Bollettino di Produzione Integrata e Biologica



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Territorio provinciale di Reggio Emilia Bollettino di Produzione Integrata e Biologica N. 28 del 7 Ottobre 2015 PREVISIONI DEL TEMPO Emissione di Mercoledì 7 ottobre 2015 Previsioni per oggi Stato del tempo: Precipitazioni irregolari a carattere di rovescio potranno interessare al mattino il settore centro-orientale appenninico. Sul resto del territorio cielo grigio con locali pioviggini. Nel pomeriggio è previsto un miglioramento sull'emilia con possibili schiarite mentre saranno possibili ancora precipitazioni residue sul settore orientale. Temperature: massime stazionarie, comprese fra i 17 gradi della costa e i 22 del settore occidentale. Venti: deboli settentrionali con rinforzi sul mare dal pomeriggio. Previsione per Giovedì 8 ottobre 2015 Stato del tempo: al mattino nuvolosità irregolare con nubi basse lungo i rilievi e locali addensamenti in pianura; precipitazioni deboli e intermittenti, più probabili sui rilievi e in pianura lungo il Po. Dal pomeriggio generale rasserenamento sulla pianura con residue e sporadiche precipitazioni sui rilievi occidentali. Temperature: minime in lieve flessione intorno ai 14 gradi, massime stazionarie intorno ai 21 gradi. Venti: deboli dai quadranti settentrionali con rinforzi sul mare; dal pomeriggio tendenti a divenire variabili in pianura. Previsione per Domenica 9 ottobre 2015 Stato del tempo: velature al mattino, nuvolosità irregolare al pomeriggio con possibilità di deboli occasionali pioviggini più probabili in Romagna. Temperature: minime in diminuzione su settore occidentale, stazionarie altrove comprese tra 13 e 16 gradi; massime senza variazioni di rilievo, attorno ai 20 gradi. Venti: deboli orientali con rinforzi di bora in serata sul mare. Tendenza prevista da Lunedì 10 a Martedì 13 ottobre 2015 L'approfondirsi di un minimo depressionario sul Tirreno porterà condizioni di instabilità ad inizio periodo con precipitazioni irregolari più probabili sul settore orientale. Atteso un miglioramento con attenuazione dei fenomeni a partire da lunedì. Temperature in graduale e lieve flessione. Per informazioni dettagliate e in aggiornamento consultare le previsioni meteo ARPA Emilia Romagna

BOLLETTINO DI PRODUZIONE INTEGRATA DISCIPLINARI DI PRODUZIONE INTEGRATA 2015 Con Determinazione del Responsabile Servizio Produzioni vegetali n. 3047/2015 è stato approvato l aggiornamento della fase di coltivazione dei DPI 2015. L atto citato contiene le modifiche apportate alla edizione 2014. L'aggiornamento ha ricevuto il parere di conformità alle Linee guida nazionali di produzione integrata. Tutti i testi integrali 2015 delle singole colture e l'atto di approvazione sono scaricabili dal sito E-R Agricoltura e pesca all indirizzo: http://agricoltura.regione.emiliaromagna.it/produzioniagroalimentari/doc/disciplinari/produzione -integrata/collezione-dpi/disciplinari-2015 DEROGHE 2015 Per consultare l'archivio delle deroghe territoriali consultare la specifica pagina all indirizzo: http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/fitosanitario/doc/deroghe/2015 INDICAZIONI GENERALI Tra le modifiche alle Norme generali si sottolineano un paio di punti: - In considerazione dell'applicazione del nuovo sistema di classificazione dei prodotti fitosanitari, si sospende per due anni il vincolo che prevede che quando della sostanza attiva esistono diversi formulati commerciali occorre dare preferenza a quello con la migliore classificazione tossicologica. - Diventa vincolante la tabella C relativa al numero di trappole impiegabili per i monitoraggi. Numero minimo trappole per superficie A partire da questa stagione è divenuta vincolante l applicazione di specifiche trappole per il monitoraggio con numero minimo riportato dalla tabella C (fare riferimento ai precedenti bollettini). SMALTIMENO SCORTE E autorizzato l impiego dei prodotti fitosanitari previsti nelle norme tecniche stabilite per un anno, ma esclusi