EFFICIENZA FILTRANTE LE PROVE DI LABORATORIO
LA METODOLOGIA DI PROVA Trent anni di esperienza nel campo della filtrazione hanno permesso a RBM di sviluppare una vasta gamma di filtri magnetici e un metodo di prova dell efficienza di filtrazione. Una metodologia che permette di determinare l efficienza filtrante con lo scopo di fornire un indicazione immediata delle reali caratteristiche di funzionamento dei filtri. La stretta collaborazione tra RBM e i reparti di ricerca e sviluppo delle più note Aziende produttrici di caldaie e pompe di calore ha contribuito a rafforzare la conoscenza delle tecniche di filtrazione dell acqua di impianto e a fornire dei parametri univoci per determinare l efficienza dei filtri magnetici. La prova di efficienza è stata condotta sul filtro magnetico MG1 che oggi rappresenta il prodotto maggiormente impiegato nella sua categoria (numero 1 in Italia).
La prova di efficienza La prova di efficienza del filtro magnetico MG1 (oggi leader di mercato in Italia tra i prodotti per caldaie murali) è stata condotta introducendo nel circuito 30 g di magnetite* e simulando il funzionamento di impianto facendola circolare per 10 minuti. 1 - Area prova filtro 2 - Misuratore di portata 3 - Circolatore 4 - Camera di miscela 5 - Estensione tubazione (per simulare l impianto) 4 Il banco di prova 1 *A grano certificato pari a 53 micron. 3 2 5 Misura dell efficienza La misura dell efficienza è stata calcolata considerando la quantità di magnetite catturata dal filtro nei 10 minuti di prova (dopo aver fatto evaporare i residui di acqua presenti in forno a temperatura e umidità controllata per 24 ore), rapportata alla quantità di magnetite utilizzata.
I risultati Il filtro magnetico MG1 garantisce efficienza pari al 67%, il valore più alto della sua categoria. L efficacia filtrante di MG1 resta invariata in qualsiasi posizione di installazione (orizzontale-verticale). 1 - Dettaglio della prova di MG1 in posizione verticale 2 - Dettaglio della prova di MG1 in posizione orizzontale 3 - La magnetite raccolta da MG1 dopo 10 minuti di prova 1 MASSIMA EFFICIENZA IN TUTTE LE POSIZIONI DI INSTALLAZIONE 2 67% EFFICIENZA FILTRANTE N 1 DELLA CATEGORIA 3
La presenza di residui ferrosi negli impianti. L esperienza RBM, rafforzata da partnership con i principali produttori di caldaie, ci riporta che sono sufficienti pochi elementi dell impianto contenti ferro per essere certi di avere residui ferrosi circolanti e/o in sospensione nel liquido termovettore. Questo capita soprattutto quando l utilizzo di prodotti disgreganti ne promuove il distacco dalle tubazioni e/o da altri componenti. I processi di lavaggio e trattamento con inibitori della corrosione sono certamente la prima operazione da effettuare per una corretta condotta dell impianto soprattutto in quei casi dove avviene la sostituzione della caldaia. Tuttavia i reintegri di acqua, anche se sporadici, possono aumentare la quantità di ossigeno disciolto all interno del fluido, così come anomalie di funzionamento dei dispositivi di sfogo aria. Questi aspetti, unitamente all attenta analisi delle diverse tipologie di impianto (vedi tabella), hanno portato a stabilire un contenuto medio di magnetite disciolta pari a 30 g. Superfice Impianto (m 2 )* Contenuto medio di acqua (l) Contenuto massimo di magnetite (g) Potenzialità generatore (kw) 100 150 200 7,2 24 200 250 350 12,6 35 * Considerando di operare in una situazione intermedia ai casi presentati e amplificata di 3 volte, per tenere delle condizioni reali di impianto, si ottiene: Quantità di magnetite = 9,9 g x 3 = 29,7 g ~ 30 g Dove 9,6 g è stato assunto come media tra i due casi (contenuto acqua pari a 275 l). Per condurre il test RBM si basa sulle teorie sulla corrosione sviluppate dallo specialista tedesco Gerhard Schikorr che stabilisce in 0,036 g/l la concentrazione di magnetite come prodotto della reazione chimica del processo di ossidazione del ferro.