Il volontariato va a scuola



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Il volontariato va a scuola Il volontariato incontra i giovani, e lo fa nel luogo principe della loro formazione: la scuola. Grazie anche al Protocollo d Intesa con l Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio di Claudia Farallo on sembra una frase fatta i giovani di oggi saranno gli adulti di domani per le organizzazioni di volontariato che decidono di dedicare un anno a fianco degli studenti del Lazio. Durante l anno scolastico, infatti, le scuole aderenti al progetto Scuola e Volontariato saranno affiancate dai volontari in incontri formativi, percorsi tematici, visite in sede, laboratori sperimentali ed eventi di promozione. La crescita personale e comunitaria è da sempre obiettivo della scuola, ed il volontariato, con il suo impegno verso l educazione alla solidarietà, sembra starci a pennello. Ciò è confermato anche dal fatto che il valore del volontariato per costruire una cultura educativa basata sul senso civico e la solidarietà è sempre più valorizzato, sia a livello nazionale sia internazionale. Il Libro Bianco della Comunità Europea ed i documenti relativi all Educazione alla Cittadinanza Democratica (Ecd), infatti, lo ribadiscono con forza. Lo conferma anche il recente Protocollo d Intesa tra l Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio ed i Centri di Servizio Cesv e Spes, in base al quale i due soggetti iniziano un intensa collaborazione al fine di promuovere tra i giovani la cultura della solidarietà. Il Protocollo d Intesa con l Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio È stato firmato il 12 maggio di quest anno il Protocollo d Intesa tra i Centri di Servizio per il Volontariato del Lazio Cesv e Spes e l Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio. I due soggetti uniscono le forze per promuovere percorsi e progetti di solidarietà sul tema Giovani, scuola e volontariato, al fine di: educare ad uno stile di vita solidale e al riconoscimento della dignità di ogni uomo; promuovere di idee e occasioni di sensibilizzazione sul tema della cittadinanza solidale anche sotto l aspetto dell impegno concreto a sostegno delle iniziative; orientare, in modo specifico alla scelta del Servizio Civile. L auspicio è di costruire un sistema di rete fra scuole ed organizzazioni di volontariato, tale da mettere in comune e diffondere le conoscenze e le buone pratiche sperimentate. 27

L obiettivo è costruire una scuola più radicata nel contesto sociale, capace di preparare gli studenti all esercizio dei loro diritti e doveri nella società adulta. L esperienza di Frosinone L esperienza di Frosinone si è collocata all interno del più ampio Progetto Educhiamoci alla Legalità e alla Solidarietà, promosso dall Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Frosinone in col- laborazione con l Assessorato all Istruzione, Formazione e Diritto allo Studio della Regione Lazio. Abbiamo raccolto le testimonianze della professoressa Cristina Priorini, Coordinatrice Provinciale del progetto, e di Antonello Lo Presti, volontario dell associazione Il Pozzo di Isacco. Nell anno scolastico 2007/2008 sono state coinvolte, per il progetto Scuola e Volontariato, un totale di 45 organizzazioni di volontariato in tutta la provincia di Frosinone, di cui: 10 per Ambiente e Protezione Civile 10 per Settore Sanitario 12 per Cooperazione Internazionale, Diritti Umani e Intercultura 7 per Settore Cultura 6 per Stages di Volontariato Le stesse tematiche tra scuola e volontariato «L attività tra scuola e volontariato nasce dalla collaborazione tra la Provincia di Frosinone e la Casa del Volontariato», racconta Cristina Priorini, «e si colloca all interno di tutta una serie di attività sui temi dei diritti umani e della pace, sia per i più giovani sia per i ragazzi delle scuole superiori, come le simulazioni di processi presso i Tribunali di Frosinone e di Cassino ed i concorsi didattici sulla Shoah e sulla convenzione dei diritti dell