Cap 3.1- Prima legge della DINAMICA o di Newton



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Parte I Cap 3.1- Prima legge della DINAMICA o di Newton Cap 3.1- Prima legge della DINAMICA o di Newton 3.1-3.2-3.3 forze e principio d inerzia Abbiamo finora studiato come un corpo cambia traiettoria in questo capitolo si cominciano a studiare le cause dei cambiamenti di moto dei corpi. Definiamo FORZA quella interazione che imprime una accelerazione ad un corpo. Il concetto intuitivo della forza evidenzia (pensando ad esempio allo sforzo per muovere un oggetto) il carattere vettoriale delle forze. La FOR- ZA è quindi un VETTORE e la somma di più forze agenti va trattata vettorialmente. Le forze possono agire sia per contatto che a distanza I Legge della dinamica o principio d inerzia (prima Legge di Newton) Se su un oggetto non agiscono forze (o la risultante è nulla) esso permarrà in quiete se era in quiete, oppure in moto rettilineo uniforme se era in movimento Al contrario quindi la variazione di velocità osservata su un corpo in movimento è da imputarsi alla azione di una o più forze. Per cui possiamo dire: la forza è la grandezza che esprime e misura l interazione tra sistemi fisici Sistemi inerziali Enunciata in questo modo la 1 a Legge della Dinamica implica una particolare scelta di sistemi di riferimento (vedete il paragrafo sui moti relativi) ne consegue che in alcuni sistemi di riferimento la legge potrebbe non essere valida. Definiamo SISTEMI INERZIALI quelli per i quali è strettamente valida la 1 a Legge della Dinamica Conseguenza dal paragrafo sui moti relativi: OGNI SISTEMA IN MOTO RETTILINEO ED UNIFORME RISPETTO AD UN SI- STEMA INERZIALE È ANCH ESSO INERZIALE e quindi UN SISTEMA IN MOTO ACCELERATO NON PUÒ ESSERE INER- ZIALE Dinamica del punto materiale 1

Massa Inerziale Massa Inerziale Se tentiamo di modificare lo stato di moto di un corpo questo si oppone a tale cambiamento. Tale opposizione è una misura della risposta di un corpo a forze esterne. DIREMO pertanto che un corpo manifesta una INERZIA al cambiamento dello stato di moto. Tale INERZIA è collegata alla MASSA del corpo che nel S.I. è misurata in Kg. Si osserva anche che MAGGIORE è la MASSA MINORE sarà la accelerazione risultante sul corpo a parità di forza agente (a 1 M ) Troveremo pertanto una relazione sperimentale tra le masse e le accelerazioni risultanti a parità di F del tipo M 1 M 2 = a 2 a 1 Dal momento che questo rapporto non dipende dalle unità di misura di a siamo portati a dire che la MASSA è una proprietà intrinseca del corpo indipendente da come viene misurato o da ciò che lo circonda. È facile capire che la massa è scalare ed è additiva. ATTENZIONE A NON CONFONDERE I CONCETTI DI MASSA E PESO anche se sono tra loro collegati: il PESO è il modulo della forza peso esercitata dalla Terra su un oggetto di massa M. Noi misuriamo di fatto il modulo di tale forza chiamandolo peso. Tuttavia lo stesso oggetto di massa M ad esempio posto sulla Luna risulterebbe avere un peso pari a 1/6 di quello sulla Terra! Parte II 3.2-2 a Legge della Dinamica (II Legge di Newton) 3.2-2 a Legge della Dinamica (II Legge di Newton) La seconda legge della dinamica, cui si può arrivare con una serie di misure relative alle relazioni tra forza F, massa M ed accelerazione a dice che: La forza netta (ovvero risultante) agente su un corpo è pari al prodotto della massa del corpo per la sua accelerazione: F = M a = m d v dt = r md2 dt È una 2 Dinamica del punto materiale 2

