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Comune di CAMPI BISENZIO Provincia di FIRENZE NUOVO IMPIANTO DI TRATTAMENTO RIFIUTI SPECIALI LIQUIDI PROCEDURA DI V.I.A. E RICHIESTA DI A.I.A. (Prima Conferenza di Servizi del 02/07/2015) ---> Elaborato S4: PROTOCOLLO DI STOCCAGGIO RIFIUTI (Accorpamento e Miscelazione) Proponente: CIPECO SRL Ubicazione intervento: Via Maestri del Lavoro s.n.c. Campi Bisenzio (FI) Gruppo di lavoro V.I.A. (progetto e S.I.A.) Coordinamento gruppo di lavoro: Aspetti impiantistici, di processo: Aspetti ambientali: Aspetti urbanistici e architettonici: Aspetti idraulici: Aspetti strutturali: Aspetti geologici e idrogeologici: Aspetti naturalistici: Aspetti chimici: Aspetti acustici: Ing. Roberto Baraglia Ing. Roberto Baraglia Ing. Giovanni Zecchini Arch. Marco Valentini Ing. Andrea Sorbi Ing. Marco Filardi Geol. Gianni Focardi, Geol. Ottavia Bonfanti Biol. Arianna Chines Chim. Chiara Corradi P.I. Paolo Paoli SETTEMBRE 2015

INDICE DOCUMENTI ALLEGATI SCHEMA DI COMPATIBILITA CHIMICA TRA DIVERVI GRUPPI DI SOSTANZE MODELLO REGISTRO OMOLOGHE MODELLO FOGLIO DI LAVORO GIORNALIERO STOCCAGGIO RIFIUTI MODELLO REGISTRO STOCCAGGIO RIFIUTI (con operazioni di accorpamento o miscelazione) MODELLO DI SCHEDA DI STOCCAGGIO RIFIUTI (con operazioni di accorpamento o miscelazione) 2/44

1. PREMESSA Il presente protocollo fornisce le modalità di gestione che la società CIPECO SRL intende adottare per l accettazione dei rifiuti conferiti all impianto, allo scopo di dimostrare in particolare il rispetto delle condizioni di cui all articolo 187 del D.Lgs. 152/2006, come modificato dal D.Lgs. 205/2010. Secondo la nuova formulazione dell articolo risulta ammissibile in generale la miscelazione di rifiuti pericolosi aventi la medesima caratteristica di pericolosità. E vietato, invece, miscelare rifiuti pericolosi con diverse caratteristiche di pericolosità e rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi. La deroga a ciò è ammissibile solo alle seguenti condizioni: a) siano salvaguardate la salute umana e l ambiente; b) si abbia l autorizzazione idonea a tale attività; c) vi sia conformità con le Migliori Tecniche Disponibili (BAT). Il BRef Waste Treatments Industries August 2006 individua come BAT per le operazioni di miscelazione: - disporre di apposite procedure finalizzate ad individuare le tipologie di rifiuti che possono essere miscelate tra di loro senza incremento del rischio sicurezza per la salute umana e per l ambiente. Tali procedure devono tenere in considerazione la tipologia di rifiuto, la sua pericolosità e la destinazione successiva dei rifiuti stessi. La compatibilità chimica dei rifiuti da miscelare deve essere preventivamente testata attraverso l effettuazione di apposite prove di miscelazione; - impedire la miscelazione di rifiuti con differente stato fisico ovvero di rifiuti pericolosi allo scopo di ottenere miscele classificate non pericolose ovvero finalizzate al raggiungimento di più bassi limiti di concentrazione prima dell invio a smaltimento finale (direttiva discariche recepita con D.Lgs. 36/2003) - disporre di strutture impiantistiche idonee ad evitare durante le operazioni di miscelazione la dispersione/diffusione nelle matrici ambientali suolo, acqua e aria di sostanze pericolose; Il D.M. 29 gennaio 2007 Linee guida per l individuazione e l utilizzazione delle migliori tecniche disponibili, in materia di gestione rifiuti, che costituisce utile riferimento tecnico individua MTD applicabili alle operazioni di miscelazione : 11. ove necessario prevedere la possibilità di dotare l impianto di un proprio laboratorio interno, fornito di attrezzature specifiche per le analisi di base. Nel caso di assenza di un laboratorio deve essere, comunque, prevista la possibilità di effettuare le analisi più semplici direttamente in impianto, ad esempio mediante l utilizzo di kit analitici 3/44

17. deve essere garantita la presenza di personale qualificato, adeguatamente addestrato alla gestione degli specifici rifiuti trattati nell impianto ed in grado di adottare tempestivamente procedure di emergenza in caso di incidenti 19. disporre di procedure che consentano di separare e di verificare la compatibilità delle diverse tipologie di rifiuto, tra cui: a. test di compatibilità effettuati preliminarmente alla miscelazione dei diversi rifiuti liquidi b. sistemi atti ad assicurare che l eventuale miscela di rifiuti liquidi sia trattata secondo le procedure previste per la componente caratterizzata da maggiore pericolosità c. conservazione dei risultati dei test, ed in particolare di quelli che hanno portato a reazioni potenzialmente pericolose (aumento di temperatura, produzione di gas o innalzamento di pressione, ecc.), registrazione dei parametri operativi, quali cambio di viscosità, separazione o precipitazione di solidi e di qualsiasi altro parametro rilevante (ad esempio, sviluppo di emissioni osmogene) 41. assicurare che il mescolamento di rifiuti liquidi avvenga seguendo le corrette procedure, con una accurata pianificazione, sotto la supervisione di personale qualificato ed in locali provvisti di adeguata ventilazione. A tal fine può essere utile ricorrere alla tabella E.2, che indica la compatibilità chimica ed alcune delle possibili interazioni tra le diverse classi di sostanze. In nessun caso possono, comunque, essere previste operazioni di miscelazione finalizzate a ridurre le concentrazioni degli inquinanti. Dovrebbe essere, comunque, evitata la miscelazione di rifiuti che possono produrre emissioni di sostanze maleodoranti; 43. nel caso di sostanze che richiedono uno stoccaggio separato: a) verificare l eventuale incompatibilità chimica tra i diversi rifiuti b) non mescolare emulsioni oleose con rifiuti costituiti da solventi c) a seconda della pericolosità del rifiuto può essere necessario condurre separatamente, oltre allo stoccaggio, anche le operazioni di pretrattamento 2. DEFINIZIONI I rifiuti conferiti sono stoccati in impianto secondo le seguenti modalità: - Scarico delle autocisterne/autobotti nel parco di 20 serbatoi ubicati fisicamente in 5 aree distinte in base alla caratteristiche chimico fisiche (caratteristiche di pericolosità, compatibilità, linee di trattamento etc), - Scarico autocarri di trasporto rifiuti in colli e loro messa a dimora in scaffalature ubicate in 3 aree distinte in base alla caratteristiche di pericolosità, con separazione per incompatibilità chimica dei rifiuti a ph estremo (acidi e basi esauste), Le operazioni di gestione rifiuti nel parco serbatoi di stoccaggio, finalizzate al trattamento in impianto D9 e/o D8 con scarico in fognatura pubblica delle acque reflue di risulta, sono riconducibili a: 4/44

