TECNOLAB srl FOGLIO INFORMATIVO 1 pag. 1/6



Documenti analoghi
un controllo di accettazione tipo A ogni 300 mc massimo di getto

C.11 MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE

Unical I prelievi di calcestruzzo

Obbligo Di marcatura CE dei componenti del calcestruzzo. Obbligo di certificazione FPC per gli impianti di betonaggio. Responsabilità del Direttore

CALCESTRUZZO: PRESCRIZIONI, D.L., FPC E CONTROLLO STATISTICO

2.5.1 CAROTE PRELIEVO, ESAME E PROVA DI COMPRESSIONE

Riferimenti Lucio Amato Direzione Tecnica Alessandro Sorrentino Luciano Ardito. Clienti Ingegneri, architetti, geometri, CTU

IL CONTROLLO DI ACCETTAZIONE SUL CALCESTRUZZO PRECONFEZIONATO Parte II Calcestruzzo a prestazione

IL CONTROLLO D ACCETTAZIONE ED IL COLLAUDO IN CORSO D OPERA DELLE PREVISTO DAL D.M Lecco, 2 dicembre 2011

CALCESTRUZZI CIPICCIA SPA UNITÀ PRODUTTIVA DI MARATTA NARNI (TR)

CALCESTRUZZO: COME REALIZZARE E CONTROLLARE IL PROCESSO DI PRODUZIONE COME DOCUMENTARE IL SISTEMA DI CONTROLLO DELLA PRODUZIONE

PROMEMORIA PER I DIRETTORI LAVORI

Manuale per la Direzione dei Lavori

Come cambiano gli obblighi per le strutture metalliche a partire dal 1 luglio 2014

PIANO CONTROLLO QUALITÀ DEL CALCESTRUZZO

Nel cemento armato si valorizzano le qualità dei due materiali: calcestruzzo e acciaio, che presentano le seguenti caratteristiche

LINEE GUIDA DIREZIONE LAVORI. in accordo al D.M

BBC Betonrossi Basic Concrete a cura di Luigi Coppola e del Servizio Tecnologico di Betonrossi S.p.A.

LA MARCATURA CE DEGLI AGGREGATI RICICLATI LA MARCATURA CE DEGLI AGGREGATI RICICLATI

11 MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE

MIX DESIGN DEL CALCESTRUZZO Parte I - Mix Design Semplice

NOVITÀ PER LE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO AMMESSO L USO DELL ACCIAIO B450A

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

Giusto CEM II/B-LL 32,5 R

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

Sistema di gestione. Criteri di acquisto e di controllo dell acciaio per opere. in carpenteria metallica pagina 1 di 7

Piano controllo qualità calcestruzzo

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608

Estratto Capitolo 11 NTC 2018

SIMT-POS 038 GESTIONE STRUMENTI

CSP- CSE RSPP FSL - FFSL - CTS CTSS*

Architettura Tecnica I. prof. ing. Vincenzo Sapienza

ISTRUZIONE OPERATIVA:

PIANO CONTROLLO QUALITÀ del calcestruzzo

CENTRO DI TRASFORMAZIONE

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO

C9. COLLAUDO STATICO C9.1 PRESCRIZIONI GENERALI

11 MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE GENERALITÀ CALCESTRUZZO Specifiche per il calcestruzzo

Professionisti nella consulenza, formazione e certificazione in saldatura

SOMMARIO 1. CALCESTRUZZO ACCIAIO DA C.A. (DEL TIPO B450C) ACCIAIO PER CARPENTERIA METALLICA... 4 MANDANTE:


4.6 APPROVVIGIONAMENTO

Istituto d Istruzione Superiore Statale Galileo Ferraris Sez. C.A.T. Geometri Acireale (CT)

INDICE. Istituto Tecnico F. Viganò PROCEDURA PR 01. Rev. 2 Data 20 Maggio Pagina 1 di 9 TENUTA SOTTO CONTROLLO DEI DOCUMENTI

ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI. Relazione

Interpretazione Normativa. Lavori elettrici sotto tensione - requisiti imprese autorizzate

REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE

Effettuare gli audit interni

COMUNE DI CARPI - CIMITERO URBANO RIPARAZIONE CON RAFFORZAMENTO LOCALE PROG. ESECUTIVO - RELAZIONE SUI MATERIALI

ISO/IEC : 2005 per i Laboratori di Prova

Autore: Flavio Banfi Organizzazione: ITALCERT S.r.l. Intervento: Valutatori per la Certificazione CE di prodotto 2

