DISCORSO UFFICIALE DEL PRESIDENTE DELLA ASSOCIAZIONE FRIULANA DONATORI DI SANGUE AL CONGRESSO PROVINCIALE DI SAN DANIELE DEL FRIULI 20 SETTEMBRE 2015 Donatrici e Donatori Benemeriti, Autorità, Congressisti, Signore e Signori, Un cordiale benvenuto da parte dell'associazione Friulana Donatori di Sangue al suo annuale Congresso in San Daniele,nel cuore della Comunità Collinare e del Friuli stesso, nella Siena furlane ricca di memorie storiche ed artistiche, quanto di generosi Donatori. Celebriamo questo Congresso annuale per rendere il giusto omaggio ai benemeriti, coloro che con regolarità, hanno raggiunto traguardi lusinghieri nel donare, per i quali il distintivo che viene consegnato è solo un simbolo, un piccolo riconoscimento, ma porta con sé la gratitudine di tutta la società. Essi hanno donato come ricorda la nostra preghiera, in modo umile e silenzioso, senza vantarsi,senza far pesare il loro atto generoso, senza chiedere alcun riconoscimento pubblico. E con vivo piacere che vi presento i rappresentanti di 300 Distintivi d oro (50 donazioni M e 40 F 236 +64 ) 179 Targhe d argento con pellicano d oro (75 donazioni M e 60 F 151+28) 93 Gocce d oro (100 donazioni M e 80 F 78+15) Con il vostro applauso ringrazio anche 487 Distintivi d argento 713 Distintivi di bronzo 1071 Diplomi di benemerenza I premiati del 2014 sono 2.843 Numeri di tutto rispetto che onorano la nostra Associazione 1
Il Congresso è uno degli eventi associativi più importanti della attività dell AFDS, ma è anche un incontro con la realtà che ci ospita, in questo caso la nostra bella zona collinare, ove, negli anni, si sono manifestate lusinghiere testimonianze di generosa disponibilità al dono con particolare affluenza al centro trasfusionale di San Daniele, grazie all'impegno non solo professionale della dottoressa Rossana Franzon ed al suo staff cui va il dovuto plauso e ringraziamento per essere esempio di accoglienza del donatore. Siamo qui, infine, per rinnovare e rinsaldare la nostra comune amicizia come donatori e come persone, perché sono forti i vincoli che ci uniscono e che ci rendono solidali soprattutto verso gli ammalati. Noi oggi guardiamo con particolare attenzioni all esempio dei benemeriti ed alla loro generosità in una situazione planetaria, e non solo italiana,in cui le donazioni di sangue stanno diminuendo. Pur sotto cieli diversi il problema da affrontare è lo stesso e se alcune cause per lo più sociologiche riusciamo ad individuarle altre ancora ci sfuggono. Nell area vasta trasfusionale udinese certamente hanno il loro peso le conseguenze della crisi demografica, delle mutazioni culturali, i problemi legati al mondo del lavoro, il mancato coinvolgimento delle classi intermedie e più attive nella società. Comunque sia l anno scorso sia quest anno con le donazioni degli aderenti all AFDS Udine abbiamo coperto i fabbisogni degli ospedali regionali oltre a sopperire ad alcune domande di aiuto extra regionale. Ciò non ci consente però di dormire sugli allori perché rimangono aperte alcune incognite. La prima e più importante è data dal fatto che calando le donazioni in prospettiva non riusciremo a sopperire i bisogni di plasma, soprattutto per la lavorazione finalizzata alla produzione di farmaci emoderivati salvavita, e così, con non avere più l autosufficienza di cui stiamo andando fieri. Per questo motivo assolutamente nel prossimo autunno deve partire un serio piano plasma in collaborazione costruttiva dell area vasta trasfusionale udinese. 2
Sullo sfondo vi sono poi le non risolte questioni dell accreditamento nazionale delle strutture trasfusionali e le faticose applicazioni delle riforme sanitarie nazionali e regionali, ma prima di tutto noi siamo chiamati a rispondere alle esigenze dei nostri ammalati. Un sollecito che vorremmo presentare alla attenzione dei responsabili politici è la sempre crescente non applicazione, talora giustificata, spesso per nulla, della giornata obbligatoria di congedo per chi dona sangue. E una oggettiva penalizzazione della buona volontà di chi desidera donare oltre che una violazione del dettato di legge, pur comprendendo le ragioni che possono motivarla dal punto di vista economico. Di fronte a questo problema concreto e ad altre difficoltà similari abbiamo chiesto la collaborazione delle strutture trasfusionali affinché ci siano maggiori elasticità