicazioni alla vaccinazione antidifterica-antitetanica. La vaccinazione sarà rinviata in caso di malattia clinicamente importante di media o alta gravità o di febbre maggiore di 38.5. Reazioni e complicazioni (vedi anche capitolo 5) Le reazioni alla vaccinazione sono in genere molto modeste. Di solito si tratta di lievi reazioni nel punto di iniezione (dolore con arrossamento e gonfiore, anche sotto forma di nodulo duro) che scompaiono comunque entro qualche giorno. Si possono avere, in alcuni casi febbre ed eventualmente sonnolenza e irritabilità. 24

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 25 Se la febbre dovesse superare i 38.5 è opportuno consultare il proprio pediatra e somministrare farmaci antifebbrili. Le reazioni allergiche gravi alla vaccinazione sono eccezionali. La sola controindicazione al vaccino DT è un allergia grave ai componenti del vaccino dopo una precedente dose dello stesso. 10. LA VACCINAZIONE CONTRO LA PERTOSSE Cos é la pertosse La pertosse è un infezione acuta delle vie respiratorie causata da un batterio. E molto contagiosa e rimane una delle malattie più temibili dell infanzia, anche perché non sempre risponde bene alle cure. I primi sintomi sono simili a quelli del raffreddore: malessere, stanchezza, lieve aumento della temperatura, starnuti e tosse secca soprattutto di notte. Questi disturbi durano in genere 1-2 settimane. In seguito compaiono i tipici attacchi di tosse, per i quali la malattia è conosciuta anche come tosse cattiva o tosse convulsa o tosse asinina. Ogni attacco è costituito da una serie di colpi di tosse rapidi e soffocanti che rendono difficoltosa la respirazione e terminano con il caratteristico urlo inspiratorio. Spesso l attacco causa il vomito e ciò può anche compromettere la nutrizione del bambino. Questa fase della malattia dura circa 4-6 settimane ed è seguita da una convalescenza di qualche settimana in cui gli attacchi di tosse sono sempre meno frequenti e intensi. Attacchi di tosse ricorrenti possono comunque ripresentarsi anche per 1-2 anni dopo la guarigione, in occasione di infezioni delle vie respiratorie, pur non trattandosi di ricadute della malattia. 25

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 26 La vaccinazione contro la pertosse

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 27 La pertosse può essere una malattia anche molto grave nei bambini di età inferiore ai 2 anni: in questi casi con una certa frequenza si hanno complicazioni come otiti (soprattutto nei lattanti), bronchiti, broncopolmoniti e danni cerebrali, che possono portare anche a morte. Come si trasmette La trasmissione avviene tramite le goccioline di saliva emesse dal malato con la tosse, lo starnuto o anche parlando. La vaccinazione antipertossica Considerato che la pertosse è molto contagiosa, ed è particolarmente grave nel lattante, soprattutto nei primi 6 mesi di vita, la vaccinazione antipertossica, anche se non obbligatoria, è vivamente raccomandata. Il vaccino contro la pertosse è disponibile associato a quello contro la difterite e il tetano (vaccino trivalente) ed è presente nei vaccini combinati (pentavalente, esavalente). Controindicazioni (vedi anche capitolo 3) I bambini con epilessia richiedono una valutazione particolare. La vaccinazione non si esegue in bambini con malattie neurologiche evolutive e va sospesa in caso di reazione severa ad una precedente dose di vaccino o in caso di reazione anafilattica. Reazioni e complicazioni (vedi anche capitolo 5) Si possono avere reazioni nel punto di iniezione, in genere lievi (dolore con arrossamento e gonfiore anche sotto forma di nodulo duro) che scompaiono comunque entro qualche giorno; solo l indurimento può durare anche per qualche settimana. Possono comparire anche febbre (che dura in genere 1-2 giorni e non supera i 39 ), sonnolenza o irritabilità, pianto, calo dell appetito ed eventualmente vomito. Sarà opportuno in questi casi consultare il proprio pediatra e somministrare farmaci contenenti paracetamolo se la febbre dovesse superare i 38.5 o in caso di pianto protratto. Le reazioni sopra riportate sono da considerare normali e non devono perciò far sospendere le dosi successive della vaccinazione antipertossica. Sarà effettuata una valutazione rischiobeneficio prima di somministrare ulteriori dosi a bambini che hanno presentato reazioni nei 2-3 giorni seguenti alla vaccinazione, come febbre superiore a 40.5, col- 27

