Tecniche di analisi e valutazione del degrado di strutture in cemento armato e cemento armato precompresso Sostituzione di appoggi Ing. Achille Devitofranceschi Roma, maggio giugno 2017 ANAS S.p.A.
Inquadramento normativo È un intervento locale, occorre però verificare (ovvero intervenire mediante rinforzi) che le murature a cui ci si collega siano staticamente compatibili con le nuove forze trasmesse attraverso il nuovo vincolo. Non è più possibile trasferire forze orizzontali di natura sismica se non a mezzo di vincoli meccanici (no attrito). Occorre altresì verificare che la rigidezza dei nuovi vincoli non faccia aumentare la rigidezza complessiva dell opera in misura maggiore del 10%. È necessario attribuire ai nuovi vincoli le prestazioni statiche e cinematiche richieste dalle NTC. La prestazione più difficile da individuare è la prestazione sismica (sia in termini di forze e sia in termini di spostamenti), che passa attraverso: la valutazione del coefficiente di suolo Ss (leggi indagini sui terreni e relazione geologica); l analisi dinamica dell intera struttura. Talvolta si può cadere nel paradosso che la prestazione cinematica in fase sismica dei nuovi vincoli sia incompatibile con la geometria della struttura (vedi il moto in controfase nelle travate con seggiole Gerber); in tal caso o si modifica la geometria delle testate o si attenua l effetto dell urto.
Le verifiche dei contrasti e le prestazioni statiche dei martinetti La normativa italiana non prevede carichi per situazione transitorie. Le azioni agenti sui martinetti sono sia orizzontali (vento, frenatura, centrifuga) e sia verticali (permanenti e traffico). Per schemi statici di durata inferiore a 2 anni si può omettere l azione sismica. Pertanto i martinetti devono avere prestazioni SLU coerenti con i carichi attesi e devono essere verificati anche a slittamento e ribaltamento sotto tali combinazioni SLU. Resta inteso che le strutture (provvisionali e esistenti) su cui contrastano i martinetti DEVONO essere parimenti verificate per le medesime azioni.
I vincolamenti alle strutture esistenti presentano: Un problema costruttivo Un problema statico
Incontro Roma 11-12 Ottobre 2013
Problema costruttivo: Prevedere la possibilità di alloggiare i trapani negli spazi disponibili. Forare con grande attenzione le murature esistenti, al fine di non danneggiare le armature esistenti. Per il collegamento tra un nuovo baggiolo e il pulvino esistete privilegiare il c.a. con tante barre di piccolo diametro inghisate nel pulvino
Problema costruttivo: Non prevedere mai di alloggiare le classiche zanche nelle murature esistenti. Prevedere carpenteria metallica di collegamento tra nuovo appoggio e trave e nuovo appoggio e baggiolo
Problema statico: A. Verifica del baggiolo come elemento in c.a. (mensola tozza: verifica a taglio e verifica a flessione). B. Verifica della carpenteria metallica superiore ed inferiore. C. Verifica della connessione tra il baggiolo e il pulvino (verifica delle barre inghisate). Sono preferibili baggioli bassi, che lavorano praticamente solo a taglio, a loro volta connessi al pulvino mediante tante barre inghisate di piccolo diametro (che si possono disporre in funzione del layout di armatura che si riscontra dopo aver rimosso il copriferro), in luogo di poche barre inghisate di grande diametro. Evitare baggioli in carpenteria metallica, collegati a mezzo di zanche, a meno di non conoscere perfettamente il layout delle barre presenti nel pulvino (altrimenti le danneggiamo!!). Rendere sempre scabra la superficie di interfaccia tra nuovo baggiolo e pulvino esistente (riduce il numero di barre di legatura). D. Verifica della connessione tra la carpenteria metallica superiore e la trave. Prestare attenzione alle rotture dei bordi con ancoranti prossimi ad essi. Prestare attenzione a non danneggiare le armature di precompressione presenti nel bulbo inferiore della trave.
Grazie per l attenzione!