LA PASTORALE BATTESIMALE



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ARCIDIOCESI DI TRENTO UFFICIO CATECHISTICO E CENTRO FAMIGLIA GRUPPO DIOCESANO PER LA PASTORALE BATTESIMALE Maggio 2011 LA PASTORALE BATTESIMALE Esiti e prospettive della prima fase della valutazione Premessa Il testo che segue raccoglie i risultati di un lavoro di valutazione -promosso da Ufficio Catechistico e Centro Famiglia- delle esperienze di Pastorale Battesimale (d ora in poi abbreviato PB) nella diocesi di Trento. Il testo è stato elaborato nel confronto che il gruppo diocesano PB -composto da Marco e Lucia Matassoni, Monica Signorati (Centro Famiglia) e Claudio Lorenzini (Ufficio Catechistico)- ha attivato con Enrico Delama (Servizio di consulenza sociopastorale OSPaD) e si articola nelle seguenti parti: 1. Le tappe del cammino diocesano 2. Gli obiettivi della PB in presenza di operatori laici e le indicazioni convergenti di Viandanti sulle strade di Emmaus (Piano pastorale diocesano 2009-2012) e di Educare alla vita buona del Vangelo (Orientamenti pastorali dell Episcopato Italiano per il 2010-2020) 3. La prima fase della valutazione (2010-2011): obiettivi, modalità, esiti 4. Domande aperte e ipotesi di lavoro per attribuire valore e significato condiviso alla PB (2011-2012). 5. Allegati: - Allegato A: Dati generali nelle 11 zone pastorali - Allegato B: Pastorale pre-battesimale svolta con parroco e laici - Allegato C: Pastorale pre-battesimale svolta dal parroco - Allegato D: Percorsi post-battesimali

1. Tappe del cammino diocesano L ambito della Pastorale Battesimale (PB) - pre e post - è stato, nella nostra Diocesi, seme piantato a partire dall anno 2000 ed è divenuto un frutto prezioso del Piano pastorale quinquennale Avrete forza dallo Spirito Santo (anni 2003-2008). Il Progetto Biennale 2004-2006 indica tra i servizi pastorali da privilegiare accogliere ed accompagnare le famiglie che chiedono i Sacramenti per i figli ed invita a focalizzare l attenzione in modo specifico su ciascuno dei Sacramenti dell Iniziazione cristiana, a partire dal Battesimo. Questa indicazione contenuta nel Piano pastorale ha permesso la costituzione del Gruppo diocesano per la pastorale battesimale, con il concorso di alcuni Uffici ed Organismi diocesani: l Ufficio catechistico, il Centro Famiglia e l Osservatorio Socio-Pastorale. Nel volgere degli anni sono stati offerti vari percorsi formativi per operatori: - n. 5 Corsi a livello diocesano dal 2002 al 2006, - n. 6 Laboratori a livello decanale/parrocchiale nel triennio 2005-07 (Dec.: Povo, Fassa, Ala, Calavino, Pinè-Civezzano; Parr.: Pergine), che hanno portato alla formazione di circa 100 persone singole e circa 100 coppie di sposi. La ricaduta di tutto questo ha portato, in diverse Parrocchie della nostra Diocesi, l impostazione di un nuovo modo di Annuncio, a partire dal Battesimo dei bambini. Il Progetto Biennale 2006-2008 indica tra gli ambiti in cui proseguire l impegno del primo biennio la Pastorale Battesimale e così precisa: è opportuno che catechisti battesimali siano presenti in ogni Decanato, per esserlo in futuro in ogni parrocchia. Precisa, inoltre, che la Pastorale Battesimale non può ritenersi conclusa con la celebrazione del sacramento, ma deve valorizzare il Battesimo celebrato come dono per la crescita nella fede del bambino e dei suoi genitori, facendo il possibile per accompagnare queste famiglie nel tempo del post- Battesimo. Nel corso dell anno 2007 è stato offerto un Percorso formativo specifico per operatori di pastorale post-battesimale. Infine, nel 2009-10 è stato riproposto un Corso diocesano per animatori della pastorale pre e post-battesimale. Il Gruppo congiunto ha inoltre organizzato 3 Convegni diocesani: Lo racconterete ai vostri figli (23 novembre 2003), Nascita, rinascita, vita nuova (26 marzo 2006), Dono, grazia, vita: dal Battesimo alla pienezza della vita cristiana (14 novembre 2010). 2

