Roberta Oberosler 79 ATTESTAZIONI DI TERRA SIGILLATA TARDA MEDIO-ADRIATICA A TRENTO Roberta Oberosler Gli studi più recenti sulla presenza di terra sigillata nel capoluogo trentino hanno permesso di approfondire il quadro delle importazioni di questo genere ceramico con l individuazione di prodotti provenienti dall area centro-italica (Arezzo e zone limitrofe), padana (gruppi di manufatti accumunati da specifiche caratteristiche morfologiche e tecniche ma dei quali risulta difficile stabilire con più precisione l area di provenienza), gallica e african a. Le attestazioni si concentrano soprattutto in ambito urbano - dove sono state rinvenute le maggiori quantità di ceramica fine - o in zone poste nel fondovalle, lungo il corso dell Adige e interessate dal passaggio della via Claudia Augusta o ancora in aree, come la Valle di Non, dove i rinvenimenti archeologici sottolineano una vivace frequentazione e una forte intraprendenza sia in epoca romana che nell epoca precedente 2. Un altro territorio che ha restituito terra sigillata, soprattutto da contesti sepolcrali, è la fascia dell altogarda coinvolta, attraverso il via lacustre, all ambito bresciano e padano in generale, dove il processo di romanizzazione è più avanzato. Ai dati finora disponibili si aggiungono le osservazioni fatte in sede di studio dalla scrivente in relazione ai materiali provenienti da scavi urbani diretti dall Ufficio Beni Archeologici della Provincia Autonoma di Trento tra il 990 ed il 995, in siti che riguardano ambiti residenziali e tracciati viari anticamente compresi all interno della cerchia urbana. Si tratta dell area indagata sotto il Teatro Sociale 4 e del complesso di abitazioni e strade messe in luce nella zona ovest della città, in piazza Bellesini, in corrispondenza di un area confinante con le mura e localizzata di fronte alla villa romana extra moenia, oggetto di scavi negli anni Cinquanta. Da una prima analisi del materiale si evince la presenza di varie produzioni soprattutto d ambito nord-italico tra le quali si riconoscono una decina di frammenti di ceramica medio-adriatica, produzione concentrata prevalentemente in area marchigiana ed emiliana 5 d a l l a fine del II al IV-V sec. d.c. Gli scavi nell area del teatro Sociale hanno riportato alla luce un frammento di piatto con basso piede a profilo triangolare (tav.. e fig..2) 6, decorato internamente da due linee parallele suddipinte all interno delle quali si trova un motivo a macchia, rinvenuto in strato con una moneta di Costantino datata tra il 7 ed il 40 d.c. 7 Un piede di questo tipo si ritrova sulla forma 7 individuata a Sentinum dalla Brecciaroli Taborelli 8. Un secondo frammento di piatto apodo, con orlo a tesa esternamente ingrossato con due linee parallele dipinte sul fondo (tav. I.2 e fig..), non trova confronti precisi con le forme della ceramica medioadriatica pubblicata fino ad oggi e richiama invece la Hayes 59 9 dell africana: l andamento dell orlo ricorda la forma 7c di Sentinum che non presenta però l angolo così accentuato nell attacco della parete col fondo 0. Dalla stessa unità di scavo provengono monete la cui datazione è compresa tra il 5 ed il 45 d.c. Un frammento di piatto di ampio diametro con linee parallele unite da segmenti a raggio (fig..4) 2, è stato rinvenuto in un Cfr. OBEROSLER 995 ed in particolare per i prodotti provenienti dalle officine centro e sudgalliche p. 2, nota 288. 