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO

Regolamento del Settore Attività Giovanile. Approvato dal Consiglio Federale Del 13 aprile 2013 con delibera n. 124

INDAGINI NON DISTRUTTIVE TRAVI PREFABBRICATE VIA NOBEL MONZA (MB)

7.2 Controlli e prove

3. APPLICABILITÀ La presente procedura si applica nell organizzazione dell attività di Alac SpA.

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI

REGOLAMENTO D USO DEL MARCHIO NOTO Filiera Controllata e Certificata prodotti tipici della Val di Noto

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit

PROCEDURA DI COORDINAMENTO TRA GESTORI DI RETE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 34 E 35 DELL ALLEGATO A ALLA DELIBERA ARG/ELT 99/08 (TICA)

DECRETO 14 febbraio 1997 ( Gazz. Uff. n marzo 1997 )

PIANO DI CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI

COMUNE DI MARIGLIANO Provincia di Napoli REGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

PROCEDURA GESTIONE APPROVVIGIONAMENTO E FORNITORI 02 30/09/2006 SOMMARIO

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

Dichiarazione di conformità per caldaie a carica manuale

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

dott. LUIGI A. CANALE I N G E G N E R E Schio (Vi) - via Veneto n. 2/c tel fax canale@ordine.ingegneri.vi.

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY)

REGOLE PARTICOLARI PER LA CERTIFICAZIONE DI PRODOTTI PLASTICI IN POLIPROPILENE CON CONTENUTO RICICLATO

PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI. Regolamento. Regolamento del Comitato Controllo e Rischi

Manuale ANCORAGGIO STRUTTURALE PALO INCLINATO Ø80 ZINCATO/INOX ART /68051

La gestionedella cartella sanitaria e di rischio ai sensi del dlgs 81/08. HSR Resnati spa

Controlli sul calcestruzzo in opera: il ruolo delle prove non distruttive, aspetti tecnici e normativi

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29;

Indice Capitolo 1 I leganti e il loro impiego nel settore delle costruzioni Capitolo 2 Il cemento Portland, le aggiunte minerali e i cementi comuni

REGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014)

TAU S.r.l. Linee guida per le automazioni, secondo le nuove norme europee EN , EN ed EN 12453

LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Con la presente vengono fornite indicazioni ai fini dell autorizzazione all esercizio di detta modalità di gioco.

Milano, 16 marzo 2005 R0140P01756D10450

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

SCHEDA REQUISITI PER LA QUALIFICAZIONE DEL CORSO PER ESPERTI IN MARKETING & COMUNICAZIONE

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria Direzione Generale Ufficio III

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE RIFERIMENTI SIGLE E DEFINIZIONI RESPONSABILITA PROCEDURA...3

ALLEGATO D. Roma lì, / / Equitalia S.p.A. il Titolare

REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM. Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12

, ' *-- ' " $!,"""&& # " $%

MONITORAGGIO E MISURAZIONE DEL PRODOTTO

Il seguente documento, predisposto dalla Commissione strutture dell Ordine degli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

LA MARCATURA CE DELLE MALTE PER OPERE MURARIE: ASPETTI NORMATIVI E PRESTAZIONALI

MANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO

REGOLAMENTO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELL IMPIANTO ESTERNO DI VIDEOSORVEGLIANZA

Transcript:

