Rassegna Stampa 19 Febbraio Stabilizzazione medici di emergenza territoriale 118. Saitta (Piemonte): Su impugnativa del Governo daremo battaglia

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Rassegna Stampa 19 Febbraio 2019 18 Febbraio 2019 Stabilizzazione medici di emergenza territoriale 118. Saitta (Piemonte): Su impugnativa del Governo daremo battaglia L'assessore dopo la decisione del CdM di impugnare la legge regionale per la stabilizzazione di circa 80 medici. La strada individuata dalla Giunta regionale è una soluzione di buonsenso, afferma l'assessore, che chiede all Ordine dei medici di far sentire la sua voce al nostro fianco. Contro l'impugnativa anche lo Smi: Il Governo receda dalla sua decisione e assicuri al 118 la piena funzionalità. 18 FEB - La legge della Regione Piemonte n. 19 del 17/12/2018 che prevedeva, tra le altre cose, la stabilizzazione di circa 80 medici che prestano servizio sulle ambulanze del 118 con contratti a tempo determinato, è, per l'assessore alla Sanità del Piemonte, Antonio Saitta, un provvedimento necessario per evitare l interruzione del servizio 118. Per questo Saitta commenta con disapprovazione la decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare la legge e annuncia che continueremo dunque a difendere le nostre ragioni con il Governo e presso la Corte Costituzionale. Per Saitta la strada individuata dalla Giunta regionale è una soluzione di buonsenso, per altro condivisa in modo trasversale dal Consiglio regionale, a un problema che si ripropone da molto tempo. Il nostro obiettivo è infatti quello di garantire sia la continuità del servizio che la tutela dei medici impegnati.

La norma approvata dalla Regione dispone che i medici in servizio presso le strutture del sistema di emergenza-urgenza territoriale 118 con contratti a tempo determinato o comunque con rapporti di lavoro flessibile, e con un anzianità lavorativa di almeno tre anni, possano accedere alle procedure di assegnazione degli incarichi convenzionali a tempo indeterminato anche senza aver superato il corso di Medicina generale ma solo quello di Emergenza territoriale. Questa possibilità resta comunque circoscritta agli incarichi del sistema di emergenza-urgenza e non prevede l inserimento dei medici nelle graduatorie per la Medicina generale. La partecipazione degli oltre 80 medici interessati al corso di Medicina generale provocherebbe gravi problemi alla copertura del servizio 118, in quanto l attività lavorativa sarebbe incompatibile con la frequenza del corso aggiunge l assessore Saitta -. La stabilizzazione consente invece l inserimento in via definitiva nel sistema sanitario regionale di personale che ha dimostrato capacità e professionalità. Il Governo gialloverde conclude l assessore - ci impedisce dunque di stabilizzare i nostri medici e mette a rischio un servizio indispensabile: non conosce la realtà piemontese e ha preferito impugnare la nostra legge invece di informarsi. Invito l Ordine dei medici a far sentire la sua voce al nostro fianco. Contro la decisione del Governo si è intanto pronunciato lo Smi, che per voce del responsabile Nazionale SMI - Settore convenzionati Est (emergenza servizio territoriale) 118, Maurizio Borgese, esprime stupore in merito alla decisione del Cdm e afferma: La stabilizzazione dei medici prevista dall articolo 135 della legge regionale 19/2018 Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale ( Legge Omnibus ) approvata lo scorso 17 dicembre dal Consiglio regionale Piemonte riguarda quel personale che lavora già da anni ( 5-9 anni) all interno del servizio del 118 ma che fino ad oggi non è stato possibile assumere a tempo indeterminato. E una decisione che sana una condizione di precarietà ormai diventata insopportabile per chi opera nel settore della medicina di emergenza, continua Borgese. Il sindacalista evidenzia come la disposizione regionale non comporta oneri aggiuntivi per il bilancio regionale e neanche per la tesoreria dello Stato, ma si tratta di un provvedimento necessario per evitare l interruzione del servizio di emergenza urgenza territoriale 118, garantito in questi anni dall attuale personale medico che con sacrifici e senza prospettive di futuro ha deciso di portare avanti la passione di lavorare in questo sistema. Il Sindacato Medici Italiani prosegue Borgese - da anni sostiene che il sistema di emergenza urgenza territoriale 118, vista la sua complessità, non si possa reggere su personale medico precario con contratti a tempo determinato ma debba far leva su medici dipendenti che possano contare su una continua formazione professionale aziendale. La cronaca di queste ore testimonia la necessità stringente di un intervento legislativo immediato per sollevare i medici da turni massacranti e scongiurare gli eventuali disservizi nei confronti del cittadino. Borgese lancia quindi un appello affinché il Governo receda dalla sua decisione di impugnare la legge regionale che stabilizza gli ottanta i medici del servizio di emergenza territoriale e assicuri al 118 la piena funzionalità in Piemonte per tutelare la salute dei cittadini; se così non fosse prenderemo in serio esame di dichiarare lo stato di agitazione della categoria.

