ASSEMBLEA PARLAMENTARE PARETICA ACP-UE UFFICIO DI PRESIDENZA 29.11.2009 RELAZIONE sul diritto all'alimentazione Correlatori: Zuzana ROHOVÁ e Teshome TOGA (Etiopia) Vicepresidenti per i diritti dell'uomo DV\798006.doc AP/100.629
Introduzione L'Ufficio di presidenza dell'assemblea parlamentare paritetica ACP-UE (APP ACP- UE) ha deciso, l'11 febbraio 2009 a Bruxelles, di dedicare la prossima relazione sui diritti dell'uomo alla questione del diritto all'alimentazione nel quadro della cooperazione ACP-UE. L'argomento che si è scelto di presentare all'ufficio di presidenza dell'app ACP-UE è quanto mai attuale e opportuno. Il diritto all'alimentazione, più precisamente a un'alimentazione adeguata, è essenziale per poter esercitare tutti gli altri diritti dell'uomo. Se una persona soffre cronicamente la fame e la malnutrizione non può godere appieno dell'altro diritto inalienabile alla vita. Pertanto, il diritto all'alimentazione è un diritto dell'uomo, nonché un obbligo vincolante ormai consolidato nel diritto internazionale: esso è riconosciuto infatti nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, nel Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali (ICESCR) e in altri strumenti. Sebbene il problema dell'alimentazione e dell'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari interessi attualmente l'intera popolazione mondiale, il caso dei paesi ACP è piuttosto diverso. Sulla base della convinzione che tali paesi sono più vulnerabili alla crisi alimentare, il presente documento pone maggiore enfasi sulla situazione dei paesi ACP, che in periodi di ristrettezze socioeconomiche sono i primi a soffrire e gli ultimi a riprendersi. Auspichiamo che la seguente analisi sommaria del problema e le relative motivazioni soggiacenti possano dare un contributo alla questione oggetto di discussione. Il diritto all'alimentazione 1. Le questioni globali relative al diritto all'alimentazione 2. Il contesto giuridico: il diritto all'alimentazione quale diritto fondamentale 3. La situazione nei paesi ACP Cause del problema e principali sfide Problemi di disponibilità, di accessibilità e di prezzi contenuti Questioni relative alle politiche 4. Il ruolo del partenariato ACP-UE nel garantire il diritto all'alimentazione: ai sensi dell'accordo di partenariato di Cotonou; ai sensi della Dichiarazione di Roma e relativi impegni; ai sensi delle risoluzioni ACP-UE sulla riduzione della povertà e la sicurezza alimentare. 5. La responsabilità dei governi nazionali 6. L'obbligo e la responsabilità degli individui di nutrirsi 7. Le soluzioni al problema AP/100.629 2/8 DV\798006.doc
Motivazioni alla base dell'analisi 1. Le questioni e gli strumenti globali relativi al diritto all'alimentazione Per contestualizzare il problema occorre evidenziare la situazione globale e il persistente livello elevato di povertà in molti paesi ACP. Un altro importante aspetto, a tal proposito, è la Dichiarazione di Roma sulla sicurezza alimentare mondiale adottata dal vertice mondiale sull'alimentazione del 1996 e il suo Piano d'azione e d'impegno, che esorta tutte le nazioni a dare un'opportuna priorità alla sicurezza alimentare e all'eliminazione della povertà. A ciò sono seguiti, nel 2000, gli obiettivi di sviluppo del millennio delle Nazioni Unite relativi alla riduzione della povertà (dalla dubbia possibilità di raggiungimento). Il relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto all'alimentazione è stato nominato dall'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti dell'uomo (UNHCHR) nel 2000. Una delle funzioni del relatore speciale consiste nel ricevere informazioni sulle violazioni del diritto all'alimentazione e nell'individuare le questioni emergenti in relazione a tale diritto, ivi compreso il diritto all'acqua potabile pulita. Il relatore speciale visita i paesi e trasmette relazioni annuali all'unhchr e all'assemblea generale dell'onu. Un'unità di ricerca sul diritto all'alimentazione coadiuva il relatore speciale mediante studi e relazioni. 