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Compito di Geometria e Algebra per Ing Informatica ed Elettronica 17-02-2015 1) Sia f : R 4 R 3 la funzione lineare definita da f((x, y, z, t)) = ( x + y 2z + kt, x + y + t, 2x + y + z) (x, y, z, t) R 4, k R a) Per ogni k R trovare un insieme di generatori, una base e la dimensione dell immagine di f (I f ) b) Discutere l appartenenza di w = (1, α, 4) ad I f, α R 2) Discutere i seguenti sistemi lineari a) x y + z = α x + 2y z = 1 3y + αz = β b) x y + z + αt = 0 x + 2y z t = 0 3y + αz + βt = 0 (α, β R) 3) Sia A = 2 0 3 0 α 0 1 0 4 a) Trovare gli eventuali valori di α R per i quali A è diagonalizzabile b) Trovare gli eventuali valori di α R per i quali A è invertibile e risulta 5 A 1 tr(a) 6 4) Sia A = 15 0 4 0 1 0 4 0 0 (A è simmetrica) a) Diagonalizzare A con una matrice ortogonale U b) Rappresentare A 3 come combinazione lineare di A 2, A e I 3 5) Trovare: a) le equazioni ridotte della retta t passante per P (1, 2, 3), parallela al piano x 2z + 3 = 0 π 4x + 2y + 3z 5 = 0 e perpendicolare alla retta r y z + 5 = 0 x = 3z 5 b) α, β R in modo che la minima distanza tra le rette r 1 y = 2z 3 e x = 3z + α r 2 y = 4z + β sia minore di 2 10, c) l equazione delle eventuali sfere S di raggio R = 2 3, tangenti il piano x = 2z 5 π 1 x + y + z 6 = 0 ed aventi il centro sulla retta r 3 y = 3z 7 NB Tutti i passaggi devono essere opportunamente motivati

Soluzione 1) a) Risulta quindi l insieme I f = ( x + y 2z + kt, x + y + t, 2x + y + z) : x, y, z, t R} R 3 S = ( 1, 1, 2), (1, 1, 1), ( 2, 0, 1), (k, 1, 0)} genera I f Consideriamo adesso la matrice A che ha come righe i vettori di S, A = 1 1 2 1 1 1 2 0 1 k 1 0 Consideriamo il determinante del minore C ottenuto prendendo gli elementi all incrocio delle prime due righe e delle prime due colonne: C = 1 1 1 1 = 2 0 Consideriamo adesso i determinanti dei due orlati ottenuti da C: 1 1 2 1 1 2 1 1 1 = 0 1 1 1 = k + 3 2 0 1 k 1 0 Possiamo quindi dire che se k 3 allora r(a) = 3 mentre se k = 3 allora r(a) = 2 Pertanto se k 3 dimw = 3 (= r(a)) e S = ( 1, 1, 2), (1, 1, 1), (3, 1, 0)} è una base di I f Si noti che in questo caso I f = R 3 e quindi può andare bene una qualunque base di R 3 Se k = 3 dimw = 2 (= r(a)) e S = ( 1, 1, 2), (1, 1, 1)} è una base di I f b) Se k 3, poichè I f = R 3 chiaramente w I f, qualunque sia α R Se k = 3 risulta w I f la matrice ottenuta prendendo come righe i vettori della base S di I f e il vettore w ha rango due Poichè tale matrice è B = 1 1 2 1 1 1 1 α 4 questo accade esattamente quando il suo determinante è uguale a 0, ossia B = 3α 9 = 0 e quindi α = 3