- ACCORPAMENTO. Il conferimento nel pertinente serbatoio, mediante più operazioni di carico, di rifiuti classificati con stesso CER e stesse caratteristiche di pericolosità (se pericolosi), provenienti dal medesimo o da diversi produttori. Ai fini di un eventuale eccezionale trasporto verso centri esterni di smaltimento, per avaria/manutenzione delle sezioni di trattamento l operazione non comporta variazione del CER e si configura come Deposito preliminare D15. - MISCELAZIONE NON IN DEROGA ovvero non esplicitamente vietata dall art.187 c.1 del D.Lgs.152/2006. Il conferimento nel pertinente serbatoio, mediante più operazioni di carico, di rifiuti classificati con diverso CER e con medesime caratteristiche di pericolosità (se pericolosi). Ai fini di un eventuale eccezionale trasporto verso centri esterni di smaltimento l operazione comporta variazione della codifica, con attribuzione rispettivamente del CER 190203 per miscela di rifiuti non pericolosi e del CER 190204* per miscela di rifiuti pericolosi, e si configura come Raggruppamento preliminare D13. - MISCELAZIONE IN DEROGA da autorizzare in conformità all art.187 c.2 del D.Lgs.152/2006. Il conferimento nel pertinente serbatoio, mediante più operazioni di carico, di rifiuti pericolosi classificati con medesimo o diverso CER ma con diverse caratteristiche di pericolosità. Ai fini di un eventuale eccezionale trasporto verso centri esterni di smaltimento l operazione comporta variazione della codifica, con attribuzione del CER 190204* per miscela di rifiuti pericolosi, e si configura come Raggruppamento preliminare D13. Rientra in una delle suddette operazioni anche il trasferimento nello specifico serbatoio dei rifiuti conferiti in colli. Fatta salva la separazione tra rifiuti pericolosi e non pericolosi e tra rifiuti pericolosi incompatibili (a ph estremo quali acidi e basi esauste) lo stoccaggio su scaffalature dei rifiuti in colli classificati con diverso CER non è da considerare miscelazione tra rifiuti ma si configura come deposito preliminare D15. 3. LIMITAZIONI E DIVIETI Nell impianto Cipeco S.r.l. non sono ammesse miscelazioni tra rifiuti pericolosi e rifiuti o materiali non pericolosi. Le operazioni di miscelazione di rifiuti pericolosi, in conformità al divieto di cui di cui al c. 5 ter dell art. 184 del D.Lgs. 152/2006, non devono declassificare il rifiuto da pericoloso a rifiuto non pericoloso attraverso una diluizione che comporti una riduzione delle concentrazioni iniziali di 5/44

sostanze pericolose sotto le soglie che definiscono la miscela di rifiuti ottenuta non più pericolosa. In generale tutti i rifiuti conferiti in autocisterna/autobotte (ATB) e in colli sono destinati allo smaltimento in impianto. La necessità di inviare a centri di smaltimento esterni i rifiuti stoccati nei serbatoi, ovvero quelli depositati su scaffalatura, è correlata ad eventi sporadici (es. fermo impianto, gestione di non conformità, attuazione di procedura di emergenza etc). I rifiuti sono conferiti per essere inviati alle operazioni di smaltimento finale in impianto D9 e/o D8 nel rispetto delle caratteristiche chimico fisiche e dei limiti analitici stabiliti in fase di omologazione del rifiuto medesimo, pertanto i quantitativi giornalieri e annuali richiesti per le operazioni di ACCORPAMENTO D15 e di MISCELAZIONE D13 sono da intendersi ricompresi nella potenzialità di trattamento dell impianto indicati nella istanza di autorizzazione. Relativamente ai rifiuti ricompresi nei gruppi di miscelazione ed identificati con i CER della famiglia 16, il proponente provvederà in fase di omologazione del rifiuto a comunicare all Ente responsabile del procedimento ed all Arpat le seguenti informazioni che giustifichino la formazione di miscele omogenee e ben caratterizzate per tipologia di inquinanti: - Produttore/i del rifiuto - Ciclo produttivo che ha originato e materie prime impiegate - Analisi rifiuto - identificazione del tipo miscela e relativa linea di trattamento in impianto della medesima In tali casi il conferimento del rifiuto in impianto ai fini della miscelazione potrà essere effettuato trascorsi almeno 10 gg solari dalla suddetta comunicazione salvo diniego scritto da parte dell Ente competente. Nel caso invece venga individuato un nuovo produttore di rifiuti trattabili nell impianto, classificati con CER non ricompreso tra quelli in autorizzazione, compresi quelli generici (es. CER XX XX 98*, CER XX XX 99 o che riportano la dicitura Altri rifiuti ), il proponente procederà alla omologazione e stipula del contratto solo dopo aver richiesto ed ottenuto puntuale autorizzazione da parte dell Ente competente. 4. TIPOLOGIE DI RIFIUTI AMMISSIBILI ALL IMPIANTO L impianto chimico fisico biologico è progettato per trattare esclusivamente i rifiuti speciali allo stato liquido e/o fangoso pompabile ritirati in conto terzi classificati, ai sensi della Decisione della Commissione 2014/255/UE del 18 dicembre 2014, come rifiuti speciali pericolosi (RP), contrassegnati da asterisco, e non pericolosi (RNP). 6/44

