CHRISTIANITAS. Rivista di Storia, Pensiero e Cultura del Cristianesimo ISSN: 2281-7093. Numero 2 (Luglio-Dicembre 2013)



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CHRISTIANITAS Rivista di Storia, Pensiero e Cultura del Cristianesimo ISSN: 2281-7093 Numero 2 (Luglio-Dicembre 2013) Direzione: Roberta Fidanzia, Giovanni Preziosi, Vito Sibilio, Eugenia Toni Direttore responsabile: Angelo Gambella ISBN: 978-88-88812-43-4 2012-13 Drengo Srl Casa editrice in Roma Periodico telematico semestrale, pubblicato esclusivamente in formato elettronico (PDF). Sito web della Rivista <http://www.christianitas.it> (Legge 16 luglio 2012, n. 103, art. 3-bis comma 1). Tutti i diritti sono riservati a norma di legge e a norma delle convenzioni internazionali.

CHRISTIANITAS per le edizioni Drengo Srl Editoria, Formazione, ICT per la Storia e le Scienze Umane http://www.drengo.it/ in collaborazione con Associazione Medioevo Italiano http://www.medioevoitaliano.it Società Internazionale per lo Studio dell Adriatico nell Età Medievale http://www.sisaem.it

Comitato Scientifico Paolo Armellini Sapienza Università di Roma Franco Cardini Università di Firenze Carlo Felice Casula Università Roma Tre Virgilio Cesarone Università degli Studi G. d Annunzio - Chieti Nicolangelo D Acunto Università Cattolica del Sacro Cuore Roberta Fidanzia Sapienza Università di Roma Giovanni Franchi Università degli Studi di Teramo Hernann Guerrero Troncoso Universidad Nacional Andrés Bello - Santiago del Cile Dimitrios Keramidas Pontificia Università Gregoriana Nicoletta Lepri Opificio delle Pietre Dure Firenze Grado Giovanni Merlo Università di Milano Luca Montecchio Accademia Angelica Costantiniana Giovanni Montefusco Università Guglielmo Marconi Giovanni Preziosi Alessandra Ricci Koc University - Istanbul Giovanni Salmeri Università Tor Vergata Vito Sibilio Società di Storia Patria per la Puglia Anna Slerca Università Cattolica del Sacro Cuore Eugenia Toni Pontificia Università Antonianum Marco Toti Università di Messina Tutti i contributi della Rivista sono sottoposti al giudizio di due blind referees.

Presentazione Christianitas si propone l approfondimento delle tematiche relative alla storia, al pensiero e alla cultura del Cristianesimo. Il progetto è orientato alla realizzazione di una libera rivista sul Cristianesimo che esplori, all occorrenza, tutti gli aspetti connessi: storici, teologici, culturali, politici, economico-sociali, letterari, artistici, archeologici, purché raggruppati attorno ai temi fondanti che si individueranno di volta in volta. Lo scopo è di offrire un approdo il più possibile sicuro a chi aspiri ad approfondire sistematicamente e regolarmente i contenuti sull argomento, trattati con rigore scientifico, e grazie al mezzo telematico, con maggior scioltezza rispetto alle pubblicazioni cartacee, tenendo fermi due obiettivi: la serietà della ricerca e l alta divulgazione. Christianitas intende seguire quali direttrici: lo studio storico vero e proprio; la riflessione storiografica in sé; la sperimentazione nell ermeneutica storica; la divulgazione contenutistica. Christianitas, che prende il via da un idea di Vito Sibilio fatta propria dai membri della Direzione, intende proporre una linea editoriale volta a mettere in evidenza la ricchezza e la molteplicità della cultura cristiana. A chi vorrà collaborare si chiede solo l onestà intellettuale di trattare i temi religiosi senza ostilità 5

preconcetta o intenti denigratori, nella piena libertà di metodologia, di ricerca e di ermeneutica storica. Il secondo numero presenta contributi e testi di Massimo Bidotti, Luca Bugada, Mario Coda, Claudio Comandini, Roberta Fidanzia, Vito Malcangi, Canio Mancuso, Giovanni Preziosi, Vito Sibilio, Eugenia Toni. La Direzione di Christianitas 6

