C è ancora amianto alle Molinette Guariniello: Chiudete quei locali L ospedale: nella centrale termica il lavoro non è terminato OTTAVIA GIUSTETTI ALLE Molinette l amianto c è ancora e il rischio per i lavoratori è grave. Nonostante da anni si parli di bonificare l ospedale di corso Bramante, il più grande e importante del Piemonte, gli ispettori dell Asl che sono intervenuti dopo la segnalazione di un lavoratore hanno trovato ancora molti locali per la manutenzione degli impianti in condizioni disastrose con tubazioni e coibente in amianto usurato, forato, graffiato, proprio quelle situazioni che mettono a rischio chi vi si espone. "Sono i locali della centrale termica dicono dalle Molinette purtroppo abbiamo bonificato tutta l ospedale negli anni ma la centrale termica non si può mai spegnere e il lavoro è stato fatto in maniera irregolare". Il procuratore Raffaele Guariniello, che ha ricevuto la segnalazione e aperto il fascicolo, al momento contro ignoti, con l ipotesi di reato di omissione dolosa di cautele antinfortunistiche, ha disposto che questi locali ai diversi piani della palazzina siano immediatamente chiusi fino alla bonifica completa delle tubazioni e del coibente. Mentre gli inquirenti valuteranno se vi sia stato rischio, oltreché per i lavoratori, anche per i pazienti. Nel 2010 un dipendente della farmacia delle Molinette si era ammalato di mesotelioma pleurico in seguito all esposizione ultraventennale alle fibre d amianto liberate avevano accertato i tecnici dell Asl da tubi e coibentazioni che si sbriciolavano. Risponde invece direttamente Angelo Lino Del Favero, il direttore generale della neonata azienda sanitaria Città della salute e della scienza di Torino, per il reato di violazione del testo unico sul lavoro relativamente al malfunzionamento dell impianto di condizionamento della palazzina mensa dell ospedale San Giovanni Battista. Il caso è nato da una segnalazione dei sindacati, che lamentavano condizioni di lavoro insostenibili. Gli ispettori hanno effettuato il sopralluogo e accertato che solo nel refettorio l aria è stata parzialmente ripristinata mentre nelle cucine, dove i dipendenti preparano, si lavora con la finestre aperte perché l aria condizionata non funziona dal mese di aprile. Due anni fa un dipendente della farmacia si era ammalato di mesotelioma Indagini anche sul blocco dell aria condizionata nelle cucine dal mese di aprile RISCHIO Il pm Raffaele Guariniello ha disposto la chiusura immediata dei locali dove sono ancora presenti residui di amianto all ospedale Molinette
PATRIZIO ROMANO rugliasco pensava aver ricevuto un bel regalo di Natale nel dicembre 2010. Il 23, infatti, era stata aggiudicata alla San Lorenzo srl di Cavour le gestione di una nuova Residenza sanitaria assistenziale (Rsa) per anziani non autosufficienti. Con la delibera dell Asl To3 il Comune otteneva due risultati: dare ospitalità a 80 anziani in difficoltà, ora distribuiti in residenze presso altre città, e poi rimettere all onor del mondo un altro pezzo dell ex Ospedale psichiatrico inserito all interno dello sfortunato parco dedicato al sindaco Lorenzoni. G L illusione sfumata «Dopo un anno e mezzo, siamo ancora qui - sbotta Roberto Montà -, con gli anziani sparsi un po ovunque e quella struttura che è diventata per tutti o la casa dei romeni o la casa dei gatti, a seconda di quali sono gli inquilini». Pensare che la Palazzina D, come è identificata nelle planimetrie dell Asl che ne è proprietaria, si trova proprio di fianco alla sede dell Anpas e del 118, ma rovinata AVANZA IL DEGRADO Palazzina in abbandono e potenziali utenti lontani dalle famiglie al suo interno da anni di abbandono e circondata da una folta vegetazione. «Recuperandola - spiega Montà - si potrebbe ridare alla città un altro pezzo di quel parco, che è bellissimo». Pagano i degenti Tuttavia la pratica di affido alla San Lorenzo srl, dal dicembre 2010, è rimasta chiusa in un cassetto dell Asl. «Questo mentre il distretto del Cisap (Consorzio intercomunale servizi alla persona, ndr) - precisa il sindaco - ha 120 posti per anziani tra la nostra città e Collegno, distribuiti tra le residenze San Cassiano (25 posti), il San Giuseppe (60) e la Maria Barbero (35 su 60). Mentre abbiamo fuori della nostra zona qualcosa come 140 anziani». La gran parte delle quali potrebbero