Editoria «accademica»



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doi: 10.1390/gdl1109_editoria_accademica Tendenze: editoria universitaria Editoria «accademica» Anche le University press devono fare i conti con i cambiamenti della riforma universitaria, e con ciò che questi comportano. Qual è la realtà operativa di queste aziende? Quella delle University press è una realtà presente soprattutto nel panorama anglosassone, ma da alcuni anni si sta diffondendo anche in Italia, tanto che ogni anno nascono nuove Up (in questo 2009 registriamo, a titolo d esempio, la nascita, lo scorso marzo, della Pavia University press). La produzione editoriale di questo tipo di editori ha risposto per lo più alle esigenze dell ateneo di riferimento, andando a soddisfare una domanda a cui gli editori tradizionali per ragioni di tempo e anche di frammentazione dei percorsi di studi non riuscivano a far fronte. Ed infatti l obiettivo primario dell attività e dell esistenza delle Up italiane è sicuramente il rafforzamento della conoscenza, della diffusione e dell impatto di pubblicazioni di qualità legate ai risultati della ricerca scientifica italiana a livello nazionale e internazionale. Eut Edizioni Università di Trieste Mauro Rossi. La costituzione di una Up può rispondere a un ventaglio di esigenze piuttosto differenziate, tra cui isolerei le due a mio parere più significative: la volontà di selezionare e valorizzare i risultati della ricerca scientifica dell ateneo di riferimento e la necessità di rispondere con razionalità ed efficacia all aumento dei costi della trasmissione scientifica, mantenendo un più stretto controllo sulle diverse fasi della trasformazione della conoscenza. A fronte del venire meno del sostegno ai costi di pubblicazione, permane l obiettivo di mantenere la qualità redazionale e tipografica. Nel caso dell Eut ciò avviene mediante la cooperazione con il servizio scambi del sistema bibliotecario di ateneo nell allocare i volumi presso biblioteche pubbliche e accademiche nazionali ed estere. Per fronteggiare i costi di distribuzione e contrastare la bassa circolazione derivante dalle piccole tirature, si è ricorso allo sviluppo di versioni elettroniche complementari alle edizioni a stampa. L iniziativa, che nel caso di Eut ha utilizzato l archivio digitale ad accesso aperto dell ateneo, ha incontrato un adesione crescente da parte degli autori, che hanno visto aumentare la disseminazione dei propri lavori, anche grazie all archiviazione permanente e all indicizzazione analitica dei contenuti che permette un efficace recupero via Web delle risorse. Ma la risorsa più importante delle Up sta nella loro capacità di selezionare e validare le proposte editoriali, attraverso il lavoro di commissioni scientifiche o il peer reviewing. In questo senso, le Up devono poter offrire agli autori non solo condizioni competitive, qualità redazionale e visibilità, ma anche una rispondenza ai parametri individuati dagli organismi nazionali ed esteri responsabili della valutazione della ricerca. Il patrimonio di credibilità di una Up si consolida con un protocollo di valutazione trasparente e condiviso dalla comunità di riferimento, che deve essere però anche chiamata a riequilibrare le disparità (o l assenza) di finanziamento delle proposte editoriali esaminate, che penalizzano soprattutto i ricercatori più giovani e le discipline cosiddette «deboli». A mio vedere, il finanziamento di qualsiasi progetto di ricerca scientifica dovrebbe fin dall inizio prevedere i costi di pubblicazione dei suoi risultati, vuoi nella tradizionale forma a stampa, vuoi nella forma dell edizione elettronica o dell archiviazione digitale nei depositi istituzionali a libero accesso; nel novero di tali costi non possono essere ovviamente sottostimati quelli derivanti dalle procedure di valutazione. Per quanto riguarda la produzione editoriale, allo stato attuale, le Up rappresentano spesso una risposta al restringersi degli spazi che la saggistica di livello universitario può riservare ai risultati della ricerca scientifica, soprattutto nei