Difesa Integrata: valutazioni nell ambito del marchio QM



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Difesa Integrata: valutazioni nell ambito del marchio QM Lorenzo Moretti 02 Dicembre 2014

La Difesa Integrata Un lungo percorso Per 10 anni (tra il 1997 e il 2007) il Comitato Tecnico Scientifico Nazionale, costituito con D.M. 6750 del 05.09.96, scaturito dalla Decisione n. 96/3864 ha garantito la coerenza delle norme tecniche regionali previste per le Misure Agroambientali (A1 F1) grazie ai Principi Generali fissati con Decisione 96/3864 Il Comitato Tecnico Scientifico Nazionale, con D.M. 242/(242/st del 31 gennaio 2005) e D.M. 2722 del 17 Aprile del 2008 si pone come obiettivo di armonizzare e valutare i disciplinari di difesa integrata regionali PSR (norme tecniche); e di definire le Linee guida nazionali per la produzione integrata delle colture: difesa fitosanitaria e controllo delle infestanti; di avere un ruolo propositivo e consultivo (es. Ministero Ambiente e stesura Piano d Azione Nazionale in applicazione della Dir. Uso Sostenibile dei Pesticidi)

Linee Guida nazionali di produzione integrata Rappresentano uno strumento di indirizzo volto ad una sempre maggiore armonizzazione delle Norme Tecniche regionali, nel rispetto delle peculiarità climatico/ambientali, colturali e fitosanitarie che contraddistinguono le diverse zone agrarie del territorio italiano. Indicano i criteri d intervento, le soluzioni agronomiche e le strategie da adottare per la difesa delle colture ed il controllo delle infestanti, nell ottica di un minor impatto verso l uomo e l ambiente, consentendo di ottenere produzioni economicamente sostenibili. Al fine di garantire il rispetto delle peculiarità climatico/ambientali, ogni Regione può differenziare le proprie Norme tecniche dalle linee guida, motivando le scelte.

Linee Guida nazionali dall Europa all Italia A sistemi di monitoraggio razionali che consentano di valutare adeguatamente la situazione fitosanitaria delle coltivazioni; A soluzioni che limitino l esposizione degli operatori ai rischi del 21 ottobre 2009 derivanti dall uso dei prodotti fitosanitari (dispositivi di protezione personale, formulazioni ecc.); A altri metodi biologici, biotecnologici, fisici e agronomici da promuovere in alternativa alla lotta chimica; Alla limitazione degli inquinamenti puntiformi derivanti da una non corretta preparazione delle soluzioni da distribuire e dal non corretto smaltimento delle stesse; DECRETO LEGISLATIVO 14 agosto 2012, n. 150. Al corretto smaltimento dei contenitori dei prodotti fitosanitari Alla la razionale distribuzione dei prodotti fitosanitari limitandone la quantità, lo spreco e le perdite per deriva: definizione di volumi d acqua di riferimento e metodiche per il collaudo e la taratura delle Attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l azione comunitaria ai Þ ni dell utilizzo sosteni- bile dei pesticidi. ART 6 : Adozione del PA attrezzature (ecc.); Tutela dei consumatori Conservazione della biodiversità e degli ecosistemi che istituisce un quadro per l azione comunitaria ai fini dell utilizzo sostenibile dei DIRETTIVA 2009/128/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO e Rettifica pesticidi Art. 14 All III

D.M. 22 gennaio 2014 D.M. 22 gennaio 2014 Adozione del Piano di Azione Nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, ai sensi dell'articolo 6 del decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150 A.7.2 Difesa integrata obbligatoria A.7.3 Difesa integrata volontaria a) Applicazione di tecniche di prevenzione e monitoraggio delle infestanti, infestazioni e infezioni; b) Mezzi biologici di controllo dei parassiti; c) Pratiche di coltivazione appropriate; d) Uso di prodotti fitosanitari con min or rischio per la salute umana. a) Sistema realizzato con norme tecniche ed indicazioni fitosanitarie vincolanti per coltura (disciplinari) b) Rispetto dei disciplinari regionali di produzione integrata definiti secondo le modalità previste dal SQNPI di cui L. n. 4 del 3.2.2011; c) Obiettivo di raggiungere una riduzione di impiego dei fitofarmaci nei 5 anni di validità del piano; d) MIPAAF pubblica annualmente sul portale Rete Rurale ; e) Assicura la coerenza dei disciplinari regionali con gli orientamenti dell Alllegato III del D.lgs 150/2012; f) MIPAAF promuove e rafforza la ricerca.; g) MIPAAF Assicura strumenti finanziari.

