ENERGIE SENZA BUGIE illustrazioni di Emilio Giannelli a cura di APER - Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili
LO SAPEVI CHE RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI SULLE RINNOVABILI TI COSTERÀ SOLO UN GELATO AL MESE?
LO SAPEVI CHE RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI SULLE RINNOVABILI TI COSTERÀ SOLO UN GELATO AL MESE? Forse sai già che l Italia si è impegnata, insieme a tutti i paesi europei, ad aumentare la quota di energia verde entro il 2020: una grande opportunità per ridurre l inquinamento e rilanciare l economia. Per raggiungere questo obiettivo occorre contribuire, mediante incentivi come i Certificati Verdi, il Conto Energia e la Tariffa Onnicomprensiva, alla produzione di energia con impianti alimentati da fonti rinnovabili finché il loro costo non sarà uguale a quello delle tecnologie tradizionali: tranquillo, non manca molto! Escludendo i grandi impianti idroelettrici, per i quali non ci saranno più importanti margini di crescita, anche grazie a questi incentivi, da oggi al 2020 dovremo quasi triplicare la produzione delle nuove rinnovabili (eolico, solare, bioenergie, miniidroelettrico): questo sforzo aggiuntivo ti costerà circa 9 /MWh. 9 /MWh forse ti dirà poco, ma sappi che corrispondono a 2 al mese per famiglia: in pratica, solo un gelato al mese!
LO SAPEVI CHE GLI ITALIANI SPENDONO PER LE RINNOVABILI SOLO UN VENTESIMO DI QUANTO GIOCANO IN SCOMMESSE?
LO SAPEVI CHE GLI ITALIANI SPENDONO PER LE RINNOVABILI SOLO UN VENTESIMO DI QUANTO GIOCANO IN SCOMMESSE? D accordo, parliamo sempre di quello che spenderemo in futuro per le rinnovabili: ma si può sapere quanto già spendiamo oggi? Facilissimo: nell anno 2010 sono stati spesi per l incentivazione a tutte le fonti rinnovabili circa 3,7 miliardi di euro (di cui circa il 30% per il fotovoltaico, il 27% per le biomasse, il 25% per l eolico, il 15% per l idroelettrico e il 3% per il geotermico). Forse affiancare un altro dato di spesa annua ti aiuterà a capire meglio l ordine di grandezza: nel 2010 sono stati spesi in Italia 61,4 miliardi di euro per scommesse e lotterie. In pratica un italiano ha speso in media per le scommesse 17 volte rispetto a quanto ha speso per il sostegno a tutte le rinnovabili, e per i videopoker ben 31 volte rispetto a quanto ha pagato l incentivazione del fotovoltaico, 9 volte per lotterie rispetto al costo delle biomasse, 8 volte al lotto e superenalotto rispetto agli incentivi dati all eolico, 15 volte per i cavalli rispetto alla spesa per l idroelettrico e 42 volte al bingo rispetto al costo del geotermico!
MAI SENTITO PARLARE DI FONTI ASSIMILATE, INTERROMPIBILITÀ E INTERCONNECTOR? L ANNO SCORSO TI SONO COSTATI QUANTO LE RINNOVABILI!
MAI SENTITO PARLARE DI FONTI ASSIMILATE, INTERROMPIBILITÀ E INTERCONNECTOR? L ANNO SCORSO TI SONO COSTATI QUANTO LE RINNOVABILI! C è chi pensa che gli unici incentivi che si pagano nella bolletta della luce siano quelli di cui godono le fonti rinnovabili: niente di più sbagliato! Nascoste nella bolletta, all interno di voci di cui non sospetti nemmeno l esistenza o, ancora peggio, all interno della componente che ospita gli incentivi alle rinnovabili, si celano numerosi sussidi o rendite che finiscono in mano ai produttori di energia fossile o ai grandi consumatori industriali. La maggior parte di queste voci sono ignote anche agli addetti ai lavori: il CIP6 (nato per sostenere le fonti rinnovabili e trasformato in un sussidio per le fonti assimilate alle rinnovabili, in realtà scarti di lavorazione del petrolio); il servizio di interrompibilità (un bonus dato ai grandi consumatori per la mera disponibilità a staccarsi di tanto in tanto dalla corrente: di fatto non accade quasi mai, ma il bonus viene dato lo stesso); gli interconnector virtuali (un cervellotico meccanismo che consente ai grandi consumatori di comprare l energia elettrica ad un prezzo molto più basso di quello di mercato: la differenza viene pagata con le bollette di tutti gli altri). Per non parlare poi della rendita inframarginale per il mancato acquisto dei CV e degli oneri per lo smantellamento delle vecchie centrali nucleari degli anni 60, 70 e 80. Il fatto che tu non li abbia mai sentiti nominare non significa che non li paghi. Si parla di 70 miliardi in 20 anni, e solo l anno scorso più di 3 miliardi di euro: poco meno del sostegno alle fonti rinnovabili.
