Sperimentazioni a supporto del servizio di assistenza tecnica: filiera frutticola.

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Sperimentazioni a supporto del servizio di assistenza tecnica: filiera frutticola. OBIETTIVI I distinti obiettivi che si è teso raggiungere durante il secondo anno di sperimentazione nelle distinte azioni sono di seguito sintetizzati: - Colpo di fuoco batterico: messa a punto strategie di difesa (Azione n. 2); - Ticchiolatura del melo: messa a punto strategie di difesa (Azione n. 3); - Riduzione degli inoculi di alcune importanti patologie (maculatura rossa) di fruttiferi (albicocco) attraverso la raccolta estintiva delle foglie in autunno-fine inverno (Azione n. 4). - Ticchiolatura del pero: studio del ciclo biologico del patogeno e del conseguente rischio infettivo, e del diverso grado di resistenza varietale (Azione n. 5); - Valsa del pero: valutazioni per acquisire maggiori e più specifiche informazioni sulla biologia del patogeno (epidemiologia e quindi potenzialità di diffusione, sensibilità varietale) e sulla difesa, allo scopo di mettere a punto una idonea strategia di intervento (Azione n.6); - Maculatura bruna del pero: messa a punto strategie di difesa, valutazioni sul comportamento della forma svernante del patogeno e ruolo svolto dai residui infetti e dalle piante del cotico erboso e riduzione del potenziale d'inoculo attraverso varie metodologie come la riduzione di inoculo come ad esempio con interventi microbiologici (Azione n. 7); - Eriofidi del pero: messa a punto strategie di difesa alternative all uso del bromopropilato (Azione 8, prova 1); - Prova di efficacia del virus della granulosi per il controllo di carpocapsa su pomacee (Azione n. 8, prova 2); - Bolla del pesco: definizione del periodo entro cui il fitofarmaco risulta efficace nel contenimento della Bolla e periodo di sensibilità dei frutti alle infezioni di Taphrina deformans. Messa a punto dei criteri di applicazione dei fungicidi in relazione al modello previsionale (Azione n. 9); - Fusicocco del pesco: verifica di difesa preventiva per evitare insediamento patogeno (Azione n. 10); - Batteriosi del pesco: messa a punto di criteri applicativi per la difesa in relazione al modello previsionale (Azione n. 11) - Nerume/Ticchiolatura delle drupacee (Cladosporium carpophilum): messa a punto strategie di difesa e monitoraggio per determinare condizioni di comparsa (Azione n. 12) - Apiognomonia erythrostoma dell albicocco: messa a punto strategie di difesa integrata e biologica (Azione n. 13) - Carpofagi del pesco (Anarsia lineatella e Cydia molesta): monitoraggi al fine della validazione del modello previsionale di Anarsia e messa a punto di strategie di difesa per il controllo di Anarsia e di C. molesta su pesco (Azione n. 14); - Tripidi: verifica dell efficacia di prodotti alternativi all acephate e del loro impatto sull artropodofauna utile (Azione n. 15); - Cydia funebrana: messa a punto strategie di difesa nel susino (Azione n. 16).