11.2 CALCESTRUZZO PROVA A COMPRESSIONE SU CALCESTRUZZO INDURITO UNI EN 12390-3 DECRETO MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DELL'INTERNO 14/01/2008 NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI. 11 MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 11.2.1 SPECIFICHE PER IL CALCESTRUZZO La prescrizione del calcestruzzo all atto del progetto deve essere caratterizzata almeno mediante la classe di resistenza, la classe di consistenza ed il diametro massimo dell aggregato. La classe di resistenza è contraddistinta dai valori caratteristici delle resistenze cubica Rck e cilindrica fck a compressione uniassiale, misurate su provini normalizzati e cioè rispettivamente su cilindri di diametro 150 mm e di altezza 300 mm e su cubi di spigolo 150 mm. Al fine delle verifiche sperimentali i provini prismatici di base 150 150 mm e di altezza 300 mm sono equiparati ai cilindri di cui sopra. Al fine di ottenere le prestazioni richieste, si dovranno dare indicazioni in merito alla composizione, ai processi di maturazione ed alle procedure di posa in opera, facendo utile riferimento alla norma UNI ENV 13670-1:2001 ed alle Linee Guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale e per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo pubblicate dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, nonché dare indicazioni in merito alla composizione della miscela, compresi gli eventuali additivi, tenuto conto anche delle previste classi di esposizione ambientale (di cui, ad esempio, alla norma UNI EN 206-1: 2006) e del requisito di durabilità delle opere. La resistenza caratteristica a compressione è definita come la resistenza per la quale si ha il 5% di probabilità di trovare valori inferiori. Nelle presenti norme la resistenza caratteristica designa quella dedotta da prove su provini come sopra descritti, confezionati e stagionati come specificato al 11.2.4, eseguite a 28 giorni di maturazione. Si dovrà tener conto degli effetti prodotti da eventuali processi accelerati di maturazione. In tal caso potranno essere indicati altri tempi di maturazione a cui riferire le misure di resistenza ed il corrispondente valore caratteristico. Il conglomerato per il getto delle strutture di un opera o di parte di essa si considera omogeneo se confezionato con la stessa miscela e prodotto con medesime procedure. C.11.2.1 SPECIFICHE PER IL CALCESTRUZZO Nella norma si precisa che la prescrizione del calcestruzzo all atto del progetto deve essere caratterizzata almeno mediante la classe di resistenza, la classe di consistenza ed il diametro massimo dell aggregato. Per quanto attiene la classe di resistenza si ribadisce e specifica che la classe di resistenza è individuata esclusivamente dai valori caratteristici delle resistenze cilindrica fck e cubica Rck a compressione uniassiale, misurate su provini normalizzati e cioè rispettivamente su cilindri di diametro 150 mm e di altezza 300 mm e su cubi di spigolo 150 mm. 11.2.2 CONTROLLI DI QUALITÀ DEL CALCESTRUZZO Il calcestruzzo va prodotto in regime di controllo di qualità, con lo scopo di garantire che rispetti le prescrizioni definite in sede di progetto. Il controllo si articola nelle seguenti fasi: Valutazione preliminare della resistenza Serve a determinare, prima dell inizio della costruzione delle opere, la miscela per produrre il calcestruzzo con la resistenza caratteristica di progetto. Controllo di produzione Riguarda il controllo da eseguire sul calcestruzzo durante la produzione del calcestruzzo stesso. Controllo di accettazione Riguarda il controllo da eseguire sul calcestruzzo prodotto durante l esecuzione dell opera, con prelievo effettuato contestualmente al getto dei relativi elementi strutturali. Prove complementari Sono prove che vengono eseguite, ove necessario, a complemento delle prove di accettazione. Le prove di accettazione e le eventuali prove complementari, sono eseguite e certificate dai laboratori di cui all art. 59 del DPR n. 380/2001. 11.2.3 VALUTAZIONE PRELIMINARE DELLA RESISTENZA Il costruttore, prima dell inizio della costruzione di un opera, deve effettuare idonee prove preliminari di studio, per ciascuna miscela omogenea di calcestruzzo da utilizzare, al fine di ottenere le prestazioni richieste dal progetto. IL COSTRUTTORE RESTA COMUNQUE RESPONSABILE DELLA QUALITÀ DEL CALCESTRUZZO, CHE SARÀ CONTROLLATA DAL DIRETTORE DEI LAVORI, SECONDO LE PROCEDURE DI CUI AL 11.2.5. TECNOLAB srl FOGLIO INFORMATIVO 1 pag. 1/6

