L ILLUMINAZIONE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO Il rispetto delle normative a garanzia del benessere dell uomo Dott. Ing. Gianni Drisaldi
Le grandezze fotometriche Il Flusso Luminoso L Intensità luminosa L illuminamento La Luminanza fondamentali
Il Flusso Luminoso Rappresenta l energia irradiata dalla sorgente di luce in ogni secondo riferita alla sensibilità spettrale dell occhio umano
Il Flusso Luminoso Si misura in lumen Si rappresenta con il simbolo Φ E misurabile con il Fotometro Integratore o Sfera di Ulbricht E una grandezza esclusiva della lampada
Intensità Luminosa Descrive la concentrazione in una specifica direzione della luce irradiata in un secondo e cioè al flusso luminoso irradiato in una determinata direzione per unità di angolo solido
L intensità luminosa Si misura in candele (cd) Viene indicata con il simbolo I E una grandezza tipica del complesso lampada-apparecchioapparecchio Viene riportata in candele per 1000lm
La curva fotometrica di un apparecchio
L Illuminamento E il rapporto fra il flusso luminoso ricevuto da una superficie e l area della superficie stessa.
L Illuminamento Si esprime in lux (lm/m²) Viene indicato con il simbolo E Si misura con il luxmetro Descrive quantitativamente l illuminazione di un oggetto
La Luminanza E il rapporto fra l intensità proveniente da una superficie luminosa in una data direzione e l area apparente di quella superficie
La Luminanza Si esprime in cd/m² Viene indicata con il simbolo L Si misura con il luminanzometro E influenzata dalla posizione dell osservatore Fornisce la sensazione di quanto un oggetto è illuminato
Le grandezze fondamentali delle lampade L Efficienza luminosa La tonalità della luce L Indice di resa cromatica La durata di vita
L efficienza luminosa Il rapporto tra il flusso luminoso emesso e la potenza elettrica assorbita in watt
L Efficienza Luminosa Si esprime in lm/watt Indica il rendimento della lampada E influenzata dalla tecnologia della lampada e dallo spettro di emissione
La tonalità della luce Il valore della temperatura a cui deve essere portato un corpo nero per modificare il proprio colore fino ad arrivare al bianco
La tonalità della luce Si misura in gradi K Lampade a luce fredda T > 5.300 K Lampade a luce calda T < 3.300 K Fornisce un parametro importante sulle condizioni ambientali
Spettri di emissione
Spettri di emissione di lampade a scarica
L Indice di resa cromatica Fornisce una valutazione della capacità della lampada agli effetti della resa dei colori
L Indice di resa cromatica Si indica con il termine Ra E pari al rapporto percentuale fra la luce emessa ed una campione
Valori dell I.R.C. Ottima resa cromatica 85<Ra<100 Buona resa cromatica 70<Ra<85 Discreta resa cromatica 50<Ra<70
La norma EN 12464-1:20021:2002 Sostituisce la UNI 10390
Scopo della norma Specificare i requisiti di illuminazione per i posti di lavoro nel rispetto delle esigenze di esecuzione, benessere e sicurezza visiva
Principali definizioni Compito visivo: insieme degli elementi visivi del lavoro effettuato Zona del compito: Parte del posto di lavoro dove viene svolto il compito visivo Zona immediatamente circostante: Fascia di almeno 0,5 m di larghezza intorno alla zona del compito visivo
Criteri progettuali Comfort visivo Performance visiva Sicurezza
Principali parametri Distribuzione della Luminanza Illuminamento Abbagliamento Direzione della Luce Resa Cromatica Sfarfallamento Luce Diurna
La distribuzione della luminanza Comanda il livello di adattamento degli occhi che influisce sulla visibilità del compito visivo e sullo stato di benessere del soggetto.
Una luminanza ben bilanciata aumenta: L acutezza visiva (nitidezza) La soglia di contrasto L efficienza delle funzioni oculari (accomodamento, convergenza, contrazione pupillare, movimenti oculari, etc.)
Una luminanza mal bilanciata provoca: Elevati abbagliamenti (luminanza troppo forte) Un affaticamento eccessivo dovuto al continuo riadattamento degli occhi (Contrasto di luminanza troppo forte) Un ambiente di lavoro opaco e non stimolante stimolante (Contrasto di luminanza troppo debole)
La luminanza delle superfici: Fattori di riflessione consigliati: Soffitto: 0,6 0,9 Pareti: 0,3 0,8 Piani di Lavoro: 0,2 0,6 Pavimento: 0,1 0,5
L Illuminamento L illuminamento e la sua ripartizione influenzano la percezione del compito visivo.
