Prefettura di Taranto



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Prefettura di Taranto Ufficio Territoriale del Governo Area Protezione civile, Difesa civile e coordinamento del soccorso pubblico PIANIFICAZIONE DI EMERGENZA PROVINCIALE IN CASO DI INCIDENTE A VETTORE ADIBITO AL TRASPORTO DI MATERIE RADIOATTIVE 1

INDICE PARTE 1.... 3 1.0- Atto di Approvazione... 3 1.1 - Elenco di Distribuzione... 4 1.2 Registrazione delle aggiunte e varianti... 6 PARTE 2 PARTE GENERALE... 7 2.0 Premessa... 7 2.1 Normativa di riferimento... 7 2.2 Descrizione della situazione locale che giustifica la pianificazione... 7 2.3 Obiettivi della Pianificazione... 8 PARTE 3. COMUNICAZIONE DELL EVENTO E FLUSSO INFORMATIVO... 9 3.1 Sale operative... 9 3.2 Prefetto... 9 3.3. Attivazioni... 10 PARTE 4. PROCEDURE D INTERVENTO... 11 4.1 Funzioni e competenze Procedure generali d intervento... 11 4. 2 Azioni in relazione a particolari scenari di riferimento... 12 4.2.1 Scenari di riferimento... 12 4.3 Modalità di trasporto... 16 PARTE 5. INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE... 17 PARTE 6. IL CENTRO DI COORDINAMENTO... 18 PARTE 7 - ALLEGATI... 19 ALLEGATO A Trasporti di materie radioattive sul territorio provinciale (dati ARPA.)... 19 ALLEGATO B Composizione Centro coordinamento... 22 ALLEGATO C Schema diramazione allarme... 23 ALLEGATO D Cartografia della viabilità e trasporti della provincia di Taranto.. 24 ALLEGATO E Dati territoriali e demografici e patrimonio agricolo e zootecnico provincia di Taranto... 25 ALLEGATO F Elenco Telefonico di Reperibilità... 28 ALLEGATO G Legenda, Sigle e Definizioni... 28 ALLEGATO H Modalità operative da adottare in caso di emergenza radiologica di origine locale... 30 1. Obiettivi dell intervento in fase di emergenza... 30 2. Compiti delle Amministrazioni interessate... 30 3. Diagramma di flusso... 32 4. Modalità operative... 33 4.1. Dotazione minima... 33 4.2. Modalità di intervento generali... 33 4.3. Modalità di intervento specifiche... 34 4.3.1. Irraggiamento... 34 4.3.2. Contaminazione ambientale da liquidi... 34 4.3.3. Contaminazione ambientale da solidi (polveri, scorie, frammenti di materiale)... 35 4.3.4. Contaminazione ambientale da aeriformi... 36 2

PARTE 1. 1.0- Atto di Approvazione 3

1.1 - Elenco di Distribuzione - PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Dipartimento della Protezione Civile - MINISTERO DELL INTERNO Gabinetto Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Dipartimento della Pubblica Sicurezza - MINISTERO DELLA SALUTE Gabinetto - MINISTERO DELL AMBIENTE Gabinetto ROMA ROMA ROMA ROMA - ISPRA ROMA - REGIONE PUGLIA BARI - Servizio Protezione Civile - Servizio Accreditamento e Programmazione Sanitaria - Ufficio Coordinamento strutture tecniche provinciali Taranto/Brindisi/Lecce - ARPA Puglia Direzione Generale BARI - ARPA Puglia Sezione Taranto TARANTO - PROVINCIA TARANTO - QUESTURA TARANTO - SEZIONE POLIZIA STRADALE TARANTO - COMANDO DIPARTIMENTO M. M. TARANTO - CAPITANERIA DI PORTO TARANTO - COMANDO PROVINCIALE CARABINIERI TARANTO - COMANDO PROVINCIALE GUARDIA DI FINANZA TARANTO - COMANDO PROVINCIALE CORPO FORESTALE STATO TARANTO - COMANDO CARABINIERI TUTELA AMBIENTE - N.O.E. LECCE - DIREZIONE REGIONALE VIGILI DEL FUOCO BARI 4

- COMANDO PROVINCIALE VIGILI DEL FUOCO TARANTO AZIENDA SANITARIA LOCALE TARANTO Direzione Generale e Direzione Sanitaria Dipart. di Prevenzione - Ospedale Perrino Brindisi BRINDISI - SERVIZIO EMERGENZA 118 TARANTO - AUTORITA PORTUALE TARANTO - C.R.I. Sezione Provinciale TARANTO 5

1.2 Registrazione delle aggiunte e varianti Per apportare le aggiunte e varianti al presente documento saranno, di volta in volta, diramate apposite serie numerate progressivamente. Verranno sostituite, di norma, intere pagine o ne verranno inserite delle nuove. Le varianti di lieve entità cancellature, inserimento o sostituzione di parole o frasi dovranno essere apportate sempre a penna e con inchiostro nero o blu. Le righe di cancellatura devono lasciare leggibile il precedente. Le lettere di trasmissione delle aggiunte e varianti e le pagine sostituite devono essere custodite in apposito fascicolo, da tenere unito al presente documento. Nella tabella seguente dovranno essere registrate, sempre in ordine progressivo, tutte le serie di aggiunte e varianti al piano. N. Estremi lettera trasmissione Riferimento Pagine Data della Modifica Firma di chi apporta la modifica 6

PARTE 2 PARTE GENERALE. 2.0 Premessa Il decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230 e successive modifiche e integrazioni, prevede all art. 125 che le disposizioni del Capo X relative all attuazione degli interventi e alle pianificazioni di emergenza siano applicate al caso di trasporto di materie radioattive. In attuazione a quanto disposto dall art. 125 e stato emanato il DPCM 10 febbraio 2006, contenente le linee guida per la pianificazione di emergenza per il trasporto di materie radioattive e fissili. Tale decreto prevede al paragrafo 3.2 che il Prefetto predisponga un piano di emergenza provinciale sulla base del rapporto tecnico elaborato dall Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), come stabilito nelle stesse linee guida. ISPRA ha completato la redazione del predetto Rapporto Tecnico e ricevuto il previsto parere della Commissione tecnica per la sicurezza nucleare e la protezione sanitaria ex art.9 del summenzionato decreto legislativo. Sulla scorta delle valutazioni contenute nel Rapporto di Sicurezza e stato elaborato il presente Piano provinciale di Emergenza, che contiene l indicazione delle procedure e delle misure per assicurare la protezione della popolazione e dei beni dagli effetti derivanti da un incidente durante il trasporto di materie radioattive e di materie fissili. 2.1 Normativa di riferimento Decreto Legislativo 17 marzo 1995 n. 230 e s. m. i. Decreto Legislativo 06 febbraio 2007 n. 52. D. P. C. M. 10 febbraio 2006 Linee guida per la pianificazione di emergenza per il trasporto di materie radioattive e fissili, in attuazione dell art. 125 del decreto legislativo 17.03.1995 n. 230 e s. m. i. Rapporto Tecnico ISPRA (Aprile 2009); Regulations for the Safe Transport 01 Radioactive Material" TS-R-l dell I.A.E.A. Legge 24 febbraio 1992 n. 225, istitutiva del Servizio Nazionale di Protezione Civile. Legge 3 agosto 1999, n. 265 art. 12 - Informazione alla popolazione. 2.2 Descrizione della situazione locale che giustifica la pianificazione Nel territorio provinciale vengono movimentate numerose sorgenti per le attività più varie, sia per fini industriali, che medici e di ricerca, tanto da prefigurare un consistente numero di trasporti nel corso dell anno solare, sia provenienti da altre regioni che movimentate per fini industriali. Per un resoconto più puntuale si rimanda all Allegato A con tabelle relative ai trasporti sul territorio provinciale. 7

