I processi di associazionismo intercomunale

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I processi di associazionismo intercomunale Giovanni Xilo luglio 2012

indice I processi di associazionismo intercomunale in Italia Le determinanti dei processi associativi intercomunali Le possibili mission e configurazioni delle aggregazioni intercomunali Il processo istituzionale di nascita delle forme associate Gli oggetti dell associazione unione: i servizi per tipologia di vantaggi (e svantaggi) possibili 2

Cosa si intende per associazionismo intercomunale Prevalentemente «volontario» (anche se indirizzato ed incentivato); Orientato alla gestione dei «servizi propri comunali»; Governato (prevalentemente) da organi eletti nei comuni; Nel tempo si sono diffuse sostanzialmente due forme associative: le convenzioni e le unioni 3

Tipologia Adatta ad una: Convenzione(pluralità di...) Relazione di «servizio» Unione Relazione «politica» e di «servizio» Le possibili configurazioni associative Lo strumento convenzionale funziona molto bene per funzioni e servizi specializzati e singoli Convenzione Unione L istituzione unione funziona molto bene per pluralità di conferimenti e patti ampi e di lungo periodo 4

Piccoli comuni ed associazionismo intercomunale Cosa si intende per piccoli comuni: Popolazione( 5.000 ab.); Caratteristiche delle strutture; Capacità politico istituzionali; 5

I numeri di base I comuni italiani per popolazione 2.584 5675 piccoli comuni 70,2% 1.949 1.152 1.192 10.339.176 abitanti 17,1% 480 221 367 80 22 35 12 6

In Abruzzo I comuni abruzzesi per popolazione 106 112 250 piccoli comuni 1.342.366 abitanti 82% 27,1% 32 28 10 4 8 5 Fino a 1000 1001-3000 3001-5000 5001-10000 10001-15000 15.001-20000 20001-50000 Oltre 50001 7

Umbria Trentino - Alto Adige Liguria 1 1 1 L associazionismo intercomunale in Italia Basilicata Friuli-Venezia Giulia Abruzzo Molise Marche Campania Calabria Toscana 1 4 7 8 11 12 12 sono 370 le unioni di comuni in Italia interessano 1872 comuni e 7.213.000 abitanti 21 Lazio 21 Puglia 22 Veneto 26 Emilia Romagna 30 Sardegna 33 Sicilia 48 Piemonte 52 Lombardia 59 8

Sardegna Sicilia Calabria Puglia Molise Campania Abruzzo Lazio Umbria Marche Toscana Friuli-Venezia Giulia Trentino-Alto Adige Emilia-Romagna Liguria Veneto Lombardia Piemonte % comuni in unione % comuni fino a 5000 in regione 45,1% 51,0% 13,2% 39,5% 33,7% 36,8% 11,3% 14,1% 27,0% 8,7% 18,7% 5,2% 49,1% 4,6% 0,9% 45,7% 48,4% 2,1% 16,2% 13,1% 25,5% 63,1% 83,8% 79,7% 91,2% 61,3% 83,0% 68,5% 68,5% 72,8% 74,0% 91,9% 77,9% 56,6% 74,6% 89,3% 9

Fino ad ora.. Processi associativi prevalentemente costruiti «dal basso» con un livello di coinvolgimento dei comuni più ampio delle aspettative Tutti o quasi incentivati (dallo Stato e dalle Regioni); Con una progressiva prevalenza della forma «unione di comuni». 10

Le determinanti dei processo associativi L Unione può rappresentare lo strumento istituzionale e gestionale dei comuni aderenti per: Aumentare il potere di rappresentanza degli enti locali Ottenere economie di scala Aumentare la qualità dei servizi pubblici locali (es. favorendo la specializzazione) Fare investimenti per aumentare la gamma dei servizi pubblici offerti Rendere più flessibili le strutture comunali Concorrere a finanziamenti pubblici 11