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 28 Cos é l epatite B E una malattia infettiva contagiosa che colpisce prevalentemente il fegato ed è causata dal virus dell epatite B. Il virus può causare un epatite acuta, i cui sintomi più frequenti sono: perdita dell appetito, nausea e vomito, stanchezza e malessere generale. Si può avere anche febbre, a volte con manifestazioni della pelle simili all orticaria e dolori alle articolazioni. Le urine diventano scure e le feci chiare; successivamente la pelle e le mucose assumono un colorito giallo-bruno (ittero). In genere, se non vi sono complicazioni, dopo alcuni mesi si ha la guarigione completa. In alcuni casi, però, l infezione può persistere, provocando un epatite cronica, che può anche evolvere in cirrosi e in cancro del fegato. Nella maggioranza dei casi, invece, il virus dà una forma di epatite con pochi sintomi o addirittura senza sintomi, così leggera da passare inosservata (epatite asintomatica). Sia chi ha avuto l epatite acuta, sia chi ha avuto la forma asintomatica può restare a lungo portatore del virus, talora per tutta la vita. Anche chi è portatore può andare incontro a epatite cronilasso, pianto inconsolabile e persistente che duri più di tre ore oppure pianto stridulo mai presentato prima, convulsioni con o senza febbre. Queste reazioni importanti sono comunque eccezionali con l attuale vaccino acellulare e si risolvono spontaneamente senza lasciare danni. Il nuovo vaccino acellulare è raccomandato anche per i bambini con una storia familiare (fratelli o genitori) di convulsioni. 11. LA VACCINAZIONE CONTRO L EPATITE B 28

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 29 La vaccinazione contro l epatite B

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 30 ca, cirrosi epatica e cancro del fegato. Queste evoluzioni sfavorevoli sono piu frequenti se l infezione avviene nei primi anni di vita. Il portatore può inoltre trasmettere l infezione ad altre persone, e ciò anche a sua insaputa nel caso abbia avuto una forma asintomatica. Come si trasmette Il virus dell epatite B si trasmette con il sangue (punture o ferite con oggetti contaminati da sangue infetto: siringhe, ma anche strumenti di uso comune come forbicine, lamette, spazzolini da denti, ecc.), mediante i rapporti sessuali e, qualora la madre sia portatrice del virus, da madre a figlio al momento del parto. Come evitarla Per prevenire l infezione è importante conoscere le modalità di contagio ed evitare così i comportamenti a rischio. L arma più efficace è però senz altro la vaccinazione. La vaccinazione antiepatite B Il vaccino antiepatite B oggi disponibile è sicuro ed efficace. Non è derivato da sangue umano, ma viene invece preparato in laboratorio attraverso la tecnica dell ingegneria genetica. La vaccinazione è attalmente obbligatoria per tutti i nuovi nati, ed è stata obbligatoria per i dodicenni fino alla coorte di nascita del 2001 in considerazione del fatto che l adolescenza e la giovinezza sono i periodi della vita in cui vi è maggior rischio di contrarre l infezione (infatti i casi di malattia si verificano soprattutto tra i 15 e i 24 anni). Inoltre la vaccinazione già da anni viene raccomandata e offerta gratuitamente ad alcune categorie di persone più esposte al rischio di infezione per motivi professionali (operatori sanitari, operatori ecologici, ecc.), per il loro comportamento (tossicodipendenti, omosessuali, prostitute) o perché conviventi di portatori del virus. Ai lattanti il vaccino viene somministrato contemporaneamente alle altre vaccinazioni obbligatorie con iniezione intramuscolare nella coscia secondo il calendario riportato a pagina 43. Agli adolescenti e alle persone a rischio le prime due dosi si praticano a distanza di 1 mese l una dall altra, la 3 a dose dopo 6 mesi dalla 1 a con iniezione intramuscolare, nella parte alta del braccio. Per i bambini nati da madre portatrice del virus dell epatite B, si procede come segue: - somministrazione di immunoglobuline specifiche contro il virus dell epatite B entro 24 ore dalla nascita e somministrazione di una dose di vaccino entro la prima settimana di vita, presso il punto nascita dell Ospedale dove è avvenuto il parto; - somministrazione delle dosi successive 30

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 31 durante il 1, il 3 e l 11 mese di vita, presso i Servizi Vaccinali dell Azienda Sanitaria. Controindicazioni La vaccinazione sarà rinviata in caso di malattia clinicamente importante di media o alta gravità o di febbre maggiore di 38.5, o può essere sospesa in quei rarissimi casi di accertata grave reazione allergica al vaccino. Non devono essere vaccinati i soggetti con reazioni anafilattiche al lievito di birra. Reazioni e complicazioni (vedí anche capitolo 5) Sono generalmente assenti. Solo in alcuni casi si hanno lievi reazioni nel punto di iniezione (dolore con arrossamento e gonfiore, anche sotto forma di nodulo duro), che scompaiono comunque entro qualche giorno. Ancor più raramente si possono avere disturbi generali come affaticamento, vertigini, calo di pressione oppure sintomi simil-influenzali come febbre, malessere, mal di testa e dolori muscolari e alle articolazioni. Anche questi disturbi sono di breve durata e si risolvono spontaneamente. 31

