CERVINO CINEMOUNTAIN FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI MONTAGNA 1 AGOSTO 2009



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CERVINO CINEMOUNTAIN FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI MONTAGNA 1 AGOSTO 2009 E il giorno del verdetto per i film in concorso a questa XII. edizione del Cervino CineMountain. Dopo le ultime proiezioni la giuria formata da Amanda Sandrelli, Luca Maspes, Jean Troillet, Joan Salarich e Françoise Foucault emetterà il verdetto che assegnerà gli ambiti Premi. Agli organizzatori il compito di raccogliere le schede per l assegnazione del Premio del Pubblico. Questi gli eventi della penultima giornata di appuntamenti a Valtournenche per la XII. edizione del Cervino Cinemountain. Valtournenche ore 9,30-12,30 Sala Congressi Centro Polivalente ore 14,30-17 Sala Congressi Centro Polivalente ore 17 Espace Montagne Centro Polivalente Incontro editoriale: Kurt Diemberger presenta La danza sulla corda (Il Corbaccio editore, 2009) ore 18 Sala Congressi Centro Polivalente Cerimonia di Premiazione del XII Cervino CineMountain Festival in collaborazione con il Consiglio regionale della Valle d Aosta ore 21 Piazza della Chiesa Omaggio ad Achille Compagnoni Italia K2 di Marcello Baldi, Italia 1955 Intervengono Igor Man, Kurt Diemberger, Lino Lacedelli e Michele Compagnoni in collaborazione con la RAI SEDE REGIONALE VALLE D AOSTA Breuil-Cervinia ore 24 Club Bianconiglio Around Midnight con El Negro Nel dettaglio Valtournenche ore 9,30>12,30 Sala Congressi Centro Polivalente Goleshovo di Ilian Metev, Regno Unito/Bulgaria 2008, 34 minuti Le campagne bulgare sono uno dei più tragici esempi di spopolamento. Questo film narra della scomparsa di Goleshovo, una cittadina dimenticata tra le montagne. Un gruppo di persone lotta per la sopravvivenza: un prete smemorato porta la comunità alla confusione, una coppia è alle prese con un asino, una donna dà il benvenuto agli amici con delle canzoni. Ritorneranno mai i loro figli? Realizzato con grande attenzione alla forma, Goleshovo è un documentario che vuole ritrarre in modo austero la speranza. Ilian Metev, violinista fin da ragazzino, ha trovato nella realizzazione cinematografica un modo per far convergere il suo interesse per le persone e la sua sensibilità musicale. Dopo aver lavorato per numerose agenzie di design e di comunicazione, nel 2008 si è laureato in direzione di documentari presso la National Film and Television School di Londra, realizzando il progetto Goleshovo, vincitore del BBC Development Award. Ten, a cameraman s tale, di Guido Perrini, Svizzera 2008, 36 minuti Il documentario, girato in pellicola 16mm, è dedicato allo snowboard freeride e presenta alcuni dei migliori freeriders al mondo: Xavier De Le Rue, Nicolas e Loris Falquet, Henrik Windstedt, Jeremy Jones, Phil Meier, Jean-Yves Michellod e Geraldine Fasnacht. Passione e pericolo sono gli

ingredienti essenziali di questo film, girato sulle nevi dell Alaski, del Cile, del Canda e della Russia. Guido Perrini vive e lavora in Svizzera, dove è cameraman e direttore della fotografia freelance, specializzato in fotografia sportiva e riprese d azione, specialmente di discipline sportive come sci e snowboard. L altra cara de la Forca di Oriol Garcia Farré, Spagna 2008, 56 minuti Quattro scalatori contemporanei simulano, nelle stesse condizioni tecniche del 1928, la realizzazione dell itinerario che portò a conquistare una vetta, quella del Pedraforca in Catalogna, fino ad allora ritenuta impossibile anche a causa dei tre tentativi falliti sullo stesso versante nord. Il capospedizione, allora, era Lluís Estasen, un uomo che con la sua perseveranza non conquistò solo il Pedraforca, ma indusse un significativo cambiamento di mentalità nel mondo dell alpinismo. Oriol Garcia Farré si è laureato in Storia Medievale presso la Universitàt Autónoma de Barcelona, per poi svolgere un dottorato in Archeologia e documentaristica medievale e, infine, diplomarsi in Multimedia presso la Universitàt Oberta de Catalunya. Ha svolto attività di ricerca archeologica e documentaristica, diventando poi redattore e responsabile di progetti interattivi per Multimédia Interacción. Dal 2003 è regista, produttore e sceneggiatore presso la casa di produzione Fanàtik Visual. Pustelniks in the mountains di