C11.2.3 VALUTAZIONE PRELIMINARE DELLA RESISTENZA Le prove preliminari di studio di cui al 11.2.3 delle NTC sono finalizzate ad ottenere il calcestruzzo più rispondente sia alle caratteristiche prescritte dal progettista sia alle esigenze costruttive, in termini di classe di resistenza, classe di consistenza, tempi di maturazione, etc. In genere lo studio della miscela viene condotto presso il produttore di calcestruzzo, sotto il controllo di un laboratorio autorizzato, ovvero presso il laboratorio stesso. 11.2.4 PRELIEVO DEI CAMPIONI Un prelievo consiste nel prelevare dagli impasti, al momento della posa in opera ed alla presenza del Direttore dei Lavori o di persona di sua fiducia, il calcestruzzo necessario per la confezione di un gruppo di due provini. La media delle resistenze a compressione dei due provini di un prelievo rappresenta la Resistenza di prelievo che costituisce il valore mediante il quale vengono eseguiti i controlli del calcestruzzo. È obbligo del Direttore dei Lavori prescrivere ulteriori prelievi rispetto al numero minimo, di cui ai successivi paragrafi, tutte le volte che variazioni di qualità e/o provenienza dei costituenti dell impasto possano far presumere una variazione di qualità del calcestruzzo stesso, tale da non poter più essere considerato omogeneo. Per la preparazione, la forma, le dimensioni e la stagionatura dei provini di calcestruzzo vale quanto indicato nelle norme UNI EN 12390-1:2002 e UNI EN 12390-2:2002. Circa il procedimento da seguire per la determinazione della resistenza a compressione dei provini di calcestruzzo vale quanto indicato nelle norme UNI EN 12390-3:2003 e UNI EN 12390-4:2002. Circa il procedimento da seguire per la determinazione della massa volumica vale quanto indicato nella norma UNI EN 12390-7:2002. C11.2.4 PRELIEVO DEI CAMPIONI Il prelievo dei campioni durante il getto costituisce un momento importante dei controlli di sicurezza sulle strutture in calcestruzzo, controlli sanciti dalla Legge n.1086/71, poi ripresi nel DPR380/01, e descritti nel 11.2.5 delle NTC. Per tale motivo al 11.2.5.3 delle NTC è riportata una serie di prescrizioni relative alle modalità di prelievo dei campioni, ai compiti ed alle relative responsabilità attribuite in tal senso al Direttore dei lavori ed al laboratorio di prove abilitato. 11.2.5 CONTROLLO DI ACCETTAZIONE Il Direttore dei Lavori ha l obbligo di eseguire controlli sistematici in corso d opera per verificare la conformità delle caratteristiche del calcestruzzo messo in opera rispetto a quello stabilito dal progetto e sperimentalmente verificato in sede di valutazione preliminare. Il controllo di accettazione va eseguito su miscele omogenee e si configura, in funzione del quantitativo di calcestruzzo in accettazione, nel: - controllo di tipo A di cui al 11.2.5.1 - controllo di tipo B di cui al 11.2.5.2 Il controllo di accettazione è positivo ed il quantitativo di calcestruzzo accettato se risultano verificate le disuguaglianze di cui alla Tab. 11.2.I seguente: Controllo di tipo A Controllo di tipo B R1 Rck-3,5 Rm Rck+3,5 (N prelievi: 3) Rm Rck+1,4 s (N prelievi 15) Rm = resistenza media dei prelievi (N/mm2); R1 = minore valore di resistenza dei prelievi (N/mm2); s = scarto quadratico medio. C11.2.5 CONTROLLO DI ACCETTAZIONE Si conferma e si ribadisce l obbligo, da parte del Direttore dei lavori, di eseguire controlli sistematici in corso d opera per verificare la conformità delle caratteristiche del calcestruzzo messo in opera rispetto a quello stabilito dal progetto. Ai fini di un efficace controllo di accettazione di Tipo A, è evidentemente necessario che il numero dei campioni prelevati e provati sia non inferiore a sei (tre prelievi), anche per getti di quantità INFERIORE a 100 m 3 di miscela omogenea. 11.2.5.1 Controllo di tipo A Il controllo di tipo A è riferito ad un quantitativo di miscela omogenea non maggiore di 300 m 3. Ogni controllo di accettazione di tipo A è rappresentato da tre prelievi, ciascuno dei quali eseguito su un massimo di 100 m 3 di getto di miscela omogenea. Risulta quindi un controllo di accettazione ogni 300 m 3 massimo di getto. Per ogni giorno di getto va comunque effettuato almeno un prelievo. Nelle costruzioni con meno di 100 m3 di getto di miscela omogenea, fermo restando l obbligo di almeno 3 prelievi e del rispetto delle limitazioni di cui sopra, è consentito derogare dall obbligo di prelievo giornaliero. TECNOLAB srl FOGLIO INFORMATIVO 1 pag. 2/6

