Inserimento professionale dei diplomati universitari



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22 luglio 2003 Inserimento professionale dei diplomati universitari Indagine 2002 Nel corso degli ultimi anni l Istat ha rivisitato e notevolmente ampliato il patrimonio informativo sull istruzione e la formazione. Una delle principali novità introdotte riguarda la messa a punto di un sistema integrato di indagini finalizzato all analisi comparativa della resa dei diversi titoli di studio sul mercato del, così da fornire uno strumento per valutare l efficacia del sistema di istruzione superiore nel suo complesso. Accanto all indagine sull inserimento professionale dei diplomati universitari l Istat realizza altre due rilevazioni sui giovani in possesso di titolo di studio post-obbligo: i percorsi di studio e di dei diplomati di scuola secondaria superiore e l indagine sull inserimento professionale dei laureati. Si tratta di indagini triennali, condotte su singole leve di studenti, intervistati a circa tre anni dal conseguimento del titolo. A dicembre del 2002 è stata conclusa l indagine sull inserimento professionale dei diplomati universitari nell anno 1999. Nella presente nota si riportano i principali risultati dell indagine. L analisi della resa di un titolo intermedio tra il diploma di scuola secondaria superiore e la laurea può offrire spunti interessanti circa l effettiva rispondenza alle esigenze del mercato di un numero sempre più consistente di corsi universitari professionalizzanti di breve durata. Ufficio della comunicazione Via Cesare Balbo, 16 00184 Roma Tel. +39 064673.2243-4 Centro di informazione statistica Via Cesare Balbo, 11 00184 Roma Te. +39 064637.3102-3-4-5 Informazioni e chiarimenti: Servizio Popolazione, istruzione e cultura Viale Liegi, 13-00198 Roma Paola Ungaro tel: +39 068522.7563 e-mail: paola.ungaro@istat.it Massimo Strozza tel: +39 068522.7571 e-mail: strozza@istat.it La condizione occupazionale a tre anni dal conseguimento del diploma universitario Nel 2002, a circa tre anni dal conseguimento del titolo universitario, i diplomati universitari occupati sono l 88,5%; quelli che svolgono un continuativo 1 avviato dopo il conseguimento del diploma il 74,7%. Grafico 1 Condizione occupazionale dei diplomati universitari a tre anni dal conseguimento del titolo. Anni 1999 e 2002 (a), composizioni percentuali 1999 13,7 4,8 7,8 3,7 2002 (a) Per il 2002 i dati sono provvisori 81,5 Lavorano Cercano Non cercano 88,5 1. Per lavori continuativi si intendono tutti i lavori che vengono svolti con continuità, cioè con una cadenza regolare, con o senza regolare contratto; sono dunque esclusi i lavori occasionali e quelli stagionali.

Nel corso degli ultimi anni, la generale ripresa del mercato del ha comportato un aumento dell occupazione giovanile e, parallelamente, una contrazione della disoccupazione. Così, nell ultimo triennio, la quota di diplomati universitari occupati in lavori continuativi avviati dopo la conclusione degli studi è aumentata di oltre il 30%. Rispetto al passato, inoltre, è sensibilmente diminuita sia l incidenza di diplomati in cerca di (passata da 13,7% a 7,8%), sia la quota di persone che, pur non lavorando, dichiara di non essere alla ricerca di un occupazione (dal 4,8% del 1999 al 3,7 del 2002). Per effetto di tali andamenti, si è quindi registrata una riduzione di quasi il 44% del tasso di disoccupazione, passato dal 14,4% del 1999 all 8,1% del 2002. Tavola 1 Diplomati universitari per condizione occupazionale a tre anni dal conseguimento del titolo, per gruppi di corsi, ripartizione geografica e