2.3 Obiettivi della Pianificazione Con questo documento si intende definire una strategia di intervento adeguata ad affrontare le criticità connesse ad emergenze derivanti da incidenti nel trasporto di sostanze radioattive. Tale strategia generale prevede dunque: la definizione del flusso di informazioni tra le sale operative territoriali e centrali per assicurare l immediata attivazione del sistema di protezione civile; l individuazione di un direttore tecnico dei soccorsi (DTS) per il coordinamento delle attività sul luogo dell incidente, l indicazione delle attività prioritarie da porre in essere in caso di emergenza e l attribuzione dei compiti alle strutture operative che per prime intervengono; l attivazione di un Centro di Coordinamento per la gestione a regime dell emergenza, ivi comprese le attività di prima assistenza alla popolazione e di diffusione delle informazioni. 8

PARTE 3. COMUNICAZIONE DELL EVENTO E FLUSSO INFORMATIVO 3.1 Sale operative La comunicazione dell evento perviene dal territorio di solito ad una o più sale operative territoriali delle forze istituzionali preposte al soccorso e/o di pubblica utilità: 112 Arma dei Carabinieri 113 Polizia di Stato 115 Vigili del Fuoco 117 Guardia di Finanza 118 Emergenza Sanitaria che provvedono, nel corso della stessa comunicazione della notizia, ad acquisire il maggior numero possibile di informazioni, in particolare: il luogo e la tipologia dell incidente; le caratteristiche eventuali della sostanza presente nell incidente; l estensione dell evento ed i possibili futuri sviluppi; il percorso migliore da effettuare da parte delle squadre di emergenza per raggiungere il luogo del sinistro; quanto altro ritenuto importante per affrontare l intervento. Ciascuna sala operativa delle forze istituzionali preposte al soccorso e/o di pubblica utilità, procede secondo le modalità previste dalle proprie procedure. La Sala Operativa che per prima riceve l informazione sull evento, oltre ad avviare le proprie procedure interne, segnalando, ove possibile, che lo scenario dell intervento prevede la presenza di sostanze radioattive, informa: la sala operativa 115 che, a sua volta, provvederà, qualora l evento non sia un falso allarme, a fornire comunicazione alla Prefettura e alla Sala Operativa del Ministero dell Interno - Dipartimento Vigili del Fuoco, Soccorso Pubblico e Difesa Civile, alla Sala Italia del Dipartimento della Protezione Civile e alla Sala Operativa Integrata (SOIR) presso il Servizio protezione Civile della Regione Puglia nonché alla società incaricata del trasporto ed alla società produttrice/fornitrice delle sostanze coinvolte allerta: le altre forze di polizia, il servizio 118, l ARPA Puglia e, se l incidente abbia a verificarsi in ambito portuale, i vari enti portuali e l Autorità Marittima; a comunicare l accaduto all ASL Dipartimento di Prevenzione; contatta: le amministrazioni e gli enti di gestione della infrastruttura e/o strutture interessate; 3.2 Prefetto Sulla scorta delle informazioni fornite dal Comando dei VV.F., il Prefetto provvede a: 9

attivare le procedure previste dal presente piano provinciale, convocando, se del caso, i componenti interessati del Centro di Coordinamento per le relative attività; dare immediato avviso al Dipartimento della Protezione Civile, al Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile e all ISPRA; dare immediato avviso agli altri Prefetti interessati, nel caso in cui si preveda che il pericolo per la pubblica incolumità od il danno alle cose possa estendersi a province limitrofe; assumere, in relazione alla situazione di emergenza, le determinazioni di competenza in materia di ordine e sicurezza pubblica; 3.3. Attivazioni Inoltre, e solo se del caso: la sala operativa dei Vigili del Fuoco (115): - attiva le squadre specializzate in interventi con presenza di sostanze radioattive (NBCR); - avvia le procedure per l invio di mezzi speciali come previsto nell allegato E ; le sale operative delle Forze dell Ordine: - attivano le squadre munite di idonei dispositivi di protezione individuali (DPI) per presidiare la zona di accesso all area di intervento. l Azienda ASL TA: - attiva le procedure previste nella propria pianificazione; - attiva le squadre munite di idonei DPI; - attiva le squadre e la stazione di decontaminazione campale; - attiva il PMA di I o II livello; - allerta le strutture sanitarie sull eventuale arrivo di soggetti contaminati e per il ricovero dei feriti. ARPA Puglia: - attiva le procedure previste nella propria pianificazione; l ISPRA: - attiva le procedure previste nella propria pianificazione; la Sala Operativa Integrata della Regione Puglia (SOIR): - attiva le procedure previste nella propria pianificazione 10

PARTE 4. PROCEDURE D INTERVENTO 4.1 Funzioni e competenze Procedure generali d intervento Le squadre che intervengono sul luogo dell incidente operano ciascuna nell ambito delle proprie competenze e secondo quanto previsto dalle proprie procedure operative, prestando particolare attenzione alla sicurezza degli operatori attraverso l uso di idonei Dispositivi di Protezione Individuale. Per garantire, tuttavia, il coordinamento degli interventi tecnici e di soccorso delle diverse squadre, è necessario individuare fin dai primi momenti dell emergenza il direttore tecnico dei soccorsi (DTS), cui è affidato il compito di definire le priorità degli interventi da attuare in accordo con le indicazioni dello stesso. Considerate le caratteristiche di questo tipo di emergenza il direttore tecnico dei soccorsi deve essere identificato nel Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, o comunque nel responsabile delle squadre dei VV.F. presente sul luogo dell incidente, che dovrà porre particolare attenzione alla sicurezza degli operatori attraverso l uso di idonei DPI. Dovranno essere messe a disposizione del D.T.S. tutte le informazioni tecnico specialistiche necessarie a garantire che le operazioni si svolgano in condizioni di sicurezza. A tal proposito assume particolare importanza l opera dei tecnici dell ARPA, che collaboreranno all effettuazione delle misure ambientali, alla valutazione delle dosi ed alla determinazione delle misure di radioprotezione da adottare. Verranno attuati i seguenti interventi: soccorso tecnico urgente (VV.F.) e, in relazione alla specificità dell intervento: - identificazione del/i prodotto/i ed acquisizione delle informazioni utili ai fini della valutazione del rischio; - delimitazione delle aree di intervento in base allo stato di contaminazione ed alle condizioni meteorologiche; - confinamento della sostanza pericolosa; - individuazione dell area di decontaminazione (in accordo con il Direttore dei Soccorsi Sanitari); - decontaminazione degli operatori; - collaborazione per la decontaminazione della popolazione coinvolta (con le squadre di decontaminazione del Servizio Sanitario); - provvedimenti in ordine alla protezione delle persone del pubblico in aree particolarmente esposte alla contaminazione. - attività sanitarie (Servizio 118) in relazione alle specificità dell intervento: - collaborazione alla individuazione dell area di decontaminazione (in accordo con i VV.F.); - attivazione del proprio piano di emergenza; - attività di decontaminazione dopo ricognizione e triage; - eventuale installazione di un PMA in area di sicurezza; - trasporto feriti decontaminati nelle strutture sanitarie. Forze di Polizia - interdizione e controllo degli accessi alle aree di intervento individuate dai VV.F. e destinate alle attività di soccorso ; 11

