Newsletter 03/2013. Introduzione. Il modello italiano Ege a 6 fasi. La Condizione zero IL MOBBING COME FATTORE DI MALESSERE ORGANIZZATIVO



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Codroipo, lì 14 marzo 2013 Prot. 4913LM Newsletter 03/2013 Introduzione IL MOBBING COME FATTORE DI MALESSERE ORGANIZZATIVO Nella newsletter precedente abbiamo esposto il fenomeno del mobbing con particolare attenzione agli attori dello stesso, ovvero la vittima, l aggressore (o gli aggressori) e gli spettatori. Ora analizzeremo le fasi che distinguono questa pratica e ne illustreremo le principali conseguenze a livello individuale, aziendale e sociale. Il modello italiano Ege a 6 fasi La Condizione zero Il Mobbing non è una situazione stabile, ma un processo in continua evoluzione. Il modello più famoso per definire gli stadi che il Mobbing attraversa è quello a 4 fasi elaborato da Leymann che però è inadeguato ed inapplicabile ad una realtà sociale come quella italiana, essendo questa per troppi versi distante ed inconfrontabile da quella germanica o nordeuropea all interno della quale, e per la quale, esso era stato elaborato. L adattamento alla realtà italiana, chiamato modello italiano Ege, si compone di sei fasi precedute da una sorta di pre-fase, detta Condizione Zero, che ancora non è Mobbing, ma che ne costituisce l indispensabile presupposto. Una tipica azienda italiana, diversamente da quanto accade nella cultura nordeuropea, presenta come situazione iniziale un conflitto ECONSULTING del dott. Luciano Martinelli Via Roma, 15 int. 3 33033 Codroipo (UD) Tel. +39 0432 912402 Fax +39 0432 912404 - C.F. MRTLCN68R31C817V P.IVA 01957410309 E.mail:info@studioeconsulting.eu Web Site: www.studioeconsulting.eu Posta elettronica certificata: info@pec.studioeconsulting.eu

2 fisiologico, normale ed accettato che manifesta una generale volontà di elevarsi sugli altri. Questa conflittualità non costituisce Mobbing, anche se è evidentemente un terreno fertile al suo sviluppo. La 1 fase Il conflitto mirato La 2 fase L inizio del mobbing La 3 fase Primi sintomi psico-somatici somatici La 4 fase Errori ed abusi dell amministrazione del personale La 5 fase Serio aggravamento della salute psico-fisica della vittima In questa fase il conflitto fisiologico di base, da una situazione stagnante, si incanala in una determinata direzione, ovvero si individua una vittima e verso di essa si dirige la conflittualità generale. In questo momento l obiettivo non è più solo quello di emergere, ma quello di distruggere l avversario. Inoltre, il conflitto non è più oggettivo e limitato al lavoro, ma sempre più adesso sbanda verso argomenti privati. Gli attacchi da parte del mobber non causano ancora sintomi o malattie di tipo psico-somatico sulla vittima, ma tuttavia le suscitano un senso di disagio e fastidio. Essa percepisce un inasprimento delle relazioni con i colleghi ed è portata quindi ad interrogarsi su tale mutamento. La vittima comincia a manifestare dei problemi di salute e questa situazione può protrarsi anche per lungo tempo. Questi primi sintomi riguardano in genere un senso di insicurezza, l insorgere dell insonnia e problemi digestivi. Il caso di Mobbing diventa pubblico e spesso viene favorito dagli errori di valutazione da parte dell ufficio del Personale. La fase precedente, che porta in malattia la vittima, è la preparazione di questa fase, in quanto sono di solito le sempre più frequenti assenze per malattia ad insospettire l Amministrazione del Personale. In questa fase il mobbizzato entra in una situazione di vera disperazione. Di solito soffre di forme depressive più o meno gravi e si cura con psicofarmaci e terapie, che hanno solo un effetto palliativo in quanto il problema sul lavoro non solo resta, ma tende ad aggravarsi. La vittima finisce col convincersi di essere essa stessa la causa di tutto o di vivere in un mondo di ingiustizie contro cui nessuno può nulla, precipitando ancora di più nella depressione. La 6 fase Esclusione dal mondo del lavoro Implica l esito ultimo del Mobbing, ossia l uscita della vittima dal posto di lavoro, tramite dimissioni volontarie, licenziamento, ricorso