DECRETO-LEGGE 6 luglio 2012, n. 95 Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica Titolo IV - Razionalizzazione della Regione e riduzione Abruzzo della spesa degli enti territoriali Art. 19. sono funzioni fondamentali dei comuni, ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera p), della Costituzione: organizzazione generale dell'amministrazione, gestione finanziaria e contabile e controllo; organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito comunale, ivi compresi i servizi di trasporto pubblico comunale; catasto, ad eccezione delle funzioni mantenute allo Stato dalla normativa vigente; la pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale nonché la partecipazione alla pianificazione territoriale di livello sovracomunale; attività, in ambito comunale, di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi; 12

Funzioni fondamentali (segue) l'organizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi; progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini, secondo quanto previsto dall'articolo 118, quarto comma, della Costituzione; edilizia scolastica, organizzazione e gestione dei servizi scolastici; polizia municipale e polizia amministrativa locale; tenuta dei registri di stato civile e di popolazione e compiti in materia di servizi anagrafici nonché in materia di servizi elettorali e statistici, nell'esercizio delle funzioni di competenza statale." 13

Sull obbligatorietà dei processi di associazione I comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, ovvero fino a 3.000 abitanti se appartengono o sono appartenuti a comunità montane ( ) esercitano obbligatoriamente in forma associata, mediante unione di comuni o convenzione, le funzioni fondamentali dei comuni di cui al comma 27, ad esclusione della lettera l). Se l'esercizio di tali funzioni è legato alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, i comuni le esercitano obbligatoriamente in forma associata secondo le modalità stabilite dal presente articolo, fermo restando che tali funzioni comprendono la realizzazione e la gestione di infrastrutture tecnologiche, rete dati, fonia, apparati, di banche dati, di applicativi software, l'approvvigionamento di licenze per il software, la formazione informatica e la consulenza nel settore dell'informatica.";

Il processo istituzionale di nascita delle forme associate Definire i partner e quindi l ipotesi di Ambito Territoriale Ottimale Definire il minimo comune multiplo tra gli enti: da quali funzioni e servizi partire Scrivere, condividere ed approvare il patto fondativo (lo statuto); Definire la struttura di avvio e delegarle la definizione dei conferimenti e l attivazione della forma associata. 15

Le caratteristiche strutturali delle unioni italiane Relativamente recenti: la maggior parte di loro non ha più di 5 anni di vita; Il 65% dei comuni aderenti è piccolo (uguale o sotto i 5.000 ab.) ma vi aderiscono anche tanti comuni tutt altro che piccoli; Ne conseguono unioni di dimensioni molto diverse; Nel loro assetto risultato stabili (65%). Abitanti % da 1001a 5000 ab. 21% da 5001 a 10.000 ab. 16% da 10001 a 20.000 ab. 30% da 20001 a 50.000 ab. 20% da 50001 a 100.000 ab. Maggiore di 100.000 ab. 9% 4% Totale rispondenti 100% Fonte: ANCI - Cittalia 16

Con chi associarsi ed in quanti Comuni limitrofi (ovviamente); Con i quali si ha un esperienza di scambi e collaborazioni (anche informali); Con i quali si ha una «storia» e/o un territorio in comune; Con chi potrebbe essere «più forte» dal punto di vista strutturale; In pochi: vantaggi e svantaggi; In tanti: vantaggi e svantaggi; 17

Le caratteristiche strutturali delle unioni italiane Si tratta in prevalenza di strutture piccole e vocate all erogazione di servizi in comune; Utilizzano nella grande maggioranza dei casi personale proveniente dai comuni; Nel 75% dei casi hanno subito una progressiva riduzione dei finanziamenti statali e regionali; Dipendenti % % cum <=5 36% 36% 6>10 19% 55% 11>20 22% 77% 21>50 16% 92% =>50 8% 100% Tot. 100% Non risp. 0 Fonte: ANCI - Cittalia 18

Come si associano le funzioni Verifica e valutazione (anche in itinere) Pre analisi Realizzazione Scelta «politica» Progettazione ed approvazione Analisi 19