sesso. Anni 1999 e 2002 (a), composizioni percentuali 1999 2002 LAVORANO NON LAVORANO LAVORANO NON LAVORANO di cui: svolgono un continuativo iniziato dopo il diploma universitario Cercano Non cercano di cui: svolgono un continuativo iniziato dopo il diploma universitario Cercano Non cercano 81,4 56,9 13,6 4,8 88,5 74,7 7,7 3,7 Corsi di diploma 80,4 54,5 14,5 4,9 88,6 75,3 7,6 3,6 Scuole dirette a fini speciali 83,9 62,6 11,6 4,4 86,4 64,9 9,5 4,0 GRUPPI DI CORSI Gruppo scientifico e chimico-farm.co (b) 82,8 52,6 15,6 1,5 91,1 78,5 4,5 4,5 Gruppo medico 81,0 58,2 14,0 4,8 93,6 82,2 4,3 2,0 Gruppo ingegneria e architettura 91,2 78,8 4,1 4,6 91,6 79,9 4,6 3,8 Gruppo agrario 87,5 69,1 11,4 1,0 86,7 68,0 8,7 4,4 Gruppo economico-statistico 80,8 60,4 11,9 7,2 85,9 71,1 9,4 4,5 Gruppo politico-sociale 85,2 71,3 10,9 3,8 86,3 79,3 9,6 4,0 Gruppo giuridico 70,3 38,4 23,4 6,1 90,9 74,1 4,3 4,7 Gruppo letterario 88,9 62,0 5,7 5,2 72,1 52,8 18,2 9,6 Gruppo linguistico 34,4 21,5 39,7 25,8 82,4 73,7 13,7 3,8 Gruppo insegnamento 86,1 44,8 7,6 6,1 90,5 46,3 9,4 - Gruppo educazione fisica 77,3 37,7 19,0 3,6 76,7 53,4 17,0 6,2 RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE (c) Nord 88,2 67,1 6,8 5,0 92,7 81,2 3,5 3,9 Centro 84,8 53,0 10,8 4,2 91,2 75,4 6,3 2,5 Mezzogiorno 67,2 43,2 27,2 5,4 76,3 59,7 18,9 4,8 SESSO 85,0 59,0 11,0 3,9 89,4 73,7 7,0 3,4 79,1 55,5 15,4 5,4 87,8 75,5 8,2 3,8 (a) Per il 2002 i dati sono provvisori (b) Per l'anno 2002 è compreso anche il gruppo geo-biologico (c) Le ripartizioni si riferiscono alla residenza dei diplomati universitari al momento dell'indagine Non tutti i corsi di diploma universitario e le scuole dirette a fini speciali assicurano tuttavia le stesse opportunità di accesso al mercato del. L elevato tasso di occupazione si deve soprattutto alla notevole diffusione di diplomi afferenti al settore medico (circa 1/3 del totale) che sono molto richiesti dal mercato del. Infatti sono coloro che hanno conseguito un diploma in discipline mediche a presentare la più alta percentuale di occupati (82,2%). Più in particolare, il migliore inserimento lavorativo viene registrato dai diplomati in Fisioterapia, Terapia della riabilitazione e Scienze infermieristiche con, rispettivamente, il 90,7%, l 89,6% e l 89,1% di occupati in forma continuativa. Decisamente buone anche le performance dei diplomati del gruppo ingegneria (in complesso il 79,7% svolge un continuativo avviato dopo gli studi), specialmente di quelli provenienti da Ingegneria 2

biomedica (90,9%), Ingegneria informatica (87,9%) e Ingegneria informatica e automatica (84,6%). Anche i diplomati in Commercio estero (90,8%), Informatica (83,1%) e Servizio sociale (82,7%) presentano elevate percentuali di occupati. Un inserimento lavorativo decisamente più difficile, invece, viene registrato dai diplomati universitari in corsi afferenti ai gruppi insegnamento (46,3%), letterario (52,8%) ed educazione fisica (53,4%). Il luogo di residenza continua ad avere un notevole impatto sulle possibilità di inserimento professionale: nell Italia settentrionale i diplomati universitari che lavorano in modo continuativo sono l 81,2%, nel Centro il 75,4% e nel Mezzogiorno appena il 59,7%. La progressiva femminilizzazione del mercato del trova un significativo riscontro nella condizione occupazionale delle diplomate universitarie: diversamente da quanto avviene per i giovani in possesso di diploma di maturità e laurea, tra i ragazzi che concludono un corso accademico di tipo breve la percentuale di occupati in lavori continuativi avviati dopo il conseguimento del titolo è superiore tra le donne (75,5% contro 73,7% degli uomini); solo tre anni fa, nel 1999, erano ancora gli uomini a godere di chance occupazionali superiori. Tale andamento dipende anche dal fatto che le diplomate universitarie sono particolarmente numerose in gruppi di corsi molto richiesti dal mercato del, come quello medico (dove le donne rappresentano l 80% dei diplomati) e politico-sociale (circa il 90%). Un stabile: per quanti e quali diplomati universitari? Su 100 diplomati universitari che svolgono un iniziato dopo il conseguimento del titolo universitario breve, la maggioranza (96,8) svolge un continuativo mentre 3,2 sono occupati in un attività di tipo occasionale o stagionale. La quota di lavoratori occasionali o stagionali varia però sensibilmente in relazione alla posizione nella professione, passando da meno del 2% tra gli occupati alle dipendenze al 9% tra autonomi e consulenti/collaboratori. Anche tra quanti svolgono un attività continuativa, non sono pochi i giovani che hanno un rapporto di di durata limitata (26 diplomati universitari su 100), o che, per scelta o per mancanza di altre opportunità, lavorano con un orario ridotto (12 su 100). La diffusione di forme di non standard (incluse le prestazioni di occasionali o stagionali) si modifica sensibilmente al variare dell indirizzo di studi concluso, della provenienza geografica e del sesso dei diplomati universitari. Sono soprattutto i diplomati universitari in corsi afferenti ai gruppi educazione fisica, letterario ed insegnamento ad ottenere un meno stabile. Per i diplomati di questi settori, inoltre, si riscontra un numero relativamente alto di occupati in modo occasionale o stagionale (si va dal 13,4% del gruppo educazione fisica al 5,9% del settore insegnamento) ed un incidenza altrettanto elevata di lavoratori a termine (dal 58,3% del gruppo insegnamento al 43,8% del gruppo letterario). Una consistente quota di occupati a tempo determinato si registra anche per i raggruppamenti politicosociale e linguistico, con percentuali rispettivamente del 38,9% e 33,3%. I diplomati universitari di tutte queste aree, inoltre, sono più spesso impegnati in lavori part-time (dal 40,7% del gruppo educazione fisica al 15,6% di quello linguistico). Una situazione diametralmente opposta è quella che si registra per i diplomati universitari in discipline dell area scientifica, medica, ingegneria e chimico-farmaceutica. Infatti, per questi gruppi, i diplomati universitari che lavorano occasionalmente o stagionalmente sono al massimo 3 su 100, mentre tra i lavoratori continuativi è largamente predominante la quota di occupati a tempo indeterminato (si va dal 76,5% del gruppo scientifico a ben l 87,7% del gruppo chimicofarmaceutico). Inoltre, per gli stessi gruppi, anche la quota di occupati in part-time registra valori inferiori alla media. 3

Sono i diplomati universitari che risiedono nel Nord del paese a far registrare le migliori condizioni di inserimento professionale, con il 98% di occupati in modo continuativo contro il 97,3% del Centro e il 92,4% del Mezzogiorno. Anche per quanto riguarda la quota degli lavoratori a tempo indeterminato la graduatoria non cambia: sono 78 su 100 nel Nord, 72 nel Centro e solo 66 nel Mezzogiorno. Inoltre, il Mezzogiorno si distingue anche per una incidenza relativamente ridotta di giovani che lavorano con orario a tempo pieno (il 76,7% contro il 91,9% del Nord). Dal punto di vista del genere, le maggiori differenze si registrano in merito all orario di, con una quota di occupate part-time (15,5%) decisamente più alta rispetto a quella maschile (7,8%). Tavola 2 Diplomati universitari del 