MASSIMO BIDOTTI Il rito del territoriu a Monasterace. Un antica sopravvivenza pagana nel cuore dell antica Kaulonía * La ricerca di antiche ritualità pagane negli usi e nei costumi del mondo contemporaneo contadino e pastorale è stata spesso oggetto di interesse di numerosi studiosi del folklore calabrese, come Vincenzo Dorsa, Raffaele Lombardi Satriani, Raffaele Corso o Antonino Basile 1, i quali in tempi diversi e con metodologie e prospettive di * Vorrei esprimere la mia più sincera gratitudine alle prof.sse Maria Teresa Gentiluomo e Adele Careri, docenti presso l IPSIA di Locri, in provincia di Reggio Calabria, per avermi fornito del materiale informativo e notizie preziose sul territoriu di Monasterace, raccolte con molta cura nell ambito di un interessante lavoro di ricerca storica locale realizzata con i loro allievi, tra i quali si è distinto in modo particolare un loro ex studente, Giuseppe Garzaniti. 1 Sulle figure di questi studiosi rimando ai seguenti saggi, nella consapevolezza che si tratta di una bibliografia del tutto parziale: su Vincenzo Dorsa, vd. D. CASSIANO, Vincenzo Dorsa e la tradizione greco-latina della Calabria, in «Il Serratore» 33, 1994, pp. 43-45; su Raffaele Lombardi Satriani, E. BERTONELLI L.M. LOMBARDI SATRIANI, Chi ha voce. La figura e l opera di Raffaele Lombardi Satriani, Roma-Reggio Calabria 1995; su Raffaele Corso, A. GALLO, Raffaele Corso, antropologo, in «Calabria. Mensile di notizie e commenti del Consiglio Regionale» 15, 1987, p. 116; su Antonino Basile, D. FERRARO, Antonino Basile, storico e studioso del folklore calabrese, in «Calabria letteraria» 38, 1990, p. 106. 9

LUCA BUGADA Seneca e il cristianesimo 1. Contatti storici tra Seneca e il cristianesimo Una questione ancora lontana dall essere completamente risolta è quella dei presunti rapporti, intercorsi tra il pensatore latino Lucio Anneo Seneca e il cristianesimo. Il filosofo romano, in numerosi passi tratti dalle sue opere più significative, mostra infatti un incredibile vicinanza di opinioni rispetto al pensiero dei primi scrittori Cristiani. Addirittura, un autore come Tertulliano, che certamente non può essere annoverato tra i più benevoli nei confronti della cultura pagana, ha definito lo scrittore cordovese saepe noster (De anima 20.1). Con questo saepe, tuttavia, Tertulliano non voleva fare di Seneca una sorta di precursore cristiano, e tanto meno gettare qualche ponte che potesse sanare la frattura incolmabile che lui scorgeva tra la cultura pagana e quella cristiana, ma desiderava porre, invece, un preciso distinguo: dire che Seneca è spesso cristiano, significa infatti affermare indirettamente che comunque non lo è. La distinzione posta da Tertulliano è fondamentale, qualora ci si cimenti nell intricata questione dei rapporti tra Seneca e il cristianesimo, evitando così il rischio di abbandonarsi a facili suggestioni. Prima di alimentare ipotesi azzardate su questi presunti contatti, arrivando 31

ROBERTA FIDANZIA Donna, famiglia, stato. La riflessione cristiana di Dora d Istria. Il presente saggio intende offrire una lettura al femminile del diritto e della politica attraverso l opera di un autrice poco conosciuta: Dora d Istria. Principessa romena nata a Bucarest nel 1828 ed elemento di spicco della cultura europea della seconda metà dell Ottocento, Dora d Istria ha conosciuto per un lungo periodo coincidente con la sua vita grande notorietà in Europa e negli Stati Uniti d America. Le sue opere sono state pubblicate e tradotte in molte lingue, consentendole di entrare in contatto con i principali esponenti della cultura e della politica del suo tempo, tanto da farle meritare numerosi ed entusiasti elogi pubblici. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1888 a Firenze, la sua attività ha conosciuto l oblio ed anche la sua figura è stata dimenticata e lasciata in disparte. L intera sua opera ruota intorno all importanza del recupero delle radici comuni e della comune cultura che lega gli appartenenti ad ogni popolo, ma anche i popoli tra loro. Ritrovata la propria identità attraverso il recupero della comune cultura, lingua, tradizione, essi potranno avviarsi verso il reciproco riconoscimento, costruendo un Europa pacifica, prospera e progredita. 69

