Seminario Impatto della crisi economica su università e ricerca in Europa Roma, 25-26 ottobre 2011



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Seminario Impatto della crisi economica su università e ricerca in Europa Roma, 25-26 ottobre 2011 Marc Delepouve SNESUP-FSU (Syndicat National de l enseignement supérieur Fédération Syndicale Unitaire / Sindacato Nazionale dell Insegnamento Universitario Federazione sindalce Unitaria) (Francia) Insegnamento universitario ricerca Le politiche governative in corso in Francia Stato dei lavori, analisi e proposte A nome dello SNESUP ringrazio la FLC CGIL per l organizzazione di questo seminario che ci riunisce qui a Roma, e ciò nel momento in cui l Europa sprofonda in una gravissima crisi. Una crisi che non cade dal cielo ma che è il risultato di una prospettiva politica. Infatti, da vari decenni, ogni anno, l Europa è sempre più preda di una ideologia neoliberale e sempre più controllata dalle classi più ricche, dalle loro multinazionali, dai mercati e dalla finanza. Questo predominio è stato esercitato sui partiti politici al potere ed ha soffocato la democrazia, creando le condizioni di una grave crisi che si acuisce sempre più. E venuto quindi il momento, ed è ormai urgente, di liberare l Unione europea dall ideologia e dall egemonia neoliberale. L insegnamento universitario e la ricerca sono le fondamenta di qualsiasi tipo di società, sia essa neoliberale o, al contrario, democratica. Tutto ciò è stato perfettamente compreso dai neoliberali. Ed è la ragione per la quale, da vari decenni, si sforzano di trasformare l università per farla diventare un pezzo, una componente della società neoliberale. Lo si può constatare in ognuno dei nostri paesi. Ovviamente, la Francia non vi sfugge. Cronologia francese Già nell autunno di 25 anni fa, nel 1986, poco dopo il ritorno della destra al potere, il governo Chirac aveva tentato una prima offensiva. Un disegno di legge era stato depositato all Assemblea Nazionale (Camera dei deputati in Francia). Ma gli studenti e i liceali vi hanno letto una quadrupla minaccia : la minaccia della selezione nel momento dell iscrizione all università, quella dell aumento delle tasse di iscrizione, quella della fine dei diplomi nazionali e quella relativa alla competitività delle università tra loro per una università a due velocità, e cioè quelle d eccellenza ed altre di scarso livello. Allora gli studenti si sono mobilitati in massa. Alcune manifestazioni hanno radunato centinaia di migliaia di giovani. Il 5 dicembre 1986, durante una di queste gigantesche manifestazioni, un giovane è morto dopo essere stato violentemente picchiato dalla polizia. L indomani, il 6 dicembre, Jacques Chirac annunciava il ritiro del disegno di legge. Diciotto mesi dopo la destra perdeva le elezioni a favore del partito socialista. Bisognerà poi aspettare una ventina d anni per un nuovo attacco neoliberale da parte del governo contro l insegnamento universitario. Ma prima di questo, c erano stati due primi passi verso il neoliberismo, passi compiuti da un governo socialista. Nel 1999, la cosiddetta legge d innovazione incoraggia i legami tra 1

la ricerca pubblica e le imprese aprendo la strada, nel servizio pubblico della ricerca, alla legge del profitto e dell avidità. In seguito, nel 2002, prima di lasciare il potere, questi stessi socialisti mettono a punto il quadro giuridico del sistema Laurea Triennale Laurea Magistrale Dottorato (in francese : LMD Licence Master - Doctorat). Questo sistema non è neoliberale di per sé. Ma con la sua attuazione il governo socialista ha liquidato il quadro nazionale dei titoli di studio e ha aperto un primo stadio di concorrenza tra università. Tuttavia restava ancora da ultimare la grande svolta neoliberale. Questa è stata avviata nel 2005. Da allora si susseguono, ad un ritmo serrato, l adozione di leggi e misure, e si assiste ad un profondo mutamento dell insegnamento universitario e della ricerca scientifica. Qui di seguito tracciamo alcune delle principali caratteristiche. Primo asse della ristrutturazione : Finanziamenti/Valutazioni Due agenzie Prima di tutto è stata creata, nel 2005, l Agenzia di valutazione della ricerca scientifica e dell università (in francese : AERES Agence d évaluation de la recherche et de l enseignement supérieur). Questa Agenzia ha il compito di valutare gli Atenei, le unità di ricerca (dipartimenti), la formazione e i titoli