1999 che nel 2002 svolgono un iniziato dopo il conseguimento del diploma per periodicità e tipo di orario di, gruppi di corsi, ripartizione geografica e sesso (a). Composizioni percentuali LAVORANO IN MODO Occasionale/ stagionale Con termine Continuativo di cui Senza termine A tempo pieno Parttime TOTALE 3,2 96,8 25,7 74,3 100,0 87,6 12,4 100,0 100,0 Corsi di diploma 3,3 96,7 24,8 75,2 100,0 88,0 12,0 100,0 100,0 Scuole dirette a fini speciali 3,0 97,0 43,1 56,9 100,0 81,1 18,9 100,0 100,0 GRUPPI DI CORSI Gruppo scientifico 1,3 98,7 23,5 76,5 100,0 95,6 4,4 100,0 100,0 Gruppo chimico-farmaceutico e geo-biologico 2,7 97,3 12,3 87,7 100,0 93,2 6,8 100,0 100,0 Gruppo medico 1,4 98,6 17,1 82,9 100,0 90,3 9,7 100,0 100,0 Gruppo ingegneria 1,4 98,6 20,9 79,1 100,0 97,3 2,7 100,0 100,0 Gruppo architettura 0,0 100,0 31,0 69,0 100,0 95,4 4,6 100,0 100,0 Gruppo agrario 4,9 95,1 35,2 64,8 100,0 89,7 10,3 100,0 100,0 Gruppo economico-statistico 2,8 97,2 30,0 70,0 100,0 94,3 5,7 100,0 100,0 Gruppo politico-sociale 2,3 97,7 38,9 61,1 100,0 76,0 24,0 100,0 100,0 Gruppo giuridico 2,4 97,6 25,6 74,4 100,0 95,1 4,9 100,0 100,0 Gruppo letterario 10,1 89,9 43,8 56,2 100,0 80,7 19,3 100,0 100,0 Gruppo linguistico 5,4 94,6 33,3 66,7 100,0 84,4 15,6 100,0 100,0 Gruppo insegnamento 5,9 94,1 58,3 41,7 100,0 72,9 27,1 100,0 100,0 Gruppo educazione fisica 13,4 86,6 46,9 53,1 100,0 59,3 40,7 100,0 100,0 RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE (b) Nord 2,0 98,0 21,7 78,3 100,0 91,9 8,1 100,0 100,0 Centro 2,7 97,3 28,4 71,6 100,0 86,4 13,6 100,0 100,0 Mezzogiorno 7,6 92,4 33,9 66,1 100,0 76,7 23,3 100,0 100,0 SESSO 3,0 97,0 25,0 75,0 100,0 92,2 7,8 100,0 100,0 3,4 96,6 26,2 73,8 100,0 84,5 15,5 100,0 100,0 (a) Dati provvisori (b) Le ripartizioni si riferiscono alla residenza dei diplomati universitari al momento dell'indagine Anche quando l attenzione è posta solo su quanti svolgono un continuativo, una così variabile qualità dell occupazione finisce per trovare conferma anche in termini di retribuzioni percepite e grado di soddisfazione relativamente al svolto. Le retribuzioni e la soddisfazione per il I diplomati universitari che svolgono un continuativo e a tempo pieno iniziato dopo il conseguimento del diploma, guadagnano in media 1.166 euro al mese, con un incremento del 18% rispetto alla retribuzione media registrata nella precedente indagine del 1999. A guadagnare di più sono i giovani che hanno concluso un corso del gruppo scientifico (1.224 euro al mese), ingegneria (1.220 euro), medico (1.220) e chimico-farmaceutico (1.171). Il guadagno mensile dei diplomati in 4

discipline afferenti a tali settori è superiore di oltre 270 euro rispetto a quello dei diplomati del gruppo insegnamento che, con 900 euro al mese, si collocano all ultimo posto nella graduatoria delle retribuzioni. Relativamente basso è anche il guadagno medio di chi ha conseguito il diploma universitario nei raggruppamenti educazione fisica (1.002 euro al mese), linguistico (1.027 euro) e politico sociale (1.044 euro). Tavola 3 Reddito medio mensile netto (a) dei diplomati universitari che svolgono un continuativo a tempo pieno iniziato dopo il conseguimento del diploma per sesso, gruppi di corsi e ripartizione geografica. Anno 2002 (b), valori in euro e femmine 1.165,6 1.215,5 1.128,6 Corsi di diploma 1.171,4 1.216,1 1.136,8 Scuole dirette a fini speciali 1.049,6 1.190,8 1.011,9 GRUPPI DI CORSI Gruppo scientifico 1.224,4 1.226,6 1.215,0 Gruppo chimico-farmaceutico e geo-biologico 1.171,0 1.238,2 1.064,5 Gruppo medico 1.219,8 1.290,4 1.201,7 Gruppo ingegneria 1.220,3 1.236,6 1.097,1 Gruppo