2. Il contesto giuridico: il diritto all'alimentazione quale diritto fondamentale Il Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali delle Nazioni Unite sancisce il diritto universale a un'alimentazione adeguata e il diritto fondamentale di tutti a non soffrire la fame. Anche i successivi strumenti dell'icescr esortano le nazioni a cooperare su base volontaria. Parimenti, la Convenzione sui diritti del fanciullo delle Nazioni Unite sancisce che le nazioni adottano misure appropriate per lottare contro le malattie e la malnutrizione attraverso la fornitura di cibo nutriente e adeguato. Il diritto all'alimentazione è riconosciuto dalle disposizioni di numerosi altri strumenti. 3. La situazione nei paesi ACP È necessario illustrare brevemente la situazione dei paesi ACP in merito al diritto all'alimentazione. Secondo alcune fonti, l'africa è l'unico continente in cui il numero di persone che soffrono la fame continua ad aumentare. Dei 44 paesi meno DV\798006.doc 3/8 AP/100.629
sviluppati, 33 si trovano in Africa. L'Africa, pertanto, è il continente con il grado di insicurezza alimentare più elevato. Per quanto concerne gli aspetti connessi alle politiche, è opinione diffusa che i seguenti elementi contribuiscano alla violazione del diritto all'alimentazione: mancanza di buona governance e instabilità politica; mancanza di politiche sui prezzi e sulla commercializzazione; sistema fondiario e diritti di proprietà; mancanza di un'equa distribuzione della produzione, che spesso si ripercuote sulla sicurezza alimentare a livello famigliare e nazionale. Disponibilità, accessibilità e prezzi contenuti sono le condizioni essenziali per garantire il diritto all'alimentazione: la sicurezza alimentare si raggiunge quando, in qualsiasi momento, tutti possono accedere a cibo sufficiente, sicuro e nutriente. Il cibo non deve essere solo materialmente, ma anche economicamente accessibile, per consentire alle persone una dignitosa sopravvivenza. Secondo la dichiarazione di Roma, la povertà è una delle principali cause dell'insicurezza alimentare e un progresso sostenibile nella riduzione della povertà è essenziale per migliorare l'accesso all'alimentazione. Le principali violazioni del diritto all'alimentazione sono le seguenti. Fame - Condizione per la quale una persona non ha accesso a una quantità di cibo sufficiente. Se persiste per un lungo periodo di tempo, tale condizione conduce alla morte per inedia. Malnutrizione - Condizione causata da fame, scarsa qualità dell'alimentazione e malattia. Talvolta, anche se l'apporto calorico giornaliero è sufficiente, la dieta è priva delle sostanze nutritive vitali. La malnutrizione infantile rappresenta la causa del 53% dei decessi a livello mondiale tra i bambini di età inferiore ai cinque anni. Guerra I conflitti armati violano il diritto all'alimentazione, poiché distruggono le colture, le riserve alimentari e le attrezzature agricole. Negazione dell'accesso al cibo o alla terra per ragioni basate sulla razza, il sesso, la lingua, l'età, la religione o le convinzioni politiche. Il cibo, inoltre, non deve essere utilizzato per esercitare pressioni politiche o economiche, per esempio mediante embarghi alimentari o blocco dei convogli umanitari. 4. Il ruolo del partenariato ACP-UE nel garantire il diritto all'alimentazione L'APP ACP-UE ha tenuto numerose consultazioni e ha approvato diverse risoluzioni al fine di rafforzare il partenariato ACP-UE per affrontare efficacemente il problema della povertà: AP/100.629 4/8 DV\798006.doc
risoluzione sul ruolo dell'accordo di partenariato di Cotonou nell'affrontare la crisi alimentare e finanziaria nei paesi ACP, adottata il 9 aprile 2009 a Praga 1 ; risoluzione sulle questioni di sicurezza alimentare nei paesi ACP e il ruolo della cooperazione ACP-UE, adottata il 20 marzo 2008 a Lubiana 2 ; risoluzione sulla riduzione della povertà dei piccoli agricoltori nei paesi ACP, in particolare nei settori ortofrutticolo e della floricoltura, adottata il 28 giugno 2007 a Wiesbaden 3. Tali risoluzioni devono essere applicate concretamente. Inoltre, tutti gli altri soggetti interessati, i partner per lo sviluppo, i donatori, gli organismi delle Nazioni Unite (in particolare la FAO), le ONG e il settore privato