RIPULIRCI DAL VECCHIO NUCLEARE? UN GIOCHETTO DA 20 MILIARDI DI EURO!
RIPULIRCI DAL VECCHIO NUCLEARE? UN GIOCHETTO DA 20 MILIARDI DI EURO! Con il referendum del 12 e 13 giugno 2011 gli italiani hanno detto NO alla costruzione di nuovi impianti nucleari. In realtà già nel 1987 i cittadini si erano espressi sul nucleare, sancendo la chiusura delle 4 centrali costruite tra il 1965 e il 1981 sul territorio italiano. Da allora è iniziata una lunga (30 anni!), complessa e costosissima fase di smantellamento delle centrali e di ripristino del territorio, che terminerà auspicabilmente intorno al 2020. Oggi tale processo, noto agli addetti come decomissioning, è in mano ad una società pubblica chiamata SOGIN, che ha il compito di mettere in sicurezza gli impianti, smantellarli, riprocessare il combustibile e decontaminare le aree dove erano sorte le centrali. Per fare ciò attinge (dal 2000 e fino al 2020) ad un apposita componente della bolletta (A2), che nel 2010 ha avuto un gettito di circa 410 milioni di euro. In aggiunta, sono state previste anche delle misure che vanno a compensare quei 9 comuni e quelle 8 province che hanno ospitato le centrali e gli altri impianti di riprocessamento del combustibile: anche in questo caso, si preleva dalla bolletta elettrica. Facendo una somma di tutti gli oneri del programma di uscita dall atomo, si arriva complessivamente a 20 miliardi di euro: la stagione nucleare sarà pure finita, ma il prezzo lo paghiamo ancora!
LO SAPEVI CHE NEL 2020 CI SARANNO PIÙ LAVORATORI NELLE RINNOVABILI CHE BARISTI?
LO SAPEVI CHE NEL 2020 CI SARANNO PIÙ LAVORATORI NELLE RINNOVABILI CHE BARISTI? Tutti sanno che le rinnovabili riducono l inquinamento atmosferico e combattono i cambiamenti climatici: in realtà hanno anche un grande impatto sulla struttura dell economia e, in particolare, sull occupazione. Già oggi circa 100.000 persone trovano occupazione diretta nel settore: la maggior parte nella filiera del fotovoltaico (progettisti, installatori, produttori di pannelli ed inverter), ma sono molti anche nel settore delle bioenergie (almeno 25.000), dell eolico (oltre 10.000), del geotermico e dell idroelettrico (oltre 20.000). Se lo sviluppo delle rinnovabili continuerà e raggiungeremo gli obiettivi che ci ha dato l Unione Europea, gli occupati saranno molti di più: la maggior parte degli studi concorda su un totale di 250.000 lavoratori nel settore nell anno 2020, più del doppio rispetto ad oggi. Pochi? Pensa che oggi baristi o avvocati non arrivano a 200.000
LO SAPEVI CHE IL 78% DELL ENERGIA ELETTRICA IN ITALIA È PRODOTTA CON MATERIA PRIMA ESTERA? LE RINNOVABILI SONO 100% ITALIANE!
LO SAPEVI CHE IL 78% DELL ENERGIA ELETTRICA IN ITALIA È PRODOTTA CON MATERIA PRIMA ESTERA? LE RINNOVABILI SONO 100% ITALIANE! Ogni autunno sempre gli stessi titoli sui giornali: Tensione con la Russia, disordini in Nord Africa: forniture a rischio e impennata dei prezzi. In effetti, se si considera tutta l energia primaria (elettricità, calore, trasporti), ben il 96% di quanto consumiamo viene dall estero. Ma noi qui ci occupiamo di elettricità: nel 2010 ben il 78% dell elettricità ha avuto origine, direttamente o indirettamente, fuori dai nostri confini. Infatti, il 13% l abbiamo importata dai nostri vicini e il 65% l abbiamo prodotta con i nostri impianti ma con materia prima estera. Solo il 22% è stata prodotta in Italia e con materia prima nazionale e hai indovinato, è tutta energia rinnovabile! Se raggiungeremo i nostri obiettivi sulle fonti rinnovabili e sfrutteremo il potenziale dell energia verde, nel 2020 saremo 2 volte più indipendenti dalle forniture estere.
