FDG 19/08/2009 18.53.21 NOTIZIE FLASH: 3/A EDIZIONE - LA CRONACA (5) NOTIZIE FLASH: 3/A EDIZIONE - LA CRONACA (5) Roma. "L'allarmante situazione delle carceri italiane sta determinando in molti istituti penitenziari tensioni tra i detenuti e inevitabili problemi di sicurezza interna che ricadono sulle donne e gli uomini della Polizia penitenziaria, come hanno dimostrato le proteste di detenuti avvenute a Como, Firenze Solliciano, Genova Marassi, Perugia e in altri istituti di pena del Paese. La situazione rischia di degenerare e non si puo' perdere ulteriore tempo, considerato anche che il Corpo di Polizia penitenziaria e' carente di piu' di 5mila unita". Lo afferma Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), in relazione alle manifestazioni di protesta di detenuti in atto in alcuni penitenziari Italiani. "Fermo restando che non si possono tollerare in alcun modo manifestazioni violente nelle nostre prigioni, bisogna anche - prosegue Capece- proporre soluzioni concrete. E il primo Sindacato della Polizia penitenziaria, il SAPPE, non si sottrae di certo a queste responsabilita'. Partiamo dal dato che all'11 agosto scorso c'erano nei 206 penitenziari italiani 63.557 detenuti, di cui 23.423 stranieri." "Rendiamo del proprio Paese d'origine -esorta Capece- Ancora: circa 20mila degli attuali detenuti sono condannati a pene inferiori a 3 anni. Esclusi gli Corpo di Polizia penitenziaria e' carente di piu' di 5mila unita". (segue) (Pab/Opr/Adnkronos) 19-AGO-09 18:49 NNNN CRO 19/08/2009 18.02.32 CARCERI: SAPPE, LAVORI SOCIALI PER ITALIANI CON 3 ANNI PENA CARCERI: SAPPE, LAVORI SOCIALI PER ITALIANI CON 3 ANNI PENA (ANSA) - ROMA, 19 AGO - ''Il Governo e il Parlamento abbiano il coraggio di far scontare in affidamento ai servizi sociali con contestuale impiego in lavori socialmente utili - che e' detenzione a tutti gli effetti - il residuo pena ai detenuti italiani con pene inferiori ai 3 anni e si attivino
per espellere tutti gli stranieri in carcere, mandandoli a scontare la detenzioni nei Paesi d'origine''. La proposta, di fronte alla proteste dei detenuti nelle carceri italiane per sovraffollamento, arriva dal sindacato di Polizia penitenziaria SAPPE. ''L'11 agosto scorso c'erano nel 206 penitenziari italiani 63.557 detenuti di cui 23.423 stranieri. Rendiamo del proprio Paese d'origine'', afferma il segretario generale del SAPPE Donato Capece, che ricorda che la tensione tra i detenuti sta comportando ''inevitabili problemi di sicurezza interna che ricadono sulle donne e gli uomini della Polizia penitenziaria''. Il risparmio, ''costando un detenuto in media circa 200 euro al giorno'' potrebbe essere destinato ''tra l'altro proprio alla riorganizzazione del sistema carcere del Paese''. (ANSA). I03- BAO 19-AGO-09 17:58 NNN CRO 19/08/2009 17.05.22 DEGENERARE DEGENERARE 'NON SI POSSONO TOLLERARE IN ALCUN MODO MANIFESTAZIONI VIOLENTE NELLE NOSTRE PRIGIONI' Roma, 19 ago. (Adnkronos) - "L'allarmante situazione delle carceri italiane sta determinando in molti istituti penitenziari tensioni tra i detenuti e inevitabili problemi di sicurezza interna che ricadono sulle donne e gli uomini della Polizia penitenziaria, come hanno dimostrato le proteste di detenuti avvenute a Como, Firenze Solliciano, Genova Marassi, Perugia e in altri istituti di pena del Paese. La situazione rischia di degenerare e non si puo' perdere ulteriore tempo, considerato anche che il Corpo di Polizia penitenziaria e' carente di piu' di 5mila unita". Lo afferma Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), in relazione alle manifestazioni di protesta di detenuti in atto in alcuni penitenziari Italiani. "Fermo restando che non si possono tollerare in alcun modo manifestazioni violente nelle nostre prigioni, bisogna anche -prosegue Capece- proporre soluzioni concrete. E il primo Sindacato della Polizia penitenziaria, il SAPPE, non si sottrae di certo a queste responsabilita'. Partiamo dal dato che all'11 agosto scorso c'erano nei 206 penitenziari italiani 63.557 detenuti, di cui 23.423 stranieri." "Rendiamo
