COMUNE DI FOLIGNANO RELAZIONE GENERALE PIANO COMUNALE DI EMERGENZA. Provincia di Ascoli Piceno IL SEGRETARIO. Dott.ssa SIMONA FERRETTI

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COMUNE DI FOLIGNANO Provincia di Ascoli Piceno PIANO COMUNALE DI EMERGENZA RELAZIONE GENERALE IL SINDACO Dott. ANGELO FLAIANI IL TECNICO INCARICATO Dott.ssa Geol. SARA ABETI IL SEGRETARIO Dott.ssa SIMONA FERRETTI RESPONSABILE VI SETTORE Ten. UMBERTO RANALLI COLLABORATORE Dott. Geol. GIANLUIGI BARTOLINI Novembre 2012

INDICE 1 - PARTE GENERALE... 1 1.1 - Premessa... 2 1.1.2 - Struttura organizzativa e competenze... 3 1.1.3 - Livelli di competenze... 3 1.1.4 - Organi e strutture di protezione civile... 4 1.1.5 - Il Sindaco... 7 1.2 Metodo Adottato e Struttura del Piano... 8 2 IL COMUNE DI FOLIGNANO... 10 2.1 Caratteristiche generali del territorio... 10 2.1.1 - Caratteristiche del territorio comunale... 10 2.1.2 - Aspetti geologici e geomorfologici... 10 2.1.3 - Idrografia superficiale... 11 2.1.4 - Aspetti Meteo climatici... 11 2.1.5 - Insediamenti Residenziali e Produttivi... 12 2.1.6 - Rete viaria... 12 2.2 - Assetto demografico... 13 2.3 - Strutture Sanitarie, scolastiche e ricettive... 14 3 - SCENARI DI RISCHIO... 17 3.1 Rischio Sismico... 18 3.1.1 - Vulnerabilità e valutazione della popolazione esposta a rischio... 20 3.2 Rischio Idrogeologico... 24 3.2.1 - Metodologia... 24 3.2.2 Analisi del rischio frana nel territorio comunale... 25 3.2.3- Analisi del rischio esondazione nel territorio comunale... 30 3.3 - Rischi Antropici... 32 3.3.1 Rischio trasporti... 32 3.3.2 Rischio ecologico... 35 3.4 Rischio Incendi Boschivi... 36 3.4.1 - Incendi Interfaccia... 37 3.4.2 - Indicatori di evento e monitoraggio... 38 3.4.3 - Piano di evacuazione... 39 3.5 - Rischio Neve... 41 3.5.1 - Valutazione delle varie soglie di rischio... 41 4 LINEAMENTI DELLA PIANIFICAZIONE E MODELLO DI INTERVENTO 55 4.1 Sistema di comando e controllo... 44 4.2 Modello di intervento... 47 4.3 - Procedure... 49 4.3.1 - Procedure per il Rischio Idrogeologico... 49 4.3.2 - Procedure per il Rischio Sismico... 52

4.3.3 Informazione e formazione della popolazione... 53 4.3.4 Servizio Filo Diretto... 54 4.3.5 Schede procedure operative... 54 4.4 Individuazione aree di Protezione Civile... 55 4.4.1 Aree di Ammassamento... 55 4.4.2 Aree di Primo Soccorso meeting point (A.P.S.)... 70 4.4.3 Aree di Accoglienza... 71 4.4.4 Procedure operative e Schede A.P.S.... 71

PARTE PRIMA PARTE GENERALE Premessa Metodi adottati e struttura del piano 1

PREMESSA Un piano di emergenza è il progetto di tutte le attività coordinate e di tutte le procedure che dovranno essere adottate per fronteggiare un evento calamitoso atteso in un determinato territorio, in modo da garantire l'effettivo ed immediato impiego delle risorse necessarie al superamento dell'emergenza ed il ritorno alle normali condizioni di vita. Il presente piano di emergenza non rappresenta un lavoro puramente descrittivo dei fenomeni naturali a cui il territorio può essere soggetto, ma rispetta la sua funzione fondamentale: definizione degli scenari di rischio sulla base della vulnerabilità della porzione di territorio interessata e, quindi, individuazione dei ruoli responsabili ed operativi sulla base delle emergenze naturali od antropiche ipotizzabili. Il Piano è dunque uno strumento di lavoro tarato su una SITUAZIONE VEROSIMILE costruita in base alle conoscenze scientifiche dello stato di rischio del territorio, aggiornabile e integrabile non solo in riferimento all'elenco di uomini e mezzi, ma anche alle condizioni di rischio che comportino diverse valutazioni degli scenari, o ancora quando si disponga di nuovi o ulteriori sistemi di monitoraggio e allerta alla popolazione. A livello comunale si rende necessario arrivare ad un analisi dettagliata del territorio che consenta agli operatori delle varie componenti dell Amministrazione e della Protezione Civile di avere un quadro di riferimento corrispondente alla dimensione dell'evento atteso, della popolazione coinvolta, della viabilità alternativa, delle possibili vie di fuga, delle aree di attesa, di ricovero, di ammassamento e così via. Il concetto-chiave della pianificazione di emergenza è comunque cercare di prevedere tutto, ma tuttavia occorre essere consapevoli che sarà sempre possibile, in ogni emergenza, dover affrontare qualcosa di non previsto, pertanto occorre la massima flessibilità affinché anche in questi casi vi siano le migliori condizioni di successo. Il piano contenuto in questo studio prevede l analisi di tutte quelle misure che, coordinate fra loro, devono essere attuate in caso di eventi, sia naturali sia connessi all attività dell uomo, che potrebbero minacciare la pubblica incolumità; comprende una prima parte conoscitiva che contiene informazioni relative al territorio comunale (assetto demografico, processi fisici che causano le condizioni di rischio, eventi, scenari, risorse disponibili) ed una seconda parte attuativa, attraverso la quale viene data operatività al piano. Di fatto la parte attuativa costituisce la prosecuzione ed il completamento della parte puramente conoscitiva del Piano stesso, definendo i procedimenti da adottare ed i ruoli da svolgere in caso di emergenza. 2

1.1.2 Struttura organizzativa e competenze Con la legge n. 225/ 1992 (Modificata dalla recente L. 100/2012) l'italia ha organizzato la Protezione Civile come "Servizio nazionale", coordinato dal Presidente del Consiglio dei Ministri e composto, come dice il primo articolo della legge, dalle amministrazioni dello Stato, centrali e periferiche, dalle regioni, dalle province, dai comuni, dagli enti pubblici nazionali e territoriali e da ogni altra istituzione ed organizzazione pubblica e privata presente sul territorio nazionale. Al fine di prevenire e ridurre gli effetti di eventi catastrofici, anche conseguenti all attività umana, nonché di tutelare la vita e i beni dei cittadini, la regione attraverso una propria legge regionale di riferimento (Legge Regionale 11 dicembre 2001, n.32 "Sistema regionale di protezione civile") ha recepito le disposizioni delle normative nazionali individuando le modalità di partecipazione della Regione Marche e degli enti amministrativi regionali all organizzazione della protezione civile, anche mediante la collaborazione ed il concorso delle Province, dei Comuni e delle Comunità montane. 1.1.3 Livelli di competenze Fasi di non poca importanza sono la definizione della struttura del sistema di Protezione Civile e le rispettive COMPETENZE in caso di emergenza. Fig. 1: livelli di competenza a seconda delle tipologie di intervento Sulla base della L. 225/92 (art.2), gli eventi calamitosi vengono suddivisi in tre classi: gli interventi di tipo A si interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria; quelle di tipo B alle emergenze l'intervento coordinato di più enti o amministrazioni competenti in via ordinaria; infine quelle di tipo C (Modifica alla L. 225/1992 art.2 comma 1 con D.L.59/2012 convertito nella L.100/2012) relative alle calamità naturali o connesse con l attività dell uomo che in ragione della loro 3

intensità ed estensione debbono essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo. 1.1.4 Organi e strutture di protezione civile Attraverso le recenti normative, sono stati istituiti organi consultivi e strutture operative preposti alla gestione delle emergenze. STRUTTURE REGIONALI Centro Funzionale svolge un servizio quotidiano di vigilanza, monitoraggio e valutazione del rischio meteo-idrologico, idro-geologico e sismico. Tale servizio è svolto in tempo reale in fase previsionale attraverso la valutazione della situazione meteorologica e idrologica attesa, con particolare riferimento agli effetti al suolo, ed in fase di monitoraggio per mezzo dell'osservazione diretta delle precipitazioni e dei livelli idrometrici misurati dalle stazioni idro-meteo-nivio-pluviometriche della rete regionale di monitoraggio. Per l area sismica ha avviato attività di sorveglianza, ricerca e studio in collaborazione con istituti nazionali di ricerca (I.N.G.V.). S.O.U.P. è il luogo in cui confluiscono tutte le funzioni di controllo del territorio regionale e le informazioni generali concernenti la sicurezza delle persone e la tutela dei beni, delle infrastrutture e dei servizi; presidiata h24 da personale del servizio ed h12 da personale del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco; sono sempre disponibili postazioni dotate di telefono, radio e computer, per la struttura del 118 regionale, per la Croce Rossa Italiana, per l A.N.P.AS. Tali postazioni sono dormienti e vengono attivate in caso di crisi. Gli apparati radio collegati alla medesima rete sono stati installati in tutti i Comuni, le Province, le Comunità Montane e le Prefetture della Regione, nonché nelle sedi del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale dello Stato. Per le finalità di protezione civile la Regione si è dotata di un Centro Assistenziale di Pronto Intervento (C.A.P.I.), nel quale sono custoditi e mantenuti in efficienza materiali e mezzi per gli interventi di emergenza. STRUTTURE PROVINCIALI C.P.P.C. il Comitato Provinciale di Protezione Civile rappresenta l organo consultivo, propositivo e di coordinamento operativo a livello provinciale. Ne fanno parte il Presidente dell amministrazione provinciale (che lo presiede) ed un rappresentante del Prefetto. C.C.S. il Centro Coordinamento Soccorso rappresenta il massimo organo di coordinamento delle attività di protezione civile a livello provinciale. Tale organo è insediato in una S.O.I. (Sala Operativa Integrata) attrezzata con apparecchi telefonici, telematici e radio ricetrasmittenti. Al C.C.S. spetta anche il coordinamento dei Centri Operativi Misti. 4

C.O.M. Il Centro Operativo Misto è una struttura di coordinamento provinciale decentrata, il cui responsabile dipende dal C.P.P.C. e C.C.S. ed opera sul territorio di più comuni per supportare i sindaci, autorità di protezione civile locale Il C.O.M. può essere costituito all atto dell emergenza, su disposizione del Prefetto, in una Sala Operativa di Protezione Civile. Il Comune di Folignano istituirà il Centro Operativo Misto presso la sede C.O.C. preposto nella Scuola Elementare di Via Cuneo a Villa Pigna Alta. STRUTTURE COMUNALI C.O.C. il Centro Operativo Comunale provvede alle attività decisionali di tutta la struttura comunale riassunta nelle responsabilità sindacali. Qualora le esigenze non fossero fronteggiabili con i soli mezzi dell Amministrazione comunale il C.O.C. sarà trasformato, per decisione del Prefetto, in Centro Operativo Misto. Il C.O.C., così come il C.O.M., ha sede presso la Scuola Elementare di Villa Pigna Alta, sita in via Cuneo. Un eventuale sede operativa alternativa è stata identificata presso i locali della Scuola dell infanzia di Villa Pigna, sita in Viale Barbarana. Di seguito si riporta una planimetria dei locali in cui avrà sede il Centro Operativo Comunale, ed eventualmente anche sede di Centro Operativo Misto, con la determinazione dei locali destinati rispettivamente a Sala Riunioni, Sala Decisioni, Sala Funzioni e Sala Radio. Per una corretta funzionalità della Sala Radio è necessaria l installazione di un antenna radio nella struttura preposta. 5

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1.5 Il Sindaco.. al verificarsi o dell emergenza nell ambito del territorio comunale, il Sindaco assume la direzione dei servizi di emergenza che insistono sul territorio del comune, il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite e provvede agli interventi necessari, dandone contemporanea comunicazione al Prefetto e al presidente della giunta regionale (art.15, comma 3 L. 100/2012). Fig. 2: sequenza organizzativa Il Sindaco è autorità comunale di Protezione Civile, mantiene la responsabilità ed assume le decisioni che riguardano il proprio Comune anche quando l evento sia di tipo B) e/o C). Inoltre nell ambito del territorio comunale al Sindaco spettano altri compiti, quali: - l informazione alla popolazione prima, durante e dopo l evento e la gestione dell emergenza. - al verificarsi dell emergenza nell ambito del territorio comunale, il Sindaco assume la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e assistenza alle popolazioni colpite e provvede agli interventi necessari dandone immediata comunicazione alla S.O.U.P. (Sala Operativa Unificata Permanente), alla sala operativa provinciale ed al Prefetto; - qualora la calamità naturale o l evento non possa essere fronteggiato con i mezzi a disposizione del Comune, il Sindaco chiede l intervento di altre forze e strutture alla Provincia, alla Regione Marche ed al Prefetto per le proprie competenze, che adottano i provvedimenti di competenza, coordinando i propri interventi con quelli dell autorità comunale di Protezione Civile. 7

METODO ADOTTATO E STRUTTURA DEL PIANO Il Piano di Protezione Civile elaborato da questo studio segue le linee guida dettate dal Dipartimento della Protezione Civile e del Ministero degli Interni utilizzando il Metodo Augustus ; il metodo Augustus abbatte il vecchio approccio di fare piani di emergenza basati sulla concezione burocratica del solo censimento di mezzi utili agli interventi di protezione civile e introduce con forza il concetto della disponibilità delle risorse. Per realizzare quest obiettivo sono state introdotte le funzioni di supporto (14 per il livello provinciale e 9 per quello comunale) con definizione di responsabili incaricati: in tempo di pace di tenere vivo il piano anche attraverso esercitazioni ed aggiornamenti; nelle fasi di emergenza di fornire supporto ad autorità ed enti coinvolti dando immediatezza alle risposte di protezione civile che vengono coordinate nelle Sale Operative. Per fare sì che un Piano sia realmente efficace si rende necessario stabilire in tempo di pace i responsabili di ogni singola funzione, i cui compiti sono quelli di aggiornare i dati relativi al settore di propria competenza e, in caso di emergenza, di affiancare il Sindaco nelle operazioni di soccorso. I Tecnici designati per ciascuna funzione sono esenti da responsabilità civili o penali. Hanno solo una funzione di supporto all ente (ciascuno per un determinato settore) in caso di emergenza. 8

PARTE SECONDA IL COMUNE DI FOLIGNANO Caratteristiche generali del territorio Assetto demografico Strutture sanitarie, scolastiche e ricettive 9

CARATTERISTICHE GENERALI DEL TERRITORIO 2.1.1 Caratteristiche del territorio comunale Il comune di Folignano sorge su una collina a sud di Ascoli Piceno, tra il Colle San Marco ad ovest e il comune di Maltignano ad est. Territorio di confine con l'abruzzo, dista pochi chilometri dal capoluogo di provincia (Ascoli Piceno) e circa 35 km dal mare Adriatico. La superficie del territorio comunale è pari a 14,77 km² ; la quota del territorio comunale risulta compresa tra i 112 m e 423 m s.l.m. sul livello del mare. Il territorio del Comune di Folignano fa parte dei quadranti 133 III 133 IV ( foglio 1:100.000 133 Ascoli Piceno) della Carta Topografica Regionale alla scala 1:25.000. 2.1.2 Aspetti geologici e geomorfologici Dal punto di vista geologico-strutturale il territorio comunale di Folignano ricade sul fianco orientale della struttura anticlinalica denominata Montagna dei Fiori. Si tratta di una struttura anticlinalica rovesciata, con l asse che ha direzione NNW-SSE, e asimmetrica con il fianco orientale più inclinato. Tale anticlinale è sovrascorsa verso est sui terreni miocenici della formazione della Laga. Il territorio del comune di Folignano è caratterizzato da depositi caratteristici del bacino marchigiano esterno, cioè quelli depositati dal Miocene superiore (Messiniano) sino al Pleistocene inferiore. I litotipi affioranti più antichi sono ascrivibili al Messiniano inferiore e sono presenti nella fascia più settentrionale del territorio comunale; tale formazione è costituita dai depositi pelitico-arenacei con intercalazioni di orizzonti più grossolani spesso a geometria tabulare in strati da medi a spessi (Formazione della Laga membro post-evaporitico). La maggior parte del territorio comunale, dal capoluogo di Folignano a tutta Villa Pigna Alta e Bassa, è interessato dai depositi arenacei d ambiente euxinico del Messiniano Medio costituiti da strati arenacei con spessore variabile (possono superare i due metri), alternati a strati di argille-marnose grigiastre, con spessori variabili da 5 a 30 cm. Al di sopra della formazione arenacea si trovano in discordanza angolare depositi alluvionali terrazzati antichi (Pleistocene Superiore), con spessori variabili, composti da alternanze di sabbie (subordinatamente sabbie limose) e ghiaie. L area interessata principalmente dalle alluvioni è quella in cui si sviluppa la frazione di Piane di Morro, la cui morfologia è pressoché pianeggiante, con quote topografiche relativamente basse. La morfologia dei luoghi evidenzia una cresta collinare, di direzione E-W, sulla quale risulta costruita prevalentemente la cittadina di Folignano: qui, in prossimità del toponomastico Palazzolo, tale cresta devia di 90 proseguendo poi in direzione Nord. I fianchi della cresta risultano delimitati dalle incisioni del reticolo idrografico della zona, rispettivamente rappresentati ad Est dal Torrente Marino e ad Ovest dal Fosso Cavignano. 10

I versanti di raccordo con i suddetti corsi fluviali evidenziano scarpate nette, a tratti ripide (quasi subverticali), che possono raggiungere a luoghi altezze importanti, che comunque risultano vegetate e non interessate da importanti fenomeni di instabilità. 2.1.3 - Idrografia superficiale L aspetto della rete idrografica superficiale risulta strettamente legato alla natura litologica dei terreni attraversati ed agli andamenti tettonico strutturali rilevati all interno del territorio comunale. Gli elementi di maggior interesse nel reticolo idrografico del Comune di Folignano sono senza dubbio rappresentati dal Torrente Marino, dal Fosso Cavignano che delimita a nord ovest il territorio comunale, entrambi affluenti in destra idrografica del Fiume Tronto, e dal Fosso Scarafaggio ubicato nell estremità orientale del comune e che riversa le sue acque nel torrente Vibrata, in cui confluisce in sinistra idrografica.. Tutti gli elementi idrografici presenti nel territorio in esame mostrano caratteristiche tipicamente torrentizie, con portate strettamente connesse all andamento pluviometrico stagionale e con portate massime in tardo inverno-primavera e minime nel periodo estate-autunno. 2.1.4 Aspetti Meteo climatici L'andamento pluviometrico in cui si inserisce il territorio comunale assume particolare importanza nell ambito della previsione del rischio idrogeologico, oltre che nella definizione del rischio di incendi boschivi. Al fine di delineare le principali caratteristiche meteo-climatiche del territorio sono forniti di seguito alcuni dati sulle precipitazioni registrate nella stazione pluviometrica Ascoli Piceno, non ubicata all interno del territorio comunale, ma punto di riferimento meteo-climatico più significativo in quanto prossimo al comune di Folignano. DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DELLA STAZIONE ASCOLI PICENO Stazione Latitudine Longitudine Altitudine Bacino Periodo (M. Mario) s.l.m. Idrografico Ascoli Piceno 42 51' 30" N 1 08' 35" E 136 m Tronto 1950-2000 PRECIPITAZIONI MEDIE ANNUALI E MENSILI Stazione Media annuale Media primaverile Media estiva Media autunnale Media invernale Ascoli Piceno 803.5 202.7 170.2 236.4 194.3 Medie delle precipitazioni (mm) 11

TEMPERATURE MEDIE MENSILI REGISTRATE NEL PERIODO 1950-1989 Stazione G F M A M G L A S O N D Ascoli Piceno 6,3 7,2 9,6 12,9 17,2 21,1 23,9 23,8 20,7 15,9 11,0 7,7 Medie mensili della temperatura media ( C). I dati sono stati ricavati dal volume Campo medio della precipitazione annuale e stagionale sulle Marche per il periodo 1950-2000, redatto dal Centro di Ecologia e Climatologia dell Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata, a cura di Maura Amici e Romina Spina. 2.1.5 - Insediamenti Residenziali e Produttivi Tra gli elaborati cartografici è stata realizzata una cartografia in cui sono riportati la rete viaria, distinguendo la viabilità principale da quella secondaria, ed il reticolo idrografico (Tavola n.2). Dalla cartografia si evince che gli insediamenti residenziali principali sono costituiti dal Capoluogo e dai nuclei abitati di Villa Pigna e Piane di Morro; la maglia è completata da piccoli nuclei abitati, tra cui Case di Coccia e Castel Folignano, e numerose case sparse rurali dislocate principalmente lungo le vie di comunicazione principali e secondarie, ubicate soprattutto nella porzione occidentale e sud occidentale del capoluogo (S.Benedetto e Castel Folignano) e lungo la tratta della Strada Provinciale n 31 di collegamento tra Piane di Morro e l adiacente comune di Maltignano. Gli insediamenti produttivi, poco presenti all interno del territorio comunale, sono collocati prettamente nell area sud occidentale di Piane di Morro. 2.1.6 - Rete viaria Un quadro ben definito della rete viaria costituisce un elemento fondamentale per una corretta pianificazione con fini di protezione civile, soprattutto in fasi di emergenza. Infatti il quadro d insieme della rete stradale, sia principale che secondaria, rappresenta un importante elemento nella pianificazione dei soccorsi: l immediata individuazione delle strade principali, dei percorsi più rapidi e dei percorsi alternativi in caso di inagibilità di alcuni tratti stradali, risulta fondamentale per la tempestività e l organizzazione dei soccorsi stessi. La rete stradale principale è costituita dalle seguenti strade statali e provinciali che collegano il capoluogo alle frazioni e ai comuni confinanti: 12