Nelle diverse iniziative di formazione si è anche prodotto del materiale che è stato pubblicato e che è a disposizione di quanti operano o intendono operare nell ambito dei percorsi di Iniziazione cristiana: Nascita, rinascita, vita nuova La famiglia, la comunità, il cammino nella fede Atti del convegno (2006), Accogliere ed accompagnare le famiglie che chiedono il Battesimo per i figli Raccolta di materiali dei corsi diocesani di formazione per animatori della pastorale battesimale (2006), Accompagnare le famiglie dopo il Battesimo dei figli Raccolta di materiali dei corsi diocesani di formazione per animatori della pastorale post-battesimale (2008). 2. Obiettivi della PB in presenza di operatori laici Le iniziative sopra illustrate hanno generalmente preso le mosse, sia dalla constatazione che nelle nostre Comunità parrocchiali spesso ci si limita a preparare il sacramento del Battesimo o ad illustrarne gli aspetti celebrativi, sia che il tempo della nascita di un figlio per la coppia è un momento prezioso, particolarmente sensibile, da vivere alla luce della fede e dell assunzione di impegni educativi nei confronti dello stesso. Di qui l individuazione di alcuni obiettivi di un modo nuovo di intendere la PB. 1. Aiutare i genitori che chiedono il Battesimo per i loro figli a scoprire che la storia della loro famiglia è già una storia abitata da Dio: l incontro con i genitori è sempre più occasione di prima evangelizzazione. È fondamentale farsi attenti alla diversità delle persone riguardo alla fede, all appartenenza alla comunità cristiana, alle motivazioni che spingono a richiedere il Battesimo. 2. Coinvolgere la famiglia nel farle prendere coscienza che è la protagonista dell educazione, sia umana, sia cristiana, del nuovo nato: la nascita di un figlio può rivelarsi occasione privilegiata per una riflessione sulla nuova dimensione di famiglia, diversa da quella di coppia, e per rimettersi in cammino verso una fede adulta. 3. Accompagnare i genitori in questa fase preziosa dell accoglienza e della celebrazione del Battesimo di un figlio può diventare per la parrocchia occasione 3

privilegiata per passare da una pastorale di conservazione a una pastorale missionaria: la parrocchia missionaria fa della famiglia un luogo privilegiato della sua azione, scoprendosi essa stessa famiglia di famiglie, e considera la famiglia non solo come destinataria della sua attenzione, ma come vera e propria risorsa dei cammini e delle offerte pastorali 1 non perdendo mai di vista la dimensione comunitaria del Sacramento. 4. Creare e condividere una rete di relazioni significative tra persone e famiglie appartenenti ad una stessa area geografica che sfocino nella proposta di momenti comunitari da viversi negli anni successivi alla celebrazione del Battesimo: l articolazione della proposta di post-battesimo nascerà dall ascolto dei bisogni dei genitori e dalla disponibilità di operatori e spazi presenti all interno della comunità (oratorio, sale parrocchiali, ). Negli obiettivi appena indicati è possibile riconoscere le indicazioni convergenti sia del Piano pastorale Diocesano 2009-2012 che quelle provenienti dagli Orientamenti della CEI per il decennio 2010-2020. Le riportiamo per comodità qui di seguito ARCIDIOCESI DI TRENTO, VIANDANTI SULLE STRADE DI EMMAUS. PIANO PASTORALE DIOCESANO 2009-2012, 2009, p.23. I ANNO: Gesù si avvicinò e camminava con loro Parola chiave: ASCOLTARE Facciamo strada insieme agli uomini che incontriamo sulle nostre strade, anzi, favoriamo e provochiamo noi stessi l incontro, ponendoci in ascolto e cercando di vedere le situazioni umane particolarmente rilevanti o urgenti per problematicità che incrociamo nel nostro territorio. II ANNO: Si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero Parola chiave: COMPRENDERE Nel confronto con la Parola di Dio, approfondiamo la conoscenza di qualcuna delle situazioni incontrate nel primo anno, con la finalità di farne opinione all interno della comunità. III ANNO: Partirono senza indugio Parola chiave: AGIRE 1 CEI, Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, 2004, n. 9. 4

Cerchiamo di predisporre modalità e iniziative vere e proprie per relazionarci in modo nuovo anche con realtà diverse da quelle della nostra comunità ecclesiale di appartenenza. CEI, EDUCARE ALLA VITA BUONA DEL VANGELO. ORIENTAMENTI PASTORALI DELL EPISCOPATO ITALIANO PER IL DECENNIO 2010-2020. Un rinnovato impegno ecclesiale n. 3: si è fatta strada la consapevolezza che è proprio l educazione la sfida che ci attende nei prossimi anni: «ci è chiesto un investimento educativo capace di rinnovare gli itinerari formativi, per renderli più adatti al tempo presente e significativi per la vita delle persone, con una nuova attenzione per gli adulti». n.6: [ ] chiediamo alle comunità cristiane di procedere alla verifica degli itinerari formativi esistenti e al consolidamento delle buone pratiche educative in atto. È tempo di discernimento n. 7: È il Signore che, domandandoci di valutare il tempo, ci chiede di interpretare ciò che avviene in profondità nel mondo d oggi, di cogliere le domande e i desideri dell uomo. Obiettivi e scelte prioritarie a. L iniziazione cristiana n. 54: [ ] Occorre confrontare le esperienze di iniziazione cristiana di bambini e adulti nelle Chiese locali, al fine di promuovere la responsabilità primaria della comunità cristiana, le forme del primo annuncio, gli itinerari di preparazione al battesimo e la conseguente mistagogia per i fanciulli, i ragazzi e i giovani, il coinvolgimento della famiglia [ ]. n. 55: Consideriamo urgente puntare nel corso del decennio su alcune priorità, al fine di dare impulso e forza al compito educativo delle nostre comunità. - La cura della formazione permanente degli adulti e delle famiglie. Questa scelta qualificante merita ulteriore sviluppo, accoglienza e diffusione nelle parrocchie e nelle altre realtà ecclesiali. Un attenzione particolare andrà riservata alla prima fase dell età adulta, quando si assumono nuove responsabilità nel campo del lavoro, della famiglia e della società. 3. La prima fase della valutazione (2010-2011) Affinché questo bene prezioso trovi ulteriore e fecondo sviluppo, nell ottobre 2010 l Ufficio catechistico diocesano e il Centro di pastorale familiare hanno proposto un questionario con lo scopo di censire tutte le iniziative in atto di PB in Diocesi e per creare un collegamento vivo ed efficace tra tutti gli Operatori coinvolti. 5