suoi esiti marcatamente specialistici e per quanto riguarda le pubblicazioni monografiche. Inoltre, sfruttando la loro prossimità allo studioso e, in alcuni casi, la loro organicità all istituzione, possono offrire all autore dei servizi aggiuntivi che un editore di saggistica di medie dimensioni difficilmente riesce a fornire all interno del proprio flusso di lavoro: un rapporto più personalizzato, la consulenza redazionale e grafica e una fattiva cooperazione nella diffusione del documento non solo attraverso la distribuzione commerciale, ma anche mediante il network delle biblioteche universitarie. Infine, la possibilità di promuovere il volume mediante presentazioni e tavole rotonde che abbiano come referente la comunità universitaria nel senso più ampio. Riguardo a tali aspetti è quindi abbastanza appropriato parlare di complementarietà. Ritengo tuttavia che, almeno nel medio periodo, le Up non saranno in grado (né è loro compito) di sostituirsi completamente agli editori tradizionali del segmento universitario, anche se grazie a iniziative di cooperazione, a una maggiore visibilità e capacità di distribuzione potranno accrescere apprezzabilmente la loro presenza sul mercato. Il loro apporto innovativo potrebbe tuttavia rivelarsi 45

46 genza di divulgare la ricerca scientifica che si svolge nell Università della Calabria e per soddisfare la domanda di studiosi che trovavano difficoltà a pubblicare con le grandi case editrici. I nostri fruitori sono per la maggior parte studenti e docenti specialisti in varie discipline, per cui le nostre proposte culturali mirano, essenzialmente, a fornire strumenti didattici operativi e finalizzati. Le attività delle Up sono fondamentali nel combattere il mercato ilsignificativo nel settore della didattica e nella manualistica, attraverso la cooperazione con il corpo docente e i sistemi bibliotecari, e soprattutto mediante l impiego crescente, negli Atenei, delle piattaforme di e-learning e degli archivi digitali. In questo segmento le Up possono contribuire alla strutturazione e sistematizzazione dei contenuti e alla crescita della cultura del diritto d autore, contenendo la tendenza al «bricolage» che talora distingue le fasi di esordio di questi strumenti. Egea Orsola Matrisciano. Alle Up è demandato fondamentalmente un ruolo di diffusione della cultura elaborata nell ambito dell ateneo di riferimento o comunque nel quadro degli indirizzi strategici dell Università di riferimento; a partire da questo punto fermo di base, diverse sono le strade intraprese dalle Up in termini di modelli di business, struttura e strategie. In ogni caso tutti abbiamo dovuto e dobbiamo fare i conti con i cambiamenti del mercato universitario, sia sul lato della produzione destinata alla didattica che di quella mirata alla valorizzazione della ricerca svolta in ambito accademico; ma anche, più in generale, con le tendenze del settore editoriale, caratterizzato di fatto da due fenomeni solo apparentemente contradditori: concentrazione (a livello di editori e di canali di vendita) e frammentazione. Il focus è appunto il modello di business. Per quanto riguarda Egea, noi ci posizioniamo come Up, ovvero un editore a matrice universitaria: ma, come accade all estero, l editore di matrice universitaria non produce solo cultura universitaria di testi universitari. La nostra produzione è articolata per raggiungere anche altri target e di conseguenza, in una logica di filiera, tende a inserirsi tanto nei meccanismi cosiddetti tradizionali di distribuzione e commercializzazione quanto ad integrare modalità di diffusione Web- based. Ciò in linea con i principi ispiratori dell ateneo di riferimento. Per noi di Egea, quindi, non si tratta di intercettare una domanda non soddisfatta da parte degli editori tradizionali; svolgiamo anche una funzione di servizio (del resto le pubblicazioni di questo tipo o almeno alcune tipologie le realizzano anche gli editori tradizionali), ma questa è integrata in un quadro di competizione aperta nel segmento della cosiddetta editoria di cultura, su cui è modellata la nostra