2 Cfr. nota precedente e ENDRIZZI, contributo nel presente volume. Cfr. inoltre ENDRIZZI c.s. Ai pochi dati pubblicati (CAVADA 988, p. 4, fig. 5, p. 7), si aggiungono le informazioni gentilmente fornitemi dal dott. Cavada che ha studiato i contesti. Sono inoltre in corso di studio, ad opera della scrivente, i materiali provenienti da Monte S. Martino, presso Riva del Garda dove si osservano le analogie tra il materiale presente sul sito e le sigillate rinvenute nel territorio bresciano. 4 L area, nella quale è in fase di allestimento una zona archeologica visitabile, comprende ambienti residenziali, botteghe, cortili e tracciati viari con presenza di strutture fognarie. Il materiale recuperato è relativo agli scavi del 990 e le successive indagini del 994. 5 Cfr. MAZZEO SARACINO, SEMPRINI, BIONDANI 994, p. 98 carta di distribuzione. 6 I disegni sono di G. Nicolussi e le foto di E. Munerati. 7 Per il Teatro Sociale si danno le presenze in strato di monete, unico materiale fino ad oggi affrontato in modo sistematico. Il frammento proviene dall unità stratigrafica 705: per la datazione cfr. CAVADA, GORINI 998, p. 24. 8 BRECCIAROLI TABORELLI 978, p. 29, fig. 6. 9 Cfr. MACKENSEN 99, forma 2, 2,p. 59, tav. 52.9. 0 BRECCIAROLI TABORELLI 978, p. 29, fig. 6. Il frammento proviene dall unità stratigrafica 725: per la datazione cfr. CAVADA, GORINI 998, p. 25. 2 Le misure del frammento sono di cm 6 x 6,5 circa.
80 PRODUZIONE CERAMICA IN AREA PADANA TRA IL II SECOLO a.c. E IL VII SECOLO d.c.: NUOVI DATI E PROSPETTIVE DI RICERCA 2 4 5 Tav. I. Terra sigillata dal Teatro Sociale ( - ) e da piazza Bellesini (4-5).
Roberta Oberosler 8 orizzonte stratigrafico caratterizzato da materiale numismatico compreso tra il 5-50. L ultimo manufatto proveniente dalll area del Teatro Sociale, costituito da una parete ad andamento estroflesso con orlo ingrossato e tracce di linea circolare bruna (tav. I. e fig..), si avvicina alla forma 7a della Brecciaroli e richiama la 5d della Maioli dalla quale differisce per l andamento continuo della tasa con la parete e l assenza di solcature sul orlo 4. Si segnala inoltre la presenza di due frammenti, rinvenuti in piazza Cesare Battisti - area limitrofa al teatro Sociale - uno dei quali, costituito da un fondo con linea suddipinta, si può genericamente attribuire ad un piatto, mentre il secondo pezzo 5 rientra nella forma 20 o 2 della Brecciaroli 6. La medesima forma della piatto-teglia con parete curva, fondo piatto, orlo ingrossato e rientrante, si ritrova tra i rinvenimenti provenienti dall area di piazza Bellesini dove si distingue un Fig.. Ceramiche dall area del Teatro Sociale - Trento (-4). frammento con l usuale motivo suddipinto sul f o n d o 7 (tav. I.4 e fig. 2 2.). Per questa tipo di patera che, con numerose varianti nella sagomatura dell orlo, rappresenta la forma più diffuse nei contesti del III e IV secolo 8, la Mazzeo suggerisce una possibile evoluzione dal tipo con parete più ricurva, come 4 nel nostro esemplare, a quello con andamento più svasato 9. Un secondo pezzo, costituito da una parete convessa con fondo piatto e sottile linea bruna, rientra nella forma 9 di S e n t i - num 20 (tav I.5 e fig. 2.2), tipologia simile alla forma precedente ma caratterizzata dallo sviluppo inferiore della parete; per un terzo frammento di fondo con motivi a tremolo 2 (fig. 2.) non