di orario dei prelievi soprattutto di plasma il pomeriggio e nei giorni festivi. Non c è stata ancora risposta per problemi organizzativi e di personale. Anche nei casi in cui s è raggiunto un accordo per facilitare l afflusso dei donatori ci sono sempre degli ostacoli, dei distinguo, delle nuove problematiche. E vero che all AFDS spetta la chiamata, ma la chiamata deve essere corrisposta da un servizio. E utile ricordare come l assenza di una sola infermiera per malattia abbia bloccato a lungo le plasmaferesi nel centro di Tolmezzo senza che nessuno, tranne noi, si sia preoccupato del fatto. L Associazione Friulana Donatori di sangue non sta a guardare. Abbiamo attivato un gruppo di pronto intervento donazionale per i gruppi rari che in 48 ore o sette giorni al massimo è in grado di donare in caso di emergenza. Sono circa 300 i disponibili che desidero ringraziare per il loro particolare impegno ma dobbiamo aggiungere altri Donatori di gruppi specifici per assicurare sempre un deposito efficiente ed efficace. Merita una segnalazione che ci fa ben sperare per le difficoltà future perché di fronte all'emergenza manifestatasi nello scorso luglio ad un appello televisivo in pochi 3
giorni si sono mobilitati 893 Donatori di ben 160 sezioni ed ovviamente le scorte di sangue sono rientrate nella normalità. Siamo giustamente orgogliosi dei Donatori dell'afds, ma ora perseguiamo un obiettivo di responsabilità:la donazione programmata in modo che l'afflusso ai centri trasfusionali sia regolare e corrisponda alle necessità senza rendere obbligatori, se non in via del tutto straordinaria, degli appelli al dono. Oggi, in qualsiasi campo si operi, il volontariato non può basarsi solo su una lodevole spontaneità, ma gli spetta compiere un salto di qualità, come abbiamo detto più volte, donando quel che serve, quando serve. Per questo motivo abbiamo attivato in seno all'associazione un servizio di prenotazione al momento in via sperimentale solo per i centri di Udine e di Cividale l'intenzione è di estenderlo al più presto a tutta l'area vasta. C'è, però, un ostacolo non da poco: il nostro sistema informatico non riesce a dialogare direttamente con quello in uso dalle strutture sanitarie. Le potenzialità pertanto sono molto ridotte, per questo motivo rivolgo un pressante sollecito a chi presiede alla sanità regionale affinché al più presto i due sistemi possano essere complementari, dialogare fra loro e rendere effettiva in tal modo la programmazione. Il Congresso non è solo il momento di incontro di tanti nostri aderenti, ma è anche un evento pubblico per cui siamo lieti di confrontarci con le autorità civili e con quanti in special modo operano nel delicato settore della sanità. Conosciamo qual 'è il limite oltre il quale una Associazione non può andare e lo rispettiamo, ma non possiamo tacere, perché ce lo chiedono i Donatori, quando si verificano alcuni disservizi sulla organizzazione ed alle volte, per fortuna raramente sulla scarsa attenzione a far si che il dono sia un atto sereno per chi lo fa e per chi lo riceve, non un fastidio, non un peso, non solamente un costo. Il dono del sangue ha un alto valore morale ed umanitario per tutti. 4
Ci stiamo impegnando, come giustamente viene richiesto, nella diffusione e nella raccomandazione di un modello comportamentale del Donatore informato ad un corretto stile di vita affinché ci sia la consapevolezza che una buona salute è la condizione sine qua non per donare e ciò anche per corrispondere ad una giustificata maggior severità nella valutazione medica, a fronte ormai, di numerosi paletti posti non a caso, ma a piena tutela del ricevente. Siamo coscienti che nella nostra Associazione, nata nel 1958, per taluni aspetti è necessario mettersi al passo con i tempi e le mentalità correnti. Abbiamo già compiuto un grande passo in avanti con la gestione informatica, il blood manager, che sia pure con le inevitabili difficoltà iniziali, si sta affermando. Un ottimo strumento poi si rivela il portale del dono che concentra non solo notizie, ma offre anche servizi. Non di meno importante è la confermata certificazione, condizione essenziale per guardare a quello che sarà il futuro ruolo che spetterà alle associazioni di donatori. Di questo ne siamo giustamente soddisfatti,ma vorremmo fare di meglio perché quello che conta è mantenere vivo