- S.S. n 81 Piceno Aprutina importante asse di comunicazione tra Marche e Abruzzo che collega la città di Ascoli Piceno con Teramo fino ad arrivare a Chieti attraversando da Nord a Sud il territorio comunale di Folignano. Principale via di collegamento tra Villa Pigna e Piane di Morro. - S.P. n 31 Folignano arteria principale di collegamento alle frazioni dell intero territorio comunale, attraversa gli abitati di Villa Pigna, Folignano, Castel Folignano e Piane di Morro, collegando la frazione con il comune di S.Egidio alla Vibrata, provincia di Teramo. - S.P. n 140 Collina Nuova sita in località Piane di Morro, si dirama dalla S.P. n 31 e attraversa le case sparse di Colli Cervinara. Collega la frazione di Piane di Morro con Villa Lempa immettendosi nella S.S. 81. - S.P. n 240 Vibrata strada di collegamento con il limitrofo comune di Maltignano del Tronto; diramazione dalla S.S. n 81, anche essa rappresenta una via di collegamento alternativa con la frazione di Piane di Morro. - S.P. n 209 Quercione - breve tratto di collegamento tra la S.P. n 240 e la S.P. n 31 sito in località Piane di Morro. Il quadro della rete viaria è completato da numerose strade comunali, asfaltate e non, che collegano i nuclei abitati minori e le case sparse. Sulla cartografia riguardante la Viabilità in caso di sisma Tav.7 sono inoltre stati evidenziati anche i ponti, prendendo in considerazione quelli posti sulla viabilità principale. La necessità di sottolineare l ubicazione di tali strutture deriva dal fatto che le stesse, in caso di terremoto di notevole intensità, potrebbero costituire punti di debolezza nei collegamenti. ASSETTO DEMOGRAFICO La popolazione complessiva del Comune di Folignano, dati anno 2011, è di 9488 abitanti, per una densità di popolazione di circa 642 abitanti per kmq. Nella tabella che segue sono riportate le caratteristiche generali della popolazione aggiornate al 31 dicembre 2011. La suddivisione avviene in base al sesso e alla fascia di età: Fascia di età 0-6 anni 7-17 anni 18-65 anni Oltre 65 anni Maschi 348 563 3194 643 Femmine 314 490 3166 770 Totale 662 1053 6360 1413 Tab. 1: fasce di età della popolazione residente nel comune 13

Popolazione 0-6 anni 7-17 anni 18-65 anni oltre 65 anni Fig. 3: diagramma a torta per diverse fasce di età Valutazione delle popolazione residente nelle varie frazioni del Comune di Folignano: NUCLEO ABITATO POPOLAZIONE FAMIGLIE CAPOLUOGO 2210 VILLA PIGNA 4585 PIANE DI MORROO 1796 CASE DI COCCIA 686 CASTEL FOLIGNANO 166 SAN BENEDETTO 45 Tab.2: popolazione nelle frazioni del comune 722 1676 608 266 66 16 STRUTTURE SANITARIE, SCOLASTICHE E RICETTIVE Il Comune di Folignano fa parte dell A.S.U.R. Marche Zona Territoriale n 13 Ascoli Piceno, Area Vasta 5 - con sede ad Ascoli Piceno in Via degli Iris. Nel territorio del Comune di Folignano, ed all interno dalla Zona Territoriale n. 13 di Ascoli Piceno, opera il Distretto Ospedaliero di Ascoli Piceno. Per quanto riguarda le strutture sanitarie locali, delimitate all interno dell area comunale, sono presenti cinque strutture ambulatoriali di medici generici e tre farmacie, come evidenziato dalle tabelle di seguito allegate. I dati generali relativi al numero di studenti nelle strutture scolastiche sono aggiornati al Settembre 2012. Il Modulo n.9 degli elaborati contenuto nel fascicolo Allegati Moduli e Tavole contiene anche il numero di casi di alunni con Handicap per ciascuna struttura scolasticaa presente nel territorio comunale: 14

Studi medici Generici Medico Generico Indirizzo Numero telefono Dott. Angelini Giacomo Via Alessandria, 23 0736.493561 Dott. Carducci Alberto Via Don Bosco, 11 0736.491995 Dott.ssa Costiniuc Elena Via Don Bosco, 9 0736.492066 Dott. De Santis Giovanni Piazza Don Bosco, 5 0736.390510 Dott. Petroni Fabio Via Roma, 46 0736.390714 Farmacie Struttura Indirizzo Numero telefono Farmacia Ferretti Gianpaolo Viale Genova, 1/C 0736.492196 Farmacia Villa Pigna Salvi Rosanna Viale Assisi, 105 0736.399000 Farmacia Comunale Piane Di Morro Srl Viale Venezia, 6 0736.390088 Strutture Scolastiche Struttura Ubicazione Indirizzo Numero telefono N. Studenti Scuola materna (dell'infanzia) Capoluogo Viale Genova Tel. 0736.491216 62 Scuola materna (dell'infanzia) Piane di Morro Via E. Quaresima Tel. 0736.399132 54 Scuola materna (dell'infanzia) Villa Pigna Via Barbarana Scuola Elementare (primaria) Piane di Morro Viale Venezia Scuola Elementare (primaria) Capoluogo Via L. Dari Scuola Elementare (primaria) Villa Pigna Via Cuneo Tel. 0736.491297 Fax. 0736.491815 Tel. 0736.390061 Fax. 0736.390061 Tel. 0736.492371 Fax. 0736.399378 Tel. 0736.491627 Fax. 0736.491815 150 63 102 208 Folignano Don E. Monti Scuola media (secondaria di I grado) Villa Pigna Via Arezzo Tel. 0736.491815 Fax. 0736.491815 249 Affitta camere, agriturismi, bed & breakfast e country house Struttura Indirizzo Numero telefono Hotel Villa Pigna Viale Assisi, 33 0736 390653 15

PARTE TERZA SCENARI DI RISCHIO Rischio Sismico Rischio Idrogeologico Rischi Antropici Rischio Incendi Boschivi Rischio Neve 16

SCENARI DI RISCHIO Il cardine di un Piano di Emergenza è costituito dall individuazione degli scenari di rischio. Lo scopo fondamentale dello studio di questi scenari è quello di prevedere le conseguenze che un determinato evento apporterà sul territorio per poter poi definire le risorse (umane e strumentali) e le procedure d'intervento con cui farvi fronte. Dopo aver effettuato un analisi della pericolosità del territorio, intesa come possibilità di accadimento di eventi catastrofici, si concentra l attenzione sull'analisi della vulnerabilità del sistema antropico e sulla vulnerabilità territoriale al danno che permettono di comprendere meglio l'estensione e la severità dei potenziali danni e la capacità del sistema di tornare alla normalità; dalla combinazione di queste informazioni si può ottenere una classificazione del territorio in funzione del rischio e, su questa base, sviluppare le fasi successive della pianificazione. I fenomeni che possono generare emergenze si distinguono in linea di massima in tre grandi famiglie: quelli noti e quantificabili (alcuni tipi di fenomeni idrogeologici), quelli non quantificabili o di rapido impatto (terremoti, incendi boschivi, incidenti industriali ed altri tipi di fenomeni idrogeologici), quelli non prevedibili o le emergenze generiche. In caso di fenomeni noti e quantificabili, gli scenari di rischio dovranno prevedere una connessione ai dati forniti in tempo reale dalle reti di monitoraggio idropluviometrico, al fine di associare soglie di pioggia o portata ai vari livelli di attivazione del modello di intervento. In caso di fenomeni non quantificabili, di rapido impatto o non prevedibili, i tempi per un'efficace attività di preannuncio sono troppo ristretti o inesistenti e quindi la risposta del Piano di Emergenza dovrà essere mirata all elaborazione di procedure di emergenza ed all organizzazione delle operazioni di soccorso. 17

RISCHIO SISMICO Il territorio comunale di Folignano risultava, ai sensi e per gli effetti della legge 2 febbraio 1974 n. 64 ed il successivo D.M. del 10 febbraio 1983 Aggiornamento delle zone sismiche della Regione Marche, territorio non classificato e quindi non compreso nell elenco dei comuni nei quali era d obbligo l osservanza delle norme tecniche d edilizia. A seguito dell O.P.C.M. 3274 del 22 marzo 2003, recepita dal D.G.R. n. 1046 del 29 luglio 2003, e aggiornato con le modifiche introdotte con la D.G.R. n. 136 del 17 febbraio 2004, all art.1 il comune di Folignano viene classificato come Zona Sismica 2. Fig.4: classificazione precedente e relativa all O.P.C.M. 3274 Si riportano schematicamente i dati sulla storia simica del comune di Folignano per eventi avvenuti tra il 1943 e il 2005 (fonte: http://emidius.mi.ingv.it): 18

Fig.5: storia sismica di Folignano Per il territorio di Folignano, classificato come zona sismica 2, viene applicata una accelerazione sismica ag = 0,25g. Attualmente la Regione Marche si sta impegnando a promuovere e finanziare studi di Microzonazione Sismica (MZS) utili per la pianificazione urbanistica, la gestione dell emergenza e per la progettazione, individuando le zone stabili, le zone di amplificazione locale e le zone instabili del territorio. 19

3.1.1 Vulnerabilità e valutazione della popolazione esposta a rischio sismico La vulnerabilità rappresenta una proprietà intrinseca della costruzione, dipendendo dalle caratteristiche strutturali (geometriche e costruttive) reali della struttura. I possibili effetti delle scosse sismiche sul patrimonio edilizio ed infrastrutture sono individuabili solo attraverso l approfondimento delle conoscenze relative alle caratteristiche geologiche dei terreni e della vulnerabilità specifica degli edifici presenti sul territorio. L O.P.C.M 3274/2003 concernente Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica, pubblicata sul Supplemento Ordinario n 72 della Gazzetta Ufficiale n 105 del 8 Maggio 2003, introduce l avviamento di una significativa e strategica azione di riduzione del rischio sismico attraverso la preventiva valutazione di sicurezza degli edifici strategici e di quelli rilevanti in seguito alle possibili conseguenze di collasso. Dalle informazioni acquisite da numerosi studi condotti dal Gruppo Nazionale Difesa dai Terremoti - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Dipartimento della Protezione Civile sulla distribuzione delle massime intensità macrosismiche osservate nei comuni italiani, Individuazione delle zone ad elevato rischio sismico del territorio regionale, risulta che il territorio del Comune di Folignano rientra tra le aree con intensità massima dell VIII grado. Nella relazione regionale gli edifici sono stati raggruppati nelle tre classi previste dalla scala MSK: Classe A B Descrizione del tipo di edificio Costruzioni in pietrame non lavorato, costruzioni rurali, case in adobe (mattoni crudi o malta di argilla), case di terra.. Costruzioni in muratura comune, anche con travature in legno a vista, Costruzioni in grossi blocchi di pietra squadrata e prefabbricati, edifici costruiti con pietre lavorate. C Costruzioni armate o rinforzate, strutture in legno molto ben costruite Tab.3: classi previste dalla scala MSK La relazione regionale fornisce il numero di abitanti negli edifici compresi in ciascuna di queste classi di vulnerabilità. Secondo quanto indicato nella relazione regionale i dati territoriali sono stati forniti dal Servizio Sismico Nazionale sulla base dei "dati relativi al rilevamento censuario ISTAT verificati alla luce delle indagini di dettaglio svolte sugli edifici danneggiati dal terremoto del 1984 nelle regioni Lazio e Abruzzo mediante l impiego delle schede GNDT di I livello". La tabella seguente mostra il totale dei residenti nelle diverse classi di vulnerabilità fornito dalla relazione regionale per il Comune di Folignano: 20

Numero abitanti in Numero abitanti in Numero abitanti in classe C classe B classe A 7285 317 405 Tab.4: classi previste dalla scala MSK Tali dati si riferiscono ai residenti nel Comune nell anno 1990 (8007 abitanti) ed i calcoli della popolazione potenzialmente coinvolta è stato effettuato considerando la stessa popolazione. La relazione regionale richiede che la quantificazione del danno venga fatta sulla base dei livelli di danno previsti dalla scala d'intensità MSK riportati di seguito: Livello di danno 0 Nessun danno Descrizione 1 Danno lieve: sottili fessure e caduta di piccole parti di intonaco 2 Danno medio: piccole fessure nelle pareti, caduta di porzioni consistenti di intonaco, fessure nei camini parte dei quali cadono 3 Danno forte: formazione di ampie fessure nei muri, caduta dei camini 4 Distruzione: distacchi fra le pareti, possibile collasso di porzioni di edifici, parti di edificio separate si sconnettono, collasso di pareti interne 5 Danno totale: collasso totale dell edificio Tab.5: classi previste dalla scala MSK La relazione regionale, sulla base dell esperienza maturata a seguito dei recenti eventi sismici, ritiene "individuabile a partire dal livello 3 il limite di riferimento per la determinazione del numero di abitanti ai quali si provvederà a dare assistenza in relazione all abbandono dell edificio ancorché non inagibile per il timore del ripetersi dello stesso evento". Per quanto riguarda la ricostruzione degli scenari di danno, i dati riportati dalla Regione sono stati integrati nello studio dell Osservatorio Geofisico di Macerata con ulteriori informazioni. La tabella che segue illustra la distribuzione percentuale dei livelli di danno maggiori del livello 2 per le diverse classi di vulnerabilità elaborata dall Osservatorio di Macerata. 21

GRADO A B C VII 55% 5% 0% VIII 80% ossia: 5% liv. 5 50% liv. 4 25% liv. 3 55% 5% 100% ossia: 80% ossia: IX 50% liv. 5 + 5% liv. 5 25% liv. 4 50% liv. 4 55% 25% liv. 3 25% liv. 3 X 100% ossia: 75% liv. 5 25 % liv. 4 100% ossia: 50% liv. 5 25% liv. 4 25% liv. 3 Tab.6: distribuzione percentuale dei livelli di danno 80% ossia: 5% liv. 5 50% liv. 4 25% liv. 3 Poiché si può optare per altre distribuzioni di danno altrettanto ragionevoli si è scelto di proporre una valutazione alternativa elaborata a partire dalle matrici di probabilità di danno (Braga et al., 1982, 1985) predisposte sulla base dei dati relativi ad alcuni comuni danneggiati dal terremoto dell Irpinia (attualmente le uniche valutazioni di questo genere disponibili). Di seguito vengono riportate le matrici di danno in questione limitatamente al livello di danno superiore al 2, elaborate dal Servizio Protezione Civile della Regione Marche. GRADO A B C VII 36% 14% 4% VIII 87% 50% 21% IX 98% 86% 41% X 100% 98 % 76% Tab.7: matrici di danno elaborate dalla Regione Marche Per la stima della popolazione eventualmente coinvolta in un evento sismico sono state applicate cautelativamente le percentuali elaborate dal Servizio Protezione Civile della Regione Marche. Come illustrato di seguito si è proceduto alla quantificazione della popolazione eventualmente coinvolta nell evento e bisognosa di strutture di ricovero. 22

COMUNE DI FOLIGNANO - INTENSITÀ SISMICA VIII GRADO Tipo di edificio A B C Numero abitanti 405 317 7285 Percentuale di danno Regione Marche 87% 50% 21% Numero abitanti coinvolti 352 159 1530 Tot. Popolazione coinvolta 2041 Percentuale di danno O.S.G.M. 80% 55% 5% Numero abitanti coinvolti 324 174 364 Tot. Popolazione coinvolta 862 Tab.8: quantificazione popolazione coinvolta secondo diverse percentuali di danno Per quanto riguarda i moduli tenda è previsto che questi siano in grado di ospitare circa 500 persone ogni 6.200 mq di superficie. Poiché i dati relativi al numero di popolazione coinvolta (nelle tabelle precedenti) sono riferiti a valori demografici non connessi alle attuali stime, si è calcolato statisticamente, in base all attuale popolazione residente, che la popolazione coinvolta attualmente si aggiri attorno alle 2400 unità. Le aree di accoglienza, sia al coperto che all aperto (Tavola 5), risultano quindi sufficienti, assieme ad eventuali altre strutture d accoglienza, ad ospitare un numero di persone superiore a quello degli abitanti potenzialmente coinvolti nello scenario di rischio sismico. In caso di sisma, oltre ad effettuare un monitoraggio sullo stato delle abitazioni, si devono anche andare a considerare i beni culturali appartenenti al territorio comunale quali il trittico quattrocentesco Madonna con il bambino in trono tra i santi Cipriano e Caterina, opera dell'alemanno ubicato all interno della Chiesa di Castel Folignano ed il reliquiario cinquecentesco in rame custodito nella chiesa parrocchiale di San Gennaro. Il funzionario addetto al censimento danni dovrà provvedere anche al controllo e salvaguardia di tali beni. 23

RISCHIO IDROGEOLOGICO Il rischio idrogeologico costituisce uno dei principali scenari di rischio per il Comune di Folignano; l individuazione e la perimetrazione delle aree interessate da movimenti gravitativi e da fenomeni di esondazione rappresentano uno degli elementi fondamentali su cui basare la pianificazione. Data la continua evoluzione del paesaggio e degli scenari di rischio, si rende necessario provvedere al continuo aggiornamento delle informazioni contenute ed all inserimento di nuovi dati derivanti da rilievi diretti sul territorio e da indicazioni fornite dall Amministrazione relativi ai fenomeni di più recente attivazione. 3.2.1 Metodologia Da un punto di vista idrografico il territorio del comune di Folignano risulta suddiviso in due zone: la zona nord-occidentale facente parte del Bacino del Tronto ed una zona sud-orientale appartenente al Bacino del Vibrata. Attraverso l elaborazione del P.A.I. (Piano di Assetto Idrogeologico) sono state individuate, all interno dei Bacini idrografici di rilievo regionale, le aree di pericolosità e rischio idrogeologico interessate da fenomeni franosi e di esondazione (Tav. 3). Le cartografie visionate corrispondono alle tavole 10_23 (Sezione n 326160) e 10_24 (Sezione n 327130) in scala 1:10.000, parte integrante della TAV.10 Carta del dissesto e delle aree sondabili (da 1 a 49) del Piano Stralcio di Bacino per l'assetto Idrogeologico del Bacino Interregionale del Fiume Tronto; per quanto concerne le carte visionate per il Bacino del Vibrata si è fatto riferimento al Foglio 327 Ovest e Foglio 326 Est del Piano Stralcio di Bacino per l'assetto Idrogeologico del Bacini di rilievo regionale dell Abruzzo e del Bacino Interregionale del Fiume Sangro. Ai fini del presente Piano, per l individuazione delle aree soggette a rischio idrogeologico, in prima fase sono state analizzate le cartografie allegate al P.A.I. dalle quali sono state riprese la perimetrazione delle aree interessate e la definizione della pericolosità e del grado di rischio. In una seconda fase è stato possibile integrare le informazioni acquisite dal P.A.I. e stabilire le situazioni che presentano maggior grado di rischio in base a dati storici più o meno recenti. Tutte queste segnalazioni sono poi state verificate direttamente sul terreno per poter predisporre adeguati piani di emergenza; le cartografie sono allegate alla presente relazione, di seguito alla descrizione dei singoli eventi. 24

3.2.2 Analisi del rischio frana nel territorio comunale Da un analisi di insieme del territorio comunale, considerando le cartografie dei dissesti allegate al P.A.I. del bacino del Tronto e del bacino del Vibrata, è possibile constatare che la superficie comunale di Folignano non risulta caratterizzata da consistenti movimenti gravitativi. La maggior parte dei movimenti gravitativi cartografati presenta un grado di rischio basso o medio; questo è legato al fatto che i dissesti si estendono in aree a destinazione prevalentemente agricola, incolte o che non interessano direttamente nuclei abitati o infrastrutture, pur essendo talvolta associati ad un indice di pericolosità elevato. All interno del territorio comunale di Folignano, attraverso la consultazione del PAI, sono state individuate le aree esposte a maggior rischio idrogeologico, per le quali sono stati elaborati dei piani di emergenza specifici: Codice PAI Bacino Idrografico Rischio e Pericolosità Località F-1772 TRONTO R3 - P2 F- 1773 TRONTO R2 - P3 Castel Folignano Castel Folignano Tab. 9: caratteristiche delle frane a maggior rilevanza Come mostrato da tabella è presente un area a rischio elevato R3, siglata nell ambito delle cartografie del P.A.I. con la sigla F-1772, costituita da un movimento gravitativo a pericolosità media (P2), impostato sulla porzione della scarpata in destra idrografica del Torrente Marino. Il dissesto F-1773, coinvolge un tratto di strada provinciale nei pressi della località Castel Folignano ed è costituito da un fenomeno gravitativo da crollo con associato un grado di pericolosità elevato (P3) e rischio medio (R2). E presente inoltre un altra frana F-1774 che coinvolge un area a Rischio medio (R2) e Pericolosità elevata (P3). La frana suddetta, di medie dimensioni, interessa gruppi di case sparse nella zona di San Cipriano, ma non vi viene predisposto un piano di emergenza specifico in quanto l area non coinvolge un numero elevato di residenti permanenti ed è lontana da vie di comunicazione strategiche. 25

Area F-1772 - Località Castel Folignano Caratteristiche geomorfologiche dell area in dissesto Il dissesto in esame è costituito da un movimento che interessa la porzione medio alta della scarpata incisa dal Torrente Marino fino all alveo dello stesso. Esso si inserisce in un area storicamente instabile, all interno della quale sono stati effettuati interventi di stabilizzazione a seguito di eventi franosi di non lieve entità. I terreni coinvolti nel fenomeno franoso sono principalmente quelli della formazione arenacea della Laga (Messiniano Medio); dal punto di vista della geometria, l area in frana si sviluppa per un area di 0.199 ha, dalla quota di circa 224 metri s.l.m. estendendosi dall abitato di Castel Folignano sino all alveo del Torrente Marino che costeggia l abitato. Per quello che riguarda i beni esposti a rischio, il movimento gravitativo interessa marginalmente il nucleo abitato senza però compromettere abitazioni; in particolare la corona del movimento è prossima ad alcune strutture (campo da bocce e piccoli annessi adibiti ad uso agricolo) senza però coinvolgerle direttamente. Da tenere in considerazione è il fatto che il locale campo da bocce è adibito a luogo di svolgimento della sagra nei giorni della festa patronale, con ricezione nel locale di un gran numero di persone. Poiché il Rischio idrogeologico è una tipologia di Rischio prevedibile, in caso di condizioni avverse che potrebbero modificare la condizione di stabilità della zona suddetta nel periodo in cui tali manifestazioni sono in corso, il comune dovrà assicurarsi la praticabilità dell area in questione. 26