2) a) Calcoliamo anzitutto il determinante della matrice incompleta A del sistema (che è una matrice quadrata 3 3): A = 1 1 1 1 2 1 0 3 α = 3α 6 Quindi se α 2 il sistema è di Cramer e ha quindi un unica soluzione, qualunque sia il valore di β Supponiamo allora α = 2 e consideriamo la matrice completa del sistema A : B Risulta A : B = 1 1 1 2 1 2 1 1 0 3 2 β e calcoliamo il determinante dei minori orlati di ordine tre del minore di ordine due formato dalle prime due righe e dalle prime due colonne, minore che ha determinante uguale a 3 Il primo di questi minori è proprio A che ha determinante, come sappiamo, nullo, mentre il secondo è 1 1 2 1 2 1 0 3 β che ha determinante 3β 9 Quindi se β 3 si ha r(a : B) = 3 2 = r(a) e quindi per il teorema di Rouchè-Capelli il sistema non ha soluzioni Se invece β = 3 si ha r(a : B) = r(a) = 2 e, sempre per il teorema di Rouchè-Capelli il sistema ha 3 2 = 1 soluzioni b) Il sistema è omogeneo e la sua matrice incompleta A (l unica che è necessario considerare) coincide con la matrice completa del sistema a) Quindi: se α 2 o β 3 è r(a) = 3 e il sistema ha 4 3 = 1 soluzioni, se α = 2 e β = 3 è r(a) = 2 e il sistema ha 4 2 = 2 soluzioni 3) a) Calcoliamo il polinomio caratteristico di A: A (λ) = λ 2 0 3 0 λ α 0 1 0 λ 4 = (λ α)(λ 2 6λ + 5) = (λ α)(λ 1)(λ 5) e quindi gli autovalori di A sono α, 1, 5 Se α 1 e α 5 i tre autovalori sono tutti distinti (quindi in particolare ogni autovalore ha molteplicità algebrica e molteplicità geometrica uguale a 1) La matrice A è quindi diagonalizzabile Se α = 1 allora λ = 5 è tale che ma di 5 = 1 = mg di 5 Invece λ = 1 è tale che ma di 1 = 2 e dobbiamo quindi quindi trovare la mg di 1

Quest ultima è data da 3 r(1i A) = 3 r 1 0 3 0 0 0 1 0 3 = 3 1 = 2 e quindi mg di 1 = 2 = ma di 1 Allora A è diagonalizzabile Se α = 5 allora λ = 1 è tale che ma di 1 = 1 = mg di 1 Invece λ = 5 è tale che ma di 5 = 2 e dobbiamo quindi quindi trovare la mg di 5 Quest ultima è data da 3 r(5i A) = 3 r 3 0 3 0 0 0 1 0 1 = 3 1 = 2 e quindi mg di 5 = 2 = ma di 5 Anche in questo caso A è diagonalizzabile 2) Poichè A = 5α, A è invertibile α 0 Poichè A 1 = 1/ A = 1/5α si ha che 5 A 1 tr(a) 6 5 1 5α (2 + α + 4) 6 1 α α α 1 oppure 0 < α 1 4) a) Calcoliamo il polinomio caratteristico di A: λ 15 0 4 A (λ) = 0 λ + 1 0 = (λ + 1) 2 (λ 16) 4 0 λ e quindi gli autovalori di A sono 1, 16 Determiniamo i relativi autospazi: V 16 = (x, y, z) R 3 : x 4z = 0 17y = 0 4x + 16z = 0 } e una sua base ortonormale è data da (4/ 17, 0, 1/ 17)} V 1 = (x, y, z) R 3 : 16x 4z = 0 4x z = 0 } e una sua base ortonormale è data da (0, 1, 0), (1/ 17, 0, 4/ 17)} Quindi (4/ 17, 0, 1/ 17), (0, 1, 0), (1/ 17, 0, 4/ 17)} è una base ortonormale di R 3 formata da autovettori di A e la matrice U = 4/ 17 0 1/ 17 0 1 0 1/ 17 0 4/ 17