Ai fini della accettabilità presso l impianto i RP dovranno presentare esclusivamente una o più delle seguenti caratteristiche di pericolosità di cui al Regolamento (UE) N.1357/2014 del 18 dicembre 2014: HP 4 Irritante-Irritazione cutanea e lesioni oculari : rifiuto la cui applicazione può provocare irritazione cutanea o lesioni oculari; HP 5 Tossicità specifica per organi bersaglio (STOT)/Tossicità in caso di aspirazione : rifiuto che può causare tossicità specifica per organi bersaglio con un'esposizione singola o ripetuta, oppure può provocare effetti tossici acuti in seguito all'aspirazione; HP 6 Tossicità acuta : rifiuto che può provocare effetti tossici acuti in seguito alla somministrazione per via orale o cutanea, o in seguito all'esposizione per inalazione. HP 7 Cancerogeno : rifiuto che causa il cancro o ne aumenta l'incidenza. HP 8 Corrosivo : rifiuto la cui applicazione può provocare corrosione cutanea. HP 13 Sensibilizzante : rifiuto che contiene una o più sostanze note per essere all'origine di effetti di sensibilizzazione per la pelle o gli organi respiratori. HP 14 Ecotossico : rifiuto che presenta o può presentare rischi immediati o differiti per uno o più comparti ambientali. I rifiuti conferibili all impianto sono suddivisi in 8 macrofamiglie omogenee caratterizzabili per: - PROVENIENZA/SETTORE DI PRODUZIONE - CLASSIFICAZIONE CER (caratteristiche chimico fisiche e di pericolosità inquinanti) - DESTINAZIONE FINALE (intesa come sequenza di trattamento in impianto) All interno di ciascuna macrofamiglia, due o più rifiuti potranno generare le seguenti tipologie di miscele: Miscela 1 Rifiuti liquidi Non Pericolosi da inviare alla vasca di equalizzazione a monte del modulo biologico Miscela 2 Rifiuti liquidi Non Pericolosi da inviare al trattamento chimico-fisico di chiariflocculazione 7/44

Miscela 3 Rifiuti liquidi Pericolosi da inviare all ossidazione batch Miscela 4 Rifiuti liquidi Pericolosi soluzioni acidi esausti da inviare alla neutralizzazione batch Miscela 5 Rifiuti liquidi Pericolosi - basi esauste da inviare alla neutralizzazione batch Miscela 6 Rifiuti liquidi Non Pericolosi - fosse settiche da inviare alla vasca di equalizzazione a monte del modulo biologico Miscela 7 Fanghi Non Pericolosi - fanghi pompabili da inviare al condizionamento chi-fisico Miscela 8 Emulsioni oleose Pericolose Emulsioni magre da inviare all ultrafiltrazione 5. TRACCIABILITA DELLE OPERAZIONI DI MISCELAZIONE D13 O ACCORPAMENTO D15 Tenuto conto della capacità dei serbatoi di stoccaggio 80-90 m3 e della capacità delle autocisterne (da 25 a 35 m 3 ) ciascuna miscela sarà costituita prevalentemente da 2, 3 o 4 carichi di rifiuti conferiti in autocisterna. Allo scopo di rendere trasparenti le operazioni preliminari di smaltimento D15 o D13 il contenuto del singolo serbatoio di stoccaggio non potrà essere inviato alla successiva fase di trattamento fintanto che il gestore dell impianto o un suo incaricato, sulla base di ricette di miscelazione a programmazione settimanale, non darà disposizioni di chiusura delle operazioni di presa in carico dei rifiuti. Per motivazioni analoghe durante l invio della miscela di rifiuti al trattamento D9/D8 non sarà consentito il carico di nuovi rifiuti nello specifico serbatoio. Sia le operazioni di accorpamento sia quelle di miscelazione nel rispettivo serbatoio si succederanno in sequenza precedute sempre dallo svuotamento completo del serbatoio e delle apparecchiature di pretrattamento. Nel corso e al termine delle operazioni di accorpamento o miscelazione nello specifico serbatoio sarà possibile fornire indicazioni su: - CER in ingresso dei rifiuti che hanno generato la miscela - Peso dei singoli rifiuti identificati con CER di conferimento costituenti la miscela - Peso della miscela - volume della miscela - analisi e/o prove di miscelazione correlate Per tutti i rifiuti che possono generare le miscele descritte al paragrafo successivo sono anche possibili (per ciascun CER e con medesime caratteristiche di pericolosità se pericolosi) le operazioni di ACCORPAMENTO D15 nel pertinente serbatoio con generazione di rifiuto che mantiene lo stesso CER e le medesime caratteristiche di pericolosità (se pericoloso). 8/44

6. CARATTERIZZAZIONE E GESTIONE DELLE MISCELE MISCELA 1 RIFIUTI LIQUIDI NON PERICOLOSI Origine e tipologie di rifiuti da miscelare: Rifiuti liquidi con inquinanti prevalentemente organici trattabili in un impianto biologico. Detti reflui comprendono prodotti caratterizzati dalla presenza di sostanze organiche derivanti dal settore agroalimentare di preparazione alimenti e bevande, da operazioni di risanamento delle acque di falda, da percolato di discarica e da altre soluzioni acquose destinate ad essere trattate fuori sito. In particolare sono in prevalenza caratterizzati da alto carico organico prontamente biodegradabile con rapporto BOD5/COD > 1/3 e SST inferiore al 1,5% e rispettano i relativi limiti di accettabilità tabellati nel PMeC. Classificazione dei rifiuti che generano le miscele: Codici CER 02 03 02 rifiuti legati all'impiego di conservanti 02 03 03 rifiuti prodotti dall'estrazione tramite solvente 02 07 01 rifiuti prodotti dalle operazioni di lavaggio, pulizia e macinazione della materia prima 02 07 02 rifiuti prodotti dalla distillazione di bevande alcoliche 16 03 06 rifiuti organici diversi da quelli di cui alla voce 16 03 05 16 10 02 rifiuti liquidi acquosi, diversi da quelli di cui alla voce 16 10 01 16 10 04 concentrati acquosi, diversi da quelli di cui alla voce 16 10 03 19 07 03 percolato di discarica, diverso da quello di cui alla voce 19 07 02 19 13 08 rifiuti liquidi acquosi e rifiuti concentrati acquosi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 07 Nota: I percolati di discarica non sono conferiti in colli. Tipo di operazione, classificazione, descrizione e caratteristiche della miscela: Operazioni: smaltimento D13, MISCELAZIONE NON IN DEROGA Classificazione: CER 19 02 03 rifiuti premiscelati composti esclusivamente da rifiuti NP Stato fisico: liquido Descrizione: Miscela di rifiuti con inquinanti prevalentemente organici prontamente biodegradabili caratterizzata dal non superamento dei limiti di scarico in fognatura per metalli pesanti (Sb, As, Cd, Cr +6, Cu, Pb, Hg, Ni, Se, Te, Tl, Sn), idrocarburi totali, solventi organici azotati e aromatici, solventi alogenati, pesticidi fosforati e clorurati. I fenoli non devono superare di 10 volte il valore del linite di scarico in fognatura. Destinazione della miscela 9/44

