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PROTOCOLLO D INTESA TRA La Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità, di seguito denominato Dipartimento, c.f. n. 80188230587, con sede in Roma, Largo Chigi, 19 rappresentato dal Capo Dipartimento Consigliere Silvia Della Monica E Il Comune di Potenza, C.F.00127040764, Assessorato ai Servizi Sociali, con sede in via Lacava, n. 2, nella persona del dott. Francensco Casella, Assessore ai Servizi Sociali e Assistenziali, Economia Sociale e Palazzetto del Volontariato, Rapporti con le Istituzioni Sanitarie, Tutela dei Consumatori. VISTI - il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 405 del 28 ottobre 1997 e successive modificazioni recante l istituzione e l organizzazione del Dipartimento per le Pari Opportunità nell ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri; - il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 luglio 2002, ed in particolare l art. 19, con il quale vengono indicati i compiti del Dipartimento per le Pari Opportunità; - il Decreto Ministeriale del 30 settembre 2004 di riorganizzazione del Dipartimento per le Pari Opportunità; - il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 giugno 2006 recante delega di funzioni al Ministro per i Diritti e le Pari Opportunità; - la Delibera CIPE n.17 del 2003 relativa alla Ripartizione delle risorse per interventi nelle aree sottoutilizzate Rifinanziamento della Legge 208/1998, Periodo 2004/2007 (Legge finanziaria 2004) che ha disposto l assegnazione di fondi al Dipartimento per le Pari Opportunità per il finanziamento di progetti volti a ridurre il disagio occupazionale e sociale della donna;

- il Programma Operativo Nazionale Azioni di Sistema 2000-2006 per le Regioni obiettivo 3 e il relativo Complemento di Programmazione che prevede la possibilità di finanziare la progettazione e la realizzazione di azioni volte a contrastare il fenomeno della violenza sulle donne; PREMESSO - che il Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità ha promosso, nell ambito della Programmazione 1994-1999, un progetto pilota denominato Rete antiviolenza tra le città Urban Italia, realizzato da otto città italiane e che, successivamente, a seguito dell accoglimento della proposta di ampliamento della Rete, nell ambito della Programmazione 2000-2006 il Progetto è stato esteso ad altre diciassette città italiane realizzando, tra gli enti pubblici e/o a vario titolo privati attivi sul territorio nazionale, reti locali di servizi volte a sviluppare azioni di contrasto alla violenza sulle donne; - che il Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità ha avviato, in collaborazione con l Istat, due ricerche di analisi ed approfondimento della tematica inerente la violenza contro le donne ed in particolare sulle violenze e molestie sessuali e sui maltrattamenti in famiglia; - che il Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità, utilizzando le esperienze acquisite con le attività sopra citate, ha avviato la realizzazione di un nuovo progetto che prevede l attivazione di una Rete Nazionale Antiviolenza nonchè l organizzazione e gestione di un servizio di call center mediante un numero unico di pubblica utilità 1522 a sostegno delle donne vittime di violenza intra ed extra familiare ; - che il Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità, per la fornitura del servizio di cui sopra, ha indetto una gara, nella forma dell appalto concorso, mediante bando trasmesso alla GUCE in data 21 Giugno 2005 oltrechè, per estratto, su due quotidiani a carattere nazionale ed uno avente particolare diffusione regionale; - che il Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità ha provveduto alla aggiudicazione della gara in favore di un Raggruppamento Temporaneo di Impresa (RTI) con capofila l Associazione Le Onde Onlus (di seguito Le Onde); 2 2