di studio. Il consiglio di questa Agenzia è composto da membri nominati 1 dal governo. Questi, a loro volta, nominano gli esperti incaricati delle valutazioni. Per quanto riguarda le unità di ricerca, oltre alla redazione di relazioni valutative sulla qualità, L AÉRES stila una graduatoria di ogni unità di ricerca ossia A+, A, B o C. - Sempre nel 2005, c è stata anche la creazione del CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche (in francese ANR Agence nationale de la recherche) che ha per missione di finanziare progetti di ricerca, dopo confronto, valutazione e selezione. Si rivolge sia alle istituzioni pubbliche che alle imprese. La sua missione è favorire le interazioni tra laboratori pubblici e laboratori d impresa e sviluppare sia partenariati pubblico privati che internazionali. La selezione dei progetti ammessi nel quadro dei bandi (in francese AAP Appel à Projet) è effettuata sulla base di criteri di qualità scientifica ai quali viene tuttavia aggiunto l interesse economico per le imprese. Così come avviene per l Agenzia (AERES) deputata a valutare, i membri del CNR a cui compete il finanziamento, vengono nominati dal governo 2. 1 I membri del consiglio dell Agenzia nonché il suo presidente sono persone che devono essere riconosciute per la qualità dei loro lavori scientifici, ad eccezione dei due parlamentari. Tuttavia vengono nominati dal governo ed alcuni devono obbligatoriamente provenire dalla ricerca nel privato. Tant è che l Agenzia è fortemente influenzata dagli orientamenti e dalle scelte del governo. Più precisamente, sui 25 membri del consiglio dell Agenzia, 9 sono nominati direttamente dal governo, due sono parlamentari, 7 vengono scelti sempre dal governo ma da un elenco che può essere integrata da ogni rettore di università e da ogni direttore di scuola nel sistema universitario o da un organismo di ricerca, altri 7 sono anch essi nominati dal governo ma tratti da un elenco compilato dalle istanze di valutazione degli organismi, delle scuole e dal CUN (Consiglio Universitario Nazionale composto da circa due terzi di eletti dal personale ed è incaricato della gestione delle carriere e della valutazione dei docenti-ricercatori.) 2 Il consiglio d amministrazione dell ANR (Agenzia) è composto da membri nominati con decreto dal ministro della Ricerca : sei membri provenienti da diversi ministeri, 5 personalità di comprovata qualificazione professionale e scientifica nel campo della ricerca e dello sviluppo tecnologico. A questi si aggiunge un 2

- Queste agenzie sostituiscono praticamente i grandi enti di ricerca francesi come il CNRS (Centre National de Recherche Scientifique Centro Nazionale della Ricerca Scientifica) in cui, invece, le rappresentanze sono composte in maggioranza da persone elette. Questi enti organismi non sono stato sciolti ma hanno perso la maggior parte delle loro competenze e si ritrovano emarginati. Queste due agenzie : la prima di valutazione e l altra di finanziamento, palesano sia la fine della democrazia universitaria in Francia a vantaggio del potere del governo che una irruzione dell impresa nella direzione dell università e della ricerca; infatti, tra le persone nominate dal governo si ritrovano numerosi rappresentanti delle grandi imprese. D altro canto, il finanziamento non proviene solo dall Agenzia creata nel 2005. Anche se questa si occupa soltanto di finanziare progetti con impegni stanziati per alcuni anni, più generalmente il finanziamento a progetto tende a diventare la norma. La stessa cosa avviene con i finanziamenti da parte delle regioni, e addirittura per quelli delle unità di ricerca da parte delle università. E questi finanziamenti, il più delle volte, dipendono dalla valutazione da parte dell Agenzia; così ci saranno università che stanzieranno cospicui fondi per le unità di ricerca con il marchio A+ rilasciato dall Agenzia, a discapito di unità la cui valutazione è più bassa. La valutazione del personale La volontà del governo è quella di predisporre una valutazione per ogni ricercatore (che svolga anche attività didattica) che comporti anche delle sanzioni o delle ricompense sotto forma di aumento o di riduzione del numero di ore d insegnamento, oppure sotto forma di incentivo economico, definito premio di eccellenza. Questo punto viene menzionato nel testo di legge dell agosto 2007, la cosiddetta legge relativa alla Libertà e Responsabilità delle Università (in