EN 14399 IL CONFRONTO TECNICO FRA LE VARIE TIPOLOGIE



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EN 14399 IL CONFRONTO TECNICO FRA LE VARIE TIPOLOGIE

Bulloneria strutturale secondo EN 14399 EN 14399-1 10 UNI EN 14399-1:2005 UNI EN 14399-2:2005 UNI EN 14399-3:2005 UNI EN 14399-4:2005 UNI EN 14399-5:2005 UNI EN 14399-6:2005 Bulloneria strutturale ad alta resistenza a serraggio controllato. Requisiti generali Prova di idoneità all utilizzo Sistema HR. Assieme vite e dado esagonali Sistema HV. Assieme vite e dado esagonali Rondelle piane Rondelle piane smussate UNI EN 14399-7:2008 Sistema HR. Assieme vite con testa svasata piana e dado UNI EN 14399-8:2008 Sistema HV. Assieme vite a testa esagonale con gambo calibrato e dado UNI EN 14399-9:2008 Sistema HR o HV. Rond. con indicazione di carico per assiemi vite e dado UNI EN 14399-10:2009 Sistema HRC. Assiemi vite e dado con serraggio calibrato

Bulloneria strutturale secondo EN 14399 Le norme sulla bulloneria strutturale a serraggio controllato riflettono una situazione europea dove esistono 3 soluzioni tecniche, ugualmente valide ma in alcuni casi scarsamente diffuse, schematizzate nella seguente tabella: ASSIEME HR ASSIEME HV ASSIEME HRC REQUISTI GENERALI TEST DI IDONEIATA AL PRECARICO EN14399-1 EN14399-2 e se necessario, test addizionali specifici nella norma prodotto VITE E DADO EN14399-3 EN14399-7 EN14399-4 EN14399-8 EN14399-10 MARCATURA DELLA VITE HR HR HV HVP HRC MARCATURA DEL DADO HR HR HV HV HR o HRD CLASSE DI RESISTENZA 8.8/8-10.9/10 RONDELLA/(E) MARCATURA RONDELLA INDICATORE DIRETTO DI CARICO. RONDELLA APPOGGIATA AL DADO E/O RONDELLA APPOGGIATA ALLA VITE 8.8/8-10.9/10 10.9/10 10.9/10 HR o HRD EN 14399-5 o EN14399-6 H MARCATURA INDICATORE DIRETTO H8 o H10 H10 EN14399-9 MARCATURA DELLA RONDELLA APPOGGIATA AL DADO MARCATURA DELLA RONDELLA APPOGGIATA ALLA VITE HB Non HN HB applicabile I RIVESTIMENTI PIU DIFFUSI SONO LA ZINCATURA A CALDO E LA BRUNITURA TERMICA A DISCREZIONE DELL UTILIZZATORE

Sistema HR diametri da M12 a M36 chiave secondo serie larga ISO (tranne M20 e M12) Raggio di raccordo sottotesta maggiorato filettatura parziale ISO 888 (l filettatura variabile con la l gambo) altezza dado come style 1 ISO (~ 0,8d 0,85d ) carico di prova dado superiore ad ISO 898-2 2 rondelle bonificate (300 370 HV), smussata quella sotto la testa della vite Sistema HV diametri da M12 a M36 chiave secondo serie larga ISO (tranne M20 e M12) Raggio di raccordo sottotesta maggiorato filettatura parziale corta (lg. tratto filettato unica in base al solo diametro) altezza dado ~ 0,75d 0,8 d (DIN 6915) carico di prova dado secondo ISO 898-2 2 rondelle bonificate (300 370 HV), smussata quella sotto la testa della vite Sistema HRC diametri da M12 a M36 chiave secondo serie larga ISO (tranne M20 e M12) raggio di raccordo sottotesta maggiorato filettatura parziale ISO 888 (l filettatura variabile con la l gambo) altezza dado come style 1 ISO (~ 0,8d 0,85d ) 2 rondelle bonificate (300 370 HV), smussata quella sotto la testa della vite Codolo a rottura programmata al raggiungimento del precarico minimo

In base alla tipologia del sistema, sono ammesse differenti condizioni di fornitura secondo tre classi K0, K1 e K2, a cui sono correlate differenti caratteristiche funzionali e modalità di serraggio. Sistema HR HV HRC K0 x x x Classe-k K1 x x K2 x x x Le classi K0, K1 e K2 influenzano le modalità di fornitura degli assiemi

