Parco giochi dell orfanotrofio di Janusz Korczak, Varsavia Maura Bottini Dicembre 2008
Janusz Korczac Medico, pedagogista Varsavia 1878 Treblinka 1942 Come per altri uomini, anche per Korczak le circostanze e il suo carattere hanno fatto sì che la sua vita fosse quella di cui si parla. Nel suo lavoro educativo doveva avere buone doti. In altre cose, non si sa. Se non avesse seguito il percorso che ha seguito, forse la sua vita sarebbe entrata in un altro inferno. La sua concezione positiva dell infanzia poteva essere ancora più accentuata per il fatto che la pedagogia del suo tempo ( fine Ottocento, inizio Novecento) era sicuramente molto dura, e il riconoscimento di un diritto dell infanzia non era, in generale, pensato. Fu tra coloro che definirono i diritti dei bambini, inseriti in un ambiente di chiare responsabilità di vita. Idealizzava l infanzia? Forse. Ma quelli non erano tempi di capricci, e guardarsi negli occhi per cercare di capirsi, rispettandosi reciprocamente, poteva essere una conquista non da poco. Diciamo che, anche oggi, questo reciproco rispetto è ancora da conquistare e da mantenere. Reciproco, appunto. Maura Bottini dicembre 2008
Janusz Korczak, medico, poeta e libero pensatore, educatore, molto conosciuto e consultato in Europa. Consacrò ai bambini la sua intera esistenza. Per i loro diritti, per il rispetto della loro integrità, si batté con tutte le sue forze e con tutti i mezzi fino all ultima ora. Lavorò senza risparmiarsi per realizzare il sogno che lo aveva sempre accompagnato: il sogno di un mondo più vero, più a misura d uomo, più giusto. Ebreo, morì deportato a Treblinka, insieme a 200 bambini e agli educatori della Casa dell Orfano, da lui fondata e diretta per trent anni a Varsavia. Janusz KORCZAK Varsavia 1878 Treblinka 1942
Korczak si interessa ai bambini fin da giovane. Nel 1900 visita i quartieri poveri di Varsavia, e compone un suo reportage, intitolato Nedza Warszawy ( La miseria di Varsavia ). Scrive presto articoli sui bambini e l educazione, va a Zurigo per approfondire le sue conoscenze sull opera pedagogica di Pestalozzi. Quando ottiene la laurea in medicina, nel 1905, viene chiamato dall esercito russo alla guerra contro il Giappone, e mandato in Estremo Oriente. Si occupa dell evacuazione dei malati, e si interessa al sistema scolastico e alla situazione della popolazione civile. Manda le sue corrispondenze alla rivista Glos, che viene censurata dai russi il 31 dicembre 1905. Tornato a Varsavia, continua il suo lavoro pedagogico e medico, diventando in seguito molto conosciuto e richiesto in Polonia e in Europa.
Nel 1912 diventa direttore della Casa degli orfani, a Varsavia, con Stefania Wilczynska. Resterà legato fino alla fine all opera di questo orfanatrofio, che cercherà di trasformare gradualmente in una società di bambini, organizzata secondo principi di giustizia, di fratellanza, di eguaglianza nei diritti e nei doveri. Ha cercato di introdurre un sistema educativo in cui ogni bambino diventa padrone di casa, lavoratore, e dirigente al contempo. Sono molte le vicende che si susseguiranno da quel momento, con l abbattersi della prima guerra mondiale, con la successiva indipendenza della Polonia, in difficili condizioni economiche.
Cercherà di salvare la Casa degli Orfani anche negli anni successivi, fino al momento dell invasione della Polonia, nel 1939, da parte dei tedeschi. Decide di rimanere a vivere alla Casa degli Orfani, con i ragazzi, e da quel momento incomincia il tragico lavoro di difesa dei bambini, che si fa drammatico quando i nazisti ordinano la creazione del ghetto per la popolazione ebrea. Dopo il 1940, gli orfani vengono trasferiti nel ghetto, in via Chlodna, in un edificio ristretto, e Korczak cercherà di continuare coerentemente il suo lavoro, in condizioni alquanto disagiate. Bambini del ghetto di Varsavia 1941 Viene arrestato dai tedeschi, nel 1940, per aver voluto esigere un carico di patate destinato ai bambini, e fu spedito al Pawiak, la famigerata prigione nazista di Varsavia.