nell anno seguente. Tale indicazione deve intendersi valida esclusivamente per l esaurimento delle scorte presenti e registrate nelle schede di magazzino alla data dell entrata in vigore delle nuove norme o per le quali sia dimostrabile l'acquisto prima di tale data. Tale autorizzazione, valida solo per una annata agraria, non può intendersi attuabile qualora siano venute meno le autorizzazioni all'impiego e può essere applicata utilizzando le sostanze interessate secondo le modalità previste nelle norme tecniche nell anno precedente. Per il 2015 tale autorizzazione allo smaltimento riguarda: - Dithianon: difesa di pesco, pomodoro in pieno campo e pisello; - Cyflutrin, da solo o in miscela con Imidacloprid: smaltimento entro il 25 luglio 2015; - Tolclofos su diverse colture impiegabile solo fino al 31 maggio 2015 (es. melanzana, lattughe in pieno campo, fagiolo, carota, cavoli ecc.); rimane solo su lattughe e simili, in coltura protetta, e per la concia della patata. pag. 2 di 10

CONCIMAZIONE In generale i quantitativi di macroelementi da apportare devono essere calcolati adottando il metodo del bilancio previsionale calcolato adottando le indicazioni di seguito riportate oppure avvalendosi del software specifico scaricabile dal sito della Regione Emilia Romagna Programma per formulazione del bilancio In alternativa alla redazione di un piano di fertilizzazione analitico è possibile adottare il modello semplificato secondo le schede a dose standard per coltura. Per alcune colture da seme è consentita solo l utilizzo del metodo dose standard come indicato nelle norme di coltura. I piani di fertilizzazione devono essere redatti in ciascuna annualità: - entro il 28 febbraio per le colture erbacee e foraggere - entro il 15 aprile per le colture orticole, arboree e sementiere. MODELLI PREVISIONALI Le elaborazioni dei modelli previsionali relativi a patogeni e agenti di danno sono disponibili al link: http://www.fitosanitario.re.it/indicazioni-di-difesa/modelli-previsionali/ COLTURE ARBOREE Vite Fase fenologica: post-vendemmia ASPETTI AGRONOMICI INERBIMENTO: Nella lotta preventiva al legno nero della vite (LN) può essere utile, fin dall impianto di un nuovo vigneto, seminare e mantenere un cotico erboso composto esclusivamente da graminacee: queste monocotiledoni a tutt oggi non hanno mai evidenziato la presenza del fitoplasma e l insetto vettore non riesce a insediarsi e completare il proprio ciclo su di esse. E noto, invece, il ruolo di diverse dicotiledoni nella diffusione della malattia del legno nero in qualità di ospiti del fitoplasma e/o degli insetti vettori appartenenti alla famiglia dei Cixiidi. Tra tutti i cixiidi il più noto è Hyalesthes obsoletus che, nei nostri areali, svolge parte del proprio ciclo biologico a spese di ortica e convolvolo (dicotiledoni), sovente già infette dal fitoplasma dello Stolbur. Nel caso di inerbimento artificiale dell interfila, la scelta delle specie deve mirare a: una copertura del suolo rapida ed efficiente; una buona capacità di contrastare le essenze indesiderate; un ridotto livello di competizione con la vite e la garanzia di una buona tenuta negli anni. Per approfondimenti fare riferimento alla pagina: http://www.fitosanitario.re.it/fito1/indicazioni-di-difesa/difesa-vite/interventi-contro-i-giallumidella-vite/ CONCIMAZIONE: Da questa fase le piante provvedono all accumulo di sostanze di riserva che verranno impiegate nelle prime fasi fenologiche della prossima stagione vegetativa. E pertanto possibile provvedere ad interventi di concimazione ricordando che per quanto concerne le somministrazioni di Azoto non sono ammesse distribuzioni autunnali superiori a 40 kg/ha di azoto ed effettuate oltre il 15 ottobre. Non intervenire nel caso di elevata umidità, prossima alla saturazione di campo. Si ricorda che è obbligatorio fare riferimento ad un piano di fertilizzazione in riferimento al metodo dose standard (metodo semplificato) o al piano di concimazione (metodo ordinario). pag. 3 di 10