RISULTATI Azione 2 Colpo di fuoco batterico La scarsa comparsa dei sintomi durante il 2005 non ha permesso di valutare l efficacia delle molecole e delle strategie a confronto. Sulle tesi in cui è stato applicato il rame non sono stati notati fenomeni di fitotossicità. Azione 3 Ticchiolatura melo La pioggia del 11 maggio su cui sono stati impostati i trattamenti curativi non ha creato le condizioni ottimali per lo sviluppo del patogeno: di conseguenza i risultati dei rilievi eseguiti sulle foglie e sui frutti non hanno evidenziato differenze significative fra le tesi trattate ed il testimone. Azione 4 Riduzione degli inoculi di importanti patologie Il rilievo eseguito sui frutti di albicocco non ha evidenziato differenze statisticamente significative nei sintomi attribuibili a maculatura rossa, tra la piante nella tesi con lavorazione del suolo e quella a raccolta delle foglie. Azione 5 Indagine sulla ticchiolatura pero in Emilia-Romagna Le prove condotte nei diversi pereti di quest anno ci permetteranno, integrati con quelli degli altri 2 anni (2004 e 2006), di conoscere e approfondire il ciclo biologico del patogeno e del conseguente rischio infettivo in relazione alle varietà e all andamento climatico. Dai risultati ottenuti quest anno Kaiser è risultata la varietà più sensibili alla Ticchiolatura rispetto William e Conference. Quest ultima è risultata la varietà meno sensibile. Azione 6 Valsa del pero Complessivamente dall attività di ricerca sinora svolta si ha la conferma, come scaturito dalle fonti bibliografiche in relazione al melo, che V. ceratosperma possiede un lungo periodo di incubazione (intercorrente tra il momento dell infezione e l evidenziazione del sintomo canceroso) che appare essere almeno maggiore di un anno. Tale comportamento rende inevitabilmente particolarmente complessa la messa a punto di una idonea strategia di difesa con un aiuto che scaturisce dagli studi intrapresi non sempre all altezza delle necessità proprio per le comprensibili difficoltà di studio. Il ceppo fungino isolato da pero sul territorio regionale sembra essere dotato di elevata specializzazione patogenetica dal momento che non è in grado di attaccare il melo se non parzialmente ed in condizioni controllate di serra. Da un punto di vista di difesa si può ormai con una certa sicurezza affermare come una difesa chimica diretta sul cancro allo scopo di risanare la pianta non riesca a sortire risultati portando a individuare l intervento fitoiatrico preventivo e mirato sui conidi prodotti dai cancri quale possibilità di lotta. A questo proposito le osservazioni in vitro dell attività di molteplici principi attivi sulla germinazione conidica fanno ben sperare in una loro analoga attività in campo. Inoltre i prodotti attivi sono spesso già registrati su pero nei confronti di altre malattie (iprodione, IBS, fludioxonil). La preliminare constatazione della breve vitalità dei conidi favorisce la possibilità di interventi eventualmente posizionabili, ad esempio, in prossimità dei momenti nei quali sono presenti ferite attraverso le quali il fungo potrebbe penetrare (es. dopo potature e grandinate e naturalmente in presenza di inoculo nell ambiente). L aspetto della eventuale diversa suscettibilità varietale va ulteriormente indagato dal momento che anche se fosse legato alla presenza di un costituente del legno piuttosto che un altro, è altamente probabile che una serie di fattori pedoclimatici e di tecnica colturale concorrano alla determinazione dei sintomi sia in termini di tempo di evidenziazione sia di velocità nell evoluzione degli stessi. La prova di campo di difesa, in cui sono state eseguite pennellature sui cancri di peri non ha mostrato ottenere alcun risultato, analogamente a quanto visto nel 2004. Si ritiene più opportuno nel prossimo anno valutare meglio l effetto preventivo che alcuni interventi potrebbero avere per ridurre i casi di infezione.

Azione 7 Lotta estintiva alla Maculatura bruna del pero in Emilia-Romagna Nella prova 1 dove diversi prodotti sono stati messi a confronto per eseguire una difesa a maculatura bruna del pero, i risultati mettono in evidenza la buona efficacia del nuovo prodotto Bellis che va a posizionarsi su livelli di attività paragonabili a Flint+Pomarsol. Interessanti pure i risultati ottenuti con Euparen M, e Make Up. Si evidenzia la non piena efficacia di Switch. Sintomi di brusone si sono rilevati nella tesi ove era stato utilizzato Pomarsol L50. L obiettivo delle prove 2 e 3 è più complesso e duplice. Il primo obiettivo, da confermare nei successivi anni, è l acquisizione di dati sul comportamento del patogeno per quanto concerne la forma svernante, cercando di definire il reale ruolo