LE VARIABILI EN14399/3 SISTEMA HR Testa esagonale EN14399/4 SISTEMA HV Testa Esagonale EN14399/10 SISTEMA HRC (K2-class) Testa Tonda/Esagonale K1 K2 K1 K2 K2 FILETTO Di tipo lungo: è possibile uniformare molte lunghezze con gestione limitata dei codici Di tipo lungo: è possibile uniformare molte lunghezze con gestione limitata dei codici Di tipo corto: richiede l impiego di molte misure. L intercambiabilità è limitata Di tipo corto: richiede l impiego di molte misure. L intercambiabilità è limitata Di tipo lungo: è possibile uniformare molte lunghezze con gestione limitata dei codici PROCEDURE DI SERAGGIO Metodo combinato (coppia + angolo) le procedure di serraggio sono molto lunghe e richiedono parecchi operatori Il metodo a coppia torcente uniforma le procedure di serraggio, il numero di addetti al montaggio rimane tuttavia elevato Metodo combinato (coppia + angolo) le procedure di serraggio sono molto lunghe e richiedono parecchi operatori Il metodo a coppia torcente uniforma le procedure di serraggio, il numero di addetti al montaggio rimane tuttavia elevato Con avvitatore specifico, procedura semplice e funzionale (livello tecnico addetti al montaggio nullo e massima velocità) NUMERO DI ADDETTI AL MONTAGGIO MOLTO ELEVATO ELEVATO MOLTO ELEVATO ELEVATO BASSO Brunitura nera - z/caldo Brunitura nera- z/caldo Brunitura nera - z/caldo Brunitura nera - z/caldo Brunitura nera - z/caldo I RIVESTIMENTI secondo specifica secondo specifica secondo specifica secondo specifica secondo specifica LE PROCEDURE DI CONTROLLO Complesse stabilite dalla 1090-2 Complesse stabilite dalla 1090-2 Complesse 1090-2 stabilite dalla Complesse 1090-2 stabilite dalla Semplici ; immediate con la rottura del codulo

con coppia torcente combinato (coppia+angolo) Metodo con indicatore di tensione diretta (DTI) controllato (HRC) Prima dell inizio del precarico i componenti devono essere posti a fermo contatto tra di loro. Generale Ogni giunto deve essere portato nella condizione di serraggio (snug-tight) prestando particolare attenzione ad evitare il sovraccarico. Il processo di serraggio deve essere effettuato da una vite all altra del gruppo iniziando dalla parte più rigida dell accoppiamento e proseguendo progressivamente verso la parte meno rigida. Per ottenere una condizione di serraggio uniforme potrebbe essere necessario più di un ciclo di avvitamento. Attrezzatura Le viti devono essere serrate utilizzando una chiave che offra un adeguata gamma operativa. Le avvitatrici ad impulsi possono essere usate solamente per la prima fase di serraggio. Le chiavi usate durante ciascuna fase devono avere un grado di accuratezza di +/- 4% ed essere controllate settimanalmente. Le chiavi da utilizzare durante la prima fase del metodo combinato devono avere una precisione di +/- 10% ed essere controllate una volta all anno. Avvitatore idoneo con precisione di +/- 10% Le viti raggiungono la condizione di serraggio mediante una normale chiave. Le viti vengono strette mediante uno strumento specifico che permette la compressione dell indicatore di tensione diretta. (DTI) Electric shear wrench per avvicinamento Electric shear wrench per serraggio con rottura del codulino Prima fase di serraggio Durante la prima fase la chiave deve essere regolata fino al raggiungimento del valore di coppia di circa 0.75 Mr,i con Mr,i=Mr2 o Mr, test. Questa prima operazione deve essere completata per tutte le viti della giunzione prima di iniziare la fase successiva. La prima fase di avvitamento che permette al giunto di essere portato ad una condizione uniforme di serraggio avviene quando iniziano a deformarsi le sporgenze delle DTI. La prima fase di avvitamento si raggiunge utilizzando lo shear wrench di avvicinamento. E raggiunto quando la bussola esterna dell avvitatore cessa la sua rotazione.