dovrebbero compiere ogni possibile sforzo per alleviare la povertà e consentire alle persone di raggiungere l'autosufficienza alimentare. La citazione degli impegni contenuti nell'ultima risoluzione dell'app ACP-UE può contribuire alla discussione sul diritto all'alimentazione. L'Assemblea, infatti, ha invitato i partner a: rispondere agli urgenti bisogni dei gruppi più vulnerabili, in particolare le donne e i bambini, potenziando interventi alimentari sostenibili e reti di salvataggio e sviluppando i sistemi di protezione sociale; coinvolgere gli agricoltori e gli allevatori, molti dei quali sono donne, nell elaborazione delle loro politiche agricole e di utilizzo del suolo e a garantire il loro accesso alla terra, al credito e a nuove tecnologie che permetteranno di aumentare la produzione; rivedere, nel quadro del processo di revisione dell'accordo di Cotonou, il primo obiettivo di sviluppo del Millennio, volto a dimezzare la percentuale delle persone che soffrono la fame entro il 2015; garantire congiuntamente che una quota sufficiente di aiuti e di spesa pubblica sia utilizzata per conseguire l obiettivo della sicurezza alimentare; attuare pienamente l'iniziativa per la trasparenza dell'industria estrattiva; attuare rapidamente la proposta relativa allo strumento alimentare dell'ue da un miliardo di dollari; elaborare strategie efficaci e globali per affrontare le situazioni di emergenza originate dalle catastrofi naturali nel settore dell agricoltura. Inoltre, i governi dei paesi ACP e dell'ue si sono impegnati, con la dichiarazione di Maputo adottata dai capi di Stato e di governo dei paesi ACP nel giugno 2004, a garantire congiuntamente che una quota sufficiente di aiuti e di spesa pubblica sia utilizzata per conseguire l'obiettivo della sicurezza alimentare. 1 http://www.europarl.europa.eu/intcoop/acp/60_17/pdf/re_cpa_en.pdf 2 http://www.europarl.europa.eu/intcoop/acp/60_15/pdf/re_food_en.pdf 3 http://www.europarl.europa.eu/intcoop/acp/60_13/pdf/100.011_en.pdf DV\798006.doc 5/8 AP/100.629
L'Ufficio di presidenza ACP-UE ha anche appoggiato gli impegni assunti dai rispettivi governi con la "Dichiarazione del Vertice mondiale della FAO sulla sicurezza alimentare" del 18 novembre 2009 a Roma. 5. La responsabilità dei governi nazionali Tale aspetto è direttamente connesso all'argomento oggetto di discussione poiché: ai sensi delle norme internazionali, i governi hanno la responsabilità di garantire il diritto a un'alimentazione adeguata; ciò non sempre implica l'obbligo da parte dei governi di sfamare letteralmente i propri cittadini, ad eccezione delle situazioni di emergenza. Diritto all'alimentazione non significa diritto a un'alimentazione gratuita. Spesso si crede erroneamente che il diritto all'alimentazione implichi l'obbligo da parte dello Stato di sfamare i propri cittadini. Non sempre è così. Lo Stato è tenuto piuttosto a rispettare e tutelare i diritti dei cittadini a nutrirsi. Gli aiuti alimentari diretti vengono invocati principalmente in caso di emergenza, come calamità naturali o guerre. Qualora non fosse in grado di affrontare tale esigenza mediante le proprie risorse, lo Stato deve fare appello agli aiuti internazionali; ciò non significa, tuttavia, che lo Stato non debba consentire o causare le condizioni che determinino la fame. Lo Stato è tenuto ad adottare delle politiche che rispettino il diritto fondamentale all'alimentazione, assolvendo un triplice obbligo: 1. l'obbligo al rispetto, che consiste nel rispettare il diritto dei cittadini di accedere all'alimentazione senza impedimenti. Lo Stato non deve interferire con i mezzi di sostentamento dei cittadini. Se una legge nazionale produce tale effetto, è necessario intervenire immediatamente per correggerla; 2. l'obbligo di protezione, che si esercita mediante l'adozione di norme contro il comportamento inopportuno di entità non statali che ostacola l'approvvigionamento di cibo adeguato e sicuro. Tali disposizioni includono l'igiene, le norme sulla qualità e l'etichettatura, le condizioni di lavoro e il regime fondiario, nonché la protezione dalle pratiche di mercato sleali, come