DISCORSO DELL'ECC.MA REGGENZA IN OCCASIONE DEL II CONCERTO DI NATALE NELLA SALA DEL CONSIGLIO GRANDE E GENERALE



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DISCORSO DELL'ECC.MA REGGENZA IN OCCASIONE DEL II CONCERTO DI NATALE NELLA SALA DEL CONSIGLIO GRANDE E GENERALE (San Marino 22 dicembre 2003) Onorevoli Consiglieri Illustri Autorità, Graditi Ospiti, Cari Concittadini, l'appuntamento di questa sera dà continuità alla scelta compiuta dalla Reggenza lo scorso anno di dedicare alla solidarietà l'ormai tradizionale appuntamento di Natale con i Consiglieri e con le più alte cariche istituzionali. La somma che verrà raccolta, grazie alla generosità dei Consiglieri e degli ospiti intervenuti, consentirà di sostenere progetti promossi dall'associazione "Carità senza Confini", che in Repubblica conta sull'adesione e sull'impegno di tanti volonterosi concittadini.

"Carità senza Confini" collabora principalmente con missioni gestite in Zambia, Romania, Kenya, Brasile, Corea del Nord, Filippine e, mettendosi al servizio dei poveri e in particolare dell'infanzia, si pone l'obiettivo di avviare iniziative che possano in futuro sostenersi autonomamente. Sono molti i sammarinesi che, attraverso questa associazione, hanno compiuto negli anni adozioni a distanza. Ad essi e a tutti i volontari, che nei vari enti e nelle varie associazioni sono impegnati nella lodevole azione di dare aiuto a chi ha più bisogno, va il plauso e la gratitudine della Reggenza. Un ringraziamento particolare desideriamo rivolgere alla Segreteria Istituzionale e al Cerimoniale dello Stato che si sono adoperati per la migliore riuscita della serata e alla San Marino RTV che, attraverso la diretta televisiva, fa in modo che questo appuntamento non resti un'occasione riservata a pochi, ma sia aperto verso i nostri concittadini. Salutiamo calorosamente gli artisti che questa sera si esibiranno in quest'aula. Sono tutti sammarinesi: molti di loro sono cresciuti e hanno insegnato e insegnano tuttora nel nostro Istituto Musicale, alcuni si sono affermati ad alto livello nella loro professione fuori dai nostri confini, altri hanno acquisito particolare fama, altri ancora si dedicano da molti anni alla crescita della cultura musicale nel nostro Paese; di tutti loro siamo veramente fieri e siamo felici della loro partecipazione a questa serata di beneficienza. Sono molte in Repubblica le associazioni e i volontari che si pongono al servizio dei bambini, dei poveri e dei diseredati, dei malati e delle loro famiglie. Esprimono una vivacità e un entusiasmo contagiosi e i sammarinesi rispondono con molta sensibilità e generosità. Ciò rende tutti noi molto orgogliosi. Con il volontariato, oltre a portare un aiuto concreto a chi ha bisogno, si compie anche una importante funzione di

educazione al servizio, alla fratellanza, alla tolleranza, una funzione tanto più importante quanto più si considera che i mutamenti culturali e l'affermazione di questi valori sono alla base di qualunque progetto di sviluppo e di pace. Nello stesso tempo dobbiamo essere consapevoli del dovere morale dello Stato di sostenere le associazioni umanitarie e di volontariato e le loro encomiabili iniziative. Per sottolineare questa considerazione, che è insieme un convincimento e una necessità, la Reggenza ha voluto incontrare le associazioni e, fin dal suo insediamento, si è assunta l'impegno di promuovere l'adozione di una normativa apposita che riconosca il grande valore che esse esprimono. Un primo risultato confortante è stato già raggiunto: grazie alla sensibilità di tutti i Gruppi consiliari, la finanziaria recentemente varata ha finalmente previsto che le associazioni godano delle stesse esenzioni fiscali da sempre previste per le cooperative. Di ciò siamo molto compiaciuti, anche perché questo primo importante passo fa ben sperare. La nostra Repubblica può fare molto, non soltanto attraverso la propria legislazione, ma anche con la sua presenza nel contesto internazionale, così come ha fatto nel corso degli anni, attraverso la costante difesa dei diritti umani, della pace, della libertà e dello sviluppo dei paesi più poveri del mondo. Ma il nostro Paese potrebbe anche misurarsi su un terreno che non ha ancora esplorato, attivando e promuovendo direttamente progetti di solidarietà. Siamo uno Stato sovrano, la più piccola Repubblica del mondo, con una indipendenza piena, abbiamo una particolarissima connotazione statuale: dovremmo spendere con orgoglio i nostri talenti e costituirci come simbolo di libertà e di pace nella difesa e per la promozione della libertà e della pace in tutto il mondo, senza necessariamente attendere gli appuntamenti istituzionali internazionali, ma attivandoci direttamente. I progetti di