- individuazione e gestione di corridoi riservati per l afflusso e il deflusso dei mezzi di soccorso e di relative aree di sosta ; - gestione della viabilità generale dell area circostante al teatro delle operazioni con successiva emissione di ordinanze sindacali; - attività di ordine pubblico; - gestione effetti personali recuperati; Inoltre : - rilevazioni specialistiche della sostanza (VV.F., ARPA, ed eventualmente ISPRA, Forze Armate, ENEA); - aggiornamento costante sulla situazione alle proprie sale operative da parte di tutte le squadre intervenute. Il Direttore Tecnico dei Soccorsi (DTS) nell espletamento delle attività di coordinamento si avvarrà della collaborazione dei responsabili sul posto per ciascuno dei seguenti settori: o Soccorso Sanitario (Direttore dei Soccorsi Sanitari); o Ordine e Sicurezza Pubblica; o Viabilità. Sin dalle prime fasi il Direttore Tecnico dei Soccorsi (DTS) garantirà la collaborazione con l Autorità Giudiziaria. 4. 2 Azioni in relazione a particolari scenari di riferimento Viene riportata una sintesi del documento ISPRA Rapporto Tecnico ai sensi del D.P.C.M. 10 febbraio 2006 contenente le Linee guida per la pianificazione di emergenza per il trasporto di materie radioattive e fissili, in attuazione dell articolo 125 del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230 e successive modifiche e integrazioni Rev. 1 Aprile 2009, che costituisce le basi tecniche di riferimento per l elaborazione del piano di emergenza. Le valutazioni svolte nel Rapporto Tecnico di ISPRA tengono conto dei requisiti degli standard della IAEA adottati per il trasporto di materie radioattive. Le prove cui sono sottoposti i contenitori ed i limiti di rilascio identificati da detti standard per le condizioni normali e incidentali costituiscono requisiti stabiliti a livello internazionale ed adottati in ambito nazionale. In particolare, i limiti di rilascio identificati per le condizioni incidentali assicurano che le conseguenze alla popolazione rimangano contenute entro valori che consentono una adeguata gestione dell emergenza. 4.2.1 Scenari di riferimento (Nel Rapporto Tecnico di ISPRA sono stati identificati due scenari di riferimento sulla cui base dimensionare la pianificazione dell emergenza per le diverse modalità di trasporto. Tali scenari,aventi caratteristiche di inviluppo, sono stati definiti per la modalità di trasporto stradale, tenendo presenti i dati statistici delle attività di trasporto in ambito nazionale per quanto attiene alla tipologia dei radionuclidi e degli imballaggi trasportati; inoltre, in riferimento alle quantità trasportate, gli scenari tengono conto dei livelli di comunicazione preventiva delle spedizioni stabiliti dall articolo8 del D.P.C.M. 10 febbraio 2006. 12

A tal fine, nel contesto dei due scenari, per quanto attiene al tipo di incidente ipotizzato per la stima delle conseguenze radiologiche sulle quali dimensionare le predisposizioni da prevedere nella pianificazione di emergenza, è stato considerato, sempre nel caso di trasporto stradale, un: INCIDENTE MOLTO GRAVE: impatto del mezzo di trasporto con altro mezzo (ad es. una autocisterna trasportante prodotti infiammabili) e successivo sviluppo d incendio che si prolunga nel tempo e che coinvolge il carico radioattivo Nella pianificazione di emergenza possono poi essere considerati anche eventi di minor gravità, ad esempio: INCIDENTE GRAVE: Incidente con un impatto del mezzo di trasporto senza che si sviluppi un incendio o dove l incendio conseguente non interessi il carico radioattivo oppure: INCIDENTE LIEVE: impatto di moderata entità Le conseguenze di tali incidenti sono ovviamente ricomprese nell ambito di quelle stimate per l incidente molto grave e ad essi possono applicarsi le medesime predisposizioni per l emergenza, ovviamente graduate in maniera opportuna, in relazione all effettiva entità dell evento. Anche la sosta imprevista nel corso del trasporto, imputabile ad esempio a guasti o blocchi di dimostranti, anche se non possa considerarsi un vero e proprio incidente, rappresenta comunque un elemento di criticità da tenere in debita considerazione soprattutto in caso di trasporto di particolari materie radioattive (come grandi sorgenti di irraggiamento o materie fissili). Per quanto attiene alle quantità delle materie radioattive, sono individuati due livelli ai quali sono associati due diversi scenari, facendo riferimento a una spedizione con colli di tipo A di materiale in forma non speciale.) 4.2.2 Considerazioni operative per la pianificazione Ai fini della pianificazione di emergenza le risultanze delle valutazioni suggeriscono quanto segue: le misure indicate potranno essere opportunamente graduate sulla base delle evidenze che dovessero emergere sulla scena dell incidente, delle informazioni sulla quantità e natura delle materie radioattive rese disponibili dal trasportatore autorizzato, nonché sulla base dei risultati dei primi rilievi radiometrici. Scenario 1 Incidente molto grave di un mezzo di trasporto (impatto più successivo incendio) con a bordo materie radioattive in forma non speciale, in colli di tipo A, con un quantitativo di radioattività pari a 3 A2 (valore limite di attività complessiva al di sopra del quale è prevista la comunicazione preventiva per i colli di tipo A). Tale scenario si ritiene rappresentativo di spedizioni con: imballaggi di tipo A e di tipo B al di sotto dei livelli di comunicazione preventiva; imballaggi esenti e di tipo industriale; Le risultanze delle valutazioni delle conseguenze radiologiche associabili al succitato scenario suggeriscono l opportunità di prendere in considerazione, nell ambito della pianificazione di emergenza, l adozione di una misura protettiva 13