la mancata divulgazione di informazioni sui prezzi o la creazione di monopoli; 3. l'obbligo di attuazione, che richiede l'intervento dello Stato per migliorare l'accesso della popolazione alle risorse e al loro utilizzo, per garantire il sostentamento dei cittadini, inclusa la sicurezza alimentare, e per individuare nel contempo le categorie vulnerabili ed elaborare politiche volte a migliorarne l'accesso alle fonti di produzione alimentare o il reddito. In ultima istanza, possono essere necessari aiuti diretti, per garantire che, per lo meno, le persone non muoiano di fame. Lo Stato deve altresì garantire che gli individui non impediscano ad altri di AP/100.629 6/8 DV\798006.doc
accedere ad un'adeguata alimentazione. 6. L'obbligo e la responsabilità degli individui di nutrirsi Questo paragrafo è incluso nella presente analisi, poiché molte società sottolineano i loro diritti senza affermare nel contempo la responsabilità e l'obbligo degli individui, soprattutto quelli abili al lavoro, di produrre cibo. Tale obbligo non si applica ai minori e ai disabili. 7. Le soluzioni al problema Non esiste un unico fattore che possa risolvere i suddetti problemi e le violazioni del diritto all'alimentazione. Solo una combinazione di diversi fattori può consentire di ridurre i problemi della povertà e dell'insicurezza alimentare. Molte dichiarazioni, strumenti giuridici internazionali, il piano d'azione di Roma e gli impegni contenuti nelle risoluzioni ACP-UE hanno già elaborato delle possibili soluzioni al problema. Occorre ora stabilire come attuare tali dichiarazioni d'impegno e risoluzioni. 8. Monitoraggio Al fine di elaborare misure pratiche e mirate, occorre prestare maggiore attenzione all'evolversi della situazione nei singoli paesi; tali valutazioni sistematiche possono consentire di elaborare strategie più personalizzate per ciascun paese in relazione ai miglioramenti compiuti in materia di diritto all'alimentazione. Poiché in alcune regioni è opportuno distinguere tra cause oggettive di uno scarso progresso in materia di diritto all'alimentazione e cause indipendenti dalla volontà del governo, per esempio le calamità naturali, occorre effettuare un'analisi più dettagliata delle tendenze locali e regionali, nonché una valutazione delle migliori prassi e degli insegnamenti appresi dai progetti di aiuti allo sviluppo attualmente in corso. Si noti che il diritto all'alimentazione è strettamente connesso al diritto all'accesso ad acqua potabile pulita. 9. Monitoraggio individuale Al fine di elaborare soluzioni mirate per i paesi dove l'accesso al cibo è più difficoltoso, occorrono maggiori informazioni sui progressi menzionati nelle relazioni delle organizzazioni internazionali in paesi quali: Eritrea, Zimbabwe, Somalia, Repubblica democratica del Congo, Sudan, Ciad, Niger, Mali, Burkina Faso, Kenya, Uganda. DV\798006.doc 7/8 AP/100.629
10. Conclusioni I paesi ACP, insieme alla Commissione europea e agli Stati membri dell'ue, dovrebbero elaborare e finanziare progetti volti a: - creare efficienti reti di sicurezza sociale; - elaborare politiche sull'utilizzo del suolo; - utilizzare gli aiuti e la spesa pubblica per raggiungere la sicurezza alimentare; - garantire l'accesso alla terra e al credito; - elaborare strategie su come far fronte alle situazioni di emergenza. Inoltre, le delegazioni dell'app ACP-UE dovrebbero presentare delle relazioni sulla situazione del diritto all'alimentazione nei paesi che visitano durante le loro missioni. Il diritto all'alimentazione dovrebbe essere inserito nell'ordine del giorno delle assemblee regionali e l'app ACP-UE dovrebbe mantenere stretti contatti con i rappresentanti della FAO e con il relatore speciale per il diritto all'alimentazione delle Nazioni Unite. Le migliori prassi dovrebbero fungere da modelli di riferimento. A tal proposito è doveroso menzionare il progetto di costruzione di pozzi nei villaggi dell'africa finanziato da singoli donatori europei mediante ONG europee per l'approvvigionamento di acqua potabile pulita, il quale ha contribuito a creare un legame fra europei e africani. AP/100.629 8/8 DV\798006.doc