COMMITTENTE: SIG. PATERNO DARIO



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COMMITTENTE: SIG. PATERNO DARIO STUDIO DI COMPATIBILITA RELATIVO ALLA PROPOSTA DI VARIANTE URBANISTICA N.15 AL PRG DI SPERA, RIFERITA ALLA P.ED. 200/3 IN LOCALITA PATERNI NEL TERRITORIO COMUNALE DI SPERA in relazione alla D.G.P. n. 627 /2010 Misure di semplificazione a modificazione e integrazione della deliberazione della Giunta provinciale n. 1387 di data 30 maggio 2008 aprile 2015 STUDIO DI GEOLOGIA Via Milano, 58-38122 Trento Telefono e Fax 0461/261109 C.F. PSSPLA61M28L378V P. IVA 01438490227

STUDIO DI COMPATIBILITA RELATIVO ALLA PROPOSTA DI VARIANTE URBANISTICA N.15 AL PRG DI SPERA, RIFERITA ALLA P.ED. 200/3 IN LOCALITA PATERNI NEL TERRITORIO COMUNALE DI SPERA in relazione alla D.G.P. n. 627 /2010 Misure di semplificazione a modificazione e integrazione della deliberazione della Giunta provinciale n. 1387 di data 30 maggio 2008 1. FINALITA' DELLE INDAGINI Su incarico e per conto del Sig. PATERNO DARIO è stato realizzato il presente studio di compatibilità in relazione alla D.G.P. n. 627 /2010 Misure di semplificazione a modificazione e integrazione della deliberazione della Giunta provinciale n. 1387 di data 30 maggio 2008 (Direttive per l'applicazione degli articoli 16, 17, 19, 21, 29 e 32 delle norme di attuazione del Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche e modifica della deliberazione della Giunta provinciale n. 1984 del 22 settembre 2006 con oggetto: "Metodologia per l'aggiornamento della cartografia del rischio idrogeologico del Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche") ed alla Delibera della Giunta Provinciale n 1120 del 27 Maggio 2011 - "Nuove disposizioni organizzative per l'attuazione degli artt. 16 e 17 delle Norme di Attuazione del PGUAP". Lo studio si riferisce ad una Variante urbanistica al PRG di Spera, che vede la proposta di ampliamento di una costruzione esistente con destinazione agricola, inserita in area di controllo geologico nella carta di sintesi geologica, ma in vicinanza della quale si è manifestato nel 2012 un dissesto geologico. Nelle Norme di Attuazione del PRG si propone di introdurre quanto segue: art.13 comma 23:- 23. In via straordinaria l edificio esistente in p.ed.200/3 individuato con *, al margine del bosco, con tipologia tipica del maso con struttura lignea e degno di essere riutilizzato a scopi residenziali, può cambiare destinazione d uso ed incrementare il proprio volume per un massimo di mc.500. La CEC avrà cura di verificare che la ristrutturazione preveda l uso di tipologia e materiali in armonia con le presenze circostanti e nel rispetto del contesto agricolo -. Il parere sulla prima adozione relativo alla variante n. 15 risulta: Data la situazione geologica dell area, si subordina il parere ai risultati di un analisi sulla stabilità della scarpata a monte dell immobile. 2. UBICAZIONE DELL'AREA L'area di indagine è situata nell abitato di Spera, poco monte del cimitero e dell antica chiesetta che si erge in adiacenza ad esso; la costruzione si colloca al piede del fianco meridionale del Col Fatero, che viene qui distaccato dalla zona verso la Valsugana da un profondo avvallamento con andamento W E; l area è raggiungibile tramite la strada comunale esistente che congiunge il nucleo principale di Spera con loc. Paterni. 1

L edificio è dato dalla p.ed. 200/3 del C.C. di Spera I, che si pone a cavallo delle particelle fondiarie 231 e 232; il confine comunale con il territorio di Strigno si trova a poca distanza verso est. Dal punto di vista topografico la zona esaminata è situata nella carta topografica generale del territorio provinciale in scala 1:10.000, edita dalla P.A.T., nella tavola 061110 Strigno. 2

3. INQUADRAMENTO IN RAPPORTO ALLA CARTA DI SINTESI GEOLOGICA L'area in esame è situata nel territorio comunale di Spera e come tale è sottoposta alle NORME DI ATTUAZIONE della Variante al P.U.P., di cui la carta di sintesi geologica costituisce parte integrante; in essa l'area è ubicata nella classe tra le "AREE DI CONTROLLO GEOLOGICO, IDROLOGICO E VALANGHIVO, GRAVI O MEDIE. in AREA CON PENALITA 3