solidarietà da noi promossi e realizzati trarrebbero grande vantaggio dall'essere San Marino un'entità sovrana. Al tempo stesso, tali iniziative sarebbero il miglior viatico per riaffermare il nostro ruolo, riconosciuto non solo nei rapporti internazionali, ma anche nel vissuto collettivo della comunità europea e mondiale. La Reggenza si sta adoperando in tal senso e spera che entro il semestre sia possibile raggiungere un primo risultato, con la collaborazione del Governo e di quanti vorranno sostenere l'idea. Il Paese sta attraversando un momento difficile sotto diversi punti di vista. Ma sul piano istituzionale la Reggenza vuole segnalare due passaggi molto significativi per il nostro sistema democratico sul piano dell'equilibrio e della separazione dei poteri: da un lato il giuramento del Collegio Garante di costituzionalità delle norme e, dall'altro, il varo del nuovo ordinamento giudiziario. Nonostante la situazione di instabilità politica, i Gruppi consiliari hanno saputo portare a compimento questi due importanti obiettivi e la Reggenza auspica che nei prossimi mesi il clima politico e le reali volontà possano veicolare nuovi traguardi per dar corpo a quelle riforme che sono riconosciute come estremamente necessarie. La perdurante instabilità politica ha, d'altra parte, agevolato in qualche modo le riforme istituzionali. E questo non è un giudizio politico, che non compete alla Reggenza, ma è semmai una constatazione: le maggioranze non erano blindate, le soluzioni non erano scontate e ciò ha reso inevitabile che tutti ascoltassero tutti. Certamente il Consiglio, per un lasso di tempo, ha ritrovato la sua centralità, non schiacciato dalla logica delle coalizioni contrapposte.

Oggi, che si è formato un Governo sostenuto da una maggioranza molto consistente, sarebbe un errore non proseguire su un cammino che, pur con le necessarie mediazioni, ha dato buoni risultati. La Reggenza, per quanto è nelle sue competenze, si adopererà per favorire quell'equilibrio istituzionale che è alla base della democrazia. L'altro passaggio istituzionale che la Repubblica ha recentemente vissuto è rappresentato dalla consultazione elettorale per il rinnovo delle Giunte di Castello, attraverso la quale i sammarinesi hanno inviato alla classe politica un messaggio di disagio che va compreso e affrontato con grande senso di responsabilità. E' questo un dovere ineludibile affinché i sammarinesi tornino a considerare la politica e le istituzioni come interlocutori credibili ed affidabili. La partecipazione popolare alle scelte del Paese è indispensabile, soprattutto nei momenti di difficoltà, e si può ben capire l'importante ruolo delle Giunte se si tiene conto che, su un territorio limitato come quello sammarinese, le decisioni in ambito locale non solo incidono sul Castello direttamente interessato, ma si ripercuotono inevitabilmente su tutta la comunità. In questo senso è necessario far sì che le Giunte siano riconosciute come uno dei luoghi di democrazia compiuta. Gentili ospiti,

Cari Concittadini, il 2003 è stato, purtroppo, l'anno del conflitto in Iraq che, come tutte le guerre, ha fatto entrare il dolore nelle nostre case, nelle nostre famiglie e ha distrutto migliaia di vite umane, molto spesso inermi e innocenti. Come tutte le guerre ha sollevato interrogativi che toccano da vicino l'assetto della comunità internazionale. Dopo i recenti avvenimenti, oggi si apre una rinnovata possibilità di riconciliare gli iracheni, di accelerare il passaggio a istituzioni irachene delle responsabilità di governo, di ricomporre le divisioni internazionali. Le Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, la 1483 ma soprattutto la 1511, a cui si è richiamato il Consiglio Grande e Generale, attribuiscono alle Nazioni Unite una responsabilità importante nella stabilizzazione e nella democratizzazione dell'iraq. Ne riconoscono, in un processo il cui buon esito è fondamentale per la pace nel mondo, la funzione essenziale di espressione e strumento della volontà della comunità internazionale. Anche le Nazioni Unite quindi, a parere della Repubblica di San Marino, dovranno avere modo di assumere le proprie responsabilità in Iraq. Confermeranno così di essere, oggi più che mai, indispensabili per conferire all'azione internazionale la legittimazione di cui ha bisogno per essere veramente efficace. Il contributo dell' O.N.U. è stato già essenziale per il mantenimento di complesse situazioni postbelliche, per il