infanzia. Noi li coinvolgiamo attraverso tutta una serie di tematiche, che sono le stesse tematiche che le associazioni di volontariato cercano di trasferire ai giovani». Proprio questa comunanza di tematiche ha portato le associazioni ad inserirsi all interno del Pof, il Piano dell Offerta Formativa degli istituti scolastici, mescolando le classiche tematiche a racconti di esperienze personali, visione di documenti ed attività pratiche di simulazione. Così è stato per l esperienza di Antonello Lo Presti, che ha trovato la sua collocazione, per il progetto Scuola e Volontariato, «nell ambito di un progetto specifico della scuola finalizzato all educazione alla multiculturalità. La proposta era di spiegare cos è la multiculturalità, e quindi l approccio con il diverso, tenendo conto anche che nella scuola elementare di Ferentino, dove abbiamo operato, ci 28

sono molti bambini provenienti da Albania e Romania. Abbiamo fatto una ricerca sulla storia di questi due paesi e l abbiamo riportata in classe, quindi inizialmente gli incontri si sono svolti come lezioni frontali tradizionali, anche se abbiamo anche riportato la nostra esperienza diretta, visto che portiamo avanti delle iniziative proprio in Romania. Poi, soprattutto tramite dei giochi, abbiamo voluto mettere in relazione la diversità degli studenti, arrivando a comprendere che spesso ci sono pregiudizi dati da barriere che ci vengono tramandate e che non ci fanno essere liberi con l altro». Il rapporto tra scuola, insegnanti, volontari e studenti Mettere d accordo soggetti che non collaborano abitualmente è una sfida. Il progetto Scuola e Volontariato l ha raccolta, facendo emergere gli aspetti critici ma anche i punti di forza a beneficio delle diverse parti. Com è possibile la collaborazione tra la scuola e gli altri soggetti del territorio? «È vero che la scuola oggi ha più autonomia e permette più collaborazioni» spiega Cristina Priorini «però è pure vero che, per forza di cose, la scuola deve comunque attenersi a determinate regole. Si consideri pure che per molte scuole è stata una novità, e quindi entrare in punta di piedi e con regole certe è fondamentale, perché permette di iniziare un percorso che può durare. Perché sennò, ad entrare nella scuola in modo un po caotico, è probabile che ci possano essere delle opinioni, nelle scuole, contro il progetto stesso. Il tutto, però, è stato organizzato molto bene, secondo me. Sicuramente delle criticità da ambo le parti ci sono state, non importanti, ma piccoli dettagli che hanno ritardato l operatività di alcune attività». Come si rapporta la volontà e la volontarietà dell associazione con i tempi ed i meccanismi scolastici? Antonello Lo Presti dichiara di aver «trovato un po di burocrazia, una burocrazia che poi non fa sempre il bene delle persone perché rallenta i processi e rischia di far congelare le motivazioni. Questa burocrazia soffoca anche quelle anime che vorrebbero fare qualcosa, e qualcuno, scoraggiato, potrebbe anche dire ma chi me lo fa fare. Il grande rapporto che abbiamo avuto è con le persone e con le insegnanti, anche se con l istituzione scuola stiamo avviando una collaborazione per un altro progetto, questa volta per il tempo libero». E gli insegnanti? «Ci sono stati degli insegnanti», ammette la professoressa Priorini, «che a volte vogliono entrare in merito alle attività dell associazione. Io ero molto preoccupata, perché era una cosa nuova e mai sperimentata con questa dimensione, però in generale non ci sono stati grossi problemi, e questo è un dato positivo. Credo che se fatta in modo organizzato, quest attività può portare grossi risultati». Come hanno reagito gli studenti alla presenza di volontari? «Entrare in una classe non è una passeggiata, abbiamo di fronte materiale umano, è una cosa piuttosto delicata, che va fatta in un certo modo», avverte Cristina Priorini, che però 29

