CORTE DI CASSAZIONE SENTENZA N 3111

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CORTE DI CASSAZIONE SENTENZA 12 02 2014 N 3111 Imposte sui redditi accertamento sintetico del reddito complessivo redditometro incrementi patrimoniali redditi esenti - prova ha pronunciato la seguente: SENTENZA REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA

e. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Oggetto *TRIBUTI R.G.N. 27059/2009 Cron. 3( (( Rep. Dott. BIAGIO VIRGILIO - Presidente - Ud. 26/09/2013 Dott. ANTONIO GRECO - Consigliere - PU Dott. MARIO CIGNA - Rel. Consigliere - Dott. MASSIMO FERRO - Consigliere - Dott. GIULIA IOFRIDA - Consigliere - ha pronunciato la seguente SENTENZA sul ricorso 27059-2009 proposto da: AGENZIA DELLE ENTRATE in persona del Direttore pro tempore, elettivamente domiciliato in ROMA VIA DEI PORTOGHESI 12, presso l'avvocatura GENERALE DELLO STATO, che lo rappresenta e difende ope legis; - ricorrente - 2013 2627 contro SCARCIOLLA FRANCESCO, elettivamente domiciliato in ROMA VIA DI MONTE FIORE 22, presso lo studio dell'avvocato GATTAMELATA STEFANO, rappresentato e difeso dall'avvocato FORTUNATO ANTONIO NICOLA giusta delega a margine;

- controri corrente - avverso la sentenza n. 66/2008 della COMM.TRIB.REG. di POTENZA, depositata il 2,7/10/2008; udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del 26/09/2013 dal Consigliere Dott. MARIO CIGNA; udito per il ricorrente l'avvocato GALLUZZO che ha chiesto l'accoglimento; udito per il controricorrente l'avvocato FORTUNATO che si riporta; udito il P.M. in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ENNIO ATTILIO SEPE che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO Con sentenza 6-12-2004 la CTP di Matera accoglieva il ricorso proposto da Scarciolla Francesco avverso un avviso di accertamento con il quale l'agenzia delle Entrate di Matera, per l'anno 1997, aveva determinato sinteticamente -ex art. 38 dpr 600/73- un reddito tassabile -ai fini IRPEF ed ILOR- di lire 87.878.000, a fronte di quello denunciato pari a lire 25.577.000; siffatto accertamento si fondava su indici sintomatici della capacita contributiva costituiti dal possesso dell'abitazione principale, di 5 abitazioni secondarie e di un'autovettura di 19 HP nonché dall'incremento patrimoniale derivante dal finanziamento, pari a lire 291.000.000, effettuato dal contribuente nell'anno 1997 nei confronti della società partecipata "EDILIZIA L.S. snc". Con la sentenza indicata in epigrafe, la CTR di Potenza rigettava l'appello dell'ufficio; in particolare la CTR rilevava che, a fronte di un accertamento sintetico fondato su presunzioni semplici, la parte aveva fornito idonea prova della disponibilità di somme derivanti da disinvestimenti e, quindi, della disponibilità di redditi esenti; nello specifico, aveva provato -con documenti inoppugnabili- di avere, nel periodo immediatamente precedente, alienato un fabbricato al prezzo di lire 134.000.000 e disinvestito titoli di Stato per lire 150.000.000; tale liquidità, secondo la CTR, era idonea ad effettuare versamenti in conto capitale nella snc EDILIZIA L.S. per lire 291.000.000; spettava all'ufficio dimostrare che quei redditi erano stati investiti in maniera diversa dal finanziamento della società. Avverso detta sentenza proponeva ricorso per cassazione l'agenzia delle Entrate, affidato ad un motivo; resisteva con controricorso il contribuente. MOTIVI DELLA DECISIONE Con l'unico motivo di ricorso l'agenzia, denunziando ex art. 360 n. 3 cpc- violazione e falsa applicazione dell'art. 38, comma 6, dpr 600/73, anche in relazione all'art. 2697 cc, rilevava che, in base al predetto art. 38, il contribuente doveva dimostrare l'identità tra i redditi esenti e la spesa per incrementi patrimoniali; nel caso di specie, invece, il contribuente aveva dedotto solo il preteso possesso di redditi derivanti da disinvestimenti ma non aveva affatto dimostrato che proprio quei redditi erano stati utilizzati per affrontare la spesa per incrementi patrimoniali recuperata a tassazione dall'ufficio. Il motivo è infondato. Questa Corte ha affermato il principio secondo cui "In tema di accertamento delle imposte sui redditi, qualora l'ufficio determini sinteticamente il reddito complessivo netto in relazione alla spesa per incrementi patrimoniali, la prova documentale contraria ammessa per il contribuente dall'art. 38, sesto comma, del d.p.r. n. 600 del 1973 non riguarda la sola disponibilità di redditi ovvero di redditi esenti o di redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d'imposta, ma anche l'essere stata la spesa per incrementi patrimonial

sostenuta proprio con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d'imposta, e non già con qualsiasi altro reddito (dichiarato)" (Cass. 6813/2009); a prescindere dalla condivisibilità o meno di questo principio, nel caso di specie la CTR, con adeguatamente motivato accertamento in fatto, non suscettibile (come tale) di riesame in sede di legittimità, ha valutato il materiale probatorio in atti e, in esito, ha ritenuto fornita la prova "con documenti inoppugnabili" che il ricavato dalle operazioni effettuate nel 1997 (cessione di fabbricato e disinvestimento titoli di Stato) era stato utilizzato proprio per l'avvenuto versamento in favore della "EDILIZIA L.S. snc"; tanto in base sia alla contiguità temporale delle dette operazioni, avvenute "nel periodo" immediatamente precedente" rispetto al detto finanziamento, sia alla sostanziale corrispondenza dell'importo delle operazioni medesime (complessive lire 284.000.000 per la cessione ed il disinvestimento di titoli, a fronte di lire 291.000.000 del finanziamento) sia, infine, alla mancanza di prova contraria da parte dell'ufficio (la prova, cioè, che "quei redditi siano stati investiti in maniera diversa dal finanziamento della società"). Alla stregua di quanto sopra, pertanto, il ricorso va rigettato. In considerazione della peculiarità della questione, si ritiene sussistano giusti motivi per dichiarare compensate tra le parti le spese del presente giudizio di legittimità. P. q. M. La Corte rigetta il ricorso; dichiara compensate tra le parti le spese del presente giudizio di legittimità. Così i ciso in data 26-9-2013 nella Camera di Consiglio della sez. tributaria.!igliere es Il Presidente ott. C dott. Biagio Virgilio IL!!-) 'C.,71.1...rr<ttt