tornare vicino a casa e ai loro parenti. «Quindi l uti- La palazzina D La struttura, ora abbandonata, fa parte dell ex ospedale psichiatrico e potrebbe ospitare 80 anziani, ora distribuiti in residenze di o altre città Grugliasco L Asl blocca la nuova casa per gli anziani Concessione troppo lunga. Il sindaco: occasione sprecata lità della struttura - chiosa il sindaco - è innegabile». Lo scoglio dei cinquant anni Gaetano Cosenza Direttore generale Asl Torino 3 A bloccare l avvio è la durata della concessione. La San Lorenzo ha partecipato alla gara per avere in affidamento la Palazzina D per 50 anni. «Visti i lavori importanti da svolgere - dichiara Montà - era stata ritenuta congrua». Invece, in una lettera, l allora direttore Paolo Monferino, oggi assessore regionale, aveva concesso solo 33 anni. Oppure la possibilità di vendita. Il rischio, invece, paventato in una missiva del novembre 2011 dall ex direttore generale dell Asl To3 Giorgio Rabino, è una causa dalla San Lorenzo, lasciata in attesa di risposta, dopo aver vinto una regolare gara. Il nodo non si scioglie La soluzione non sembra essere dietro l angolo. Il neo direttore Gaetano Cosenza sul tema risponde in modo lapidario: «L Asl To3 aveva a suo tempo indetto la procedura di gara per la gestione della Rsa. Attualmente la procedura è in corso di verifica con la Regione, con la quale si stanno concordano le modalità di affidamento, in particolare il periodo previsto inizialmente per la gestione». Insomma, il nodo del contendere rimane la durata. «Nel frattempo - conclude Montà - la struttura va in rovina e il parco rimane precluso ai cittadini che non si sentono sicuri. E poi ci sono gli anziani, che vivono oggi a Susa, a Sangano e via dicendo mentre figli e nipoti sono qui, a due passi dall agognata Rsa».
SINERGIA COMUNE-ASL. LA RISTRUTTURAZIONE E COSTATA 360 MILA EURO A Quarna la villa della sanità Accoglie ambulatorio medico, assistente sociale e un centro prelievi LUCA ZIROTTI QUARNA SOPRA Un ambulatorio e un ufficio per l assistente sociale, uno spazio per servizi come prenotazione esami e ritiro referti e un appartamento per gestire emergenze sociali: da ieri Quarna ha un centro integrato di servizi socio-assistenziali con l inaugurazione di villa Re, la struttura di Quarna Sopra restaurata da Comune e Asl e messa a disposizione delle due comunità. «Un sogno che si realizza dopo anni di lavoro di squa- «Esperimento unico difficilmente si potrà ripetere con questa situazione economica» A Villa Re nasce un poliambulatorio in grado di dare una lunga serie di servizi ai cittadini di Quarna dra, sarà un punto di riferimento molto importante» hanno rimarcato in coro ieri mattina all inaugurazione il sindaco Carlo Quaretta e l ex primo cittadino Augusto Quaretta, che alla guida di Quarna Sopra avviò l opera che ora andrà anche al servizio del Ciss del Cusio. Un progetto nato prima dell aggravarsi della situazione economica regionale sul capitolo della sanità, con l obiettivo di portare in montagna servizi altrimenti difficili da trovare. La villa donata al Comune è stata ristrutturata con un intervento complessivo di circa 360 mila euro. I primi 180 mila euro li ha messi il Comune di Quarna Sopra, l altra metà sono stati a carico dell Asl e l inaugurazione di ieri arriva a quattro anni ormai dalla firma dell accordo tra Quarna Sopra e l azienda sanitaria. «Un modello di sanità territoriale da apprezzare doppiamente in questa fase storica perché difficilmente replicabile - ha subito chiarito il direttore generale dell Asl Adriano Giacoletto - la situazione economica difficilmente permetterà di ripetere prossimamente l esperimento anche in altri territori». Il dottor Francesco La Motta, medico del paese, potrà iniziare ad utilizzare già da domani l ambulatorio, anche l assistente sociale ha già attivo il suo spazio mentre i servizi del «punto S» come prenotazioni e ritiro di esami «verranno strutturati nelle prossime settimane» dice Angelo Barbaglia, direttore del Ciss del Cusio, spiegando anche che «le spese di gestione saranno ripartite tra Comune, Asl e consorzio dei servizi sociali». «Sono meno pessimista di Giacoletto - ha aggiunto il presidente del consiglio regionale Valerio Cattaneo - strutture come questa sono un modello di sanità territoriale che possono attecchire anche in altre valli».