giudica l esperienza sostanzialmente positiva: «I ragazzi sono stati contenti, quando sono venute queste associazioni li ho visti molto interessati». Associazione Il Pozzo di Isacco Onlus Via Madonna degli Angeli, snc - lato C 03013 Ferentino (FR) tel. 0775.246372 Iscritta al Registro Regionale delle Organizzazioni di Volontariato nella sezione servizi sociali I ragazzi scoprono un alternativa nel tempo libero Il mondo del volontariato può essere una valida alternativa alle attività che, al di fuori dell orario scolastico, gli studenti possono talvolta intraprendere in direzione della devianza, del disadattamento e dell illegalità. Proprio questo sembra essere uno dei motivi che hanno spinto all introduzione dei volontari nella scuola, come dichiara la professoressa Priorini: «Abbiamo voluto inserire in tutto il pacchetto (Progetto Educhiamoci alla Legalità e alla Solidarietà, ndr) questa attività fondamentale, perché avvicinando i ragazzi al mondo del volontariato gli permette di pensare al volontariato come ad un alternativa alle loro attività extra scolastiche, considerando anche che in questa provincia le associazioni operano in tutti i tipi di settore, e soprattutto su settori che noi curiamo particolarmente, come i diritti umani, il tema della pace, della non violenza, dell ambiente e della salute». Dalla scoperta del territorio, gli studenti possono trovare sia un impegno attivo nelle attività delle associazioni, sia un momento di incontro in alternativa alla solitudine che, specialmente nelle famiglie in difficoltà, si pone come dimensione del vivere quotidiano. «Al ragazzo di oggi chi dà le regole?», invita a domandarsi Cristina Priorini, «se gli vengono date dalla scuola o dalla famiglia bene, sennò non assume delle regole. La società per molti aspetti lo protegge troppo, perché la famiglia è spesso iperprotettiva, e questo non è positivo. Oggi il ragazzo vuole tutto e subito, non ha l idea di doversi conquistare qualcosa, e così rischia di non capire bene che cosa vuole ed il perché di alcune cose. Gli elementi fondamentali per questa crescita sono tantissimi, ma certamente la scuola dovrebbe aiutare ed incentivare il ragazzo a trovare altre occasioni. Il mondo del volontariato potrebbe, in questo senso, favorire alcune conoscenze, alcune attività, che offrirebbero come alternativa ai ragazzi che sono in giro per le strade». Il progetto Scuola e Volontariato può essere anche un occasione per la nascita di collaborazioni tra istituti ed associa- 30

Il volontariato migliora la scuola? Le attività promosse dai volontari si sono inserite con tempi e modalità a discrezione di ogni singolo istituto, sia nell orario scolastico che extrascolastico. Ma quali frutti si possono raccogliere da questo innesto? La professoressa Priorini sostiene con forza l apporto di novità che il volontariato può dare all insegnamento: «Credo che possa essere complementare all attività dell insegnante, non tanto a livello di contenuti o strategie di comunicazione, perchè è chiaro che ogni insegnante è abituato a trasferire dei concetti in un certo modo, ma per il fatto che più soggetti parlino degli stessi argomenti in modo diverso: il volontario è abituato a comunicare coi giovani in modi che possono attrarre l attenzione, per esempio con strumenti audiovisivi. E poi sono persone spesso molto impegnate, che danno una testimonianza di cose che sono comunque fondamentali per la crescita di un ragazzo. Noi abbiamo anche verificato la professionalità di alcuni operatori, molti insegnanti sono rizioni, come è capitato tra l associazione Il Pozzo di Isacco e la scuola elementare di Ferentino presso cui ha operato. Ad ottobre, ci racconta Antonello Lo Presti, «partirà il progetto CAM (Centro Aggregazione Minori) presso i locali messi a disposizione dalla scuola, dove, con l ausilio volontario di alcune insegnanti e di alcuni membri dell associazione, si crea questo momento di aggregazione. Un momento in cui, con delle attività mirate stabilite con le insegnanti, si vuole creare proprio un momento di empatia e di incontro con i ragazzi. Quest anno sarà un progetto ancora un po sperimentale, ma