BOZZA NON CORRETTA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI RESOCONTO STENOGRAFICO

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CAMERA DEI DEPUTATI SENATO DELLA REPUBBLICA 1/7 COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI RESOCONTO STENOGRAFICO MISSIONE A SALERNO E NAPOLI 5 LUGLIO 2011 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE VINCENZO DE LUCA Audizione dell assessore all ambiente della provincia di Salerno. La seduta inizia alle 12.30. PRESIDENTE. Vorrei intanto ricordare che è presente l assessore e i suoi collaboratori. Come prassi da parte della Commissione, audiremo il presidente della provincia a Roma. Avverto i nostri ospiti che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico che sarà pubblicato on line sul sito della Commissione. Se lo riterranno opportuno, i lavori della Commissione proseguiranno in seduta segreta, invitando comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta. A Salerno siamo stati già un paio di anni fa. Stiamo monitorando tutto il Paese sul piano più generale, ovviamente la Campania per tutta la questione relativa ai rifiuti e, in particolar modo, al rapporto tra ciclo integrato dei rifiuti e malavita organizzata e così via. Vorremmo che fosse descritto lo stato della situazione nella provincia di Salerno. All intervento degli auditi seguiranno eventuali domande da parte dei colleghi della Commissione. Cedo la parola all assessore Fasolino. ANTONIO FASOLINO, Assessore provinciale all ambiente di Salerno. Per quanto riguarda

2/7 eventuali infiltrazioni della malavita organizzata, come ente non siamo in grado di fornire alcun tipo di delucidazione a questa Commissione perché non siamo ente inquirente, né titolare di indagini, e quindi non siamo nemmeno titolari di notizie indirettamente riservate che potremmo fornire alla Commissione. Per quanto riguarda, invece, la situazione attuale dei rifiuti in provincia di Salerno, la provincia ha immediatamente, appena ne ha avuto il potere, con un provvedimento del 28 gennaio 2010, confermato gli atti del precedente commissario per i rifiuti, l allora sindaco di Salerno, che non è riuscito ad aggiudicare la gara per il termovalorizzatore. A ottobre, quando tutti gli atti sono stati trasferiti dal comune alla provincia di Salerno, ha indetto la gara, nominato la commissione giudicatrice, di cui fa parte un membro della provincia di Salerno, un componente della prefettura e un membro del comune di Salerno e, successivamente, in data 21 giugno 2011, provveduto all aggiudicazione provvisoria dell impianto di termovalorizzazione. Tra l altro, sta arrivando anche il verbale di aggiudica dell impianto di termovalorizzazione. Nelle more il precedente commissario, l attuale sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, aveva individuato quest area in cui la provincia ha effettivamente, con conferma degli atti, ritenuto di dover non solo bandire la gara, ma anche mantenere ferma l individuazione dei lotti e dei suoli, che ovviamente sono stati acquisiti con la procedura commissariale, per cui c è un individuazione per legge di questi suoli. Il problema è che nelle more della gara, a conferma già avvenuta degli atti del commissario di Governo, il consiglio comunale della città di Salerno ha ritenuto anche di dover apportare una variante urbanistica di quei suoli, e quindi di togliere la loro destinazione. Qui ci sono gli atti, che se vuole siamo pronti a depositare, della compatibilità anche con strumento provinciale, ma ovviamente, siccome quei lotti erano stati individuati per legge, quella variante urbanistica è nulla per noi, e quindi la giudica è stata fatta proprio su quel suolo. Saranno necessari dai due ai quattro anni per la costruzione dell impianto di termovalorizzazione, ma sottolineiamo che in Campania siamo gli unici ad aver già aggiudicato la gara per un termovalorizzatore. Pertanto, rispetto alla norma abbiamo provveduto a eseguire tutti gli atti che avremmo previsti. Inoltre, è stata inviata a tutti i sindaci, dividendoli per comprensori, della provincia di Salerno una lettera successiva da parte del presidente della provincia per cercare di individuare anche dei suoli per delle nuove discariche. Parliamo di nuove discariche perché, in realtà, in provincia di Salerno abbiamo già cinque discariche aperte, che sono andate a esaurimento: quella di Sardone, quella di Parapoti, quella di