Popolazione coinvolta nel piano di evacuazione Poiché la frana suddetta non interessa abitazioni, in caso di attivazione della stessa non risulterà necessaria una procedura di evacuazione della popolazione poiché non saranno coinvolte case che potrebbero risultare inagibili a causa dell evento. -Zone da sottoporre a divieto di circolazione Il piano prevede il divieto di circolazione per alcuni tratti della seguente viabilità: - Strada Provinciale 31 Folignano tratto iniziale frazione Castel Folignano Cancelli, Presidi Forze dell Ordine e Volontariato Le Forze dell Ordine, affiancate dalle Organizzazioni di Volontariato, istituiranno posti di blocco denominati cancelli, allo scopo di regolamentare la circolazione in entrata e uscita dalle zone a rischio. I cancelli sono indicati nella Tavola 6 allegata alla presente relazione. -Telecomunicazioni Allo scopo di assicurare una comunicazione continua e costante da e per il C.O.C., potranno essere previsti presidi di radioamatori volontari. Il funzionario preposto, di concerto con i responsabili delle società erogatrici dei servizi di telecomunicazioni, coordina le attività per garantire la funzionalità delle comunicazioni. 27

Area F-1773 Castel Folignano Caratteristiche geomorfologiche ed idrologiche dell area in dissesto Il presente piano di emergenza si riferisce ad un area in dissesto ubicata a Sud-Est della località ci Castel Folignano, coinvolgendo una porzione dell arteria di collegamento ( S.P.31 Folignano ) fra quest ultimo e la frazione di Piane di Morro. Il dissesto è costituito da fenomeni da crollo classificati ad elevata pericolosità (P3) e rischio medio (R2) che, come visibile da cartografia, coinvolgono un tratto stradale presente all interno dell area perimetrata. Da un punto di vista geolitologico l area è caratterizzata dalla presenza della formazione arenacea del Messiniano Medio della Formazione della Laga. L area in frana nel suo complesso, ricopre una superficie di 0,771 ha, estendendosi in larghezza per circa 80 metri, sviluppandosi da 30 metri a monte della strada, fino all altezza del Torrente Marino. Per quanto riguarda gli elementi esposti a rischio all interno dell area in dissesto rientra come già detto in precedenza la S.P. 31 nel tratto di collegamento alla frazione di Piane di Morro. Pur trattandosi di una strada alternativa per il raggiungimento della frazione di Piane di Morro, raggiungibile anche tramite la S.S.81 Piceno Aprutina, risulta un tratto molto trafficato poiché rappresenta la via di collegamento più breve con il Capoluogo provenendo dalla frazione di Piane di Morro. Come già detto in precedenza, la frana, mediante una scarpata molto acclive, coinvolge per intero entrambe le carreggiate dell infrastruttura viaria. Al verificarsi di eventi meteorici molto intensi sarà necessario controllare l evoluzione del dissesto e verificare l agibilità della strada, provvedendo eventualmente alla 28

segnalazione dell instabilità, al ripristino, ove possibile, della carreggiata, o, in caso contrario, alla chiusura del tratto stradale. Popolazione coinvolta nel piano di evacuazione Anche in questo caso la frana non coinvolge abitazioni e di conseguenza, come nel caso precedente, in caso di attivazione della stessa non risulterà necessaria una procedura di evacuazione della popolazione. - Zone sottoporre a divieto di circolazione Il piano prevede il divieto di circolazione per un tratto della seguente viabilità : S.P. 31 Folignano. Cancelli, Presidi Forze dell Ordine e Volontariato Le Forze dell Ordine, affiancate dalle Organizzazioni di Volontariato, istituiranno posti di blocco denominati cancelli, allo scopo di regolamentare la circolazione in entrata e uscita dalle zone a rischio. I cancelli sono indicati nella Tavola. 6 allegata alla presente relazione. -Telecomunicazioni Allo scopo di assicurare una comunicazione continua e costante da e per il C.O.C., potranno essere previsti presidi di radioamatori volontari. Il funzionario preposto, di concerto con i responsabili delle società erogatrici dei servizi di telecomunicazioni, coordina le attività per garantire la funzionalità delle comunicazioni. 29

3.2.3 Analisi del rischio esondazione nel territorio comunale L unica fascia esondabile, evidenziata dalla cartografia P.A.I. come un area a Rischio Medio E2, è ubicata in corrispondenza del vertice nord del territorio comunale, a confine con il Comune di Ascoli Piceno in corrispondenza del Torrente Marino nella località di Marino del Tronto; in relazione alla configurazione morfologica un eventuale fenomeno non coinvolgerebbe direttamente aree abitate poiché in prossimità degli alvei non sono presenti strutture, infrastrutture o insediamenti che possono subire danni gravi. Pur non essendo cartografata nel P.A.I. del Bacino del Vibrata, un area che è stata spesso soggetta a fenomeni di esondazione è quella relativa al Fosso Scarafaggio nel tratto del ponte della provinciale, il quale oltrepassa la S.P.31, attraversando parte del territorio comunale di Folignano nella sua estremità orientale per poi confluire, in sinistra idrografica, nel Torrente Vibrata. Successivamente all evento del marzo 2011 è stata commissionata da parte del comune un analisi idraulica comprensiva di studio idrologico, idrogeologico e verifiche idrauliche sul Fosso Scarafaggio, allo scopo di valutarne il comportamento in condizioni di criticità meteorologica per ottemperare alle criticità che il fosso, in corrispondenza di abbondanti piogge, può manifestare con immediate esondazioni nelle aree circostanti. Attualmente l amministrazione comunale ha provveduto alla manutenzione del fosso con pulizia dell alveo atto a migliorare il normale deflusso delle acque. Fosso Scarafaggio Ponte Strada Provinciale 31 30

Caratteristiche geomorfologiche dell area in dissesto Il Fosso Scarafaggio è ubicato nell estremità orientale del territorio comunale di Folignano; prende origini a quota 380 metri s.l.m., in prossimità di colle Cervinara, per poi sviluppare un percorso di direzione all incirca SW-NE, portando a riversare le sue acque, dopo aver percorso 5.6 Km, nel torrente Vibrata, in cui confluisce in sinistra idrografica a quota 262 metri s.l.m. Occorre ricordare inoltre che nel fosso Scarafaggio confluiscono condotte per lo smaltimento delle acque meteoriche di una parte dell abitato di Piane di Morro e della strada Provinciale n.31 Folignano. Zone da sottoporre a divieto di circolazione Il piano prevede il divieto di circolazione per un tratto della seguente viabilità : S.P. 31 Folignano area prossima all attraversamento della S.P. n.31 sul fosso. Via Q. Merletti 100 mt dall incrocio sulla S.P. 31, direzione via Certosa. Cancelli, Presidi Forze dell Ordine e Volontariato Le Forze dell Ordine, affiancate dalle Organizzazioni di Volontariato, istituiranno posti di blocco denominati cancelli, allo scopo di regolamentare la circolazione in entrata e uscita dalle zone a rischio. I cancelli sono indicati nella Tavola 6 allegata alla presente relazione. Telecomunicazioni Allo scopo di assicurare una comunicazione continua e costante da e per il C.O.C., potranno essere previsti presidi di radioamatori volontari, presso ogni punto di raccolta e di accoglienza. Il referente, di concerto con i responsabili delle società erogatrici dei servizi di telecomunicazioni, coordina le attività per garantire la funzionalità delle comunicazioni 31

RISCHI ANTROPICI I rischi antropici sono quelle tipologie di rischi dipendenti dall attività dell uomo. Sotto questa categoria vi rientra un numero cospicuo di situazioni, ma nel presente lavoro prenderemo in considerazione solo il Rischio Trasporti ed il Rischio Ecologico, unici due rilevanti rischi antropici riscontrabili nel territorio. 5.1 Rischio trasporti Il Rischio trasporti è rappresentato dal trasporto su gomma, treni, aerei, navi, ferrovie, di merci pericolose che viaggiano e sostano anche in centri abitati, con un potenzialee pericolo di incidente rilevante, non sempre identificabilee in assenza di visibili accorgimenti segnaletici. In caso di incidente si dovrà immediatamente contattare il 115 (Vigili del Fuoco) e comunicare: luogo dell'incidente mezzo/mezzi coinvolti presenza di feriti se visibile a distanza di sicurezza : i codici Kemler e O.N.U. della/e sostanze trasportate. Il trasporto di merci pericolose è soggetto a norme e regolamenti molto dettagliati, formulati in base al tipo di materiale trasportato e ai mezzi di trasporto utilizzati. Ai sensi dei DD.MM 25/2/86 e 21/3/86, a seconda della modalità di trasporto sulla parte anteriore e posteriore ed eventualmente sui lati degli autocarri o dei carri ferroviari, sono posti dei pannelli e delle etichette di pericolo. In attesa dei soccorsi Pannello dei codici di pericolo Etichetta romboidale di pericolo Fig.6: pannello ed etichetta di pericolo Il pannello dei codici di pericolo al suo interno riporta due numeri: Il codice di pericolo: riportato nella parte superiore ed è formato da due o tre cifre: la prima cifra indica il pericolo principale. La seconda e terza cifra indicano il pericolo accessorio. Il codice della materia (numero O.N.U.) è riportato nella parte inferiore ed è formato da quattro cifre univocamente in tutto il mondo. Le etichette romboidali di pericoloo indicano il tipo di pericolosità in base alla sostanza trasportata. 32

PERICOLO PRINCIPALE PERICOLO ACCESSORIO 3 Liquido infiammabile 1 Esplosione 4 Solido infiammabile 2 Emanazione gas 5 Comburente 3 Infiammabile 6 Tossico 5 Comburente 7 Radioattivo 6 Tossico 8 Corrosivo 8 Corrosivo 9 Reazione violenta spontanea 9 Reazione violenta Tab. 10: significato dei codici di pericolo (prima riga) Note: Quando il pericolo può essere sufficientemente indicato da una sola cifra, essa è seguita da uno zero. Le prime due cifre uguali indicano un rafforzamento del pericolo principale. La seconda e terza cifra uguali indicano un rafforzamento del pericolo accessorio. La X davanti al codice di pericolo indica il divieto di utilizzare l'acqua in caso di incidente, salvo il caso di autorizzazione contraria da parte degli esperti. EUROPEO RELATIVO In caso di emergenza le precauzioni da prendere in attesa dei Vigili del Fuoco sono: Non avvicinarsi; allontanare i curiosi; portarsi sopravvento rispetto al carro o alla cisterna; non fumare; non provocare fiamme né scintille; non toccare l'eventuale prodotto fuoriuscito; non portare alla bocca mani o oggetti "contaminati"; non camminare nelle pozze del prodotto liquido disperso. 33

Num. Sostanza Num. Sostanza Num. Sostanza Num. Sostanza 1001 acetilene 1223 cherosene 1053 acido solfidrico 1779 acido formico 1005 ammoniaca anidra 1230 alcool metilico 1072 ossigeno 1805 acido fosforico 1011 butano 1267 petrolio 1791 1016 monossido di carbonio ipoclorito di sodio 1823 soda caustica 1268 lubrificante 1075 GPL 1869 magnesio 1017 cloro 1381 fosforo 1076 fosgene 1888 cloroformio 1027 ciclopropano 1402 carburo di calcio 1079 anidride solforosa 1028 diclorodifluorometano 1428 sodio 1089 acetaldeide 2015 1971 metano perossido di idrogeno 1038 etilene 1547 anilina 1090 acetone 2209 formaldeide 1040 ossido di etilene 1613 acido cianidrico 1114 benzolo 2304 naftalina 1045 fluoro 1654 nicotina 1134 clorobenzene 2412 tetraidrotiofene 1049 idrogeno 1680 cianuro di potassio 1170 alcool etilico 1203 benzina 1050 acido cloridrico 1710 trielina 1202 gasolio 9109 solfato di rame Tab. 11: numeri O.N.U. e rispettive sostanze Etichetta romboidale di pericolo Esplosivi Esplodibili Radioattivi Infiammabili (Gas- Liquidi o Solidi) Accensione spontanea Gas infiammabili a contatto con l'acqua Comburenti (favoriscono l'incendio) Tossici Nocivi - Corrosivi Tab.12: etichette romboidali 34

5.2 Rischio ecologico Il Rischio ecologico è legato alla produzione, alla gestione e alla distribuzione di beni, servizi o prodotti di processi industriali derivanti sia dai settori primario, secondario che terziario che possano costituire una causa di incidenti con ricadute nel breve periodo sulla salute della popolazione. Nel comune di Folignano una minaccia di Rischio Ecologico è riconducibile fondamentalmente alla presenza di un distributore di benzina nel capoluogo; la presenza di tali serbatoi interrati contenenti sostanze liquide classificate pericolose per l ambiente giocano un ruolo importante nella valutazione degli elementi di rischio di inquinamento del suolo, del sottosuolo e delle acque sotterranee. La conferma viene dal fatto che gli episodi accertati di contaminazione dei suoli e delle falde idriche sono spesso correlati a sversamenti di liquidi provenienti da serbatoi interrati, causati sia da cedimenti strutturali sia da cattiva gestione degli impianti. In generale le interferenze di sostanze con le falde acquifere sotterranee possono alterare il loro delicato equilibrio, causando alterazioni pericolose nelle acque potabili utilizzabili dall uomo. Nel caso in cui materiali inquinanti entrino accidentalmente in contatto con suolo e/o acque si dovranno tempestivamente informare l Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche (A.R.P.A.M.) che fornirà pareri tecnici in materia di messa in sicurezza d emergenza, bonifica e ripristino ambientale del sito inquinato, e l A.S.U.R. - Dipartimento di Prevenzione - Servizio Igiene e Sanità Pubblica (S.I.S.P.). Nel fascicolo Allegati Moduli e Tavole sono riportati i contatti telefonici di tali strutture. Nel territorio comunale saranno presenti senza dubbio anche ulteriori serbatoi esterni ad uso privato che, in caso di sversamenti, dovranno godere delle stesse procedure esecutive di emergenza descritte in precedenza. Sarà compito del privato segnalare tale situazione di emergenza alle suddette autorità. 35

RISCHIO INCENDI BOSCHIVI A seguito delle perimetrazioni richieste alle Autorità di Bacino Nazionale, Interregionali ed alle Regioni, dal D.L. 180/98 (legge di conversione n 267/98), relative alle aree ad elevato e molto elevato rischio idrogeologico (R3 ed R4; L. 267/98, D.P.C.M. 29/09/98) che interessano diverse zone del territorio del Comune di Folignano, ed in ottemperanza a quanto disposto dalla legge 365/2000 (Legge di conversione del D.L. 279/2000) al fine di provvedere alla tutela della pubblica e privata incolumità sono individuate le procedure di intervento da attuarsi in caso di emergenza per i rischi incendi boschivi e di interfaccia all Ordinanza 3624/2007. In particolare la natura imprevedibile dell evento impone, mediante l'azione di monitoraggio e delle previsioni meteoclimatiche, di dedicare la massima attenzione alla gestione delle fasi che precedono l'evento. È necessario pertanto, sulla base dello scenario individuato, predisporre, anche in questo caso, un sistema articolato di attivazione di uomini e mezzi, organizzati secondo un quadro logico e temporalmente coordinato che costituisce il modello di intervento, il quale prevede l'attivazione della risposta di protezione civile per ogni livello di allerta (Metodo Augustus). Superficie boscata e Altimetria del territorio comunale ha Tipologia Bosco 940 BOSCO FITTO Da quota 0 a 200, circa Da quota 201 a 400, circa Da quota 401 a 700, circa Oltre quota 701, circa 3750 ha 10500 ha 750 ha / ha Tabb.13 14: Superficie in ha boscata e altimetrie Nel territorio del Comune di Folignano non si sono mai verificati incendi di rilevabile entità. La valutazione delle aree a rischio è individuata secondo i 3 livelli di pericolosità (Alta, Media e Bassa) all interno della fascia perimetrale. Di seguito vengono individuate le aree entro la fascia di interfaccia a seconda dei vari livelli di pericolosità nella corrispondente fascia perimetrale (Tavola 9). 36

Codice Denominazione area area CAPOLUOGO 1 Via Faenza- Foggia Palazzolo 2 VILLA PIGNA ALTA Via Cosenza-Avellino VILLA PIGNA BASSA 3 Via Avellino-Alessandria Palazzolo CASE DI COCCIA 3 Via Ivrea Piceno Aprutina 5 PIANE DI MORRO S.P. 241 Rocca di Morro 5 CASTELFOLIGNANO Via Castello Estensione fascia interfaccia in Km (lunghezza) Fascia perimetrale Pericolosità Alta Media Bassa N. abitanti N. disabili Rischio 2,60 X 2158 4 RA 3,00 X 1000 2 RA 0,50 X 3605 5 RA 0,70 x 691 0 RA 8,65 x 1806 0 RA 11,70 x 187 2 RA Tab. 15: Aree e popolazione a rischio 3.4.1 Incendi interfaccia Fermo restando il ruolo operativo che nella lotta attiva agli incendi è demandato esclusivamente agli organi tecnici rappresentati dal Corpo Forestale dello Stato e dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, unitamente alle organizzazioni di volontariato che operano sotto il coordinamento del Direttore Operazioni Spegnimento, acquista fondamentale importanza la tempistica dell informazione qualora l incendio determini situazioni di rischio elevato per le persone, abitazioni e diverse infrastrutture. Tale situazione necessita di un coordinamento che dovrà essere attuato in prima battuta, dal sindaco e dalla struttura comunale per poi prevedere l impiego di risorse in aggiunta a quelle comunali. Il Dipartimento della Protezione Civile fornisce a livello nazionale indicazioni sintetiche sulle condizioni favorevoli all innesco e alla propagazione degli incendi boschivi ed emana attraverso il Centro Funzionale il Bollettino di Suscettività all innesco di incendi boschivi. La ricezione dei bollettini è garantita, a livello regionale, dal Dipartimento Regionale di Protezione Civile che provvederà ad inviarli al Sindaco per la determinazione delle rispettive fasi. Il Sindaco, in tutte le fasi operative, riceve bollettini e stabilisce e mantiene i contatti con Regione e 37

Prefettura UTG, Provincia, sindaci dei comuni limitrofi e strutture operative presenti nel territorio. 3.4.2 Indicatori di evento e monitoraggio Il rischio Incendio boschivo è da considerarsi evento prevedibile e monitorabile. L attività di monitoraggio, che consiste nell analisi dei precursori, va esplicata mediante la previsione e l osservazione delle condizioni meteoclimatiche. E importante sottolineare che, in particolare nelle aree ad elevato e molto elevato rischio sarebbe opportuno istituire, un sistema di monitoraggio gestito dagli enti preposti a tale attività, al fine di attivare le fasi operative di cui al modello di intervento. L attività di monitoraggio deve essere integrata da squadre di tecnici e Volontari Comunali che, in situazioni di allerta, provvedano al controllo a vista dei punti critici del territorio per l osservazione dei fenomeni precursori. Sarà quindi necessario da parte del C.O.C., tramite il responsabile della Funzione di Supporto tecnico e di Pianificazione (F1), garantire il costante collegamento con tutti quegli enti preposti al monitoraggio dell'evento considerato nel Piano di emergenza. In particolare si svolgeranno le seguenti attività: lettura attenta dell avviso meteo inviato dalla Regione e/o dalla Prefettura; analisi delle previsioni a carattere modellistica provenienti dal Centro Funzionale della Protezione Civile della Regione Marche. approntamento immediato e gestione sistematica e puntuale delle opportune attività di monitoraggio a vista; monitoraggio sistematico e progressivo di tutti gli interventi diretti alla rimozione dei pericoli immediati e alla messa in sicurezza del territorio per un aggiornamento continuo dello scenario di rischio e quindi del Piano; analisi, archiviazione ragionata e affissione in sede C.O.C. di tutti i dati meteorologici affluenti dagli enti gestori delle reti di monitoraggio ai fini della costituzione di serie storiche di riferimento per l aggiornamento delle soglie di pericolosità. Sarà fondamentale collegare tali attività sia al periodo ordinario che al periodo di emergenza. PERIODO ORDINARIO Caratterizzato da attività di monitoraggio, di routine e di predisposizione organizzativa per l attuazione degli interventi in fase di emergenza, da parte di ogni responsabile delle funzioni di supporto. Nel caso in cui le risultanze del monitoraggio dovessero indicare l'approssimarsi di una situazione critica 38

sarà attivato un sistema di preavviso relativo al periodo di emergenza. PERIODO DI EMERGENZA Il periodo di emergenza va articolato secondo quattro livelli di allerta: Fase Preparatoria Si attua all inizio della campagna A.I.B. (Anti Incendio Boschivo) o, al di fuori di essa, in seguito alla comunicazione nel bollettino della previsione di una pericolosità media. Fase di Attenzione Livello di allerta determinato dal ricevimento del Bollettino con la previsione di una pericolosità alta o al verificarsi di un incendio boschivo sul territorio comunale. Fase di Preallarme Livello di allerta determinato dall incendio boschivo in atto che, secondo le valutazioni del D.O.S. (Direttore Operazioni di Spegnimento), potrebbe interessare la fascia di perimetrale. Fase d Allarme Livello di allarme determinato dall incendio boschivo in atto interno alla fascia perimetrale a medio ed alto rischio. A ciascuno di questi livelli corrisponde una specifica fase operativa che rappresenta la risposta graduale del sistema di protezione civile coordinato; per ogni fase operativa il C.O.C. dovrà predisporre in tempo reale le attivazioni per il coordinamento dei soccorsi. RIENTRO DELL EMERGENZA PASSAGGIO A FASI SUCCESSIVE E/O PRECEDENTI Il Sindaco, in accordo con il D.O.S., accerta l esistenza delle condizioni per il passaggio da una fase alla precedente, o per la conclusione dell emergenza. 3.4.3 Piano di evacuazione Oggetto dell'evacuazione è la popolazione residente nelle aree individuate e perimetrate (Tavola n.9). Il numero delle persone da evacuare risulta dal censimento effettuato dal Comune. Ai fini di una evacuazione controllata ed ordinata le aree a rischio possono essere suddivise in zone, sulla base della viabilità, delle infrastrutture, del numero di residenti e della localizzazione e capienza delle aree di attesa. 39