CONSIDERATO - che dal 8 marzo 2006 è stato attivato il servizio di call center mediante numerazione di pubblica utilità 1522 che garantisce su tutto il territorio nazionale, alle donne vittime di violenza, un servizio di accoglienza telefonica specializzato e l orientamento all accesso ai servizi del privato sociale, socio-sanitari, forze dell ordine, e centri antiviolenza, presenti nel territorio di riferimento; - che il progetto, denominato ARIANNA Attivazione Rete nazionale antiviolenza, presentato dal RTI che si è aggiudicata il bando di gara di cui sopra, prevede, successivamente all attivazione del numero di pubblica utilità 1522 sull intero territorio nazionale, l individuazione di venti territori pilota in cui sperimentare un ulteriore specifico intervento di integrazione con le attività di call center, di presa in carico della chiamata e suo trasferimento diretto al servizio deputato sul territorio, di promozione di reti locali, di attivazione di servizi e/o di potenziamento di quelli esistenti; - che il Dipartimento ha già individuato i primi dieci territori pilota, Comune di Venezia, Comune di Bologna, Comune di Pescara, Comune di Napoli, Comune di Palermo, Comune di Prato, Comune di Cosenza, Comune di Isernia, Provincia di Ancona e Provincia di Genova, in cui è stato attivato l ulteriore intervento di cui sopra; - che sulla base di alcuni specifici criteri riportati nell allegato Piano Operativo sono stati individuati ulteriori 6 territori pilota, ed in particolare Provincia di Bari, Provincia di Catania, Comune di Nuoro, Comune di Potenza, Comune di Ravenna e Comune di Trieste in cui sperimentare l ulteriore intervento sopra descritto; - che tra i territori individuati rientra pertanto il Comune di Potenza; SI CONVIENE QUANTO SEGUE: Art. 1 Il Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità (di seguito Dipartimento ) si impegna ad offrire al Comune di Potenza (di seguito Comune ) assistenza tecnica per favorire, nell azione di contrasto al fenomeno della violenza contro le donne, modelli di intervento in raccordo diretto con il sistema operativo di rete locale. Le attività di assistenza tecnica e supporto, descritte nel Piano Operativo allegato, verranno fornite dal Dipartimento sia direttamente che attraverso il Raggruppamento Temporaneo di Impresa (RTI) con capofila Le Onde Onlus che si è aggiudicato il bando di gara. 3 3

Art. 2 Il Dipartimento si impegna inoltre a favorire nel territorio pilota del Comune di Potenza: 1. la promozione ed il sostegno di interventi interministeriali di programmazione di attività, di potenziamento dei servizi localmente coinvolti attraverso la connessione delle azioni realizzate nei territori pilota con il Comitato di Pilotaggio appositamente costituito; 2. la promozione ed il sostegno di misure adeguate a livello regionale, attraverso l inserimento nei Piani Operativi di schede specifiche per potenziare i servizi esistenti ed avviarne di nuovi, e la promozione di linee di intervento finanziate nell ambito dei Piani di Zona della Legge 328 del 2000; 3. l individuazione di risorse a supporto delle azioni attuate dai centri antiviolenza e dagli enti locali, al fine di sviluppare un sistema integrato di servizi ed attività contro la violenza alle donne da realizzarsi nel territorio su cui insiste la sperimentazione; 4. l individuazione di linee di intervento parallele allo sviluppo delle attività previste dal progetto, per garantirne una diffusione efficace ed un radicamento locale dettato dal potenziamento delle risorse coinvolte. Art. 3 Il Comune, anche con il sostegno attivo dell Autorità per le Politiche di Genere della Regione Basilicata che ha promosso l adesione all intervento, si impegna a raggiungere gli obiettivi descritti nel Piano Operativo e ad attuare le attività ivi delineate, nonché a sostenere ed effettuare le azioni di monitoraggio e valutazione interna del progetto, al fine di permettere la messa a punto di un modello operativo trasferibile ad altri contesti territoriali e l acquisizione comparabile di informazioni e dati inerenti il fenomeno della violenza di genere verso le donne. A tal fine il Comune di Potenza sceglie, come referente di contenuto e di azione territoriale l Associazione Telefono Donna Onlus organismo specializzato che eroga servizi per dare sostegno completo alle donne che vivono in situazioni di violenza o di minacciata violenza, e si impegna a: 1. avviare, supportare, migliorare la Rete antiviolenza locale e le azioni da questa programmate; 2. supportare la risposta alle domande di aiuto delle donne, veicolate dal call center, attraverso il trasferimento di chiamata al servizio referente locale Associazione Telefono Donna Onlus Casa delle Donne Ester Scardaccione, che garantirà l accoglienza e la presa in carico. Il contatto telefonico diretto viene garantito nelle giornate dal lunedì al venerdì con i seguenti orari: dalle ore 8,30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 20,30, il sabato dalle 8,30 alle 12,30. la segreteria telefonica corrispondente al n. 0971/55551 funzione 24 ore al giorno. 4 4

3. individuare le possibili risorse umane ed economiche da veicolare ai soggetti che gestiscono le azioni ed i servizi locali contro la violenza. Ciò avverrà in particolare attraverso la partecipazione diretta alla programmazione regionale e ad iniziative comunitarie, la sensibilizzazione e la formazione del personale, l attivazione o il potenziamento di servizi per le donne (accoglienza, ospitalità, orientamento ed accompagnamento nella ricerca del lavoro, ecc.). Art. 4 Il presente protocollo ha validità a partire dalla data della sottoscrizione e fino al 31.12.2007 e potrà essere, d intesa tra le parti, modificato in ogni momento e rinnovato alla scadenza Art. 5 Il Piano Operativo allegato costituisce parte integrante del presente Protocollo d intesa. Le attività previste dal Piano Operativo potranno essere modificate, previo accordo fra le parti, sulla base delle diverse esigenze che si determineranno nel corso del ciclo di vita del progetto e dello sviluppo stesso del progetto. Roma, Per il Dipartimento Cons. Silvia Della Monica Per il Comune Assessore Francensco Casella 5 5