è possibile riconoscere la forma intera 22. Il rinvenimento più interessante riguarda un orlo di piatto con decorazione a rilievo lungo la tesa (fig. ) che si avvicina alla forma 2c della Brecciaroli 2. La scena, compresa tra linee parallele a rilievo, è ottenuta da una matrice molto usurata che permette di vedere solo i contorni confusi della decorazione nella quale si distingue il profilo di una figura a cavallo che regge le redini con la mano sinistra. È visibile la sagoma dell animale con le quattro zampe in movimento. La collocazione stratigrafica pone il frammento in un ampio lasso cronologico compreso tra la fine del III e gli inizi del V sec. d.c. ma le caratteristiche scadenti del rivestimento, i difetti presenti nel manufatto e la poca definizione delle figure inseriscono il piatto nelle ultime fasi produttive della decorazione a rilievo, tecnica che vede il suo massimo sviluppo dal II al III sec. d.c., per essere abbandonata poi nel secolo successivo 24. Dall unità stratigrafica 92 per la datazione della quale vedi CAVADA, GORINI 998, p. 25. 4 BRECCIAROLI TABORELLI 978, p. 29 e fig. 6; MAIOLI 976, forma5d, p. 65: l Autrice inserisce i manufatti con tesa molto curva nella variante più tarda di V sec., fig. 28; cfr. MAZ- ZEO SARACINO 987, p. 56, n. 225, tav. 20. 5 Il diametro dell orlo del secondo frammento è di cm 25. 6 BRECCIAROLI TABORELLI 978, pp. - 4 e figg. 9-20. 7 BRECCIAROLI TABORELLI 978, pp. 4, figg. 9-20 e simile a MAZZEO SARACINO 992, p. 75, fig.,. 8 MAIOLI 976, p. 65, forma 6. 9 MAZZEO SARACINO 987, pp. 55-56, nn. 29-222, tavv. 9-20. 20 BRECCIAROLI TABORELLI 978, p. e fig. 9. 2 Il frammento misura cm 8,5 x,6. 22 Dalla stesso strato provengono ceramiche sigillate africane Hayes 45 tipo A (20-20 d.c.) e Hayes 6 tipo A e B (25-450 d.c.): HAYES 972, pp. 62-65 e pp. 00-07. 2 BRECCIAROLI TABORELLI 978, pp. 9, 22, fig. 0. 24 MAIOLI 976, p. 66; MAIOLI 980, p. 56.
82 PRODUZIONE CERAMICA IN AREA PADANA TRA IL II SECOLO a.c. E IL VII SECOLO d.c.: NUOVI DATI E PROSPETTIVE DI RICERCA 2 Fig.. Frammento di piatto decorato a matrice da piazza Bellesini - Trento (diam. cm 0), (sopra). Fig. 2. Ceramiche da piazza Bellesini - Trento (-). Un ultimo frammento di fondo 2 5, con motivi suddipinti a raggera compresi tra linee parallele, è segnalato tra i rinvenimenti sporadici recuperati in un area esterna alla cerchia muraria, prossima al Doss Trento, che ha restituito testimonianze di frequentazione dall epoca preistorica all età tardoantica. Tutti i frammenti considerati sono costituiti da impasti duri, con frattura irregolare che solo nel pezzo con decorazione a matrice si presenta polveroso al tatto. L osservazione al microscopio ha permesso di individuare numerose inclusi bianchi e neri, mica e, in un frammento, cristalli di quarzo di grandi dimensioni. I corpi ceramici variano dall arancione-beige (7.5YR 7/6 reddish yellow) all arancione (5YR 6/6-5YR 6/8 reddish yellow) al rosso-arancione (2.5YR 5/8 red). Le superfici sono ricoperte da rivestimenti opachi di colore rossoarancione nella maggior parte dei casi (2.5YR 4/8-2.5YR 5/8 red) o arancione (5YR 6/8 reddish yellow - 5YR 5/8 yellowish red) con colature e ombreggiature più scure sulla parte esterna interessata talvolta dai segni della steccatura. Le linee sudddipinte sono quasi sempre di colore marrone diluito, con qualche piccola goccia o sbavatura. La poca omogeneità