Le Norme di Attuazione indicano che le "aree di controllo geologico" sono aree nelle quali ogni alterazione dell'assetto attuale può essere fonte di pericolo o di danno, a causa di condizioni geotecniche o geomeccaniche scadenti, di elevata pendenza, di elevata permeabilità con possibilità di inquinamenti, di potenziali alluvionamenti, di potenziali valanghe ed in esse le "aree con penalità gravi o medie" sono aree in cui gli aspetti litologici, morfologici ed idrogeologici richiedono l'esecuzione di indagini e studi geologici e geotecnici approfonditi per ogni tipo di intervento, estesi alla loro possibile area di influenza. La posizione del sito induce a ritenere che l intervento di ampliamento e modificazione della destinazione d uso non vada ad alterare la situazione attuale nei confronti della stabilità geologica. La penalizzazione dell area è quindi riconducibile a problemi di stabilità geologica generalizzata che nel sito puntuale non ha riscontri di dissesti in atto o potenziali. 4

4. INQUADRAMENTO IN RAPPORTO AL P.G.U.A.P. La classificazione dell area è da ritenere legata alla posizione dell edificio che si trova alla base di un ripido versante; la particella edificiale e quelle fondiarie interessate, nella cartografia del P.G.U.A.P. sono esterne alle aree a rischio idrogeologico come tutta l area circostante. 5

Sopra: estratti dalla carta della pericolosità del PGUAP che ricalca quanto indicato nella carta di sintesi geologica; si possono però confrontare le sovrapposizioni catastali 6

Nella cartografia del P.G.U.A.P. le p.ed. 200/3 e le p.f. 231 e 232 e la zona circostante nella CARTA DELLA PERICOLOSITA IDROGEOLOGICA è classificata come area a bassa pericolosità geologica. Questa porzione di territorio è stata penalizzata perchè compresa in un area considerata area di controllo geologico, idrologico e valanghivo area con penalità gravi o medie nella carta di sintesi geologica (vedi pagina 3); non risulta che il sito dell attuale costruzione sia in qualche modo penalizzato in riferimento a rapporti con aree problematiche legate a fiumi e torrenti (nessun riscontro sulla cartografia dell ambito fluviale-torrentizio), fenomeni valanghivi (nessun riscontro sulla cartografia dell ambito valanghivo), situazione geotecnica, schema idrogeologico locale. Da quanto sopra, si deduce che il rischio idrogeologico dell area è correlato a possibili fenomeni di dissesto geologico generalizzato, legati alla morfologia ed alla litologia locale; l evidenza sul terreno esclude che tali fenomeni siano in atto o siano incombenti nella zona di intervento, ove non si localizzano situazioni di evoluzione morfologica di alcun tipo. 5. SITUAZIONE IDROGEOLOGICA Il sito in esame non presenta particolari problemi di ordine idrogeologico; in occasione di forti precipitazioni e di periodi particolarmente piovosi, possono manifestarsi lievi circolazioni idriche di carattere episodico al contatto tra copertura e substrato e/o nel deposito di copertura per la presenza nel sottosuolo di livelli limo-sabbiosi a permeabilità ridotta, rendendo opportuna la realizzazione di opere di drenaggio a monte dei vani interrati. La copertura estremamente ridotta determina talora filtrazioni o venute a giorno di acqua di percolazione che corre al raccordo tra la copertura sciolta e la roccia sottostante, in presenza di precipitazioni accentuate e prolungate. Non si localizzano nella zona di intervento impluvi o linee di deflusso delle acque di ruscellamento; l'intervento previsto non altererà la situazione complessiva attuale dello schema idrologico od idrogeologico. Non si riscontrano lungo la superficie della falda detritica subito a monte dell edificio evidenze di filtrazioni o venute a giorno di acqua, sorgenti o sedimenti con forti contenuti di umidità, come risulta anche dall estratto della CARTA DELLE RISORSE IDRICHE della PAT (vedi estratto sotto). In ragione del tipo e dell entità dell intervento e delle opere ad esso relative non si ritiene che possa interferire in modo significativo con la situazione idrogeologica locale. 7

6. ANALISI DELLA SITUAZIONE NEI CONFRONTI DEL FENOMENO CHE POTREBBE DETERMINARE LA PENALIZZAZIONE DELL AREA 6.1 Evento manifestatosi nel 2012 Nell autunno 2012, a seguito di un periodo di eccezionali precipitazioni, si è manifestato un dissesto in corrispondenza della scarpata che si innalza a tergo della p.ed. 398 del C.C. di Spera, in loc. Paterni, coinvolgendo le pp.ff. 226/4 e 226/5. In rosso: area del dissesto manifestatosi nel 2012 In azzurro: area oggetto dello studio di compatibilità 8