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 32 La vaccinazione contro il morbillo, la parotite e la rosolia

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 33 12. LA VACCINAZIONE CONTRO IL MORBILLO, LA PAROTITE E LA ROSOLIA Cos é il morbillo Il morbillo è una malattia infettiva altamente contagiosa, causata da un virus. E una malattia cosiddetta dell infanzia perché colpisce prevalentemente i bambini: è infatti molto difficile raggiungere l età adulta senza essersi ammalati di morbillo, dal momento che il virus è molto diffuso e si trasmette con grande facilità da una persona all altra. Comunque, anche gli adulti che non abbiano avuto la malattia da bambini e/o non siano stati vaccinati possono essere colpiti dal morbillo: in questi casi la malattia ha un andamento più grave che nell infanzia. Il virus penetra nell organismo attraverso le vie respiratorie. Il morbillo inizia con congiuntivite, raffreddore e tosse, malessere generale e febbre. Dopo alcuni giorni compare la tipica eruzione cutanea (= esantema, da cui il nome di malattia esantematica), prima alla fronte e poi, nell arco di 2-3 giorni, anche alla faccia, alla nuca, alle braccia e, via via, al tronco e alle gambe. In genere la malattia si risolve favorevolmente in una settimana o poco più; però possono anche presentarsi varie complicazioni, tra cui le più frequenti sono otite, bronchite e polmonite. La complicazione più grave è però l encefalite, che colpisce un malato ogni 1.000 e lascia danni permanenti in circa la metà dei casi. Per il morbillo ogni anno in Italia devono essere ricoverati in ospedale più di 5.000 bambini. Inoltre, a distanza di molti anni dalla guarigione dal morbillo, può comparire una complicazione estremamente temibile seppur molto rara (in genere 1 caso ogni 100.000 che hanno avuto la malattia): si tratta della panencefalite sclerosante subacuta, che consiste in una gravissima degenerazione progressiva del sistema nervoso. Come si trasmette Il morbillo, come già detto, è una malattia altamente contagiosa; l infezione si trasmette da malato a sano tramite le goccioline di saliva emesse con la tosse, lo starnuto o anche parlando. L ammalato è contagioso da quando compaiono i primi sintomi ad alcuni giorni dopo la comparsa dell esantema. Cos é la parotite La parotite, conosciuta comunemente anche con il nome di orecchioni, è una malattia infettiva contagiosa dovuta a un virus che entra nell organismo attraverso la bocca, raggiunge le ghiandole salivari e da qui si diffonde tramite il sangue ad altri organi e tessuti. 33

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 34 Le ghiandole salivari più colpite sono le parotidi. La malattia causa malessere, mal di testa, stanchezza e febbre, ed è caratterizzata dall ingrossamento delle parotidi, che può essere anche molto doloroso. In genere inizia a ingrossarsi una sola delle due parotidi ma, dopo alcuni giorni, nella maggior parte dei casi si gonfia anche l altra ghiandola. Nel giro di una settimana in genere scompaiono sia la febbre che l ingrossamento delle ghiandole. Le complicazioni più frequenti della parotite sono: pancreatite, meningite ed encefalite, miocardite, sordità e, nel maschio dopo la pubertà, orchite (= infiammazione dei testicoli) con conseguente rischio di sterilità. Come si trasmette L infezione si trasmette dal malato al sano attraverso le goccioline di saliva, emesse con la tosse, lo starnuto e anche parlando. Cos é la rosolia La rosolia è la più lieve tra le comuni malattie infettive cosiddette dell infanzia. E causata da un virus che entra nell organismo attraverso le vie respiratorie e viene poi trasportato dal sangue. La malattia in genere causa febbre, eruzione cutanea (= esantema) con piccole macchioline rosacee, ingrossamento delle ghiandole linfatiche dietro le orecchie, sotto la nuca e sotto il mento. L esantema inizia al volto e si estende rapidamente al tronco e agli arti; scompare di solito nell arco di qualche giorno. L ingrossamento delle ghiandole linfatiche dura invece qualche settimana, mentre la febbre, generalmente lieve, dura 1-2 giorni. Non è raro però che questi segni siano così lievi da passare addirittura inosservati. La rosolia nei bambini ha un andamento benigno; diventa invece molto pericolosa per il nascituro se colpisce una donna in gravidanza (rosolia congenita), particolarmente nelle prime settimane. In questo caso può provocare la nascita di un bambino con gravi patologie: malformazioni del cuore, del sistema nervoso, degli occhi e dell apparato uditivo e alterazioni delle ossa e della coagulazione del sangue. Se l infezione è molto grave e precoce si può verificare anche la morte intrauterina del feto. Come si trasmette La rosolia sia nel bambino che nell adulto si trasmette per via respiratoria attraverso le goccioline di saliva, emesse con la tosse, lo starnuto o anche parlando. Nell infezione congenita, invece, il virus presente nel sangue materno raggiunge il feto attraverso la placenta. 34