Prigione del Pawiac Via Chlodna, dove risiedeva il secondo ricovero per bambini curati da Korczak
Varsavia Monumento e museo eretto sul suolo della prigione Pawiac
Varsavia Ultimo resto della terribile prigione del Pawiac
L orfanatrofio viene poi spostato in via Sliska, parallela a via Sienna, in una casa ancora più piccola. Molto è cambiato a Varsavia, che è stata rasa al suolo dai bombardamenti della guerra. Alcuni segni restano.
Via Sienna, passaggio tra vecchie case: i cortili interni erano tipici delle abitazioni del ghetto ebraico.
Particolari di vecchie case in via Sienna
Via Sliska
Korczak cerca di rendere vivibile, ai bambini, una vita di stenti, e accorre anche in un altro orfanatrofio del ghetto, dove vivono, in costante pericolo di morte per malattie e per fame, 600 bambini, ai quali cerca di rendere la vita meno invivibile. Rifiuta le proposte dei suoi amici di lasciare il ghetto per rifugiarsi in un nascondiglio preparato da loro nella zona ariana. Nel 1942, a partire da maggio, hanno inizio le retate per il progressivo svuotamento del ghetto. Ancora nel luglio 1942, Korczak si alternava tra gli orfanatrofi di via Sliska e di via Dzelna. Ai primi di agosto, arrivò l ordine di deportazione.
Adam Czerniakov, Capo del Consiglio ebraico di Varsavia,quando ricevette l ordine di deportazione dei bambini dell orfanatrofio, da parte dai nazisti, non resistette alla tragedia. Si suicidò il 23 luglio 1942.
Adam Czerniakov, capo dello Judenrat (Consiglio ebraico) di Varsavia Worthoff e compagni (del Comando di deportazione) sono stati da me ed esigevano che per domani sia pronto un trasporto di bambini. Con ciò il mio calice amaro è colmo fino all orlo, poiché non posso consegnare dei bimbi inermi. Ho deciso di scomparire. Dalle ultime righe lasciate sul suo tavolo, che sono pubblicate alla fine del suo diario 1939-1942 Adam Czerniakov, 23 luglio 1942
Treblinka 1942 Dal film di Andrej Vajda Janusz Korczac
Da qui, le diapositive scorrono automaticamente: lasciare che avanzino da sole.
Ghetto di Varsavia: denutrizione
Ghetto di Varsavia: 500.000 persone ogni 4 chilometri quadrati
Sulla via Grzybowska, dove era la sede del Consiglio Ebraico di Varsavia
Targa: Piazza Grzybowski
Palazzo del tempo, rimasto sulla Piazza Grzybowski.
Varsavia, poche vecchie case rimaste nella zona della via Grzybowska
In una vecchia casa nella zona della Grzybowski: l ebreo
In una vecchia casa nella zona della Grzybowski: oltraggio anche oggi.
Il 4 agosto 1942, Janusz Korczak, Stefania Wilczynska, gli educatori, e 200 orfani vengono portati alla Piazza di trasbordo, da cui partono i treni per i Campi della morte. Saranno trasportati a Malkinja, la piccola stazione ferroviaria presso Treblinka, e quindi al campo di sterminio.
STAZIONE DI MALKINIA: arrivo dei treni delle deportazioni per Treblinka Foto ricordo di nazisti.
YAD VASHEM GERUSALEMME: LE MIGLIAIA DI DI LUCI DEL MEMORIALE DEI BAMBINI Ogni luce è un bambino. ALLO YAD VASHEM TROVANO POSTO NELLA MEMORIA IL VECCHIO DOTTORE E GLI ORFANI DI VARSAVIA
YAD VASHEM Museo di Gerusalemme, memoriale ufficiale alle vittime ebree della Shoah, fondato dalla Knesset nel 1953 Yad Vashem, in Isaia 56.5, ossia la promessa di Dio di dare ai giusti che non hanno chi li commemori, un NOME che li tramandi: UN NOME ETERNO DARÒ LORO, CHE NON PERIRÀ (Yad Vashem)
YAD VASHEM GERUSALEMME: LE MIGLIAIA DI DI LUCI DEL MEMORIALE DEI BAMBINI Ogni luce è un bambino. Z kor: Ricorda. Nella grande sala il visitatore sente pronunciare, ad uno ad uno, i nomi di tutti i bambini di cui si sa la fine per causa dello sterminio nazista in Europa. Un lungo elenco di nomi. Per sentirli tutti, il visitatore dovrebbe rimanere fermo nella sala almeno ventiquattro ore.