11.2.5.2 Controllo di tipo B Nella realizzazione di opere strutturali che richiedano l impiego di più di 1500 m 3 di miscela omogenea è obbligatorio il controllo di accettazione di tipo statistico (tipo B). Il controllo è riferito ad una definita miscela omogenea e va eseguito con frequenza non minore di un controllo ogni 1500 m 3 di calcestruzzo. Per ogni giorno di getto di miscela omogenea va effettuato almeno un prelievo, e complessivamente almeno 15 prelievi sui 1500 m 3. Se si eseguono controlli statistici accurati, l interpretazione dei risultati sperimentali può essere svolta con i metodi completi dell analisi statistica assumendo anche distribuzioni diverse dalla normale. Si deve individuare la legge di distribuzione più corretta e il valor medio unitamente al coefficiente di variazione (rapporto tra deviazione standard e valore medio). In questo caso la resistenza minima di prelievo R1 dovrà essere maggiore del valore corrispondente al frattile inferiore 1%. Per calcestruzzi con coefficiente di variazione (s / Rm) superiore a 0,15 occorrono controlli più accurati, integrati con prove complementari di cui al 11.2.6. Non sono accettabili calcestruzzi con coefficiente di variazione superiore a 0,3. 11.2.5.3 Prescrizioni comuni per entrambi i criteri di controllo IL PRELIEVO DEI PROVINI PER IL CONTROLLO DI ACCETTAZIONE VA ESEGUITO ALLA PRESENZA DEL DIRETTORE DEI LAVORI O DI UN TECNICO DI SUA FIDUCIA CHE PROVVEDE ALLA REDAZIONE DI APPOSITO VERBALE DI PRELIEVO E DISPONE L IDENTIFICAZIONE DEI PROVINI MEDIANTE SIGLE, ETICHETTATURE INDELEBILI, ECC.; LA CERTIFICAZIONE EFFETTUATA DAL LABORATORIO PROVE MATERIALI DEVE RIPORTARE RIFERIMENTO A TALE VERBALE. La domanda di prove al laboratorio deve essere sottoscritta dal Direttore dei Lavori e deve contenere precise indicazioni sulla posizione delle strutture interessate da ciascun prelievo. Le prove non richieste dal Direttore dei Lavori non possono fare parte dell insieme statistico che serve per la determinazione della resistenza caratteristica del materiale. Le prove a compressione vanno eseguite conformemente alle norme UNI EN 12390-3:2003. I certificati di prova emessi dai laboratori devono contenere almeno: - l identificazione del laboratorio che rilascia il certificato; - una identificazione univoca del certificato (numero di serie e data di emissione) e di ciascuna sua pagina, oltre al numero totale di pagine; - l identificazione del committente dei lavori in esecuzione e del cantiere di riferimento; - il nominativo del Direttore dei Lavori che richiede la prova; - la descrizione, l identificazione e la data di prelievo dei campioni da provare; - la data di ricevimento dei campioni e la data di esecuzione delle prove; - l identificazione delle specifiche di prova o la descrizione del metodo o procedura adottata, con l indicazione delle norme di riferimento per l esecuzione della stessa; - le dimensioni effettivamente misurate dei campioni provati, dopo eventuale rettifica; - le modalità di rottura dei campioni; - la massa volumica del campione; - i valori di resistenza misurati. Per gli elementi prefabbricati di serie, realizzati con processo industrializzato, sono valide le specifiche indicazioni di cui al 11.8.3.1 L opera o la parte di opera non conforme ai controlli di accettazione non può essere accettata finché la non conformità non è stata definitivamente rimossa dal costruttore, il quale deve procedere ad una verifica delle caratteristiche del calcestruzzo messo in opera mediante l impiego di altri mezzi d indagine, secondo quanto prescritto dal Direttore dei Lavori e conformemente a quanto indicato nel successivo 11.2.6. Qualora gli ulteriori controlli confermino i risultati ottenuti, si dovrà procedere ad un controllo teorico e/o sperimentale della sicurezza della struttura interessata dal quantitativo di calcestruzzo non conforme, sulla base della resistenza ridotta del calcestruzzo. Ove ciò non fosse possibile, ovvero i risultati di tale indagine non risultassero soddisfacenti si può dequalificare l opera, eseguire lavori di consolidamento ovvero demolire l opera stessa. I controlli di accettazione sono obbligatori ed il collaudatore è tenuto a controllarne la validità, qualitativa e quantitativa; ove ciò non fosse, il collaudatore è tenuto a far eseguire delle prove che attestino le caratteristiche del calcestruzzo, seguendo la medesima procedura che si applica quando non risultino rispettati i limiti fissati dai controlli di accettazione. C11.2.5.3 Prescrizioni comuni per entrambi i criteri di controllo In questo paragrafo la norma fornisce una serie di prescrizioni comuni sia ai controlli di Tipo A che di Tipo B, utili ai fini di una corretta esecuzione dei controlli di accettazione. In primo luogo la norma intende sottolineare le responsabilità attribuite per legge al Direttore dei Lavori, che deve assicurare la propria presenza alle operazioni di prelievo dei campioni di calcestruzzo nella fase di getto, provvedendo: TECNOLAB srl FOGLIO INFORMATIVO 1 pag. 3/6