VITO MALCANGI La metafisica implicita nel pensiero teologico di Ireneo di Lione A quasi dieci anni di distanza dal XVIII centenario della morte di Ireneo di Lione, che ha visto lo svolgimento di un interessante seminario di studio sul suo pensiero 1, la prospettiva metafisica del Vescovo martire, espressa soprattutto nello scritto apologetico Adversus haereses, continua a rappresentare un interessante orizzonte di riferimento all interno del rapporto fede-ragione che anima la teologia. Partendo dalla visione cosmico-antropologica implicita della rivelazione Ireneo elabora il primo tentativo di formulazione organica del pensiero cristiano che, mostrando anche i limiti del sapere teologico, si rivolge più ai semplici fedeli che alle élites intellettuali 2, in un momento storico in cui il cristianesimo stesso è minacciato dalle prime eresie dottrinali e dalle persecuzioni degli imperatori. Per questo motivo la sua opera risulta di grande attualità perché, rivolgendosi 1 E. CATTANEO, La metafisica implicita nella rivelazione e i limiti del sapere teologico secondo Ireneo, in Consonantia salutis. Studi su Ireneo di Lione, a cura di E. Cattaneo - L. Longobardo, Trapani 2005, pp. 199-206. 2 G. JOSSA, Dalle origini al concilio di Nicea, in Cristianesimo, a cura di G. Filoramo, Bari 2000, p. 30. 87

GIOVANNI PREZIOSI Il Caso Palatucci. Giusto o collaborazionista dei nazisti? Un dettagliato reportage tra storia e cronaca alla luce dei documenti e delle testimonianze dei sopravvissuti. 105 il dottor Giovanni Palatucci contribuì con le sue coraggiose azioni a salvare centinaia di ebrei fiumani da sicura morte. I suoi preziosi consigli, le informazioni, gli avvertimenti, qualche volta addirittura l indicazione di un rifugio, permisero a molti di sfuggire all arresto (Goti Bauer) 1. Il dibattito storiografico e quello mass mediatico. Analisi a confronto: le tesi avanzate dal Primo Levi Center. Il 23 maggio scorso, l articolo apparso nelle pagine culturali del Corriere della Sera a firma di Alessandra Farkas dal titolo, tutt altro che lusinghiero, Il presunto eroe. Palatucci, tutte le ombre sulla vita dello

VITO SIBILIO Gli autori del Nuovo Testamento. Riflessioni sulla loro attendibilità Sulla falsariga del contributo da me pubblicato sulla datazione dei Vangeli nel numero precedente di questa rivista, nelle pagine che seguono ho formulato una riflessione sull attendibilità degli autori del Nuovo Testamento. Per molti secoli la fine drammatica della maggior parte di loro, ossia il martirio, è bastata ad eliminare qualsiasi dubbio sulla loro credibilità. Poi una certa critica pregiudizialmente ostile non solo ha negato l unità compositiva dei testi evangelici e di molti altri neotestamentari, ma anche messo sistematicamente in dubbio la stessa nozione di martirio, con un revisionismo storico pernicioso le cui estreme manifestazioni si hanno in quegli studi pseudo-critici che negano la realtà stessa delle persecuzioni sistematiche ai cristiani. Come si evince dal contributo già pubblicato, lo scrivente si riallaccia a quelle correnti critiche recentissime che, come la Jerusalem School of Synoptic Research o la Escuela Exegetica de Madrid, ritengono ormai superata la Critica delle Forme. Del resto basta leggere un Vangelo anche in lingua volgare per individuare una precisa identità ed unità stilistica, che da sola depone a favore dell esistenza di un autore, la cui credibilità va ovviamente vagliata. Peraltro, annoto che 145