YAD VASHEM: KORCZAK E GLI ORFANI DI VARSAVIA
YAD VASHEM GERUSALEMME: MEMORIALE DEI BAMBINI
VARSAVIA Via Jaktorowska, che porta alla Casa degli Orfani, fuori dalle mura del ghetto, fino al 1940
La Casa degli Orfani, in via Jaktorowska, oggi ancora Casa di accoglienza per bambini
Finestre dell ambulatorio di Janusz Korczak
Casa degli Orfani, retro.
Targa a Stefania Wilczynska, che ha diretto, insieme a Korczak, la Casa degli Orfani.
Targa a Piotr Zalewski, il portinaio della Casa degli Orfani che seguì fino alla fine i bambini di Varsavia.
Casa degli Orfani, via Jaktorovska
Angolo del parco giochi della Casa degli Orfani
Monumento a Janusz Korczak nel giardino della Casa degli Orfani, in via Jaktorowska
Varsavia Una parte del muro del ghetto nazista, in una foto del tempo
Varsavia Targa della Via Zlota, dove si trova il frammento del muro nazista attualmente conservato a memoria
Passaggio verso il cortile interno per arrivare al muro
Resto del muro del ghetto nazista, oggi (foto del 2001)
Via Zlota Zona del muro rimasto
Muro del ghetto oggi: separazione fra case ebraiche e case ariane.
Case di confine, tra Ariani ed Ebrei. Da quelle finestre venivano lanciati dei pezzi di pane verso la parte ebraica.
Varsavia Targhe sul muro del ghetto.
Muro del ghetto
Varsavia Una bambina del ghetto
Sigillo al portellone del vagone per il trasporto a Treblinka Dal film di Andrej Vajda Janusz Korczac
Varsavia, ghetto nazista. Dal diario, nota de finale scritta il 1 agosto 1942 Innaffio i fiori. La mia calvizie nella finestra: un bersaglio così facile. Ha una carabina. Perché se ne sta tranquillamente fermo a guardare? Non ha ricevuto l ordine. Forse da civile era un maestro di campagna, forse un notaio, uno spazzino di Lipsia, un cameriere di Colonia? Che cosa farebbe, se gli facessi un segno con la testa? Se lo salutassi amichevolmente con la mano? Forse lui non si immagina neanche quello che sta succedendo? Può darsi che sia arrivato soltanto ieri, da lontano
a Treblinka, nell agosto 1942. Il Dottor Korczak morì con i suoi 200 orfani nella camera a gas
Le Beni: A mio figlio. Schubert Treblinka: una delle lastre tombali ebraiche utilizzata per lastricare la strada del campo di sterminio. Adagio Notturno, op. 148 postuma
I bambini costituiscono una percentuale importante dell umanità, delle sue genti, popoli e nazioni, in quanto abitanti, concittadini nostri, nostri compagni di sempre. Sono stati, sono, saranno. Una vita tanto per ridere non esiste. No, l infanzia sono lunghi e importanti anni nella vita di un uomo. Janusz Korczak Una vita tanto per ridere non esiste:è ancora da capire, oggi, anche in Israele.
Opere di Korczak edite in italiano: Una vita tanto per ridere non esiste:è ancora da capire, oggi, anche in Israele. Come amare il bambino (1920) 1996 Luni Il diritto del bambino al rispetto (1929) 2004 Luni Quando ridiventerò bambino (1924) 1995 Luni Diario del ghetto 1997 Luni In lingua originale (polacco) sono reperibili 28 libri, alcuni dei quali tradotti in varie lingue (soprattutto tedesco, inglese, russo ed ebraico). Oltre ai saggi e ai romanzi Korczak ha scritto numerosi libri per bambini, soltanto in minima parte tradotti in italiano.