- a redigere apposito Verbale di prelievo; - a fornire indicazioni circa le corrette modalità di prelievo dei campioni; - a fornire indicazioni circa le corrette modalità di conservazione dei campioni in cantiere, fino alla consegna al laboratorio incaricato delle prove; - ad identificare i provini mediante sigle, etichettature indelebili, etc.; - a sottoscrivere la domanda di prove al laboratorio, avendo cura di fornire, nella domanda, precise indicazioni sulla posizione delle strutture interessate da ciascun prelievo, la data di prelievo, gli estremi dei relativi Verbali di prelievo; - ALLA CONSEGNA DEI CAMPIONI PRESSO UNO DEI LABORATORI DI PROVA DI CUI ALL ART. 59 DEL DPR N.380/2001. Delle predette operazioni il Direttore dei lavori può incaricare un tecnico di sua fiducia, ferma restando tuttavia la personale responsabilità ad esso attribuita dalla legge. Circa i tempi di consegna dei campioni al laboratorio prove è appena il caso di evidenziare l opportunità che detta consegna in laboratorio avvenga intorno al 28 giorno di maturazione. Qualora la consegna avvenga prima dei 28 giorni, il laboratorio deve provvedere alla corretta conservazione dei campioni. Al riguardo, ancorché la resistenza Rck sia convenzionalmente definita come resistenza a 28 giorni di stagionatura, è tuttavia noto che alcuni giorni o settimane di ritardo non possano influire in modo significativo sui risultati dei controlli di accettazione. Si ritiene quindi opportuno, laddove le prove non possano essere eseguite esattamente al 28 giorno di stagionatura, che le stesse siano comunque eseguite, salvo motivati casi particolari, entro un termine ragionevole non superiore a qualche settimana dal prelievo. Il laboratorio provvede alla esecuzione delle prove a compressione conformemente alle norme UNI EN più aggiornate. Il contenuto minimo dei certificati di prova è descritto nel 11.2.5.3 delle NTC. La norma precisa infine che le prove non richieste dal Direttore dei Lavori non possono fare parte dell insieme statistico che serve per la determinazione della resistenza caratteristica del materiale; in tal caso, pertanto, il laboratorio effettua le prove ma, in luogo del Certificato ufficiale valido ai sensi della legge n.1086/71, rilascia un semplice Rapporto di prova. Inoltre, qualora il numero dei campioni di calcestruzzo consegnati in laboratorio sia inferiore a sei, il laboratorio effettua le prove e rilascia il richiesto Certificato, ma vi appone una nota con la quale segnala al Direttore dei lavori che il numero di campioni provati non è sufficiente per eseguire il controllo di Tipo A previsto dalle Norme Tecniche per le Costruzioni. 11.2.6 CONTROLLO DELLA RESISTENZA DEL CALCESTRUZZO IN OPERA Nel caso in cui le resistenze a compressione dei provini prelevati durante il getto non soddisfino i criteri di accettazione della classe di resistenza caratteristica prevista nel progetto, oppure sorgano dubbi sulla qualità e rispondenza del calcestruzzo ai valori di resistenza determinati nel corso della qualificazione della miscela, oppure si renda necessario valutare a posteriori le proprietà di un calcestruzzo precedentemente messo in opera, si può procedere ad una valutazione delle caratteristiche di resistenza attraverso una serie di prove sia distruttive che non distruttive. Tali prove non devono, in ogni caso, intendersi sostitutive dei controlli di accettazione. Il valor medio della resistenza del calcestruzzo in opera (definita come resistenza strutturale) è in genere inferiore al valor medio della resistenza dei prelievi in fase di getto maturati in condizioni di laboratorio (definita come resistenza potenziale). È accettabile un valore medio della resistenza strutturale, misurata con tecniche opportune (distruttive e non distruttive) e debitamente trasformata in resistenza cilindrica o cubica, non inferiore all 85% del valore medio definito in fase di progetto. Per la modalità di determinazione della resistenza strutturale si potrà fare utile riferimento alle norme UNI EN 12504-1:2002, UNI EN 12504-2:2001, UNI EN 12504-3:2005, UNI EN 12504-4:2005 nonché alle Linee Guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale e per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo pubblicate dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. C11.2.6 CONTROLLO DELLA RESISTENZA DEL CALCESTRUZZO IN OPERA Può essere utile, spesso necessario, quando i controlli di accettazione non risultino soddisfacenti, ovvero ogni qualvolta il collaudatore ne ravvisi l opportunità, effettuare dei controlli della resistenza del calcestruzzo già gettato in opera ed indurito. Fatte salve le diverse tipologie di controlli non distruttivi, quando il controllo della resistenza del calcestruzzo in opera viene effettuato mediante carotaggio, per quanto attiene le procedure per l estrazione, la lavorazione dei campioni estratti per ottenere i provini e le relative modalità di prova a compressione, si può fare riferimento alle norme UNI EN 12504-1 ( Prelievo sul calcestruzzo nelle strutture Carote Prelievo, esame e prova di compressione ), UNI EN 12390-1 ( Prova sul calcestruzzo indurito Forma, dimensioni ed altri requisiti per provini e per casseforme ), UNI EN 12390-2 ( Prova sul calcestruzzo indurito Confezionamento e stagionatura dei provini per prove di resistenza ) e UNI EN 12390-3 ( Prova sul calcestruzzo indurito Resistenza alla compressione dei Provini ), nonché alle Linee guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale e per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo indurito mediante prove non distruttive emanate dal Servizio Tecnico Centrale. In ogni caso si devono prendere in considerazione le seguenti avvertenze: TECNOLAB srl FOGLIO INFORMATIVO 1 pag. 4/6