svolto dai residui infetti del pero (foglie) e dalle piante del cotico erboso che inerbisce i frutteti. Queste conoscenze possono portare a miglioramenti decisivi nelle strategie di lotta alla Maculatura. Nelle prove messe a punto su 2 campi prova allestiti, uno presso l U.C.S.C. di Piacenza e l altro in un pereto situato a Vigarano Mainarda (FE), ed i due anni di prova, condotti su microparcelle, hanno permesso di chiarire alcuni aspetti ancora poco conosciuti del ciclo biologico del patogeno nonchè di valutare l efficacia di un mezzo biologico (Trichoderma) di controllo della malattia. E apparso evidente che la maturazione delle ascospore e dei conidi è stata influenzata dalle condizioni ambientali registrate nei 2 anni di prova. Si è potuto affermare che il cotico erboso supporta meglio la produzione sia di ascospore che di conidi. La prova condotta a Ferrara ci ha permesso di valutare e confrontare l efficacia dei diversi mezzi di controllo della malattia (chimico, fisico e biologico). La prova ha dimostrato che il solo uso dei mezzi chimici, qualora ben posizionati rispetto allo sviluppo del patogeno, consente di ridurre in modo significativo l impatto della malattia. Azione 8 Eriofidi del pero e Valutazione del virus della granulosi contro carpocapsa Il risultato della prova sugli eriofidi del pero non ha permesso di discriminare bene i prodotti a confronto. La popolazione di eriofidi era apparsa numerosa nei controlli prima della fioritura, per poi scemare notevolmente nel campionamento di maggio, manifestando inoltre molta variabilità da parcella a parcella come d altronde è tipico degli eriofidi. La prova sulla valutazione di efficacia di diversi formulati a base di virus della granulosi contro carpocapsa, racchiude in se ben quattro diverse osservazioni circa l attività del virus. Il confronto stretto fra i diversi formulati commerciali attribuisce a Carpovirusine il risultato migliore, anche se ampiamente insoddisfacente. Virgo e Madex, invece, manifestano livelli di danno simili al testimone non trattato. L analisi prosegue cercando di trovare la maniera di aumentare l efficacia del virus, che in seconda e terza generazione manifesta un'attività inferiore rispetto a quella riscontrabile in prima. Infine viene approcciata la problematica legata alla conservazione del virus. Azione 9 Bolla pesco Dato il basso grado di attacco e le notevoli differenze di campo tra le varie ripetizioni, le differenze non sono risultate statisticamente significative in merito all attività della dodina nel controllo della bolla nelle applicazioni autunnali e di fine inverno. Azione 10 Fusicocco del pesco La verifica dell utilizzo di p.a. efficaci anche nei confronti del fusicoccum nell ambito dei trattamenti contro altre avversità fungine, ha portato nei risultati della prova svolta a rilevare la presenza di chiari sintomi riconducibili all azione parassitaria di Fusicoccum amygdali, con un grado d infezione diverso fra la tesi trattata con Delan (13,2 %) e il testimone (22,8 %). Azione 11 Batteriosi pesco Le valutazioni che si possono fare da questo 4 anno di prova sembrano confermare una buona attendibilità del modello previsionale per le infezioni di Xanthomonas campestris pruni su pesco. Le considerazioni sul merito delle strategie di difesa applicate sembrano contraddire i risultati emersi nell annata 2001/2002, laddove la presenza di organi colpiti da batteriosi si era

significativamente differenziata tra le tesi sulla base dei trattamenti effettuati nel periodo primaverile. Quest anno tutte le tesi in prova, quelle che hanno previsto interventi sulla base della segnalazione del modello, quelle che hanno visto l esecuzione di trattamenti a calendario nel periodo primaverile e quella che non ha previsto alcun intervento nel medesimo periodo, hanno fatto registrare una significativa minore incidenza della malattia rispetto al controllo non trattato, ma non si sono differenziate fra loro. In sostanza tale risultato sembra supportare la maggiore importanza di una profilassi sistematica attuata nel periodo autunnale e di fine inverno rispetto a quella primaverile. Azione 12 Nerume/Ticchiolatura delle drupacee Il quadro complessivo che emerge dalle esperienze riportate ci descrive una patologia dalle potenzialità infettive non particolarmente elevate ma che può divenire perniciosa in alcune zone marginali caratterizzate da particolari condizioni microclimatiche (elevata umidità) o da standard di gestione fitosanitaria inadeguati. Appurato l insediamento del patogeno sulla coltura, la profilassi deve essere sistematica e la sostanza attiva che sembra dare maggiori garanzie di copertura e dal profilo tossicologico meno allarmante è