IL RISCHIO MICROBIOLOGICO

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IL RISCHIO MICROBIOLOGICO (Contaminanti e loro influenza sulla salute)

Premessa I microrganismi sono presenti ovunque nell ambiente, la maggior parte di essi sono innocui per gli esseri umani e svolgono inoltre molte funzioni importanti. Essi possono essere utilizzati nell industria farmacologica o per la degradazione di sostanze inquinanti in ambienti contaminati, oltre ad essere responsabili della produzione di circa la metà della quantità di ossigeno che normalmente respiriamo. Ciò nonostante, alcuni microrganismi possono essere causa di infezioni, allergie o generare effetti tossici, costituendo quindi un problema che coinvolge direttamente l essere umano e i luoghi di vita che esso frequenta, ovvero l ambito lavorativo, civile e comunitario. Una stima condotta a livello europeo ha evidenziato come ogni anno 5.000 lavoratori in tutto il mondo perdano la vita a causa di malattie infettive provocate da agenti virali o batterici. E un dato allarmante al quale l Unione Europa ha dato risalto con campagne informative al fine di sensibilizzare le persone. Virus, batteri o parassiti sono inoltre da considerarsi responsabili di almeno il 15% dei nuovi casi di tumore che si sviluppano in tutto il mondo. La Direttiva 2000/54/CE stabilisce i principi per la gestione e la prevenzione dei rischi biologici e impone al datore di lavoro l obbligo di procedere alla individuazione e valutazione dei rischi per tutte quelle attività nello svolgimento delle quali il lavoratore può risultare esposto a tali agenti. Gli agenti biologici, termine che, secondo le definizioni riportate nella Direttiva 2000/54/CE, comprende batteri, virus, funghi, colture cellulari e endoparassiti umani in grado di provocare infezioni, allergie o tossicità, sono talvolta introdotti deliberatamente all interno del processo lavorativo (ad esempio nel caso di un laboratorio di microbiologia o dell industria alimentare) oppure rappresentano un effetto indesiderato ma pur sempre correlato all attività lavorativa in questione, come nel settore dell agricoltura o del trattamento dei rifiuti. Inoltre gli stessi ambienti di lavoro sono in continua evoluzione in seguito alla introduzione di nuove tecnologie, sostanze e processi lavorativi, ai cambiamenti in atto nella struttura della forza lavoro e nel mercato occupazionale, nonché allo sviluppo di nuove forme di occupazione e di organizzazione del lavoro stesso. Le attuali situazioni lavorative sono pertanto portatrici di nuovi rischi e nuove sfide che entrambi, lavoratori e datori di lavoro, dovranno affrontare e che di volta in volta richiederanno uno specifico approccio politico, amministrativo, tecnico e normativo al fine di fornire certa garanzia di adeguati standard di salute e sicurezza sul lavoro. Altresì il rischio microbiologico può localizzarsi nelle strutture di condizionamento, nelle unità di trattamento dell aria e nelle relative canalizzazioni veicolando le presenze batteriche anche negli ambienti collegati (uffici, sale riunioni, bagni e qualsiasi luogo servito). Tale problema è ancor più pericoloso poiché non essendo stato introdotto deliberatamente, viene meno la consapevolezza della sua potenziale presenza. Le muffe trasportate dall aria, per esempio, sono ubiquitarie negli ambienti chiusi e l esposizione a tali contaminanti può determinare asma, malattie delle alte vie respiratorie, cefalea, sintomi simil-influenzali, infezioni, allergie e irritazione di naso, gola, occhi e cute, nonché contribuire alla cosiddetta sindrome dell edificio malato, una moltitudine di disturbi legati a tutte le caratteristiche microclimatiche presenti negli ambienti. Sono state individuate più di 100 000 specie di muffe; in realtà, se ne potrebbero contare in tutto il mondo circa 1,5 milioni. E quindi evidente che una cattiva manutenzione della rete idrica e degli impianti di condizionamento dell aria provocano la proliferazione e la diffusione degli agenti biologici negli ambienti indoor. Ne consegue un serio rischio per i lavoratori, spesso sottovalutato, di sviluppare disturbi, patologie, malattie cronicizzate, in taluni casi si può