- il diametro delle carote deve essere almeno superiore a tre volte il diametro massimo degli aggregati; al riguardo, ancorchè le Linee Guida precisino che i diametri consigliati sono compresi tra 75 e 150 mm, si suggerisce di prelevare carote di diametro, ove possibile, non inferiore a 100 mm, ai fini delle valutazioni sulla resistenza più avanti riportate; - le carote destinate alla valutazione della resistenza non dovrebbero contenere ferri d armatura, (si devono scartare i provini contenenti barre d armatura inclinate o parallele all asse); - per ottenere la stima attendibile della resistenza di un area di prova devono essere prelevate e provate almeno tre carote; - il rapporto lunghezza/diametro dei provini deve essere possibilmente uguale a 2 o comunque compreso fra 1 e 2; è opportuno evitare che i provini abbiano snellezza (rapporto lunghezza/diametro) inferiore a 1 o superiore a 2; - i campioni estratti devono essere protetti nelle fasi di lavorazione e di deposito al fine di impedire per quanto possibile l essiccazione all aria; a meno di diversa prescrizione, le prove di compressione devono essere eseguite su provini umidi; - nel programmare l estrazione dei campioni si deve tener presente che la resistenza del calcestruzzo dipende dalla posizione o giacitura del getto; - è necessario verificare accuratamente, prima di sottoporre i campioni alla prova di compressione, la planarità ed ortogonalità delle superfici d appoggio; infatti, la lavorazione o preparazione inadeguata dei provini porta a risultati erronei. E necessario, in tal senso, che il taglio dei campioni sia effettuato con ogni possibile accuratezza al fine di evitare disturbi al campione stesso e che le superfici di prova siano accuratamente molate per garantirne planarità e ortogonalità. Effettuato il prelievo dei campioni e le relative prove, si determina il valore medio della resistenza strutturale cilindrica in opera. La norma stabilisce quindi che è accettabile un valore medio della predetta resistenza strutturale cilindrica, misurata con tecniche opportune (distruttive e non distruttive), non inferiore all 85% del valore medio definito in fase di progetto. Ai fini di tale confronto, come valore medio della resistenza di progetto può assumersi il valore caratteristico della resistenza cilindrica a compressione fck, espresso in N/mm2 ovvero in MPa, incrementato di 8 N/mm2, secondo quanto indicato al 11.2.10.1 delle NTC. Poiché generalmente in progetto si utilizza la Resistenza caratteristica cubica Rck, può verificarsi, ad esempio, quanto segue: - si prelevano in opera le carote, e si effettuano le prove di compressione sui campioni opportunamente preparati, con rapporto h/d pari a 2; - si determina il valore medio della resistenza in opera, dato dalla media dei valori delle singole carote, che possiamo chiamare f opera, m ; ad esempio si è utilizzato in progetto un calcestruzzo di classe R ck 30 N/mm2 (resistenza cubica caratteristica); - il valore caratteristico cilindrico di progetto risulta f ck = 0,83 Rck = 24,9 N/mm2; - il valore medio cilindrico risulta f cm = f ck + 8 = 32,9 N/mm2; - deve risultare f opera, m 0,85 f cm. = 0,85 x 32,9 = 27,9 N/mm2. Può verificarsi che il numero dei campioni prelevati in opera sia sufficiente per ottenere un valore caratteristico della resistenza in opera; in questo caso il valore cilindrico caratteristico in opera può confrontarsi direttamente con il valore cilindrico caratteristico di progetto. Assunto che il numero minimo di campioni prelevati in opera necessario per stimare un valore caratteristico è pari ad almeno 15, può verificarsi ad esempio: - si prelevano in opera almeno 15 carote, e si effettuano le prove di compressione sui campioni opportunamente preparati, con rapporto h/d pari a 2; - si determina il valore caratteristico del calcestruzzo in opera, che possiamo chiamare f opera, k, dato dall espressione: f opera, k = f opera, m s k, dove f opera, m è la media dei valori riscontrati nelle prove, s è lo scarto quadratico medio e k (per 15 campioni) è pari a 1,48 (vedi 10.3 delle Linee guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale e per la valutazione delle caratteristiche meccaniche del calcestruzzo indurito mediante prove non distruttive); - si è utilizzato in progetto un calcestruzzo di classe Rck 30 N/mm2 (resistenza cubica caratteristica), per cui il valore della resistenza cilindrica caratteristica fck = 0,83 Rck = 24,9 N/mm2; - deve risultare f opera, k 0,85 f ck. = 21,16 N/ N/mm2. Si ritiene opportuno precisare infine che, nel passaggio dalla resistenza caratteristica cilindrica f ck alla resistenza caratteristica cubica Rck, il fattore di correzione può assumersi pari a 0,83 se il rapporto lunghezza/diametro delle carote è pari a 2. Diversamente, e solo per carote di diametro compreso fra 100 e 150 mm, se il rapporto lunghezza/diametro è pari a 1, il fattore di correzione resistenza cilindrica/resistenza cubica si può assumere pari a 1. Per rapporti lunghezza/diametro intermedi compresi fra 1 e 2, si può utilizzare con buona approssimazione l interpolazione lineare. 11.2.7 PROVE COMPLEMENTARI Sono prove che eventualmente si eseguono al fine di stimare la resistenza del calcestruzzo in corrispondenza a particolari fasi di costruzione (precompressione, messa in opera) o condizioni particolari di utilizzo (temperature eccezionali, ecc.). Il procedimento di controllo è uguale a quello dei controlli di accettazione. Tali prove non possono però essere sostitutive dei controlli di accettazione che vanno riferiti a provini confezionati e maturati secondo le prescrizioni precedenti. TECNOLAB srl FOGLIO INFORMATIVO 1 pag. 5/6