struttura dei ricavi. Non si tratta insomma di essere complementari o sostitutivi ad altri, ma, come già accennato, di proporre un offerta competitiva e sostenibile, nel rispetto di un posizionamento e di una missione da editore di cultura di media dimensione, che fa libri di qualità. Noi come Egea perseguiamo da anni questo obiettivo e questo ha richiesto anche costanti cambiamenti e adeguamenti alle evoluzioni del settore. Per esempio, è stato importante rivedere la nostra filiera produttiva in relazione alle audience cui ci rivolgiamo, integrando sempre più e sempre meglio il ricorso alle tecnologie: nella gestione delle diverse tirature in funzione del mercato potenziale, ricorrendo al print on demand e nella implementazione di un piano per la realizzazione e distribuzione di prodotti digitali. Siamo per questo molto interessati alla nascita di un associazione delle Up e seguiamo con attenzione i lavori volti a definire i parametri di appartenenza e gli obiettivi di attività. Riteniamo infatti possa essere utile che su certi elementi di contesto specifici possano esserci degli scambi conoscitivi e propositivi tra gli operatori, una sorta di «area di confronto tematica» che si rapporti e interagisca positivamente e fruttuosamente con le altre realtà rappresentative del mondo editoriale, quindi con gli elementi di contesto più generali del settore. UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA Centro Editoriale e Librario Centro editoriale e librario Wanda Monaco. Il Centro editoriale è nato dall esi- legale delle fotocopie poiché possono proporre testi di eccellenza culturale a bassi costi. La nostra collana didattica è mirata ad aiutare gli studenti nel loro percorso formativo, ma è attenta anche alle novità culturali sia nel campo della saggistica sia in quello della letteratura scientifica. Gli sviluppi che ci proponiamo per la nostra attività editoriale sono: costituire una rete di reference con un pool interuniversitario che garantisca in modo anonimo la qualità del testo e divulgare in modo capillare il risultato delle ricerche scientifiche svolte nei vari atenei d appartenenza. Credo che per raggiungere tali risultati ci si debba ispirare sempre alle Up anglosassoni e che hanno una tradizione ed una esperienza sicuramente maggiore. Dal punto di vista economico, invece, l intento della nostra attività è quello di autofinanziarsi, viste le ristrettezze economiche degli atenei, naturalmente offrendo un prodotto di qualità oltre che di grande levatura scientifica. Per quanto riguarda l offerta dei contenuti ritengo che la proposta delle Up sia assolutamente complementare rispetto a quella delle case editrici tradizionali, ma, è bene fare un inciso, in alcuni settori culturali le Up sono all avanguardia. Le grandi case editrici, generalmente, programmano le loro linee editoriali tenendo conto e privilegiando (giustamente dal loro punto di vista) i settori che permettono di raggiungere un pubblico molto ampio. Non possono quindi permettersi di pubblicare libri che interessano solo settori di nicchia, anche se importanti dal punto di vista culturale. Senza l attività delle Up quindi molti libri importanti, ma con poche prospettive di ritorno commerciale, rischierebbero di non essere pubblicati. Editrice Las Nicolò Suffi. L editrice Las è entrata a far parte dell associazione ma per adesso siamo agli inizi di questa esperienza non si tratta di

pubblicare libri in coedizione, o comunque in collaborazione, per cui mi pare prematuro parlare di condivisione di contenuti in termini editoriali. Attualmente stiamo facendo un azione di promozione della conoscenza reciproca e di collaborazione nella diffusione dei libri prodotti dalle varie editrici associate. Questi possono essere effettivamente condivisi se rispondono a criteri di scientificità, evidentemente non intesa secondo quella mentalità, ancora presente nella pubblica opinione, per cui è «scientifico» soltanto quello che è verificabile secondo criteri fisici e matematici. Le università sparse nel mondo coltivano molte discipline, tutte importanti e