di riparo al chiuso per la fase immediatamente successiva all incidente in un raggio di circa 100 metri dal punto del rilascio. Dovrà essere, altresì, prevista la delimitazione di un area di esclusione, con conseguente allontanamento delle persone presenti, di un raggio di 50 metri dal punto dell incidente, riservata agli interventi di primo soccorso, ai rilevamenti radiometrici ed alle verifiche d integrità dei contenitori. Sulla base delle stime di ricaduta al suolo dei radionuclidi rilasciati e di contaminazione degli alimenti eventualmente prodotti nelle vicinanze del punto d incidente, si ritiene inoltre opportuno che si realizzi: l attuazione di un programma di monitoraggio radiometrico su matrici ambientali significative, entro un raggio che, in relazione allo scenario ed alla tipologia di materiale trasportato può estendersi fino a 6 km dal punto dell incidente, al fine di caratterizzare la contaminazione eventualmente conseguente all evento ai fini di un eventuale adozione di provvedimenti restrittivi sul consumo di alcuni alimenti; il monitoraggio radiometrico su matrici alimentari prodotte nell area interessata dall incidente, in un raggio analogo; In mancanza di informazioni sulle condizioni radiologiche ed ambientali nei primi 50 m. dal punto dell'incidente, si ritiene importante, anche al fine dell effettuazione degli interventi di soccorso agli individui della popolazione coinvolti nell'incidente, feriti o non in grado di allontanarsi autonomamente, acquisire tempestivamente dati ambientali e dosimetrici nelle immediate vicinanze del luogo dell'evento. Andrebbe altresì valutata la possibilità di spargimento del carico trasportato in un'ampia area ove, per il rateo di esposizione, non valga quindi l'ipotesi di "sorgente puntiforme". Scenario 2 Incidente molto grave di un mezzo di trasporto (impatto e successivo incendio) con a bordo materie radioattive in forma non speciale, in colli di tipo A, con un quantitativo di radioattività pari a 30 A2, ovvero quando non sia possibile reperire informazioni specifiche sul contenuto della spedizione. Le risultanze delle valutazioni delle conseguenze radiologiche associabili al succitato scenario suggeriscono l opportunità di prendere in considerazione l adozione di una misura protettiva di riparo al chiuso per la fase immediatamente successiva all incidente in un raggio di circa 300 metri dal punto del rilascio. Dovrà essere, altresì, disposta la delimitazione di un area di esclusione, con conseguente allontanamento delle persone presenti, in un raggio di 100 metri dal punto dell incidente, riservata agli interventi di primo soccorso, ai rilevamenti radiometrici ed alle verifiche d integrità dei contenitori. Sulla base delle stime di ricaduta al suolo dei radionuclidi rilasciati e di contaminazione degli alimenti eventualmente prodotti nelle vicinanze del punto d incidente, si ritiene inoltre opportuno che in sede di pianificazione venga prevista la disponibilità di adeguate capacità per: l attuazione di un programma di monitoraggio radiometrico su matrici ambientali significative, entro un raggio che, in relazione allo scenario ed alla tipologia di materiale trasportato può estendersi fino a 20 km dal punto dell incidente, al fine di caratterizzare la contaminazione eventualmente conseguente all evento, anche ai fini di un eventuale adozione di provvedimenti restrittivi sul consumo di alcuni alimenti; 14

il monitoraggio radiometrico su matrici alimentari prodotte nell area interessata dall incidente, in un raggio analogo; la valutazione dell evento incidentale e del quadro radiometrico risultante dal succitato programma a supporto di eventuali decisioni circa l adozione di provvedimenti restrittivi sul consumo degli alimenti. In mancanza di informazioni sulle condizioni radiologiche ed ambientali nei primi 50 m. dal punto dell'incidente, si ritiene importante, anche al fine dell effettuazione degli interventi di soccorso agli individui della popolazione coinvolti nell'incidente, feriti o non in grado di allontanarsi autonomamente, acquisire tempestivamente dati ambientali e dosimetrici nelle immediate vicinanze del luogo dell'evento. Andrebbe altresì valutata la possibilità di spargimento del carico trasportato in un'ampia area ampia ove, per il rateo di esposizione, non valga quindi l'ipotesi di "sorgente puntiforme". %%% Gli scenari illustrati sono presi a riferimento anche in occasione di trasporti di materiale radioattivo in forma speciale ( special form ) mediante il relativo parametro A1. In particolare, per quest ultima tipologia di trasporti, la via di esposizione principale è quella dovuta all irraggiamento imputabile al degrado dello schermaggio dell imballaggio di trasporto. %%% Spedizioni di materiale fissile Nel caso di materie fissili, che, ai sensi del D.P.C.M. 10 febbraio 2006, risultano comunque soggette a comunicazione indipendentemente dalla quantità (ferme restando le soglie generali di applicazione della normativa stabilite nell Allegato I del D.L.vo n. 230/1995), ai fini del presente rapporto, sono stati individuati, per ciascuna materia fissile prevista dal D.P.C.M. stesso, i seguenti valori di attività di riferimento (in GBq), al di sotto dei quali sono prevedibili conseguenze radiologiche analoghe a quelle stimate per lo Scenario 1: U-233: 4,50 GBq: U-235: 5,09GBq; Pu-238: 0,39GBq; Pu-239: 0,36GBq; Pu-241: 18,8GBq La rappresentatività rispetto ad altre possibili condizioni di trasporto degli scenari di riferimento individuati è stata valutata a fronte del comportamento che, in relazione al loro contenuto, le diverse tipologie di imballaggi possono avere nelle situazioni incidentali. Considerazioni specifiche sono state, inoltre, svolte in merito alla rappresentatività degli scenari individuati per il trasporto stradale rispetto alle altre modalità di trasporto. In sintesi, i due scenari sono caratterizzati da un incidente molto grave, con impatto del mezzo di trasporto e successivo sviluppo d incendio, con rilascio di materiale radioattivo da colli di tipo A fortemente danneggiati. Dalle valutazioni svolte, tali scenari risultano rappresentativi di incidenti relativi alle diverse modalità di trasporto e che possono coinvolgere diverse tipologie di contenitori utilizzati. La loro adozione, a fini di pianificazione di emergenza, permette di assicurare un livello di protezione della popolazione, rispetto agli scenari incidentali ipotizzabili 15