francese : LRU Liberté et Responsabilité des Universités). Tuttavia, la mobilitazione nelle università durante il primo semestre del 2009, ha spinto il governo a fare marcia indietro, almeno temporaneamente, bloccando l aumento delle ore di insegnamento di un ricercatore. Tende invece ad essere potenziata la politica degli incentivi. Tasse di iscrizione In Francia, gli studenti sono particolarmente sensibili sulla questione delle tasse d iscrizione. Tant è che nessun governo osa aumentare queste spese in modo consistente. Tuttavia, in alcuni atenei, vengono previste delle spese aggiuntive, ma questa situazione non può essere paragonata a quella britannica. Inoltre, ci sono atenei, con deroga in statuto, che prevedono tasse di iscrizione considerevoli. Queste deroghe in statuto potrebbero diventare la norma. Torneremo su quest argomento. Altri finanziamenti Si sviluppano infine le fondazioni, create giuridicamente nel 2006, che possono raccogliere fondi privati per finanziare le università, con la libertà però di finanziare a discrezione l uno o l altro degli strumenti, della formazione, della ricerca. Perciò ci si dirige sempre più a dei partnership pubblico-privato (PPP). dodicesimo membro : il presidente dell alto Consiglio delle scienze e della tecnologia (a sua volta nominato per decreto su proposta del ministro della ricerca). 3

Rivolgendosi recentemente agli imprenditori, il ministro dell università e della ricerca scientifica ha riassunto così la situazione : Abbiamo cambiato l università, ora investite. Secondo asse : modo di dirigere, modo di gestire, sconvolgimento dello scenario universitario Il nuovo modo di finanziare la ricerca scientifica e l università così come le nuove modalità di valutazione sono solo due dei pezzi del puzzle dell università neoliberale. Altri due pezzi sono costituiti dalla trasformazione delle strutture o scenario universitario e da un nuovo modo di dirigere, gestire gli atenei. Atto 1. La Legge sulle libertà e responsabilità delle università (in francese : LRU - Loi relative aux libertés et responsabilités des universités (chiamata Loi Pécresse) - la legge «LRU», votata nell agosto 2007 dal Parlamento francese, trasforma le università. I rettori acquisiscono nuovi poteri, a discapito dei consigli e delle commissioni eletti. Il rettore gode oramai di un diritto di veto sull assunzione di funzionari e può d ora in poi assumere ricercatori e docenti che non siano funzionari. Si tratta in questo caso di contratti di lavoro di diritto privato, di contratti a tempo determinato (in francese : CDD Contrat à Durée Déterminée) (3 mesi, 6 mesi 2 anni) o di contratti a tempo indeterminato (in francese : CDI Contrat à Durée Indéterminée), vale à dire con una relativa sicurezza dell impiego 3. Si noti anche l accrescimento del potere dei rappresentanti del mondo dell imprenditoria nei consigli delle università e la creazione delle fondazioni. - Il governo utilizza, infine, al massimo il potere dei soldi per sottomettere le università. Innanzitutto, ci sono i finanziamenti concessi dall Agenzia (in francese : ANR Agence Nationale de la Recherche) che abbiamo già citato, i cui dirigenti sono tutti nominati dal governo. Inoltre, le assegnazioni dello Stato ai bilanci delle università sono sempre meno distribuite tra le università secondo regole trasparenti ed identiche per tutti. Al contrario, queste assegnazioni statali sono sempre più il risultato di trattative tra il ministero dell università e della ricerca scientifica e i rettori. D altro canto, lo Stato ha ottenuto un consistente prestito di cui 19 miliardi di euro saranno riservati all università e alla ricerca. Questi 19 miliardi riguardano i servizi pubblici e privati, senza distinzione. Una grossa fetta di questi 19 miliardi dovrà essere utilizzata sotto forma di stanziamento, di capitalizzazione la cui rendita soltanto potrà essere utilizzata. Solo alcune unità di ricerca e qualche formazione, scelte dai gruppi di esperti nominati dal governo, potranno quindi trarne vantaggio. Una delle condizioni è quella di sottomettersi all orientamento neoliberale voluta da questo governo. In conclusione, assistiamo oggi in Francia, ad un doppio colpo di mano sulla ricerca scientifica e l università : uno da parte delle imprese (ci sono rappresentanti delle imprese nei Consigli, nelle fondazioni, nell ANR, nell AERES, nel partnership pubblico-privato) e l altro da parte del governo. E, per