tutte necessarie per rispondere alle domande sul senso delle cose e della vita. I libri da esse prodotti partecipano a quel dialogo interculturale e anche interreligioso che contribuisce a rispondere a tali domande e alla formazione di persone libere e responsabili. Le Up associate intendono, per quanto possibile, collaborare a questo scopo. L Editrice Las si propone di dare il suo contributo con opere di teologia e di scienze della religione, di filosofia e sociologia, diritto canonico, scienze dell educazione (pedagogia, psicologia, didattica, metodologia, catechetica), lettere cristiane e classiche, scienze della comunicazione. Per quanto riguarda la sua attività editoriale, il fine ultimo della Las non è quello di fare guadagni, ma di riuscire, con il ricavato delle vendite, a coprire le spese, per continuare a essere in grado di svolgere il nostro servizio. Sotto questo aspetto, il vantaggio che si prefigge dalla partecipazione all'associazione è quello di una maggiore visibilità dell editrice e di una più ampia diffusione dei libri. L associarsi contribuisce ad accrescere la conoscenza e la stima reciproca, anche presso il pubblico, specialmente dei docenti e degli studenti. Inoltre, la collaborazione in azioni pubblicitarie comuni a mezzo stampa o tramite il circuito digitale, permette un contenimento delle spese. Qualcuno si è chiesto se l'offerta editoriale delle Up intende, in medio o lungo periodo, sostituire la produzione editoriale delle altre case editrici universitarie. A mio parere l offerta delle Up è, e sarà sempre, complementare a quella delle altre editrici. Le une non possono sostituire le altre. Come è già stato rilevato, gli editori tradizionali non riescono a fare fronte a tutte le esigenze delle università, per svariati motivi. Abitualmente le Up assumono un carattere di servizio per l università per cui accettano di pubblicare anche opere che altre editrici, per motivi economici o di target o altro, non pubblicherebbero. Inoltre, i docenti stessi a volte preferiscono pubblicare presso l Up alla quale si sentono maggiormente legati. Tuttavia, essi vorranno sempre collaborare anche con altre editrici. Edizioni Plus Aldo Pinchera. Come prima cosa è necessario sfatare l errata convinzione che la produzione di una Up si limiti ai testi di riferimento per la didattica. Nel nostro caso, ad esempio, i manuali costituiscono meno del 40% dell intero catalogo editoriale. Se poi affrontiamo il tema in termini più generali, credo che la chiave per far uscire la produzione editoriale di una Up da un ambito puramente accademico sia quella di iniziare ad affiancare alla manualistica intesa in senso tradizionale un editoria fatta di prodotti fruibili da un pubblico più ampio, interessato ad approfondire argomenti e tematiche particolari, analizzate da esperti del settore, quali sono i docenti universitari. Le Edizioni Plus stanno lavorando su questo fronte ormai da anni e il riscontro avuto da parte del pubblico dei lettori, dei visitatori alle fiere dell editoria e di chi partecipa ai numerosi eventi culturali da noi organizzati dimostra che questa linea editoriale può produrre ottimi risultati sul piano della divulgazione scientifica. La Plus è una scrl controllata dall Università di Pisa ed è partecipata da due editori privati che contribuiscono a fornire il servizio di stampa. I ricavi ottenuti dalla vendita e dall attivazione di vari progetti editoriali vengono utilizzati per coprire le spese di gestione della stessa casa editrice e per garantire la realizzazione di attività promozionali tese a valorizzare il patrimonio costituito dai risultati della ricerca scientifica condotta in ambito accademico. La produzione editoriale delle Up ha un potenziale culturale molto forte, capace di competere e, perché no, superare quello già affermato delle case editrici di testi universitari. Anche se i segnali di crescita sono molto incoraggianti, sarebbe un azzardo prevedere a breve una completa sostituzione nel panorama editoriale attuale. Su questo punto pesa molto anche la difficoltà di emergere in un mercato