Area a Rischio Zona Frazioni Vie/Piazze RA 1 CAPOLUOGO Zona Vie Palazzolo Faenza - Foggia RA 2 CASTELFOLIGNANO Via Castello RA 3 PIGNA ALTA Via Avellino, Via Cosenza RA 4 PIGNA BASSA Vie Alessandria - Avellino Palazzolo RA 5 CASE DI COCCIA Via Ivrea - SS81PicenoAprutina RA 6 PIANE DI MORRO SP241 - Rocca di Morro Tab.16: localizzazione aree a rischio elevato A ciascuna zona è associata un'area di attesaed uno o più centri di accoglienza per il ricovero temporaneo della popolazione; sono inoltre indicati i percorsi dalle aree di attesa ai centri di accoglienza. Zona N abitanti N disabili Area di attesa Centro di accoglienza Percorso Tot. abitanti 1 2158 4 2 187 2 3 1000 2 4 3605 5 5 691 0 6 1806 0 Campo Sportivo V.Calcagni Campo sportivo Via Avellino Area Palazzetto Via Rozzi Area Struttura C.le Via Imperia P.zza Giovanni Paolo II IMPIANTI SPORTIVI V.LE GENOVA IMPIANTI SPORTIVI VIA ROZZI IMPIANTI SPORTIVI VIA ROZZI PALESTRA VIA SASSETTI Tab.17: aree di attesa, accoglienza e percorsi -Via Calcagni -Via Fano -Via S.Lucia -Vie Vecchie -Via Genova -Via Avellino -Via Rozzi -Via Imperia -Via Ivrea -SS81 Piceno Aprutina -Via Barbarana -Via Rozzi -P.zza Giovanni Paolo II - Via Varese -Viale Venezia -Via Sassetti 2345 1000 4296 1806 La cartografia di piano contiene: - CARTA DELLA FASCIA PERIMETRALE E FASCIA DI INTERFACCIA CON LIVELLI DI PERICOLOSITA : Individua la fascia perimetrale di 200 mt. Con i relativi livelli di pericolosità, inoltre viene rappresentata la fascia di interfaccia di 50 mt all interno delle aree antropizzate, rappresentazione delle zone in cui è stata suddivisa l'area a rischio - CARTA DEI PUNTI SENSIBILI, EDIFICI STRATEGICI, RETI, VIABILITA, APPROVVIGIONAMENTO IDRICO, AREE DI EMERGENZA: Vengono indicati i punti sensibili (locali), indicazione delle vie di fuga (percorsi più idonei per raggiungere le aree di attesa), indicazione dei cancelli, indicazione dei presidi delle forze dell'ordine e del volontariato, punti di approvvigionamento idrico, cabine metano e depositi gas. 40

RISCHIO NEVE Il Piano fa principalmente riferimento a situazioni caratterizzate da precipitazioni nevose per le quali si renda necessario attuare interventi immediati per assicurare i servizi essenziali, evitare gravi disagi alla popolazione e garantire condizioni di sicurezza per la circolazione stradale. Si vanno a considerare i casi di precipitazioni eccezionali e persistenti che determinano gravi disservizi come interruzioni di: - energia elettrica; - linee telefoniche; - rifornimenti idrici (congelamento tubazioni e/o arresto stazioni di pompaggio); - viabilità maggiore. Per tutti quegli eventi che la comunità locale non riuscirà a fronteggiare con normali interventi si attueranno misure di emergenza contenute nel Piano Provinciale Emergenza Neve. L Amministrazione comunale, per fronteggiare un eventuale situazione di emergenza, effettuerà controlli preventivi riguardanti: - l accertamento della funzionalità e piena efficienza dei mezzi e attrezzature destinate alla rimozione delle masse nevose su strada e fuori strada; - costituzione delle squadre comunali del volontariato per la Protezione Civile dotate di attrezzature idonee; - costituzione di scorte quali carburanti ed oli per autotrazione, combustibili per riscaldamento e sali e/o altri prodotti da spargere per intervenire sulla viabilità. 3.5.1 Valutazione delle varie soglie di rischio Il Centro Funzionale per la meteorologia, idrologia e sismologia fornisce quotidianamente previsioni meteorologiche a livello regionale ed emette avvisi di condizioni meteo avverse e avvisi di criticità idrogeologica anche per le problematiche connesse a neve e gelo. In caso di allerta ogni avviso verrà emanato a mezzo fax o consultabile sul portale della struttura Regionale di Protezione Civile (http://www.protezionecivile.marche.it/--> Area Meteo). L area meteo del centro funzionale garantisce l operatività h24, fornendo supporto tecnico alla S.O.U.P. a livello provinciale e conseguentemente all ente comunale. Per lo sgombero della neve è previsto l impiego di tutto il personale operativo del comune e del parco mezzi (elenco in Allegato n. 3). Considerata l estensione del territorio, in caso di necessità, è prevista la collaborazione di ditte private selezionate, a cadenza annuale, tramite bandi di gara per l assegnazione degli interventi di sgombero neve. I mezzi comunali e le ditte aggiudicatarie del servizio procederanno alla pulizia delle strade cittadine 41

utilizzando mezzi che, in via assolutamente prioritaria, dovranno assicurare la pulizia delle strade principali con la rimozione del manto nevoso e spargimento di sostanze. Le direttrici stradali caratterizzate dal traffico di notevole intensità sono riconducibili, nel territorio comunale, alla S.S. 81 Piceno Aprutina, alle S.P. 31 Folignano e S.P. 240 Vibrata ( Fig.7) di competenza dell ANAS e della Provincia, oltre che alle strade comunali (vedere Tavola n.2) contrassegnate. Il presidio e monitoraggio del territorio saranno svolti dal servizio di Polizia Municipale con il supporto delle Associazioni di Volontariato di Protezione Civile. Gli adempimenti dell amministrazione comunale, riferiti ai vari stati di attenzione, preallarme e allarme, sono contenuti negli schemi allegati al presente piano, nella sezione PROCEDURE OPERATIVE RISCHIO NEVE. Figura 7: schema delle principali S.P. che attraversano il comune 42

PARTE QUARTA LINEAMENTI DELLA PIANIFICAZIONE E MODELLO DI INTERVENTO Sistema di comando e controllo Modello di intervento Procedure Individuazione delle Aree di Protezione Civile 43

SISTEMA DI COMANDO E CONTROLLO Il Sindaco, quale Autorità di protezione civile, ha il compito prioritario di salvaguardare la popolazione e tutelare il proprio territorio, per cui al verificarsi di un evento calamitoso assume la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso ed assistenza alla popolazione colpita, provvedendo ad organizzare gli interventi necessari, dandone immediata comunicazione alla Regione Marche, alla Provincia di Ascoli Piceno ed alla Prefettura. In tali compiti il Sindaco è supportato dal Centro Operativo Comunale (C.O.C.). La struttura del Centro Operativo Comunale, così come previsto dal Metodo Augustus, si configura secondo le seguenti 9 funzioni di supporto, ciascuna delle quali avrà un suo responsabile: 1 -TECNICO SCIENTIFICA - PIANIFICAZIONE I referenti (tra cui un funzionario dell Ufficio Tecnico Comunale) avranno il compito di mantenere e coordinare tutti i rapporti tra le varie componenti Scientifiche e Tecniche al fine di raccogliere i dati territoriali e la cartografia per la definizione e l aggiornamento degli scenari, analizzare i dati acquisiti dalle reti di monitoraggio e provvedere ad organizzare le squadre di tecnici che in emergenza effettueranno il monitoraggio a vista. Per funzioni non strettamente tecniche, ma di interesse pianificatorio, i riferimenti saranno convogliati al Responsabile comunale del settore della Protezione Civile. 2 -SANITÀ - ASSISTENZA SOCIALE Il referente coordinerà gli interventi di natura sanitaria e gestirà l organizzazione dei materiali, mezzi e personale sanitario (appartenenti alle strutture pubbliche, private o associazioni di volontariato operanti in ambito sanitario). 3 -VOLONTARIATO Il referente sarà un rappresentante delle organizzazioni di volontariato; nel C.O.C. prenderà posto il coordinatore indicato nel piano di P.C. il quale provvederà, in tempo di pace, ad organizzare esercitazioni congiunte con le altre forze preposte all emergenza. 4 -MATERIALI E MEZZI Il funzionario preposto ha il compito di assicurare il censimento e la gestione delle risorse comunali, la tenuta del magazzino, l aggiornamento del database, l aggiornamento dei fornitori (ditte e privati), il reperimento di materiali e mezzi per l emergenza, ecc... 44

5 -SERVIZI ESSENZIALI In questa funzione, il responsabile dovrà mantenere aggiornata la situazione circa l efficienza e interventi sulle reti di servizio e metterne a conoscenza i rappresentanti dei servizi essenziali (acqua, gas, luce, Aziende Municipalizzate, ditte distribuzione carburanti ecc.), compresi quelli scolastici, al fine di ripristinare e/o garantire il regolare servizio alla popolazione. 6 -CENSIMENTO DANNI A PERSONE E COSE Permette di fotografare la situazione determinatasi a seguito dell evento calamitoso e per determinare, sulla base dei risultati riassunti in schede riepilogative, gli interventi d emergenza. Il responsabile della suddetta funzione, al verificarsi dell evento calamitoso, dovrà effettuare un censimento dei danni riferito a: persone, edifici pubblici e privati, impianti industriali, servizi essenziali, attività produttive, opere di interesse culturale, infrastrutture pubbliche, agricoltura e zootecnia. Tale funzione sarà coordinata dal responsabile dell Ufficio Tecnico Comunale; il censimento dei danni potrà essere fatto con l ausilio di squadre di tecnici (settore Sanitario, Industriale, Commerciale e Comunità Scientifica) di altre Amministrazioni (Provincia, Comunità Montana, Regione ecc.) coadiuvati all occorrenza da liberi professionisti che operano nel territorio. 7 -STRUTTURE OPERATIVE LOCALI E VIABILITA Il responsabile della predetta funzione, possibilmente relativo alla polizia locale, dovrà coordinare le componenti locali preposte a questo servizio (Vigili Urbani, Volontariato, VV.FF., Forze di Polizia locali), anche con l eventuale contributo di organizzazioni di Volontariato, con particolare riguardo alla viabilità, inibendo il traffico nelle zone a rischio, indirizzando e regolando gli afflussi dei soccorsi. 8 -TELECOMUNICAZIONI Il coordinatore di questa funzione dovrà verificare l efficienza della rete di telecomunicazione, avvalendosi dell ausilio dei rappresentanti delle reti fisse e mobili, rappresentante dell Associazione di Volontariato dei Radioamatori e responsabile provinciale di Poste Italiane s.p.a. 9 -ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE Il funzionario sarà in possesso di conoscenza e competenza del patrimonio abitativo, della ricettività delle strutture turistiche e delle aree da utilizzare come zone di attesa e/o ospitanti, fornendo quindi un quadro delle disponibilità di alloggiamento; tra gli interventi di supporto rientrano anche quelli di carattere psicologico. Le tabelle contenute nel fascicolo Allegati Moduli e Tavole contiengono informazioni sui funzionari, numeri di contatto telefonico, informazioni sui gestori dei servizi essenziali, organizzazioni di volontariato e sulle Forze dell Ordine presenti sul territorio. 45

Sulla base di quanto sopra esposto sono state nominate le seguenti figure: FUNZIONE 1 Tecnica e di Pianificazione RESPONSABILE Mancini Francesca Romana Ranalli Umberto 2 Sanità, Assistenza Sociale e Veterinaria Nori Giuseppina 3 Volontariato Albertini Eolo C.O.C. 4 Materiali e mezzi Ranalli Umberto SINDACO 5 Servizi essenziali ed Attività Scolastica Mancini Francesca Romana Marcelli Arianna 6 Censimento danni, persone, cose Mancini Francesca Romana 7 Strutture operative locali e viabilità Di Marco Alfredo 8 Telecomunicazioni Curreli Riccardo 9 Assistenza alla popolazione Albertini Eolo Tab.18: funzione di supporto e rispettivo responsabile Attraverso l individuazione di strutture, persone e delle rispettive mansioni, sarà possibile impostare una pianificazione in tempo di pace, tale da ottenere un immediata ed efficace risposta alle prime richieste d intervento in tempo d emergenza. L approvazione del presente piano costituisce esplicita assegnazione alle funzioni preposte; i singoli incaricati dovranno indicare eventuali sostituti per situazioni di emergenza. 46

MODELLO DI INTERVENTO Per modello d intervento si intende l insieme delle procedure di emergenza, per fasi successive, attraverso cui è possibile controllare, gestire e fronteggiare un evento calamitoso. Per alcune tipologie di rischio l intensità e l estensione dell evento seguono un evoluzione graduale nel tempo, mentre in altri casi l evento si manifesta immediatamente nella sua fase parossistica. Sulla base di tale aspetto gli eventi possono essere suddivisi in due categorie principali: - rischi prevedibili (rischio idrogeologico, rischi incendi boschivi, rischio neve); - rischi imprevedibili (rischio sismico, incendi boschivi, rischio ecologico, rischio trasporti). Qualora la tipologia del rischio sia PREVEDIBILE o quantomeno abbia fasi d'avanzamento della gravità in tempi successivi (alluvione, movimento franoso ecc.), il Centro Operativo Comunale, preventivamente costituito ed organizzato, una volta ricevuta la segnalazione di allarme, si attiverà e, valutando l entità e la gravità dell evento, gestirà l emergenza coinvolgendo strutture, enti e personale (comunale e non) che il caso richiederà. Il passaggio allo Stato di Allerta e/o Stato di Emergenza è determinato dall aggravarsi della situazione oppure dallo stazionamento della stessa non più fronteggiabile con le risorse a disposizione. Tuttavia il passaggio tra le due fasi non sempre è netto, né di facile determinazione. Non tutti gli operatori saranno immediatamente attivati ma, sulla base dello scenario di rischio che si configurerà, verranno via via coinvolte figure ed enti nella misura necessaria a fronteggiare l evento. Il modello di intervento potrà interrompersi in qualunque momento in concomitanza con la cessazione dell emergenza o, al contrario, nel caso la situazione precipiti, giungere alla completa attivazione di tutte le strutture comunali, ed eventualmente delle strutture sovracomunali, anche in relazione ai compiti che ciascun ente ed amministrazione pubblica deve assolvere, in emergenza, sulla base del Piano Provinciale di Protezione Civile. Per un evento NON PREVEDIBILE o improvviso, che non si evolve secondo fasi di gravità crescente, la situazione sarà gestita attraverso l immediata attivazione di tutto il sistema comunale di protezione civile, con il passaggio diretto allo Stato di Emergenza. 47

In periodo ordinario il Comune, nella persona del Sindaco o del responsabile tecnico da lui delegato, provvede alla normale attività di sorveglianza, all attento controllo degli avvisi meteo e dei dati ricavati dagli strumenti di monitoraggio, all aggiornamento costante di tutte le risorse disponibili. Quando viene diramato, su segnalazione fax o altro mezzo di comunicazione, il cosiddetto avviso da parte della sala Operativa della Regione Marche o della Prefettura di Ascoli Piceno, si attiva la fase di ATTENZIONE. La fase di Attenzione, dichiarata dal Sindaco e che si attiva unicamente per i rischi prevedibili, è gestita principalmente dai servizi tecnici del Comune, in accordo con il Sindaco che garantisce i collegamenti con i responsabili delle reti di monitoraggio locale e con i vari livelli istituzionali che partecipano alla pianificazione di emergenza. Nel caso in cui i valori degli indicatori di rischio tornino alla normalità, cessino gli avvisi e non sussistano motivi di ulteriore preoccupazione, termina la Fase di Attenzione. Se si aggiungono nuovi avvisi e/o crescono i valori degli indicatori di rischio e sussistono motivi di ulteriore preoccupazione, vi è il passaggio alla successiva fase di PREALLARME, con comunicazione scritta del Sindaco al Presidente della Giunta Regionale, al Presidente della Provincia, al Prefetto e al Dipartimento della Protezione Civile. La fine della Fase di Attenzione e il passaggio alla Fase di Preallarme sono dichiarati dal Sindaco. Già in questa fase il Sindaco ha facoltà di adottare provvedimenti e misure per scongiurare l insorgere di situazioni determinanti pericolo per la pubblica e privata incolumità, tramite ordinanze urgenti e/o verbali di somma urgenza. Se la situazione si presenta sotto controllo, oppure se i valori degli indicatori di rischio tornano alla normalità o recedono al livello di allerta, il Sindaco revoca lo Stato di Preallarme e può stabilire di chiudere la procedura o di ritornare alla fase di attenzione, informandone gli enti a suo tempo informati. Invece, in caso di ulteriore peggioramento sia delle condizioni meteo, sia della situazione in generale, oppure nel caso di stazionamento della situazione non più fronteggiabile con le sole risorse comunali, il Sindaco dichiara lo stato di ALLARME, con comunicazione scritta al Presidente della Giunta Regionale, al Presidente della Provincia, al Prefetto e al Dipartimento della Protezione Civile. Il sindaco gestisce in prima persona gli immediati momenti dell EMERGENZA, assieme al Vice- Sindaco, al suo referente ed ai Tecnici Comunali, procedendo alla completa attivazione del C.O.C., attraverso la convocazione dei restanti responsabili delle Funzioni di Supporto. Regione, Provincia, Prefettura e gli altri organi di Protezione Civile seguiranno l evoluzione dell evento provvedendo al supporto sia in termini di risorse che di assistenza. Inoltre si impegna a garantire la continuità amministrativa del proprio Comune. 48

PROCEDURE 4.3.1 Procedure per il Rischio Idrogeologico L attività di monitoraggio per il rischio idrogeologico, allo stato attuale, consiste esclusivamente in un progetto finalizzato al controllo delle condizioni meteoclimatiche, coordinato dalla Regione Marche, con particolare riferimento alle precipitazioni atmosferiche, attraverso una rete di stazioni di monitoraggio, sparse sul territorio regionale. Nel caso in cui si vadano a verificare nuove situazioni riguardanti aree non cartografate il comune potrà avvalersi dell attività dell Ufficio Tecnico Comunale. La Regione Marche, attraverso il Centro Funzionale per la Meteorologia l Idrologia e la Sismologia, emana quotidianamente un Bollettino Meteo ed un Bollettino di Vigilanza Meteo- Idrogeologico, consultabile on line ( http://www.protezionecivile.marche.it/ Sezione Meteo). Pertanto è necessario ed opportuno che l Amministrazione locale consulti quotidianamente tale Bollettino di Vigilanza, al fine di valutarne le possibili conseguenze ed i possibili scenari nel territorio di propria competenza. Ogniqualvolta le condizioni meteorologiche facessero presagire un peggioramento della situazione (in atto o prevista), oppure qualora la situazione, per diversi motivi, facesse presagire un evoluzione dell evento, sia di natura meteo che di natura idro-geologica tale da causare potenziali condizioni di disagio e di criticità per il territorio regionale (almeno di criticità idrogeologica moderata), il Centro Funzionale entro le ore 13 (in particolari situazioni di emergenza in cui la situazione lo renderà possibile con aggiornamenti costanti e senza riferimenti orari), emetterà l Avviso di condizioni meteorologiche avverse (denominato Allerta Meteo), spesso associato all Avviso di Criticità Idrogeologica regionale. ALLERTA METEO Il Centro Funzionale trasmetterà alla S.O.U.P., a mezzo fax e tramite posta elettronica, il documento di Allerta Meteo. Sarà compito poi della stessa S.O.U.P. diramare gli avvisi agli enti territoriali competenti che, in questa fase preliminare, saranno il Dipartimento della Protezione Civile per la realizzazione del bollettino nazionale, le Prefetture (Uffici Territoriali del Governo - UTG) e le Province. A loro volta gli UTG trasmetteranno gli Avvisi ai Comuni secondo la consolidata procedura, con particolare attenzione a quei Comuni considerati a rischio idraulico ed idrogeologico elevato e molto elevato ai sensi della L. 3 agosto 1998, n 267, mentre le Province provvederanno ad allertare i componenti del Comitato Provinciale di Protezione Civile secondo un informativa a cascata. La procedura è sintetizzata nello schema riportato di seguito: 49

Figura 8: architettura del sistema di allertamento regionale di protezione civile- Flusso informativo Pertanto, si ritiene necessario da parte del C.O.C., tramite la funzione di supporto più appropriata, garantire il costante collegamento con la Regione Marche, ed in particolare con la S.O.U.P. che assume funzioni di sorveglianza continuativa (h 24). Fig.9: livelli di allerta e rispettive fasi relativi a rischi prevedibili 50

Sarà quindi fondamentale collegare ad ogni livello di preavviso determinate attività: Il Periodo di NORMALITA è caratterizzato da attività di routine. Nel caso in cui le risultanze del monitoraggio e controllo dei segni precursori, dovessero indicare l approssimarsi di una situazione critica sarà attivato un sistema di PREALLERTA relativo al periodo di emergenza. Il periodo di EMERGENZA è strutturato secondo tre livelli di: ATTENZIONE, PREALLARME, ALLARME; il C.O.C., in coordinamento con il C.O.M., se costituito, ed in coordinamento con la Sala Operativa della Protezione Civile della Regione Marche, con la Prefettura di Ascoli Piceno e con il Dipartimento della Protezione Civile, a seguito del manifestarsi dei precursori previsti, provvede in 24h: all acquisizione ed al monitoraggio dei dati relativi alla situazione meteorologica ed al monitoraggio sul dissesto attraverso il collegamento con la S.O.U.P. all acquisizione ed al monitoraggio dei dati relativi alla situazione pluviometrica attraverso il collegamento con la Sala Operativa della Prefettura ed il Dipartimento della Protezione Civile. Seguiranno un analisi e affissione in sede C.O.C. di tutti i dati pluviometrici o di monitoraggio provenienti sia dalla Regione Marche che dal Dipartimento P.C. ai fini della costituzione di serie storiche di riferimento per l aggiornamento delle soglie di pericolosità. Il monitoraggio deve avvenire soprattutto attraverso la diretta osservazione da parte di personale, tecnici comunali o volontari, posti in corrispondenza dei punti nevralgici. Queste persone saranno in costante collegamento via radio o via telefono con la sala comunale di protezione civile ed aggiorneranno in tempo reale l evolversi della situazione di pericolo. Per approfondimenti a riguardo è consultabile on line Procedure di allertamento del sistema regionale Marche di protezione civile per il rischio idrogeologico e il governo delle piene. Tutti i numeri degli enti qui preposti sono contenuti nel fascicolo Allegati Moduli e Tavole. 51