salvaguardare la diffusione della volontà del governo e delle imprese in tutte le università, il rettore gode di poteri più forti che sono simili a quelli di un vero e proprio imprenditore mentre i dipendenti vedono se stessi sempre più deboli, sempre più precarizzati, se non addirittura minacciati da un cambiamento forzato, o persino dalla 3 La Legge LRU dell agosto 2007 permette ai rettori di assumere personale con Contratto a Tempo Indeterminato. Ma il regolamento non ha trascritto integralmente questo diritto. In realtà, è obbligatorio aver avuto in precedenza un contratto a tempo determinato, tranne per quei posti che non possono essere coperti da funzionari per mancanza di funzionari corrispondenti nell organico. Questo passaggio obbligato attraverso contratti a tempo determinati non garantisce minimamente la stabilità dei posti da funzionario. 4

disoccupazione. Infatti, la cosiddetta legge di mobilità votata dal parlamento nel 2009 permette dei trasferimenti forzati per i funzionari e, persino, in alcune circostanze, il licenziamento. Lo status di funzionario degli impiegati dello Stato, che costituisce una garanzia di indipendenza e di diversità ideologica, sta così scomparendo. Atto 2. Fusione di atenei e sistema universitario / ricerca a due velocità, eccellenza. La LRU concede anche alle università l autonomia di gestione del personale e del patrimonio. Per il personale, ciò significa che non sono più direttamente pagati dallo Stato che assegna un fondo globale ad ogni ateneo al quale compete creare nuovi posti, gestire il turn over e procedere ad assunzioni con status di funzionari, con contratto a tempo determinato, o anche con contratto a tempo indeterminato. Relativamente al patrimonio, ogni università può scegliere di diventare proprietaria dei locali, per poi venderli o affittarli. In fin dei conti, ogni direzione di università si trova nella posizione di un impresa che deve essere gestita al meglio per tentare di sottrarre quote di mercato agli altri atenei. Perciò, sono create delle società di diritto privato alfine di migliorare i redditi derivanti dalle attività di ricerca. Ormai, la legge della concorrenza economica sostituisce quella dell emulazione. Tuttavia l università non è un impresa come le altre. Per evitare lo scontro tra università situate nello stesso territorio geografico, per raggiungere una dimensione critica che permetta di essere riconosciuta sul mercato europeo e mondiale dell insegnamento universitario, ma anche per trarre vantaggio sia dall appoggio dei mass media, indispensabile per attirare studenti, che dal sostegno finanziario dello Stato, le università operano delle fusioni. Ad esempio, le varie università di Strasburgo costituiscono ora un solo ateneo, e la stessa cosa è successa per le università di Aix e di Marsiglia. Bisogna però qui precisare che queste fusioni non sono neutre, anzi. I nuovi atenei creati in questo modo, lo sono nel quadro di un condizione voluta dal governo. Si tratta di un quadro in deroga alla legge generale, nel quale le imprese private sono ampiamente presenti nei Consigli a discapito degli eletti, un quadro nel quale è riconosciuta la libertà di selezione all accesso e dove i diritti di iscrizione possono essere liberalizzati, ecc Questo processo di fusione va di pari passo con una spaccatura dello scenario universitario in due parti. Da un lato, le unità di formazione e di ricerca dette di eccellenza, dall altro le unità che non beneficiano di questo marchio. La parola eccellenza presenta un aspetto mitico di cui si serve il governo per convincere la popolazione della validità della sua politica in materia di insegnamento universitario e di ricerca scientifica. Ma dietro il mito si nasconde una idea di eccellenza che è molto discutibile, poiché per il governo francese, eccellente è quella ricerca che contribuisce a soddisfare le richieste delle imprese e i bisogni a breve termine di innovazione al servizio della competitività dell economia nazionale. La materie inutili per la soddisfazione dei bisogni dell economia neoliberale sono pertanto ampiamente escluse dalle nuove eccellenze francesi. Con Nicolas Sarkozy e i suoi amici, il secolo dei lumi viene sepolto, sprofondato in un passato che bisognerebbe dimenticare. Così gli studi umanistici e le scienze sociali diventano i parenti poveri della nuova politica universitaria. Tuttavia gli studi umanistici e le scienze sociali mantengono la loro utilità e vengono sollecitati per elaborare prodotti innovativi, per il marketing e per lo studio di accettabilità dei nuovi prodotti, ma anche per la comunicazione politica oppure per la gestione delle crisi. L eccellenza neoliberale non convoca però queste discipline né nei lavori per la revisione di un modello neoliberale il cui fallimento e ed effetto nocivo non sono più, oggi, da dimostrare; e neanche in quelli per la 5