per le attività di trasporto di materie radioattive e fissili, sicuramente molto elevato senza peraltro risultare eccessivamente onerosa. 4.3 Modalità di trasporto Trasporto stradale Spedizioni di materiale radioattivo non soggette a comunicazione preventiva ai sensi dell articolo 8 del D.P.C.M. 10 febbraio 2006 A tale caso si applica lo Scenario incidentale 1. Spedizioni di materiale radioattivo soggette a comunicazione preventiva ai sensi dell articolo 8 del D.P.C.M. 10 febbraio 2006 A tale caso si applica lo Scenario incidentale 2. Trasporto per via aerea Si applicano le considerazioni definite per il trasporto stradale, relativamente allo Scenario 2. Per il trasporto di fissile, nei quantitativi superiori a quanto indicato in precedenzala prefettura della provincia di origine o di arrivo del trasporto potrà richiedere all ISPRA una verifica che il caso in questione sia ricompreso nella pianificazione generale che verrà sviluppata sulla base del presente rapporto. Trasporto per via ferroviaria Si applicano le considerazioni definite per il trasporto stradale. Trasporto per via acque interne Si applicano, alle fasi di carico/scarico e sosta nelle zone di attracco dei natanti, le considerazioni definite per il trasporto stradale. Trasporto per via marittima Si applicano, alle fasi di carico/scarico e sosta nelle aree portuali, le considerazioni definite per il trasporto stradale. Conclusioni Nella tabella riassuntiva è indicato, per le diverse tipologie di trasporto, lo scenario che deve essere considerato quale evento di riferimento nella pianificazione d emergenza. 16

Modalità di Trasporto Tipo di spedizione Scenario di riferimento Stradale Modalità di Trasporto Tipo di spedizione Scenario di riferimento Materie radioattive non soggette a comunicazione preventiva 1 Materie fissili al di sotto dei 1 valori di attività di riferimento Stradale Materie radioattive soggette a 2 comunicazione preventiva Materie fissili al di sopra dei 2 valori di attività di riferimento Materie radioattive (soggette e non a comunicazione preventiva) 2 Materie fissili al di sotto dei Aereo valori di attività di riferimento (* * ) 2 Materie fissili al di sopra dei Prefettura richiede valori di attività di riferimento valutazione specifica all ISPRA Ferroviaria Si applicano le considerazioni definite per il trasporto stradale Acque interne Si applicano, alle fasi di carico/scarico e sosta nelle zone di attracco dei natanti, le considerazioni definite per il trasporto stradale Marittima Si applicano, alle fasi di carico/scarico e di sosta nelle aree portuali, le considerazioni definite per il trasporto stradale Tabella 1 Sintesi delle considerazioni operative per la pianificazione PARTE 5. INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE La gestione delle attività di assistenza e di informazione alla popolazione è affidata al Sindaco del comune interessato che, qualora lo ritenga necessario, potrà richiedere il supporto delle Istituzioni, Uffici ed Enti già impegnati nell emergenza. La popolazione effettivamente interessata dall emergenza radiologica in caso di incidente nel corso del trasporto viene immediatamente informata sui fatti relativi all emergenza, sul comportamento da adottare e sui provvedimenti di protezione sanitaria ad essa applicabili nella fattispecie. In particolare vengono fornite in modo rapido e ripetuto informazioni riguardanti: * Ref. Rapporto Tecnico ISPRA Aprile 2009 17

la sopravvenuta emergenza e, in base alle notizie disponibili, le sue caratteristiche: tipo, origine, portata e prevedibile evoluzione; le disposizioni da rispettare, in base al caso di emergenza sopravvenuta ed eventuali suggerimenti di cooperazione; le autorità e le strutture pubbliche cui rivolgersi per informazioni, consiglio, assistenza, soccorso ed eventuali forme di collaborazione. Le predette informazioni sono integrate, in funzione del tempo disponibile, con richiami riguardanti le nozioni fondamentali sulla radioattività e sugli effetti sull essere umano e sull ambiente. Informazioni specifiche sono rivolte a particolari gruppi della popolazione, in relazione alla loro attività, funzione ed eventuali responsabilità nei riguardi della collettività, nonché al ruolo che eventualmente debbano assumere nella particolare occasione. I soggetti che possono comunque intervenire nella organizzazione dei soccorsi in caso di emergenza radiologica dovuta ad incidente nel trasporto, devono ricevere un informazione adeguata e regolarmente aggiornata sui rischi che l intervento può comportare per la loro salute e sulle precauzioni da prendere; dette informazioni sono completate con notizie particolareggiate in funzione del caso in concreto verificatosi. PARTE 6. IL CENTRO DI COORDINAMENTO Qualora l evento risulti almeno corrispondente agli scenari descritti al punto 4.2 e necessario attivare il Centro di Coordinamento presso la Prefettura. L individuazione, l attivazione e la gestione del Centro di Coordinamento è affidata al Prefetto. (Vedi Allegato B Composizione del Centro di Coordinamento) Tale Centro provvederà a: supportare le richieste che pervengono dal luogo dell incidente attraverso il Direttore Tecnico dei Soccorsi (DTS) il quale, in ogni caso, informa costantemente il Centro di Coordinamento sulla situazione nell area di intervento; garantire l assistenza alla popolazione interessata, anche indirettamente, dall evento; in particolare dovrà gestire l evacuazione, se necessaria, di aree anche altamente urbanizzate, definendone modalità, tempi e predisponendo in tal caso soluzioni alloggiative alternative; tenere costantemente informate le sale operative nazionali e regionali sulla evoluzione complessiva dell evento; mantenere i rapporti con i mass media, prevedendo uno spazio idoneo dedicato agli incontri con i giornalisti; predisporre un programma di monitoraggio radiometrico su matrici alimentari e ambientali in un' area che può estendersi fino a 6 o 20 km dal luogo dell' incidente a seconda dello scenario; ridefinire, in considerazione dell attività di monitoraggio eseguita, le aree interessate dalle misure di evacuazione e ricovero al chiuso adottate in prima istanza dal Direttore Tecnico dei Soccorsi (DTS); adottare eventuali provvedimenti restrittivi sul consumo di alcuni alimenti derivanti dai risultati dello stesso monitoraggio; organizzare le attività finalizzate al ripristino della situazione ordinaria con particolare riferimento al monitoraggio ambientale ed alle operazioni di bonifica del territorio e delle attrezzature/mezzi utilizzati. 18

PARTE 7 - ALLEGATI ALLEGATO A Trasporti di materie radioattive sul territorio provinciale (dati ARPA.) ANNO 2007 Iridio 192 Iridio 192 + Se75 7,40E+11 1,11E+12; 592E+09 ANNO 2008 Co 60 8,48+08 Iridio 192 5,75E+11 Iridio 192 3,17E+11 Iridio 192 7,4E+11 ANNO 2009 Iridio 192 Iridio 192 Iridio 192 Iridio 192 2Iridio 192 2Iridio 192 Iridio 192 Iridio 192 Iridio 192 Iridio 192 7,40E+11 7,40E+11 7,40E+11 1,11E+12 7,40E+11; 7,40E+11 243,41E+09; 239,51E+09 7,40E+11 3,256E+11 9,011+E11 4,058E+11 ANNO 2010 ANNO 2011 Se 75 Se 75 2Iridio 192 Se75 C 14 Co 60 Iridio 192 Co 60 Iridio 192 H 3 (TRIZIO) 2Iridio 192 2,183E+12 1,295E+12 224,62E+09; 275,25E+09 1,48E+12 3,70E+06 1,17E+09 3,9581E+11 1,17E+09 1,782E+11 14,25E+09 372,33E+09; 19