PIANO OPERATIVO FRA I TERRITORI PILOTA E IL DIPARTIMENTO PER I DIRITTI E LE PARI OPPORTUNITA VOLTO A FAVORIRE AZIONI DI SISTEMA PER CONTRASTARE IL FENOMENO DELLA VIOLENZA VERSO LE DONNE L attività di supporto che il Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità intende offrire ai Territori Pilota è finalizzata a promuovere strategie di intervento ed azioni specifiche per contrastare il fenomeno della violenza verso le donne. Come noto si tratta di un grave problema sociale, sanitario ed inerente la sicurezza, oltre che culturale e simbolico, che richiede di essere fronteggiato, da parte delle istituzioni pubbliche e del mondo associativo, con un impegno congiunto, tanto sul piano politico quanto su quello operativo, valorizzando altresì le competenze precipue ed integrandole in un ottica di rete. Le attività di assistenza e supporto saranno svolte dal Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità attraverso l attivazione di una rete nazionale antiviolenza e l organizzazione e gestione di un servizio di call center mediante attivazione di un numero verde sperimentale a sostegno delle donne vittime di violenza intra ed extra familiare. Per la fornitura del servizio di cui sopra è stata indetta una gara, nella forma dell appalto di concorso, mediante bando trasmesso alla GUCE in data 21 Giugno 2005 oltrechè, per estratto, su due quotidiani a carattere nazionale ed uno avente particolare diffusione regionale. Il Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità ha provveduto alla aggiudicazione della gara in favore di un Raggruppamento Temporaneo di Impresa (RTI) con capofila Le Onde Onlus. 6 6

Il progetto, denominato ARIANNA - Attivazione Rete nazionale antiviolenza, presentato dal raggruppamento prevede, tra le azioni ivi declinate, la sperimentazione di un intervento specifico, rivolto ad alcuni territori pilota, di integrazione con le attività di call center, di promozione di reti locali di intervento, di attivazione di servizi e/o di potenziamento di quelli esistenti nelle realtà territoriali, di monitoraggio delle azioni realizzate. In particolare sono stati predisposti per il call center tre diversi dispositivi di risposta, qui di seguito descritti, attraverso cui si espleterà il servizio di accoglienza telefonica rivolto alle donne vittime di violenza: Modalità operativa adottata sull intero territorio nazionale Interesserà tutte le chiamate a prescindere dalla loro ubicazione territoriale garantendo un servizio di accoglienza telefonica specializzato (ascolto, analisi della domanda, prime indicazioni e suggerimenti utili, informazioni legali) e l orientamento all accesso ai servizi del privato sociale, socio-sanitari, forze dell ordine, e centri antiviolenza, presenti nel territorio di riferimento, deputati all aiuto, alla protezione ed al sostegno per l uscita dalla violenza. Modalità operativa nei territori pilota Questo dispositivo interesserà le venti aree definite territori pilota. Si tratta di territori in cui verranno siglati protocolli di intesa con il Dipartimento e saranno proposti standard di procedure. Esso consisterà nell attivazione di un servizio per le donne che chiameranno da codesti territori, consistente nel trasferimento della chiamata da parte della operatrice del call center, dopo un primo ascolto della richiesta da parte della donna, al servizio specializzato o all ente nodo di rete individuato come referente locale nei giorni e negli orari di apertura dello stesso. 7 7