è ortogonale e diagonalizza A Risulta b) Risulta U 1 AU = λ = 16 0 0 0 1 0 0 0 1 A (λ) = λ 3 14λ 2 31λ 16 e per il teorema di Hamilton-Cayley A (A) = 0 ossia A 3 14A 2 31A 16I 3 = 0 e quindi A 3 = 14A 2 + 31A + 16I 3 5) a) La generica retta per P ha equazione t x 1 l = y 2 m = z 3 n La condizione di parallelismo con π (al+bm+cn = 0) porta all equazione 4l+2m+3n = 0, mentre la condizione di perpendicolarità con r (ll 1 +mm 1 +nn 1 = 0) di parametri direttori 2, 1, 1 porta all equazione 2l + m + n = 0 Il sistema delle due equazioni fornisce n = 0 e m = 2l e quindi y = 2x + 4 t z = 3 b) I parametri direttori di r 1 e r 2 sono rispettivamente 3, 2, 1 e 3, 4, 1 e, non essendo proporzionali, possiamo dire che r 1 e r 2 non sono parallele Determiniamo adesso il piano π contenente r 1 e parallelo a r 2 Preso un generico punto P di r 2 sarà d(r 1, r 2 ) = d(p, π) Il fascio di piani di asse r 1 ha equazione π x 3z + 5 + λ(y 2z + 3) = 0 ossia π x + λy + ( 3 2λ)z + 5 + 3λ = 0 Risulta π r 2 3 + 4λ 3 2λ = 0 λ = 0 e quindi π x 3z + 5 = 0 Come punto di r 2 prendiamo P (α, β, 0) Risulta allora d(r 1, r 2 ) = d(p, π) = α + 5 10 e α + 5 10 < 2 10 α + 5 < 20 25 < α < 15 c) Il centro C è un punto di r 3, quindi C(2α 5, 3α 7, α) La sfera S è tangente a π 1 d(c, π 1 ) = R 2α 5 + 3α 7 + α 6 3 = 2 3 6α 18 = 6 α = 4 oppure α = 2

Se α = 4 risulta C 1 (3, 5, 4), R = 2 3 e S 1 (x 3) 2 + (y 5) 2 + (z 4) 2 = 12, se invece α = 2 risulta C 2 ( 1, 1, 2), R = 2 3 e S 2 (x + 1) 2 + (y + 1) 2 + (z 2) 2 = 12

Compito di Geometria e Algebra per Ing Informatica ed Elettronica 12-01-2015 1) Sia f : R 3 R 4 la funzione lineare definita da f((x, y, z)) = (y 2z, x + y + z, x + 2y z, x + kz) k R a) Per ogni k R trovare una base e la dimensione di N f (nucleo di f) e I f (immagine di f) b) Per i valori di k per i quali dimi f = 2, discutere l appartenenza di w = (1, 2, 3, α) ad I f usando la riduzione a gradini (α R) 2) Discutere i seguenti sistemi lineari x αy + 2z = 2 a) 2x + 3y z = 1 x + z = β b) x αy + 2z 2t = 0 2x + 3y z + t = 0 x + z + βt = 0 (α, β R) 3) Sia A = 3 8 2 0 α α 0 0 3 Trovare gli eventuali valori di α R per i quali: a) A è diagonalizzabile, b) A è invertibile e risulta 9 A 1 1 9 A ( ) 5 2 4) Sia A = (A è simmetrica) 2 8 a) Diagonalizzare A con una matrice ortogonale U b) Verificare che A è definita positiva e trovare A c) (Vedi forme quadratiche) Verificare l uguaglianza Q((x, y)) = Q 1 ((x 1, y 1 )) con (x, y) = (1, 1) 5) Trovare: a) le equazioni ridotte della retta passante per P (1, 2, 3), parallela al piano π x 2y + z + 5 = 0 e perpendicolare al vettore v = (1, 2, 3) ; x = 3z + 5 x = 3z 5 b) la minima distanza tra le rette r 1, r 2 ; y = 2z + 3 y = 4z + 2 c) le equazioni delle (eventuali) rette contenute nel piano π 1 x + y + z 3 = 0, x = 2y passanti per Q(1, 1, 1) e incidenti la retta t z = 2y 6) Trovare a) l equazione del cilindro che proietta la conica C parallelamente al vettore v = (2, 1, 1), b) i vertici della conica C x 2 + 2y 2 4 = 0 z = 2 NB Tutti i passaggi devono essere opportunamente motivati