I risultati di tali prove potranno servire al Direttore dei Lavori od al collaudatore per formulare un giudizio sul calcestruzzo in opera qualora non sia rispettato il controllo di accettazione. C11.2.7 PROVE COMPLEMENTARI Si precisa che i Controlli complementari, come i controlli in corso d opera sul calcestruzzo fresco, devono essere eseguiti dai laboratori di cui all art. 59 del DPR n. 380/2001. 11.2.11 DURABILITÀ Per garantire la durabilità delle strutture in calcestruzzo armato ordinario o precompresso, esposte all azione dell ambiente, si devono adottare i provvedimenti atti a limitare gli effetti di degrado indotti dall attacco chimico, fisico e derivante dalla corrosione delle armature e dai cicli di gelo e disgelo. A tal fine in fase di progetto la prescrizione, valutate opportunamente le condizioni ambientali del sito ove sorgerà la costruzione o quelle di impiego, deve fissare le caratteristiche del calcestruzzo da impiegare (composizione e resistenza meccanica), i valori del copriferro e le regole di maturazione. Ai fini della valutazione della durabilità, nella formulazione delle prescrizioni sul calcestruzzo, si potranno prescrivere anche prove per la verifica della resistenza alla penetrazione agli agenti aggressivi, ad esempio si può tener conto del grado di impermeabilità del calcestruzzo. A tal fine può essere determinato il valore della profondità di penetrazione dell acqua in pressione in mm. Per la prova di determinazione della profondità della penetrazione dell acqua in pressione nel calcestruzzo indurito vale quanto indicato nella norma UNI EN 12390-8:2002. Al fine di ottenere la prestazione richiesta in funzione delle condizioni ambientali, nonché per la definizione della relativa classe, si potrà fare utile riferimento alle indicazioni contenute nelle Linee Guida sul calcestruzzo strutturale edite dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ovvero alle norme UNI EN 206-1:2006 ed UNI 11104:2004. DIMENSIONI DEL CUBETTO 150 x 150 x 150 mm Il cubetto si prepara in apposite casseformi (Cubiere) e deve essere costipato per ottenere la massima densità dell impasto. Tale operazione può essere eseguita o tramite vibrazione o tramite un tondino di ferro usato per pestellare energicamente l impasto. Il buon confezionamento e la conservazione del prodotto in ambienti a 20 sono fondamentali per l adeguata preparazione del provino. N.B. OGNI PRELIEVO È COMPOSTO DA N. 2 CUBETTI TECNOLAB srl FOGLIO INFORMATIVO 1 pag. 6/6