con coppia torcente combinato Metodo con indicatore di tensione diretta(dti) controllato (HRC) (Coppia+angolo) Seconda fase di serraggio Durante la seconda fase la chiave deve essere regolata ad un valore di serraggio di 1.1 Mr,i con Mr,i=Mr2 o Mr, test. I valori di serraggio Mr,i da usare come forza minima di precarico nominale Fp, C sono determinati per ciascuna combinazione vite-dado mediante una delle seguenti opzioni: Valori basati sulla classe funzionale (k-class) dichiarati dal produttore. Valori indicati nella norma EN 1090-2 (che determina i valori di coppia per le viti con precarico La seconda fase di serraggio prevede una procedura specifica da applicare al giunto. La posizione del dado rispetto alla filettatura della vite deve essere marcata, dopo la conclusione della prima fase, utilizzando opportuni contrassegni in modo che la rotazione finale del dado rispetto alla filettatura della vite possa essere determinata facilmente. Un ulteriore rotazione durante la seconda fase deve essere effettuata in accordo con i valori espressi nella tabella 21, norma EN 1090-2:2008. La seconda fase di serraggio delle viti deve seguire la norma EN 14399-9 e l allegato J, norma EN 1090-2; L indicatore viene generalmente applicato sottotesta e la vite stretta attraverso la rotazione del dado. Per determinare se la DTI è stata compressa secondo i requisiti si userà uno spessimetro (come specificato nella tabella J.1, norma EN 1090-2). Non più del 10% degli indicatori in un gruppo di giunti deve mostrare la totale compressione dell indicatore. La seconda fase di serraggio viene raggiunta con la recisione del codolino Attrezzature per il controllo Le chiavi usate durante il serraggio devono essere calibrate ed avere una accuratezza di +/- 4%. Lo spessimetro deve essere usato come strumento di controllo non-passa Non presenti

con coppia torcente combinato Metodo con indicatore di tensione diretta controllato Tutti i giunti di viti con precarico devono essere controllati visivamente dopo essere stati assemblati e prima di iniziare il precarico Controllo viti prima e dopo il serraggio. Generale Il numero di viti controllate a campione dipende dalla Classe di Esecuzione specificata (da EXC1 a EXC4). Se la verifica porta allo scarto, tutti i giunti del gruppo devono essere controllati. Numero complessivo di viti da controllare in una struttura appartenente alla classe EXC2 è - 5% per la seconda fase EXC3 e EXC4-10% per la seconda fase. EXC3 e EXC4-5% per la prima fase e -10% per la seconda fase. EXC3 e EXC4-10% per la seconda fase. Il controllo deve essere effettuato utilizzando un piano di campionamento sequenziale secondo l allegato M, norma EN 1090-2. Se il risultato della verifica sul tipo sequenziale A risulta negativo, il controllo può essere ampliato al tipo sequenziale B. Se le viti non vengono applicate secondo il metodo definito, si dovrà testimoniare la rimozione e reinstallazione dell intero gruppo di viti. Sono possibili controlli a campione con celle di carico portatili da effettuarsi prima dei montaggi Il controllo deve essere effettuato visivamente sul 100% dei giunti. Controllo durante la prima fase Specifico Identificazione dell ubicazione del lotto del giunto. Controllo della procedura di serraggio per ciascun gruppo di viti. Per le classi EXC3 e EXC4 la prima fase dovrà essere controllata prima di apporre il contrassegno utilizzando la stessa coppia usata per raggiungere il 75% della condizione. Le giunzioni devono essere controllate per assicurarsi che vengano montate correttamente come da specifiche.

con coppia torcente combinato Metodo con indicatore di tensione diretta controllato Controllo durante la seconda fase Specifico La verifica del serraggio deve essere effettuata applicando una coppia al dado mediante l uso di una chiave tarata. L obiettivo è di verificare che il valore della coppia necessario per iniziare la rotazione del dado sia almeno pari al valore di coppia 1.1Mr,i con Mr,i=Mr,2 o Mr,test. A conclusione della seconda fase, è necessario verificare la marcatura nel seguente modo: Se l angolo di rotazione è inferiore di più di 15 rispetto al valore specificato, l angolo deve essere corretto. Se la rotazione è maggiore di 30 rispetto al valore specificato o la vite risulta danneggiata, il giunto deve essere sostituito. Dopo l avvitamento finale, i giunti selezionati per la verifica dovranno essere controllati per stabilire che le impostazioni finali dell indicatore siano in accordo con i requisiti specificati nella norma EN 14399-9 e nell allegato J, norma EN 1090-2 I giunti assemblati vengono identificati come quelli con il codulino rotto. Note Il controllo deve essere effettuato tra 12 e 72 ore dopo il completamento del serraggio dei bulloni coinvolti.