A seguito di un primo rilevamento solo parziale delle esperienze, i Centri hanno avvertito la necessità di completare l indagine attraverso l utilizzo di un nuovo strumento di indagine. I due principali obiettivi di questa rilevazione sono: a) la conoscenza di esperienze significative, in modo da promuovere e favorire uno scambio proficuo tra operatori, b) la raccolta delle principali esigenze avvertite dalle singole parrocchie, affinché i Centri diocesani possano intervenire con iniziative mirate ed efficaci per sostenere con continuità questa modalità pastorale. Per quanto riguarda le modalità, nell intervallo di tempo intercorso tra febbraio ed aprile 2011, si è provveduto a raggiungere telefonicamente o mezzo e-mail tutti i 28 Decani della Diocesi per informarli dell iniziativa. In seguito, sono stati presi contatti con i vari Referenti decanali laici: Responsabili della Commissione catechistica decanale o Coppie sposi responsabili decanali per la pastorale familiare. Nei Decanati si è riscontrato un grande interesse e un ampia disponibilità circa il tema della PB; il potersi rivolgere a persone precise, motivate e in accordo con il Decano si rivela essere modalità molto efficace. Considerazioni circa le modalità di indagine: l impressione è che lo strumento sottoposto per la raccolta dei dati sia stato ben accolto poiché snello e descrittivo, quindi, non eccessivamente elaborato e complicato; è importante che i Centri diocesani accolgano e rispettino la pluralità e specificità di richieste e bisogni manifestate dalle varie parrocchie (es. sostegno nell avvio della riflessione sulla PB, scarsità di risorse umane, ) per poi differenziare e calibrare eventuali interventi a sostegno di quel preciso territorio; dalle parrocchie emergono anche segnali incoraggianti: desiderio di maggior collaborazione tra parrocchie vicine e disponibilità a condividere progetti pastorali; dai colloqui avuti con alcuni Parroci è emerso il problema dell individualismo nella formazione che caratterizza alcuni operatori pastorali. Non tutti, infatti, al termine del percorso formativo si rendono disponibili ad assumere un servizio pastorale. 6

Spunti per una riflessione ad ampio raggio: - è urgente chiarirsi e condividere il concetto di formazione e offrire iniziative formative non esclusivamente rivolte all abilitazione di uno specifico servizio pastorale. Il rischio, infatti, è che non si viva la vera comunione e non ci abbracci la logica di Chiesa ma si privilegi un individualismo sfrenato. È opportuno verificare l impostazione, l efficacia e le effettive ricadute pastorali delle Scuole decanali per operatori pastorali; - abbandonare la tendenza del tutto e subito ma assumere lo stile della pazienza e gradualità, cercando di comprendere cosa è veramente utile, urgente e cosa invece si può tranquillamente accantonare. Urgente è sicuramente dotarsi di un nuovo vocabolario della fede, comune e condiviso, per arginare la frammentarietà ormai imperante. Ritarare l articolazione dei Laboratori delle Scuole decanali, accorpando la riflessione su Pastorale battesimale e Catechesi per l ICFR; - la posta in gioco è molto alta e la PB non deve essere intesa come un nuovo ambito pastorale su cui lavorare: si tratta piuttosto di aiutare le Comunità a riflettere sull intero processo di Iniziazione cristiana a partire dal Battesimo, chiedersi come si sta attualmente generando alla fede le nuove generazioni e quanto la famiglia è veramente coinvolta nell educazione alla fede dei figli; - è necessario allargare e potenziare il Gruppo diocesano per la PB, coinvolgendo nella riflessione della scelta di strategie e iniziative specifiche anche nuove persone incontrate nei Corsi diocesani. Quanto agli esiti, alla pagina seguente, viene fornito un quadro di prime indicazioni e negli Allegati A, B, C, D è possibile trovare una sistematizzazione più analitica dei dati. 7

Zone pastorali coinvolte: 11/11 Decanati coinvolti: 26/28 93% Parrocchie coinvolte: 220/452 totali 2 il 49% ha risposto al questionario: in 1/5 delle parrocchie coinvolte (48/220 22%) la catechesi preb avviene in presenza di operatori laici, in 4/5 delle parrocchie coinvolte (178/220 78%) la catechesi preb viene svolta dal parroco in 1/4 delle parrocchie coinvolte (57/220) la catechesi postb si articola in 1 unico incontro, in 9/220 parrocchie coinvolte c è una catechesi preb e postb si articola in 2 o più incontri (2-5). Unità Pastorali coinvolte: 8/12 totali 67% In 3/8 delle UP coinvolte la catechesi preb avviene in presenza di operatori laici Fig. 1 - Un primo quadro di sintesi 2 Arcidiocesi di Trento, Annuario Diocesano, Vita Trentina Editrice, Trento 2011. 8

