L'esperienza Open Toscana

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Transcript:

L'esperienza Open Toscana

Questo materiale didattico è stato realizzato da Formez PA nel Progetto PerformancePA, Ambito A Linea 1, in convenzione con il Dipartimento della Funzione Pubblica, organismo intermedio del Programma Operativo Nazionale Governance e Azioni di Sistema (PON GAS), Asse E Capacità istituzionale. Il PON GAS è cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo ed è a titolarità del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale. Autore: Laura Castellani Creatore: Formez PA Diritti: Dipartimento della Funzione Pubblica Data: Ottobre 2015 Pag. 2

L'esperienza Open Toscana L'efficacia dei processi di consultazione pubblica è legata alla presenza di un clima istituzionale e culturale favorevole ai processi partecipativi. Le tecnologie digitali per la partecipazione sono uno strumento innovativo per incentivare la creazione di percorsi e processi che ampliano, nella fase che precede la decisione e dentro tempi definiti, la partecipazione tra cittadini e istituzioni. Introdurre e sperimentare strumenti e modalità innovative di partecipazione dei cittadini ai processi di costruzione delle politiche pubbliche e delle scelte collettive è un percorso che vede la regione Toscana protagonista da tempo, sia nella definizione di strumenti normativi ad hoc, che nell'utilizzo di piattaforme web abilitanti, quali Open Toscana. L'idea di partecipazione che la legge regionale della Toscana presuppone è quella di un confronto pubblico tra le diverse tesi, retto da procedure e regole condivise alla ricerca di una soluzione quanto più possibile comune. Open Toscana è l'innovativa piattaforma della Regione Toscana nata nel 2014 che offre un rapporto più snello con la pubblica amministrazione. Ne parliamo con Laura Castellani, Responsabile Infrastrutture e Tecnologie per lo sviluppo della Società dell'informazione della Regione Toscana. Ci racconta il processo di creazione della piattaforma di partecipazione Open Toscana? I temi per l'innovazione tecnologica sono temi che ormai da tanti anni sono al centro delle politiche della Regione Toscana. Sempre di più in questi ultimi anni ci siamo resi conto che è importante sostenere questi temi dell'innovazione, che fa sì che effettivamente diventino pervasivi nella società. E' importante mettere in piedi processi partecipativi con quelli che sono poi gli stakeholders di questi temi, e quindi cercare di coinvolgere sempre più cittadini e imprese, mettere cittadini e imprese al centro della rete, come si suol dire. Per far questo siamo partiti, oltre che da temi normativi, anche da mettere in piedi una piattaforma, in realtà è una multipiattaforma che si chiama Open Toscana, che ha come scopo principale quello di dare al cittadino quelli che sono gli strumenti per metterlo al centro della innovazione. In particolare, all'interno di questa multipiattaforma il cittadino trova immediatamente, con delle modalità molto semplici, i servizi che la rete gli mette a disposizione e, soprattutto, trova i meccanismi di partecipazione che gli permettono di confrontarsi con la pubblica Pag. 3