3/7 Costa-Cucchiara, quella di Basso dell Olmo e quella più famosa di Macchia Soprana. Non bisogna trascurare un elemento che non secondario: la provincia di Salerno ha nel suo territorio il Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, zona sottoposta a vincoli di ogni natura; la costiera amalfitana, sottoposta, a sua volta, a vincoli di ogni natura; la Valle del Sele, con i suoi vincoli di natura paesaggistico-archeologica per la presenza del sito di Paestum; nel Parco del Cilento, Velia, sito di rilievo storico e archeologico. Pertanto, è anche difficile una nuova individuazione di altre discariche da aprire. Va aggiunto che dal 2009 la provincia di Salerno con una conferenza dei servizi si era dotata di tutti i pareri per la riapertura della discarica di Macchia Soprana. Quando tutti i pareri erano già pervenuti, il Ministero dell ambiente ha ritenuto che le analisi di quel sito non fossero compatibili, e quindi non abbiamo potuto aprirlo. Al momento sono allo studio, anche ai sensi dell articolo 191 del Codice dell ambiente, le possibilità per uscire da questa emergenza poiché di emergenza di tratta. Oggi, purtroppo, lo STIR di Battipaglia, l unico impianto attivo e in gestione alla provincia di Salerno, va a esaurimento e non sappiamo che cosa succederà rispetto ai conferimenti al momento solo oralmente promessi dalle discariche di Avellino. Lo STIR è un sito di tritovagliatura, quindi ha bisogno, dopo la lavorazione, di conferire il rifiuto in altro luogo. Abbiamo anche avuto delle interlocuzioni serrate in questi giorni sia con la società in house della provincia di Salerno, ECOambiente, sia con gli altri soggetti per verificare la possibilità di trattative, attesa la pubblicazione del decreto del Governo, da parte della provincia per portare i rifiuti fuori regione anche attraverso dei nulla osta che altre regioni potrebbero dare alla provincia di Salerno. L iniziativa è nata dal fatto che, in generale, quello prodotto dai 158 comuni della provincia di Salerno è un rifiuto già lavorato in modo più corretto e con una qualità migliore rispetto alle notizie di natura informale che abbiamo rispetto ad altri rifiuti. Per quanto riguarda, invece, la capacità, in provincia di Salerno abbiamo una quantità di rifiuto di circa 1.200 tonnellate giornaliere, di cui la metà di raccolta differenziata, per cui anche rispetto a questo settore, che è quello che praticamente è stato suggerito subito dopo i poteri commissariali esercitati dal Governo precedentemente, penso siano stati fatti notevoli passi avanti. PRESIDENTE. Lei ha detto che, purtroppo, sussiste ancora uno stato di emergenza. ANTONIO FASOLINO, Assessore provinciale all ambiente di Salerno. Siamo ricaduti in uno stato di emergenza.

4/7 PRESIDENTE. Relativamente all ipotesi dei siti saturi sul territorio provinciale, oggi è in vita una legge dello Stato, che le Camere hanno votato all inizio di quest anno. Mi sembra che nel salernitano ci siano oltre 100 cave c è una statistica precisa, oggi anche sui quotidiani e vorrei sapere se si è pensato di utilizzare i siti di queste cave abbandonate. Il Parlamento e il Governo votarono all unanimità questo provvedimento proprio in attesa di questa fase di emergenza. Inoltre, vorrei sapere se lo STIR di Battipaglia è in funzione, proprio per sapere se è in grado di lavorare rifiuti biostabilizzati. Questi siti potrebbero, infatti, essere in questo momento sanati e anche bonificati. Sul territorio regionale sono oltre mille, nella provincia di Avellino sono circa cento. Vorrei sapere se rispetto a questa emergenza riemersa si è pensato a quest ipotesi per dare una risposta all altro 50 per cento di non differenziata. Per quanto riguarda il termovalorizzatore, ci ha detto che la commissione ha concluso, è stato aggiudicato, c è l atto: il suolo dove il termovalorizzatore è realizzato è lo stesso precedente seppur ridotto? Queste due questioni, ovviamente, sono collegate alla necessità di un ciclo completo dei rifiuti che, ovviamente, si completerà quando ci saranno le condizioni per tornare a una normalità. Se andiamo avanti per decreti-legge, probabilmente la situazione non è diventata ordinaria. Sono ormai passati sei mesi dall approvazione del provvedimento per bonificare questi siti e rispondere all emergenza. ANTONIO FASOLINO, Assessore provinciale all ambiente di Salerno. Lo STIR di Battipaglia non è bloccato da rifiuti accumulati. Mentre io le sto parlando ha altre cinque ore di lavorazione per far prendere i rifiuti in un sito diverso. È chiaro, però, che dopo queste cinque ore di lavorazione, già si sta lavorando per trovare delle soluzioni. Non abbiamo un altra discarica perché il Ministero dell ambiente, nonostante ci fossero stati tutti i pareri, non ci ha consentito di aprire la discarica di Macchia Soprana. Quanto all utilizzo delle cave, dobbiamo precisare che il presidente della regione Campania ha nominato un commissario per un impianto di compostaggio e anche di biostabilizzazione da realizzare all interno dello STIR di Battipaglia. Pertanto, quelle procedure sono già partite, per cui, in alternativa alle cave, c è questa procedura per un impianto di biostabilizzazione, che a nostro avviso e anche dal punto di vista ambientale e sociale, è una soluzione più corretta rispetto all utilizzo di cave dismesse, che non sono tantissime in provincia di Salerno e non sappiamo nemmeno quali quantitativi potrebbero ospitare.