4.3.2 Procedure per il rischio sismico Le procedure di intervento sono strutturate solamente in due fasi: FASE DI ALLARME e FASE DI EMERGENZA. Fig.10: livello di allerta e rispettiva fase per i rischi non prevedibili La fase di ALLARME viene attivata dal Sindaco dopo il verificarsi di un evento sismico, anche di minima intensità. Non è prevista, in questa fase, alcuna azione di regolamentazione da parte della Prefettura. In questa fase, se si riscontra l assenza di danni a persone e cose, si ritorna alla FASE DI NORMALITÀ mentre, se si riscontrano danni, il Sindaco dichiara il passaggio alla FASE DI EMERGENZA. Tuttavia il passaggio tra le due fasi non sempre è netto, né di facile determinazione La fase di EMERGENZA viene attivata dal Sindaco sulla base della conoscenza dei danni provocati dal sisma sul territorio. Gli effetti minimi ipotizzabili di tale sisma sono: spostamento di mobili pesanti, la caduta di intonaco e lesioni limitate con sporadici crolli che interessano edifici già in difficoltà statiche prima del sisma. Si viene a determinare una situazione emotiva della popolazione che corre spaventata in luoghi all aperto ed un temporaneo intasamento del traffico telefonico non dovuto a danni della rete. Degno di attenzione è il fatto che, essendo il rischio sismico un tipo di rischio imprevedibile, la regolare percorribilità delle principali vie di accesso ai centri cittadini dovrà essere garantita in maniera costante, anche in tempo di pace ; di fondamentale importanza risultano le attività previste nella Funzione 7 strutture operative locali, nella quale le forze di Polizia Urbana hanno il compito di garantire, non solo in emergenza, il regolare deflusso del traffico. Il monitoraggio sismico è svolto in collaborazione con l I.N.G.V. (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e consultabile al link: http://protezionecivile.marche.it/ sezione Monitoraggio Sismico. Ulteriori recapiti telefonici del personale regionale sono contenuti negli elenchi contenuto nel fascicolo Allegati Moduli e Tavole 52

4.3.3 Informazione e formazione della popolazione: modalità di allertamento FASE DI PREALLARME Modalità di comunicazione Consigli alla popolazione comunicazione dalla Protezione Civile diffusione via radio e televisioni locali messaggi diffusi con altoparlanti segnale acustico intermittente servizio Filo Diretto tenersi informati mediante l ascolto della radio e delle reti televisive locali assicurarsi che tutti gli abitanti dello stabile siano al corrente della situazione preparare una borsa con indumenti ed effetti personali da portare con se, ricordando che non ci si assenterà molto da casa Comunicazione di CESSATO PREALLARME comunicazione dalla Protezione Civile diffusione via radio e televisioni locali messaggi diffusi con altoparlanti servizio Filo Diretto FASE DI ALLARME Modalità di comunicazione Consigli alla popolazione comunicazione dalla Protezione Civile diffusione via radio e televisioni locali messaggi diffusi con altoparlanti segnale acustico prolungato servizio Filo Diretto staccare l interruttore generale dell energia elettrica e chiudere la valvola del gas appena scatta l allarme lasciare l abitazione raggiungere l area di primo soccorso prevista per la propria zona se possibile raggiungere il centro di accoglienza E UTILE Avere sempre in casa, riuniti in un punto noto a tutti i componenti della famiglia, oggetti di fondamentale importanza da portare via in caso di emergenza quali: copia chiavi di casa; vestiario pesante di ricambio; medicinali; valori (contanti, preziosi); impermeabili leggeri o cerate; fotocopia documenti di identità scarpe pesanti; radiolina con batteria di riserva; coltello multiuso; torcia elettrica con pile di riserva. 53

4.3.4 Servizio Filo Diretto Il comune di Folignano ha attivato un sistema di informazione diretta ai cittadini tramite SMS, e-mail e fax utilizzato sia per diffondere informazioni in tempo reale sulle iniziative, i servizi e le novità del comune in tempo di pace che, soprattutto, con lo scopo di allarme alla popolazione nei periodi di emergenza. Questo software realizza un invio automatico ed in presa diretta di una notifica di avviso via sms, email e/o fax; attraverso ciò l amministrazione comunica con la popolazione su misure preventive da attuare in caso di situazioni di emergenza, in quei momenti in cui le informazioni posso avere difficoltà di diffusione, raggiungendo anche le case sparse, lontane dai luoghi pubblici. Il cittadino inoltre può comunicare a sua volta con il comune, ponendo domande o avanzare proposte nei momenti di normalità o, in caso di emergenza, mettere al corrente l amministrazione di situazioni critiche ed eventuali necessità scaturite dalla situazione di emergenza. Tale sistema ha un riscontro anche tra la rete interna dell amministrazione, tra i tecnici e funzionari del comune e tra i volontari del gruppo comunale di Protezione Civile i quali possono attivare con immediatezza procedure di intervento in situazioni di criticità. 4.3.5 Schede Procedure operative Nella presente relazione sono presenti le procedure operative, distinte in base alle diverse fasi di allerta, che dovranno essere adottate dal Sindaco e dai Funzionari a seconda degli scenari di Rischio Idrogeologico, Sismico, Incendi Boschivi e Neve. Le azioni e le procedure da attivare sono state descritte in maniera il più possibile schematica, secondo dei modelli estremamente semplici e flessibili, e dovranno essere considerati soltanto un riferimento indicativo da valutare a seconda della tipologia e dello scenario dell evento. 54

INDIVIDUAZIONE AREE DI PROTEZIONE CIVILE Con la definizione di Aree di protezione civile si intendono tutti quegli spazi o luoghi che sono considerati sicuri per la popolazione nel momento in cui si verifica una situazione di emergenza. Le aree, che sono di diversa tipologia, servono per accogliere e tutelare la popolazione e per gestire il flusso delle strutture che concorrono nelle attività del soccorso. Tali spazi possono essere definiti come segue: a. Aree di ammassamento, per l invio di forze e risorse di protezione civile in caso di evento. b. Aree di primo soccorso - meeting point, come punto di raccolta della popolazione al verificarsi di un evento calamitoso. c. Aree di accoglienza, per l installazione di materiali e strutture idonee ad assicurare l assistenza abitativa alla popolazione. 4.4.1 Aree di ammassamento Sono le aree nelle quali fare affluire i materiali, i mezzi e gli uomini che intervengono per svolgere le funzioni di direzione, coordinamento, operazioni di soccorso e di assistenza alla popolazione in caso di emergenza. Tale area dovrà essere collocata in prossimità di vie di comunicazione facilmente raggiungibili anche da mezzi di grandi dimensioni, avere disponibilità nelle vicinanze di risorse idriche ed elettriche, accertamento della sicurezza delle aree stesse in riferimento ai possibili rischi di inondazione, dissesti idrogeologici o interruzione dei servizi e delle infrastrutture primarie. Nello specifico, per quanto concerne il territorio comunale di Folignano, tale area è stata individuata nella frazione di Villa Pigna Bassa, zona parcheggio in Viale Costantino Rozzi, antistante la scuola media Don Enrico Monti ed Ufficio Postale. Tale zona infatti risponde a tutte le caratteristiche necessarie, oltre ad essere dotata di copertura connessioni Wi-Fi e servizi di prima necessità. AREA DI AMMASSAMENTO Località Villa Pigna Bassa Denominazione Area Ammassamento Folignano Area Indirizzo Viale Costantino Rozzi Superficie (mq) 3.300 M 2 Tipo Superficie Asfaltata/ Gommata Uso Parcheggio/Campo calcetto Tab. 19: scheda di riferimento dell area di ammassamento 55

4.4.2 Aree di Primo Soccorso - meeting point (A.P.S.) Il presente Piano di Emergenza ha individuato 9 aree dove i cittadini possono recarsi nel caso in cui sia necessario abbandonare le case. In quelle aree la popolazione riceverà le prime informazioni sull evento ed i primi generi di conforto in attesa di essere sistemata, se necessario, in strutture di accoglienza adeguate. Per il capoluogo e per le aree più densamente edificate sono state individuate aree facilmente raggiungibili, preferibilmente baricentriche, dotate di illuminazione e, possibilmente, di acqua corrente. La scelta delle aree è dettata dalla necessità di far confluire la popolazione in spazi piuttosto ampi, sicuri, non minacciati dalla presenza di edifici particolarmente a rischio. Aree che soddisfano questi requisiti sono state individuate per i centri ed i nuclei abitati maggiori, mentre la popolazione residente in case sparse e piccoli nuclei rurali, in caso di eventi sismici, potrà mettersi al sicuro spostandosi negli spazi aperti posti nelle vicinanze delle abitazioni. SCHEMA CENTRO OPERATIVO COMUNALE Folignano Capoluogo Castel Folignano Piane di Morro Case di Coccia Villa Pigna Alta Villa Pigna Bassa AREA N 1: via Calcagni AREA N 2: via Vie vecchie - via Gorizia AREA N 3: via Colle Alto AREA N 4: via Verga-Via S.Antonio AREA N 5: p.zza Giovanni Paolo II AREA N 6: via Imperia AREA N 7: via Cagliari - via Cosenza AREA N 8: via Avellino AREA N 9: via S.Bolivar via Don Bosco Tab. 20: distribuzione aree primo soccorso Per ciascuna Area di Primo Soccorso è stata redatta una scheda tecnica in cui sono riportate le informazioni più importanti relative alla stessa. Tale scheda sarà utile sia per portare a conoscenza la popolazione della zona in cui dovrà recarsi in caso di emergenza, sia per facilitare il lavoro dei tecnici e dei soccorritori che provengono da altre zone e non conoscono la realtà locale. In primo luogo nella scheda vengono indicate la numerazione e l ubicazione delle A.P.S. corredate da uno stralcio satellitare e da una fotografia, a cui segue una serie di caratteristiche utili in fase di organizzazione delle operazioni di soccorso. Le stesse aree di primo soccorso sono indicate nella Tavola n.4 allegata al presente piano. 56

4.4.3 Aree di Accoglienza (A.A.) Dopo la permanenza temporanea nelle aree di attesa, sono state evidenziate n.3 aree giudicate idonee per ospitare tendopoli e n.5 strutture provvisorie per assicurare temporaneamente un tetto a coloro che non possono rientrare nelle proprie abitazioni. L allestimento di strutture in grado di assicurare un ricovero a coloro che, in seguito all evento calamitoso, hanno dovuto abbandonare la propria abitazione costituisce un aspetto fondamentale della pianificazione d emergenza. AREE TENDOPOLI Via Calcagni - Folignano Via S.Antonio Via Verga Via Avellino - Villa Pigna STRUTTURE PROVVISORIE Palestra Piane di Morro Palarozzi Villa Pigna Palestra Folignano Struttura Integrata Villa Pigna Scuola dell infanzia Villa Pigna 57

PROCEDURE OPERATIVE PER IL RISCHIO IDROGEOLOGICO FASE di NORMALITA SINDACO Angelo Flaiani Verifica giornalmente se il Centro Funzionale ha inviato i documenti seguenti: - Avviso di avverse condizioni meteorologiche - Avviso di criticità per il rischio idrogeologico N.B. I suddetti documenti saranno inviati solo se si prevedono condizioni meteorologiche particolari. Non hanno una cadenza giornaliera Comunica al Centro Funzionale eventuali variazioni di recapiti telefonici e indirizzi utili Centro Funzionale Regione Marche Previsione del rischio idrogeologico Aggiornamento dei contatti in tempo di pace FASE di PREALLERTA SINDACO Angelo Flaiani Contatta i sindaci dei comuni limitrofi, le strutture operative locali presenti sul territorio, la Prefettura, la Provincia, la S.O.U.P., il Centro Funzionale. Contatta il referente della funzione di supporto Tecnica e Pianificazione (F1) per verificarne l effettiva disponibilità. Sindaci e tecnici reperibili dei Comuni limitrofi Referente della funzione di supporto Tecnica e Pianificazione (F1) Monitoraggio della situazione in atto. Informazione circa lo scenario in atto e la sua possibile evoluzione Verifica dell immediata operatività dei componenti ed eventuale surroga. FASE di ATTENZIONE SINDACO Angelo Flaiani Contatta i responsabili delle funzioni di supporto, eventualmente tramite il responsabile del C.O.C., per verificarne l effettiva disponibilità e prevedere eventuali sostituzioni. TUTTI i responsabili delle funzioni di supporto Verifica della reale operatività delle funzioni di supporto 58

RESPONSABILI FUNZIONE TECNICA E PIANIFICAZIONE (F1) Umberto Ranalli - Francesca Romana Mancini Verifica la presenza di eventuali Sindaco Prevenzione manifestazioni che comportino concentrazione straordinaria di popolazione nelle 48 ore successive. Organizza sopralluoghi nelle aree a -Sindaco Monitoraggio del territorio rischio In caso di situazione di particolare criticità contatta immediatamente: -Ufficio Tecnico -Sindaco -Responsabile della funzione Volontariato (F3) -Polizia municipale Informare gli organi istituzionali FASE di PREALLARME SINDACO Angelo Flaiani Contatta il responsabile del COC per Responsabile del COC Attivare il COC procedere all attivazione del Centro Operativo Comunale Comunica alla Prefettura l avvenuta Prefettura Informare la Prefettura attivazione del COC Comunica alla Prefettura l entità di eventuali danni a persone o cose sulla base delle informazioni ricevute dalla funzione Censimento danni persone o cose F6. -Responsabile della funzione censimento danni persone o cose (F6) -Prefettura dell attivazione del COC Comunicazione dei danni alla Prefettura Contatta il responsabile della funzione Assistenza alla Popolazione (F9), per comunicare lo stato di preallarme alla popolazione presente nelle aree a rischio e la possibilità del verificarsi di un evento idrogeologico. Provvede a spostare nel tempo e/o nello spazio eventuali manifestazioni che comportino concentrazione straordinaria di popolazione nelle 48 ore successive Contatta i referenti dei Comuni con cui condivide risorse e/o i comuni limitrofi Responsabile della funzione Assistenza alla Popolazione (F9) Popolazione presente nelle aree a rischio e/o comunque interessata alle manifestazioni programmate Referenti dei Comuni con cui si condividono risorse e/o comuni limitrofi Comunicazione stato di preallarme alla popolazione delle aree a rischio Eliminazione situazioni soggette ad elevati livelli rischio Migliorare il livello quantitativo/qualitativo delle risorse necessarie per far fronte all emergenza 59

RESPONSABILE del C.O.C. Angelo Flaiani Contatta il Responsabile di accesso al COC reperibile h24 per l apertura dei locali destinati al COC Convoca i responsabili delle funzioni di Supporto ritenute necessarie Informa il Sindaco dell avvenuta attivazione del COC confermando la presenza dei referenti delle Funzioni di Supporto. Organizza un nucleo stabile per la ricezione e l invio di comunicazioni formali con la Regione e/o Prefettura Responsabile di accesso al COC reperibile h24 Responsabili di TUTTE le Funzioni di Supporto Sindaco Risorsa comunale a disposizione Funzionario/i reperibili Accedere al COC Creare un efficace coordinamento operativo locale. Creare un efficace coordinamento operativo locale. Affidabilità e continuità delle comunicazioni formali RESPONSABILI AREA TECNICA E PIANIFICAZIONE (F1) Umberto Ranalli - Francesca Romana Mancini Contatta il Centro Funzionale della Regione per avere notizie sull evoluzione delle condizioni meteorologiche. Si accerta della presenza sul luogo dell evento delle strutture preposte al soccorso tecnico urgente. Dispone ricognizioni nelle aree a rischio di frana / inondazione con particolare riferimento ai tratti stradali a rischio evidenziati nella cartografia di riferimento. Allerta gli operai reperibili e le ditte di fiducia per gli eventuali interventi. Attività di gestione del traffico ed eventuale organizzazione della viabilità alternativa. Centro Funzionale Regione Marche VV.F., 118, eventuale volontariato a supporto -Personale ufficio tecnico -Polizia municipale - Responsabile della funzione Volontariato (F3) -Operai comunali -Ditte convenzionate Polizia municipale Migliorare il livello di conoscenza dello scenario meteorologico a breve-medio termine Creare un efficace coordinamento operativo locale Monitorare le aree a rischio Verificare la disponibilità operai Fluidità e continuità del traffico 60

RESPONSABILE FUNZIONE SANITA, ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA (F2) Nori Giuseppina Se esistono strutture sanitarie nelle vicinanze, le contatta provvedendo al censimento delle persone sensibili Verifica la disponibilità delle strutture deputate ad accogliere i pazienti in trasferimento accertandosi dell esistenza del Piano di Emergenza Interno per Massiccio Afflusso di Feriti. Censisce le risorse sanitarie ordinarie disponibili e richiede alla funzione volontariato di allertare le strutture di volontariato socio-sanitarie che potrebbero fornire risorse ad integrazione delle prime Strutture sanitarie che potrebbero essere coinvolte nell evento: 118; ASUR Strutture sanitarie deputate ad accogliere i pazienti in trasferimento: 118; ASUR -Strutture sanitarie locali: 118; ASUR -Responsabile Funzione Volontariato (F3) Assistenza sanitaria Assistenza sanitaria Assistenza sanitaria RESPONSABILE FUNZIONE VOLONTARIATO (F3) Albertini Eolo Contatta i Responsabili dei Gruppi Comunali di Protezione Civile per attivarsi in caso di necessità Contatta la Sala Operativa della Regione Marche per disporre dell ausilio dei Gruppi Regionali di Protezione Civile. Attiva le organizzazioni di volontariato specializzate in radio comunicazione di emergenza se presenti sul territorio comunale. -Squadre/Associazioni di volontariato Comunali Sala Operativa Regione Marche - Referente della Funzione Telecomunicazioni (F8) -Organizzazioni di volontariato specializzati in TLC Assistenza alla popolazione Predisposizione misure di salvaguardia Assicurare la continuità delle comunicazioni in emergenza tra gli operatori ed il centro di coordinamento. RESPONSABILE FUNZIONE MATERIALI e MEZZI (F4) Ranalli Umberto Contatta il Responsabile della Funzione F1 per conoscere l evoluzione delle condizioni meteorologiche. Se si prevede un peggioramento, verifica l effettiva disponibilità delle aree di emergenza con particolare riguardo alle aree di accoglienza per la popolazione Stabilisce i collegamenti con le ditte e/o le Società preventivamente individuate per assicurare il pronto intervento Responsabili Funzioni: -Tecnica di Valutazione e Pianificazione (F1) -Volontariato (F3) -Assistenza Alla Popolazione (F9) -Ditte presenti nel territorio -Società presenti nel territorio: Croce Rossa Vigili del Fuoco 115 Corpo Forestale dello Stato Assistenza alla popolazione Disponibilità di materiali e mezzi. Assistenza alla popolazione Disponibilità di materiali e mezzi. 61

RESPONSABILE FUNZIONE SERVIZI ESSENZIALI (F5) Mancini Francesca Romana - Marcelli Arianna Individua gli elementi a rischio (reti idriche, elettriche, gas, ecc.) che possono essere coinvolti nell evento in corso. Mantiene i contatti con i rappresentanti degli enti e delle società erogatrici dei servizi primari, per l invio sul territorio di tecnici e per verificare la funzionalità e la messa in sicurezza delle reti dei servizi comunali. Fornisce alle aziende erogatrici dei servizi essenziali l elenco degli edifici strategici nonché delle aree adibite all accoglienza della popolazione per i quali è necessario garantire la continuità dei servizi stessi. Responsabile della Funzione Tecnica di Valutazione e Pianificazione (F1) -Aziende erogatrici di servizi essenziali ENEL G6 RETI CIIP -Responsabile della Funzione Tecnica di Valutazione e Pianificazione (F1) -Aziende erogatrici di servizi essenziali ENEL G6 RETI CIIP -Responsabile della Funzione Tecnica di Valutazione e Pianificazione (F1) Individuare le infrastrutture per i servizi essenziali potenzialmente interessate dall evento. Verifica funzionalità delle infrastrutture per i servizi essenziali interessate dall evento. Allertamento dei referenti per gli elementi a rischio. Garantire la continuità di funzionamento dei servizi essenziali degli edifici strategici e delle aree di emergenza. RESPONSABILE FUNZIONE CENSIMENTO DANNI PERSONE E COSE (F6) Mancini Francesca Romana Dispone i sopralluoghi nelle aree Personale ufficio tecnico Individuare eventuali danni interessate da eventi idrogeologici Esegue un censimento dei danni riferito a: -persone -edifici pubblici e privati -impianti industriali -servizi essenziali -attività produttive -opere di interesse culturale -infrastrutture pubbliche -agricoltura e zootecnica e lo comunica al sindaco -Personale ufficio tecnico -Personale genio civile -Esperti settore Sanitario, industriale e commerciale Censire eventuali danni 62

RESPONSABILE FUNZIONE STRUTTURE OPERATIVE LOCALI E VIABILITA (F7) Di Marco Alfredo Verifica la disponibilità delle strutture operative individuate per il perseguimento degli obiettivi di piano Verifica la percorribilità delle infrastrutture viarie in base allo scenario ipotizzato dal Referente della Funzione Tecnica di Valutazione Predispone ed effettua il posizionamento degli uomini e dei mezzi per assicurare il controllo permanente dei cancelli e del traffico da e per le zone interessate dagli eventi previsti o già in atto inviando volontari e/o Polizia locale. FF.OO., FF.AA., Polizia Municipale/Provinciale 112, 113, 115 Responsabile della Funzione Tecnica di Valutazione (F1) -Polizia Municipale -Responsabile funzione Volontariato (F3) Allertamento Allertamento. Allertamento RESPONSABILE FUNZIONE TELECOMUNICAZIONI (F8) Curreli Riccardo Attiva il contatto con i referenti locali degli Enti gestori dei servizi di telecomunicazione e dei radioamatori Predispone le dotazioni per il mantenimento delle comunicazioni in emergenza con le squadre di volontari inviate/da inviare sul territorio. Verifica il funzionamento del sistema di comunicazioni adottato. Se è il caso richiede l intervento di altre amministrazioni in possesso di risorse strumentali per le TLC -Referenti Gestori dei servizi di TLC -Referente della Funzione Volontariato (F3) -Referente della Funzione Volontariato (F3) Referente della Funzione Volontariato (F3) -Prefettura -Provincia Garantire la continuità delle Comunicazioni tra gli operatori di emergenza ed il centro di coordinamento Comunicazioni Comunicazioni Comunicazioni 63

RESPONSABILE FUNZIONE ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE (F9) Albertini Eolo Aggiorna in tempo reale il censimento della popolazione presente nelle aree a rischio, con particolare riferimento ai soggetti vulnerabili Si assicura della reale disponibilità di alloggio presso i centri e le aree di accoglienza individuate nel piano Effettua un censimento presso le principali strutture ricettive nella zona per accertarne l effettiva disponibilità Verifica la funzionalità dei sistemi di allarme predisposti per gli avvisi alla popolazione. Responsabile Funzione Sanità (F2) Centri e Aree di accoglienza (Allegati) Principali strutture ricettive della zona -Responsabile Funzione Materiali e Mezzi (F4) -Referente della Funzione Telecomunicazioni (F8) Calibrazione del modello di intervento e delle azioni da intraprendere. Verifica dell adeguatezza della capacità di risposta Verifica dell adeguatezza della capacità di risposta Informazione alla popolazione Allerta le squadre individuate per la diramazione dei messaggi di allarme alla popolazione -Responsabili Funzioni: Volontariato (F3) -Strutture Operative Locali, Viabilità (F7) Informazione alla popolazione 64