Un esempio di strumento di analisi organizzativa e del ciclo delle performance Dimensione analitica Analisi Prospettive unificazione Organizzativa Gestionale Economico- Finanziaria Individua l attuale conformazione organizzativa dei singoli enti coinvolti nel processo di unificazione. Individua i livelli di qualità, di efficienza e di efficacia attuali dei servizi comunali Riclassifica i servizi come centri di costo, esplicitando i costi, complessivi e relativi a diverse dimensioni dei servizi comunali. Permette di evidenziare future opportunità, piuttosto che rischi in termini organizzativi, e d'ipotizzare futuri assetti del servizio in forma associata Permette di definire futuri obiettivi in termini di standard di qualità del servizio Permette il monitoraggio dei costi, a prescindere dall esito del percorso di unificazione. Permette l'individuazione di obiettivi di economicità 20

Alcuni elementi determinanti dei progetti di associazione dei servizi Anche se la dimensione tecnica è rilevante è fondamentale il presidio unitario politico per evitare conflitti e contrapposizioni tecniche; Il coinvolgimento del personale è condizione sine qua non; Meglio sempre partire dalle funzioni che in pre analisi mostrano minori difficoltà di associazione; Anche se si sceglie lo strumento convenzionale occorre definire un ruolo di coordinamento tecnico che risponde ai sindaci; 21

Le caratteristiche strutturali delle unioni italiane Mediamente gestiscono da 4 a 10 funzioni conferite; La Polizia municipale su tutte (nel 60% dei casi); Poi cultura, servizi sociali, CED, gestione del personale, ecc. Il loro bilancio è direttamente proporzionale al numero ed al tipo di funzioni conferite. Num. funzioni conferite meno di 3 funzioni da 4 a 5 funzioni da 6 a 10 funzioni da 11 a 20 funzioni oltre le 20 funzioni Totale rispondenti Non risponde 2 Fonte: ANCI - Cittalia V.a. % % cumulativa 13 19,1% 14 20,6% 39,7% 22 32,4% 72,1% 14 20,6% 92,6% 5 7,4% 100,0% 68 100,0% 22

Cosa cambia rispetto all obbligatorietà dei conferimenti di funzioni Nei fatti quasi tutte le funzioni saranno conferite all unione e di conseguenza quasi tutto il personale; E di conseguenza utile progettare la nuova struttura «servente» a partire dal 2014; Coinvolgendo anche le funzioni che non «devono» essere associate; Sapendo che all inizio sarà un operazione di somma e nel medio periodo di riorganizzazione vera e propria. 23

Le caratteristiche strutturali delle unioni italiane: la governance politica delegano quasi sempre, in una logica di rappresentanza di secondo livello, il governo dei servizi associati ai sindaci dei comuni fondatori; e non si pongono problemi di proporzionalità della rappresentanza, a vantaggio dei comuni più piccoli anche per non moltiplicare i ruoli politici locali. Fonte: ANCI - Cittalia Composizione del Consiglio dell Unione V.a. % Numero di quote proporzionale al num. degli abitanti dei Comuni 9 15,8% Numero di quote proporzionali al unum. degli abitanti con meccanismi correttivi 4 7,0% Numero di quote uguale per tutti i Comuni 35 61,4% Numero di quote uguale per tutti i Comuni aderenti con meccanismi correttivi 7 12,3% Altro 2 3,5% Totale rispondenti 57 100% Non risponde 13 24

Le problematiche di governance politica più rilevanti del patto associativo (lo statuto) Chi fa parte del consiglio dell unione; Quali criteri per comporlo; Chi siederà nella giunta dell unione; Come si sceglie il Presidente e per quanto tempo resta in carica; Quali altri organi si vogliono prevedere (nell unione e rispetto ai comuni) 25

I servizi per tipologia di vantaggi (e svantaggi) possibili 1/3 Aumento copertura del servizio Economie gestionali Aumento qualità percepita dall'utenza Miglioramento servizio per alcuni Comuni Nessun vantaggio percepito Lavori e illuminazione pubblica, Manutenzioni 11 67 0 11 6 Appalti gare e contratti 6 50 11 17 0 Mense Scolastiche 0 50 19 19 0 Affari Generali 9 45 9 9 0 Trasporto Scolastico 17 44 22 0 0 Segreteria Generale 0 43 14 7 7 Informatizzazione dei servizi 13 39 0 22 0 Nuclei di Valutazione 0 38 5 33 0 Tributi 6 38 6 25 6 Servizi Scolastici 14 36 23 0 0 Necroscopici e Cimiteriali 9 36 9 9 0 Personale 14 33 0 14 0 Edilizia Privata, sismica, ufficio tecnico 17 33 8 17 0 Gestione economica finanziaria 11 32 0 26 0 26