equazione vettoriale corrispondente alle 3 scalari: F x = Ma x { F y = Ma y F z = Ma z Conseguenza della 2 a Legge della dinamica è che se la somma delle forze è nulla allora anche l accelerazione a=0 per cui se un corpo è in quiete o in moto rettilineo uniforme permane nel suo stato di moto. In questo caso si dice che le forze si ELIDONO ed il corpo si dice in EQUILIBRIO. Parte III 3.3 Quantità di moto 3.3 Quantità di moto Analizziamo le unità di misura: [F] = [M][a] = Kg m/s 2 L unità di misura della forza viene detta NEWTON per cui si ha 1 N=1 Kg m/s 2 che tradotta in parole significa che 1 N è la forza necessaria a produrre una accelerazione a=1 m/s 2 quando la massa dell oggetto è pari ad 1 Kg. Altro modo di scrivere la II Legge della dinamica è il seguente: a = d v dt F = M a = M d v dt = d(m v) dt = d p dt = (M costante) La quantità p = M v è detta QUANTITÀ DI MOTO Pertanto il II principio si può anche esprimere dicendo che una forza produce una variazione di quantità di moto secondo l equazione F = d p dt (1) Nel caso particolare in cui F = 0 si ha una legge di conservazione: La quantità di moto si conserva se la risultante delle forze è nulla Integrando la (1) si ottiene una quantità J = t 0 ( Fdt) = t 0 d p = p p 0 = p e questa espressione viene detta Teorema dell impulso e J è l impulso della forza Dinamica del punto materiale 3

3.7 -Forza Peso 3.7 -Forza Peso È una forza gravitazionale per la quale tutti i corpi sulla Terra sono da questa attratti verso il centro della Terra. Il modulo di questa forza è il peso P di un corpo. Usando la 2 a Legge si ha che P = M g e rappresenta la forza peso che ha direzione normale alla superficie terrestre e verso il centro della Terra ovvero verso il basso, g è l accelerazione di gravità sulla superficie della Terra ed è pari a g=9.8 m/s 2 Terza Legge della Dinamica Terza Legge della Dinamica Quando due corpi interagiscono, le forze esercitate da un corpo sull altro sono uguali in modulo e direzione ma opposte come verso (PRINCIPIO DI AZIONE E REAZIONE) Esempio/Esercizio In base al 3 principio della dinamica la stessa forza che la Terra esercita su di noi viene da noi esercitata sulla Terra. Assunto che la nostra massa è M=60 Kg, M T = 6 10 24 Kg qual è la accelerazione da noi prodotta alla Terra? Soluzione: P = M g è il modulo della forza che la Terra esercita su di noi. Per il terzo principio la stessa forza (ma verso opposto) è da noi esercitata sulla Terra e si deve avere: F = M T a = P = M g dal confronto abbiamo che M g = M T a per cui a = M M T g da cui a = 9.8 10 23 ms 2 3.4-Reazioni Vincolari 3.4-Reazioni Vincolari FORZA NORMALE (REAZIONE NORMALE) In genere se nonostante l applicazione di forze un corpo rimane fermo, ne deduciamo che l azione della forza comporta una risposta dell ambiente in cui si trova il corpo detta reazione vincolare. Ad es. se un oggetto è Dinamica del punto materiale 4

P N poggiato su un supporto rigido, questo si deforma e reagisce esercitando una forza normale N perpendicolare alla superficie stessa Le reazioni vincolari non sono note a priori ma si ricavano caso per caso analizzando le altre forze agenti. 3.14 La Tensione della fune 3.14 La Tensione della fune TENSIONE DELLA FUNE Quando un filo è fissato ad un corpo e tirato si dice che esso è sotto tensione. Il filo esercita sul corpo una forza (TENSIONE) nel verso di trascinamento del corpo e diretto come la fune. Il filo si considera inestensibile ed esercita la sua funzione nel medesimo modo su ciascuno dei suoi estremi. Ad esempio si utilizza il cavo con le puleggie. N.B. Un filo è allentato quando T=0 Dinamica del punto materiale 5