DIFESA Peronospora: la difesa può ritenersi ultimata anche negli impianti in allevamento Oidio: nelle aziende particolarmente interessate dalla malattia valutare l impiego di Ampelomices quisqualis al fine di diminuire il potenziale di inoculo per l anno successivo. Tali trattamenti sono indirizzati contro le forme di svernamento dell oidio. Il prodotto deve essere addizionato ad olio estivo (dose 0,1-0,2%). Mal dell esca: si consiglia di asportare le piante gravemente colpite. Nel caso di piante con sintomi limitati ad una parte della chioma è possibile eliminare le parti colpite (tralci e cordoni) tagliando fino all individuazione del legno sano. Al fine di ridurre la possibilità di trasmissione della malattia provvedere separatamente alla potatura delle piante eventualmente contrassegnate nel corso della stagione nonché alla disinfezione di ferite e attrezzi di taglio. Giallumi della vite: provvedere all estirpo delle piante sintomatiche contrassegnate nelle ultime stagioni (vedi indicazioni riportate nei precedenti bollettini). DISERBO Impianti in produzione: Il diserbo deve essere localizzato sulla fila, interessando al massimo il 50% della superficie totale. I prodotti utilizzabili in questa fase sono: GLIFOSATE (al 30,40% di s.a., indipendentemente dal numero delle applicazioni sono annualmente ammessi 9 l/ha di f.c., ovvero non più di 4,5 litri sulla sola superficie da trattare) al quale è eventualmente possibile miscelare OXIFLUORFEN al 48% di s.a. per il quale sono annualmente ammessi 0,5 l/ha di f.c., ovvero non più di 0,25 l/ha da utilizzarsi solo tra l ultima decade di settembre e la prima di maggio. Negli impianti in allevamento A partire dal 2 anno è ammesso l impiego di OXIFLUORFEN. Il 2-3 anno, solo in pre ripresa vegetativa e in impianti con distanza tra le piante sulla fila pari o inferiori a m 1,50, o con impianti di irrigazione a goccia (o similari) appoggiati a terra, è possibile aumentare la dose fino a 2 l/ha (non più di 1 l/ha/anno sulla sola superficie da trattare). DISERBO ALL ESTERNO DEL VIGNETO (su tare, scoline, bordi dei fossi e capezzagne) PER IL CONTENIMENTO DEL LEGNO NERO Le ortiche rappresentano una delle principali piante nutrici di Hyalesthes obsoletus, vettore del legno nero della vite. Di conseguenza, per contenere lo sviluppo dell ortica e la diffusione del legno nero, è consigliabile eseguire un diserbo localizzato sulle aree infestate da ortiche sulle tare, scoline, bordi dei fossi e sulle capezzagne con formulati a base di Glifosate. Per ottenere i migliori effetti utilizzare dosaggi adeguati alla tipologia di infestanti, rispettando quanto indicato in etichetta. Pero e Melo Post raccolta; Maturazione varietà tardive di melo ASPETTI AGRONOMICI CONCIMAZIONE Si ricorda che non sono ammessi apporti azotati oltre la fine di settembre DIFESA Gloesporium (melo) : sulle varietà tardive e sensibili è possibile eseguire un intervento in preraccolta per prevenire marciumi durante la conservazione. I fungicidi utilizzabili sono CAPTANO o PYRACLOSTROBIN +BOSCALID o FLUDIOXONIL. Si ricorda che: pag. 4 di 10

Massimo un intervento all anno contro questa avversità solo per le varietà raccolte dopo il 15 settembre sono ammessi 14 interventi. - Captano massimo 5 interventi all anno indipendentemente dall avversità - Pyraclostrobin+Boscalid max 3 trattamenti cumulati con Trifloxystrobin - Fludioxinil, massimo 2 interventi all anno Cimice (Halyomorpha h.) - melo: prosegue il monitoraggio; al momento la presenza è variabile a livello delle singole aziende con numerosi individui in fase di migrazione. Si precisa che è stata autorizzata una deroga per l'esecuzione di un 2 intervento con 2 intervento con Acetamiprid o in alternativa, a base di Thiametoxam per il contenimento delle infestazioni di Cicaline e di Cimice asiatica (Halyomorpha halys). Colpo di Fuoco Batterico: le condizioni meteo del periodo sono favorevoli alla malattia, in presenza di sintomi provvedere all immediata asportazione delle parti colpite e bruciarle sul posto; In