4. Domande aperte e ipotesi di lavoro per il 2011-2012 Il lavoro di valutazione si è espresso nella prima fase in termini prevalentemente quantitativi e sulla base di conoscenze non dirette ma solamente dichiarate da altri o per conoscenze delle quali non si ha la fondatezza. Colpisce il numero molto circoscritto di parrocchie (1/5) che utilizza il laicato per questo tipo di servizio. Nel gruppo di lavoro sono state espresse obiezioni circolanti ad una PB svolta con i laici: - sottrae al parroco la conoscenza delle persone; - non si trovano risorse laicali per questo tipo di servizio; - la PB è una specializzazione in più; - conta poco si da un sacramento che viene svenduto; - alla fine, cosa produce di diverso il coinvolgimento dei laici? Provando ad assumere le ragioni di queste obiezioni, nel gruppo è emerso l interesse a cogliere in maniera più fina l efficacia di una pastorale caratterizzata dalla presenza di laici che propongono cammini di preparazione che si estendono eventualmente anche dopo la celebrazione del Battesimo. In questa prospettiva, si aprirebbe una seconda fase di valutazione che va - ad esplicitare la qualità del lavoro fatto nell ambito della PB svolta assieme ai laici, specie gli aspetti poco visibili, - grazie al coinvolgimento diretto degli animatori laici che la progettano e realizzano assieme ai loro parroci. A questo riguardo l équipe diocesana potrebbe svolgere questo tipo di lavoro coinvolgendo dei referenti di zona/decanato che già svolgono questo servizio nel riflettere con altri operatori di PB della propria zona su una griglia concordata a livello diocesano. Il materiale che verrà di conseguenza elaborato potrà servire per fare riflettere Consigli pastorali e altri parroci su questo tipo di servizio. 9

Allegato A Dati generali della PB nelle zone pastorali 1. ZONA PASTORALE TRENTO DECANATO di TRENTO: 28 parrocchie Trento centro 6 parrocchie 6/6 parrocchie censite (in 2 parrocchie catechesi preb con i laici e in 4 con il solo parroco) 1 incontro di postb in 2 parrocchie dove non c è la modalità preb Trento nord 15 parrocchie Trento sud 7 parrocchie 7/7 parrocchie censite (in 1 parrocchia catechesi preb con i laici e in 6 con il solo parroco) DECANATO di MATTARELLO: 10 parrocchie 6/10 parrocchie censite (in 1 parrocchia catechesi preb con i laici e in 5 con il solo parroco) 5 incontri di postb nella parrocchia di Mattarello DECANATO di POVO: 7 parrocchie 5/7 parrocchie censite (in 3 parrocchie catechesi preb con i laici e in 2 con il solo parroco) 1 incontro di postb in 2 parrocchie (Povo e Villazzano) dove c è la modalità preb 2. ZONA PASTORALE FIEMME e FASSA DECANATO di CAVALESE: 16 parrocchie Nota: nessuna parrocchia censita DECANATO di FASSA: 8 parrocchie 3/8 parrocchie censite (in 3 parrocchie catechesi preb con i laici) 3. ZONA PASTORALE GIUDICARIE DECANATO di TIONE: 11 parrocchie (6 sono raggruppate in 1 UP) 2/11 parrocchie censite (in 2 parrocchie catechesi preb con i laici) 10

1 incontro di postb in 1 parrocchia (Roncone) dove c è la modalità preb DECANATO di CONDINO: 14 parrocchie (7 sono raggruppate in 2 UP) 4/14 parrocchie censite (in 4 parrocchie catechesi preb con i laici) 1 incontro di postb nelle 4 parrocchie dove c è la modalità preb DECANATO di LOMASO: 19 parrocchie 11/19 parrocchie censite (in 11 parrocchie catechesi con il solo parroco) DECANATO di RENDENA: 13 parrocchie 13/13 parrocchie censite (in tutte le parrocchie catechesi con il solo parroco) 4. ZONA PASTORALE MEZZOLOMBARDO DECANATO di MEZZOLOMBARDO: 24 parrocchie 5/19 parrocchie censite (in 2 parrocchie catechesi preb con i laici e in 3 con il solo parroco) 3 incontri di postb nella parrocchia di Mezzolombardo DECANATO di CEMBRA e LAVIS: 20 parrocchie (4 sono raggruppate in 1 UP) 16/16 parrocchie censite (in tutte le parrocchie catechesi con il solo parroco) 1 celebrazione-ricordo in tutte le parrocchie 5. ZONA PASTORALE PRIMIERO DECANATO di PRIMIERO: 13 parrocchie 2/13 parrocchie censite (in 2 parrocchie catechesi con il solo parroco) in queste 2 parrocchie sono presenti anche 2 celebrazioni-ricordo all anno 6. ZONA PASTORALE RIVA e LEDRO DECANATO di RIVA e LEDRO: 20 parrocchie (8 sono raggruppate in 1 UP) 18/20 parrocchie censite (in 18 parrocchie catechesi con il solo parroco) 1 incontro di post-b in 6 parrocchie (Varone, Cologna, Gavazzo, Tenno, Pranzo, Campi) dove non c è la modalità preb 1 incontro di postb nella UP Val di Ledro (8 parrocchie) dove non c è la modalità preb 11