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 35 Vaccinazione associata antimorbillo-parotite-rosolia (MPR) Anche se non obbligatoria, è una vaccinazione vivamente raccomandata. Viene praticata tra il 12 e il 15 mese di vita, ed è poi consigliata una seconda dose al 5-6 anno o all 11-12 anno di età. (Accordo Stato-Rgioni dd. 13.11.2003 concernente il Piano Nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita). La vaccinazione può comunque essere eseguita a qualunque età, anche nell adulto. Il vaccino contiene i tre virus del morbillo, della parotite e della rosolia (vaccinazione trivalente ), vivi ma modificati in modo da renderli innocui (= vaccino vivo attenuato) ma ancora capaci di stimolare le difese immunitarie dell organismo. Il vaccino si somministra con un unica iniezione per via sottocutanea, nella parte alta del braccio, vicino alla spalla. Chi viene vaccinato non trasmette il virus ad altre persone: dunque può essere vaccinato tranquillamente anche chi sta a contatto con donne in gravidanza. Vaccino anti-morbillo Può essere somministrato a qualunque età e a chiunque non abbia ancora avuto il morbillo. E fortemente raccomandato per tutti i bambini, particolarmente entro i 10 anni di età. E raccomandato anche per tutti i soggetti con infezione da HIV. In Italia nelle zone in cui si è riusciti a vaccinare la quasi totalità dei bambini si è ottenuta una notevolissima riduzione del numero di casi di morbillo e di ricoveri per le sue complicazioni, con conseguente guadagno in salute e risparmio in spese sanitarie per i genitori e la società intera. Dopo la vaccinazione contro il morbillo non si hanno in genere particolari disturbi. In alcuni casi, dopo una decina di giorni dalla vaccinazione, può comparire febbre, eventualmente accompagnata da un eruzione cutanea (una specie di lieve sintomologia da morbillo). Entrambi i segni scompaiono comunque in pochi giorni. Se la febbre dovesse superare i 38.5 è necessario consultare il proprio pediatra e somministrare farmaci antifebbrili. Il bambino che presenta queste reazioni non è comunque contagioso. Una persona che è venuta a contatto con un malato di morbillo può ancora essere protetta dalla malattia se viene vaccinata entro 3 giorni. 35

Vaccinazioni 2007 13-04-2007 8:24 Pagina 36 Vaccino anti-parotite Può essere somministrato a qualunque età, a chiunque non abbia ancora avuto la malattia. In alcuni casi nel corso della seconda settimana dopo la vaccinazione possono aversi febbre, mal di testa, malessere e anche gonfiore delle parotidi. Eventuali reazioni a carico del sistema nervoso sono di gran lunga più rare rispetto all infezione naturale e comunque sempre benigne e di breve durata. Vaccino anti-rosolia Per prevenire le malformazioni congenite causate dalla rosolia l unica arma efficace è la vaccinazione, dal momento che non esiste una cura specifica né per la donna in gravidanza né tantomeno per il nascituro. La vaccinazione è vivamente raccomandata per ogni bambina prima dell età fertile (cioè prima della comparsa delle mestruazioni). Possono comunque essere vaccinate anche le donne adulte, purché non siano in gravidanza ed evitino la stessa nei tre mesi successivi alla vaccinazione. Chi ha già avuto la rosolia può essere ugualmente vaccinato: in questo caso la vaccinazione non solo non è dannosa ma, anzi, rinforza lo stato immunitario. Chi viene vaccinato non trasmette il virus ad altre persone: dunque possono essere vaccinate tranquillamente anche bambine che stanno a contatto con donne in gravidanza. E raro che si manifestino reazioni in seguito a questa vaccinazione. In alcuni casi, dopo 1-2 settimane dalla vaccinazione, possono comparire febbre, eruzione cutanea e gonfiore delle ghiandole linfatiche del collo. Nelle donne adulte possono comparire anche dolori alle articolazioni. In genere però si tratta di reazioni modeste e di breve durata. N.B. Ogni donna in età fertile che non conosce il proprio stato immunitario nei confronti della rosolia dovrebbe essere vaccinata. In alternativa è necessario eseguire il rubeo test e, nel caso risulti negativo, effettuare la vaccinazione per evitare che, in caso di gravidanza, il feto corra il pericolo della rosolia congenita con le sue gravissime conseguenze. L intervallo minimo tra la somministrazione del vaccino e l inizio di una gravidanza è, secondo le recenti raccomandazioni internazionali, di un mese. 36