Miroslav Dembinski, Polonia 2008, 59 minuti I personaggi principali del film sono l alpinista Piotr Pustelnik, conquistatore di 8000 impegnato nella scalata dell Annapurna, e gli arrampicatori Adam e Pawel Pustelnik, figli di Piotr. Lo scopo del film è dipingere la loro differenza di atteggiamento nei confronti della montagna e, in un ottica molto più generale, nei confronti della vita. Guardare alle profonde differenze di atteggiamento permette di evocare un problema di respiro universale: il conflitto generazionale. L utilizzo di due stili completamente diversi - una documentazione più formale per la spedizione himalayana, contrapposta ai freschi videoclip dei ragazzi impegnati in Yosemite - acuisce le differenze tra il padre e i suoi figli e permette all autore del film di dare la sua visione personale. Miroslav Dembinski è nato nel 1959 a Bydgoszcz, in Polonia. Dopo la laurea in matematica presso la Copernicus University, dove è stato anche assistente per alcuni anni, ha iniziato gli studi nel 1989 presso il dipartimento di Regia Cinematografica della Polish National Film School di Lodz. Autore di numerosissimi documentari e serie televisive, Dembinski ha ottenuto premi per i suoi lavori sin dagli esordi, con il riconoscimento al Young Polish Film Festival per The cause smaller than life. Pustelniks in teh mountains è il suo ultimo documentario, che segna un ritorno al tema della montagna, vincitore del Grand Prix del Festival Internazionale del Cinema di Montagna di Bansko (Bulgaria) ore 14,30>17 Sala Congressi Centro Polivalente L eau qui fait tourner la roue di Jean-François Amiguet, Svizzera 2008, 19 minuti La famiglia Crisinel vive, da tre generazioni, al ritmo dell acqua che scorre vicino alla loro fattoria, in un luogo isolato del Jura. Già nel 1900, quando la famiglia costruì la fattoria in questo luogo, il mulino e la segheria funzionavano grazie all acqua della Morvaz, un fiumiciattolo che ha la particolarità di avere sempre dell acqua, estate e inverno. Ancora in funzione, la segheria è un attività accessoria all agricoltura, i cui ricavi permettono di apportare dei miglioramenti alla fattoria. Jean-François Amiguet è nato a Vevey nel 1950. Laureato a Losanno in Scienze Politiche, lavora come tecnico nei film di Alain Tanner, Marcel Schupbach e Yves Yersin, prima di diventare regista nel 1971. Il suo primo lungometraggio, Alexandre, è del 1983, ma è nel 1988 che ha raggiunto la fama internazionale, quando il suo La Meridienne è stato selezionato a Cannes. Amante della montagna e realizzatore di numerosi servizi per la Televisione Svizzera Rumantcha, nel 2004 ha vinto la Genziana d Oro - Città di Bolzano al Trento FilmFestival con Au sud des nuages.

Dog sled man di Marco Preti, Italia 2009, 30 minuti L Iditarod è la corsa per cani da slitta più famosa del mondo: i concorrenti non sfidano soltanto gli avversari, ma la furia della natura, per percorrere le oltre mille miglia di lande desolate e fiumi ghiacciati in Alaska che costituiscono il percorso. Fabrizio Lovati è un musher che partecipa alla gara da diversi anni. Dopo aver creciuto e allenato i propri cani in Alaska, ha deciso di riportarli a casa, in Valle d Aosta, ma non prima di aver portato a termine l edizione 2008 dell Iditarod. Marco Preti è nato a Brescia nel 1956 ed è un regista e operatore che ama confrontarsi con la natura estrema, sia essa rappresentata dalla montagna, dal deserto o dall oceano. Dopo anni di attività alpinistica professionale (come guida, ma anche come maestro di sci) all età di 30 anni si dedica al documentarismo, frequentando i corsi di sceneggiatura di McKee, di regia di Richards e di recitazione di De Fazio. Quei momenti così intensi di Carlo Rossi, Italia 2009, 22 minuti Protagonista del film è Abele Blanc, alpinista valdostano di Aymavilles, guida alpina, con al suo attivo tredici 8000. Illustrato interamente da immagini realizzate dall alpinista durante le sue spedizioni, il documentario svela il percorso intimo e profondo attraverso il quale Abele Blanc, che ama ripetere di aver raggiunto l apice della sua esperienza con la salita del K2 nel 2000, è giunto a scoprire l energia che unisce gli uomini e a considerare la natura un vero paradiso. Carlo Rossi è nato ad Aosta nel 1954. Dopo aver svolto per venticinque anni il ruolo di