Aumento copertura del servizio Economie gestionali Aumento qualità percepita dall'utenza Miglioramento servizio per alcuni Comuni I servizi per tipologia di vantaggi (e svantaggi) possibili 2/3 Nessun vantaggio percepito Polizia Municipale 38 10 12 21 0 Parchi, servizi tutela ambientale 33 27 7 13 0 Aumento qualità Aumento copertura del Economie gestionali percepita servizio dall'utenza Miglioramento servizio per alcuni Comuni Nessun vantaggio percepito Asili Nido 10 30 10 40 0 Nuclei di Valutazione 0 38 5 33 0 Servizi sociali e alla persona 10 14 28 31 0 Sportello unico per le imprese, 5 11 32 26 0 Gestione economica finanziaria 11 32 0 26 0 Attività Produttive 10 10 25 25 0 Tributi 6 38 6 25 6 27

Aumento copertura del servizio Economie gestionali Aumento qualità percepita dall'utenza I servizi per tipologia di vantaggi (e svantaggi) possibili 3/3 Miglioramento servizio per alcuni Comuni Nessun vantaggio percepito Turismo 11 0 44 17 0 Urp, Informa giovani, Sportelli al cittadino Sportello unico per le imprese, 8 0 38 15 8 5 11 32 26 0 Protezione Civile 21 7 31 21 0 Cultura, Musei, Biblioteche 19 3 31 22 3 Urbanistica, pianificazione, gestione del territorio 15 8 31 8 0 Servizi sociali e alla persona 10 14 28 31 0 Servizi demografici Anagrafe 18 18 27 0 9 Attività Produttive 10 10 25 25 0 28

Le dinamiche associative Le resistenze ai processi associativi L equità dello scambio Prime note per un piano associativo

Le resistenze che limitano un processo di associazione unione (1/2) Livelli di interesse diverso visione differente ; Il timore di perdere il controllo dei servizi; Una visione esclusivamente economica dei vantaggi; La ricerca di benefici immediati; Assenza nei ruoli di guida (in fase di progettazione e in fase di realizzazione); Assenza del principio della delega; 30

Alcune costanti dei processi associativi L equità dello scambio Le strutture associate garantiscono scambi equi per tutti in ogni instante solo riducendo al minimo la natura di questi scambi. In realtà l associazionismo funziona nella misura in cui si crede alla logica dell equità seriale: non qui ed ora ma sicuramente nel medio lungo periodo tutti devono avere vantaggi simili. Questo principio determina la necessità di presidiare con cura l interscambio informativo fra aggregazione e comuni soci: il controllo di gestione è uno strumento costoso ma obbligatorio in un sistema federale dove la titolarità delle funzioni resta in capo agli associati. 31

Il percorso di unificazione: l organizzazione L organizzazione dell Unione può affidarsi ad un comune capofila strutturalmente più grande; In alternativa (o progredendo) l organizzazione dell Unione può, attivare un percorso di distinzione, visibilità, autonomia e responsabilità rispetto ai comuni. La forma associata può configurarsi come ente terzo oppure come service dei comuni In genere l associazione deve prevedere, la dove ha significato, la presenza di front office presso ogni singolo comune nei modi e nelle forme; Ciò configura un nuovo modello organizzativo e nuove/diverse problematiche gestionali: una rete intercomunale; 32

Alcune indicazioni relative ad piano associativo A. armonizzare le regole di gestione del personale, di selezione, di formazione, di valutazione e di carriera; B. unificare i sistemi informativi, i software gestionali, i sistemi di erogazione dei servizi; C. definire le regole di gestione delle risorse economiche ed i regolamenti di funzionamento degli enti; Primalofaepiùfacilmente(conminorioneridiretti ed indiretti) si potrà unificare funzioni e servizi ed aiutare i piccoli comuni anche per i servizi non unificati.