ricerca di un modello alternativo o in quelli per la ricerca di un modo di uscita dall impasse neoliberale e di soluzione della crisi mondiale. Eppure qui esiste una necessità imperiosa e urgente. Ma la ricerca scientifica e l università ne vengono allontanate perché sottoposte alla cieca concorrenza tra economie nazionali o regionali inabissate nel mercato mondiale. Anche la ricerca fondamentale risulta indebolita da questa politica di eccellenza neoliberale, tranne se rivela indispensabile per l innovazione ma sempre non lontano dai termini e al servizio dell economia neoliberale. In questo modo, in futuro, tutto l insieme della ricerca sarà impoverito. Per esempio, in alcune università le scienze della natura e quelle della materia sono escluse dall eccellenza neoliberale e quindi sono colpite dalla riduzione di risorse finanziarie ed umane. Terzo asse : rimunerazioni / precarietà Avendo, da un lato, l incremento dei premi cosiddetti di eccellenza e delle cosiddette cattedre di eccellenza, e, dall altro lato, il moltiplicarsi di impieghi precari, si assiste ad una separazione, ad una spaccatura all interno del personale dell università e della ricerca scientifica tra gli eletti dell eccellenza da una parte e i declassati dall altra; si assiste anche ad una perdita di stabilità dei posti di lavoro, quindi ad una perdita di conoscenze e di competenze scientifiche all interno delle università. L eredità scientifica viene così indebolita. Si assiste anche ad una perdita della libertà scientifica e pedagogica : gli eletti dell eccellenza neoliberale sono troppo spesso spinti a sottomettersi per mantenere il loro status di eccellenza mentre i precari sono spinti a sottomettersi per non perdere il proprio impiego. Conseguenze della ristrutturazione dell insegnamento universitario e della ricerca scientifica Sul personale In questi ultimi anni ed in particolare di recente, si assiste ad un aumento considerevole del carico di lavoro amministrativo (compilare pratiche di valutazione o domande di finanziamento, eseguire riforme di corsi di laurea e ristrutturazioni della ricerca scientifica, ovviare alla mancanza di personale tecnico amministrativo ). A tutto ciò si aggiunge la pressione per le valutazioni, l incertezza dei finanziamenti, il rafforzamento dei poteri gerarchici, un profondo senso di precarietà, le riconversioni tematiche forzate, o addirittura una perdita di significato dei lavori di ricerca. Le condizioni di lavoro si degradano e le situazioni di sofferenza si moltiplicano. Sui sindacati Il sindacato è sempre più sollecitato da colleghi che si devono confrontare con situazioni difficili e i casi giudiziari sono sempre più numerosi. D altro canto, con i poteri più forti dei rettori, la gestione locale del personale e la molteplicità delle decisioni prese a livello di singoli atenei, le sezioni del SNESUP (Sindacato nazionale dell Insegnamento Universitario) vedono la loro attività locale crescere in modo esponenziale, a volte a discapito della partecipazione sindacale nelle questioni a livello nazionale. 6

Strategie del governo dagli effetti preoccupanti Il governo ha capito che è finito il tempo delle grandi riforme realizzate in una sola volta, nello stesso momento, su tutto il territorio e su decisione della sola autorità centrale. Il metodo è stato adattato ai tempi. Innanzitutto ci sono misure che vengono ripartite nel tempo. Poi, per quanto riguarda gli aspetti più consistenti, il ministero bandisce concorsi a progetto, e solo i migliori, cioè quelli che meglio corrispondono ai criteri neoliberali, verranno scelti. I vincitori beneficeranno quindi di finanziamenti riservati e di una ampia pubblicità mediatica gratuita, aspetto che conta molto in un sistema universitario competitivo. In quanto agli altri, coloro il cui progetto non è stato selezionato, dovranno accontentarsi delle briciole del budget e della punizione mediatica. Per misurare la pressione esercitata dal governo sulla direzione