FASE di ALLARME SINDACO Angelo Flaiani Qualora il COC non fosse stato ancora attivato, contatta il responsabile del COC per procedere all attivazione nel più breve tempo possibile. Informa Prefettura, Regione, Provincia e Centro Funzionale dell avvenuta attivazione del COC comunicando le Funzioni attivate Responsabile del COC -Prefettura UTG -Regione -Provincia Creare un efficace coordinamento operativo locale Creare un efficace coordinamento operativo locale. Condivisione delle azioni da porre in essere. Mantiene i contatti con la Regione, la Prefettura UTG, la Provincia, i comuni limitrofi, le strutture locali di CC, VV.F. Contatta il responsabile della funzione Assistenza alla Popolazione (F9), tramite il responsabile del C.O.C., per comunicare lo stato di allarme alla popolazione presente nelle aree a rischio e la possibilità del verificarsi di un evento di frana/esondazione Comunica alla Prefettura l entità di eventuali danni a persone o cose sulla base delle informazioni ricevute dalla funzione Censimento danni persone o cose F6. Provvede a spostare nel tempo e/o nello spazio eventuali manifestazioni che comportino concentrazione straordinaria di popolazione nelle 48 ore successive. Emana ordinanza di evacuazione Contatta i referenti dei Comuni con cui condivide risorse e/o i comuni limitrofi -Centro Funzionale -Prefettura UTG -Regione -Provincia -Strutture Operative 112,115 Responsabile del COC Prefettura Popolazione presente nelle aree a rischio Referenti dei Comuni con cui si condividono risorse e/o comuni limitrofi Creare un efficace coordinamento operativo locale. Comunicare lo stato d allarme alla popolazione Definizione dello scenario di danno in corso Evacuazione della popolazione Migliorare il livello quantitativo/qualitativo delle risorse necessarie per far fronte all emergenza. 65

RESPONSABILE del C.O.C. Angelo Flaiani Contatta il Responsabile di accesso al COC reperibile h24 per l apertura dei locali destinati al COC Convoca i responsabili delle Funzioni di Supporto Informa il Sindaco dell avvenuta attivazione del COC confermando la presenza dei referenti delle Funzioni di Supporto. Organizza un nucleo stabile per la ricezione e l invio di comunicazioni formali con la Regione e/o Prefettura Responsabile di accesso al COC reperibile h24 Responsabili di TUTTE le funzioni di Supporto Sindaco -Responsabili area tecnica e pianificazione (F1) -Risorsa comunale a disposizione Funzionari reperibili Accedere al COC Creare un efficace coordinamento operativo locale Creare un efficace coordinamento operativo locale Affidabilità e continuità delle comunicazioni formali RESPONSABILI AREA TECNICA E PIANIFICAZIONE (F1) Umberto Ranalli - Francesca Romana Mancini Si accerta della presenza sul luogo dell evento delle strutture preposte al soccorso tecnico urgente Dispone ricognizioni nelle aree a rischio frana / inondazione con particolare riferimento ai tratti stradali a rischio evidenziati nella cartografia di riferimento. Allerta gli operai reperibili e le ditte di fiducia per gli eventuali interventi Attività di gestione del traffico ed eventuale organizzazione della viabilità alternativa. -VV.F., 118, eventuale volontariato a supporto ecc. 115, 118 Polizia municipale -Responsabile ufficio tecnico -Ditte convenzionate Polizia municipale Creare un efficace coordinamento operativo locale Monitorare le aree a rischio Verificare la disponibilità operai Fluidità e continuità del traffico sia della cittadinanza che dei soccorsi RESPONSABILE FUNZIONE SANITA, ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA (F2) Nori Giuseppina Raccorda l attività delle diverse Strutture sanitarie coinvolte Assistenza sanitaria componenti sanitarie locali nell evento: 118; ASUR Assicura l assistenza sanitaria e psicologica degli evacuati. Coordina le squadre di volontari presso le abitazioni delle persone non autosufficienti. Coordina l assistenza sanitaria presso le aree di attesa e di accoglienza. Provvede alla messa in sicurezza del patrimonio zootecnico Responsabile Funzione Volontariato (F3) Responsabile Funzione Materiali e Mezzi (F4) Assistenza sanitaria Salvaguardia patrimonio zootecnico. 66

RESPONSABILE FUNZIONE VOLONTARIATO F3 Albertini Eolo Contatta i Responsabili dei Gruppi Comunali di Protezione Civile per assicurare l assistenza alla popolazione presso le aree di accoglienza della popolazione. Contatta la Sala Operativa della Regione Marche per disporre dell ausilio dei Gruppi Regionali di Protezione Civile. Attiva le organizzazioni di volontariato comunali specializzate in radio comunicazione di emergenza -Responsabili delle Squadre/Associazioni di volontariato Comunali -Sala Operativa Regione Marche -Organizzazioni di volontariato specializzati in TLC -Referente della Funzione Telecomunicazioni (F8) Assistenza alla popolazione Predisposizione misure di salvaguardia Assicurare la continuità delle comunicazioni in emergenza tra gli operatori ed il centro di coordinamento. RESPONSABILE FUNZIONE MATERIALI e MEZZI (F4) Ranalli Umberto Invia i materiali e i mezzi Responsabile funzione sanità (F2) Assistenza alla popolazione necessari ad assicurare l assistenza alla popolazione presso i centri di accoglienza. Mobilita le ditte e/o le società presenti sul territorio comunale preventivamente individuate per assicurare il pronto intervento Coordina la sistemazione presso le aree di accoglienza dei materiali forniti dalla Regione, dalla Prefettura UTG e dalla Provincia -Ditte presenti nel territorio -Società presenti nel territorio Croce Rossa Vigili del Fuoco Corpo Forestale dello Stato Responsabile funzione volontariato (F3) Assistenza alla popolazione Disponibilità di materiali e mezzi. Ricevimento materiale 67

RESPONSABILE FUNZIONE SERVIZI ESSENZIALI (F5) Mancini Francesca Romana - Marcelli Arianna Ripristino degli elementi a rischio (reti idriche, elettriche, gas, ecc.) coinvolti nell evento in corso Mantiene i contatti con i rappresentanti degli enti e delle società erogatrici dei servizi primari, per inviare sul territorio i tecnici e le maestranze per verificare la funzionalità e la messa in sicurezza delle reti dei servizi comunali. Contatta le aziende erogatrici dei servizi essenziali per garantire la continuità dei servizi presso edifici strategici e le aree adibite all accoglienza della popolazione Responsabile della Funzione Tecnica di Valutazione e Pianificazione (F1) -Aziende erogatrici di servizi essenziali -Responsabile della Funzione Tecnica di Valutazione e Pianificazione (F1) -Aziende erogatrici di servizi Essenziali -Responsabile della Funzione Tecnica di Valutazione e Pianificazione (F1) Individuare le infrastrutture per i servizi essenziali interessate dall evento Verifica funzionalità delle infrastrutture per i servizi essenziali interessate dall evento. Allertamento dei referenti per gli elementi a rischio. Continuità di funzionamento dei servizi essenziali degli edifici strategici e delle aree di accoglienza RESPONSABILE FUNZIONE CENSIMENTO DANNI PERSONE E COSE (F6) Mancini Francesca Romana Dispone i sopralluoghi nelle aree Responsabile ufficio tecnico Individuare eventuali danni interessate da eventi idrogeologici Esegue un censimento dei danni -Responsabile ufficio tecnico riferito a: -persone -Personale genio civile -edifici pubblici e privati -impianti industriali -servizi essenziali Censire eventuali danni -attività produttive -opere di interesse culturale -infrastrutture pubbliche -agricoltura e zootecnica e lo comunica al sindaco 68

RESPONSABILE FUNZIONE STRUTTURE OPERATIVE LOCALI E VIABILITA (F7) Di Marco Alfredo Posiziona uomini e mezzi presso i cancelli individuati per controllare il deflusso della popolazione Accerta l avvenuta completa evacuazione delle aree a rischio. Predispone le squadre per la vigilanza degli edifici che possono essere evacuati anche per limitare i fenomeni di sciacallaggio In base allo scenario dell evento in atto, verifica la percorribilità delle infrastrutture viarie. -FF.OO., FF.AA., Polizia Municipale/Provinciale 112, 113, 115 -Responsabile funzione Volontariato (F3) -FF.OO., FF.AA., Polizia Municipale/Provinciale 112, 113, 115 -Responsabile funzione Volontariato (F3) -FF.OO., FF.AA., Polizia Municipale/Provinciale 112, 113, 115 -Responsabile funzione Volontariato (F3) FF.OO., FF.AA., Polizia Municipale/Provinciale 112, 113, 115 Controllo deflusso popolazione Verifica evacuazioni aree a rischio Vigilanza edifici Sicurezza della popolazione RESPONSABILE FUNZIONE TELECOMUNICAZIONI (F8) Curreli Riccardo Mantiene il contatto con i referenti locali degli Enti gestori dei servizi di telecomunicazione e dei radioamatori con le squadre di volontari inviate sul territorio. -Referenti Gestori dei servizi di TLC -Referente della Funzione Volontariato (F3) Garantire la continuità delle comunicazioni tra gli operatori di emergenza ed il centro di coordinamento 69

RESPONSABILE FUNZIONE ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE (F9) Albertini Eolo Provvede ad attivare il sistema di allarme PREVIA PRECISA INDICAZIONE DEL SINDACO -Popolazione -Responsabile Funzione Volontariato (F3) Assistenza alla popolazione Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata Coordina le attività di evacuazione della popolazione delle aree a rischio Provvede al censimento della popolazione evacuata evidenziando l eventuale presenza di stranieri specificandone la nazionalità. Garantisce la prima assistenza e le informazioni nelle aree di attesa. Garantisce il trasporto della popolazione verso le aree di accoglienza Garantisce l assistenza continua alla popolazione nelle aree di attesa e nelle aree di accoglienza Provvede al ricongiungimento delle famiglie Garantisce la diffusione delle norme di comportamento in relazione alla situazione in atto Responsabili Funzioni: -Sanità (F2) -Volontariato (F3) -Strutture Operative (F7) -Polizia Municipale Responsabile Funzione Volontariato (F3) Responsabili Funzioni: -Sanità (F2) -Volontariato (F3) Responsabili Funzioni: -Volontariato (F3) -Materiali e Mezzi (F4) -Strutture Operative (F7) Responsabili Funzioni: Sanità (F2) Volontariato (F3) Responsabile Funzione Volontariato (F3) Responsabile Funzione Volontariato (F3) Assistenza alla popolazione Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata Assistenza alla popolazione Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata Assistenza alla popolazione Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata Assistenza alla popolazione Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata Assistenza alla popolazione Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata Assistenza alla popolazione Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata. Assistenza alla popolazione Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata 70

PROCEDURE OPERATIVE PER IL RISCHIO SISMICO SINDACO Angelo Flaiani ALLARME Se ritenuto necessario, contatta il Responsabile del COC responsabile del COC per procedere all attivazione delle funzioni ritenute necessarie. Informa Prefettura - UTG, Regione, Provincia dell avvenuta attivazione del COC comunicando le Funzioni attivate Mantiene i contatti con la Regione, la Prefettura UTG, la Provincia, i comuni limitrofi, le strutture locali di CC, VV.F. Contatta il responsabile della funzione Assistenza alla Popolazione (F9) Comunica alla Prefettura l entità di eventuali danni a persone o cose sulla base delle informazioni ricevute dalla funzione Censimento danni persone o cose F6. Attiva la fase di normalità nel caso in cui non siano stati riscontrati danni oppure attiva la fase di emergenza nel caso in cui siano stati riscontrati danni -Prefettura UTG -Regione -Provincia -Prefettura UTG -Regione -Provincia -Strutture Operative 112, 115 Responsabile della funzione Assistenza alla Popolazione (F9) -Prefettura -Responsabile della funzione Censimento danni persone o Cose (F6) Prefettura Creare un efficace coordinamento operativo locale Creare un efficace coordinamento operativo locale. Condivisione delle azioni da porre in essere Creare un efficace coordinamento operativo locale. Comunicare lo stato di allarme alla popolazione presente nelle aree più vulnerabili 71

SINDACO Angelo Flaiani EMERGENZA Contatta il Responsabile del C.O.C. per procedere all attivazione di tutte le funzioni di supporto. Responsabile del COC Creare un efficace coordinamento operativo locale SVOLGE TUTTE LE AZIONI PREVISTE NELLA FASE DI ALLARME Prefettura Comunica al Prefetto l elenco dei danni in base alle informazioni ottenute dal responsabile Funzione censimento danni persone e cose F6 Provvede a spostare nel tempo e/o nello spazio eventuali manifestazioni che comportino concentrazione straordinaria di popolazione nelle 48 ore successive. Contatta i referenti dei Comuni con cui condivide risorse e/o i comuni limitrofi Se necessario, chiede al Prefetto il concorso di risorse e mezzi sulla base delle necessità espresse dalla funzione Materiali e mezzi Mantiene i contatti con i mezzi di informazione Popolazione presente nelle aree a rischio Referenti dei Comuni con cui si condividono risorse e/o comuni limitrofi Prefettura Mass-media Migliorare il livello quantitativo/qualitativo delle risorse necessarie per fa fronte all emergenza Assistenza alla popolazione efficienza delle aree di emergenza Informare la popolazione RESPONSABILE DEL C.O.C. Angelo Flaiani ALLARME Contatta il Responsabile di accesso al COC reperibile h24 per l apertura dei locali destinati al COC Convoca i responsabili delle Funzioni di Supporto ritenute necessarie. Informa il Sindaco dell avvenuta attivazione del COC confermando la presenza dei referenti delle Funzioni di Supporto Organizza un nucleo stabile per la ricezione e l invio di comunicazioni formali con la regione e/o Prefettura Responsabile di accesso al COC reperibile h24 Responsabili delle Funzioni di Supporto Sindaco -Responsabili delle Funzioni tecnica e pianificazione (F1) -Risorsa comunale a disposizione Funzionario/reperibile Accedere al COC Creare un efficace coordinamento operativo locale. Creare un efficace coordinamento operativo locale. Affidabilità e continuità delle comunicazioni formali 72

RESPONSABILE DEL C.O.C. Angelo Flaiani EMERGENZA SVOLGE TUTTE LE AZIONI PREVISTE NELLA FASE DI ALLARME Attiva immediatamente tutte le Responsabili delle Funzioni di funzioni Emette relazioni giornaliere relative agli interventi effettuati Supporto Sindaco Facilitare le operazioni di coordinamento garantendo sia l omogeneità, sia la razionalizzazione dei dati. RESPONSABILE FUNZIONE TECNICA DI VALUTAZIONE E PIANIFICAZIONE (F1) Mancini Francesca Romana - Ranalli Umberto ALLARME Predispone immediate ricognizioni nelle zone più vulnerabili e nelle zone dalle quali sono pervenute le segnalazioni. -Personale ufficio tecnico -Polizia municipale -Responsabile della funzione Volontariato (F3) Valutazione del rischio residuo. Monitoraggio e sorveglianza del territorio valutazione degli scenari di rischio. RESPONSABILE FUNZIONE TECNICA DI VALUTAZIONE E PIANIFICAZIONE (F1) Mancini Francesca Romana - Ranalli Umberto EMERGENZA SVOLGE TUTTE LE AZIONI PREVISTE NELLA FASE DI ALLARME Si accerta della presenza sul luogo dell evento delle strutture preposte al soccorso tecnico urgente. -VV.F., -Eventuale volontariato a Supporto Creare un efficace coordinamento operativo locale Organizza l attività di ripristino della viabilità. Allerta gli operai reperibili e le ditte di fiducia per gli eventuali interventi sulla viabilità e sulle reti gas, elettriche, acqua. Polizia municipale -Personale ufficio tecnico -Ditte convenzionate RESPONSABILE FUNZIONE SANITA, ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA (F2) Nori Giuseppina ALLARME Coordina le squadre di volontari presso le abitazioni delle persone non autosufficienti. -Strutture sanitarie locali Pronto Intervento (118) ASUR -Responsabile Funzione Volontariato (F3) Assistenza sanitaria 73

RESPONSABILE FUNZIONE SANITA, ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA (F2) Nori Giuseppina EMERGENZA SVOLGE TUTTE LE AZIONI PREVISTE NELLA FASE DI ALLARME Raccorda le attività delle diverse componenti sanitarie locali Verifica l attuazione dei piani di emergenza ospedaliera Assicura l assistenza sanitaria e psicologica degli evacuati Coordina l assistenza sanitaria presso le aree di attesa e di accoglienza Strutture sanitarie coinvolte nell evento Pronto Intervento (118) ASUR Strutture sanitarie coinvolte nell evento Pronto Intervento (118) ASUR Strutture sanitarie coinvolte nell evento Pronto Intervento (118) ASUR -Strutture sanitarie locali Pronto Intervento (118) ASUR -Responsabile Funzione Volontariato (F3) Assistenza sanitaria Assistenza sanitaria Assistenza sanitaria Assistenza sanitaria RESPONSABILE FUNZIONE VOLONTARIATO (F3) Albertini Eolo ALLARME Contatta i Responsabili dei Gruppi Comunali di Protezione Civile per assicurare l assistenza alla popolazione presso le aree di accoglienza della popolazione e fornire un eventuale supporto alle strutture operative. Contatta la Sala Operativa della Regione Marche per disporre dell ausilio dei Gruppi Regionali di Protezione Civile. -Responsabili delle Squadre/Associazioni di volontariato Comunali -Protezione Civile Regione Marche - SALA OPERATIVA Assistenza alla popolazione Predisposizione misure di salvaguardia 74

RESPONSABILE FUNZIONE VOLONTARIATO (F3) Albertini Eolo EMERGENZA SVOLGE TUTTE LE AZIONI PREVISTE NELLA FASE DI ALLARME Invia il personale necessario ad assicurare l assistenza alla popolazione presso le aree di accoglienza della popolazione. Raccorda le attività con le organizzazioni di volontariato e le strutture operative per l attuazione del piano di evacuazione. Allerta le squadre individuate per la diramazione dei messaggi di allarme alla popolazione con l indicazione delle misure di evacuazione determinate Predispone ed effettua il posizionamento degli uomini e dei mezzi per il trasporto della popolazione nelle aree di accoglienza. Predispone ed effettua il posizionamento degli uomini e dei mezzi da porre IN AFFIANCAMENTO alle strutture operative presso i cancelli individuati per vigilare sul corretto deflusso del traffico. Attiva le organizzazioni di volontariato specializzati in radio comunicazione di emergenza -Responsabili delle Squadre/Associazioni di volontariato Comunali -Responsabili delle Squadre/Associazioni di volontariato Comunali -Responsabili delle Squadre/Associazioni di volontariato Comunali -Responsabili delle Squadre/Associazioni di volontariato Comunali -Polizia Municipale -Responsabili delle Squadre/Associazioni di volontariato Comunali - Polizia Municipale -Organizzazioni di volontariato specializzati in TLC -Referente della Funzione Telecomunicazioni (F8) Assistenza alla popolazione Assistenza alla popolazione Predisposizione misure di salvaguardia -Assistenza alla popolazione -Informazione alla popolazione. Assistenza alla popolazione -Predisposizione misure di salvaguardia. -Assistenza alla popolazione -Predisposizione misure di salvaguardia. Assicurare la continuità delle comunicazioni in emergenza tra gli operatori ed il centro di coordinamento. Assicurare la continuità. RESPONSABILE FUNZIONE MATERIALI e MEZZI (F4) Ranalli Umberto ALLARME Verifica la funzionalità dei sistemi di predisposti per gli avvisi alla popolazione e ne dà comunicazione al responsabile della Funzione F9 Responsabile Funzione Assistenza alla popolazione (F9) -Assistenza alla popolazione -Informazione alla popolazione 75

RESPONSABILE FUNZIONE MATERIALI e MEZZI (F4) Ranalli Umberto EMERGENZA SVOLGE TUTTE LE AZIONI PREVISTE NELLA FASE DI ALLARME Invia i materiali e i mezzi necessari ad assicurare l assistenza alla popolazione presso i centri di accoglienza. Mobilita le ditte e/o le società preventivamente individuate per assicurare il pronto intervento. Coordina la sistemazione presso le aree di accoglienza dei materiali forniti dalla Regione, dalla Prefettura e dalla Provincia. Operai comunali Funzionario reperibile Società presenti nel territorio Croce Rossa Vigili del Fuoco Corpo Forestale dello Stato Responsabili delle Squadre/Associazioni di volontariato Assistenza alla popolazione RESPONSABILE FUNZIONE SERVIZI ESSENZIALI (F5) Mancini Francesca Romana - Marcelli Arianna ALLARME Mantiene i contatti con i rappresentanti degli enti e delle società erogatrici dei servizi primari, per inviare sul territorio i tecnici e per verificare la funzionalità e l eventuale messa in sicurezza delle reti dei servizi comunali -Aziende erogatrici di servizi essenziali -Responsabile della Funzione Tecnica di Valutazione e Pianificazione (F1) Verifica funzionalità reti gas, elettriche, acqua interessate dall evento RESPONSABILE FUNZIONE SERVIZI ESSENZIALI (F5) Mancini Francesca Romana - Marcelli Arianna EMERGENZA SVOLGE TUTTE LE AZIONI PREVISTE NELLA FASE DI ALLARME Ripristino e messa in sicurezza delle reti gas, elettriche, acqua coinvolte nell evento in corso Contatta le aziende erogatrici dei servizi essenziali per garantire la continuità dei servizi presso edifici strategici e le aree adibite all accoglienza della popolazione -Aziende erogatrici di servizi essenziali -Responsabile della FunzioneTecnica di Valutazione e Pianificazione (F1) -Aziende erogatrici di servizi essenziali -Responsabile della Funzione Tecnica di Valutazione e Pianificazione (F1) Continuità di funzionamento dei servizi essenziali degli edifici strategici e delle aree di accoglienza. 76

RESPONSABILE FUNZIONE CENSIMENTO DANNI PERSONE E COSE (F6) Mancini Francesca Romana ALLARME Dispone i sopralluoghi nelle aree Personale ufficio tecnico Quantificare i danni, se esistenti interessate dal sisma Esegue un censimento dei danni riferito a: -persone -edifici pubblici e privati -impianti industriali -servizi essenziali -attività produttive -opere di interesse culturale -infrastrutture pubbliche -agricoltura e zootecnica -Personale ufficio tecnico -Personale genio civile Censimento dei danni Salvaguardia dei beni culturali ubicati nelle zone a rischio -Responsabile Funzione Tecnica e Pianificazione (F1) -Responsabile Funzione Volontariato (F3) Messa in sicurezza dei beni culturali RESPONSABILE FUNZIONE CENSIMENTO DANNI PERSONE E COSE (F6)) Mancini Francesca Romana EMERGENZA SVOLGE TUTTE LE AZIONI PREVISTE NELLA FASE DI ALLARME RESPONSABILE FUNZIONE STRUTTURE OPERATIVE LOCALI E VIABILITA (F7) Di Marco Alfredo ALLARME Posiziona uomini e mezzi presso i cancelli individuati per controllare il deflusso della popolazione FF.OO., FF.AA., Polizia Municipale/Provinciale 112, 113, 115 77