12 Febbraio 2019 Escalation di aggressioni a Napoli contro i sanitari, appello SMI Feb 12, 2019 Il Sindacato Medici Italiani auspica un intervento di tutte le istituzioni per far fronte all escalation di violenze nei confronti di medici e infermieri registrata negli ultimi giorni nel capoluogo partenopeo. Esposito: necessario decongestionare i pronto soccorso- La situazione a Napoli e nella Campania è allarmante. Dallo SMI (Sindacato Medici Italiani) arriva un appello a tutte le istituzioni affinché intervengano per fare fronte all escalation di aggressioni contro gli operatori sanitari partenopei. Il Sindacato si rivolge, in particolare, al Ministro della Salute, Giulia Grillo e al presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli. Sarebbero dodici, in totale, gli episodi di violenza registrati nella scorsa settimana sul territorio partenopeo. Di queste come riporta il segretario aziendale dello SMI dell Asl Napoli 1, Ernesto Esposito otto si sarebbero verificati tutte all ospedale Vecchio Pellegrini. Le vittime sono medici e infermieri che sottolinea il Sindacato hanno continuato a prestare le loro cure nonostante le violenze subite. Una simile concentrazione di aggressioni nelle stesse ore e nello stesso presidio a detta dell organizzazione non si è mai vista prima. Per Esposito, occorre decongestionare i pronto soccorso della città di Napoli al più presto possibile utilizzando al meglio i presidi territoriali pubblici già presenti. Il riferimento è alle strutture S.Gennaro, Annunziata, Incurabili, Loreto Crispi. Presidi che necessitano di riorganizzazione per fare filtro. È necessario prosegue indirizzare i pazienti presso le strutture territoriali previste dalla legge Balduzzi e dall accordo collettivo Nazionale della medicina generale attualmente vigenti in Italia. Solo così, secondo il rappresentante sindacale, sarà possibile evitare l iperafflusso presso i pronto soccorso del capoluogo campano, ponendo fine a questa visione ospedalocentrica.

Secondo lo SMI sarebbe un gravissimo errore politico organizzativo, soprattutto a Napoli, depotenziare fino a distruggere con una lenta agonia le strutture territoriali attualmente presenti. In tal modo si finirebbe, infatti, per ingolfare ulteriormente i pronto soccorso già al collasso.

18 Febbraio 2019 Stabilizzazione medici 118, Governo impugna legge del Piemonte Feb 18, 2019 Borgese (SMI): stabilizzazione sana una condizione di precarietà ormai diventata insopportabile per chi opera nel settore della medicina di emergenza Il Governo ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale il provvedimento di stabilizzazione, da parte della Regione Piemonte, di oltre 80 medici che prestano servizio sulle ambulanze del 118 con contratti a tempo determinato. La norma, approvata lo scorso dicembre, dispone che i medici in servizio presso il 118 con contratti a tempo determinato o comunque con rapporti di lavoro flessibile, e con un anzianità lavorativa di almeno tre anni, possano accedere alle procedure di assegnazione degli incarichi convenzionali a tempo indeterminato anche senza aver superato il corso di Medicina generale, ma solo quello di Emergenza territoriale. Un provvedimento che, come spiega l assessore regionale alla Sanità piemontese Antonio Saitta, sarebbe necessario per evitare l interruzione del servizio 118. Una soluzione di buonsenso, peraltro condivisa in modo trasversale dal Consiglio regionale, a un problema che si ripropone da molto tempo. Il nostro obiettivo spiega l Assessore è infatti quello di garantire sia la continuità del servizio che la tutela dei medici impegnati. Continueremo dunque a difendere le nostre ragioni con il Governo e presso la Corte Costituzionale annuncia il componente della Giunta regionale. L esecutivo gialloverde, secondo Saitta, mette a rischio un servizio indispensabile: non conosce la realtà piemontese e ha preferito impugnare la nostra legge invece di informarsi. Invito l Ordine dei medici a far sentire la sua voce al nostro fianco. Sulla vicenda è intervenuto anche lo SMI (Sindacato Medici Italiano). La stabilizzazione dei medici spiega Maurizio Borgese, Responsabile Nazionale Settore convenzionati Est (emergenza servizio territoriale) 118 riguarda quel personale che lavora già da anni ( 5-9 anni)all interno del servizio del 118 ma che fino ad oggi non è stato

possibile assumere a tempo indeterminato. E una misura che sana una condizione di precarietà ormai diventata insopportabile per chi opera nel settore della medicina di emergenza. La disposizione regionale, peraltro aggiunge Borgese -, non comporta oneri aggiuntivi per il bilancio regionale e neanche per la tesoreria dello Stato. Lo SMI da anni sostiene che il sistema del 118 debba far leva su medici dipendenti che possano contare su una continua formazione professionale aziendale. Da qui l appello al Governo affinché receda dalla sua decisione di impugnare la legge in questione. Se così non fosse conclude Borgese prenderemo in serio esame di dichiarare lo stato di agitazione della categoria.