architettura 1.127,8 1.254,1 931,2 Gruppo agrario 1.109,2 1.174,0 959,5 Gruppo economico-statistico 1.088,5 1.174,2 1.027,7 Gruppo politico-sociale 1.043,7 1.092,3 1.038,0 Gruppo giuridico 1.099,1 1.279,7 977,2 Gruppo letterario 1.075,1 1.136,6 1.055,4 Gruppo linguistico 1.026,8 1.056,7 1.033,2 Gruppo insegnamento 900,2 870,0 907,8 Gruppo educazione fisica 1.002,0 1.032,0 960,8 RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE (c) Nord 1.192,6 1.245,7 1.148,1 Centro 1.160,2 1.206,6 1.135,0 Mezzogiorno 1.077,1 1.117,4 1.040,2 (a) Esclusi quanti non lo hanno indicato (b) Dati provvisori (c) Le ripartizioni si riferiscono alla residenza dei diplomati universitari al momento dell'indagine I giovani residenti nel Nord del paese guadagnano in media 1.193 euro, oltre 100 euro in più rispetto a chi risiede nel Mezzogiorno. Le donne, benché non risultino penalizzate rispetto agli uomini in termini di possibilità di accesso al mondo del, quando trovano un continuativo e a tempo pieno, guadagnano quasi 90 euro mensili meno dei colleghi maschi (1.129 euro contro 1.216). La differenza di retribuzioni maschili e femminili appare ancor più marcata per i diplomati universitari dei gruppi architettura, giuridico, agrario, economico-statistico e ingegneria (fino ad un massimo di 320 euro in più per gli uomini del settore architettura). Le distanze di reddito si riducono invece per i gruppi politico-sociale, linguistico e scientifico, mentre la differenza risulta essere a vantaggio delle donne nel gruppo insegnamento. A livello territoriale, invece, la variazione massima tra i sessi si registra in corrispondenza dei 1.246 euro guadagnati in media dagli uomini nel Nord contro gli appena 1.040 percepiti dalle donne nel Mezzogiorno. Differenze non meno significative si registrano con riferimento alla coerenza tra titolo di studio conseguito e professione svolta. Tra i diplomati universitari che, a tre anni dal conseguimento del titolo, risultano occupati in modo continuativo, il 36% svolge un per il quale il diploma universitario non era richiesto. La percentuale di occupati in professioni che non richiedono il titolo di studio posseduto è inferiore a quella registrata dagli stessi diplomati tre anni fa (42%), ma ancora superiore a quella rilevata per i giovani che hanno concluso un corso di laurea (33%). I diplomati universitari dei gruppi medico, politico-sociale ed insegnamento hanno maggiori possibilità (con percentuali superiori all 80%) di trovare un occupazione coerente con il livello d istruzione raggiunto. In particolare, sono i settori legati all assistenza e alla cura delle persone a 5

richiedere espressamente personale con un profilo professionale costruito attraverso specifici corsi universitari di breve durata. Al contrario, oltre il 60% dei diplomati universitari provenienti dai gruppi scientifico, architettura, letterario, economico-statistico, giuridico e linguistico trova più frequentemente un occupazione per la quale il diploma universitario non è necessario. Soprattutto per gli ultimi due gruppi si registrano quote particolarmente elevate di persone in tale condizione con, rispettivamente, punte del 74% e dell 82%. Grafico 2 Diplomati universitari del 1999 che nel 2002 sono occupati (a) in un per il quale era richiesto il diploma universitario, per gruppo di corsi (b). Per 100 occupati Gruppo medico Gruppo politico sociale Gruppo insegnamento Gruppo chimico-farm.co e geo-biologico Gruppo educazione fisica Gruppo ingegneria Gruppo agrario Gruppo scientifico Gruppo architettura Gruppo letterario Gruppo economico-statistico Gruppo giuridico Gruppo linguistico 