RESPONSABILE FUNZIONE STRUTTURE OPERATIVE LOCALI E VIABILITA (F7) Di Marco Alfredo EMERGENZA SVOLGE TUTTE LE AZIONI PREVISTE NELLA FASE DI ALLARME Accerta l avvenuta completa evacuazione delle aree più vulnerabili Predispone le squadre per la vigilanza degli edifici che possono essere evacuati anche per limitare i fenomeni di sciacallaggio In base allo scenario dell evento in atto, verifica la percorribilità delle infrastrutture viarie Si attiva a supporto degli uomini e dei mezzi necessari per il trasporto della popolazione nelle aree di accoglienza FF.OO., FF.AA., Polizia Municipale/Provinciale 112, 113, 115 FF.OO., FF.AA., Polizia Municipale/Provinciale 112, 113, 115 -FF.OO., FF.AA., Polizia Municipale/Provinciale 112, 113, 115 Predisposizione di uomini e mezzi. -Componenti della Sicurezza della popolazione Provincia/Anas/altre Amministrazioni, affiancamento del volontariato Polizia Municipale/Provinciale 112, 113, 115 Predisposizione di uomini e mezzi RESPONSABILE FUNZIONE TELECOMUNICAZIONI (F8) Curreli Riccardo ALLARME Garantisce il funzionamento delle comunicazioni -Gestori dei servizi di TLC Comunicazioni -Referente della Funzione Fornisce e verifica gli apparecchi radio in dotazione e se del caso richiede l intervento di altre amministrazioni in possesso di tali risorse strumentali Mantiene il contatto con i referenti locali degli Enti gestori dei servizi di telecomunicazione e dei radioamatori e con le squadre di volontari inviate sul territorio. Volontariato (F3) -Gestori dei servizi di TLC -Referente della Funzione Volontariato (F3) -Gestori dei servizi di TLC -Referente della Funzione: Volontariato (F3) Comunicazioni Garantire la continuità delle comunicazioni tra gli operatori di emergenza ed il centro di coordinamento RESPONSABILE FUNZIONE TELECOMUNICAZIONI (F8) Curreli Riccardo EMERGENZA SVOLGE TUTTE LE AZIONI PREVISTE NELLA FASE DI ALLARME RESPONSABILE FUNZIONE ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE (F9) Albertini Eolo ALLARME NESSUNA AZIONE 78

RESPONSABILE FUNZIONE ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE (F9) Albertini Eolo EMERGENZA Provvede ad attivare il sistema di emergenza PREVIA PRECISA INDICAZIONE DEL SINDACO Si assicura della reale disponibilità di alloggio presso i centri e le aree di accoglienza individuate nel piano Effettua un censimento presso le principali strutture ricettive nella zona per accertarne l effettiva disponibilità Coordina le attività di evacuazione della popolazione delle aree a rischio. Provvede al censimento della popolazione evacuata evidenziando l eventuale presenza di stranieri specificandone la nazionalità Garantisce la prima assistenza e le informazioni nelle aree di attesa Garantisce il trasporto della popolazione verso le aree di accoglienza. Garantisce l assistenza continua alla popolazione nelle aree di attesa e nelle aree di accoglienza Provvede al ricongiungimento delle famiglie Fornisce le informazioni circa l evoluzione del fenomeno in atto e la risposta del sistema di protezione civile Garantisce la diffusione delle norme di comportamento in relazione alla situazione in atto. Se necessario, appronta la disponibilità delle aree di ammassamento dei soccorritori -Popolazione Responsabile Funzione: -Volontariato (F3) Centri e Aree di accoglienza Principali strutture ricettive della zona Responsabili Funzioni: -Sanità (F2) -Volontariato (F3) -Strutture Operative (F7) Responsabile Funzione: -Volontariato (F3) -Censimento danni cose e persone (F6) Responsabili Funzioni: -Sanità (F2) -Volontariato (F3) Responsabili Funzioni: -Volontariato (F3) -Strutture Operative (F7) Responsabili Funzioni: -Sanità (F2) -Volontariato (F3) Responsabile Funzione: -Volontariato (F3) Responsabili Funzioni: -Tecnica di Valutazione e Pianificazione (F1) -Volontariato (F3) -Strutture Operative (F7) Responsabile Funzione: -Volontariato (F3) Responsabili Funzioni: -Sanità (F2) -Volontariato (F3) Assistenza alla popolazione Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata Assistenza alla popolazione Predisposizione misure di salvaguardia. Predisposizione misure di salvaguardia Assistenza alla popolazione Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata Assistenza alla popolazione Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata Assistenza alla popolazione Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata Assistenza alla popolazione Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata. Assistenza alla popolazione - Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata Assistenza alla popolazione Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata. Assistenza alla popolazione Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata Assistenza alla popolazione Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata Assistenza alla popolazione Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata 79

PROCEDURE OPERATIVE PER IL RISCHIO INCENDI BOSCHIVI FASE NORMALITA SINDACO Angelo Flaiani Verifica giornalmente se il Centro Funzionale ha inviato il bollettino di suscettività all innesco di incendi. N.B. Il suddetto documento sarà inviato solo se si prevedono condizioni di pericolosità media o elevata. Comunica al Centro Funzionale eventuali variazioni di recapiti telefonici e indirizzi utili Centro Funzionale Previsione del rischio incendi boschivi Aggiornamento dei contatti in tempo di pace FASE PREALLERTA SINDACO Angelo Flaiani In campagna A.I.B.: al verificarsi di un incendio nel territorio comunale, contatta la sala operativa unificata permanente. Fuori campagna A.I.B.: al verificarsi di un incendio nel territorio comunale, contatta la sala operativa della Regione Marche e il Centro Funzionale. Mette in atto azioni di prevenzione quali pulitura scarpate, decespugliatura aree abbandonate Si accerta dell operatività delle strutture, dello stato delle attrezzature e dei mezzi in dotazione. Contatta i sindaci dei comuni limitrofi, le strutture operative locali presenti sul territorio, la Prefettura, la Provincia, la Regione, il Centro Funzionale Contatta il referente della funzione di supporto Tecnica e Pianificazione (F1) per verificarne l effettiva disponibilità e prevedere eventuali sostituzioni, se necessario. -Sala Operativa Regione Marche -Centro Funzionale -Referente della funzione di supporto Tecnica e Pianificazione (F1) -Operai comunali Referente della funzione materiali e mezzi (F4) -Sindaci e tecnici reperibili dei Comuni limitrofi -Prefettura -Provincia -Centro Funzionale Referente della funzione di supporto Tecnica e Pianificazione (F1) Comunicare agli organi competenti l incendio in atto. Monitoraggio della situazione in atto. Informazione circa lo scenario in atto e la sua possibile evoluzione Verifica dell immediata operatività dei componenti ed eventuale surroga 80

RESPONSABILI FUNZIONE TECNICA E PIANIFICAZIONE (F1) Mancini Francesca Romana Ranalli Umberto Comunica al Sindaco le informazioni raccolte sul territorio Sindaco Valutazione della situazione FASE ATTENZIONE SINDACO Angelo Flaiani In campagna A.I.B.: al verificarsi di un incendio nel territorio comunale, contatta la sala operativa unificata permanente. -Sala Operativa Regione Marche -Centro Funzionale Marche Comunicare agli organi competenti l incendio in atto Fuori campagna A.I.B.: al verificarsi di un incendio nel territorio comunale, contatta la Sala Operativa della Regione Marche e il Centro Funzionale. Contatta i responsabili delle funzioni di supporto, tramite il responsabile del C.O.C. anche se non ancora istituito, per verificarne l effettiva disponibilità e prevedere eventuali sostituzioni, se necessario. Verifica la funzionalità degli idranti per l approvvigionamento idrico di emergenza TUTTI responsabili delle Funzioni di supporto Verifica della reale operatività delle funzioni di supporto RESPONSABILI FUNZIONE TECNICA E PIANIFICAZIONE (F1) Mancini Francesca Romana Ranalli Umberto Verifica la presenza di eventuali manifestazioni che comportino concentrazione straordinaria di popolazione nelle 48 ore successive. Nello specifico individua: -mercatini ambulanti; -feste di piazza; -manifestazioni sportive. In caso affermativo ne dà Sindaco Prevenzione comunicazione al Sindaco. In caso di situazione di particolare criticità contatta immediatamente: -il Sindaco; -il Volontariato; -la Polizia municipale.. -Sindaco -Responsabile della funzione Volontariato (F3) -Polizia municipale Informare gli organi istituzionali 81

PREALLARME SINDACO Angelo Flaiani In campagna A.I.B.: al verificarsi di un incendio nel territorio comunale, contatta la sala operativa unificata permanente. -Sala Operativa Regione Marche -Centro Funzionale Comunicare agli organi competenti l incendio in atto. Fuori campagna A.I.B.: al verificarsi di un incendio nel territorio comunale, contatta la sala operativa della Regione Marche e il Centro Funzionale Contatta il responsabile del COC per procedere all attivazione del Centro Operativo Comunale Comunica alla Prefettura l avvenuta attivazione del C.O.C. Comunica alla Prefettura l entità di eventuali danni a persone o cose sulla base delle informazioni ricevute dalla funzione Censimento danni persone o cose F6 Contatta il responsabile della funzione. Assistenza alla Popolazione (F9), per comunicare lo stato di preallarme alla popolazione presente nelle aree a rischio e la possibilità del verificarsi di un incendio Provvede a spostare nel tempo e/o nello spazio eventuali manifestazioni che comportino concentrazione straordinaria di popolazione nelle 48 ore successive. Contatta i referenti dei Comuni con cui condivide risorse e/o comuni limitrofi Responsabile del COC Prefettura -Prefettura Responsabile della Funzione Censimento danni persone o cose (F6) Responsabile della funzione Assistenza alla Popolazione (F9) Popolazione presente nelle aree a rischio e/o comunque interessata alle manifestazioni programmate Referenti dei Comuni con cui si condividono risorse e/o comuni limitrofi Attivare il COC Informare la Prefettura dell attivazione del COC Comunicazione dei danni alla Prefettura Comunicazione stato di preallarme alla popolazione delle aree a rischio Eliminazione situazioni soggette ad elevati livelli rischio Migliorare il livello quantitativo/qualitativo delle risorse necessarie per fa fronte all emergenza 82

RESPONSABILE del C.O.C. Angelo Flaiani Contatta il Responsabile di accesso al COC reperibile h24 per l apertura dei locali destinati al COC Convoca i responsabili delle Funzioni di Supporto ritenute necessarie. Informa il Sindaco dell avvenuta attivazione del COC confermando la presenza dei referenti delle Funzioni di Supporto Organizza un nucleo stabile per la ricezione e l invio di comunicazioni formali con la regione e/o Prefettura Responsabile di accesso al COC reperibile h24 Responsabili delle Funzioni di Supporto Sindaco -Responsabile funzione tecnica e pianificazione (F1) -Risorsa comunale a disposizione Funzionario/reperibile Accedere al COC Creare un efficace coordinamento operativo locale. Creare un efficace coordinamento operativo locale. Affidabilità e continuità delle comunicazioni formali RESPONSABILE FUNZIONE TECNICA DI VALUTAZIONE E PIANIFICAZIONE (F1) Mancini Francesca Romana Ranalli Umberto Si accerta della presenza sul VV.F., 118, eventuale volontariato a Creare un efficace luogo dell evento delle strutture supporto coordinamento operativo locale preposte al soccorso tecnico ecc. urgente. 115, 118 Dispone ricognizioni nelle aree a Polizia municipale Monitorare le aree a rischio. rischio evidenziate nella cartografia di riferimento Allerta gli operai reperibili e le -Responsabile ufficio tecnico Verificare la disponibilità operai ditte di fiducia per gli eventuali interventi. -Ditte convenzionate Attività di gestione del traffico ed Polizia municipale Fluidità e continuità del traffico eventuale organizzazione della viabilità alternativa 83

RESPONSABILE FUNZIONE SANITA, ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA (F2) Nori Giuseppina Se esistono strutture sanitarie nelle vicinanze, le contatta provvedendo al censimento delle persone sensibili Verifica la disponibilità delle strutture deputate ad accogliere i pazienti in trasferimento accertandosi dell esistenza del Piano di Emergenza Interno per Massiccio Afflusso di Feriti Censisce le risorse sanitarie ordinarie disponibili e richiede alla funzione volontariato di allertare le strutture di volontariato socio-sanitarie che potrebbero fornire risorse ad integrazione delle prime. -Strutture sanitarie che potrebbero essere coinvolte nell evento: Pronto Intervento Strutture sanitarie deputate ad accogliere i pazienti in trasferimento Pronto Intervento, ASUR Responsabile Funzione Volontariato (F3) Assistenza sanitaria Censimento strutture a rischio. Assistenza sanitaria Censimento strutture a rischio Assistenza sanitaria Censimento strutture RESPONSABILE FUNZIONE VOLONTARIATO (F3) Albertini Eolo Contatta i Responsabili dei Gruppi Comunali di Protezione Civile per attivarsi in caso di necessità e raccorda le attività con le organizzazioni di volontariato e le strutture operative per attivarsi in caso di attuazione del piano di evacuazione. Contatta la Sala Operativa della Regione Marche per disporre dell ausilio dei Gruppi Regionali di Protezione Civile. Attiva le organizzazioni di volontariato Comunali specializzate in radio comunicazione di emergenza, se presenti sul territorio comunale. -Responsabili delle squadre/associazioni di volontariato Comunali -Sala Operativa Regione Marche -Organizzazioni di volontariato specializzati in TLC Ass. Radioamatori -Responsabile Funzione Telecomunicazione (F8) Assistenza alla popolazione Predisposizione misure di salvaguardia Assicurare la continuità delle comunicazioni in emergenza tra gli operatori ed il centro di coordinamento 84

RESPONSABILE FUNZIONE MATERIALI e MEZZI (F4) Ranalli Umberto Verifica l effettiva disponibilità delle aree di emergenza con particolare riguardo alle aree di accoglienza per la popolazione. Stabilisce i collegamenti con le ditte e/o imprese preventivamente individuate nel territorio Comunale per assicurare il pronto intervento. Responsabili Funzioni: -Volontariato (F3) -Assistenza Alla Popolazione (F9) -Società presenti nel territorio Croce Rossa Vigili del Fuoco Corpo Forestale dello Stato -Ditte presenti sul territorio Assistenza alla popolazione Disponibilità di materiali e mezzi. Assistenza alla popolazione Disponibilità di materiali e mezzi. RESPONSABILE FUNZIONE SERVIZI ESSENZIALI (F5) Mancini Francesca Romana Marcelli Arianna Individua gli elementi a rischio Responsabile della Funzione (reti idriche, elettriche, gas, ecc.) Tecnica di Valutazione e che possono essere coinvolti Pianificazione (F1) nell evento in corso. Mantiene i contatti con i rappresentanti degli enti e delle società erogatrici dei servizi primari, per l invio sul territorio i tecnici e le maestranze per verificare la funzionalità e la messa in sicurezza delle reti dei servizi comunali Fornisce alle aziende erogatrici dei servizi essenziali l elenco degli edifici strategici nonché delle aree adibite all accoglienza della popolazione per i quali è necessario garantire la continuità dei servizi stessi. -Aziende erogatrici di servizi essenziali -Responsabile della Funzione Tecnica di Valutazione e Pianificazione (F1) -Aziende erogatrici di servizi essenziali -Responsabile della Funzione Tecnica di Valutazione e Pianificazione (F1) Individuare le infrastrutture per i servizi essenziali potenzialmente interessate dall evento Verifica funzionalità delle infrastrutture per i servizi essenziali interessate dall evento. Allertamento dei referenti per gli elementi a rischio. Garantire la continuità di funzionamento dei servizi essenziali degli edifici strategici e delle aree di emergenza. RESPONSABILE FUNZIONE CENSIMENTO DANNI PERSONE E COSE (F6) Mancini Francesca Romana Dispone i sopralluoghi nelle aree Responsabile ufficio tecnico Individuare eventuali danni interessate da incendi boschivi Esegue un censimento dei danni riferito a: -persone -edifici pubblici e privati -impianti industriali -servizi essenziali -attività produttive -opere di interesse culturale -infrastrutture pubbliche -agricoltura e zootecnica e lo comunica al sindaco -Responsabile ufficio tecnico -Personale genio civile Censire eventuali danni 85

RESPONSABILE FUNZIONE STRUTTURE OPERATIVE (F7) Di Marco Alfredo Verifica la disponibilità delle strutture operative individuate per il perseguimento degli obiettivi di piano. Verifica la percorribilità delle infrastrutture viarie in base allo scenario ipotizzato dal Referente della Funzione Tecnica di Valutazione Predispone ed effettua il posizionamento degli uomini e dei mezzi per assicurare il controllo permanente dei cancelli e del traffico da e per le zone interessate dagli eventi previsti o già in atto inviando volontari e/o Polizia locale. FF.OO., FF.AA., Polizia Municipale/Provinciale 112, 113, 115 Responsabile Funzione tecnica e pianificazione (F1) -Polizia Municipale -Responsabile funzione Volontariato (F3) Allertamento. Allertamento. Allertamento. RESPONSABILE FUNZIONE TELECOMUNICAZIONI (F8) Curreli Riccardo Attiva il contatto con i referenti locali degli Enti gestori dei servizi di telecomunicazione e dei radioamatori Predispone le dotazioni per il mantenimento delle comunicazioni in emergenza con il Presidio territoriale e le squadre di volontari inviate/da inviare sul territorio Verifica il funzionamento del sistema di comunicazioni adottato Se del caso richiede l intervento di altre amministrazioni in possesso di risorse strumentali per le telecomunicazioni -Referenti Gestori dei servizi di TLC -Referente della Funzione Volontariato (F3) Referente della Funzione Volontariato (F3) Referente della Funzione Volontariato (F3) -Prefettura -Provincia Garantire la continuità delle comunicazioni tra gli operatori di emergenza ed il centro di coordinamento Comunicazioni Comunicazioni Comunicazioni 86

RESPONSABILE FUNZIONE ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE (F9) Albertini Eolo Aggiorna in tempo reale il censimento della popolazione presente nelle aree a rischio, con particolare riferimento ai soggetti vulnerabili. Si assicura della reale disponibilità di alloggio presso i centri e le aree di accoglienza individuate nel piano Effettua un censimento presso le principali strutture ricettive nella zona per accertarne l effettiva disponibilità Verifica la funzionalità dei sistemi di allarme predisposti per gli avvisi alla popolazione. Allerta le squadre individuate per la diramazione dei messaggi di allarme alla popolazione Responsabile Funzione Sanità (F2) Centri e Aree di accoglienza Tavola 5 Principali strutture ricettive della zona Responsabile Funzione Materiali e Mezzi (F4) -Responsabili Funzioni: Volontariato (F3) -Strutture Operative Locali, Viabilità (F7) Calibrazione del modello di intervento e delle azioni da intraprendere. Verifica dell adeguatezza della capacità di risposta. Verifica dell adeguatezza della capacità di risposta. Informazione alla popolazione Informazione alla popolazione 87

FASE di ALLARME SINDACO Angelo Flaiani In campagna A.I.B.: al verificarsi di un incendio nel territorio comunale, contatta la sala operativa unificata permanente. -Sala Operativa Regione Marche -Centro Funzionale Comunicare agli organi competenti l incendio in atto. Fuori campagna A.I.B.: al verificarsi di un incendio nel territorio comunale, contatta la sala operativa della Regione Marche e il Centro Funzionale. Qualora il COC non fosse stato ancora attivato, contatta il responsabile del COC per procedere all attivazione nel più breve tempo possibile Informa Prefettura - UTG, Regione, Provincia, e Centro Funzionale dell avvenuta attivazione del COC comunicando le Funzioni attivate Mantiene i contatti con la Regione, la Prefettura UTG, la Provincia, i comuni limitrofi, le strutture locali di CC, VVF. Contatta il responsabile della funzione Assistenza alla Popolazione (F9), tramite il responsabile del C.O.C., per comunicare lo stato di allarme alla popolazione presente nelle aree a rischio e la possibilità del verificarsi di un incendio. Comunica alla Prefettura l entità di eventuali danni a persone o cose sulla base delle informazioni ricevute dalla funzione Censimento danni persone o cose (F6). Provvede a spostare nel tempo e/o nello spazio eventuali manifestazioni che comportino concentrazione straordinaria di popolazione nelle 48 ore successive. Emana ordinanza di evacuazione Contatta i referenti dei comuni limitrofi Responsabile del COC -Prefettura UTG -Regione -Provincia (settore Protezione Civile) -Centro Funzionale -Prefettura UTG -Regione -Provincia (settore Protezione Civile) -Strutture Operative Responsabile del COC Prefettura Popolazione presente nelle aree a rischio Referenti dei comuni limitrofi Creare un efficace coordinamento operativo locale. Creare un efficace coordinamento operativo locale. Condivisione delle azioni da porre in essere Creare un efficace coordinamento operativo locale. Comunicare lo stato d allarme alla popolazione Definizione dello scenario di danno in corso Evacuazione della popolazione Migliorare il livello quantitativo/qualitativo delle risorse necessarie per fa fronte all emergenza 88

RESPONSABILE del C.O.C. Angelo Flaiani Contatta il Responsabile di accesso al COC reperibile h24 per l apertura dei locali destinati al COC Convoca i responsabili delle Funzioni di Supporto ritenute necessarie Informa il Sindaco dell avvenuta attivazione del COC confermando la presenza dei referenti delle Funzioni di Supporto. Organizza un nucleo stabile per la ricezione e l invio di omunicazioni formali con la Regione e/o Prefettura Responsabile di accesso al COC reperibile h24 Responsabili delle Funzioni di Supporto Sindaco Risorsa comunale a disposizione Funzionari reperibili Accedere al COC Creare un efficace coordinamento operativo locale Creare un efficace coordinamento operativo locale Affidabilità e continuità delle comunicazioni formali RESPONSABILE FUNZIONE TECNICA DI VALUTAZIONE E PIANIFICAZIONE (F1) Mancini Francesca Romana Ranalli Umberto Si accerta della presenza sul luogo dell evento delle strutture preposte al soccorso tecnico urgente Dispone ricognizioni nelle aree a rischio di incendio boschivo con particolare riferimento ai tratti stradali a rischio evidenziati nella cartografia di riferimento. Allerta gli operai reperibili e le ditte di fiducia per gli eventuali interventi. Attività di gestione del traffico ed eventuale organizzazione della viabilità alternativa -Volontariato a supporto -VV.F ASUR 115, 118 -Polizia municipale -Responsabile ufficio tecnico -Ditte convenzionate Polizia municipale Creare un efficace coordinamento operativo locale Monitorare le aree a rischio Verificare la disponibilità operai Fluidità e continuità del traffico sia della cittadinanza che dei soccorsi 89