EUGENIA TONI Per un interpretazione comparata della teologia palamitica La dottrina palamitica è stata spesso accusata di aver inserito elementi di stoicismo e neoplatonismo nella deificazione e nella partecipazione. Di sicuro Gregorio Palamas non è indenne dalle influenze dello Pseudo- Macario secondo il quale la spiritualizzazione dell uomo consiste nella trasformazione in una sostanza luminosa. In quanto alla partecipazione, invece, le consistenti influenze dello Pseudo-Dionigi rischiano di far precipitare il pensiero del nostro in un sistema di emanazioni necessario. Di certo ovvia a questo rischio ponendo l accento sulla carità e l habitus rappresentati dalla tradizione più autentica di un Massimo 1 e riuscendo a superare il rischio del determinismo (e 1 Massimo Confessore descrive la deificazione come una certa posizione (thesis) divinizzatrice portatrice di grazia che crea nell uomo una certa disposizione (diathesis) sovrannaturale come l habitus (hexis) della carità che apre la conoscenza e la volontà dell uomo alla filantropia divina. In Massimo, però la parola hexis applicata alla deificazione non ricopre mai l eccezione precisa di habitus creato che gli darà il tomismo, ed egli è in effetti un teologo meno sistematico di quanto non farebbe credere l esegesi dei suoi moderni commentatori e i termini in questione diathesis/hexis al di là delgli adattamenti, giustificabili o meno, alla scolastica medievale vengono usati in modo essenzialmente fluido e poco filosofico. 179

MARIO CODA Recensione a Luca De Rosa, Dalla teologia della creazione all antropologia della bellezza. Il linguaggio simbolico chiave interpretativa del pensiero di San Bonaventura da Bagnoregio Il perché di una scelta, ovvero... quando leggere equivale a crescere nell esperienza, nella cultura e nella maturazione personale. Il libro qui di seguito recensito corrisponde in pieno a quest importante esigenza. «Troviamo originale il pensiero bonaventuriano non solo per la riflessione su Dio e sulla creazione, argomenti questi che andrebbero approfonditi e recepiti all interno dell attuale dibattito teologico internazionale e dello stesso magistero pontificio, ma anche per la concezione antropologica contenuta nei suoi scritti: la venuta del Figlio nella nostra carne e l abbassamento della nostra condizione visibile è un avvicinarsi dell amore che si dona in modo totale e gratuito e, per questo, l essere si esprime veramente come dono e gratuità. Se il Verbo nella carne è la forma definitiva di Dio nella storia, significa che il Padre ha scelto il nostro modo di essere e, dunque, la gratuità e il dono di sé rivelano l autenticità della nostra esistenza. L uomo è chiamato a cantare l amore di Dio che è in tutte le cose e sopra tutte le cose. In un certo senso, il 189

CLAUDIO COMANDINI I tre pontificati di Benedetto IX 1. L eclisse dell eclisse L eclisse di sole di venerdì 29 giugno 1033, giorno dei SS. Apostoli Pietro e Paolo, provoca un enorme spavento in tutta Europa. Rodolfo il Glabro, che la osserva dal monastero benedettino di Cluny, la trova davvero terribile. Con nitide immagini ci descrive che il sole prese un colore di zaffiro, e portava nella parte superiore l immagine della luna al suo primo quarto. Gli uomini, guardandosi tra loro, si vedevano pallidi come morti, Le cose tutte sembravano immerse in un vapore color zafferano. Allora uno stupore e uno spavento immenso pervasero il cuore degli uomini. Tale spettacolo, ben lo comprendevano, annunciava che qualche funesta calamità stava per abbattersi sul genere umano. Ed infatti, nella Chiesa di San Pietro alcuni nobili romani, congiurati, si sollevarono contro il papa di Roma, vollero ucciderlo, non vi riuscirono, ma lo cacciarono tuttavia dal seggio (Historiae lib. IV cap. IX). La prosa di Rodolfo è così suggestiva che arriva al punto di trasfigurare il tempo: infatti, narra la ribellione della nobiltà romana contro il pontefice Benedetto IX, che si svolge nel 1044, anno in cui il monaco è priore a Fonte Avellanna presso Pesaro, datando però l evento 195