dei pezzi considerati farebbe pensare a manufatti provenienti da officine diverse oppure a vasellame realizzato in modo poco accurato, nello stesso ambito produttivo. Le forme rispondono solo in parte al repertorio fino ad oggi pubblicato, presentando delle leggere variazioni nei profili e nei diametri, aspetti messi già in rilievo nella discussione delle ceramiche provenienti da S e n t i n u m, Rimini e S u a s a 2 6. Si tratta probabilmente di piccole officine che contengono la produzione ad un livello artigianale, con prodotti non standardizzati e forme che rientrano in un numero relativamente basso di tipi diversi 27. Lo studio e l analisi del materiale è solo all inizio e quindi si sono potuti distinguere solo i frammenti decorati più facilmente riconoscibili: dalla considerazione e dall osservazione più puntuale della ceramica che seguiranno potrebbero emergere altre informazioni sulla presenza di questa produzione ceramica, attestata fino ad oggi solo nel capoluogo trentino 28. 25 Il frammento è di cm 7, x 6,. 26 MAZZEO SARACINO 992, p. 75. 27 BRECCIAROLI TABORELLI 978, p. 6. 2 8 Non sono attualmente note presenze di ceramica medio-adriatica nel territorio altoatesino (per gentile informazione del dott. S. Demetz dell Ufficio Beni Archeologici della Provincia Autonoma di Bolzano, della dott.ssa P. Veneri e del dott. S. Di Stefano).
Roberta Oberosler 8 BIBLIOGRAFIA L. BRECCIAROLI TABORELLI 978, Contributo alla classifi - cazione di una terra sigillata chiara italica, Rivista di studi marchigiani, II, pp. - 8. E. CAVADA 988, Scavi archeologici nel Basso Sarca. Aggior - namento 987, Sommolago, V,, pp. 27-8. E. CAVADA, G. GORINI (a cura di) 998, Materiali per la sto - ria urbana di Tridentum. II. Ritrovamenti moneta - li, ArcheoAlp-Archeologia delle Alpi, 4. L. ENDRIZZI c.s., Cloz in Valle di Non. La necropoli di via S. Maria e altri ritrovamenti di epoca romana, ArcheoAlp-Archeologia delle Alpi, 6. J. W. HAYES 972, Late roman pottery. A catalogue of roman fine wares, Londra. M. MACKENSEN 99, Die spätantiken Sigillata- und Lam - pentöpfereien von El Mahrine (Nordtunisien). Stu - dien zur Nordafrikanischen Feinkeramik des 4. bis 7. Jahrhunderts, Münchner Beiträge zur Vor- und Frühgeschichte, 50. M. G. MAIOLI 976, Terra sigillata tarda del Ravennate, Rei Cretariae Romanae Fautorum Acta, 6, pp. 60-7. M. G. MAIOLI 980, La cultura materiale romana. La cerami - ca. Il tardo impero, in Analisi di Rimini antica sto - ria e archeologia per un museo, Rimini, pp. 55-58. L. MAZZEO SARACINO 987, Ceramica fine da mensa di età romana del Museo di Cattolica. Ceramica a venice nera. Terra sigillata italica e chiara, Quaderni dell Antiquarium Comunale di Cattolica,. L. MAZZEO SARACINO 992, Terre sigillate nelle Marche: note in margine allo scavo di Suasa, Rei Cretariae Romanae Fautorum Acta, /2, (Pavia, 990), pp. 69-89. L. MAZZEO SARACINO, L. SEMPRINI, F. BIONDANI 994, Terre sigillate tarde di area medio-adriatica: il materiale di Suasa, in OLCESE G. (a cura di) Cera - mica romana e archeometria: lo stato degli studi, in Atti delle Giornate Internazionali di Studio, (Castello di Montegufoni, Firenze, 26-27 aprile 99), Firenze, pp. 97-20. R. OBEROSLER 995, Trento - palazzo Tabarelli. Ceramiche in terra sigillata, in E. CAVADA (a cura di ), Mate - riali per la storia urbana di Tridentum, ArcheoAlp- Archeologia delle Alpi,, pp. 27-57.