programmista e regista per la Rai, presso la sede regionale per la Valle d Aosta, dal 2008 è regista indipendente. Prolifico realizzatore, ha spesso privilegiato nelle sue opere i temi dell alpinismo e della montagna, ottenendo riconoscimenti nei festival di Antibes-Juan-Les-Pins, Les Diablerets, Lessinia e Cervinia. Racines di Eileen Hofer, Svizzera 2008, 16 minuti In un villaggio turco la cui esiistenza è minacciata dalla costruzione di una diga, un padre vedovo e disoccupato fa di tutto per riuscire a celebrare dignitosamente i 9 anni del figlio, il cui più grande sogno è riuscire, un giorno, a volare come i supereroi Spiderman e Superman. Il film ha ottenuto il Grand Prix al festival di Autrans nel 2008 come miglior cortometraggio. Eileen Hofer ha origini turco-libanesi ed è nata in Svizzera, a Zurigo, nel 1972. Ha studiato lettere e si è specializzata a Madrid in storia del cinema, ha lavorato come addetto stampa per un festival cinematografico e nel dipartimento fiction della TSR. Giornalista per un quotidiano svizzero, è stata per due anni redattrice di una rivista, prima di lanciarsi nella regia. Racines è il suo primo cortometraggio di fiction. Prezzemolo, sensa pile sensa curént elètrica di Sandro Gastinelli e Marzia Pellegrino, Italia 2008, 52 minuti Mario Collino è meglio conosciuto come Prezzemolo. Personaggio attraverso cui rivive tutta la sapienza popolare fatta di modi di dire e filastrocche, Prezzemolo si aggira per le piazze, e lo si può incontrare alle prese con le sue dumùre et na vira, i giochi di una volta. Il documentario si propone di essere un viaggio nella singolare personalità di Prezzemolo, a passeggio insieme a Mario nella pianura cuneese o lungo i tornanti che portano ai 2000 metri del santuario di Sant Anna di Vinadio. Sandro Gastinelli e Marzia Pellegrino sono sposati dal 1991 e, da allora, è nata in loro la passione per il racconto di storie attraverso le immagini. Soggetto prediletto della coppia, la gente delle Alpi Occidentali, dove vivono a Rosbella di Boves, con i loro due figli e soltanto altri tre abitanti. Insieme hanno realizzato una dozzina di film documentari, ottenendo anche riconoscimenti nei festival di Autrans, Les Diablerets, Trento e Cervinia. ore 17 Espace Montagne Centro Polivalente Incontro editoriale: Kurt Diemberger presenta La danza sulla corda (Il Corbaccio editore, 2009). In questo libro parlo di enigmi, di fortuna e di maledizione in montagna, ma non solo, racconto soprattutto quello che mi piace chiamare la danza sulla corda della mia vita. Sono brevi episodi che risalgono ai miei inizi sulle Alpi, ma anche esperienze decisive che mi hanno fatto comprendere dove un cammino spesso pericoloso potesse condurmi: a momenti esaltanti e a crisi profonde vissuti sulle vette dell Himalaya, a misteri affascinanti di lontani paesi, poi nuovamente a casa tua, alla vita con i tuoi cari e con glia amici nella danza sulla corda della quotidianità. Kurt Diemberger racconta le storie della sua vita, dai suoi esordi come alpinista fino agli anni grandiosi in cui conquistò due ottomila inviolati, il Broad Peak (1957) e il

Dhaulagiri (1960). E parla anche della perdita del grande amico Hermann Buhl, poco dopo la conquista del Broad Peak, del suo dolore. E una volta per tutte mette a tacere le polemiche che seguirono. Kurt Diemberger nasce a Villach, in Carinzia (Austria), nel 1932. Studia economia e commercio a Vienna. Lavora per qualche anno come insegnante e poi si dedica interamente all alpinismo, sia per mestiere, con guida alpina, che per passione. Nel 57, con Hermann Buhl e altri due compagni, conquista, senza portatori di alta quota e senza respiratori, il Broad Peak, introducendo così lo stile alpino in Himalaya. Nel 60 conquista il Dhaulagiri, sempre senza ossigeno, in prima assoluta, poi una lunga pausa di 18 anni dedicati a viaggi ed esplorazioni intorno al mondo. Nel 78 riprende a scalare le montagne più alte della terra: in primavera raggiunge la vetta del Makalu e in autunno l Everest, realizzando il primo film in sonoro sincrono dalla cima. Nel 1986, durante l estate, tenta per la terza volta l attacco al K2. E in compagnia di Julie Tullis e di altri quattro alpinisti. Raggiungono la vetta, ma durante la discesa, a quota 8000, la tragedia: Julie e gli altri si perdono per sempre nella