L evento vide la formazione di due frane (denominate di seguito frana ovest e frana est) che hanno segnato il fianco montuoso dando origine a colate che si sono espanse sulle zone pianeggianti coltivate poste immediatamente più a valle; a monte del punto di dissesto si trova una zona prativa ma rimboschita con piante di alto fusto ed arbusti; anche nei punti di dissesto si trovavano piante di grandi dimensioni (vedi fotografie) il cui scollamento ha probabilmente innescato le frane. OVEST EST Le precipitazioni eccezionali hanno dato luogo a punti di fuoriuscita d acqua che si sono manifestati con due scaturigini di portata eccezionale, ove in precedenza non si localizzavano emergenze; l uscita impetuosa delle acque ha determinato una rapida e distruttiva erosione della copertura sciolta per la maggior parte sabbioso-ghiaiosa, con formazione di due avvallamenti consistenti sottostanti a nicchie di erosione di grandi dimensioni. Il materiale che costituiva la copertura è stato trascinato verso valle, formando uno smottamento di alcune centinaia di metri cubi, e si è riversato sul sottostante terrazzo che accoglie gli edifici;la vegetazione che rivestiva la scarpata è stata trascinata contro le costruzioni sottostanti. FRANA OVEST 2012 9

FRANA OVEST 2012 10

11

STUDIO DI GEOLOGIA FRANA EST 12

STUDIO DI GEOLOGIA Il materiale movimentato, completamente saturo d acqua, ha dato forma a colate che si sono riversate sulle zone coltivate e sulle strade private e comunali sottostanti. Le nicchie di frana si avvicinano all orlo del terrazzo soprastante, ponendosi pochi metri più a valle; le due frane hanno caratteristiche analoghe; quella ad ovest ha ampiezza maggiore ed ha comportato lo scivolamento completo della massa franata fino a depositarsi sul ripiano sottostante, quella ad est è stata in parte trattenuta dalla vegetazione, pur mostrando zolle evidentemente distaccatesi dalla scarpata. Si poteva osservare ancora come (dalla descrizione del fenomeno riportata nella relazione geologica di accompagnamento al progetto di stabilizzazione): lo spessore di materiale franato è contenuto, raggiungendo al massimo i 2 metri; 13

STUDIO DI GEOLOGIA le superfici di scivolamento sono estese fino a comprendere quasi tutta la scarpata, disposte secondo la massima pendenza; nel punto in cui si individua la zona di emergenza che ha dato origine al dissesto, si è formato, o più probabilmente è conseguenza dell affioramento della porzione più compatta della copertura, una sorta di piccolo gradone; la roccia del substrato non viene mai a giorno sulla superficie denudata, anche se si intuisce, in particolare nella frana est, la presenza a profondità limitata; nella zona del terrazzo soprastante la scarpata ove si sono verificate le frane, sono ben visibili alcuni buchi da cui, secondo le testimonianze dei Proprietari e dei vigili del fuoco intervenuti dopo l evento, sgorgava abbondante acqua, che ovviante defluiva verso il ciglio di scarpata; tale fenomeno risulta che sia stato osservato ogni qualvolta si manifestavano precipitazioni abbondanti e/o concentrate; i Proprietari dei fondi sottostanti intervenivano, quando la campagna era coltivata e curata, creando una linea di deflusso verso ovest poco a monte del cambio di pendenza, che portava le acque ad essere rilasciate oltre il serbatoio dell acquedotto comunale; tale pratica è stata dimessa con l abbandono della campagna; nella zona prossima alle nicchie di frana, in particolare della frana est, è stata riscontrata la presenza di alcuni grossi massi subarrotondati, già di per sé in equilibrio precario, ma resi ancora più pericolosi dal fatto che un arretramento anche limitato del ciglio del dissesto avrebbe potuto definitivamente privarli del piede, con conseguenze facilmente immaginabili in ragione della pendenza del versante sottostante!!!; sotto il maggiore di questi blocchi, i Proprietari dei fondi indicavano la presenza quasi perenne di un emergenza idrica, molto abbondante nel periodo del dissesto; ancora a distanza di molti giorni si localizzava un ristagno idrico nella cavità sottostante il masso; a valle di un altro blocco roccioso inoltre, una pianta di medie dimensioni si era sradicata per effetto dell imbibizione del terreno. 6.2 Considerazioni relative all area in esame L area per cui si chiede la variante urbanistica si trova alcune centinaia di metri ad est della zona descritta nel paragrafo precedente. Costruzione oggetto dello studio Zona del dissesto 2012 14