post-raccolta è consigliabile eseguire interventi con prodotti rameici attivi anche contro i cancri rameali. Cancri rameali: si consiglia di eliminare gli organi colpiti per diminuire l inoculo presente in campo. I prodotti rameici impiegati nei confronti di Colpo di fuoco Batterico hanno attività anche nei confronti dei funghi responsabili di questi cancri. Carpocapsa: nei frutteti in cui si sono verificate rilevanti infestazioni, può essere consigliabile l impiego di NEMATODI ENTOMOPATOGENI per diminuire la popolazione svernante di carpocapsa. Questi preparati principalmente a base di Steinernema feltiae, microrganismo parassita delle larve svernanti, debbono essere conservati in frigorifero ed utilizzati entro un mese o poco più. Per ottenere la piena efficacia dei nematodi è fondamentale seguire alcune raccomandazioni tecniche: - l epoca migliore per l applicazione è quella autunnale (tutto ottobre-primi di novembre). - durante la distribuzione occorrono temperature di 12-14 C, che rimangano tali per almeno tre ore dopo il trattamento - elevata umidità e bagnatura della vegetazione. L ideale è applicarli durante una pioggia o subito dopo. In assenza di precipitazioni si consiglia di intervenire in giornate nuvolose effettuando una applicazione di sola acqua prima e/o dopo il trattamento col nematode. È importante garantire condizioni di umidità elevata per almeno tre ore dall intervento; maggiore è l umidità relativa, maggiore è l efficacia poiché vi è minor rischio di disseccamento dei nematodi. -il trattamento va eseguito con atomizzatore o con barra nella quale è consigliabile chiudere alcuni ugelli in modo da irrorare principalmente la parte bassa della pianta (le larve di Carpocapsa si concentrano nella parte bassa del tronco e nel terreno sotto la chioma). - si suggerisce inoltre di eliminare i filtri a maglie molto piccole (inferiori a 50 mesh) dell attrezzatura irrorante e di sostituire gli ugelli con aperture inferiori a 0,5 mm con ugelli di diametro maggiore. Anche attrezzi che eroghino ad una pressione superiore a 18 bar possono danneggiare i nematodi. DISERBO: Il diserbo deve essere localizzato sulla fila, interessando al massimo il 50% della superficie totale I prodotti utilizzabili in questa fase sono: GLIFOSATE (al 30,40% di s.a., indipendentemente dal numero delle applicazioni sono annualmente ammessi 9 l/ha di f.c., ovvero non più di 4,5 l/ha sulla sola superficie da trattare) al quale è eventualmente possibile miscelare OXIFLUORFEN al 48% di s.a. per il quale sono annualmente ammessi 0,5 l/ha di f.c., ovvero non più di 0,25 l/ha da utilizzarsi solo tra l ultima decade di settembre e la prima di maggio. pag. 5 di 10

Negli impianti in allevamento: nei primi tre anni è impiegabile OXIFLUORFEN al 48% di s.a. per il quale è annualmente ammesso 1 l/ha di f.c., solo tra l ultima decade di settembre e la prima di maggio.e inoltre possibile utilizzare OXADIAZON al 34,86% di s.a., sono annualmente ammessi 4 l/ha di f.c. COLTURE ERBACEE Cereali autunno vernini (frumento tenero, duro e orzo) Preparazione letto di semina ASPETTI AGRONOMICI Le operazioni di aratura profonda a circa 25-30 cm sono da effettuare dove è necessario interrare i residui colturali. Le lavorazioni a doppio strato, ripuntatura ed erpicatura superficiale, sono consigliabili in caso di suolo compatto in profondità. La lavorazione superficiale è consigliabile negli altri casi. CONCIMAZIONE L azienda deve effettuare le analisi del terreno, o avvalersi del catalogo dei suoli per le informazioni relative alle caratteristiche chimico fisiche del terreno, al fine di impostare il piano di concimazione. È anche possibile adottare il metodo semplificato Dose standard. Per quanto concerne gli apporti di azoto non sono ammesse concimazioni in pre-semina e in autunno. Fosforo e potassio devono essere somministrati in pre-semina (non è consentito l apporto in copertura); la quantità di fertilizzanti da distribuire dipende dalla dotazione del terreno e dal fabbisogno della