monopolizzato da pochi editori, ma è certamente auspicabile che in un prossimo futuro la divulgazione scientifica avvenga principalmente attraverso i canali messi a disposizione dalle stesse università, come già accade per istituzioni di eccellenza come Oxford e Cambridge. Forum editrice Norma Zamparo. L idea che ha mosso l Università di Udine a farsi partecipe di una Up è stata principalmente quella di non disperdere il patrimonio di conoscenze e di risultati di ricerca in iniziative editoriali troppo frammentate: la creazione di collane e l avvio di riviste in alcune aree di maggiore dinamicità sono andati proprio in questa direzione. D altro lato, la casa editrice è diventata nel tempo una specie di specchio dell attività dell ateneo ed ha contribuito a rafforzarne la visibilità come centro di ricerca, di didattica e di divulgazione. Sin dalla sua fondazione e dalla scelta di creare, insieme ad altri partner pubblici e privati, una società a responsabilità limitata, si è pensato ad una attività economicamente indipendente. In questo è stato importante il forte radicamento territoriale dell Università di Udine: alle pubblicazioni strettamente scientifiche rivolte ad un pubblico specialistico generalmente ristretto, si affiancano infatti altri titoli nati dalla collaborazione di docenti e ricercatori con enti del territorio. Queste pubblicazioni, che hanno un carattere più divulgativo, escono dal ristretto ambito specialistico ed hanno una maggiore possibilità di vendita. Certamente i processi di selezione sono diversi... Con la nascita 47

48 delle Up una sostituzione si è realizzata, probabilmente, nei confronti dei piccoli centri stampa d ateneo che si limitavano alla produzione di dispense (ma anche di monografie e di atti di convegno) per determinati corsi senza garantirne però la minima cura e diffusione. La nascita di case editrici universitarie ha senz altro migliorato questa situazione, in termini di selezione delle opere (comitati scientifici, sistemi di referaggio), di cura redazionale delle stesse, di loro divulgazione (con cataloghi, distribuzione in libreria, partecipazione a fiere del libro). Da questo punto di vista, penso sia senz altro migliorata la qualità di alcuni prodotti universitari. La creazione di un coordinamento fra le Up italiane non può poi che rafforzare questi aspetti, tramite iniziative condivise di promozione, collaborazione e confronto. Per quanto riguarda invece le case editrici di testi universitari, è sicuramente più facile pensare ad una complementarietà: la ricchezza di una casa editrice è data dai suoi autori, dai settori in cui si è specializzata, dal catalogo. Questa ricchezza, se ben conservata, rimane un patrimonio difficilmente sostituibile nel breve e medio termine. D altro canto le Up, per la loro stessa natura, hanno altri punti di forza, primo fra tutti lo stretto rapporto con il mondo accademico che permette loro di seguire da vicino le novità della ricerca e di avviare collaborazioni anche di tipo interdisciplinare. La Sapienza University press Simona Ardimento. L obiettivo comune delle Up italiane riguarda la diffusione di pubblicazioni di elevata caratura intellettuale legate, ovviamente, alla ricerca accademica delle università, al fine di aumentarne l impatto e la visibilità. Dato questo presupposto e pur considerando e valorizzando le singole competenze e specificità culturali, produttive e comunicative, la collaborazione tra le varie Up passa attraverso la condivisione dei medesimi sistemi di cernita delle Pde, che ci garantisce la diffusione su tutto il territorio nazionale. Per quanto riguarda il nostro modello economico sappiamo che, per definizione, una Up è una casa editrice non profit. Tuttavia, fin dalla sua nascita, Luiss University press ha cercato quanto più possibile di rendersi autosufficiente, lavorando affinché l attività non sia in passivo e cercando di ottenere ricavi per potersi autofinanziare. A questo scopo, pensiamo di aumentare le tirature delle opere di prossima pubblicazione e di muoverci con maggiore decisione sul mercato. La nostra