TROVA UN ALTRO SETTORE CHE INVESTIRÀ ALMENO 70 MILIARDI NEI PROSSIMI 10 ANNI, SE CI RIESCI!
TROVA UN ALTRO SETTORE CHE INVESTIRÀ ALMENO 70 MILIARDI NEI PROSSIMI 10 ANNI, SE CI RIESCI! L economia oggi gira poco e se l economia gira poco non si fanno investimenti; e se non si fanno investimenti si è tutti più poveri. Non sono molti, specie nel Vecchio Continente, i settori che hanno davanti prospettive rosee e un futuro promettente; ma forse qualche campo in cui ancora abbiamo leadership tecnologica e su cui possiamo ancora giocarcela c è. Le fonti rinnovabili sono certamente tra questi: solo in Italia, raggiungendo gli obiettivi di crescita delle rinnovabili e sfruttandone il potenziale, nei prossimi 10 anni si realizzeranno investimenti diretti per almeno 70 miliardi di euro, senza contare l indotto e tutte le attività di supporto che potranno sorgere. Insomma, se già nel 2010 le rinnovabili hanno contribuito alla formazione del PIL nazionale per il 2%, nel 2020 il contributo potrà essere almeno doppio.
LE FONTI RINNOVABILI? 1 COSTO PER 3 BENEFICI!
LE FONTI RINNOVABILI? 1 COSTO PER 3 BENEFICI! In genere, quando si leggono le analisi economiche sulle fonti rinnovabili, si fa riferimento ai soli costi degli incentivi. In genere anche la più basilare analisi economica mette a confronto i costi con i benefici: se i benefici superano i costi l investimento si fa, altrimenti si investe in qualcos altro. Al sistema Italia conviene l investimento Fonti Rinnovabili? Per raggiungere gli obiettivi europei, rispetto al blocco immediato della crescita del settore, serviranno complessivamente circa 22 miliardi di euro di incentivi: e questo è il costo. E i benefici? I nuovi impianti che entreranno in esercizio da domani ci consentiranno di risparmiare almeno 3 miliardi di euro in acquisto di permessi di emissione di CO2, porteranno ad una diminuzione dei prezzi di vendita dell energia in borsa (grazie al combustibile verde, sole, vento e acqua, che è gratis) per almeno 12 miliardi, ad una riduzione di costi ambientali e sanitari per 20 miliardi e una diminuzione della spesa per acquisto in gas e petrolio di almeno 30 miliardi. Insomma, benefici per 65 miliardi, di cui buona parte agiranno direttamente sulla diminuzione dei prezzi dell energia. 22 miliardi di costi contro 65 miliardi di benefici, un rapporto di 1 contro 3: sì, per l Italia è proprio un buon investimento!
Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili Fondata nel 1987, APER riunisce e rappresenta i produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili per tutelarne i diritti e promuoverne gli interessi a livello nazionale ed internazionale. È la prima associazione italiana e una delle maggiori a livello europeo per numero di associati e potenza installata. Attualmente conta oltre 480 iscritti, più di 1.150 impianti, per un totale di oltre 8.000 MW di potenza elettrica installata che utilizza il soffio del vento, la forza dell acqua, i raggi del sole e la vitalità della natura per produrre circa 25 miliardi di kwh all anno, a cui corrisponde una riduzione di emissioni di CO 2 di oltre 18 milioni di tonnellate annue. Questi numeri fanno di APER il punto di riferimento degli operatori attivi nel settore dell idroelettrico, dell eolico, del fotovoltaico e delle bioenergie. Da oltre vent anni, l Associazione è impegnata: nell assistenza e nel supporto tecnico e normativo necessario alla realizzazione e gestione degli impianti e alla commercializzazione dell energia elettrica prodotta; in azioni di promozione mirate a favorire la formazione e la diffusione di una cultura della sostenibilità ambientale e delle fonti rinnovabili; nell organizzazione di un fitto calendario di corsi, convegni e fiere. Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili Entra a far parte del futuro delle rinnovabili, Associati ad APER. Scopri come su aper.it L'utilizzo, la riproduzione e/o la diffusione parziale o totale dei contenuti del presente volume è consentita, previa autorizzazione scritta di APER e citandone la paternità come segue: Energie senza bugie, APER