3 al pre-pensionamento o anche esiti traumatici quali il suicidio, lo sviluppo di manie ossessive, l omicidio o la vendetta sul mobber. Il doppio-mobbing Il Doppio Mobbing, concetto introdotto da Ege, è legato al ruolo particolare che la famiglia ricopre nella società italiana. In Italia, il legame tra individuo e famiglia è molto forte, conseguentemente, possiamo ipotizzare che, in linea generale, la vittima di una situazione di Mobbing tenda a cercare aiuto e consiglio a casa. Il Mobbing, però, perdura inesorabilmente nel tempo, e proprio nella lunga durata ha la sua forza devastante. La famiglia protettrice e generosa, raggiunto un certo limite, improvvisamente cambia atteggiamento, cessando di sostenere la vittima e cominciando invece a proteggere se stessa dalla forza distruttiva del Mobbing. Ciò significa che la famiglia si richiude in se stessa, per istinto di sopravvivenza, e passa sulla difensiva. Si tratta naturalmente di un processo inconscio: nessun componente sarà mai consapevole di aver cessato di aiutare e sostenere il proprio caro. Il Doppio Mobbing indica la situazione in cui la vittima si viene a trovare in questo caso: sempre bersagliata sul posto di lavoro e per di più privata della comprensione e dell aiuto della famiglia. Il Mobbing a cui è sottoposto è raddoppiato: ora non è solo presente in ufficio, ma continua, a con altre modalità, anche dopo, a casa. Il bossing Il mobbing strategico si ha quando l'attività vessatoria e dequalificante tende ad espellere il lavoratore, per far posto ad un altro lavoratore. Il Bossing è un termine che indica azioni compiute dalla direzione o dall'amministrazione del personale e che assume i contorni di una vera e propria strategia aziendale, volta alla riduzione, ringiovanimento o razionalizzazione del personale, oppure alla semplice eliminazione di una persona indesiderata. Viene attuato con il preciso scopo di indurre il dipendente alle dimissioni. Può attuarsi in modalità differenti ma con lo scopo comune di creare un clima di tensione intollerabile. In Italia la pratica del Bossing trova condizioni molto favorevoli per prosperare: la crisi latente e continuativa, infatti, causa necessariamente un elevato livello di disoccupazione e conseguentemente un altissima paura da parte dei lavoratori di perdere il proprio posto. In questa situazione la pressione che il

4 datore di lavoro ha la possibilità di esercitare sul dipendente con la minaccia del posto di lavoro diventa facilmente uno strumento di Mobbing pianificato. In quest ottica il mobbing assume un significato più preciso se letto all interno dell organizzazione del lavoro. Le esigenze di flessibilità sono diventate così variabili e rispondenti a bisogni così diversi tra loro che neppure gli alti livelli dei quadri e dei funzionari, se non addirittura dei dirigenti, hanno forme di garanzia. Si tratta della seconda generazione della flessibilità. Parallelamente, poi, viene introdotta una forma di flessibilità, che potremmo chiamare orizzontale, gestita attraverso la concorrenza tra colleghi. Non potendo aumentare la produttività dall applicazione diretta del lavoro, si cerca di ottenere nuovi profitti attraverso un meccanismo di pura ricombinazione dei fattori produttivi. Le conseguenze del mobbing Per la vittima il Mobbing significa prima di tutto problemi di salute, legati alla somatizzazione della tensione nervosa. Il nervosismo causa spesso palpitazioni, tremori, difficoltà respiratorie, problemi di espressione, gastriti e disturbi digestivi. Un altra sfera dell esistenza che risente dello stress è il sonno: incubi, sonno interrotto, insonnia. Spesso poi il mobbizzato manifesta disturbi alle funzioni intellettuali: annebbiamento della vista, difficoltà di memoria e di concentrazione e molto frequenti sono i sintomi da pressione psicologica più evidenti, come capogiri e svenimenti. Il Mobbing causa poi alla vittima anche danni finanziari, spesso di entità considerevole: pensiamo alle costose visite mediche specialistiche ed alle sedute psicoanalitiche, oltre alla scomparsa della regolare entrata mensile dello stipendio nei casi in cui il Mobbing sfocia nella perdita del posto di lavoro. Il Mobbing però causa anche danni di tipo sociale, cioè il crollo della sua immagine sociale e la perdita di colleghi, di collaboratori o di amici che non sopportano più l umore depressivo o del partner che se ne va convinto che sia un fallito. Per concludere, gli umori altalenanti o insopportabili del mobbizzato possono compromettere anche la famiglia e/o la relazione di coppia, fino a portare a separazioni e divorzi. Una recentissima ricerca della Baylor Universìty di Waco, in Texas, ha concluso che il mobbing mina il rapporto di coppia: analizzando 280 lavoratori, gli studiosi americani hanno evidenziato una correlazione fra gli episodi di soprusi e le separazioni.