Operazione: smaltimento finale D8. La miscela è destinata ad essere trattata nell impianto CIPECO con trasferimento dallo specifico serbatoio di stoccaggio alla vasca di omogeneizzazione a monte del modulo biologico. Nel casi particolari e sporadici di indisponibilità del modulo biologico (fermata per manutenzione, anomalia processo) o di gestione di non conformità la miscela sarà inviata a impianti esterni per il trattamento chimico-fisico D9 e/o biologico D8. I parametri chimico fisici saranno conformi alle tabelle di accettazione dell impianto di smaltimento finale. Attrezzature, impianti e modalità operative La preparazione della miscela è condotta nei serbatoi di stoccaggio D1, D2, D3, D4, D5, D6. I rifiuti conferiti sono previamente sottoposti a pretrattamento di sgrigliatura, dissabbiatura e disoleatura e trasferiti a mezzo di pompa centrifuga nello specifico serbatoio. La miscelazione di due o più carichi di rifiuti è eseguita mediante pompa di ricircolo serbatoio. I rifiuti conferiti in colli sono alimentati alla sezione di pretrattamento mediante pompa pneumatica munita di pescante e succhieruola terminale. Le emissioni che si generano dalle operazioni di pretrattamento e miscelazione sono convogliate all impianto di abbattimento centralizzato. Le operazioni di travaso dei colli sono eseguite in area attrezzata di cappa frontale aspirante connessa anch essa all impianto di abbattimento centralizzato delle emissioni convogliate. MISCELA 2 RIFIUTI LIQUIDI NON PERICOLOSI Origine e tipologie di rifiuti da miscelare: Rifiuti liquidi con inquinanti prevalentemente inorganici trattabili in un impianto chimico fisico e organici facilmente biodegradabili nel modulo biologico. Detti reflui provengono dal settore tessile, da processi chimici organici ed inorganici, dalla produzione di pitture, vernici, adesivi, inchiostri per stampa, dal trattamento dei fumi e delle acque di raffreddamento dei processi termici, dal trattamento e/o lavorazione superficiale di metalli e plastica, da operazioni di risanamento delle acque di falda, da percolato di discarica e da altre soluzioni acquose destinate ad essere trattate fuori sito. In particolare tali reflui sono caratterizzati dal contenuto in metalli pesanti, anioni in soluzione allo stato ossidato e ridotto, composti organici biodegradabili e dalla presenza contenuta di fenoli, oli minerali, tensioattivi, solventi. I rifiuti presentano in genere un COD > 3000 mg/l, azoto ammoniacale > 500 mg/l e SST inferiore al 1,5% e rispettano i relativi limiti di accettabilità tabellati nel PMeC. Classificazione dei rifiuti che generano le miscele: 10/44

Codici CER 04 01 04 liquido di concia contenente cromo 04 01 05 liquido di concia non contenente cromo 04 02 15 rifiuti da operazioni di finitura, diversi da quelli di cui alla voce 04 02 14 04 02 17 tinture e pigmenti, diversi da quelli di cui alla voce 04 02 16 05 01 16 rifiuti contenenti zolfo prodotti dalla desolforizzazione del petrolio 05 06 04 rifiuti prodotti dalle torri di raffreddamento 06 06 03 rifiuti contenenti solfuri, diversi da quelli di cui alla voce 06 06 02 06 09 04 rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio, diversi da quelli di cui alla voce 06 09 03 06 11 01 rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio nella produzione di diossido di titanio 08 02 03 sospensioni acquose contenenti materiali ceramici 08 03 08 rifiuti liquidi acquosi contenenti inchiostro 08 04 16 rifiuti liquidi acquosi contenenti adesivi o sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce 08 04 15 10 01 19 rifiuti prodotti dalla depurazione dei fumi, diversi da quelli di cui alle voci 10 01 05, 10 01 07 e 10 01 18 10 01 26 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento 10 02 12 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 02 11 10 03 28 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 27 10 04 10 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 4 09 10 07 08 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 07 07 10 08 20 rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 08 19 11 01 12 soluzioni acquose di risciacquo, diverse da quelle di cui alla voce 10 01 11 11 01 14 rifiuti di sgrassaggio diversi da quelli di cui alla voce 11 01 13 11 02 03 rifiuti della produzione di anodi per processi elettrolitici acquosi 11 02 06 rifiuti da processi idrometallurgici del rame, diversi da quelli della voce 11 02 05 16 01 15 liquidi antigelo diversi da quelli di cui alla voce 16 01 14 16 03 04 rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce 16 03 03 16 03 06 rifiuti organici diversi da quelli di cui alla voce 16 03 05 16 10 02 rifiuti liquidi acquosi, diversi da quelli di cui alla voce 16 10 01 16 10 04 concentrati acquosi, diversi da quelli di cui alla voce 16 10 03 19 07 03 percolato di discarica, diverso da quello di cui alla voce 19 07 02 19 13 08 rifiuti liquidi acquosi e rifiuti concentrati acquosi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 07 I percolati di discarica non sono conferiti in colli. Tipo di operazione, classificazione, descrizione e caratteristiche della miscela: Operazioni: smaltimento D13, MISCELAZIONE NON IN DEROGA Classificazione: CER 19 02 03 rifiuti premiscelati composti esclusivamente da rifiuti NP Stato fisico: liquido Descrizione: Miscela di rifiuti con inquinanti prevalentemente inorganici confezionata allo scopo di ottenere una miscela che rispetti i seguenti valori limite compatibili con il processo biologico e sul quale il chimico fisico non è efficace: 11/44