I Valori riportati nella normativa sono da considerarsi medi mantenuti eccetto casi particolari
Casi in cui è opportuno aumentare l illuminamento mantenuto: Se il compito visivo è critico Se gli errori sono costosi da correggere Se accuratezza o alta produttività sono molto importanti Se le capacità visive dei lavoratori sono inferiori al normale Se i dettagli sono molto piccoli o con basso contrasto Se il compito visivo deve essere svolto in tempi eccezionalmente lunghi
Casi in cui si può ridurre l illuminamento mantenuto: Se i dettagli sono molto grandi o con contrasto particolarmente elevato Se il compito visivo deve essere svolto in tempi eccezionalmente brevi
Rapporto fra illuminamenti nelle zone immediatamente circostanti e nelle zone del compito Zona del compito Zona circostante 750 lux 500 lux 300 lux 200 lux 500 lux 300 lux 200 lux = E compito
Rapporto fra le uniformità nelle zone immediatamente circostanti e nelle zone del compito Zona del compito Zona circostante 0,7 0,5
L Abbagliamento L abbagliamento è la sensazione visiva prodotta da elevati gradienti di luminanza all interno del campo visivo che può essere percepito come abbagliamento molesto o debilitante
L abbagliamento prodotto dalle riflessione delle superfici speculari è noto come riflessione velante
Un eccessivo abbagliamento provoca errori, affaticamento ed incidenti
L indice di abbagliamento molesto UGR L indice di abbagliamento molesto, va valutato utilizzando il metodo tabellare CIE
Valori dell UGR Sono compresi fra 10 e 30, distanziati di tre unità e, per ogni ambiente sono fissati i valori massimi
H= distanza fra l altezza dell apparecchio e l occhio dell operatore
Riduzione dell abbagliamento Adeguata sistemazione degli apparecchi di illuminazione e dei posti di lavoro Finitura delle superfici (superfici opache) Riduzione della luminanza degli apparecchi di illuminazione Aumento dell area luminosa dell apparecchio di illuminazione
Aspetti del colore L apparenza del colore La capacità di resa dei colori
L apparenza di colore di una lampada Lampade a luce fredda T > 5.300 K Lampade a luce intermedia 3.300 K < T<5.300 K Lampade a luce calda T < 3.300 K
La scelta dell apparenza del colore di una lampada Dipende dal livello di illuminamento, dai colori dell ambiente, dei mobili, dal clima circostante e dal tipo di applicazione.
La Resa del colore Ottima resa cromatica 85<Ra<100 Buona resa cromatica 70<Ra<85 Discreta resa cromatica 50<Ra<70
La resa cromatica è importante Per motivi di sicurezza (riconoscibilità dei colori segnaletici di sicurezza) Per motivi funzionali
Sfarfallamento ed effetto stroboscopico Può dar luogo ad effetti fisiologici (cefalee) o situazioni di pericolo dovute alla modifica della percezione del movimento di macchinari.
Fattore di manutenzione Va individuato in base all apparecchio di illuminazione scelto, all ambiente circostante ed al programma di manutenzione previsto.
Risparmio energetico L impianto di illuminazione deve essere progettato per evitare sprechi di energia senza compromettere i requisiti di illuminazione
La luce diurna Nella progettazione occorre tener conto della luce diurna tendendo a compensare con la luce artificiale il suo decrescere
Limiti di luminanza degli apparecchi in presenza di video terminali per angoli di elevazione maggiori di 65 Classe schermo secondo UNI EN ISO 9241-7 I II III Qualità schermo Buona Media Scarsa Limite luminanza media degli apparecchi 1000 cd/m² 200 cd/m²
Alcuni esempi: N. di riferimento Tipo di interno 4.1 Zona vendita al dettaglio Illuminamento medio mantenuto E m Limiti dell UGR l Indici minimi di Resa Colore R a 300 lux 22 80 4.2 Zona casse 500 lux 19 80 4.3 Tavolo imballaggio 500 lux 19 80 5.4.1 Padiglioni espositivi: Illuminazione generale 5.7.3 Parcheggio pubblico: corsia di circolazione 300 lux 22 80 75 lux 25 20