12 Febbraio 2019 Panorama della Sanità Napoli Ospedale Vecchio Pellegrini escalation di aggressioni, Appello al ministro Grillo ed al Presidente Fnomceo Anelli 12/02/2019 in News 0 Il segretario aziendale dello Smi (Sindacato dei medici Italiani) della Asl Napoli 1 centro Ernesto Esposito lancia l allarme. «La situazione a Napoli e nella Campania è allarmante ormai sono aggrediti tutti i medici e in tutti i presidi in tutti i ruoli ed a tutte le ore del giorno e della notte. È necessario decongestionare i pronto soccorso della città di Napoli al più presto possibile utilizzando al meglio i presidi territoriali pubblici già presenti (S.Gennaro, Annunziata, Incurabili, Loreto Crispi) ma che necessitano di riorganizzazione per fare filtro. La nostra solidarietà di tutto lo Smi ai medici ed infermieri aggrediti in questa settimana per un totale di 12 aggressioni in una sola settimana». Questa la dichiarazione del segretario aziendale dello Smi sindacato dei medici Italiani della Asl Napoli 1 centro, Ernesto Esposito dopo una settimana di inaudita violenza a Napoli che ha colpito molti medici e che si è conclusa purtroppo con otto aggressioni in poche ore tutte al Vecchio Pellegrini ospedale in cui già esiste un settore codici bianchi della continuità assistenziale che richiama nello stesso luogo molte migliaia di persone. In aggiunta a quelle già presenti normalmente in pronto soccorso Sono ben cinque i medici e tre gli infermieri aggrediti. Medici ed infermieri che hanno continuato a prestare le loro cure nonostante le violenze subite ed a cui va tutta la nostra vicinanza. «È necessario afferma Esposito indirizzare i pazienti presso le strutture territoriali previste dalla legge Balduzzi e dall accordo collettivo Nazionale della medicina generale attualmente vigenti in Italia per fare filtro e non presso i pronto soccorso determinando con questa visione ospedalocentrica iperafflusso. Sarebbe un gravissimo errore politico organizzativo sopratutto nel capoluogo Regionale depotenziare fino a distruggere con una lenta agonia le strutture territoriali attualmente presenti finendo poi per ingolfare ulteriormente i pronto soccorso già al collasso. Infine rivolgiamo un appello a tutte le istituzioni, al Ministro della salute e al Presidente Nazionale della Fnomceo Anelli affinché intervengano poiché non si è mai visto prima a Napoli ed in Campania a nostra memoria una escalation di aggressioni nello stesse ore e nello stesso presidio a ben cinque colleghi».

11 Febbraio 2019 Assicurare il carattere di universalità all assistenza medica e sanitaria in tutta Italia Una petizione che parte dei medici di famiglia e dai pediatri, dai specialisti ambulatoriali, da quelli dell emergenza territoriale, dalle ex guardie mediche, della dirigenza sanitaria per aprire nel Paese un dibattito partecipato con le professioni mediche, con quelle sanitarie, con le associazioni dei malati, con le istituzioni, per continuare ad assicurare il carattere di universalità all assistenza medica e sanitaria in tutta Italia. Questo è l incipit della petizione promossa dal Sindacato Medici Italiani e disponibile su Change.org. e rivolta al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte; alla Ministra per gli Affari Regionali e le autonomie, Erika Stefani; alla Ministra della Salute, Giulia Grillo. Una lettera aperta, inoltre, verrà inviata ai deputati e ai senatori di tutti i gruppi politici. Lo Smi si mobilita nel Paese per raccogliere migliaia di firme affinchè il regionalismo differenziato, che prevede che ulteriori materie legislative (sanità, istruzione, tutela dell ambiente, ecc.) siano date in esclusiva gestione alle regioni, sottraendole alla gestione congiunta dello Stato, non rappresenti la pietra tombale del Ssn, continua la nota. In particolare si lancia un serio allarme perché in tema di sanità le Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna potranno rimuovere i vincoli di spesa a riguardo delle politiche di gestione del personale dipendente convenzionato o accreditato. Avranno mano libera in materia di accesso alle scuole nazionali di specializzazione e potranno stipulare specifici accordi con le università presenti sul territorio regionale. Potranno, inoltre, redigere contratti a tempo determinato di specializzazione lavoro per medici, alternativi al percorso delle scuole nazionali di specializzazione, solo per restare alle questioni riguardanti i medici. In questo modo, il Servizio Sanitario Nazionale abbondonerà il suo carattere omogeneo e sarà trasformato in una somma di servizi sanitari regionali. Lo Smi con la petizione, chiede di rinviare la scelta di votare tra pochi giorni in Parlamento la cosiddetta autonomia differenziata.