1) valori entro tabella 3 (scarico in fognatura) per solventi organici azotati e aromatici, solventi alogenati 2) cloruri 10000 mg/l 3) fenoli 100 mg/l Destinazione della miscela Operazione: D9 preliminare allo smaltimento finale D8. La miscela è destinata ad essere trattata nell impianto CIPECO con trasferimento dallo specifico serbatoio di stoccaggio ad uno dei serbatoi polmone B1, B2 di alimentazione del modulo chimico fisico di chiariflocculazione D9. Le acque reflue trattate sono trasferite alla vasca di equalizzazione a monte del modulo biologico. Nel casi particolari e sporadici di indisponibilità del modulo chimico fisico e/o biologico (fermata per manutenzione, anomalia processo) o di gestione di non conformità la miscela sarà inviata a impianti esterni per il trattamento chimico-fisico D9 e/o biologico D8. I parametri chimico fisici saranno conformi alle tabelle di accettazione dell impianto di smaltimento finale. Attrezzature, impianti e modalità operative La preparazione della miscela è condotta nei serbatoi di stoccaggio D1, D2, D3, D4, D5, D6. I rifiuti conferiti sono previamente sottoposti a pretrattamento di sgrigliatura, dissabbiatura e disoleatura e trasferiti a mezzo di pompa centrifuga nello specifico serbatoio. La miscelazione di due o più carichi di rifiuti è eseguita mediante pompa di ricircolo serbatoio. I rifiuti conferiti in colli sono alimentati alla sezione di pretrattamento mediante pompa pneumatica munita di pescante e succhieruola terminale. Le emissioni che si generano dalle operazioni di pretrattamento e miscelazione sono convogliate all impianto di abbattimento centralizzato. Le operazioni di travaso dei colli sono eseguite in area attrezzata di cappa frontale aspirante connessa anch essa all impianto di abbattimento centralizzato delle emissioni convogliate. MISCELA 3 RIFIUTI LIQUIDI PERICOLOSI (4 ph 11) Origine e tipologie di rifiuti da miscelare: Rifiuti liquidi con inquinanti organici ed inorganici trattabili in un impianto chimico fisico biologico. Detti reflui provengono dal settore tessile, da processi chimici organici ed inorganici, dalla produzione di pitture, vernici, adesivi, inchiostri per stampa, dall industria fotografica, dal trattamento e/o lavorazione superficiale di metalli e plastica, da operazioni di risanamento delle 12/44

acque di falda, da percolato di discarica e da altre soluzioni acquose destinate ad essere trattate fuori sito. In particolare tali reflui sono caratterizzati dal contenuto in metalli pesanti, anioni in soluzione allo stato ossidato e ridotto, aldeidi, fenoli, oli minerali, tensioattivi, solventi. I rifiuti presentano in genere un COD > 3000 mg/l, azoto ammoniacale > 500 mg/l e SST inferiore al 1,5% e rispettano i relativi limiti di accettabilità tabellati nel PMeC.. Classificazione dei rifiuti che generano le miscele: Codici CER 06 03 13 * sali e loro soluzioni, contenenti metalli pesanti 06 04 03 * rifiuti contenenti arsenico 06 04 04 * rifiuti contenenti mercurio 06 04 05 * rifiuti contenenti altri metalli pesanti 06 10 02 * rifiuti contenenti sostanze pericolose 07 01 01 * soluzioni acquose di lavaggio e acque madri 07 01 04 * altri solventi organici, soluzioni di lavaggio e acque madri 07 02 01 * soluzioni acquose di lavaggio e acque madri 07 03 01 * soluzioni acquose di lavaggio e acque madri 07 05 01 * soluzioni acquose di lavaggio e acque madri 07 06 01 * soluzioni acquose di lavaggio e acque madri 07 07 01 * soluzioni acquose di lavaggio e acque madri 08 01 19 * sospensioni acquose contenenti pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose 08 04 15 * rifiuti liquidi acquosi contenenti adesivi o sigillanti, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose 09 01 01 * soluzioni di sviluppo e soluzioni attivanti a base acquosa 09 01 02 * soluzioni di sviluppo per lastre offset a base acquosa 09 01 05 * soluzioni di lavaggio e di lavaggio del fissatore 11 01 11 * soluzioni acquose di risciacquo, contenenti sostanze pericolose 11 01 15 * eluati e fanghi di sistemi a membrana o sistemi a scambio ionico, contenenti sostanze pericolose 12 03 01 * soluzioni acquose di lavaggio 12 03 02 * rifiuti prodotti da processi di sgrassatura a vapore 16 01 14 * liquidi antigelo contenenti sostanze pericolose 16 03 03 * rifiuti inorganici contenenti sostanze pericolose 16 10 01 * rifiuti liquidi acquosi, contenenti sostanze pericolose 16 10 03 * concentrati acquosi, contenenti sostanze pericolose 19 01 06 * rifiuti liquidi acquosi prodotti dal trattamento dei fumi e altri rifiuti liquidi acquosi 19 07 02* percolato di discarica, contenente sostanze pericolose 19 08 07 * soluzioni e fanghi di rigenerazione degli scambiatori di ioni 19 11 03 * rifiuti liquidi acquosi 19 13 07 * rifiuti liquidi acquosi e rifiuti concentrati acquosi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, contenenti sostanze pericolose I percolati di discarica non sono conferiti in colli. Classi di pericolosità potenzialmente associate ai rifiuti costituenti la miscela: HP 4, HP 5, HP 6, HP7, HP 13, HP 14 13/44

Tipo di operazione, classificazione, descrizione e caratteristiche della miscela: Operazioni: smaltimento D13, MISCELAZIONE IN DEROGA Classificazione: CER 19 02 04* Rifiuti premiscelati contenenti almeno un rifiuto pericoloso Stato fisico: liquido Descrizione: Miscela di rifiuti con inquinanti organici e inorganici confezionata in linea generale allo scopo di ottenere una miscela che rispetti i seguenti parametri compatibili con il processo biologico e sul quale il chimico fisico (ossidazione + chiariflocculazione) non è efficace: cloruri 10000 mg/l Destinazione della miscela Operazione: D9 preliminare allo smaltimento finale D8. La miscela è destinata ad essere trattata nell impianto CIPECO con trasferimento dallo specifico serbatoio di stoccaggio ad uno dei due reattori batch di ossidazione (processo fenton). Le acque reflue separate dalla frazione fangosa sono trasferite ad uno dei serbatoi polmone B1, B2 di alimentazione del modulo chimico fisico di chiariflocculazione D9. Le acque in uscita dal chimico fisco sono trasferite alla vasca di equalizzazione a monte del modulo biologico. Nel casi particolari e sporadici di indisponibilità del modulo chimico fisico e/o biologico (fermata per manutenzione, anomalia processo) o di gestione di non conformità la miscela sarà inviata a impianti esterni per il trattamento chimico-fisico D9 e biologico D8. I parametri chimico fisici saranno conformi alle tabelle di accettazione dell impianto di smaltimento finale. Attrezzature, impianti e modalità operative La preparazione della miscela è condotta nei serbatoi di stoccaggio D7, D8, D9, D10. I rifiuti conferiti sono previamente sottoposti a pretrattamento di sgrigliatura, dissabbiatura e disoleatura e trasferiti a mezzo di pompa centrifuga nello specifico serbatoio. La miscelazione di due o più carichi di rifiuti è eseguita mediante pompa di ricircolo serbatoio. I rifiuti conferiti in colli sono alimentati alla sezione di pretrattamento mediante pompa pneumatica munita di pescante e succhieruola terminale. Le emissioni che si generano dalle operazioni di pretrattamento e miscelazione sono convogliate all impianto di abbattimento centralizzato. Le operazioni di travaso dei colli sono eseguite in area attrezzata di cappa frontale aspirante connessa anch essa all impianto di abbattimento centralizzato delle emissioni convogliate. MISCELA 4 RIFIUTI LIQUIDI PERICOLOSI (ph < 4) Origine e tipologie di rifiuti da miscelare: 14/44