bufera. Solo Kurt tornerà al campo base in quella tremenda estate in cui tredici alpinisti, tra i quali l italiano Renato Casarotto, persero la vita. Kurt negli anni ha scritto libri, girato film che hanno ottenuto premi e riconoscimenti in tutto il mondo. Dei suoi documentari più conosciuti ricordiamo La grande cresta di Peutérey (1962) e K2 - Sogno e destino (1989), tutti e due premiati al festival di Trento. Tra i suoi libri: Danzare sulla corda. Storie della mia vita., Corbaccio, 2009, Passi verso l'ignoto. Dal K2 all'amazzonia. Le avventure di uno dei più grandi alpinisti viventi, Corbaccio, 2005, K2. Una sfida ai confini del cielo (con Roberto Mantovani), White Star, 2004, K2 il nodo infinito. Sogno e destino, Corbaccio, 2000, Tibet. Il tetto del mondo fra passato e presente (con Maria Antonia Sironi), White Star, 1999, Gli spiriti dell'aria, Vivalda, 1997. ore 21 Piazza della Chiesa Omaggio ad Achille Compagnoni Italia K2 di Marcello Baldi, Italia 1955 Intervengono Igor Man, Kurt Diemberger, Lino Lacedelli e Michele Compagnoni in collaborazione con la RAI SEDE REGIONALE VALLE D AOSTA Ci sono uomini che non sono soltanto uomini, ma sono Storia. A volte, se non sempre, la Storia è fatta di opposti. La Storia è fatta di molte verità, di forza e debolezza, di ombre e luci: e l alpinismo, nella storia, non fa eccezione. Parallelamente, la Storia non è scritta fino a che non viene vissuta. E a viverla, nel bene e nel male, sono uomini in carne e ossa, uomini con la tempra degli eroi - almeno per quanto riguarda la Storia di cui stiamo parlando - ma con tutte le debolezze che li rendono umani. Quello che successe il 31 luglio del 1954, quando Achille Compagnoni e Lino Lacedelli raggiunsero, primi al mondo, la vetta del K2, soltanto i ghiacci della Montagna Selvaggia lo possono dire. Soltanto loro sono stati trafitti dai ramponi di quegli uomini che hanno contribuito a far risorgere l Italia del dopoguerra, soltanto loro ne hanno udito le grida, ne hanno percepito le paure, ne hanno visto i volti contratti dallo sforzo. Ciononostante abbiamo una verità storica, una verità vera: la verità vera ci dice che le cose andarono come ha sempre sostenuto Walter Bonatti, anche lui parte della spedizione di Ardito Desio che portò l Italia, se non sul tetto, almeno nella soffitta del mondo (una soffitta molto più difficile da raggiungere del tetto, tra l altro): Bonatti e Amir Mahdi portarono l ossigeno fino a quello che avrebbe dovuto essere Campo IX (oltre gli 8000 metri), Compagnoni e Lacedelli lo recuperarono il mattino successivo e raggiunsero la vetta. Bene, Bonatti ha la verità vera in tasca, ora, e nessuno mai potrà levargliela. Ma ora se n è anche andato Achille Compagnoni, nato 94 anni fa a Santa Caterina Valfurva e morto lo scorso 13 maggio all ospedale di Aosta, dopo una vita spesa ai piedi, e sulla vetta, del Cervino. Ora, quindi, è piuttosto il momento di chiudere gli occhi e pensare a queste persone, a questi esseri di carne e viscere, mentre poggiano un piede davanti all altro, su ghiacci che nessuno mai ha calpestato, avendo come meta la vetta, la gloria, e forse l infinito. Il K2, la montagna più difficile al mondo, sulla cui vetta sono giunti un decimo degli alpinisti che hanno raggiunto quella dell Everest, la montagna che non è mai stata scalata in inverno, la montagna che uccide un quarto delle persone che l affrontano. Cervinia e la Valle d Aosta hanno molti motivi per ricordare Achille Compagnoni. Al resto del mondo basta il K2. Breuil-Cervinia ore 24 Club Bianconiglio Around Midnight con El Negro

Gli El Negro nascono nel 2002 per la volontà di Simone Perron nel gennaio 2008 realizzano il primo demo dal titolo Sudore e passione vol.1. Il 2009 è l anno di sudore e passione vol.2, che completa ed arricchisce il volume 1. Quest ultimo riscuote un buon successo e viene e porta i quattro ad esibirsi, dopo un buon numero di live travolgenti, al concerto del 1 maggio a Roma. Il genere proposto è un hard/stoner rock cantato in italiano,dalle liriche molto pungenti e pregne di contenuti. Band dal suono corposo e travolgente, dà il suo meglio nelle esibizioni live, trascinanti e coinvolgenti..non deludono mai! Informazioni relative al Festival: tel. 0165/230.528 392/981.46.92 / fax 0165/360.413 Sito Internet www.cervinocinemountain.it