pianta corrispondente all asportazione. - Fosforo (riferimento dose standard) Con dotazione elevata non sono ammessi apporti. Con dotazione normale: la dose non deve essere superiore a 60 kg/ha (riferimento dose standard). Con dotazione scarsa: le dosi sono non devono essere superiori a 80 kg/ha (90 kg/ha per l orzo). - Potassio (riferimento dose standard) Con dotazione elevata non sono ammessi apporti. Con dotazione normale: la dose non deve essere superiore a 120 kg/ha. Con dotazione scarsa: la dose non deve essere superiori a 150 kg/ha. DISERBO Pre-semina: con infestanti emerse intervenire con GLIFOSATE (con prodotti al 30,4% di p.a., 1,5-3 l/ha) SEMINA Epoche di semina: si consiglia di effettuare la semina nella seconda quindicina di ottobre onde evitare l incidenza del mal del piede ed un eccessivo lussureggiamento della pianta. Per limitare i problemi di fusariosi si sconsigliano semine di varietà suscettibili su ex cereali, in particolare per i frumenti duri si consigliano semine in successione a colture da rinnovo. Per i frumenti duri e gli orzi è opportuno effettuare semine tardive. Densità di semina: - 350-450 cariossidi/m 2 per il grano tenero - 275-425 cariossidi/m 2 per il grano duro - 275-375 cariossidi/m 2 per l orzo pag. 6 di 10

Scelta varietale: fare riferimento ai disciplinari di Produzione Integrata (norme tecniche di coltura), consultabili alla pagina: http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/produzioniagroalimentari/doc/disciplinari/produzione-integrata/collezione-dpi/dpi_2015/erbacee-2015 Erba medica Sfalcio; 2-3 foglie vere nelle semine di fine estate In questa fase non sono previsti interventi, indicazioni relative agli interventi di diserbo autunnale verranno fornite nei prossimi bollettini BOLLETTINO DI AGRICOLTURA BIOLOGICA NOTA GENERALE : Si ricorda che le seguenti indicazioni tecniche fanno riferimento a quanto previsto dai regolamenti CE sull agricoltura biologica 834/2007 (obiettivi, principi e norme generali) e 889/2008 (norme tecniche di applicazione) e successive integrazioni e modifiche. Le disposizioni applicative si trovano nel DM n. 18354 del 27.11.09 che ha completato ed attivato il quadro normativo. Tutte le operazioni colturali devono volgere a mantenere un equilibrio vegeto-produttivo delle piante, al fine di aumentare le difese naturali e diminuire i potenziali attacchi delle avversità, salvaguardando l'ambiente circostante. Principi attivi previsti dal Reg. CEE n. 834/07 e regolarmente registrati in Italia Possono essere utilizzati tutti i formulati commerciali classificati come Xi, Nc e Xn. Solo se specificatamente indicati nelle norme tecniche possono essere utilizzati anche formulati commerciali classificati come T e T+. Fertilizzanti commerciali: verificare che sul prodotto ci sia l indicazione Consentito in agricoltura biologica o controllare la presenza delle materie prime che compongono il prodotto all'interno dell'elenco dell'allegato I del Reg. 889/2008, indicato anche sul Decreto legislativo 55/2012. Fertilizzazione fruttiferi e vite: in caso di necessità intervenire con ammendanti per incrementare la sostanza organica come letame, compost, stallatici commerciali o con concimi azotati per fornire gli elementi della fertilità. COLTURE ARBOREE Vite Fase fenologica: vendemmia DIFESA Peronospora: la difesa può ritenersi conclusa anche negli impianti in allevamento Oidio: nelle aziende particolarmente interessate dalla malattia valutare l impiego di Ampelomices quisqualis al fine di diminuire il potenziale di inoculo per l anno successivo. Tali trattamenti sono indirizzati contro le forme di svernamento dell oidio. Il prodotto deve essere addizionato ad olio estivo (dose 0,1-0,2%). Mal dell esca: si consiglia di asportare le piante gravemente colpite. Nel caso di piante con sintomi limitati ad una parte della chioma è possibile eliminare le parti colpite (tralci e cordoni) tagliando fino all individuazione del legno sano. Al fine di ridurre la possibilità di trasmissione della malattia pag. 7 di 10

