Ermanno Arrigoni Storia e fede. Introduzione al pensiero di Gesù



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A15

Ermanno Arrigoni Storia e fede Introduzione al pensiero di Gesù

Copyright MMXIV ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133/A B 00173 Roma (06) 93781065 ISBN 978-88-548-7629-3 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: ottobre 2014

A papa Francesco

Spezza il pane con noi e svelaci il senso delle Scritture. CANONE DELLA MESSA, cfr. Lc 24,13 15 Prima il Vangelo e poi la dottrina. PAPA FRANCESCO, intervista a Civiltà Cattolica, 19 settembre 2013 Gesù identifica se stesso con il suo Vangelo: «Chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà» Mc 8,35; vedi anche 10,29 Se la Chiesa non annuncia Gesù, è una Chiesa morta. PAPA FRANCESCO, 23 ottobre 2013 Io sono un non credente e non cerco Dio, anche se sono da molti anni interessato e affascinato dalla predicazione di Gesù di Nazareth, figlio di Maria e Giuseppe, ebreo della stirpe di Davide. Eugenio SCALFARI, La Repubblica, 11 settembre 2013

Indice 11 Introduzione 21 Capitolo I Socrate e Gesù 29 Capitolo II L ambiente storico, culturale e religioso in cui visse Gesù 2.1. Gesù Nazareno, 45 2.2. Il giudaismo al tempo di Gesù, 53 2.3. La preghiera, 58 2.4. La lettura biblica e il commento, 65 2.5. La cena pasquale ebraica, 68 2.6. La Messa oggi, 74 2.7. Un nuovo credo?, 83 2.8. Gesù e la tradizione rabbinica, 87 2.9. Gli Esseni, 94 2.10. Il Gesù ebreo e il Gesù caratteristico, 98 2.11. L ambiente sociale e politico, 121 2.12. Tensioni sociali e politiche in Galilea al tempo di Gesù: tra città e campagna, tra ricchi e poveri, tra sovrani e sudditi, 127. 133 Capitolo III Da Gesù ai Vangeli 3.1. La ricerca su Gesù, 140 3.2. Quattro evangelisti, quattro vangeli, quattro destinatari, 154 3.3. Vangeli e testimoni oculari, 178 3.4. La tradizione informale ma controllata di J. D. G. Dunn, 194 3.5. Leggere i Vangeli oggi, 203. 219 Capitolo IV I Vangeli apocrifi 231 Capitolo V Manipolazioni? 5.1. Le varianti dei Vangeli, 254. 9

10 Indice 281 Capitolo VI The Jesus Seminar 311 Capitolo VII Chi è Gesù? 7.1. Le principali interpretazioni di Gesù negli ultimi due secoli, 341 7.2. Il Gesù della storia e il Cristo della fede, 346 7.3. Il Gesù storico fu un Gesù apocalittico?, 361 7.4. Gesù Figlio di Dio, 385. 397 Capitolo VIII Il pensiero di Gesù e la scienza 421 Capitolo IX La struttura ermeneutica del conoscere 429 Conclusione 437 Opere citate

Introduzione Il Cristianesimo non è un ideologia, non è una religione nel senso tradizionale, non è una dottrina, ma è prima di tutto l incontro con una persona: Gesù Cristo; senza di lui non ci sarebbe né fede cristiana, né Cristianesimo, perché Gesù Cristo è l inizio e la fine del Cristianesimo, è l alfa e l omega del movimento cui lui ha dato inizio. È dunque della massima importanza conoscere il suo pensiero, ciò che lui aveva in mente, perché solo così si potrà essere fedeli a lui anche oggi. Ma Gesù non ha scritto nulla, come Socrate, e quindi può diventare difficile ricostruire il suo pensiero. Che fare allora? Rinunciare all idea? Oppure cercare di avvicinarsi come è stato per Socrate? Lo studioso non depone le armi di fronte a queste difficoltà, e con le fonti che ci sono giunte cerca di avvicinarsi al Gesù storico e al suo pensiero, vista anche l importanza di una tale ricerca per chi crede nel profeta di Nazaret. È possibile considerare Gesù come un pensatore dell antichità, anche se non era un filosofo nel senso classico; era più un profeta, un guaritore, un esorcista, ma ha lasciato un messaggio (su questo non ci sono dubbi, si tratta di ricostruire nella forma più originaria questo messaggio) che è stato determinante per la storia di tutta la civiltà occidentale e ha dato inizio ad un movimento che oggi ha a che fare con circa due miliardi di essere umani, con Chiese e comunità, che portano il suo nome, sparse nel mondo intero. Mi pare importante per la mia ricerca partire da una base solida, condivisa, e quindi iniziare da fatti che riguardano la vita di Gesù che la maggior parte degli studiosi ritengono storici e da qui poi partire per ricostruire il suo pensiero, lavoro più 11