DECANATO di ARCO: 8 parrocchie (3 sono raggruppate in 1 UP) 8/8 parrocchie censite (in tutte le parrocchie catechesi con il solo parroco) 1 incontro di postb in 2 parrocchie (Arco e S. Giorgio) dove non c è la modalità preb DECANATO di CALAVINO: 15 parrocchie (3 sono raggruppate in 1 UP) 8/15 parrocchie censite (in 7 parrocchie catechesi preb con i laici e in 1 con il solo parroco) 1 incontro di postb nella UP di Terlago (3 parrocchie) dove c è la modalità preb 7. ZONA PASTORALE VALLAGARINA DECANATO di ROVERETO: 24 parrocchie (8 sono raggruppate in 1 UP) 6/24 parrocchie censite (in 3 parrocchie catechesi preb con i laici e in 3 con il solo parroco) 1 incontro di postb (Lizzana e S. Giuseppe) dove c è la modalità preb 3 incontri di postb nella parrocchia di Borgo Sacco DECANATO di ALA: 10 parrocchie Nota: nessuna parrocchia censita DECANATO di MORI: 12 parrocchie (10 sono raggruppate in 2 UP) 12/12 parrocchie censite (in 8 parrocchie catechesi preb con i laici e in 4 con il solo parroco) 1 incontro di postb nell UP dell Altipiano di Brentonico (6 parrocchie) dove c è la modalità preb DECANATO di VILLALAGARINA: 15 parrocchie 15/15 parrocchie censite (in tutte le parrocchie catechesi con il solo parroco) 8. ZONA PASTORALE VALLE di NON DECANATO di CLES: 21 parrocchie 10/21 parrocchie censite (in 10 parrocchie catechesi con il solo parroco) DECANATO di FONDO: 16 parrocchie (3 sono raggruppate in 1 UP) 16/16 parrocchie censite (in tutte le parrocchie catechesi con il solo parroco) DECANATO di TAIO: 13 parrocchie 7/13 parrocchie censite (in 7 parrocchie catechesi con il solo parroco) 12

9. ZONA PASTORALE VALLE di SOLE VAL di SOLE: 29 parrocchie (3 sono raggruppate in 1 UP) 6/29 parrocchie censite (in 6 parrocchie catechesi con il solo parroco) 10. ZONA PASTORALE VALSUGANA OCCIDENTALE DECANATO di PERGINE: 23 parrocchie 4/23 parrocchie censite (in 4 parrocchie catechesi preb con i laici) 1 incontro di postb in 3 parrocchie dove c è la modalità preb DECANATO di CIVEZZANO e PINE : 17 parrocchie 7/17 parrocchie censite (in 5 parrocchie catechesi preb con i laici e in 2 con il solo parroco) 2 incontri di postb in 4 parrocchie DECANATO di FOLGARIA: 9 parrocchie 9/9 parrocchie censite (in tutte le parrocchie catechesi con il solo parroco) DECANATO di LEVICO: 8 parrocchie 3/8 parrocchie censite (in 3 parrocchie catechesi preb con i laici) 2 incontri di postb nella parrocchia di Caldonazzo 4 incontri di postb nella parrocchia di Levico Terme 11. ZONA PASTORALE VALSUGANA ORIENTALE VALSUGANA ORIENTALE: 26 parrocchie 8/26 parrocchie censite (in 8 parrocchie catechesi con il solo parroco) 13

Allegato B Pastorale pre-battesimale svolta con parroco e laici Analisi quantitativa e qualitativa degli incontri di preparazione al Sacramento del Battesimo in presenza di operatori laici. Ricaduta sui genitori 22% pari ad 1/5 delle esperienze totali esaminate La distribuzione é Trento centrica: solo la zona pastorale di Trento presenta nei suoi 3 decanati almeno una esperienza di questo tipo, le zone pastorali più lontane da Trento (Valle di Sole, Valle di Non, Valsugana orientale e Primiero) con l eccezione del decanato di Fassa, non offrono alle famiglie questo percorso. Decanati coinvolti: 13/26 50% Parrocchie coinvolte: 48/220 22% Esperienze esaminate: 28 a. NUMERO DI INCONTRI Premessa: la famiglia contatta il parroco per chiedere la data della celebrazione e le modalità del/degli incontri di preparazione al Sacramento; spesso il parroco chiede un colloquio preliminare con i genitori; il parroco è sempre presente ad almeno un incontro. Numero di incontri: 1 incontro (una sola esperienza SS.Sacramento-Trento): 1/28 3.5% (1/48 parrocchie 2%) 2 incontri: 11/28 39.2% (16/48 parrocchie 33.4%) 3 incontri: 12/28 42.8% (27/48 parrocchie 56.2%) 4 incontri: 4/28 14.2% (4/48 parrocchie 8.4%) 14

b. TIPOLOGIA DEGLI INCONTRI Il primo incontro di solito si svolge a casa della singola famiglia che chiede il Sacramento (23/28). In 5/28 l incontro coinvolge più famiglie contemporaneamente ed è caratteristico o delle zone dove più parrocchie sono affidate allo stesso sacerdote o dove il numero di battesimi/anno è elevato (Decanato di Calavino: 2 esperienze; Decanato di Civezzano e Piné: 1 esperienza; Decanato di Povo: 1 esperienza; Decanato di Trento: 1 esperienza). In 10/28 l incontro è animato congiuntamente dal parroco e dai catechisti. In 10/28 l incontro è animato dal solo parroco. In 8/28 l incontro è animato solo dai catechisti. L annuncio in questo primo incontro non ha uno schema prefissato, proprio perché è orientato all incontro di una famiglia nuova; è momento forte di accoglienza e di conoscenza reciproca (viene dato ampio spazio al racconto del vissuto familiare) in tutte le esperienze esaminate. E l occasione: - per il parroco di conoscere, spesso per la prima volta, le famiglie della propria comunità, - per i catechisti di avere uno scambio reciproco di esperienze di vita e di fede tra genitori, Si rivela inoltre fondamentale perché diventa occasione per: - sottolineare l aspetto comunitario del Sacramento, - aiutare i genitori a prendere coscienza che la scelta di battezzare un figlio comporta l assunzione di responsabilità, - conoscere le motivazioni di questa scelta, - aiutare i genitori a comprendere che sono loro i primi educatori alla fede dei figli. Gli incontri successivi vedono coinvolte tutte le famiglie che celebrano il Battesimo nella stessa data raggruppate insieme almeno per un incontro, di solito si svolgono in oratorio e sono l occasione per far conoscere le famiglie tra di loro. A questi incontri sono invitati e partecipano anche i padrini/madrine. Argomenti affrontati: La vita, dono di Dio: valore della maternità e paternità: l esperienza unica della nascita di un figlio tra attese, speranze, timori, 15