offerta editoriale non entra in diretta competizione con quella delle case editrici specializzate in testi universitari. È vero che ci è capitato di realizzare alcuni manuali; tuttavia le nostre pubblicazioni che pure a vario titolo sono state e possono essere adottate nell ambito di corsi universitari e post-universitari non sono pensate specificamente per gli studenti universitari. Certamente non ci occupiamo di realizzare testi che abbiano soltanto un «uso interopere da pubblicare, di referaggio delle stesse e, soprattutto, attraverso iniziative di promozione condivise. Dal punto di vista economico, sebbene l obiettivo primario sia, come già accennato, la promozione di pubblicazioni di qualità, ovviamente il gruppo si confronta con il mercato, anche perché i finanziamenti difficilmente riescono a coprire il 100% dei costi di produzione, per non parlare di quelli relativi al diritto d autore e alle eventuali traduzioni che fanno aumentare notevolmente i livelli di spesa, soprattutto nelle piccole tirature (fino a 3-5 mila copie, in nero o in quadricromia). Per ciò che concerne invece l offerta editoriale, la proposta delle Upi è comunque complementare rispetto a quella delle case editrici tradizionali, sia perché esiste una missione istituzionale che distingue le Up dalle altre case editrici che si occupano di scolastica e di universitaria, sia per la presenza di aree di specializzazione di queste ultime. A nostro avviso la produzione di queste due tipologie di editori non sarà mai in conflitto, nessuna sostituirà l altra, ma seguiranno percorsi paralleli. Luiss University press Daniele Rosa. Una Up come la nostra nasce per colmare un esigenza che non potrebbe essere completamente soddisfatta altrimenti, anche se non può essere ragionevolmente paragonata alle grandi Up internazionali (soprattutto quelle britanniche e statunitensi) cui pure si ispira il nostro ruolo e credo quello delle altre Up italiane. Da un certo punto di vista siamo, è vero, la «faccia» dell ateneo di cui facciamo parte; teniamo comunque a precisare che non siamo semplicemente la stamperia dell università, e che la qualità scientifico-qualitativa dei testi scelti per la pubblicazione punta a rispettare il livello di eccellenza. Nel nostro caso, la qualità scientifica delle pubblicazioni (sia quelle destinate al mercato accademico che quelle pensate per un pubblico più ampio) è garantita da un comitato che può avvalersi di referees esperti dell argomento trattato. È chiaro che la diffusione che le nostre pubblicazioni hanno e potranno avere in futuro non è paragonabile a quella di una casa editrice, per così dire, tradizionale. Tuttavia abbiamo cercato, e cercheremo con ancor più sistematicità a partire dal prossimo anno con un nuovo progetto editoriale al momento in preparazione di garantire ai nostri testi (e ai loro autori) la diffusione necessaria per partecipare al dibattito culturale del Paese. A questo fine, stiamo studiando due formati i tradizionali paperback e pocket cui affidare rispettivamente le nostre pubblicazioni destinate al mercato accademico e quelle invece che potremmo definire «di alta divulgazione». Il piano delle uscite è attualmente in preparazione; per quel che concerne la distribuzione, continueremo la collaborazione con

no» e le opere da noi pubblicate pensate soprattutto per gli studenti peraltro non molte hanno comunque carattere di originalità, e non vanno pertanto semplicemente a sostituire o a cercare di sostituire testi già esistenti sul mercato; al contrario, offrono strumenti di studio o di approfondimento su particolari aspetti di determinate discipline non trattati in precedenza nella nostra lingua (e a volte non solo in essa). Nei mesi scorsi inoltre abbiamo avuto contatti con la nuova associazione, che non si sono ancora concretizzati in una vera adesione soltanto perché Luiss University press è in fase di riorganizzazione. Quando la nostra attività ricomincerà a pieno regime, contiamo senz altro di prendere contatto con l associazione per discutere i termini della nostra adesione. Mup Monte Università Parma