Ni 63 Iridio 192 Iridio 192 113,64E+09 8,88E+07 250,38E+09 1225,66E+09 Ulteriori movimentazioni possono essere indotte dall uso di sorgenti per le varie attività di impiego in campo civile. Di seguito si indicano altri siti in cui sono ubicate sorgenti radioattive: Azienda/Ente Isotopo n sorgenti Indirizzo Ubicazione Comune Ubicazione Attività Se 75 1 2.183,00 GBq Se 75 1 1.221,00 GBq Ni 63 88,8 MBq H3 6 14,245 GBq C14 3 3,7 MBq cad. Am 241 5 1665 MBq 20

Ditte autorizzate con decreto del Prefetto di Taranto all utilizzo mobile di sorgenti su tutto il territorio nazionale: n. Isotopo attività 3 Selenio 75 3,700 GBq 3 Iridio 192 3,7 TBq 1 Cobalto 60 1,11 TBq 4 Cesio 137 20 GBq 1 Am 241 1,11 GBq 12 Iridio 192 3,7 TBq Cd 109 att. Max 185 MBq; Fe 55 att. Max 1,67 GBq; Am 241 att. 1 Max 18,5 KBq n. Isotopo attività 3 Iridio 192 1,48 GBq (40 Ci) 3 Iridio 192 1,11 GBq (30 Ci) 2 Selenio 75 2960 GBq (80CI) Attività mediche: Ospedale SS. Annunziata - ASL Taranto: Radionuclidi utilizzati in forma di sorgenti non sigillate tecnezio - 99m (eluito da colonne di Mo-99), Iodio - 131, Indio - 111 e I - 125. Radionuclidi utilizzati in forma di sorgenti non sigillate tecnezio Iodio - 125 ai fini di diagnostica in vitro con esami radioimmunologìci. Ospedale S.G. Moscati - ASL Taranto: Radionuclidi utilizzati in forma non sigillate Fluoro -18 (in FDG), in forma sigillata Germanio - 68 ai fini di diagnostica PET. Radionuclidi utilizzati in forma sigillate Iridio - 192 ai fini di Radioterapia ad alto dose rate. Il trasporto dei suddetti radionuclidi avviene sempre tramite corriere autorizzato mediante colli di tipo A. 21

ALLEGATO B Composizione Centro coordinamento (Art. 118 D.L.vo n. 230/95) Il Centro di Coordinamento è così composto: - Prefetto, che presiede; - Questore; - Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco o suo rappresentante; - Comandante Provinciale dei Carabinieri; - Comandante Provinciale della Guardia di Finanza; - Coordinatore Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Taranto - Comandante MARIDIPART; - Comandante Capitaneria di Porto, se interessato; - Rappresentante ISPRA; - Sindaco del Comune interessato; - Presidente dell Amministrazione Provinciale; - Direttore Generale ASL TARANTO - Direttore del Dipartimento di Prevenzione ASL TARANTO; - Direttore del Servizio Veterinario ASL TARANTO; - Dirigente Servizio Tecnologie della Sicurezza Gestione dell Emergenza ARPA Puglia; - Dirigente Dipartimento Provinciale ARPA-Puglia di Taranto - Responsabile S.E.T. 118 Taranto; - Rappresentante Regione Puglia Settore Protezione Civile; - Dirigente Ufficio Genio Civile di Taranto, Regione Puglia; - Rappresentante del Comitato Provinciale della C.R.I. Potranno essere chiamati a far parte del Comitato anche i Rappresentanti degli Enti, delle Istituzioni e degli Uffici tenuti al concorso ai sensi dell art. 11 della legge 225/92, qualora se ne ravvisi la necessità. 22

ALLEGATO C Schema diramazione allarme SALE OPERATIVE VIGILI DEL FUOCO (115) FORZE DI POLIZIA (112-113-117) S.E.T. 118 PREFETTO COMANDANTE PROV. VIGILI DEL FUOCO SALA OPERATIVA REGIONE PUGLIA Direzione Generale ASL Presidente Provincia Direzione Sanitaria Dipartimento di Prevenzione Servizio 118 Sindaco Comune interessato ARPA Puglia Direz. Scientifica - Sistema centralizzato di segnalazione gravi emergenze FORZE DI POLIZIA FORZE ARMATE Struttura Tecnica provinciale (ex Ufficio del Genio Civile) ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - Roma P.C.M. Dipartimento di Protezione Civile - Roma MINISTERO INTERNO Gabinetto - Roma MINISTERO INTERNO - Dipartimento Vigili del Fuoco, Soccorso Pubblico e Difesa Civile - Roma Croce Rossa Italiana Comitato prov.le Taranto 23

ALLEGATO E Dati territoriali e demografici e patrimonio agricolo e zootecnico provincia di Taranto Cosi come previsto dall Allegato II al DPCM 10 febbraio 2006, si allegano di seguito le tabelle riferite ai dati territoriali, demografici e al patrimonio agricolo e zootecnico della provincia di Taranto. Dati territoriali e demografici Comuni superfice territoriale (Kmq) a Popolazione residente Densità (per Kmq) Avetrana 73,23 7079 96,7 Carosino 10,8 6776 627,4 Castellaneta 239,41 17144 71,6 Crispiano 111,81 13668 122,2 Faggiano 20,84 3561 170,9 Fragagnano 22,04 5417 245,8 Ginosa 187,04 22802 121,9 Grottaglie 101,63 32791 322,6 Laterza 159,39 15282 95,9 Leporano 15,03 7861 523 Lizzano 46,21 10282 222,5 Manduria 178,06 31843 178,8 Martina Franca 295,49 49780 168,5 Maruggio 48,33 5514 114,1 Massafra 125,62 32448 258,3 Monteiasi 9,31 5522 593,1 Montemesola 16,2 4156 256,5 Monteparano 3,74 2414 645,4 Mottola 212,28 16333 76,9 Palagianello 43,19 7871 182,2 Palagiano 68,94 16064 233 Pulsano 18,77 11002 586 Roccaforzata 5,72 1846 322,7 San Giorgio Ionico 23,19 15992 689,6 San Marzano di San Giuseppe 19,03 9284 487,9 Sava 43,98 16776 381,4 Taranto 209,64 191810 914,9 Torricella 26,62 4216 158,4 Statte 92,7 14494 156,3 Fonte: Istat, Popolazione e movimento anagrafico dei comuni (a) I valori in kmq della superficie sono basati sulle misurazioni degli Uffici provinciali dell Agenzia del territorio al 31 dicembre 2002 Dati patrimonio zootecnico COMUNI OVINI CAPRINI EQUINI ALLEVAMENTI AVICOLI Aziende Capi Aziende Capi Aziende Capi Aziende Capi 25