il significato del nome scelto, educazione dei figli alla fede cristiana, generare alla vita secondo il pensiero cristiano, la Chiesa, comunità dei credenti che accoglie. Il Battesimo, scelta di fede: significato dei segni, spiegazione ed approfondimento del rito del Battesimo (aiutare i genitori ad essere protagonisti della celebrazione attraverso la scelta delle letture, le preghiere dei fedeli,.). c. RICADUTE SULLE FAMIGLIE COINVOLTE Per la maggior parte delle coppie incontrate questa nuova modalità di annuncio rappresenta il primo contatto con la comunità parrocchiale: avvertono una chiesa vicina alle loro gioie e preoccupazioni, si sentono amate ed accolte nella comunità, arrivano persino ad impegnarsi in prima persona nella comunità. Le famiglie sono contente di poter avere un dialogo costruttivo sui temi della fede con genitori come loro, disposti all ascolto e ad instaurare relazioni che spesso proseguono nel tempo. Si avvia spesso un rapporto di confidenza. Le famiglie diventano più consapevoli del significato del Sacramento del Battesimo e degli impegni che questa scelta comporta. Le famiglie dimostrano interesse e partecipazione per gli argomenti affrontati insieme negli incontri. Le famiglie vivono gli incontri come occasione di riscoperta del proprio Battesimo e della propria fede attraverso l approfondimento del dono ricevuto dai figli. La maggior parte delle famiglie è contenta della proposta e incontra volentieri i catechisti nell occasione del Battesimo di altri figli. Nelle famiglie c è gratitudine per l opportunità offerta e per l accoglienza riservata. d. DIFFICOLTA EMERSE A) Risposte dei Catechisti scelta dei padrini/madrine: spesso i genitori al momento dell incontro hanno già scelto i padrini ed attribuiscono a questa scelta motivazioni lontane da quelle previste (membro della 16

comunità). Questo diventa particolarmente difficile quando ci si trova davanti una coppia di genitori poco o per nulla credenti, spesso conviventi, separati; pochi catechisti battesimali: grande impegno in termini di tempo, possibilità di soli incontri di gruppo dove nella comunità c è solo una coppia di catechisti, difficoltà organizzative nelle unità pastorali poiché la proposta è itinerante; difficoltà di dialogo: alcune coppie chiedono il Battesimo solo per tradizione, altre vivono questo momento come un dovuto da parte della Chiesa, altre ancora considerano gli incontri di preparazione come un impegno aggiuntivo e quindi si spostano nelle comunità limitrofe a battezzare dove non è richiesto un percorso di preparazione, inoltre altre coppie, pur partecipando agli incontri di preparazione, non si lasciano coinvolgere e restano ai margini della proposta o dichiarano di non voler essere invitati ad un percorso di postb, qualcuna infine preferisce una celebrazione non comunitaria ma privata con un sacerdote amico; coinvolgimento della comunità: solo quando il Battesimo viene celebrato all interno della messa domenicale della comunità o nelle grandi festività dell anno liturgico. B) Risposte dei Genitori pesa alle volte il fatto che l itinerario sia l unica modalità per far battezzare il proprio figlio fatica ad accogliere questa nuova modalità di annuncio; difficoltà ad accettare la dimensione comunitaria del Battesimo: si vorrebbe poter fare una celebrazione intima nel giorno e nell orario desiderati; la celebrazione del rito è spesso legata alle capacità del celebrante di coinvolgere i presenti. e. COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA A) diretto: quando il Battesimo è celebrato all interno della messa comunitaria o nelle specifiche feste del calendario liturgico. B) indiretto: quando il Battesimo viene celebrato al di fuori della messa comunitaria, attraverso segni caratteristici di ciascuna comunità: - presenza del coro parrocchiale (Unità pastorale altipiano di Brentonico), - avviso alla comunità con data e preghiera la domenica e la settimana precedente la celebrazione (Povo), 17