CANIO MANCUSO Emilio Coco: la poesia umile Il numero di febbraio di Poesia ospita un antologia di poeti indigeni messicani, curata e tradotta da Emilio Coco. Il breve saggio introduttivo si chiude con parole, che rivelano la consonanza ideale dell autore con popoli capaci di esprimere una visione della realtà «non convenzionale, non retorica, perché estratta dal loro stesso sangue, dalla loro istintiva schiettezza». Parole che, lette in trasparenza, sembrano una dichiarazione di poetica: la schiettezza anticonvenzionale, la (ricercata) immediatezza, l assenza di esclamativi retorici, sono qualità specifiche della poesia di Coco. Il quale, lontano com è dalle astruserie concettuali, potrebbe rimproverarmi il fatto di attribuirgli una qualsiasi teoria letteraria. La sua poesia asseconda i movimenti essenziali della vita, è un esercizio musicale che non cerca mai la nota più alta. Si offre al lettore nella chiarezza di versi, che non nascondono un oltre-senso da scovare in un altrove imprecisabile. È una scrittura di cui riconosci l impronta nell uso dei metri tradizionali, ma che non cade mai nel tranello del ron ron, la cantilena che Edoardo Sanguineti rimproverava ai lirici del suo tempo. Per fortuna, il radicalismo che condannava la limpidezza cantabile come un delitto, ha fatto il suo tempo. C è più sangue fresco negli endecasillabi e nei settenari di Ascoltami Signore (Edizioni dell Orso, Alessandria 2012), che nella bigiotteria sperimentale di alcuni sovversivi della parola oggi in voga. Il libro, in forma di invocazione-confessione, è una cronaca sentimentale pervasa 271

Indice PRESENTAZIONE pag. 5 PARTE I MASSIMO BIDOTTI IL RITO DEL TERRITORIU A MONASTERACE. UN ANTICA SOPRAVVIVENZA PAGANA NEL CUORE DELL ANTICA KAULONÍA pag. 9 LUCA BUGADA SENECA E IL CRISTIANESIMO pag. 31 ROBERTA FIDANZIA DONNA, FAMIGLIA, STATO. LA RIFLESSIONE CRISTIANA DI DORA D ISTRIA pag. 69 VITO MALCANGI LA METAFISICA IMPLICITA NEL PENSIERO TEOLOGICO DI IRENEO DI LIONE pag. 87 GIOVANNI PREZIOSI IL CASO PALATUCCI. GIUSTO O COLLABORAZIONISTA DEI NAZISTI? UN DETTAGLIATO REPORTAGE TRA STORIA E CRONACA ALLA LUCE DEI DOCUMENTI E DELLE TESTIMONIANZE DEI SOPRAVVISSUTI pag. 105 277

VITO SIBILIO GLI AUTORI DEL NUOVO TESTAMENTO. RIFLESSIONI SULLA LORO ATTENDIBILITÀ pag. 145 EUGENIA TONI PER UN INTERPRETAZIONE COMPARATA DELLA TEOLOGIA PALAMITICA pag. 179 PARTE II MARIO CODA LUCA DE ROSA, DALLA TEOLOGIA DELLA CREAZIONE ALL ANTROPOLOGIA DELLA BELLEZZA. IL LINGUAGGIO SIMBOLICO CHIAVE INTERPRETATIVA DEL PENSIERO DI SAN BONAVENTURA DA BAGNOREGIO pag. 189 CLAUDIO COMANDINI I TRE PONTIFICATI DI BENEDETTO IX pag. 195 CANIO MANCUSO EMILIO COCO: LA POESIA UMILE pag. 271 INDICE pag. 277 278