provvedere separatamente alla potatura delle piante eventualmente contrassegnate nel corso della stagione nonché alla disinfezione di ferite e attrezzi di taglio. Giallumi della vite: provvedere all estirpo delle piante sintomatiche contrassegnate nelle ultime stagioni (vedi indicazioni riportate nei precedenti bollettini). Pero e Melo Post raccolta; Maturazione varietà tardive di melo DIFESA Colpo di fuoco batterico: considerate le condizioni particolarmente favorevoli allo sviluppo della malattia provvedere ad un controllo accurato degli impianti asportando germogli, branche e piante sintomatiche che andranno bruciati. In post-raccolta è consigliabile eseguire interventi con prodotti rameici attivi anche contro i cancri rameali. Cancri rameali: si consiglia di eliminare gli organi colpiti per diminuire l inoculo presente in campo. I prodotti rameici impiegati nei confronti di Colpo di fuoco Batterico hanno attività anche nei confronti dei funghi responsabili di questi cancri. Carpocapsa: nei frutteti in cui si sono verificate rilevanti infestazioni, può essere consigliabile l impiego di NEMATODI ENTOMOPATOGENI per diminuire la popolazione svernante di carpocapsa. Questi preparati principalmente a base di Steinernema feltiae, microrganismo parassita delle larve svernanti, debbono essere conservati in frigorifero ed utilizzati entro un mese o poco più. Per ottenere la piena efficacia dei nematodi è fondamentale seguire alcune raccomandazioni tecniche: - l epoca migliore per l applicazione è quella autunnale (tutto ottobre-primi di novembre). - durante la distribuzione occorrono temperature di 12-14 C, che rimangano tali per almeno tre ore dopo il trattamento - elevata umidità e bagnatura della vegetazione. L ideale è applicarli durante una pioggia o subito dopo. In assenza di precipitazioni si consiglia di intervenire in giornate nuvolose effettuando una applicazione di sola acqua prima e/o dopo il trattamento col nematode. È importante garantire condizioni di umidità elevata per almeno tre ore dall intervento; maggiore è l umidità relativa, maggiore è l efficacia poiché vi è minor rischio di disseccamento dei nematodi. -il trattamento va eseguito con atomizzatore o con barra nella quale è consigliabile chiudere alcuni ugelli in modo da irrorare principalmente la parte bassa della pianta (le larve di Carpocapsa si concentrano nella parte bassa del tronco e nel terreno sotto la chioma). - si suggerisce inoltre di eliminare i filtri a maglie molto piccole (inferiori a 50 mesh) dell attrezzatura irrorante e di sostituire gli ugelli con aperture inferiori a 0,5 mm con ugelli di diametro maggiore. Anche attrezzi che eroghino ad una pressione superiore a 18 bar possono danneggiare i nematodi. ASPETTI AGRONOMICI Gestione del terreno per fruttiferi e Vite Fertilizzanti commerciali: verificare che sul prodotto ci sia l indicazione Consentito in agricoltura biologica o controllare la presenza delle materie prime che compongono il prodotto all'interno dell'elenco dell'allegato I del Reg. 889/2008 ed integrazione successiva 354/2014di modifica degli allegati I e II relativamente alle sostanze impiegabili in agricoltura biologica. Gestione fertilità frutteti: gli apporti devono tener conto della fertilità del terreno e delle esigenze nutrizionali degli alberi, così pure delle tecniche colturali applicate nel frutteto. L azoto influenza lo sviluppo vegetativo e la produzione delle piante, per cui è uno dei principali elementi da pag. 8 di 10