- cartellone a forma di libro presente in chiesa con scritti i nomi dei bambini battezzati e dono di una piantina ai genitori nel giorno della celebrazione come segno della loro responsabilità (Martignano), - preghiera per ricordare i bambini alla messa comunitaria del giorno della celebrazione, grande cartellone con le foto dei bambini all ingresso della chiesa, ricamo del nome sulla veste bianca, memoria del battesimo alla celebrazione del Battesimo di Gesù (S.G.Battista- Rovereto), - comunicazione attraverso il Bollettino Parrocchiale (Tione), - fiocco con il nome del bambino appeso vicino alla chiesa, visita della famiglia con dei doni: un paio di scarpine e un augurio di benvenuto, ricamo del nome sulla veste bianca, cartellone con le foto (Roncone), - pieghevole illustrativo del nuovo modo di annuncio a disposizione in chiesa, invito ai nonni di pregare per i nuovi membri della comunità (Madonna Bianca), - presentazione dei battezzandi durante la celebrazione domenicale in occasione del II incontro (Unità pastorale di Monte Terlago, Covelo, Terlago), - il CPP è costantemente informato, annuncio sul Bollettino Parrocchiale, brochure informativa sul percorso proposto affissa in bacheca e spedita a ciascuna famiglia in occasione della nascita di un bambino accompagnata da un biglietto di benvenuto/a (parrocchie: Fraseggio, Lon, Margone-Ranzo, Vezzano), - fiocco con il nome del bambino sulla porta della chiesa, visita della famiglia con doni, cartellone con le foto, 6 gennaio benedizione dei bambini (Unità pastorale: Castel Condino, Cimego, Condino, Brione), - preparazione delle preghiere dei fedeli per i battezzandi, coro giovanile presente alla celebrazione (Caldonazzo), - l annuncio del Battesimo viene fatto alla comunità attraverso una preghiera nella messa comunitaria (Centa S.Nicolò), - coro dei bambini e intenzioni di preghiera per i battezzandi e le loro famiglie (Molveno). 18

Allegato C Pastorale pre-battesimale svolta dal parroco Analisi quantitativa e qualitativa degli incontri di preparazione al Sacramento del Battesimo in presenza del solo parroco. Ricaduta sui genitori 78% pari a 4/5 delle esperienze totali esaminate. Decanati coinvolti: 26/28 93% Parrocchie coinvolte: 172/452 38% Parrocchie non censite: 232/452 51.3% a. NUMERO DI INCONTRI Premessa: la famiglia contatta il parroco per chiedere la data della celebrazione e le modalità del/degli incontri di preparazione al Sacramento. Numero di incontri: 1 incontro: in 113/172 parrocchie 66% (2/3 delle parrocchie) 2 o 3 incontri: in 56/172 parrocchie 33% (1/3 delle parrocchie) 4 incontri: 1% b. TIPOLOGIA DEGLI INCONTRI NOTA: spesso dai questionari non emerge chiaramente la modalità di conduzione dell incontro poiché questa è direttamente correlata alla persona dello stesso parroco che la ha evidenziata solo quando è stato lui stesso a compilare il questionario, altrimenti ricorre nei questionari la frase la tipologia e modalità dell incontro è gestita dal parroco. Il primo incontro spesso si svolge a casa della singola famiglia che chiede il Sacramento (raramente la preparazione viene fatta in gruppo): questo permette al sacerdote di entrare in relazione con le giovani famiglie, di conoscere il contesto del loro vissuto, di ascoltare i loro 19

problemi ed al contempo di benedire l abitazione (cosa che altrimenti non si riuscirebbe a fare per mancanza di risorse e di tempo). Se il primo è anche l unico incontro il tema affrontato è necessariamente il Sacramento del Battesimo: segni e loro significato, il Battesimo quale scelta di fede, perché ha ancora senso battezzare oggi. Gli incontri successivi vedono coinvolte tutte le famiglie che celebrano il Battesimo nella stessa data raggruppate insieme almeno per un incontro, di solito si svolgono in oratorio e sono invitati e partecipano anche i padrini/madrine. Sono l occasione per far conoscere le famiglie tra di loro ed offrono l opportunità per continuare l approfondimento tematico iniziato nel primo incontro. Tre esperienze particolari - parrocchia di S. Giuseppe a Riva del Garda: i genitori che richiedono il Battesimo possono scegliere tra due tipi di percorsi: 1. percorso breve con il parroco fatto di 2 incontri, 2. un percorso più lungo fatto di 4/5 incontri guidati da una suora e rivolti ad una singola coppia per volta, che cerca di coinvolgere nonni, padrini o altri familiari. La traccia degli incontri è quella proposta dalla CEI (significato dei segni battesimali, la verità di fede, responsabilità dell educazione cristiana dei figli), - parrocchia S.Stefano a Cloz (Decanato di Cles): solo ai genitori non sposati viene proposto un itinerario di 4 incontri animati dal parroco e una coppia di sposi, - parrocchia S.Agata a Besenello (Decanato di Villalagarina): 3 incontri tenuti nelle singole famiglie dal diacono permanente che affrontano molti temi legati alla fede oltre a quelli del Battesimo attraverso l utilizzo di schede che i genitori devono leggere e compilare. c. RICADUTE SULLE FAMIGLIE COINVOLTE Per la maggior parte delle coppie l incontro con il parroco in occasione del Battesimo del figlio rappresenta la prima occasione di contatto personale con la comunità parrocchiale. Le famiglie sono sempre accolte, anche quando si trovano in situazioni irregolari ed alcuni parroci hanno notato che in momenti successivi di difficoltà la famiglia si rivolge a lui per un sostegno o un consiglio. 20