Avetrana 3 154 3 160 1 30 Carosino 1 150 1 41 Castellaneta 32 1.980 20 673 17 159 20 1.264 Crispiano 9 750 11 404 12 77 9 80.158 Faggiano 3 425 3 94 Fragagnano 2 200 1 10 Ginosa 14 1.861 8 403 9 27 6 128 Grottaglie 10 778 12 642 1 8 4 208 Laterza 35 4.991 14 1.393 12 48 18 56.418 Leporano 2 17 1 43.000 Lizzano 1 130 2 112 1 1 1 25 Manduria 8 765 7 418 4 137 11 8.566 Martina Franca 98 1.653 83 1.044 87 636 371 5.737 Maruggio 3 595 3 389 2 12 1 20 Massafra 13 729 15 569 9 62 3 123 Monteiasi 2 251 2 55 1 3 Montemesola 1 100 1 16 2 26 Monteparano 1 30 1 100 Mottola 115 3.220 77 2.226 85 586 262 4.460 Palagianello 5 387 4 80 4 18 2 242 Palagiano 3 550 1 100 2 515 Pulsano 1 160 1 1.800 Roccaforzata 1 150 San Giorgio Ionico 1 30 San Marzano di San Giuseppe 3 205 Sava 1 4 Statte 1 410 1 70 3 400 Taranto 6 2.859 4 386 4 28 3 111 Torricella 2 200 2 142 TOTALE 370 23.478 278 9.662 254 1.919 720 203.235 COMUNI Totale aziende BOVINI BUFALINI SUINI Aziende CAPI Aziende CAPI Aziende Capi Totale di cui vacche Totale Di cui bufale Avetrana 5 1 52 21 Castellaneta 138 106 4.551 2.491 9 300 Crispiano 31 19 828 359 10 213 Faggiano 3 1 4 4 Ginosa 38 18 1.218 753 1 3 Grottaglie 18 8 85 9 Laterza 177 151 9.662 5.720 4 44 Lizzano 3 1 91 44 Manduria 20 12 251 128 2 7 Martina Franca 562 328 10.015 4.775 122 905 Massafra 31 28 1.239 584 6 198 Monteiasi 2 1 5 Montemesola 4 2 77 43 Mottola 399 323 14.420 7.723 1 2 2 87 828 Palagianello 14 6 161 76 Palagiano 4 1 96 50 26

San Giorgio Ionico 2 1 46 15 Sava 1 1 11 7 Statte 4 2 221 105 Taranto 14 5 264 100 2 27 TOTALE 1.470 1.015 43.297 23.007 1 2 2 243 2.525 Fonte: Istat 5 Censimento generale dell'agricoltura Dati patrimonio agricolo COMUNI SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA SUPERFICIE AGRARIA NON UTILIZZATA Di cui Seminativi Coltivazioni Prati destinata Arboricoltura Altra legnose permanenti Totale Boschi Totale ad da legno superficie agrarie e pascoli attività ricreative Totale Avetrana 636,41 3.500,95 165,5 4.302,86 221,23 174,1 1,1 54,35 4.752,54 Carosino 361,91 463,81 12,97 838,69 23,29 15,12 877,1 Castellaneta 6.604,95 4.998,32 871,8 12.475,07 4,97 823,47 190,52 3,72 442,76 13.936,79 Crispiano 1.676,81 3.412,50 2.342,13 7.431,44 550,04 315,79 88,72 8.385,99 Faggiano 159,63 904,92 44,57 1.109,12 1 179,49 88,22 4,62 1.382,45 Fragagnano 196,97 1.062,30 48,3 1.307,57 6,79 70,44 0,36 8,94 1.393,74 Ginosa 6.795,29 5.560,39 417,33 12.773,01 18,18 592,37 298,78 7,71 317,88 14.000,22 Grottaglie 2.765,56 4.734,34 382,27 7.882,17 0,15 402,28 128,7 0,45 174,19 8.587,49 Laterza 8.855,20 1.740,69 2.192,84 12.788,73 1,2 1.510,98 79,43 128,49 14.508,83 Leporano 244,42 184,88 0,75 430,05 5,37 2,59 22,75 458,17 Lizzano 961,59 2.590,48 41,2 3.593,27 53,56 105,94 27,55 3.780,32 Manduria 1.564,07 6.635,01 405,14 8.604,22 0,43 101,65 439,76 0,31 48,45 9.194,51 Martina Franca 7.938,08 4.284,06 714,36 12.936,50 12,41 4.468,78 357,29 2,08 399,03 18.174,01 Maruggio 832,44 1.806,25 191,12 2.829,81 153,85 73,68 2,74 70,95 3.128,29 Massafra 1.454,93 3.441,91 518,95 5.415,79 630,98 175,98 123,91 6.346,66 Monteiasi 151,29 498,05 59,92 709,26 10,55 1,23 1,04 720,85 Montemesola 205,14 526,67 79,12 810,93 15,97 10,11 837,01 Monteparano 11,57 62,92 0,86 75,35 0,09 0,01 75,45 Mottola 8.414,98 3.242,62 1.121,73 12.779,33 3,03 4.702,09 547,46 3,39 308,71 18.340,62 Palagianello 452,95 2.134,60 49,58 2.637,13 23,9 70,5 1,03 154,87 2.886,40 Palagiano 570,17 4.281,87 103,2 4.955,24 75,49 50,62 94,37 5.175,72 Pulsano 305,33 530,59 26,99 862,91 0,87 0,64 7,03 10,14 881,59 Roccaforzata 48,42 211,02 40,63 300,07 99,89 3,84 1,71 405,51 San Giorgio Ionico 250,86 661,09 21,49 933,44 40,36 13,29 987,09 San Marzano di San Giuseppe 223,96 1.655,31 10,53 1.889,80 1,58 53,43 38,07 1.982,88 Sava 356,38 2.463,18 48 2.867,56 6,66 124,88 64,09 3.063,19 Statte 585,03 1.240,15 88,37 1.913,55 711,82 74,82 151,19 2.851,38 Taranto 3.061,08 3.505,77 877,45 7.444,30 158,3 510,26 11,17 168,02 8.280,88 Torricella 174,15 1.348,28 55,54 1.577,97 32,91 298,43 27,22 1.936,53 TOTALE 55.859,57 67.682,93 10.932,64 134.475,14 42,24 15.508,75 4.335,53 37,88 2.970,55 157.332,21 Fonte: Istat 5 Censimento generale dell'agricoltura 27