D.M. 22 gennaio 2014 A.7.3.3 Aziende Agricole: Le aziende agricole che attuano la difesa integrata volontaria sono tenute a: a) rispettare le norme contenute nei disciplinari di produzione integrata volontaria definiti dalle regioni e dalle province autonome, secondo la procedura richiamata al punto 2 del paragrafo A.7.3.2; b) effettuare la regolazione o taratura delle attrezzature per la distribuzione dei prodotti fitosanitari presso i centri prova autorizzati, secondo le modalità previste al paragrafo A.3.7.

La Difesa Integrata SQNPI Legge 3 febbraio 2011 n. 4 Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari Art. 2 commi 3 4 5 6 7 8 In cui con l istituzione del Sistema Qualità Nazionale di Produzione Integrata si definisce la garanzia la qualità del prodotto finale che deve essere superiore a quella indicata nelle norme commerciali inoltre con i termini produzione integrata si definisce: il ridotto impiego dei mezzi produttivi, di difesa e di concimazione nel rispetto dei limiti ecologici, economici e tossicologici ; Che i sistemi regionali già esistenti sono definiti con decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che i prodotti possono essere riconoscibili da un segno distintivo. L adesione al sistema èvolontaria, quindi aperta a tutti gli operatori che dovranno però assoggettarsi ai controlli. Che il MIPAAF previa intesa con conferenza Stato Regioni istituirà un organismo tecnico scientifico che dovrà definire : regime e modalità di gestione del sistema, la disciplina produttiva, il segno distintivo per i prodotti, adeguate misure di sorveglianza e controllo. D.M. 8 Maggio 2014 attuazione dell art. 2 coma 6 della legge del 3 febbraio 2011 che disciplina il Sistema di qualità nazionale di produzione integrata SQNPI Art. 2 commi 1 2 3 4 Viene specificato che la produzione integrata è definita nella Norma Tecnica specifica che si esplicita nei disciplinari redatti a livello regionale per renderla più rispondente alle condizioni locali (pedoclimatiche). Tali disciplinari sono redatti in conformità alle linee guida nazionali di produzione integrata le LGNPI. Tali disciplinari vengono preventivamente verificati da gruppi specialistici dell Organismo Tecnico Scientifico per la loro conformità alle LGNPI, e vengono poi approvati dalle regioni.

La Difesa Integrata Vantaggi e finalità SQNPI è stato concepito per diventare uno strumento competitivo che possa consentire alle aziende agricole anche di: gestire le misure agro ambientali PSR/OCM; garantire un rapporto di equivalenza con SQ regionali; garantire la conformità parziale rispetto a standard volontari ampiamente diffusi e richiesti dalle principali catene della GDO europea (es. benchmarking GlobalGAP IFA); applicare al meglio il PAN Dir 2009/128/CE,; Il Documento Tecnico di riferimento per gli operatori interessati ad entrare in questo Sistema Qualità e a valorizzare le proprie produzioni integrate è rappresentato dal DPI della propria regione, infatti è stabilito anche un regime di equivalenza tra i sistemi qualità regionali di produzione integrata, ed il SQNPI (D.M. 8 maggio 2014)

Procedure operative CAA (livello 1: singola azienda agricola) O.P. (livello 2: aziende associate) Condizionatori, Trasformatori, Distributori Auto controllo I controlli vengono eseguiti dall O.d.C. prescelti dall operatore, tra quelli inseriti nell elenco del Mipaaf sulla base del piano di controllo regionale. Gli organismi (O.d.C. pubblici o privati) verificano i requisiti previsti nei disciplinari con modalità che si adattano alla realtà organizzativa del soggetto controllato. Linee guida Nazionali di Produzione Integrata Disciplinari Regionali di P.I. Piani di controllo regionali Linee guida nazionali piani di controllo ESECUZIONE DEL CONTROLLO ATTRAVERSO PROCEDURA PIANO DI CONTROLLO CHECK LIST

Regione Marche Con DDS 529/AFP del 31.07.2013 è stato approvato il disciplinare di tecniche agronomiche di produzione integrata della Regione Marche per il 2013. Con nota 0782999 del 28/11/2013 è stata inviata al MIPAAF la richiesta del parere di conformità alle linee guida nazionali del disciplinare di produzione integrata per l anno 2014. Il gruppo Tecniche Agronomiche del CPI, si è espresso positivamente sul documento così integrato nel corso della riunione del 02.12.2013; il parere èstato formalizzato con nota del 19.12.2013 con prot. N. 0025404 del MIPAAF Con DDS 18 del 30.01.2014 si approva il disciplinare di tecniche agronomiche di produzione integrata della Regione Marche (rif. Legge 3 febbraio 2011 n. 4) Con DGR 910 del 28.07.2014 si approva si approva il disciplinare di tecniche agronomiche di produzione integrata della Regione Marche con revoca la DGR 1136 del 29.07.2013. Con tale atto viene uniformata la disciplina della PI con il disciplinare ortofrutta del marchio QM