Soluzione 1) a) Risulta N f = (x, y, z) R 3 : y 2z = 0 x + y + z = 0 x + 2y z = 0 x + kz = 0 } Il sistema è equivalente a y = 2z x = 3z (k 3)z = 0 Quindi se k 3 si ha N f = (0, 0, 0)}, mentre se k = 3 risulta N f = ( 3z, 2z, z), z R} Perciò se k 3 è una base di N f e dimn f = 0, se k = 3 ( 3, 2, 1)} è una base di N f e dimn f = 1 L insieme S = (0, 1, 1, 1), (1, 1, 2, 0), ( 2, 1, 1, k)} genera I f Per il teorema dimensionale se k 3 è dimi f = 3 e S è una base di I f, se k = 3 è dimi f = 2 e S = (0, 1, 1, 1), (1, 1, 2, 0)} è una base di I f b) Sia k = 3 Si ha w I f r(b) = r Utilizzando la riduzione a gradini otteniamo B = 0 1 1 1 1 1 2 0 1 2 3 α 1 1 2 0 0 1 1 1 1 2 3 α 0 1 1 1 1 1 2 0 1 2 3 α 1 1 2 0 0 1 1 1 0 1 1 α = 2 = dimi f 1 1 2 0 0 1 1 1 0 0 0 α 1 Quindi se α 1 risulta r(b) = 3 e w I f, mentre se α = 1 è r(b) = 2 e w I f 2) a) Calcoliamo anzitutto il determinante della matrice incompleta A del sistema (che è una matrice quadrata 3 3): A = 1 α 2 2 3 1 1 0 1 = 3α 3 Quindi se α 1 il sistema è di Cramer e ha quindi un unica soluzione, qualunque sia il valore di β

Supponiamo allora α = 1 e consideriamo la matrice completa del sistema A : B Risulta A : B = 1 1 2 2 2 3 1 1 1 0 1 β e calcoliamo il determinante dei minori orlati di ordine tre del minore di ordine due formato dalle prime due righe e dalle prime due colonne, minore che ha determinante non nullo (uguale a 5) Il primo di questi minori è proprio A che ha determinante, come sappiamo, nullo, mentre il secondo è 1 1 2 2 3 1 1 0 β che ha determinante 5β + 5 Quindi se β 1 si ha r(a : B) = 3 2 = r(a) e quindi per il teorema di Rouchè-Capelli il sistema non ha soluzioni Se invece β = 1 si ha r(a : B) = r(a) = 2 e, sempre per il teorema di Rouchè-Capelli il sistema ha 3 2 = 1 soluzioni b) Il sistema è omogeneo e la sua matrice incompleta A (l unica che è necessario considerare) coincide con la matrice completa del sistema a) Quindi: se α 1 o β 1 è r(a) = 3 e il sistema ha 4 3 = 1 soluzioni, se α = 1 e β = 1 è r(a) = 2 e il sistema ha 4 2 = 2 soluzioni 3) a) Calcoliamo il polinomio caratteristico di A: A (λ) = λ 3 8 2 0 λ α α 0 0 λ 3 = (λ α)(λ 3) 2 e quindi gli autovalori di A sono α, 3 Se α = 3 l unico autovalore è λ = 3 con molteplicità algebrica 3 Dobbiamo trovare la sua molteplicità geometricaquesta è data da 3 r 0 8 2 0 0 3 0 0 0 = 3 2 = 1 Quindi mg di 3 = 1 ma di 3 = 3 e A non è diagonalizzabile Se α 3 ma di α = 1 = mg di α ma di 3 = 2 Quanto vale la mg di 3? mg di 3 = 3 r 0 8 2 0 3 α α 0 0 0