considerare: si possono analizzare le forme di azoto disponibili tramite analisi terreno, inoltre l osservazione visiva dello stato vegeto-produttivo è un utile strumento di valutazione. Se deve essere apportato azoto vanno considerati i tempi di mineralizzazione del fertilizzante utilizzato per rendere disponibile l elemento nel periodo di effettiva utilizzazione della pianta. Nel periodo di fine estate possono essere distribuiti concimi azotati per accumulare riserve nutritive che saranno utilizzate in fioritura e allegagione, come per esempio fertilizzanti commerciali a base di pollina, sangue, borlanda. Sovescio frutteti e vigneti: si possono effettuare semine interfilari in tutti gli impianti arborei in allevamento. Negli impianti in produzione si possono fare semine sui filari se vengono lavorati. Le essenze consigliate sono: orzo-veccia comune, orzo-favino, avena-veccia comune. COLTURE ERBACEE Grano tenero e grano duro ASPETTI AGRONOMICI Lavorazioni: per mantenere una buona struttura del terreno, conservare la sostanza organica, favorire la vita dei microrganismi del suolo, evitare di riportare in superficie strati indesiderati, eseguire preferibilmente arature superficiali (30-40 cm) ed eventualmente una lavorazione a due strati che consiste in una ripuntatura profonda ed in una aratura superficiale. Durante le lavorazioni il terreno dovrebbe essere in tempera, preferire l'uso di pneumatici a bassa pressione, evitare l'impiego di trattrici sovradimensionate. Quando è possibile, sostituire l'aratura con lavorazioni che non rivoltino la fetta per evitare di portare in profondità lo strato più fertile. Evitare pure l'impiego di frese orizzontali o di altri attrezzi che sminuzzano il terreno distruggendone la struttura. Gestione idrica: con la preparazione del letto di semina procedere al tracciamento dei fossi e alla baulatura, operazioni che per le aziende di montagna o di collina oltre a permettere il rapido deflusso delle acque in eccesso, riducono i rischi di frane e di erosioni superficiali. Scelta varietale: sono disponibili i risultati sui cereali autunno vernini biologici 2015 (frumento tenero e frumento duro) sul sito dell'azienda sperimentale Stuard alla pagina: http://www.stuard.it/page.asp?idcategoria=564&idsezione=2983 Sovesci I sovesci possono essere utili nell ambito del piano di rotazione, regolamentato dal DM del 27 novembre 2009: all'articolo 3 viene indicato che "la medesima specie è coltivata sulla stessa superficie solo dopo l'avvicendarsi di almeno due cicli colturali di specie differenti, uno dei quali destinato a leguminosa o a coltura da sovescio". In deroga a quanto riportato, i cereali autunnovernini possono succedere a loro stessi per un massimo di due cicli colturali; tuttavia devono essere seguiti da almeno due cicli di colture di specie differenti, uno dei quali destinato a leguminosa o a coltura da sovescio. Si invita pertanto a programmare le rotazioni valutando l inserimento dei sovesci. Scelta delle essenze: si possono utilizzare miscugli di graminacee e leguminose come vecciapisello-avena, veccia-pisello-orzo, veccia-segale, favino-orzo, favino-avena. In alternativa si possono utilizzare essenze in purezza come colza, senape, facelia. Semente: utilizzare varietà biologiche o convenzionali non trattate con prodotti non consentiti le essenze più idonee alle specifiche esigenze aziendali. Lavorazioni del terreno: sono sufficienti lavorazioni superficiali a 15-20 cm (erpici a dischi) evitando l'impiego di frese orizzontali o di altri attrezzi che sminuzzano il terreno distruggendone la struttura. Il terreno deve essere affinato, successivamente, con erpici rotanti o erpici Howard. Epoca di semina: da metà settembre a fine ottobre. pag. 9 di 10

Per ulteriori approfondimenti consultare il sito: http: //www.tecpuntobio.it/bollettino.php Gli incontri in elenco, se non diversamente specificato, si terranno presso l ASSESSORATO AGRICOLTURA Sala 1, via F. Gualerzi, 38 42124 Mancasale, Reggio Emilia Si comunica che la prossima riunione di Coordinamento si terrà Giovedì 22 Ottobre Redazione e diffusione a cura di Casoli Luca con il supporto del Servizio Fitosanitario Regionale In collaborazione con: Consorzio Fitosanitario Provinciale di Reggio Emilia Consorzio della Bonifica dell Emilia Centrale Consorzio Agrario dell Emilia Consorzio di Bonifica di Secondo Grado per il Canale Emiliano Romagnolo Fruit Modena Group Agri Uno - gruppo Progeo AINPO Al Molejn gruppo Progeo Liberi professionisti pag. 10 di 10