Rifiuti liquidi con inquinanti prevalentemente inorganici trattabili in un impianto chimico fisico biologico. Detti reflui provengono da processi chimici inorganici, da processi termici, dal trattamento e/o lavorazione superficiale di metalli e da altre soluzioni acquose destinate ad essere trattate fuori sito. In particolare tali reflui sono caratterizzati dal contenuto in acidità libera, metalli pesanti, anioni in soluzione allo stato ossidato ed in alcuni casi tensioattivi. Rispettano i relativi limiti di accettabilità tabellati nel PMeC. I limiti di concentrazione di nitrati (5000 mg/l) e fluoruri (50000 mg/l) sono correlati alla resistenza alla corrosone dei serbatoi di stoccaggio. Classificazione dei rifiuti che generano le miscele: Codici CER 06 01 01 * acido solforico e acido solforoso 06 01 02 * acido cloridrico 06 01 03 * acido fluoridrico 06 01 04 * acido fosforico e fosforoso 06 01 05 * acido nitrico e acido nitroso 06 01 06 * altri acidi 06 07 04 * soluzioni ed acidi, ad esempio acido di contatto 10 01 09 * acido solforico 10 01 22 * fanghi acquosi da operazioni di pulizia di caldaie, contenenti sostanze pericolose 11 01 05 * acidi di decappaggio 11 01 06 * acidi non specificati altrimenti 11 01 11 * soluzioni acquose di risciacquo, contenenti sostanze pericolose 11 01 15 * eluati e fanghi di sistemi a membrana o sistemi a scambio ionico, contenenti sostanze pericolose 16 03 03 * rifiuti inorganici contenenti sostanze pericolose 16 10 01 * rifiuti liquidi acquosi, contenenti sostanze pericolose 16 10 03 * concentrati acquosi, contenenti sostanze pericolose 19 08 07 * soluzioni e fanghi di rigenerazione degli scambiatori di ioni Classi di pericolosità potenzialmente associate ai rifiuti costituenti la miscela: HP 4, HP 5, HP 6, HP7, HP 8, HP 13, HP 14 Il rifiuto è classificato pericoloso di tipo HP4 se la somma delle concentrazioni delle sostanze indicate con codice di pericolo H314 è 1 % e < 5 % Il rifiuto è classificato pericoloso di tipo HP4 se la somma delle concentrazioni delle sostanze indicate con codice di pericolo H318 è 10 % Il rifiuto è classificato pericoloso di tipo HP4 se la somma delle concentrazioni delle sostanze indicate con i codici di pericolo H315 e H319 è 20 % Il rifiuto è classificato pericoloso di tipo HP8 se la somma delle concentrazioni delle sostanze indicate con codice di pericolo H314 è 5 % Tipo di operazione, classificazione, descrizione e caratteristiche della miscela: 15/44

Operazioni: smaltimento D13, MISCELAZIONE IN DEROGA Classificazione: CER 19 02 04* Rifiuti premiscelati contenenti almeno un rifiuto pericoloso Stato fisico: liquido Descrizione: Miscela di rifiuti con inquinanti prevalentemente inorganici confezionata in linea generale allo scopo di limitare gli effetti termici e/o la formazione di gas tossici con particolare riferimento al potere ossidante dell acido nitrico e alla eventuale presenza di solfuri in soluzione. La ricetta di miscelazione prevede di limitare la concentrazione degli anioni che restano in soluzione dopo la neutralizzazione: solfati 16000 mg/l cloruri 10000 mg/l nitrati 400 mg/l nitriti 8 mg/l fluoruri 160 mg/l Destinazione della miscela Operazione: D9 preliminare allo smaltimento finale D8. La miscela è destinata ad essere trattata nell impianto CIPECO con trasferimento dallo specifico serbatoio di stoccaggio al reattore batch di neutralizzazione/ossidazione RB1 o RB2. Le acque reflue separate dalla eventuale frazione fangosa sono trasferite ad uno dei serbatoi polmone B1, B2 di alimentazione del modulo chimico fisico di chiariflocculazione D9. Le acque in uscita dal chimico fisico sono inviate alla vasca di equalizzazione a monte del modulo biologico. Nel casi particolari e sporadici di indisponibilità del modulo chimico fisico e/o biologico (fermata per manutenzione, anomalia processo) o di gestione di non conformità la miscela sarà inviata a impianti esterni per il trattamento chimico-fisico D9 e biologico D8. I parametri chimico fisici saranno conformi alle tabelle di accettazione dell impianto di smaltimento finale. Attrezzature, impianti e modalità operative La preparazione della miscela è condotta nei serbatoi di stoccaggio D11, D12. I rifiuti conferiti sono previamente sottoposti a pretrattamento di filtrazione su filtro a cestello e trasferiti a mezzo di pompa centrifuga nello specifico serbatoio. La miscelazione di due o più carichi di rifiuti è eseguita mediante pompa di ricircolo serbatoio. I rifiuti conferiti in colli sono alimentati alla sezione di pretrattamento mediante pompa pneumatica munita di pescante e succhieruola terminale. Le emissioni che si generano dalle operazioni di pretrattamento e miscelazione sono convogliate all impianto di abbattimento centralizzato. 16/44