La costruzione ivi presente, corrispondente ad un edificio agricolo in legno, si trova in aderenza alla base della scarpata che si innalza con accentuata acclività alle sue spalle. La scarpata è la stessa da cui si sono originate le due colate descritte nel paragrafo 6.1, ma risulta evidente che l altezza è molto più ridotta e che, soprattutto, la posizione dell edificio in esame è in aderenza alla dorsale che chiude in modo molto netto la scarpata stessa verso est. Costruzione oggetto dello studio Zona del dissesto 2012 15

Come visibile nelle fotografie in questa pagina, la scarpata da cui hanno preso origine le colate del 2012 si estende fino alla costruzione in esame, ma la sua altezza si riduce progressivamente, tanto che l edificio si trova a ridosso della dorsale che racchiude la suddetta scarpata. Il fianco acclive quindi si affaccia sul manufatto per poi addolcirsi e dare adito ad un morbido colle su cui risale il sentiero che raggiunge la zona sommitale della scarpata. 16

STUDIO DI GEOLOGIA Sentiero Verso ovest, il fianco montuoso che si sviluppa a tergo della costruzione mostra un acclività molto accentuata, con una copertura vegetale formata da alberi anche di notevole altezza e dimensione. La superficie mostra plaghe in cui si individua il substrato, che nella zona superiore della scarpata si presenta in affioramento e in condizioni di notevole fratturazione. La presenza del substrato è inevitabile in ragione della pendenza. Questa condizione costituisce la differenza fondamentale con il settore ovest, ove si sono sviluppati i dissesti nel 2012, in cui il fianco montuoso presenta depositi sciolti con 17 notevole spessore che, imbibiti, sono stati coivolti nel fenomeno gravitativo.

STUDIO DI GEOLOGIA Nel tratto superiore della scarpata la fatturazione della roccia del substrato, di natura metamorfica, ha determinato la presenza di blocchi decimetrici che, per effetto per lo più dell azione degli apparati radicali, paiono in equilibrio instabile e che dovranno essere rimossi con un rapido disgaggio per garantire la sicurezza della zona sottostante. Si sottolinea che gli affioramenti esposti a distacchi si trovano più ad ad ovest rispetto alla scarpata soprastante l edificio in esame. Come si può vedere nelle fotografie sotto, il fianco montuoso direttamente a monte della costruzione appare privo di pareti, boscato e si chiude dolcemente sulla sommità della dorsale. 18

Come visibile nelle immagini di seguito, inoltre, sulla scarpata subito in prossimità della costruzione si riscontra la roccia in affioramento Roccia affiorante (metamorfiti) 19

STUDIO DI GEOLOGIA Come già indicato, la dorslae soprastante l edificio si sviluppa digradando ad est dello stesso fino a sfumare in un area prativa racchiusa dalla strada comunale. Come visibile in questa pagina, la zona ad est ed a valle della struttura esistente non presenta problematiche geologiche di alcun tipo, mostrando pendenza limitata ed assenza di impluvi o situazioni di evoluzione morfologica di sorta. 20

In questa pagina si può notare come anche la zona ad ovest dell edificio attuale mostri un area coltivata e terrazzata, ma rimane il fatto che il fianco montuoso che si innalza sopra di essa può presentare problematiche, mentre, vedi la fotografia sotto, ad est una vasta area coltivata e prativa con acclività ridotta, permette di ritenere che l ampliamento non sia condizionato da vincoli di carattere geologico. Il sottosuolo morenico non presenta particolari problematiche di carattere geotecnico. 21

7. SINTESI DEI RISULTATI La variante proposta prevede quanto segue: 2.1/2.10 VARIANTE n.15 Variante 15: all art. 13 comma 25 è prevista, per l edificio rustico al margine del bosco, con tipologia tipica del maso con struttura lignea e degno di essere riutilizzato a scopi residenziali, la possibilità di cambiare destinazione d uso ed incrementare il proprio volume per un massimo di mc 500. La CEC avrà cura di verificare che la ristrutturazione preveda l uso di tipologia e materiali in armonia con le presenze circostanti e nel rispetto del contesto agricolo.. La valutazione preventiva del rischio generato dalla nuova previsione urbanistica viene fatta sovrapponendo la nuova classe di uso del suolo con la classe di pericolo desunta dalla cartografia di pericolosità, utilizzando le seguenti tabelle tratte dall allegato della Delibera della Giunta provinciale n. 1984 di data 22 settembre 2006 Metodologia per l aggiornamento della cartografia del rischio idrogeologico del Piano Generale di Utilizzazione delle Acque Pubbliche In questo caso la classe dell'uso del suolo è quella residenziale (ABI) per cui per ottenere una classe del rischio non superiore a "R2" (Rischio Medio) la pericolosità geologica deve essere bassa o nulla. 22