5/7 Il prossimo passo potrebbe andare anche in quella direzione, ma oggi ci poniamo due domande, alle quali cerchiamo di fornire una risposta repentina: abbiamo una soluzione rispetto ai codici del rifiuto già in provincia di Salerno? Abbiamo, cioè, impianti che possono ricevere rispetto all emergenza? Se sì, è chiaro che sperimenteremo immediatamente anche questa soluzione. Se ci sono impianti di ritiro che hanno anche un codice di smaltimento, a quel punto è chiaro che la soluzione immediata è questa. Oltretutto, per attrezzare una cava, oltre ai costi, sono necessarie indagini geologiche, una procedura molto più lunga di quella immediata che, invece, serve al momento, per cui stiamo valutando la scelta di ECOambiente di portare i rifiuti fuori regione, una trattativa di comprensorio, nel senso che la società cerca di portare i rifiuti della provincia di Salerno fuori regione attraverso il nulla osta di un altra regione, ma trattando come provincia di Salerno attesa l emergenza. L altra soluzione sarebbe quella di individuare, ove ve ne fossero il settore è allo studio e pare che ci siano anche le prime risposte positive anche di siti dove poter conferire un rifiuto con codice D, che ricordiamo a noi stessi essere un rifiuto indifferenziato, per consentire in questa emergenza anche la soluzione principale di non avere i rifiuti per strada, ovviamente però conferendo secondo legge il residuo che in questo momento non riesce a prendere lo STIR. PRESIDENTE. La mia era una domanda adiuvante proprio in questo senso: le cave abbandonate dismesse è diverso nella provincia di Salerno sono 154 e potrebbero essere utilizzate dal punto di vista tecnico. Il Parlamento ha votato il 19 e il 20 gennaio di quest anno proprio in attesa di questa difficoltà, mentre oggi siamo praticamente al mese di luglio. Non c è bisogno di individuare altre discariche ed è chiaro che la funzionalità dello STIR diventa essenziale perché non si può buttare nelle cave il rifiuto tal quale. Questo era il punto. ANTONIO FASOLINO, Assessore provinciale all ambiente di Salerno. Vorrei, però, fare una precisazione rispetto a questa sua affermazione. PRESIDENTE. Non è un affermazione. Non stiamo facendo un dibattito, sto dicendo che c è una legge. Poiché si parla di individuare le discariche, o si revoca una legge o la si rispetta. Lo dicevo a chiarimento. ANTONIO FASOLINO, Assessore provinciale all ambiente di Salerno. Rispetto a questo, vorrei aggiungere che nelle discariche abbandonate dobbiamo portare il rifiuto che deriva dall impianto