Modalità operativa per le emergenze Tale dispositivo verrà reso operante in tutte quelle situazioni che si potranno qualificare per l urgenza di un intervento di protezione della vittima, che si trova in uno stato di pericolo immediato o di alto rischio per la sua incolumità. In questi casi l operatrice attiverà le forze dell ordine, tenendo in attesa la donna che ha chiamato il 1522. Questa procedura segue strettamente le indicazioni fornite dai referenti per la Polizia di Stato e per il Comando Generale dell Arma dei Carabinieri. Hanno aderito alla prima fase di sperimentazione dieci realtà pilota:venezia, Bologna, Pescara, Napoli, Palermo, Prato, Cosenza, Isernia, la Provincia di Ancona e Provincia di Genova, in cui si è già attivato il dispositivo di cui sopra. In questa seconda fase di allargamento della rete si è proceduto ad individuare altri sei territori, Provincia di Bari, Provincia di Catania, Comune di Nuoro, Comune di Potenza, Comune di Ravenna e Comune di Trieste, sulla base dei seguenti specifici criteri: realizzazione pregressa di azioni specifiche contro la violenza alle donne, attraverso l attivazione di servizi specializzati o la valorizzazione dei centri antiviolenza presenti nel territorio; attuazione di azioni di sensibilizzazione e di formazione rivolte agli operatori ed alle operatrici dei servizi di base (sanitari, sociali e delle forze dell ordine), utilizzando risorse locali o attraverso i seminari previsti nel progetto Rete antiviolenza tra le città Urban Italia; presenza, a livello cittadino o distrettuale di reti locali contro la violenza alle donne, sia formalizzate da un protocollo di intesa o accordo di servizio, che informali e costituite da accordi tra enti per migliorare l intervento su specifiche situazioni di violenza; 8 8

maturazione e consolidamento della scelta di collaborare e di produrre interventi integrati tra enti locali e centri antiviolenza; partecipazione alle azioni realizzate con il progetto Rete antiviolenza tra le città Urban Italia; radicamento territoriale dei centri antiviolenza presenti e strutturata collaborazione tra questi e gli enti locali al fine di avviare e gestire servizi di accoglienza ed ospitalità per donne vittime di violenza. Il presente Piano Operativo rappresenta l accordo di collaborazione tra il Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità e il Comune di Potenza, al fine di attuare operativamente il dispositivo di raccordo con il call center, il sostegno allo sviluppo di reti locali, e la diffusione di procedure standardizzate da utilizzare per migliorare l integrazione dei servizi e l efficacia degli interventi. Il collegamento con il call center avverrà attraverso chiamata diretta dell operatrice al servizio referente del territorio (negli orari di apertura dello stesso), con la messa in attesa dell utente ed il trasferimento della telefonata all operatrice del servizio che risponde. In questo modo la donna vittima di violenza verrà accompagnata nell accesso al servizio referente locale. Le attività di interconnessione con il servizio centrale di accoglienza telefonica, saranno successivamente monitorate, rispetto alla presa in carico, da parte della società LeNove srl, componente del RTI. In caso la chiamata avvenga in orari in cui il servizio non sia aperto, la donna vittima di violenza riceverà l indicazione precisa del referente locale e dei suoi orari di apertura, oppure potrà richiamare il 1522 per avere il trasferimento della chiamata attraverso l operatrice. 9 9

Il sostegno alle reti locali ed allo sviluppo di servizi contro la violenza avverrà attraverso 1. la mappatura dei servizi presenti nei territori stessi e la sua diffusione attraverso il Portale di Arianna HUwww.antiviolenzadonna.itUH ; 2. la predisposizione di documentazione e di strumenti per lo sviluppo delle reti e per l adeguamento delle competenze di operatrici/ori, reperibili nell area riservata del Portale di Arianna HUwww.antiviolenzadonna.itUH ; 3. il monitoraggio delle azioni di rete; 4. la predisposizione e la diffusione di modelli e di strumenti utili allo sviluppo di un sistema integrato locale contro la violenza di genere verso le donne 5. la diffusione dei dati del call center; 6. la messa a punto di campagne informative ad hoc per il territorio; 7. l organizzazione di un seminario tematico da realizzarsi nel territorio, coinvolgendo nello stesso gli altri territori pilota, il Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità e i soggetti attuatori dell intervento; 8. la pianificazione concertata di tutte le azioni volte a potenziare le funzioni di rete attivate nei territori pilota, con l obiettivo di costruire interventi integrati con il livello nazionale; 9. la messa a punto, attraverso un processo condiviso tra Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità progetto organismi locali, di strumenti specifici volti alla diffusione di standard di intervento, di sviluppo della rete locale, di connessione con altre esperienze a livello nazionale; 10. sviluppo di una azione di sistema che coinvolga sinergicamente i diversi attori coinvolti a livello nazionale, regionale e locale. 10 10

Finalità del presente atto è la realizzazione di connessioni stabili tra istituzioni, servizi, associazioni e gruppi di donne sia italiane che straniere, per arrivare alla costituzione di un sistema di intervento rivolto alle donne, alle bambine ed ai bambini che hanno subito violenza, nel territorio del comune di Potenza e Regione Basilicata. Le attività previste per le azioni di sistema a supporto alla Rete nazionale antiviolenza sono riportate in dettaglio nelle pagine che seguono e costituiscono parte integrante e sostanziale del presente Piano Operativo. Le attività indicate saranno realizzate a partire dalla data di sottoscrizione del Protocollo d Intesa Operativo secondo le scadenze che saranno definite dai Comuni Pilota e dal Dipartimento sulla base delle reciproche esigenze. 11 11