rappresentata dallo zolfo. Per quanto riguarda le strategie di intervento, pur non essendovi completa chiarezza sul periodo di suscettibilità dei frutti, possiamo ritenere che una serie di 3-4 interventi effettuati ogni 7-10 giorni a partire dalla fase fenologica di sfioritura/scamiciatura, con zolfo bagnabile possano rappresentare una adeguata risposta al problema. Azione 13 Apiognomonia eritrostoma La prova svolta per individuare strategie di difesa biologica da questa malattia, non hanno sortito risultati soddisfacenti per nessuno dei prodotti disponibili e testati. Al termine dei trattamenti sono stati osservati chiari sintomi di fitotossicità da rame sulle foglie di tutte le parcelle trattate ed in particolare in quelle in cui il rame è stato utilizzato a dosi più alte. In merito allo studio sulla difesa in integrato, dall analisi complessiva dei dati si conferma l elevata capacità del fenbuconazolo di contenere questa avversità. E ragionevole ritenere che il controllo del patogeno sia possibile con uno o al massimo due interventi eseguiti in base alle conoscenze della biologia del fungo. Azione 14 - Carpofagi del pesco: Anarsia e Cydia molesta L attività del 2005 su Anarsia voleva verificare se al metodo basato sul calcolo dei gradi giorno dall inizio volo, si poteva affiancare, ad eventuale supporto confermativo, quello basato su osservazioni di campo relative alle nascite larvali. Le considerazioni che si possono fare alla luce dei risultati ottenuti, sono a grandi linee confortanti nel senso che le nascite larvali determinate sulla base dei rilievi di campo (controllo dei germogli) e calcolate sulla base delle sommatorie termiche definite da Caroli-Dradi e quelle previste dal modello di Rice e Brunner in funzione dei gradi giorno calcolati dall inizio del volo degli adulti di prima generazione, manifestano un buon livello di sovrapposizione coincidente con la maggiore presenza di larve. Dal punto di vista pratico si conferma come centrata in entrambe i casi, l attuazione di una difesa operata con sostanze attive ad azione larvicida nel periodo che abbraccia l ultima settimana di maggio ed i primi giorni di giugno. Le prove sulla verifica di strategie di difesa a più basso impatto contro i due carpofagi, ha visto nella scelta dei prodotti impiegati nella prova e le conoscenze circa la loro efficacia difficoltà a trovare molte alternative alla combinazione di prodotti utilizzabili, cioè alle strategie, ed i limiti che certi prodotti presentano nella efficacia. Tutto questo riflette le difficoltà odierne della difesa del pesco e anticipa problematiche che si amplificheranno nei prossimi anni, al termine della revisione delle molecole in commercio; ma al di là dell'efficacia dei prodotti insetticidi i risultati della sperimentazione forniscono lo spunto per una riflessione importante circa la tecnica oggi impiegata nella difesa da Anarsia lineatella e Cydia molesta.

Azione 15 - Tripidi : prodotti alternativi all'acephate Lo scopo della verifica era sostanzialmente quello di valutare se l impostazione delineata dall attuale disciplinare di produzione integrata regionale in relazione alla difesa dai tripidi su pesco in fioritura, era in grado di fronteggiare efficacemente tale avversità. Le considerazioni che si possono trarre osservando i risultati, confermano nel complesso che gli strumenti consentiti, adeguatamente gestiti, possono dare entrambi buone risposte. L impiego di lambdacialotrina e acrinatrina nella fase prefiorale ha fornito sicuramente un buon grado di protezione della coltura, tra i prodotti applicati in epoca post-fiorale si conferma invece la tendenza ad un maggior grado di efficacia di metomyl rispetto a diazinone ed etofenprox. La seconda verifica fatta sulla selettività mostrata dai trattamenti sopra menzionati verso l artropodofauna utile, ha portato a rilevare, dopo per ora un primo anno di verifica, che i prodotti distribuiti per la difesa dai tripidi delle nettarine nelle fasi pre e post fiorali, non sembrano influenzare lo sviluppo dell artropodofauna utile. Azione 16 - Cydia funebrana: strategie di difesa su susino La sperimentazione svolta per valutare l attività larvicida, di nuovi e vecchi preparati, nella lotta alla Cydia funebrana, conferma i risultati ottenuti nei due anni precedenti di prove. L' azinfos-methil si è dimostrato la s.a. più efficace nel contenere i danni del fitofago. Ad un livello leggermente inferiore di attività si collocano quattro prodotti con diverso meccanismo d'azione: etofenprox e phosmet, già inseriti nei DPI, spinosad e thiacloprid non sono ancora registrati sulla coltura. Ad un livello inferiore di attività si è collocato il prodotto sperimentale methoxyfenozide.