12 Introduzione difficile, perché come è noto, per anni le sue parole furono tramandate oralmente, prima che fossero messe per iscritto, a partire dalla fonte Q (anni 50 d. C.) 1, poi da Marco (65 75), Matteo (80 90), Luca (80 90) e da Giovanni (80 100). Inoltre Gesù parlava aramaico, i suoi detti furono all inizio tramandati in questa lingua, poi tradotti in greco, quando, soprattutto per le missioni di Paolo, molti greci entrarono nel movimento di Gesù. Come è noto oggi dopo gli studi sulla storia della forma e della redazione, e sull ermeneutica, gli evangelisti organizzarono la tradizione su Gesù in riferimento alle comunità cui si rivolgevano e ovviamente dando la loro interpretazione personale di Gesù, in base alla loro formazione, ebraica o ellenistica, per cui oggi è impossibile risalire a quelle che si chiamano le ipsissima verba Iesu, cioè alle parole precise pronunciate da Gesù. Questa è un altra difficoltà per chi cerca di ricostruire il pensiero di Gesù. È anche per questo motivo che molti specialisti, spesso in maniera piuttosto disinvolta, scrivono che il tal o il tal altro detto di Gesù contenuto nei Vangeli non è da ritenere storico, senza addurre adeguate motivazioni. Porto l esempio di un autore di grande prestigio per la ricerca del Gesù storico come E. P. Sanders che nell opera Gesù e il giudaismo, a proposito del passo evangelico di Marco 7,1 8, scrive: «Dubito dell autenticità di questa disputa» 2. Una prova, una motivazione? Neppure una 1. G. THEISSEN, Il Nuovo Testamento, Carocci, Roma 2009, 40. Agli anni 50 risalgono anche i detti di Gesù riportati dall apostolo Paolo, esplicitamente o implicitamente nelle sue 7 lettere autentiche; per questo vedi anche la recensione: Le parole dimenticate di Gesù, a cura di M. PESCE, Mondadori, Milano 2009, 5 23; 499 527. La fonte Q secondo W. Stegemann, R. Fabris e J. D. G. Dunn risale agli anni 50: W. STEGEMANN, Gesù e il suo tempo, Paideia, Brescia 2011, 12; R. FABRIS, Gesù il Nazareno. Indagine storica, Cittadella Editrice, Assisi 2011, 350; J. D. G. DUNN, Gli albori del cristianesimo. 1 Fede e Gesù storico, Paideia, Brescia 2006, 174. Diversi detti di Gesù della fonte Q si trovano anche nel Vangelo di Tommaso, Vangelo apocrifo e gnostico, scoperto a Nag Hammadi (Egitto) nell inverno 1945 1946. È una raccolta di 114 detti di Gesù; il testo che abbiamo è in copto e risale al IV secolo; l originale, probabilmente in siriaco, è fatto risalire agli anni 90 120, (L. MORALDI, I Vangeli gnostici, Adelphi Edizioni, Milano 2003, 84). 2. E. P. SANDERS, Gesù e il giudaismo, Marietti, Genova 1992, 94. Il passo di Marco

Introduzione 13 parola, come spesso fanno per esempio lo Jesus Seminar, come vedremo, M. Borg e J. D. Crossan 3. Per questo mi sembra importante seguire in genere due vecchi criteri storici: ciò che si afferma gratuitamente, si nega anche gratuitamente; e l altro: in dubio pro tradito, nel dubbio, per ciò che è stato tramandato. Un dato importante per la storicità globale del pensiero di Gesù è che su molti aspetti del suo messaggio, la fonte Q, Marco, Matteo, Luca e Giovanni, sostanzialmente concordano; questo è un segno di affidabilità storica perché tradizioni diverse, concordano. Un esempio: non possiamo risalire alle parole esatte pronunciate da Gesù nell ultima cena; quelle però che ci sono state tramandate da due fonti diverse, da una parte Marco e Matteo, dall altra Paolo e Luca, sostanzialmente concordano 4. Ecco i testi: Mentre ancora mangiavano, egli prese il pane, lo benedì, lo spezzò e lo diede loro dicendo: Prendete! Questo è il mio corpo. Poi prese un calice lo benedì, lo diede loro e ne bevvero tutti. Egli disse loro: Questo è il mio sangue dell alleanza, versato per molti. In verità vi dico che non berrò più del succo della vite fino al giorno in cui lo berrò di nuovo nel regno di Dio. (Marco 14,22 25) 7,1 8:«Si radunarono intorno a Gesù i farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, i quali notarono che alcuni dei suoi discepoli prendevano i pasti con mani impure, ossia non lavate. I farisei, infatti, come tutti i Giudei, non mangiano se prima non si sono lavati accuratamente le mani, secondo la tradizione ricevuta dagli antichi; e anche tornando dal mercato, non mangiano senza prima essersi purificati. Vi sono, inoltre, molte altre cose che essi hanno ricevuto e che devono rispettare, come lavature di coppe, di orciuoli e di vasi di rame. I farisei e gli scribi, dunque, gli domandarono: Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma mangiano il pane con mani impure? A questa domanda Gesù rispose: Bene di voi, ipocriti, ha profetato Isaia, secondo quanto sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. Invano, però, mi prestano culto, mentre insegnano dottrine che sono precetti di uomini. Infatti, lasciando da parte i comandamenti di Dio, voi vi attaccate alla tradizione degli antichi». 3. M. BORG, N. T. WRIGHT, Quale Gesù, due letture, Claudiana, Torino 2007; J. D. CROSSAN, Gesù: una biografia rivoluzionaria, Ponte delle Grazie, Firenze 1994. 4. Gesù parlava aramaico, ma non è escluso che egli abbia pronunciato in ebraico, la lingua sacra degli ebrei, le parole sul pane e sul vino. I tratti principali delle quattro formule eucaristiche concordano, la sostanza è la stessa, (J. JEREMIAS, Le parole dell ultima cena, Paideia, Brescia 1973, 130, 230, 243, 245.