Le operazioni di travaso dei colli sono eseguite in area attrezzata di cappa frontale aspirante connessa anch essa all impianto di abbattimento centralizzato delle emissioni convogliate. MISCELA 5 RIFIUTI LIQUIDI PERICOLOSI (ph > 11) Origine e tipologie di rifiuti da miscelare: Rifiuti liquidi con inquinanti prevalentemente inorganici trattabili in un impianto chimico fisico biologico. Detti reflui provengono da processi chimici inorganici, dal trattamento e/o lavorazione superficiale di metalli, da impianti di gestione rifiuti e trattamento acque reflue e da altre soluzioni acquose destinate ad essere trattate fuori sito. In particolare tali reflui sono caratterizzati dal contenuto in alcalinità libera, metalli pesanti, cationi (alcalini e alcalino terrosi), tensioattivi e rispettano i relativi limiti di accettabilità tabellati nel PMeC. Classificazione dei rifiuti che generano le miscele: Codici CER 06 02 05 * altre basi 06 09 03 * rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio contenenti o contaminati da sostanze pericolose 11 01 07 * basi di decappaggio 11 01 11 * soluzioni acquose di risciacquo, contenenti sostanze pericolose 11 01 13 * rifiuti di sgrassaggio contenenti sostanze pericolose 16 03 03 * rifiuti inorganici contenenti sostanze pericolose 16 10 01 * rifiuti liquidi acquosi, contenenti sostanze pericolose 16 10 03 * concentrati acquosi, contenenti sostanze pericolose 19 01 06 * rifiuti liquidi acquosi prodotti dal trattamento dei fumi e altri rifiuti liquidi acquosi Classi di pericolosità potenzialmente associate ai rifiuti costituenti la miscela: HP 4, HP 5, HP 6, HP7, HP 8, HP 13, HP 14 Il rifiuto è classificato pericoloso di tipo HP4 se la somma delle concentrazioni delle sostanze indicate con codice di pericolo H314 è 1 % e < 5 % Il rifiuto è classificato pericoloso di tipo HP4 se la somma delle concentrazioni delle sostanze indicate con codice di pericolo H318 è 10 % Il rifiuto è classificato pericoloso di tipo HP4 se la somma delle concentrazioni delle sostanze indicate con i codici di pericolo H315 e H319 è 20 % Il rifiuto è classificato pericoloso di tipo HP8 se la somma delle concentrazioni delle sostanze indicate con codice di pericolo H314 è 5 % Tipo di operazione, classificazione, descrizione e caratteristiche della miscela: Operazioni: smaltimento D13, MISCELAZIONE IN DEROGA Classificazione: CER 19 02 04* Rifiuti premiscelati contenenti almeno un rifiuto pericoloso 17/44

Stato fisico: liquido Descrizione: Miscela di rifiuti con inquinanti prevalentemente inorganici confezionata in linea generale allo scopo di limitare gli effetti termici nel successivo stadio di neutralizzazione abbattendo le punte di alcalinità libera. Destinazione della miscela Operazione: D9 preliminare allo smaltimento finale D8. La miscela è destinata ad essere trattata nell impianto CIPECO con trasferimento dallo specifico serbatoio di stoccaggio al reattore batch di neutralizzazione/ossidazione RB1 o RB2. Le acque reflue separate dalla eventuale frazione fangosa sono trasferite ad uno dei serbatoi polmone B1, B2 di alimentazione del modulo chimico fisico di chiariflocculazione D9. Le acque in uscita dal chimico fisico sono inviate alla vasca di equalizzazione a monte del modulo biologico. Nel casi particolari e sporadici di indisponibilità del modulo chimico fisico e/o biologico (fermata per manutenzione, anomalia processo) o di gestione di non conformità la miscela sarà inviata a impianti esterni per il trattamento chimico-fisico D9 e biologico D8. I parametri chimico fisici saranno conformi alle tabelle di accettazione dell impianto di smaltimento finale. Attrezzature, impianti e modalità operative La preparazione della miscela è condotta nei serbatoi di stoccaggio D13, D14. I rifiuti conferiti sono previamente sottoposti a pretrattamento di filtrazione su filtro a cestello e trasferiti a mezzo di pompa centrifuga nello specifico serbatoio. La miscelazione di due o più carichi di rifiuti è eseguita mediante pompa di ricircolo serbatoio. I rifiuti conferiti in colli sono alimentati alla sezione di pretrattamento mediante pompa pneumatica munita di pescante e succhieruola terminale. Le emissioni che si generano dalle operazioni di pretrattamento e miscelazione sono convogliate all impianto di abbattimento centralizzato. Le operazioni di travaso dei colli sono eseguite in area attrezzata di cappa frontale aspirante connessa anch essa all impianto di abbattimento centralizzato delle emissioni convogliate. MISCELA 6 RIFIUTI LIQUIDI NON PERICOLOSI (FANGHI FOSSE SETTICHE) Origine e tipologie di rifiuti da miscelare: Rifiuti liquidi con inquinanti prevalentemente organici trattabili in un impianto biologico. Detti rifiuti derivano in gran parte dal metabolismo umano e sono caratterizzati da alto carico organico 18/44

prontamente biodegradabile con rapporto BOD5/COD > 1/3 e residuo secco a 105 C < 15%, NH4 >1000 mg/l e solidi sospesi dopo sgrigliatura inferiori al 2%. Classificazione dei rifiuti che generano le miscele: Codici CER 02 01 06 feci animali, urine e letame, effluenti, raccolti separatamente e trattati fuori sito 20 03 04 fanghi delle fosse settiche Tipo di operazione, classificazione, descrizione e caratteristiche della miscela: Operazioni: smaltimento D13, MISCELAZIONE NON IN DEROGA Classificazione: CER 19 02 03 rifiuti premiscelati composti esclusivamente da rifiuti NP Stato fisico: liquido Descrizione: Miscela di rifiuti con prevalenza di inquinanti organici prontamente biodegradabili associati a composti inorganici dell azoto e dello zolfo in forma ridotta correlati alle condizioni settiche dei rifiuti costituenti la miscela. Destinazione della miscela Operazione: smaltimento finale D8. La miscela è destinata ad essere trattata nell impianto CIPECO con trasferimento dal serbatoio di stoccaggio alla vasca di omogeneizzazione a monte del modulo biologico. Nel casi particolari e sporadici di indisponibilità del modulo biologico (fermata per manutenzione, anomalia processo) o di gestione di non conformità la miscela sarà inviata a impianti esterni per il trattamento biologico D8. Attrezzature, impianti e modalità operative Tali rifiuti sono conferiti esclusivamente in Autobotte. La preparazione della miscela è condotta nel serbatoio di stoccaggio D16. I rifiuti conferiti sono previamente sottoposti a pretrattamento di sgrigliatura e trasferiti a mezzo di pompa centrifuga nello specifico serbatoio. La miscelazione di due o più carichi di rifiuti è eseguita mediante pompa di ricircolo serbatoio. Le emissioni che si generano dalle operazioni di pretrattamento e miscelazione sono convogliate all impianto di abbattimento centralizzato. MISCELA 7 FANGHI NON PERICOLOSI Origine e tipologie di rifiuti da miscelare: 19/44