Guido Conti. Il mondo editoriale sta cambiando profondamente, così anche le Up, ovvero tutte le attività funzionali alla didattica e alla ricerca nei vari corsi di laurea. Le Up, dopo le riforme che hanno cambiato l università italiana, si sono dovute adeguare alle nuove direttive e ai nuovi «formati universitari»: rarissimamente le Up pubblicano oggi tesi triennali o specialistiche, mentre l attività di vera ricerca si è spostata prevalentemente sulle tesi di dottorato. Se da una parte la casa editrice riceve, con contributi, proposte editoriali di ricerca dei professori o ricercatori universitari, difficilmente distribuibili però nel circuito delle librerie tradizionali, dall altra progettiamo volumi e collane universitarie che potrebbero avere una collocazione commerciale a livello nazionale. Il progetto di volumi universitari commercializzabili a livello nazionale avviene però solo nel circuito ristretto dell università cittadina e difficilmente si riescono a coinvolgere altre università nella distribuzione e nella circuitazione dei materiali. Avviene così che, dei circa 400 volumi pubblicati da Mup Editore, un centinaio sono quelli facenti parte della sezione Up e hanno tirature che non superano, in media, le 300/400 copie. Molti di questi volumi sono coperti da fondi di varia natura. La loro commercializzazione si limita all adozione degli studenti e i ricavi sono molto limitati rispetto ai costi della casa editrice che si trova quindi a doversi finanziare con altre attività editoriali. A questi problemi di circolazione e di vendibilità dei materiali prodotti, si aggiunge ora la possibilità di divulgazione Tendenze: editoria universitaria dei volumi in pdf scaricabili a un costo minimo e facilmente duplicabili gratuitamente. Credo perciò che tutto il sistema della Up vada ripensato con l appoggio della stampa on demand: tale tipo di stampa permette infatti di assumersi gli altissimi rischi di vendita, trattandosi di volumi che si occupano di aree di ricerche di nicchia, a fronte di una spesa razionalizzata. C è poi la necessità di un cambiamento dei materiali didattici rispetto alle direttive universitarie, ma il problema vero è l investimento iniziale e una programmazione che diventa molto difficile per le piccole realtà. Si sente la necessità di una nuova manualistica e di una nuova didattica rigorosamente scientifica ma anche agile. In ambito scientifico, ingegneria e chimica, ci sono molti corsi in cui le dispense fotocopiate e non riconosciute dall autore rappresentano un abbozzo di manuale che però continua a vivere come bozza perché il professore non ha intenzione di lavorarci sopra. Insomma, una situazione molto complessa, difficile da risolvere in un caos come quello attuale che coinvolge i cambiamenti sia dell editoria che dell università. L associazione delle Up a che serve? A far circolare i cataloghi? A coordinare meglio l attività delle singole case editrici? Ad affrontare insieme i problemi legati al mercato? A far fronte comune per risolvere i problemi della distribuzione dei libri? Se a queste e ad altre domande che sorgono spontanee ci sono risposte positive, allora anche la scelta di iscriversi diventa strategica. (Interviste a cura di D. Nannini) 1. Profilo operativo delle University press intervistate Nome Up Plus Centro Eut La Sapienza Egea Forum Luiss Up Editrice Las Mup Up editoriale e librario E-mail di info.plus@adm.unipi.it w.monaco@unical.it eut@units.it redazionecasaeditrice@uniroma1.it - forum@forumeditrice.it lup@luiss.it - info@mupeditore.it riferimento Catalogo 600 circa 501 210 100 600 580 200 circa 400 400 Novità 70 circa 20 40 10 100 50 10/15 30 60 Ristampe 10 circa 8 4 4 25 4/5 5/10 4/5 5 Tiratura 300/500 300/500 300 750 1.500/2.000 600/700 1.000 800 1.500 media Collane 23 13 9 3 3 linee ed. 20 2 22 21 2 marchi Fatturato - - - - - - - - 942.000 (euro) Addetti 7 4 4 6 28 5 2 4 5 Presenza Si 3/4 - Si Si Si Si Si Si in libreria Distributore Pde Casalini Licosa Pde Pde Dehoniana Libri Casalini e Casalini digital division Pde Dehoniana Pde Fonte: Dati forniti dagli editori 49