17,8 47,7 47,0 44,7 36,7 36,1 33,3 31,4 26,1 65,1 63,5 72,3 81,5 87,3 (a) Sono inclusi solo quanti svolgono un continuativo iniziato dopo il conseguimento del titolo (b) Dati provvisori Se si considerano le differenze di genere, ben 71 donne su 100 trovano un adeguato al livello di istruzione raggiunto mentre i maschi che godono delle stesse opportunità sono appena il 53%. Il Centro, inoltre, è la ripartizione territoriale dove i diplomati universitari accedono più spesso a mansioni che richiedono il titolo universitario breve (69,1% contro il 61,6% del Nord e il 61,1% del Mezzogiorno). Nonostante l accoglienza riservata dal mercato italiano delle professioni ai giovani in uscita dall università non sia sempre all'altezza dell investimento formativo, i livelli di soddisfazione nei confronti del dei diplomati universitari sono tutt altro che scarsi. Risultano molto o abbastanza soddisfatti per il grado di autonomia lavorativa ben 9 diplomati universitari su 10; anche le mansioni svolte soddisfano una quota decisamente elevata degli occupati in modo continuativo (8 su 10). I livelli di soddisfazione, pur calando leggermente, restano elevati anche nei confronti della stabilità del posto di (78,1%), del trattamento economico (73,4%), dell utilizzo delle conoscenze acquisite (72,3%). Il maggiore scontento si registra invece rispetto alle possibilità di carriera, che soddisfano solo il 64,1% dei diplomati universitari. Nel complesso i settori disciplinari nei quali si registra la più diffusa soddisfazione sono il gruppo scientifico, ingegneria ed economico-statistico. L inserimento lavorativo si dimostra invece meno soddisfacente per i diplomati universitari dei settori educazione fisica e linguistico. L utilizzo delle conoscenze acquisite soddisfa soprattutto i diplomati dei gruppi insegnamento, architettura, medico e politico-sociale, mentre per i restanti gruppi si registra una situazione di diffuso malcontento. Il trattamento economico, le possibilità di carriera e la stabilità del posto di riscuotono un considerevole apprezzamento soprattutto tra i diplomati dei gruppi giuridico, scientifico, chimico-farmaceutico e ingegneria. Le mansioni svolte trovano un numero maggiore di 6

soddisfatti nei gruppi chimico-farmaceutico, ingegneria e insegnamento; il grado di autonomia risulta soddisfacente soprattutto per i diplomati dei gruppi letterario, educazione fisica, insegnamento e architettura. A livello territoriale, per tutti gli aspetti considerati, salvo che per l utilizzo delle conoscenze acquisite, i diplomati universitari residenti nel Nord si dichiarano soddisfatti più spesso dei residenti nelle altre ripartizioni, Grafico 3 Diplomati universitari del 1999 occupati (a) nel 2002, soddisfatti (b) dei principali aspetti del svolto per sesso (c). Per 100 occupati 90,7 88,2 86,5 85,2 83,5 82,3 78,1 75,2 77,2 79,5 73,4 72,1 72,3 69,4 74,1 69,7 64,1 60,4 Grado di autonomia Mansioni svolte Stabilità del posto di Trattamento economico Utilizzo delle conoscenze acquisite Possibilità di carriera (a) Sono inclusi solo quanti svolgono un continuativo iniziato dopo il conseguimento del titolo (b) Sono inclusi quanti si sono dichiarati molto o abbastanza soddisfatti (c) Dati provvisori Come risulta dal Grafico 3, lo scontento delle donne è relativo soprattutto alle possibilità di carriera e al trattamento economico. Rispetto agli uomini, le donne apprezzano di più la stabilità del posto di e la possibilità di utilizzare le conoscenze acquisite, a conferma della maggior attinenza tra svolto e titolo universitario conseguito che caratterizza il sesso femminile. 7