delle università, bisogna sapere che, a seguito delle insufficienti assegnazioni di risorse da parte dello Stato, che non rispettano più le regole nazionali, numerose università hanno bilanci fortemente deficitarii e attingono dalle loro riserve finanziarie che si sono spesso dimezzati nel giro di due o tre anni. Così, i rettori e il consiglio d amministrazione sono costretti a diventare attori della trasformazione neoliberale. Una conseguenza di cui non possiamo ancora misurare la portata, sembra essere quella della rottura tra chi dirige l università, benché eletto, e la comunità universitaria. Conclusione : Alcuni principi per un altra ricerca e un altra università. Estratto dalle dichiarazioni dello SNESUP Deve essere riaffermata l esigenza di una ricerca che contribuisca all interesse generale di oggi e di domani, che goda delle libertà accademiche nei limiti dei dettami etici, e quindi di una ricerca sottratta ai poteri del mercato e dell impresa in cerca di profitti a breve termine. Questi limiti etici così come i grandi orientamenti della ricerca devono essere definiti in modo trasparente, con la partecipazione della comunità dei ricercatori e dei docenti. Tale ricerca deve essere decisa a seguito di pubblici e democratici dibattiti, al contrario di ciò che succede nel campo del nucleare. Essa deve infine avere come principio ispiratore, sia l obiettivo di sviluppare la ricerca di base, indispensabile per preparare il futuro e allargare il campo delle conoscenze, che quello di contribuire ai bisogni sociali, ambientali (con l inclusione della prevenzione dei rischi naturali e tecnologici), democratici e culturali. E, tanto più, nel rispetto delle norme sociali e ambientali. Questa concezione della politica della ricerca potrà essere pienamente realizzata soltanto nel contesto di un rilancio della vita democratica, la quale si fonda in particolare e in modo ineludibile, su una nuova politica della formazione e dell informazione dei cittadini. La formazione dei cittadini, dunque, che, in una democrazia deve essere una delle maggiori finalità del sistema educativo, deve tendere allo sviluppo delle capacità di analisi critica, della cultura del dibattito (ascoltare, argomentare, sintetizzare ), della decisione collettiva, e deve anche tendere ad un insegnamento potenziato relativo alla conoscenza del mondo di oggi, della sua storia, dei suoi modelli politici, delle diverse culture, del funzionamento delle istituzioni e organizzazioni politiche e democratiche, delle scienze, delle tecniche, dell epistemologia 4 4 Fukushima. Dichiarazione al congresso SNESUP. Nanterre. Aprile 2011 7

Ma l UE ridotta oggi ad una Unione-impresa assoggetta sempre più le società europee, gli uomini e le donne ai mercati e alla finanza. Essa deve liberarsi da questa tendenza devastatrice e lanciare la costruzione di un progetto di società completamente diversa. Nel momento di una crisi mondiale esponenziale il ruolo della ricerca deve essere ridefinito. Questa non può più essere incanalata, distratta e infine disseccata al solo scopo di rispondere ai bisogni del mercato, ma deve invece rispettare tutta la sua missione e contribuire al ripensare e elaborare nuove alternative al nostro modo di sviluppo, alle nostre idee sull economia, sulla produzione e sui consumi. L Unione Europea e i suoi stati membri hanno l obbligo e hanno i mezzi finanziari e le risorse umane per realizzare un piano pubblico di ricerca di un valore incommensurabile rispetto a quello di oggi, fondandosi sulle cooperazioni europee e internazionali. Questo piano dovrà mirare allo sviluppo di una ricerca non finalizzata, indispensabile per preparare l avvenire e allargare il campo delle conoscenze; ad una ricerca che risponda ai bisogni sociali ed ambientali, e che contribuisca alle soluzioni da apportare alla crisi, facendo interagire i progressi tecnologici e tecnici con le indispensabili trasformazioni del sistema economico e sociale; e ad una ricerca come strumento della democrazia e del pensiero critico ed emancipatore. La ricerca nelle scienze umane e sociali, ivi compresa l economia, gioca un ruolo indispensabile per uscire dalla crisi, per esempio analizzando i processi che mettono oggi in pericolo la democrazia e ideando e diffondendo i mezzi per un rafforzamento democratico. 5 5 8ème PCRD. Pour une autre recherche en Europe. Dichiarazione dell Ufficio nazionale del SNESUP. Settembre 2011. 8