lo spirito associativo e serrare le fila attorno ad esso. In questo momento di transizione si rende necessaria una forte interazione fra il volontariato, il sistema trasfusionale e le istituzioni pubbliche, fra queste l'interlocutore principale è certamente la Regione, ma lo sono anche i Sindaci che sul territorio comunale sono responsabili della salute dei loro cittadini. Ci paiono indispensabili il dialogo e la collaborazione con tutti coloro che operano con finalità solidaristiche, con le associazioni, le parrocchie, i gruppi anche non formali perché venga condiviso il valore del dono. Costituire una civiltà del dono è il fondamento anche per una rinnovata convivenza civile ove i contenuti umanitari non siano semplici proclami, ma diventino concreta applicazione di una generosità disinteressata. L'Associazione Friulana Donatori di sangue ha questo progetto che va al di là del contingente e mira ad una nuova società ove sia possibile trovare sempre occasioni 5
per il bene di tutti, in continuità con l'identità storica del Friuli cui ci richiamiamo e non a caso. I giovani sono chiamati a costruire il nostro futuro, a dare la loro impronta generazionale all AFDS di domani. Durante quest'anno procederemo alla costituzione in ciascuna delle 17 zone, di un gruppo di giovani ove non già esista come nelle Risorgive, nella Val Tagliamento, nella Litoranea occidentale gruppo fortemente voluto dal consigliere Loris Meneguzzi recentemente prematuramente scomparso, con lo specifico mandato dedicato alla propaganda presso i coetanei,coordinato da una rappresentanza provinciale. Il progetto è stato illustrato qui a San Daniele venerdì scorso con la partecipazione del coordinatore nazionale FIDAS Andrea Grande. Così, nella linea di responsabilizzazione delle zone, subito dopo il Congresso partirà la formazione di coloro che zona per zona si occuperanno della presentazione dell'associazione nelle scuole sul territorio per sensibilizzare i più giovani e le loro famiglie. Credo che il Congresso di San Daniele possa rivestire una particolare importanza per dare una spinta positiva ad una Associazione che come tutte le realtà del nostro Paese e della nostra Regione deve essere protagonista del rinnovamento in senso positivo della società e evitare con impegno costante il franare dei valori della convivenza civile comunque abbia a manifestarsi. A quasi quarant'anni dal sisma del 1976 è ancora vivo il ricordo del terremoto che ha colpito la zona collinare e con questo ricordo che ci ha portati ad una piena ricostruzione saluto i Donatori di Camponogara che allora ed anche oggi sono stati vicini alla sezione di San Daniele. Gran parte ormai dei Donatori non ha conosciuto don Antonio Volpe o Giovanni Faleschini, coloro che hanno dato una impronta valoriale alla AFDS, ma chi li ha conosciuti sa quali difficoltà hanno saputo superare con il risultato di creare un sodalizio che ha ancora una funzione vitale per il Friuli e fa parte di una identità generosa da difendere e tramandare. 6
Prima di chiudere questo mio intervento permettetemi di ringraziare le tante persone che hanno lavorato affinché questo Congresso di San Daniele riuscisse nel migliore dei modi: innanzitutto la sezione intera con il suo Presidente Antonio Peressoni ed il rappresentante dei donatori Danilo Margiotto, il Comune con il Sindaco Menis, l'amministrazione ed il personale, le Associazioni locali, le sezioni delle zone collinari, i miei collaboratori del Consiglio provinciale, il segretario, il personale ed in particolare i componenti della Commissione Congresso presieduta dal Vice Presidente Rebeschini. E ringrazio tutti i partecipanti che hanno accolto il nostro invito, le autorità regionali e provinciali, i Sindaci, le Associazioni consorelle della FIDAS, con il Presidente regionale Feliciano Medeot, il Presidente nazionale Aldo Ozino Caligaris che ancora una volta ci onora con la sua presenza assieme al vice Presidente Munaretto ed al coordinatore nazionale dei giovani Andrea Grande. Il prossimo anno dalla collina saliremo alla montagna, in Carnia, in quel di Ampezzo per rendere omaggio ai generosi donatori di una terra sfortunata, ma tenace e laboriosa. Auguro a tutti voi una buona giornata qui a San Daniele nello spirito di fraternità e di collaborazione che ci contraddistingue. Mandi di cur a ducj. Renzo Peressoni 7