Alla luce di quanto dettagliatamente riassunto nei capitoli precedenti, si ritiene che l area oggetto dell intervento, sia correttamente classificata nella Carta di Sintesi Geologica della Variante al PUP tra le AREE DI CONTROLLO GEOLOGICO, IDROLOGICO E VALANGHIVO - AREE CON PENALITÀ GRAVI O MEDIE ; la pericolosità risulta in tal modo bassa e la classificazione dell area della Variante in R2 permette di considerare compatibile l intervento previsto. Si devono inoltre formulare alcune osservazioni: le condizioni del sito ove si trova la costruzione sono completamente diverse da quelle ove si è sviluppato il dissesto del 2012; l altezza della scarpata si riduce progressivamente da ovest ad est, ove si chiude con una dorsale morbida cui si accosta la costruzione attuale; il fronte della scarpata che si affacciava sull edificio coinvolto nel fenomeno del 2012 era dato da materiale sciolto con spessore di diversi metri; la scarpata che si eleva a tergo della costruzione in esame, benché con acclività analoga a quella suddetta, presenta pressoché ovunque la roccia in subaffioramento; la presenza del substrato roccioso in superficie esclude la possibilità di innesco di fenomeni come quelli avvenuti nel 2012, anche in presenza di situazioni meteorologiche che vedano forti precipitazioni e possibili imbibizioni della copertura; ad ovest del sito in esame l area può presentare problematiche di carattere geologico; si reputa necessario un intervento di disgaggio per la sicurezza delle aree sottostanti; ad est ed a valle dell edificio attuale si trova una superficie priva di accidenti morfologici, aree erosive, zone di ruscellamento accentuato, zone di dissesto ed in generale zone con problematiche geologiche. Da quanto sopra, si ricava che un intervento di ampliamento del manufatto è compatibile con la situazione geologico-tecnica locale, purchè esso preveda lo sviluppo sui lati sud ed est della costruzione attuale, ove sono assenti esposizioni a 23

qualunque tipo di fenomeno di dissesto, ed anzi la morfologia e la geologia del sito si presentano in condizioni di stabilità. 8. CONSIDERAZIONI FINALI Il progetto prevede la possibilità per una costruzione ad uso agricolo di cambiare destinazione ad uso residenziale ed incrementare il proprio volume per un massimo di mc 500. Nella carta di sintesi geologica l'area è ubicata nella classe tra le AREE DI CONTROLLO GEOLOGICO, IDROLOGICO E VALANGHIVO - AREA CON PENALITA GRAVI O MEDIE. La particella edificiale e quelle fondiarie interessate, nella cartografia del P.G.U.A.P. sono esterne alle aree a rischio idrogeologico come tutta l area circostante. Nella cartografia del P.G.U.A.P. le p.ed. 200/3 e le p.f. 231 e 232 e la zona circostante sono classificate come area a bassa pericolosità geologica. Il sito dell attuale costruzione non è penalizzato in riferimento a rapporti con aree problematiche legate a fiumi e torrenti, fenomeni valanghivi, situazione geotecnica, schema idrogeologico locale. In ragione del tipo e dell entità dell intervento e delle opere ad esso relative non si ritiene che possa interferire in modo significativo con la situazione idrogeologica locale. Il rischio idrogeologico dell area è correlato a possibili fenomeni di dissesto geologico generalizzato, legati alla morfologia ed alla litologia locale; l evidenza sul terreno esclude che tali fenomeni siano in atto o siano incombenti nella zona di intervento, ove non si localizzano situazioni di evoluzione morfologica di alcun tipo. Le condizioni del sito ove si trova la costruzione sono completamente diverse da quelle ove si è sviluppato il dissesto del 2012; la presenza del substrato roccioso in superficie esclude la possibilità di innesco di fenomeni come quelli avvenuti nel 2012, anche in presenza di situazioni meteorologiche che vedano forti precipitazioni e possibili imbibizioni della copertura. Un intervento di ampliamento del manufatto è compatibile con la situazione geologicotecnica locale, purchè esso preveda lo sviluppo sui lati sud ed est della costruzione attuale, ove sono assenti esposizioni a qualunque tipo di fenomeno di dissesto, ed anzi la morfologia e la geologia del sito si presentano in condizioni di stabilità. Trento, aprile 2015 24