che deve essere messo nello STIR di Battipaglia. Si tratta, quindi, di un rifiuto biostabilizzato, che è quello possiamo portare e che porteremo, su questo non c è dubbio, seguendo la legge. 6/7 SALVATORE PISCITELLI. Vorrei alcune delucidazioni. Prima abbiamo audito il sindaco De Luca, il quale ha sollevato alcune questioni rilevanti per quanto riguarda il rapporto con la provincia. Ha parlato, per esempio, della questione dell ECOambiente in riferimento a dei camion fermi da molti giorni presso lo STIR di Battipaglia. Ha anche sollevato la questione dei vari passaggi per le competenze, la raccolta, il Consorzio di bacino e il commissario liquidatore riferendosi, in particolare, all Aser. Si dice che questa società sia stata messa in liquidazione e il sindaco ha anche parlato, a seguito di questa liquidazione, di costi addirittura quadruplicati poiché questi gli elettrodomestici smaltiti sono portati fuori regione, non più nella zona del territorio salernitano. Quanto al termovalorizzatore, vorrei sentire anche voi dal momento che in questo momento non dovrebbe più servire alla città di Salerno perché è al 72 per cento di differenziata. In merito, confermate che c è stata la variante urbanistica che è andata a incidere sulla zona che era stata individuata. Anche per correttezza nei vostri confronti, visto che sono state portate all attenzione della Commissione queste situazioni, vorrei conoscere la vostra posizione in merito. ANTONIO FASOLINO, Assessore provinciale all ambiente di Salerno. A me farebbe molto piacere che chi fa certe affermazioni ne allegasse anche agli atti. Qui abbiamo il verbale di aggiudica ben sapendo che secondo il sindaco di Salerno l aggiudica non c è mai stata. La differenziata rappresenta una preoccupazione che non riguarda solamente le percentuali, a nostro avviso neanche attendibili, della provincia di Salerno; noi guardiamo alla differenziata nel totale della provincia, e non solo relativamente alla città di Salerno, per cui risulta attualmente un valore massimo del 50 per cento sul territorio provinciale, una media che in maniera dettagliata fotografa anche quella della città di Salerno. Anche nella differenziata c è una parte di indifferenziata, il bicchiere di plastica, il piatto di plastica, che non potranno mai essere utilizzati per la differenziata: dove vanno? Da qualche parte devono andare. Non siamo noi a inventare l impianto di termovalorizzazione per la prima volta come soluzione, è usato in tutto il mondo, in tutta Europa. Le regioni a cui oggi, anche attraverso un decreto del Governo, si chiede di ospitare ancora una volta i nostri rifiuti, sono quelle che hanno gli impianti, altrimenti non potrebbero ospitare i nostri rifiuti.

7/7 Se quello del sindaco di Salerno è un taglio culturale, è sbagliatissimo. Non possiamo pensare di chiudere il ciclo dei rifiuti senza il termovalorizzatore o un inceneritore perché in tutto il mondo questo si chiude in questa maniera. Chi pensa a una differenziatata spinta al 100 per cento sta facendo uno spot, non sta cercando di risolvere il problema. Pertanto, riteniamo che culturalmente vada affrontato il problema così come lo stiamo affrontando perché questa emergenza, frutto di quindici anni di errori, è figlia proprio di quel taglio, dell illusione che si potesse arrivare a una differenziata al 100 per cento, dell illusione che le discariche non servissero, figlia di tutte queste illusioni e di un problema che di volta in volta si cerca praticamente attraverso una tramena di tipo burocratico di scaricare sull uno o sull altro. Quante inchieste ci sono anche da parte della magistratura? Ognuno che si è occupato di ambiente e di rifiuti è stato, purtroppo, toccato da un atto giudiziario perché c è il caos. Non abbiamo un ciclo chiuso, lo chiudiamo solamente con l impianto di termovalorizzazione, che serve, è indispensabile, per la provincia e anche per la città di Salerno, altrimenti il sindaco De Luca non sarebbe preoccupato, mentre lo è. Vorrei aggiungere che non abbiamo allo stato un rifiuto biostabilizzato, quindi in cava oggi non possiamo portare niente, porteremo cose che non possiamo portare. Solo nel momento in cui avremo il rifiuto biostabilizzato potremo pensare di andare nelle cave abbandonate. PRESIDENTE. Perciò una legge è stata votata all inizio dell anno. Oggi è 5 luglio, sono trascorsi cinque mesi e mezzo. È questo il punto. ANTONIO FASOLINO, Assessore provinciale all ambiente di Salerno. L impianto, però, non è ancora pronto. PRESIDENTE. La ringrazio e dichiaro conclusa l audizione. La seduta termina alle 13.00.