d. DIFFICOLTA EMERSE I parroci intervistati sottolineano con forza che per la maggior parte delle famiglie incontrate il Battesimo è ancora visto come un evento privato. Nonostante i richiami continui alla dimensione comunitaria del sacramento, spesso non si registrano cambiamenti significativi di presenza e di partecipazione successiva. Si sottolinea inoltre la difficoltà a parlare di fede in famiglie in cui la richiesta del Battesimo è legata a tradizioni familiari più che ad una scelta. Gli incontri tuttavia sono più efficaci nelle comunità piccole rispetto alla città. In nessuna delle 172 parrocchie esaminate è presente un cammino di catechesi postbattesimale strutturato, anche se da parte di alcuni parroci e decani si constata il vuoto nella fascia 0-6 anni e si avverte la necessità di creare occasioni di incontro per le famiglie per approfondire la scelta di fede fatta con il Battesimo. La difficoltà principale è legata alla mancanza di persone che possano occuparsi di questo specifico ambito pastorale. e. COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA A) diretto: quando il Battesimo è celebrato all interno della messa comunitaria (in prevalenza nei decanati di: Fassa, Folgaria, Lomaso) o nelle specifiche feste del calendario liturgico; B) indiretto: quando il Battesimo viene celebrato al di fuori della messa comunitaria, attraverso segni caratteristici di ciascuna comunità: - parrocchie del Decanato di Cembra-Lavis: alcuni laici preparano una preghiera e viene ricamato il nome del bambino sulla veste bianca, - parrocchia di Andalo: la comunità è informata attraverso uno specifico avviso sul calendario liturgico settimanale, - in 2 parrocchie del Decanato di Primiero: si celebra il Battesimo in date prestabilite la domenica dopo la Messa o all interno della Messa. 21

Allegato D Percorsi post-battesimali Analisi quantitativa e qualitativa degli incontri di post-battesimo. 1 solo incontro: Decanati 11/26 (parrocchie 57/220 26%) 2 o più incontri: Decanati 5/26 (parrocchie 10 /220 4,5%) Esperienze significative: 7 NOTA: in quasi tutte le esperienze esaminate il primo e a volte unico incontro fa riferimento alla messa ricordo del Battesimo di Gesù dove, pur con modalità differenti, vengono invitate le famiglie che hanno battezzato l anno precedente. Questo si verifica anche in parrocchie dove non ci sono catechisti battesimali e dove non c è un percorso di catechesi pre-battesimale. Le 7 esperienze di catechesi post-battesimale raccolte vanno esaminate una ad una poiché molto diverse nell impianto strutturale: DECANATO di CIVEZZANO e PINE Parrocchie di Civezzano, Bosco, S. Agnese e Seregnano 2 incontri/anno, nel pomeriggio della domenica, invito rivolto alle famiglie dei bambini battezzati negli ultimi tre anni Momento celebrativo cui fa seguito un momento di festa Adesione pari al 70% DECANATO di LEVICO Parrocchia di Caldonazzo 2 incontri/anno lanciati quattro anni fa dal parroco, sono animati da tre genitori più un catechista battesimale, di volta in volta di decide l argomento Adesione del 10-15% rispetto agli inviti spediti 22

Parrocchia di Levico Terme Da settembre 2010 sono in calendario 4 incontri/anno il sabato pomeriggio e sono così strutturati: accoglienza-merenda, tema specifico, lavoro a piccoli gruppi, riflessione comunitaria, preghiera finale Garantito un servizio di baby-sitter DECANATO di MATTARELLO Parrocchia di Mattarello 5 incontri/anno rivolti a genitori e bambini di età 3-6 anni DECANATO di MEZZOLOMBARDO Parrocchia di Mezzolombardo 3 incontri/anno Un primo momento di confronto per coloro che hanno fatto l itinerario preb previsto a fine gennaio; in questa occasione si regala il catechismo dei bambini e si spiega il suo utilizzo, segue un momento conviviale 2 incontri il pomeriggio in maggio e in novembre con argomento a rotazione: lo stupore del creato, prepariamoci al Natale, sappiamo dire grazie, visitiamo la nostra chiesa, le immagini sacre DECANATO di ROVERETO Parrocchia di Borgo Sacco 3 incontri/anno: messa-ricordo nella domenica del Battesimo di Gesù a cui segue un momento conviviale in oratorio 2 incontri uno in primavera e il secondo la prima domenica d avvento Partecipazione alla messa della comunità, in oratorio lancio del tema incontro esperienziale a tema genitori e bambini assieme, restituzione in assemblea e conclusione con il pranzo comunitario Presenza di 20-25 famiglie per incontro Parrocchia di S. Giuseppe NOTA: il percorso di postb è affidato ai genitori ai quali vengono consegnate, nell arco di tre anni, 13 schede sull educazione religiosa nella prima infanzia. Le prime tre schede, raccolte in 23

un unico opuscolo, sono consegnate ai genitori durante il percorso di catechesi preb. Le successive vengono consegnate dall animatore che ha seguito la coppia nell itinerario mano a mano che il bambino raggiunge le età indicate: Scheda 1: Scheda 2: Scheda 3: Scheda 4: Scheda 5: Scheda 6: Scheda 7: Scheda 8: Scheda 9: Scheda 10: il risveglio della fede nei bambini l immagine della Madonna con il bambino i gesti della preghiera la prima visita in chiesa la benedizione della tavola prime forme di preghiera dei bambini i primi libri che parlano di Dio e di Gesù alcune premesse all educazione morale presentazione di Gesù, il Buon Pastore il bambino rivive il suo Battesimo Schede legate alle celebrazioni dell anno liturgico: Natale 1: Natale 2: Pasqua: il Natale nel primo anno di vita il Natale dopo il primo anno di vita la Pasqua vivere la Pasqua con i bambini piccoli NB: le Schede sono disponibili presso il Centro Diocesano Famiglia. 24