Regione Marche

Regione Marche

Regione Marche

Regione Marche Il disciplinare si applica ai seguenti soggetti: (per prodotti ortofrutticoli e legumi freschi) aziende agricole Centri di raccolta/stoccaggio Commercianti/grossisti Trasportatori Confezionatori di prodotto fresco (operatori finali) Eventuali dettaglianti che commercializzano QM (fresco) Il disciplinare si applica ai seguenti soggetti: (per prodotti ortofrutticoli e legumi freschi) aziende agricole Centri di raccolta/stoccaggio/condizionamento Grossisti Trasportatori Stabilimenti di trasformazione(operatori finali)

Regione Marche

Regione Marche Possibili deroghe di valenza territoriale in relazione a specifiche condizioni Possibile inserimento di colture non inserite in parte speciale

Regione Marche Scelta dell ambiente di coltivazione e vocazionalità; Individuazione unità di paesaggio aziendali; Mantenimento dell ecosistema naturale; Scelta varietale e materiale di propagazione; Sistemazione e preparazione del suolo all impianto e alla semina; Avvicendamento colturale; Gestione del suolo e pratiche agronomiche per il controllo delle infestanti; Gestione dell albero e della fruttificazione; Fertilizzazione analisi del terreno campionamenti; Irrigazione Gestione dell irrigazione; Raccolta Post raccolta Conservazione; Condizionamento Confezionamento. Vocazionalità pedoclimatica; Sistema di impianto (materiale vivaistico, liste varietali e portainnesti), forme di allevamento e densità di impianto; Tecnica colturale; Scelta varietale; Avvicendamento colturale; Gestione della fase di impianto e allevamento; Fertilizzazione; Irrigazione; Raccolta; Trattamenti post raccolta e conservazione. Definizione RT da parte della Regione Marche

ASSAM APC Domanda di Certificazione Accettazione offerta economica Redazione offerta economica Verifica ispettiva iniziale Decisione e rilascio certificato Rilascio licenza d uso del Marchio Attività di sorveglianza per la verifica del mantenimento dei requisiti da parte delle filiere/organizzazioni

STRUMENTI Normativa di riferimento; Disciplinare di tecniche agronomiche di produzione integrata della Regione Marche; Regolamenti tecnici di controllo Linee guida per la produzione integrata delle colture e di difesa delle infestanti; Modalità di adesione e gestione del sistema di qualità di produzione integrata e linee guida nazionali per la redazione dei piani di controllo della produzione integrata

ASSAM APC FASI DEL PROCESSO OBBLIGHI DEROGHE NOTE TIPOL. CONTR. FREQUENZA AZIENDA SINGOLA FREQUENZA AZIENDE ASSOCIATE GRAVITA ' ESCL. LOTTO ESCL./ SOSP AZIENDA Registrazioni Rif. punti di controllo; condizioni climatiche e pedologighe CD/ CI 100% n Valore 3 2 1 Rif. Punti di controllo Rif. punti di controllo Difesa e controllo delle infestanti Coltivazione e vocazionalità Mantenimento Agroecosistema naturale Scelta varietale e materiale di moltiplicazione - Utilizzo formulati non autorizzati per lo specifico tipo di impiego e mancato rispetto dell'etichetta; - Rispetto del numero di interventi, dosi e modalità di applicazione dei principi attivi; - Rispetto delle soglie di intervento e numero di interventi per singola avversità; - Istallazione delle trappole ed altri sistemi di monitoraggio vincolanti; - Controllo e taratura degli atomizzatori. -Le caratteristiche pedoclimatiche dell area di coltivazione devono essere prese in considerazione in riferimento delle esigenze delle colture ; - Scelta particolarmente accurata per nuove introduzioni relative a specie e varietà. Messa in pratica di tecniche ed interventi volti a garantire la biodiversità - NO OGM; - Materiale certificato e scelto in funzione delle caratteristiche pedoclimatiche. Sistemazione e preparazione dei suoli (impanto e semina) I lavori di sistemazione e preparazione del suolo all impianto e alla semina devono essere definiti ed eseguiti con gli obiettivi di salvaguardare e migliorare la fertilità del suolo evitando fenomeni erosivi e di degrado ; - Devono garantire il mantenimento della microfauna, microflora, e l allontanamento delle acque meteoriche. - Adeguato avvicendamento colturale; - Rispetto della densità di semina e di impianto.