funzionamento di meccanismi regolatori della vita internazionale, per i progressi compiuti nello sviluppo sostenibile. La volontà di risolvere insieme i problemi è garanzia di funzionamento della comunità internazionale. La democrazia, la libertà, la dignità della persona sono valori universali, riconosciuti dalla Carta delle stesse Nazioni Unite, che vanno sostenuti internazionalmente, coltivati e maturati nei rispettivi contesti nazionali. Il diritto internazionale è una scelta storica e politica a cui tenere fede, una responsabilità da onorare, una necessità. La recente globalizzazione del terrorismo minaccia l'intera comunità internazionale, non soltanto i singoli Paesi. Il terrorismo va innanzitutto contrastato con fermezza: impegnando risorse umane, finanziarie, volontà politiche. Per questo occorre agire sulle cause, vicine e lontane, che lo alimentano. Le situazioni di conflitto offrono facile occasione per una contrapposizione culturale, fino alla negazione dei valori fondamentali di rispetto reciproco, alla base dell'esperienza umana. Le stridenti e spesso crescenti ineguaglianze fra Paesi e popoli della terra creano un terreno favorevole a sentimenti di esclusione dalle opportunità e dai benefici della comunità internazionale. Solo il dialogo, il rispetto della dignità di ogni essere umano possono allontanare lo spettro di nuove guerre di religione,

smantellando i pregiudizi e le barriere di cui si avvalgono i fautori dell'estremismo e della violenza. L'appuntamento di questa sera, si pone anche l'obiettivo dell'imprescindibile rafforzamento del processo di apertura, o meglio di avvicinamento, delle istituzioni ai cittadini della Repubblica. Con questo spirito, la Reggenza ha mosso ogni suo passo dal giorno della propria investitura. Senza volere interferire minimamente in atti e decisioni che legittimamente appartengono alla sfera della libera determinazione delle singole forze politiche, la Reggenza ha ritenuto suo preciso dovere sollecitare le stesse forze politiche e il Consiglio Grande e Generale a trovare in tempi celeri le soluzioni più appropriate, per uscire da una fase d'incertezza da troppo tempo perdurante, ponendo al centro del nostro richiamo la preoccupazione che il bene comune, il rispetto della legalità, il senso dello Stato fossero prevalenti sugli interessi di parte. La Reggenza intende, in questa occasione, ribadire questi principi, poiché le istituzioni devono funzionare e devono sapere corrispondere alle richieste che emergono dalla nostra società. E oggi la nostra comunità esige, legittimamente, prospettive chiare e serie. In modo particolare il mondo politico e delle istituzioni, in una situazione che ora è certamente complessa, ha il dovere di compiere un salto di qualità. Partendo dalla ormai radicata consapevolezza che si è chiuso un ciclo politico ed economico.

Oggi la politica deve fornire effettivamente una prova autentica di capacità nell'individuare e selezionare i bisogni, le priorità, le necessità, al fine di raggiungere quell'importante obiettivo del recupero della necessaria credibilità nei confronti di tutta la cittadinanza. Se questa sfida verrà colta? come noi auspichiamo? e se verrà soprattutto vinta, forse anche questo Paese, che da un po' di tempo sembra aver perso i punti di riferimento e quelle certezze sulle quali ha sempre posto le proprie basi fondanti, ritroverà la strada della rigenerazione e del rilancio, per riaprire una stagione, che da troppo tempo aspettiamo, fondata sul rispetto fra cittadini e istituzioni, sulla preminenza dell'interesse generale e sulla volontà di rendere effettiva e operante quell'idea di servizio che sta alla base dell'impegno pubblico, che ciascuno di noi ha scelto di assolvere con la fiducia che i sammarinesi ci hanno accordato, avendo peraltro ora il diritto di vederla ricambiata con coerenza, consapevolezza e alto senso di responsabilità. Onorevoli Consiglieri Illustri Autorità, Graditi Ospiti, Egregi Signori e Gentilissime Signore, Cari Concittadini, L'ultimo pensiero lo vogliamo dedicare a chi sta vivendo momenti di difficoltà per malattia, per indigenza, per forme di disagio o per mancanza e precarietà di lavoro.

La Reggenza non vuole che si sentano soli o dimenticati, con l'impegno di fare tutto quanto è possibile per migliorare le loro condizioni. A loro e ai tutti i nostri concittadini la Reggenza, anche a nome del Consiglio Grande e Generale, rivolge i più fervidi voti augurali. Buona serata e buon Natale.