è stata espressa la volontà di estenderlo, nel 2009, a tutte le scuole primarie di Ferentino». Casa del Volontariato - Frosinone - Via Pierluigi da Palestrina, 14 03100 Frosinone tel. 0775.889054 fax 0775.889054 frosinone@volontariato.lazio.it L importanza dell organizzazione e del coordinamento La Casa del Volontariato di Frosinone si è impegnata in un lungo percorso di raccolta e sistemazione delle proposte di formazione giunte dalle organizzazioni di volontariato del territorio. «Per noi è stata una collaborazione fondamentale», dichiara la Coordinatrice Provinciale del Progetto, «è stata proficua perché loro hanno predisposto il tutto in un sistematico catalogo di offerte formative. Per loro è stato un lavoro immane perché hanno dovuto catalogare tutte le associazioni di volontariato che potevano attivarsi con la scuola e far predisporre un progetto. Poi noi abbiamo dovuto far relazionare le esigenze scolastiche a quelle associative. In pratica, la collaborazione tra l istituzione e il volontariato è stata proficua, offrendo un servizio efficiente, congruo alle aspettative della scuola e attento a tutte le esigenze che potevano esserci». 31

masti contenti e ci hanno chiesto di continuare». Il confronto che il progetto Scuola e Volontariato ha messo in atto tra insegnanti e volontari potrebbe portare nella scuola una lettura del territorio più attenta e proficua per gli studenti, ma anche, all interno dell associazione, una maggiore consapevolezza della realtà scolastica e giovanile. «È un momento di crescita per tutti», dichiara Cristina Priorini, «la scuola riesce a recepire aspetti che non potrebbe recepire a porte chiuse, e quindi crescono alunni, insegnanti e tutti coloro che collaborano con la scuola. Un operatore potrebbe non conoscere alcune modalità della comunicazione e della formazione, che può acquisire appunto con questo contatto». Ma il rischio più sentito sembra essere quello del sovraccarico di lavoro degli studenti, che potrebbe portarli a diminuire l impegno nelle materie tradizionali di insegnamento. Infatti, come spiega la professoressa Priorini, «la scuola, prima di tutto, deve insegnare le materie fondamentali, perché vedendo i dati dell OCSE, abbiamo un livello culturale talmente basso nella scuola italiana che è bene che l insegnante continui a fare l insegnante e lo faccia come si deve. Fare troppe cose significa anche disorientare un poco. Io sono per una scuola sicuramente aperta, ma che tenga presente il fatto che il ragazzo deve essere preparato. Il volontariato a scuola è una cosa da affiancare e da saper affiancare». Ripartire dai bambini Nel corso del progetto si sono evidenziate delle differenze d approccio da parte degli studenti alle nuove materie. Come ha notato Antonello Lo Presti, «i bambini più piccoli sono stati molto più entusiasti. Parliamo di una iniziativa rivolta a bambini dalla terza alla quinta elementare, e quelli di quinta sono un po più complicati. Quelli della terza e della quarta facevano domande, erano entusiasti e pronti subito al gioco. Devo dire che quelli di quinta sentono molto di più l influenza di frasi dette, come rimandateli tutti a casa loro. Insomma, le solite frasi che poi non sono frasi loro. Questa è la battaglia da fare: sensibilizzare e ripartire proprio dai bambini per creare una mentalità nuova». Cosa si è portato a casa il volontario Secondo Antonello Lo Presti, l esperienza appena conclusa «ha portato la voglia di continuare, perché, nonostante ci siano tante persone non interessate, anche se per poche persone vale la pena continuare. È stata una conferma che il lavoro e la fatica che si fanno vengono ripagate anche solo da una persona. C era quel detto ebraico che diceva se salvi una persona salvi il mondo, devo dire che l ho sperimentato in questa esperienza e questo è stata una cosa bella e positiva. Ho visto che quello che facciamo acquista valore se lo facciamo in dialogo fra diverse persone. Questo è quello che mi sento di riportare in associazione». 32