ASSAM APC FASI DEL PROCESSO OBBLIGHI DEROGHE NOTE TIPOL. CONTR. FREQUENZA AZIENDA SINGOLA FREQUENZA AZIENDE ASSOCIATE GRAVITA' ESCL. LOTTO ESCL./ SOSP AZIENDA Registrazioni Rif. punti di controllo; condizioni climatiche e pedologighe CD/ CI 100% n Valore 3 2 1 Rif. Punti di controllo Rif. punti di controllo Pratiche agronomiche/ gestione suolo e controllo infestanti Fertilizzazione Irrigazione Rintracciabilità Marchio colture erbacee: sono consentite solo tecniche di minima lavorazione, la semina su sodo e la scarificatura; per lo sgrondo delle acque i solchi acquai temporanei devono avere distanze max di 60 metri e le lavorazioni una profondità max di 30 cm colture arboree all impianto sono ammesse solo le lavorazioni puntuali o altre finalizzate alla sola asportazione dei residui dell impianto arboreo precedente e nella gestione ordinaria l inerbimento. E obbligatorio l inerbimento nell interfila o in alternativa una erpicatura di 10 cm. -Definizione all interno di un piano di fertilizzazione aziendale, dei quantitativi max dei macro elementi nutritivi distribuibili annualmente per coltura o per ciclo colturale (in alternativa adozione del metodo della "dose standard"). Per le colture poliennali, o comunque in caso di carenze nel terreno, il piano di fertilizzazione può prevedere per P, K e Mg adeguate fertilizzazioni di anticipazione o di arricchimento in fase di impianto. Nel caso in cui non vi siano apporti di fertilizzanti non è richiesta l esecuzione delle analisi. - Esecuzione analisi del terreno ogni 5 anni o all impianto per le colture arboree -L'irrigazione deve soddisfare il fabbisogno idrico della coltura evitando di superare la capacità di campo. In caso di assenza di irrigazione non è previsto alcun adempimento. - Nel caso di stagioni particolarmente siccitose che renda necessario ricorrere all irrigazione di soccorso, pena la perdita o la pesante riduzione del reddito, si richiede di registrare l intervento irriguo e la giustificazione relativa attraverso bollettini agrometeorologici o altre evidenze oggettive. (piano di irrigazione o in alternativa registrazioni) -Completezza delle registrazioni minime riguarrdanti la rintracciabilità; -Inserimento dei dati nel sistema Si.Tra.; -Bilancio di massa; - Separazione dai lotti non gestiti in SQNPI -Rispetto del regolamento d uso del marchio

2012 2014 ORTOFRUTTA SQNPI Da un analisi delle filiere Aziende Agricole Centri di raccolta Stoccaggio Commercianti grossisti Confezionatore prodotto fresco Eventuali dettaglianti che commercializzano prodotti QM non confezionati Trasformatori Concessionari 70 7 7 23 27 1 3 Assenza analisi del terreno; Non corretta identificazione Unità di Paesaggio; Non corretta gestione delle fertilizzazioni in ZVN; Assente/non corretta registrazione dati di irrigazione; Scarso livello di chiarezza negli iter autorizzativi (strutture); Non corretta gestione del registro trattamenti; Gestione dei criteri di intervento (verifica soglie, interventi agronomici); Scarsa attenzione delle limitazioni d uso;

Qualche dato In un solo caso principio attivo non ammesso su pesco;

Conclusioni I principi Qm in linea con i principi comunitari e nazionali I quattro ambiti principali di Qm (DGR 536 dell 8 maggio 2006 : benessere animale, tutela del consumatore, mantenimento della biodiversità, salute delle piante) convergono perfettamente con punti all art. 6 del D.lgs 150 del 2012; Il D.M. 8 Maggio 2014 stabilisce regime di equivalenza tra i sistemi qualità regionali di produzione integrata, ed il SQNPI; Con DGR 910 del 28.07.2014 viene uniformata la disciplina della PI (disciplinare regionale) con il disciplinare ortofrutta del marchio QM; L attività di controllo dell ASSAM attraverso APC Autorità Pubblica di Controllo effettua controllo di parte terza in ambito Qm a tutelando il consumatore; Dall anno 2012 all anno 2014 migliora il mantenimento dei requisiti imposti da Qm

Resp. Dr. Ricci Fausto Tel. 071 808321 Fax 071 85979 e mail: e ac@assam.marche.it