3.8 attrito 3.8 attrito 3.8 ATTRITO (altri dettagli più avanti) se tentiamo di muovere un corpo da fermo, esso oppone una resistenza ulteriore al movimento dovuto ai legami tra la superficie ed il corpo. Tale forza di attrito è parallela alla superficie Condizioni per l equilibrio Condizioni per l equilibrio Condizioni di equilibrio F i = 0 è la (prima) condizione di equilibrio per i punti materiali 3.7 La bilancia e l ascensore Dinamica del punto materiale 6

3.7 La bilancia e l ascensore Esempio 4.10-Tipler e 3.7 Mazzoldi : La bilancia e l ascensore Quando siamo su una bilancia, si ha che la bilancia misura la reazione normale N ed essendoci un equilibrio, N P = 0 N = P. Se abbiamo una persona di 80kg, su una bilancia in un ascensore, cosa misurerà l ascensore nei seguenti casi: 1. l ascensore sale con acc. costante verso l alto di 1m/s 2 ; 2. l ascensore scemnde con acc.costante verso il basso di 1m/s 2 ; 3. l ascensore sale con velocità costante di 3m/s; Adessononc èequilibriodelleforzemapotremodirechen P = Ma N Mg = Ma N = con il segno di a indicato dalla domanda per cui 1) N = 80 (9.8+1) = 864N 2) N = 80 (9.8 1) = 704N 3) a = 0 N = 80 (9.8) = 784N 3.9 Piani inclinati 3.9 Piani inclinati T N m mg θ Se un corpo è poggiato su un piano inclinato, nel caso agisca solo la forza peso, allora si ha che P + N = m a Dove N è la reazione vincolare del piano di appoggio ed è normale al piano in caso di vincolo liscio. Scegliamo per comodità un sistema di riferimento con la x parallela al piano e la y normale, per cui la proiezione dell equazione della dinamica sugli assi diventa: x : mgsinθ = ma y : N mgcosθ = 0 Questo perchè sappiamo che il corpo non può che muoversi sul piano inclinato (per cui non vi può essere accelerazione sull asse y Ne consegue che a = gsinθ < g il moto è uniformemente accelerato sull asse x Dinamica del punto materiale 7

Verifiche Verifiche Verifiche Se su un corpo non agiscono forze allora: 1. Rimarrà fermo 2. Continua con moto rettilineo uniforme se era in moto o in quiete se era fermo 3. Rimane con moto rettilineo uniformemente accelerato La 2) è quella giusta Verifiche-2 Quale affermazione delle seguenti è l unica corretta per la massa? 1. La massa è il peso in assenza di gravità 2. la massa è proporzionale all accelerazione del corpo quando soggetto ad una forza 3. la massa è l inerzia che presenta un corpo alla variazione del suo stato di moto 4. la massa è la capacità di un corpo a variare il suo stato quando è in quiete La 3) è quella giusta Reazioni vincolari Reazioni vincolari Un punto materiale non trattenuto, cadrebbe sotto l azione della forza peso. Se viene invece poggiato contro una superficie, risente di quella che abbiamo definito Reazione della superficie. Se ad esempio il punto materiale è poggiato su un piano orizzontale la reazione del piano è tale da tenerlo fermo. Il piano viene quindi considerato un vincolo al libero moto del punto materiale. La forza dovuta al piano è quindi detta Reazione vincolare. In generale le rezioni vincolari sono sempre tali da respingere in corpo e sono Dinamica del punto materiale 8

dovute alle deformazioni che la superficie subisce per effetto del contatto con il punto materiale. In via del tutto generale le reazioni vincolari hanno sia componenti perpendicolari al piano che tangenziali alla superficie stessa di contatto Quando si ha solo la componente normale il vincolo viene detto liscio e si parla di reazione normale negli altri casi si parla di vincolo scabro. Dinamica del punto materiale 9