PIANO DELLE ATTIVITA UPromozione di Attività di sistema Uper contrastare il fenomeno della violenza Vengono di seguito specificate le attività di supporto ed assistenza tecnica fornite dal Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità sia direttamente sia attraverso il Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) con capofila Le Onde Onlus che, con la presentazione del progetto ARIANNA Attivazione Rete nazionale antiviolenza, si è aggiudicato il bando di gara per l attivazione di una rete nazionale antiviolenza e l organizzazione e gestione di un servizio di call center mediante attivazione di un numero verde sperimentale a sostegno delle donne vittime di violenza intra ed extra familiare. Le attività previste saranno: 1. La predisposizione, laddove non esistente, di una mappatura aggiornata dei servizi presenti nei territori stessi, riguardanti la violenza verso le donne, e la sua pubblicazione nel portale HUwww.antiviolenzadonna.itUH (area riservata); 2. l accesso all area riservata del portale HUwww.antiviolenzadonna.itUH, attraverso l erogazione di id e password agli operatori della rete antiviolenza locale (che l'amministrazione Comunale sta attualmente integrando con altre istituzioni locali), che ne faranno richiesta attraverso il portale stesso. In particolare, la Rete antiviolenza locale è composta da: Comune di Potenza- Assessorato ai Servizi Sociali e Assistenziali, Economia Sociale e Palazzetto del Volontariato, Rapporti con le Istituzioni Sanitarie, Tutela dei Consumatori; ASL n 2 Distretto di Potenza, Consultori Familiari; Questura di Potenza; Comando Provinciale e Regionale dei Carabinieri Regione Basilicata; Tribunale e Procura di Potenza; Centro Servizi Città dei Colori; 3. la predisposizione e diffusione di strumenti di monitoraggio per le azioni di rete (livelli di raccordo con le azioni nazionali ed il call center), la raccolta di dati e la restituzione delle informazioni ottenute; 12 12

4. l individuazione e/o la predisposizione e diffusione di linee guida, manuali, modelli, volti al rafforzamento delle esperienze locali, al potenziamento delle competenze, alla costruzione di un modello trasferibile di sviluppo di un sistema locale di intervento contro la violenza di genere. 5. l elaborazione trimestrale dei dati del call center, con la specifica delle chiamate concernenti il territorio pilota, sulla base degli indicatori presenti nel piano di comunicazione; 6. la messa a punto di campagne informative ad hoc per il territorio al fine di garantire la predisposizione di piani finalizzati alla prevenzione ed all informazione sul fenomeno e sui servizi di rete; 7. la pianificazione concertata con le altre Autorità Centrali competenti di azioni volte a potenziare le funzioni delle reti antiviolenza locali con l obiettivo di realizzare interventi integrati nel campo della formazione, della sensibilizzazione, della definizione di standard e procedure di intervento; 8. la promozione, attraverso un processo condiviso da tutti gli attori coinvolti, di proposte utili allo sviluppo di attività di formazione multiprofessionale, di organizzazione di seminari pluridisciplinari, di sviluppo delle reti tra coordinatori/trici di servizi sociali, sanitari e della protezione, da realizzarsi a cura del territorio; 9. lo sviluppo di una azione di sistema che coinvolga sinergicamente i diversi attori coinvolti a livello nazionale, regionale e locale, finalizzata all individuazione di strategie di intervento pianificate e al reperimento di risorse finanziarie utili al potenziamento delle reti ed all avvio o rafforzamento dei servizi specializzati contro la violenza alle donne; 13 13

10. sviluppo di azioni riguardanti l armonizzazione e l integrazione delle azioni promosse a livello locale con quelle attivate a livello regionale, con il coinvolgimento dei soggetti e degli attori principali del processo di programmazione ed attuazione delle politiche regionali, attivando ove non presente un meccanismo di concertazione che permetta la visibilità dei bisogni territoriali in merito a servizi, formazione, strumenti di supporto all uscita dalla violenza (sicurezza, politiche sociali, inserimento lavorativo, alloggio, sussidi, servizi di cura per l infanzia, ecc.). Per tale azione si ritiene essenziale il supporto dell Autorità per le Politiche di Genere della Regione Basilicata, così da garantire le necessarie sinergie con il livello regionale e la diffusione nell intero territorio. 14 14