amministrazione su diversi temi. E' infatti presente all'interno di Open Toscana il sito della partecipazione, dove dentro vengono continuamente aperte le cosiddette "stanze della partecipazione" sui diversi temi che via via possono essere di interesse. Uno dei primi temi che è stato sviluppato all'interno delle stanze della partecipazione è per esempio il tema della semplificazione. Abbiamo messo in piedi un processo partecipativo soprattutto, in questo caso, con le imprese e con l'associazione di categoria, per capire quali erano i loro bisogni reali effettivi per una vera semplificazione dei processi che riguardano tutto il ciclo di vita di una impresa. E' stato un processo che è andato avanti circa 3 mesi e sono stati affrontati quelli che erano dieci temi che riguardavano proprio la semplificazione amministrativa. Devo dire che questo è stato molto significativo perché veramente noi oggi stiamo attuando quello che è stato richiesto all'interno di questo processo di semplificazione. Quanto ha influito un contesto regionale favorevole ai processi partecipativi? La Regione Toscana già nel 2006 ha cominciato a lavorare su questi temi della partecipazione promuovendo, già nel 2007, la prima legge sulla partecipazione con un processo di definizione di questa legge che, oltre ai meccanismi canonici di approvazione di una legge, già aveva previsto il coinvolgimento di reti civiche, il coinvolgimento delle altre regioni, facendo dei benchmarking anche con le altre regioni, addirittura mettendo in piedi già un sito della partecipazione che contava già in quel periodo 180.000 contatti. Questo portò all'emanazione della legge 69 del 2007 che appunto introduceva questi meccanismi di partecipazione come idea proprio di coinvolgimento dei cittadini e imprese alla costituzione delle politiche regionali. Nel 2013 è stata fatta una revisione, un'altra legge che è la 46 del 2013, che in qualche modo parte dai contenuti che erano già della legge del 2007, facendo delle innovazioni anche derivanti da quelli che sono i cambiamenti che si sono avuti in questi anni. In primis, per esempio, una delle caratteristiche principali di questa nuova legge è stato il rafforzamento dell'idea del dibattito pubblico regionale, che in qualche modo già c'era nella scorsa legge, ma che ora su questa nuova legge è stato reso obbligatorio date certe soglie finanziarie e certe fattispecie di argomenti. Già la legge 69 del 2007 era comunque una legge molto innovativa, sia in campo nazionale ma anche in campo internazionale, perché era un primo esempio di come, in qualche modo, venivano introdotte, venivano sperimentate, forme e modalità innovative di partecipazione dei Pag. 4

cittadini a processi di costituzione delle politiche pubbliche e delle scelte collettive. La nuova legge che comunque recepisce quelli che erano i contenuti della legge vecchia, rafforza questi strumenti incentivando proprio la creazione di percorsi e processi partecipativi, cercando di valutare appunto soluzioni attraverso il dialogo e il confronto nella fase preliminare che precede la vera e propria decisione. Quindi l'idea della partecipazione che questa legge presuppone non è quella delle classiche assemblee a volte anche confuse in cui in qualche modo vince chi ha la voce più alta, ma è quella che si esprime attraverso proprio un confronto pubblico tra le diverse tesi, retto da procedure e da regole che sono condivise (questo è anche importante) per cercare una soluzione che sia il più possibile comune e che vada incontro a quelle che sono le esigenze che vengono fuori proprio da questi confronti. Quindi è un'idea di partecipazione che agisce proprio per cercare di rafforzare la qualità, l'efficacia e il livello di consenso delle decisioni che vengono prese all'interno delle diverse politiche. Qual è stato e qual è il ruolo delle tecnologie come fattore abitante della partecipazione? Il ruolo delle tecnologie è senz'altro un ruolo molto importante all'interno di questi processi partecipativi e, nel corso di questi anni, abbiamo sperimentato già ormai dagli anni in cui fu fatta la prima legge, meccanismi che in qualche modo usavano già le tecnologie per mettere in piedi proprio questi processi partecipativi. Basti citare i diversi Town Meeting che la Regione Toscana ha messo in piedi su diversi temi proprio per accompagnare questi processi partecipativi. Poi, è ovvio che i primi Town Meeting usavano tecnologie che man mano si sono evolute, fino ad arrivare appunto ad oggi con strumenti tecnologici che sono piattaforme che usano moltissimo tutti gli strumenti social che in qualche modo vengono messi a disposizione e che sono molto efficaci per accompagnare questi processi partecipativi. All'interno infatti della piattaforma di Open Toscana c'è la piattaforma della partecipazione che proprio utilizza appieno i meccanismi social per accompagnare tutte queste stanze della partecipazione che trattano i diversi argomenti che vengono messi in discussione. Pag. 5