5 Per l azienda il Mobbing ha effetti ugualmente devastanti, principalmente sul piano economico: sicuramente se un imprenditore fosse a conoscenza dei veri danni del Mobbing, lo combatterebbe con decisione e rapidità. Il calcolo dei costi aziendali deve tener conto del calo delle prestazioni lavorative della vittima, delle sue assenze retribuite per malattia, dei costi dei sostituti durante tali assenze e della perdita di tempo lavorativo dei mobber. Anche per l azienda poi il Mobbing ha conseguenze che vanno ben oltre quelle - non poco importanti - dei costi. Ci sono infatti anche conseguenze gravi sul piano sociale: se i dipendenti si dimostrano scontenti delle condizioni di lavoro a cui sono costretti e ne parlano al di fuori, l immagine della ditta ne risente inevitabilmente e la concorrenza può approfittarne. C è poi un altra entità che viene gravemente danneggiata dal Mobbing, la società stessa. Pensiamo ad un mobbizzato costretto a protratte assenze per malattia: l INPS eroga denaro all azienda affinché questa persona sia regolarmente retribuita e la ASS contribuisce alle spese per gli interventi necessari al suo stato di salute. Considerando poi un estrema conseguenza a cui il mobbing può portare, ovvero ad un caso di invalidità professionale permanente, la vittima può essere costretta al pre-pensionamento. Anche in questo caso i costi per la società sono enormi: non si deve infatti considerare solo la pensione che riceve con anticipo, ma anche ai contributi sullo stipendio che non versa più e alla perdita sociale della risorsa umana relativa alla sua attività lavorativa che non svolge più. Come difendersi dal mobbing Non bisogna sperare che la situazione si risolva da sola, purtroppo con il tempo, la persecuzione psicologica sul posto di lavoro tende ad aggravarsi. Bisogna resistere e creare una base di elementi che potrebbero diventare prove giuridiche. 1) Non cedete allo scoraggiamento e alla depressione. L'ansia e il senso di inadeguatezza che si provano sono causati dal mobbing e non ne sono essi stessi la causa. La situazione non dipende da una incapacità personale, al contrario le vittime del mobbing sono spesso i lavoratori più dotati, coscienziosi e brillanti. 2) Non pensate alle dimissioni. La prima cosa alla quale un mobbizzato pensa è quella di fuggire e di liberarsi dalla situazione stressante, dando le dimissioni. Ma abbandonare il posto di lavoro è comunque una sconfitta perché

6 l aggressore rimarrà impunito ed il mobbizzato vivrà le dimissioni come una sconfitta 3) Createvi una base di elementi che potrebbero diventare prove giuridiche: prendere nota, nel modo più dettagliato possibile, di tutti gli attacchi (verbali e non) con data, luogo e persone coinvolte è utile rivolgersi ad uno specialista esperto in questo tipo di problematiche. In ogni caso ci si può anche rivolgere ai sindacati o ai centri di ascolto delle ASL contattare altre persone con lo stesso problema o che l'hanno avuto in passato. Parlare con i colleghi non partecipi all'aggressione che eventualmente potrebbero testimoniare in vostro favore. Parlare del mobbing ai responsabili dell'azienda: in modo dettagliato, con calma e alla presenza di un collega. Se il colloquio non sortisce effetti, inoltrare una nota formale scritta. Solo in ultima analisi,rivolgersi alle vie legali. 4) Rivolgetevi ad un buon avvocato giuslavorista che abbia già trattato cause di mobbing, che sicuramente non abbia legami con la vostra azienda. In alternativa ci si può rivolgere agli sportelli mobbing dei sindacati. Nella scelta tra procedimento penale e/o civile, (causa di lavoro, risarcimento del danno biologico), preferite dapprima il procedimento civile. 5) Iscrivetevi ad un associazione contro il mobbing. Rimanendo a completa disposizione per ulteriori approfondimenti sulla tematica trattata, lo scrivente studio porge i più cordiali saluti dott. Luciano Martinelli Approfondimento documentale e stesura dei testi ad opera della dott.ssa Alessia Petrussa Fonti consultate per la stesura della presente newsletter: La persecuzione psicologica sul posto di lavoro a cura della Dott.ssa Anna Zanon. www.studenti.it, 27 febbraio 2006. Mobbing: che cos è il terrore psicologico sul posto di lavoro a cura di Harald Ege. Proteo n. 2000-2. Mobbing: prodotto tipico della concertazione a cura di Fabio Sebastiani. Proteo n. 2000-2. Mobbing, un'emergenza sociale a cura di Isabella Fantigrossi. OK LA SALUTE PRIMA DI TUTTO 02/2012 Il presente elaborato è stato redatto utilizzando il font Sprang eco sans il cui utilizzo intensivo comporta un contenimento del 20% nel consumo annuale di toner (fonte consultata www.ecofont.eu) D.Lgs 196/03 (T.U. sul corretto trattamento dei dati e sulla tutela della privacy): secondo quanto previsto da tale disposto normativo in qualsiasi momento potrete non ricevere più circolari/comunicati da parte dello scrivente Studio rispedendo la presente comunicazione e scrivendo "CANCELLA" in oggetto.