RESPONSABILE FUNZIONE SANITA, ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA (F2) Nori Giuseppina Raccorda l attività delle diverse componenti sanitarie locali. Assicura l assistenza sanitaria e psicologica degli evacuati. Coordina le squadre di volontari presso le abitazioni delle persone non autosufficienti. Coordina l assistenza sanitaria presso le aree di attesa e di accoglienza. Provvede alla messa in sicurezza del patrimonio zootecnico Strutture sanitarie coinvolte nell evento Pronto Intervento ASUR Responsabile Funzione Volontariato(F3) Responsabile Funzione Materiali e Mezzi (F4) Assistenza sanitaria Assistenza sanitaria Salvaguardia patrimonio zootecnico RESPONSABILE FUNZIONE VOLONTARIATO (F3) Albertini Eolo Contatta i Responsabili dei Gruppi Comunali di Protezione Civile per assicurare l assistenza alla popolazione presso le aree di accoglienza della popolazione. Contatta la Sala Operativa della Regione per disporre dell ausilio dei Gruppi Regionali di Protezione Civile. Dispone dei Gruppi di volontariato Comunali per il supporto della polizia municipale e delle altre strutture operative Attiva le organizzazioni di volontariato comunali specializzate in radio comunicazione di emergenza se presenti sul territorio comunale. -Responsabili delle Squadre/Associazioni di volontariato Comunali -Sala Operativa Regione Marche -Responsabili delle Squadre/Associazioni di volontariato Comunali -Sala Operativa Regione Marche -Organizzazioni di volontariato specializzati in TLC Ass. Radioamatori -Referente della Funzione Telecomunicazioni (F8) Assistenza alla popolazione. Predisposizione misure di salvaguardia Assistenza alla popolazione Assicurare la continuità delle comunicazioni in emergenza tra gli operatori ed il centro di coordinamento. 90

RESPONSABILE FUNZIONE MATERIALI e MEZZI (F4) Ranalli Umberto Invia i materiali e i mezzi necessari ad assicurare l assistenza alla popolazione presso i centri di accoglienza. Mobilita le ditte e/o le società preventivamente individuate per assicurare il pronto intervento Coordina la sistemazione presso le aree di accoglienza dei materiali forniti dalla Regione, dalla Prefettura UTG e dalla Provincia Responsabile funzione Sanità (F2) -Società presenti nel territorio Croce Rossa Vigili del Fuoco Corpo Forestale dello Stato - -Ditte presenti nel territorio Responsabile funzione Volontariato (F3) Assistenza alla popolazione Assistenza alla popolazione. Disponibilità di materiali e mezzi. Ricevimento materiale RESPONSABILE FUNZIONE SERVIZI ESSENZIALI (F5) Mancini Francesca Romana Marcelli Arianna Ripristino degli elementi a rischio (reti idriche, elettriche, gas, ecc.) coinvolti nell evento in corso. Mantiene i contatti con i rappresentanti degli enti e delle società erogatrici dei servizi primari, per inviare sul territorio i tecnici e le maestranze per verificare la funzionalità e la messa in sicurezza delle reti dei servizi comunali. Contatta le aziende erogatrici dei servizi essenziali per garantire la continuità dei servizi presso edifici strategici e le aree adibite all accoglienza della popolazione -Responsabile della Funzione -Tecnica di Valutazione e Pianificazione (F1) Aziende erogatrici di servizi essenziali ENEL G6 RETI -Responsabile della Funzione Tecnica di Valutazione e Pianificazione (F1) Aziende erogatrici di servizi essenziali ENEL G6 RETI -Responsabile della Funzione Tecnica di Valutazione e Pianificazione (F1) Individuare le infrastrutture per i servizi essenziali interessate dall evento. Verifica funzionalità delle infrastrutture per i servizi essenziali interessate dall evento. Allertamento dei referenti per gli elementi a rischio. Continuità di funzionamento dei servizi essenziali degli edifici strategici e delle aree di accoglienza. 91

RESPONSABILE FUNZIONE CENSIMENTO DANNI PERSONE E COSE (F6) Mancini Francesca Romana Dispone i sopralluoghi nelle aree Responsabile ufficio tecnico Individuare eventuali danni interessate da incendi boschivi Esegue un censimento dei danni riferito a: -persone -edifici pubblici e privati -impianti industriali -servizi essenziali -attività produttive -opere di interesse culturale -infrastrutture pubbliche -agricoltura e zootecnica e lo comunica al sindaco. -Responsabile ufficio tecnico -Personale genio civile Censire eventuali danni RESPONSABILE FUNZIONE STRUTTURE OPERATIVE (F7) Di Marco Alfredo Posiziona uomini e mezzi presso i cancelli individuati per controllare il deflusso della popolazione Accerta l avvenuta completa evacuazione delle aree a rischio. Predispone le squadre per la vigilanza degli edifici che possono essere evacuati anche per limitare i fenomeni di sciacallaggio. In base allo scenario dell evento in atto, verifica la percorribilità delle infrastrutture viarie. -FF.OO., FF.AA., Polizia Municipale/Provinciale 112, 113, 115 -Responsabile funzione Volontariato (F3) -FF.OO., FF.AA., Polizia Municipale/Provinciale 112, 113, 115 -Responsabile funzione Volontariato (F3) -FF.OO., FF.AA., Polizia Municipale/Provinciale 112, 113, 115 -Responsabile funzione Volontariato (F3) FF.OO., FF.AA., Polizia Municipale/Provinciale 112, 113, 115 Controllo deflusso popolazione Verifica evacuazioni aree a rischio Vigilanza edifici Sicurezza della popolazione 92

RESPONSABILE FUNZIONE TELECOMUNICAZIONI (F8) Curreli Riccardo Mantiene il contatto con i referenti locali degli Enti gestori dei servizi di telecomunicazione e dei radioamatori, con il Presidio territoriale e con le squadre di volontari inviate sul territorio. -TLC -Referente della Funzione Volontariato (F3) Garantire la continuità delle comunicazioni tra gli operatori di emergenza ed il centro di coordinamento RESPONSABILE FUNZIONE ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE (F9) Albertini Eolo Provvede ad attivare il sistema di allarme PREVIA PRECISA INDICAZIONE DEL SINDACO -Popolazione -Responsabile Funzione Volontariato (F3) Assistenza alla popolazione. Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata. Coordina le attività di evacuazione della popolazione delle aree a rischio Provvede al censimento della popolazione evacuata evidenziando l eventuale presenza di stranieri specificandone la nazionalità Garantisce la prima assistenza e le informazioni nelle aree di attesa. Garantisce il trasporto della popolazione verso le aree di accoglienza. Garantisce l assistenza continua alla popolazione nelle aree di attesa e nelle aree di accoglienza. Provvede al ricongiungimento delle famiglie. Garantisce la diffusione delle norme di comportamento in relazione alla situazione in atto. Responsabili Funzioni: -Sanità (F2) -Volontariato (F3) Strutture Operative (F7) -Polizia Municipale Responsabile Funzione Volontariato (F3) -Responsabile Funzione Sanità (F2) -Responsabile Funzione Volontariato (F3) Responsabili Funzioni: -Volontariato (F3) -Materiali e Mezzi (F4) -Strutture Operative (F7) Responsabili Funzioni: -Sanità (F2) -Volontariato (F3) Responsabile Funzione Volontariato (F3) Responsabile Funzione Volontariato (F3) Assistenza alla popolazione. Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata Assistenza alla popolazione. Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata. Assistenza alla popolazione. Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata. Assistenza alla popolazione. Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata. Assistenza alla popolazione. Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata. Assistenza alla popolazione. Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata. Assistenza alla popolazione. Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata. 93

PROCEDURE OPERATIVE PER IL RISCHIO NEVE FASE DI ATTENZIONE SINDACO Angelo Flaiani Riceve l'avviso di Condizioni Meteorologiche avverse Contatta principali funzionari per verificarne la reale disponibilità ed organizzare un eventuale servizio squadre operative - Responsabile funzione tecnica e pianificazione (F1) -Responsabile funzione materiali e mezzi (F4) - Responsabile funzione volontariato (F3) Individuazione referente per la gestione dell'emergenza Verifica reale disponibilità e/o reperibilità RESPONSABILE FUNZIONE MATERIALI E MEZZI (F4) Ranalli Umberto Verifica la disponibilità di materiali, mezzi e personale per attività di sgombero neve Contatta le ditte per verificare la disponibilità ad effettuare gli interventi di sgombro neve Riferisce al Sindaco situazioni di eventuali criticità -Unità Operative Comunali Ditte individuate dal Piano di Emergenza per gli interventi di sgombero neve Sindaco Individuazione criticità e allertamento Allertamento Garantire flusso informativo 94

FASE DI PREALLARME SINDACO Angelo Flaiani Attiva il C.O.C. Responsabile di accesso al COC reperibile h24 - Responsabile funzione tecnica e pianificazione (F1) Attiva tutte le risorse comunali, di mezzi e personale, per le attività di sgombero neve Dirama le informazioni sullo stato di attuazione degli interventi attraverso pagina web del Comune e/o servizio Filo Diretto -Responsabile funzione materiali e mezzi (F4) - Responsabile funzione volontariato (F3) -Responsabile funzione viabilità (F7) -Responsabile funzione telecomunicazioni (F8) Operazione sgombero neve Informazione alla cittadinanza RESPONSABILE FUNZIONE TECNICA E PIANIFICAZIONE (F1) Ranalli Umberto Mancini Francesca Romana Segnala al Sindaco eventuali -Centro Funzionale criticità e l evoluzione dei fenomeni in base ai bollettini -Sindaco Garantire flusso informativo meteo. Informa la Prefettura, Regione e Provincia sulle attività in corso. Prevede la predisposizione di presidi nei punti critici Prefettura, Regione e Provincia -Responsabile funzione volontariato (F3) -Polizia Municipale Garantire flusso informativo Monitoraggio viabilità RESPONSABILE FUNZIONE MATERIALI E MEZZI (F4) Ranalli Umberto Indica agli operatori le priorità per le operazioni di sgombero neve e segue costantemente tali attività. -Unità Operative Comunali - Ditte esterne Sgombero neve -Unità Operative Comunali Dispone gli interventi di salatura dei punti critici della viabilità. Riferisce lo stato di attuazione degli interventi e sulla presenza di eventuali criticità -Polizia Municipale -Responsabile funzione strutture operative e viabilità (F7) Sindaco Gestione viabilità Garantire flusso informativo 95

RESPONSABILE STRUTTURE OPERATIVE E VIABILITA (F7) Di Marco Alfredo Dispone la ricognizione sul territorio per individuare le criticità alla circolazione Dispone il posizionamento della segnaletica stradale -Responsabile funzione Volontariato (F3) -Polizia Municipale -Responsabile funzione Volontariato (F3) -Polizia Municipale Individuazione criticità Allertamento FASE DI ALLARME SINDACO Angelo Flaiani -Responsabile funzione Tecnica e pianificazione (F1) Convoca i responsabili delle Funzioni di Supporto ritenute necessarie Acquisisce attraverso il C.O.C. tutte le informazioni in merito alle criticità rilevate e alla situazione sulla viabilità Dispone le ordinanze necessarie alla gestione dell'emergenza -Responsabile funzione Volontariato (F3) -Responsabile funzione Materiali e mezzi (F4) -Responsabile funzione strutture operative locali e viabilità (F7) -Responsabile funzione Tecnica e pianificazione (F1) -Responsabile funzione Volontariato (F3) -Responsabile funzione Materiali e mezzi (F4) -Responsabile funzione strutture operative locali e viabilità (F7) -Responsabile funzione Tecnica e pianificazione (F1) -Responsabile funzione Servizi essenziali ed attività scolastica(f5) Creare un efficace coordinamento operativo locale Individuazione criticità e monitoraggio della situazione Salvaguardia popolazione 96

RESPONSABILI FUNZIONE TECNICA E PIANIFICAZIONE (F1) Ranalli Umberto Mancini Francesca Romana -Sindaco Monitora i punti critici del territorio e dirama le informazioni sullo stato di attuazione degli interventi. Emana comunicati ufficiali da pubblicare Dispone le ordinanze necessarie alla gestione dell'emergenza. -Responsabile funzione Volontariato (F3) -Responsabile funzione Materiali e mezzi (F4) -Responsabile funzione telecomunicazioni (F8) Responsabile funzione telecomunicazioni (F8) -Sindaco -Responsabile funzione Servizi essenziali ed attività scolastica(f5) Individuazione criticità e monitoraggio della situazione Garantire flusso informativo Salvaguardia popolazione RESPONSABILE FUNZIONE VOLONTARIATO (F3) Albertini Eolo Contatta i Responsabili delle Associazioni di volontariato presenti sul territorio per assicurare l'assistenza alla popolazione e lo sgombero neve -Responsabile funzione assistenza alla popolazione (F9) Assistenza alla popolazione e predisposizione misure di salvaguardia RESPONSABILE FUNZIONE MATERIALE MEZZI (F4) Ranalli Umberto Indica agli operatori le priorità per le operazioni di sgombero neve e segue costantemente tali attività Dispone gli interventi di salatura dei punti critici della viabilità. Garantisce la funzionalità e/o il ripristino dei servizi essenziali Riferisce alla sala del C.O.C. la situazione di eventuali criticità Operatori preposti alle attività di sgombero neve Unità Operative Comunali Responsabile funzione servizi essenziali (F5) Sindaco Ripristino viabilità primaria Gestione viabilità Ripristino servizi essenziali Garantire flusso informativo 97

RESPONSABILE STRUTTURE OPERATIVE E VIABILITA (F7) Di Marco Alfredo Dispone la ricognizione sul Polizia Municipale territorio per individuare le criticità Monitoraggio situazione in atto alla circolazione Dispone la rimozione di veicoli Polizia Municipale oggetto di impedimento alle Miglioramento viabilità operazioni di sgombero Riferisce alla sala del C.O.C. la Sindaco Garantire flusso informativo situazione di eventuali criticità RESPONSABILE FUNZIONE TELECOMUNICAZIONE (F8) Curreli Riccardo Dirama le informazioni sullo stato di attuazione degli interventi attraverso pagina web del Comune Aggiornamenti in tempo reale Sentito il Sindaco emette comunicati ufficiali da pubblicare sulla pagina web del Comune, Aggiornamenti in tempo reale Informa le testate dei quotidiani e le emittenti TV e radio, locali sulla situazione in atto Responsabile funzione tecnica e pianificazione (F1) Responsabile funzione tecnica e pianificazione (F1) Mezzi d informazione Informazione alla cittadinanza Informazione alla cittadinanza Informazione alla cittadinanza RESPONSABILE FUNZIONE ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE (F9) Albertini Eolo Assicura l'assistenza sanitaria alla popolazione Segnala agli operatori le priorità di intervento per l'accessibilità allo strumento di prima assistenza sanitaria ed alle farmacie Riferisce alla sala del C.O.C. la situazione di eventuali criticità -Responsabile funzione sanità (F2) -Responsabile funzione volontariato (F3) -Responsabile funzione sanità (F2) -Responsabile funzione volontariato (F3) -Responsabile funzione viabilità (F7) Sindaco Assistenza sanitaria Assistenza sanitaria Garantire flusso informativo 98

A.P.S. - AREA DI PRIMO SOCCORSO N. 1 Comune Folignano Località Capoluogo INDIRIZZO: VIA CALCAGNI COORDINATE: 42 49 14 N 13 38 13 E PROPRIETÀ COMUNE DI FOLIGNANO USO ATTUALE CAMPO DA CALCIO DESTINAZIONE PREVISTA AREA PRIMO SOCCORSO - ZONA 1 SUPERFICIE 5.000 M 2 ACCESSI CARRAI SI RECINZIONE SI STRUTTURE ACCESSORIE SPOGLIATOI OSTACOLI INTERNI NO TIPO DI FONDO TERROSO ILLUMINAZIONE SI PRESE D ACQUA SI NOTE -

A.P.S. - AREA DI PRIMO SOCCORSO N. 2 Comune Folignano Località Capoluogo INDIRIZZO: VIA VIE VECCHIE - VIA GORIZIA COORDINATE: 42 49 12 N 13 37 58 E PROPRIETÀ COMUNE DI FOLIGNANO USO ATTUALE PARCO GIOCHI DESTINAZIONE PREVISTA AREA PRIMO SOCCORSO - ZONA 2 SUPERFICIE 4.600 M 2 ACCESSI CARRAI NO RECINZIONE SI STRUTTURE ACCESSORIE SEDE GRUPPO COMUNALE PROTEZIONE CIVILE OSTACOLI INTERNI SI TIPO DI FONDO ERBOSO ILLUMINAZIONE SI PRESE D ACQUA SI NOTE -

A.P.S. - AREA DI PRIMO SOCCORSO N. 3 Comune Folignano Località Castel Folignano INDIRIZZO: VIA COLLE ALTO COORDINATE: 42 48 58 N 13 38 11 E PROPRIETÀ PRIVATI USO ATTUALE CAMPO AGRICOLO DESTINAZIONE PREVISTA AREA PRIMO SOCCORSO - ZONA 3 SUPERFICIE 640 M 2 ACCESSI CARRAI NO RECINZIONE SI STRUTTURE ACCESSORIE NO OSTACOLI INTERNI NO TIPO DI FONDO ERBOSO ILLUMINAZIONE SI PRESE D ACQUA NO NOTE -

A.P.S. - AREA DI PRIMO SOCCORSO N. 4 Comune Folignano Località Piane di Morro INDIRIZZO: VIA G. VERGA - VIA S.ANTONIO COORDINATE: 42 49 15 N 13 39 06 E PROPRIETÀ COMUNE DI FOLIGNANO USO ATTUALE CAMPO SPORTIVO DESTINAZIONE PREVISTA AREA PRIMO SOCCORSO - ZONA 4 SUPERFICIE 7.000 M 2 ACCESSI CARRAI SI RECINZIONE SI STRUTTURE ACCESSORIE SPOGLIATOI OSTACOLI INTERNI NO TIPO DI FONDO ERBOSO ILLUMINAZIONE SI PRESE D ACQUA SI NOTE -

A.P.S. - AREA DI PRIMO SOCCORSO N. 5 Comune Folignano Località Piane di Morro INDIRIZZO: VIA VITERBO P. ZZA G. PAOLO II COORDINATE: 42 49 29 N 13 39 11 E PROPRIETÀ COMUNE DI FOLIGNANO USO ATTUALE PIAZZA DESTINAZIONE PREVISTA AREA PRIMO SOCCORSO - ZONA 5 SUPERFICIE 8.000 M 2 ACCESSI CARRAI NO RECINZIONE NO STRUTTURE ACCESSORIE NO OSTACOLI INTERNI NO TIPO DI FONDO ASFALTATO ILLUMINAZIONE SI PRESE D ACQUA SI NOTE -

A.P.S. - AREA DI PRIMO SOCCORSO N. 6 Comune Folignano Località Case di Coccia INDIRIZZO: VIA IMPERIA COORDINATE: 42 49 48 N 13 38 34 E PROPRIETÀ COMUNE DI FOLIGNANO USO ATTUALE ZONA VERDE PUBBLICO/RICREATIVA DESTINAZIONE PREVISTA AREA PRIMO SOCCORSO - ZONA 6 SUPERFICIE 3700 M 2 ACCESSI CARRAI NO RECINZIONE SI STRUTTURE ACCESSORIE SI OSTACOLI INTERNI NO TIPO DI FONDO ERBOSO ILLUMINAZIONE SI PRESE D ACQUA SI NOTE -

A.P.S. - AREA DI PRIMO SOCCORSO N. 7 Comune Folignano Località Villa Pigna Alta INDIRIZZO: VIA CAGLIARI -VIA COSENZA COORDINATE: 42 49 27 N 13 39 33 E PROPRIETÀ COMUNE DI FOLIGNANO USO ATTUALE PARCO GIOCHI DESTINAZIONE PREVISTA AREA PRIMO SOCCORSO - ZONA 7 SUPERFICIE 6.500 M 2 ACCESSI CARRAI NO RECINZIONE NO STRUTTURE ACCESSORIE NO OSTACOLI INTERNI SI TIPO DI FONDO ERBOSO ILLUMINAZIONE SI PRESE D ACQUA SI NOTE -

A.P.S. - AREA DI PRIMO SOCCORSO N. 8 Comune Folignano Località Villa Pigna Alta INDIRIZZO: VIA AVELLINO COORDINATE: 42 49 53 N 13 37 46 E PROPRIETÀ COMUNE DI FOLIGNANO USO ATTUALE PARCO GIOCHI - CAMPO DA CALCIO DESTINAZIONE PREVISTA AREA PRIMO SOCCORSO - ZONA 8 SUPERFICIE 4.600 M 2 ACCESSI CARRAI NO RECINZIONE SI STRUTTURE ACCESSORIE OSTACOLI INTERNI SPOGLIATOI SI (PARCO GIOCHI) NO (CAMPO DA CALCIO) TIPO DI FONDO ERBOSO - TERROSO ILLUMINAZIONE SI PRESE D ACQUA SI NOTE -

A.P.S. - AREA DI PRIMO SOCCORSO N. 9 Comune Folignano Località Villa Pigna Bassa INDIRIZZO: P.ZZA S. BOLIVAR VIA DON BOSCO COORDINATE: 42 49 59 N 13 38 11 E PROPRIETÀ COMUNE DI FOLIGNANO USO ATTUALE PARCO GIOCHI PIAZZA SIMON BOLIVAR DESTINAZIONE PREVISTA AREA PRIMO SOCCORSO - ZONA 9 SUPERFICIE 8.200 M 2 ACCESSI CARRAI NO RECINZIONE SI STRUTTURE ACCESSORIE NO OSTACOLI INTERNI SI TIPO DI FONDO ERBOSO ILLUMINAZIONE SI PRESE D ACQUA SI NOTE -