ALLEGATO F Elenco Telefonico di Reperibilità Enti Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento di Protezione Civile Ministero dell'interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Direzione ISPRA Comando in Capo del Dipartimento Militare Marittimo dello Ionio e del Canale d'otranto Regione Puglia - Servizio Protezione Civile - (SOIR) Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell'ambiente Direzione Generale Provincia Taranto - Servizio protezione civile ASL TARANTO Direzione Generale Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell'ambiente Dipartimento Provinciale di Taranto Ufficio Struttura Tecnica Provinciale (ex Ufficio del Genio Civile) Questura Comando provinciale Carabinieri Comando provinciale Guardia di Finanza Comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato Capitaneria di Porto Comando provinciale Vigili del Fuoco Sezione Polizia Stradale 16 Stormo Aeronautica Militare Ufficio Operazioni - Sala Operativa Scuola Volontari di Truppa A.M. Autorità Portuale Ufficio Affari Generali - Operativo ASL TARANTO Dipartimento di Prevenzione Ospedale Perrino Brindisi Sistema Emergenza territoriale 118 Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana SALA OPERATIVA PROVINCIALE ATTIVITA EMERGENZIALI CRI Telefono ALLEGATO G Legenda, Sigle e Definizioni ARPA PUGLIA Agenzia Regionale Protezione Ambiente A1 è l attività massima di un materiale radioattivo in speciale che può essere contenuta in un imballaggio di tipo A. A2 e l attività massima di un materiale radioattivo in forma diversa dalla forma speciale che può essere contenuta in un imballaggio di tipo 28

A. COLLO Tipo A: un collo, capace di resistere alle normali condizioni di trasporto, che soddisfa i requisiti di progetto specificati nella regolamentazione IAEA; Tipo B: un collo, capace di resistere a severe condizioni di incidente, che soddisfa i requisiti di progetto specificati nella regolamentazione IAEA; Tipo C: un collo, usato nel trasporto aereo capace di resistere a condizioni di incidente molto severe, che soddisfa i requisiti di progetto specificati nella Regolamentazione IAEA. COMBUSTIBILE IRRAGGIATO Materia fissile sottoposta ad irraggiamento in impianti nucleari di potenza o in reattori nucleari di ricerca. COR Centro Operativo Regionale per la Protezione Civile DPC Dipartimento Protezione Civile DPCM Decreto Presidente Consiglio dei Ministri DPI Dispositivo di protezione individuale DIP. VV. F., S.P. e D.C. Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile. DTS Direttore Tecnico dei Soccorsi IMBALLAGGIO L insieme dei componenti necessari per racchiudere completamente i contenuti radioattivi. IMBALLAGGI INDUSTRIALI Sono imballaggi utilizzati per sostanze intrinsecamente poco pericolose come i materiali a bassa attività specifica (LSA e LLS). INCIDENTE NEL CORSO DEL TRASPORTO Evento imprevisto durante ogni fase del trasporto tale da comportare danni al sistema di contenimento o al materiale trasportato e tale da comportare, per una o più persone, possibili dosi superiori ai limiti previsti per la popolazione dal decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230 e s. m. i. MATERIA FISSILE Sostanza contenente uranio 233, uranio-235, plutonio 238, plutonio - 239, plutonio - 241 o una qualsiasi combinazione di questi nuclidi. Non sono compresi in questa definizione : - l uranio naturale o l uranio impoverito non irraggiato; - l uranio naturale o l uranio impoverito irraggiato esclusivamente in reattori termici. MATERIALE RADIOATTIVO Si intende qualsiasi materiale contenente radionuclidi nel quale sia l attività specifica che l attività totale trasportata superano i valori della tavola I, sezione IV della regolamentazione I A E A (*) per il trasporto di materie radioattive. I A E A International Atomic Energy Agency ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale MATERIALE RADIOATTIVO SOTTO FORMA SPECIALE Si intende il materiale radioattivo solido non disperdibile, oppure una capsula metallica contenente materiale radioattivi PMA Posto medico avanzato SISTEMA DI CONTENIMENTO L insieme dei componenti dell imballaggio indicati dal progettista come atti ad assicurare il confinamento della materia radioattiva o fissile nel corso del trasporto. s. m. i. Successive modifiche e integrazioni S. O. Sala operativa S.O.I.R. Sala Operativa Integrata Regionale per il coordinamento degli interventi afferenti alla competenza della Protezione Civile TRASPORTATORE Ogni persona, organizzazione o amministrazione statale che gestisce il trasporto di materie radioattive o nucleari con qualunque mezzo di trasporto. TRASPORTO Attività comprendente tutte le operazioni e le condizioni associate coinvolgenti il movimento di materiale radioattivo inclusi la preparazione, la consegna, 29

il caricamento, il trasporto,l immagazzinamento in transito, lo scaricamento ed il ricevimento alla destinazione finale del materiale radioattivo. VV.F Vigili del Fuoco ALLEGATO H Modalità operative da adottare in caso di emergenza radiologica di origine locale Questa parte del documento ha lo scopo di fornire indicazioni di massima sulle modalità di intervento del personale delle Amministrazioni operanti a vario titolo nel corso di incidenti/emergenze di natura radiologica di origine locale (per esempio: ritrovamento di materiale potenzialmente radioattivo, fusione accidentale di sorgenti radioattive, incidente in corso di trasporto di sostanze radioattive, incendio con coinvolgimento di materiale radioattivo), con particolare riferimento alla gestione delle prime fasi dell emergenza, fermo restando il rispetto di quanto disposto dal Capo X del D.L.vo 230/95 e s.m.i. in materia di interventi conseguenti ad eventi incidentali. Le indicazioni fornite non possono essere ritenute esaustive; la decisione sulle azioni da intraprendere, caso per caso, è comunque affidata al Responsabile Tecnico della Prefettura e delle U.O. interessate agli interventi di Emergenza. Il Dirigente Prefettizio decide sulla base della propria esperienza e dell analisi puntuale della situazione con il supporto degli organi della protezione civile e/o le amministrazioni locali (VVF, Provincia, Comune, ecc.) per gli adempimenti di propria competenza. 1. Obiettivi dell intervento in fase di emergenza - Accertare e, se possibile, dare indicazioni al fine di limitare le conseguenze ambientali e sanitarie dell incidente: - accertare la presenza di livelli di radiazione superiori al fondo ambientale in zone accessibili alle persone; - accertare l esistenza di situazioni di contaminazione ambientale; - dare indicazioni al fine di evitare, o comunque contenere, l esposizione per irraggiamento delle persone; - dare indicazioni al fine di evitare, o almeno contenere, i fenomeni di contaminazione ambientale. 2. Compiti delle Amministrazioni interessate Fasi dell intervento - Compiti Nelle prime fasi dell emergenza: Accertare e quantificare le caratteristiche e la natura dell incidente Fornire agli enti di soccorso VV.F. il supporto tecnico per: - valutare e limitare l esposizione della popolazione - definire le modalità di contenimento della contaminazione ambientale - definire le modalità di rimozione della sorgente Nelle fasi successive: Verificare la caratterizzazione dal punto di vista radiometrico del materiale radioattivo coinvolto; 30