Poichè 8 2 3 α α = 6α + 6 possiamo dire che se α 1 allora mg di 3 = 3 2 = 1 ma di 3 e quindi A non è diagonalizzabile Se invece α = 1 allora mg di 3 = 3 1 = 2 = ma di 3 e quindi A è diagonalizzabile b) A = 9α e quindi A è invertibile solo se α 0, inoltre A 1 = 1/9α Perciò 9 A 1 1 9 A 1 α α 1 α < 0 oppure α 1 4) a) Calcoliamo il polinomio caratteristico di A: A (λ) = λ 5 2 2 λ 8 = (λ 9)(λ 4) e quindi gli autovalori di A sono 9, 4 Determiniamo i relativi autospazi: V 9 = (x, y) R 2 : 4x + 2y = 0 2x + y = 0 } = (x, 2x) : x R} e una sua base ortonormale è data da (1/ 5, 2/ 5)} V 4 = (x, y) R 2 : x + 2y = 0 2x 4y = 0 } = (2y, y) : y R} e una sua base ortonormale è data da (2/ 5, 1/ 5)} Quindi (1/ 5, 2/ 5), (2/ 5, 1/ 5)} è una base ortonormale di R 2 formata da autovettori di A e la matrice ( ) 1/ 5 2/ 5 U = 2/ 5 1/ 5 è ortogonale e diagonalizza A Risulta U 1 AU = λ = ( 9 0 0 4 ) b) A è definita positiva perchè tutti i suoi autovalori sono positivi Risulta poi U 1 AU = λ e quindi A = U λu 1 = 1 ( ) ( ) ( ) 1 2 3 0 1 2 5 2 1 0 2 2 1 da cui ( 1 11 2 A = 5 2 14 )

c) Risulta e quindi mentre (x 1, y 1 ) = (1, 1)U = ( 1/ 5, 3/ 5) Q((x, y)) = 5x 2 4xy + 8y 2 Q((1, 1)) = 9 Q 1 ((x 1, y 1 )) = 9x 2 1 + 4y 2 1 Q 1 (( 1/ 5, 3/ 5)) = 9 5) a) La generica retta per P ha equazione t x 1 l = y 2 m = z 3 n La condizione di parallelismo con π (al+bm+cn = 0) porta all equazione l 2m+n = 0, mentre la condizione di perpendicolarità con v porta all equazione l 2m + 3n = 0 Il sistema delle due equazioni fornisce l = 2m e n = 0 e quindi t x = 2y 3 z = 3 b) I parametri direttori di r 1 e r 2 sono rispettivamente 3, 2, 1 e 3, 4, 1 e, non essendo proporzionali, possiamo dire che r 1 e r 2 non sono parallele Determiniamo adesso il piano π contenente r 1 e parallelo a r 2 Preso un generico punto P di r 2 sarà d(r 1, r 2 ) = d(p, π) Il fascio di piani di asse r 1 ha equazione π x 3z 5 + λ(y 2z 3) = 0 ossia π x + λy + ( 3 2λ)z 5 3λ = 0 Risulta π r 2 3 + 4λ 3 2λ = 0 λ = 0 e quindi π x 3z 5 = 0 Come punto di r 2 prendiamo P ( 5, 2, 0) Risulta allora d(r 1, r 2 ) = d(p, π) = 5 5 10 = 10 10 = 10 c) La retta richiesta è quella passante per Q (che appartiene a π 1 ) e per il punto Q di intersezione di t e π 1 Come si vede facilmente è Q(2, 1, 2) e quindi la retta richiesta ha equazione x = z y = 2z + 3 6) a) La generica retta t parallela al vettore v ha equazione x = 2z + h y = z + k Il punto Q di intersezione di t col piano z = 2 è allora Q(4 + h, 2 + k, 2) e appartiene al cilindro (4 + h) 2 + 2(2 + k) 2 4 = 0 e sviluppando h 2 + 2k 2 + 8h + 8k + 20 = 0 ( )

Ricavando h e k dall equazione di t otteniamo h = x 2z e k = y z che sostituite in ( ) danno (x 2z) 2 + 2(y z) 2 + 8(x 2z) + 8(y z) + 20 = 0 che è l equazione del cilindro cercato b) La conica C è, nel piano z = 2, un ellisse, la cui forma canonica è e quindi i vertici di C sono: x 2 C 2 + y2 2 ( 2) = 1 2 z = 2 V 1 (2, 0, 2), V 2 ( 2, 0, 2), V 3 (0, 2, 2), V 4 (0, 2, 2)