pervenire a ricoveri e decessi, come nel caso della legionella che provoca la Febbre di Pontiac e la più pericolosa Malattia del Legionario, letale nel 10% circa dei casi. Alcuni sintomi accusati dai lavoratori che operano in ambienti chiusi, erroneamente attribuiti a malattie similinfluenzali, sono in realtà provocati da agenti biologici sviluppati in impianti di condizionamento non adeguatamente manutenuti. Tale esposizione rischiosa è in netto aumento poiché i luoghi di lavoro tradizionali quali gli uffici si moltiplicano con il crescere del settore terziario. È da registrare inoltre l aumento del rischio dovuto alla comparsa dei microrganismi resistenti ai farmaci; l incremento generalizzato dell uso di antibiotici nei trattamenti sanitari e nell allevamento di animali nell ambito dell industria alimentare determina la comparsa di agenti patogeni resistenti ai farmaci quali ad esempio: Staphylococcus aureus meticillina-resistente (MRSA) e il bacillo tubercolare (TBC). Si osserva, infatti, un incremento del numero delle infezioni da MRSA tra gli operatori sanitari in servizio presso le strutture ospedaliere dei Paesi occidentali ed un aumento di antibiotico-resistenza tra gli allevatori di bestiame e nella popolazione in generale. Tra le più importanti problematiche emergenti, è da annoverare quella riguardante l inadeguata valutazione dei rischi biologici negli ambienti di lavoro. La Direttiva 2000/54/CE sancisce i principi per la gestione degli stessi e impone al datore di lavoro l obbligo di provvedere alla valutazione dei rischi causati dalla presenza di agenti biologici nei luoghi di lavoro, sebbene lo stato delle conoscenze degli stessi risulti tuttora relativamente poco sviluppato e un adeguata valutazione di tali rischi sia in pratica ancora difficile da realizzare. Se risulta difficile provvedere ad un analisi omogenea ed attenta sui rischi al fine di valutare quelli che incombono sulla propria realtà è altrettanto vero che il Decreto Legge 81/2008 si è espresso sul trattamento dell aria negli ambienti lavorativi imponendo l obbligo di pulire e sanificare gli impianti di condizionamento. Ciò perché al di fuori di una valutazione dei rischi che fanno parte del ciclo produttivo, quelli potenzialmente presenti negli impianti di trattamento dell aria rappresentano una minaccia silenziosa che deve essere rimossa. Dati disponibili sulle malattie professionali da agenti biologici Determinare i tassi di prevalenza e di incidenza delle malattie correlate all esposizione ad agenti biologici non è un impresa facile. Oltre alla difficoltà di stabilire nessi epidemiologici certi, spesso si conosce il numero dei singoli casi, ma non il numero totale dei lavoratori esposti, rendendo impossibile il calcolo dei tassi specifici. Inoltre, i dati riguardanti le malattie professionali causate da agenti biologici sono spesso difficili da raccogliere poiché spesso l infezione decorre in forma subclinica, con atipici periodi di incubazione e/o vie di trasmissione. La gamma degli effetti sulla salute riconducibili agli agenti biologici varia tra forme di malattia acuta e forme di malattia cronica. Nel caso delle malattie in forma acuta, l organismo (o i suoi derivati) penetra nell ospite, moltiplicandosi ove possibile fino a raggiungere un numero tale da generare l insorgenza della malattia, provoca danni ai tessuti, diffusi o localizzati, per poi essere definitivamente sconfitto a seguito delle difese messe in atto dall ospite (guarigione) oppure avere il sopravvento su quest ultimo (morte). Una malattia in forma acuta può anche implicare delle evoluzioni di tipo cronico e dare quindi origine a delle complicanze o lesioni permanenti. Le malattie in forma cronica sono invece caratterizzate dalla comparsa di un quadro clinico dall andamento lentamente progressivo, ma persistente, all interno del quale l infezione iniziale (primaria) può perfino passare inosservata dall ospite.

Tuttavia, gli effetti cronici sulla salute sono difficili da determinare ed il termine comprende svariate situazioni di cronicità. Un analisi sistematica della letteratura riguardante il tema degli effetti cronici sulla salute causati dall esposizione ad agenti biologici è stata eseguita nel 2002 dall Istituto nazionale britannico per la salute e sicurezza del lavoro (HSE). In Italia invece, la disponibilità di dati sulle malattie professionali da agenti biologici è piuttosto limitata a causa di rilevazioni non sistematiche che permetta di monitorare i lavoratori coinvolti e le patologie maggiormente ricorrenti. Le statistiche relative alle malattie infettive che dovrebbero essere notificate per legge, sono di fatto incomplete e difficilmente riconducibili ai luoghi di lavoro. Nel 2008 in Italia è stato aggiornato l elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia e sono inoltre stati opportunamente inseriti un maggior numero di agenti biologici e di patologie ad essi associate, fornendo quindi un prezioso contributo alle nostre conoscenze sulle malattie professionali da agenti biologici. Ad esempio, nel sistema di rilevazione istituito per le malattie dell apparato respiratorio sono stati aggiunti agenti biologici di origine vegetale (quali polvere e farina di cereali, semi di soia, grano ecc., polveri di legno, enzimi, lattice ecc.), di origine animale (quali peli, piume, sangue, urina, forfora, ecc.) ed agenti fungini quali Alternaria, Spergillus, Penicillium. Tra gli agenti infettivi, anche l HCV, l HBV e l HIV sono stati inseriti con riferimento ai tumori di origine professionale. I rischi emergenti più diffusi Durante il periodo 2002-2006 l agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro ha creato un osservatorio dei rischi biologici con il fine di definire un quadro chiaro ed anticipatorio sui rischi nuovi ed emergenti. La previsione degli esperti è stata formulata sulla base dei risultati di tre successive indagini strutturate in forma di questionario sulla base del metodo Delphi. Secondo questo metodo, i risultati dell indagine precedente vengono inviati agli esperti perché li esaminino prima di raggiungere un accordo. I rischi sono stati valutati sulla base di una scala Likert a cinque punti. Hanno partecipato all indagine 36 esperti provenienti da 20 Stati membri, oltre che dalla Svizzera. Questi esperti avevano almeno cinque anni di esperienza nel settore della SSL e dei rischi biologici. I risultati sono elencati nella tabella seguente:

Come si può dedurre dal grafico la scarsa manutenzione dei sistemi di condizionamento dell aria e dell idrico rappresentano un rischio particolarmente critico, unito ad un altro aspetto di importanza fondamentale come la mancanza di informazioni sui rischi biologici oltre alla difficoltà di valutazione degli stessi. Si evince quindi che le difficoltà nascono in primis dal prendere coscienza a quali rischi si è sottoposti e di avere adeguati metodi e strumenti per rilevarli in maniera chiara. E quindi strategico veicolare un informazione puntuale e professionale che permetta al responsabile sicurezza o al datore di lavoro o chiunque altro nostro potenziale interlocutore di prendere atto del rischio al quale è sottoposto. Strategico è anche esporre in fase successiva una soluzione dedicata come la corretta e adeguata manutenzione dell impianto aeraulico o di condizionamento, sottoponendo al nostro interlocutore un metodo d azione chiaro, risolutivo includendo anche un analisi che permetta di monitorare il raggiungimento dell obiettivo. Il rischio microbiologico e gli ambienti E utile definire, per una serie di ambienti, i rischi biologici che incombono e le strategie correlate. Nelle successive pagine sono presenti una serie di schede dedicate che vanno a definire quelli che sono i principali ambienti trattati ovvero le due macro categorie: ambienti lavorativi e luoghi comunitari. RISCHIO BIOLOGICO NEGLI UFFICI Fonti di pericolo biologico: materiale documentale; arredi, tendaggi; polvere; impianti di climatizzazione; Vie di esposizione: inalazione di bio-aerosol; contatto con superfici ed oggetti contaminati; Agenti biologici potenzialmente presenti:

Effetti sulla salute: disturbi alle vie respiratorie; allergie; dermatiti; infezioni; Sick Building Sindrome (SBS); Building Related Illness (BRI); Prevenzione e protezione: formazione e sensibilizzazione sulle corrette prassi igieniche; adeguate procedure di pulizia degli ambienti, riduzione polvere; microclima confortevole (ventilazione, idoneo numero di ricambi d aria); adeguata manutenzione degli impianti aeraulici e idrici; monitoraggi ambientali periodici per controllare la qualità dell aria, delle superfici e della polvere; RISCHIO BIOLOGICO NEGLI ASILI NIDO E SCUOLE DELL INFANZIA Fonti di pericolo biologico: contatto con bambini in età prescolare (pannolini dei bambini, feci, fluidi biologici); impianti aeraulici e idrici in cattivo stato di manutenzione; arredi e tendaggi; polvere; Vie di esposizione: inalazione di bioaerosol; contatto con superfici o oggetti contaminati; contatto con soggetti potenzialmente infetti; Agenti biologici potenzialmente presenti:

Effetti sulla salute: infezioni batteriche (scarlattina, otiti, faringiti); infezioni virali (varicella, morbillo, influenza, mononucleosi, raffreddore); allergie; elmintiasi; dermatosi; pediculosi; Prevenzione e protezione: formazione e sensibilizzazione sulle corrette prassi igieniche; igiene delle mani, soprattutto dopo avere cambiato indumenti e pannolini ai bambini; adeguate procedure di pulizia degli ambienti; microclima confortevole (ventilazione, idoneo numero di ricambi d aria); adeguata manutenzione degli impianti aeraulici e idrici; monitoraggi ambientali periodici per controllare la qualità dell aria, delle superfici e della polvere; sorveglianza sanitaria (soprattutto soggetti sensibilizzati e/o allergici); RISCHIO BIOLOGICO NELLE SCUOLE Fonti di pericolo biologico: cattivo stato di manutenzione e igiene dell edificio; inadeguate ventilazione degli ambienti; scarsa manutenzione degli impianti di condizionamento e idrici; arredi e tendaggi; Vie di esposizione: trasmissione aerea o per contatto con superfici e oggetti contaminati. Agenti biologici potenzialmente presenti:

Effetti sulla salute: infezioni; allergie; intossicazioni; disturbi alle vie respiratorie; Sick Building Sindrome (SBS); Building Related Illness (BRI); Prevenzione e protezione: manutenzione periodica dell edificio scolastico, degli impianti idrici e di condizionamento; benessere microclimatico (temperatura, umidità relativa, ventilazione idonee); sorveglianza sanitaria dei soggetti esposti; controlli periodici della qualità dell aria indoor e delle superfici;