Rifiuti liquidi con inquinanti prevalentemente inorganici trattabili in un impianto chimico fisico biologico. Detti reflui provengono dal settore minerario, agronomico, cartario, tessile, da processi chimici organici ed inorganici, dalla produzione di pitture, vernici, adesivi, inchiostri per stampa, dal trattamento dei fumi e delle acque di raffreddamento dei processi termici, dal trattamento e/o lavorazione superficiale di metalli e plastica, da impianti di gestione e trattamento dei rifiuti, da operazioni bonifica terreni e di risanamento delle acque di falda e da altre soluzioni acquose destinate ad essere trattate fuori sito. In particolare tali reflui sono caratterizzati dal contenuto in metalli pesanti, composti organici biodegradabili e dalla presenza contenuta di fenoli, oli minerali, tensioattivi, solventi. I rifiuti presentano residuo secco a 105 C inferiore al 15% e rispettano i relativi limiti di accettabilità tabellati nel PMeC. Classificazione dei rifiuti che generano le miscele: Codici CER 01 05 04 fanghi e rifiuti di perforazione di pozzi per acque dolci 01 05 07 fanghi e rifiuti di perforazione contenenti barite, diversi da quelli delle voci 01 05 05 e 01 05 06 01 05 08 fanghi e rifiuti di perforazione contenenti cloruri, diversi da quelli delle voci 01 05 05 e 01 05 06 02 01 01 fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia 02 02 01 fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia 02 02 04 fanghi da trattamento sul posto degli effluenti 02 03 01 fanghi prodotti da operazioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione 02 03 02 rifiuti legati all'impiego di conservanti 02 03 05 fanghi da trattamento sul posto degli effluenti 02 04 03 fanghi da trattamento sul posto degli effluenti 02 05 02 fanghi da trattamento sul posto degli effluenti 02 06 03 fanghi da trattamento sul posto degli effluenti 02 07 05 fanghi da trattamento sul posto degli effluenti 03 03 02 fanghi di recupero dei bagni di macerazione (green liquor) 03 03 05 fanghi derivanti da processi di deinchiostrazione nel riciclaggio della carta 03 03 11 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 03 03 10 04 01 06 fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, contenenti cromo 04 01 07 fanghi, prodotti in particolare dal trattamento in loco degli effluenti, non contenenti cromo 04 02 15 rifiuti da operazioni di finitura, diversi da quelli di cui alla voce 04 02 14 04 02 20 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 04 02 19 05 01 10 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 05 01 09 05 01 13 fanghi residui dell'acqua di alimentazione delle caldaie 05 01 14 rifiuti prodotti dalle torri di raffreddamento 05 06 04 rifiuti prodotti dalle torri di raffreddamento 06 03 14 sali e loro soluzioni, diversi da quelli di cui alle voci 06 03 11 e 06 03 13 06 05 03 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 06 05 02 06 09 04 rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio, diversi da quelli di cui alla voce 06 09 03 06 11 01 rifiuti prodotti da reazioni a base di calcio nella produzione di diossido di titanio 07 01 12 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 01 11 07 02 12 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 02 11 07 03 12 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 03 11 07 04 12 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 04 11 07 05 12 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 05 11 07 06 12 fanghi prodotti dal trattamento in loco di effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 06 11 20/44

07 07 12 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 07 11 08 02 02 fanghi acquosi contenenti materiali ceramici 08 02 03 sospensioni acquose contenenti materiali ceramici 08 03 07 fanghi acquosi contenenti inchiostro 08 03 15 fanghi di inchiostro, diversi da quelli di cui alla voce 08 03 14 08 04 14 fanghi acquosi contenenti adesivi o sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce 08 04 13 10 01 07 rifiuti fangosi prodotti da reazioni a base di calcio nei processi di desolforazione dei fumi 10 01 21 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 10 01 20 10 01 23 fanghi acquosi da operazioni di pulizia di caldaie, diversi da quelli di cui alla voce 10 01 22 10 02 14 fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 02 13 10 02 15 altri fanghi e residui di filtrazione 10 03 26 fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 25 10 07 05 fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi 10 08 18 fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento di fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 08 17 10 12 05 fanghi e residui di filtrazione prodotti dal trattamento dei fumi 10 12 13 fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 11 01 10 fanghi e residui di filtrazione, diversi da quelli di cui alla voce 11 01 09 11 01 12 soluzioni acquose di risciacquo, diverse da quelle di cui alla voce 10 01 11 11 01 14 rifiuti di sgrassaggio diversi da quelli di cui alla voce 11 01 13 11 02 03 rifiuti della produzione di anodi per processi elettrolitici acquosi 11 02 06 rifiuti da processi idrometallurgici del rame, diversi da quelli della voce 11 02 05 12 01 15 fanghi di lavorazione, diversi da quelli di cui alla voce 12 01 14 16 03 04 rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce 16 03 03 16 03 06 rifiuti organici diversi da quelli di cui alla voce 16 03 05 17 05 06 materiale di dragaggio, diverso da quello di cui alla voce 17 05 05 19 08 05 fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane 19 08 12 fanghi prodotti dal trattamento biologico di acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19 08 11 19 08 14 fanghi prodotti da altri trattamenti di acque reflue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19 08 13 19 09 06 soluzioni e fanghi di rigenerazione delle resine a scambio ionico 19 11 06 fanghi prodotti dal trattamento in loco di effluenti, diversi da quelli di cui alla voce 19 11 05 19 13 04 fanghi prodotti dalle operazioni di bonifica di terreni, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 03 19 13 06 fanghi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 05 Tipo di operazione, classificazione, descrizione e caratteristiche della miscela: Operazioni: smaltimento D13, MISCELAZIONE NON IN DEROGA Classificazione: CER 19 02 03 rifiuti premiscelati composti esclusivamente da rifiuti NP Stato fisico: liquido con solidi in sospensione (fanghi pompabili) Descrizione: Miscela di rifiuti con inquinanti prevalentemente inorganici confezionata in linea generale allo scopo di evitare strippaggio di ammoniaca e di composti solforati (con controllo del ph dei rifiuti da miscelare). Destinazione della miscela Operazione: D9 preliminare allo smaltimento finale D8. La miscela è destinata ad essere trattata nell impianto CIPECO con trasferimento dallo specifico serbatoio di stoccaggio al reattore di condizionamento dei reflui fangosi. Le acque di imbibizione dei fanghi condizionati sono 21/44