del proprio Paese d'origine -esorta Capece- Ancora: circa 20mila degli attuali detenuti sono condannati a pene inferiori a 3 anni. Esclusi gli Corpo di Polizia penitenziaria e' carente di piu' di 5mila unita". (segue) (Sin/Col/Adnkronos) 19-AGO-09 17:02 NNNN CRO 19/08/2009 17.11.11 DEGENERARE (2) DEGENERARE (2) (Adnkronos) - "Il Governo e il Parlamento abbiano allora il coraggio -aggiunge Capece- di far scontare in affidamento ai servizi sociali con contestuale impiego in lavori socialmente utili, che e' detenzione a tutti gli effetti, il residuo pena ai detenuti italiani con pene inferiori ai 3 anni e si attivi per espellere tutti gli stranieri in carcere, mandandoli a scontare la detenzioni nei Paesi d'origine. Avremmo cosi' anche un notevole risparmio di svariati milioni di euro al giorno, costando un detenuto in media circa 200 euro al giorno, soldi che potrebbero essere destinati tra l'altro proprio alla riorganizzazione del sistema carcere del Paese". Nell'occasione, la Segreteria Generale del SAPPE, rinnova alcune proprie proposte al Governo: "Serve una nuova politica della pena, necessaria e indifferibile. E' necessario un 'ripensamento' organico del carcere e dell'istituzione penitenziaria, prevedendo un maggiore ricorso alla misure alternative alla detenzione e l'adozione di procedure di controllo mediante strumenti elettronici o altri dispositivi tecnici (come il braccialetto elettronico) che hanno finora fornito in molti Paesi europei una prova indubbiamente positiva. E se la pena evolve verso soluzioni diverse da quella detentiva, anche la Polizia Penitenziaria dovra' spostare le sue competenze al di la' delle mura del carcere, parallelamente all'affermarsi del suo ruolo quale quello di vera e propria polizia dell'esecuzione penale". "Il controllo sulle pene eseguite all'esterno e sull'adozione del braccialetto elettronico, oltre che qualificare il ruolo della Polizia Penitenziaria, potra' avere quale conseguenza il recupero di efficacia dei controlli sulle misure alternative alla detenzione. Efficienza delle misure esterne e garanzia della funzione di recupero fuori dal
carcere potranno far si' che cresca la considerazione della pubblica opinione su queste misure, che nella considerazione pubblica, non vengono attualmente riconosciute come vere e proprie pene", conclude la Segreteria Generale del SAPPE. (Sin/Col/Adnkronos) 19-AGO-09 17:08 NNNN PO 19/08/2009 17.05.21 86 Carceri, SAPPE: Servono soluzioni concrete Titoli Stampa 86 Carceri, SAPPE: Servono soluzioni concrete Roma, 19 AGO (Velino) - "L'allarmante situazione delle carceri italiane sta determinando in molti istituti penitenziari tensioni tra i detenuti e inevitabili problemi di sicurezza interna che ricadono sulle donne e gli uomini della Polizia penitenziaria, come hanno dimostrato le proteste di detenuti avvenute a Como, Firenze Solliciano, Genova Marassi, Perugia e in altri istituti di pena del Paese. La situazione rischia di degenerare e non si puo' perdere ulteriore tempo, considerato anche che il Corpo di polizia penitenziaria e' carente di piu' di cinquemila unita'. Fermo restando che non si possono tollerare in alcun modo manifestazioni violente nelle nostre prigioni, bisogna anche proporre soluzioni concrete". Lo sostiene Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo polizia penitenziaria SAPPE, la prima e piu' rappresentativa organizzazione di categoria, che aggiunge: "Il SAPPE, non si sottrae di certo a queste responsabilita'". (segue) (com/mat) 191658 AGO 09 NNNN PO 19/08/2009 17.05.37 87 Carceri, SAPPE: Servono soluzioni concrete (2) 87 Carceri, SAPPE: Servono soluzioni concrete (2) Roma, 19 AGO (Velino) - "Partiamo dal dato che all'11 agosto scorso - spiega Capece - c'erano nei 206 penitenziari italiani 63.557 detenuti, di cui 23.423 stranieri. Rendiamo concreta la possibilita' che questi stranieri scontino la pena nelle carceri del proprio Paese d'origine. Ancora: circa 20 mila degli attuali detenuti sono condannati a pene inferiori a tre anni. Esclusi gli Corpo di polizia penitenziaria e' carente di piu' di cinquemila unita. Il
governo e il Parlamento abbiano allora il coraggio di far scontare in affidamento ai servizi sociali con contestuale impiego in lavori socialmente utili, che e' detenzione a tutti gli effetti, il residuo pena ai detenuti italiani con pene inferiori ai tre anni e si attivi per espellere tutti gli stranieri in carcere, mandandoli a scontare la detenzioni nei Paesi d'origine. Avremmo cosi' anche un notevole risparmio di svariati milioni di euro al giorno, costando un detenuto in media circa 200 euro al giorno, soldi che potrebbero essere destinati tra l'altro proprio alla riorganizzazione del sistema carcere del Paese. (segue) (com/mat) 191658 AGO 09 NNNN PO 19/08/2009 17.05.53 88 Carceri, SAPPE: Servono soluzioni concrete (3) 88 Carceri, SAPPE: Servono soluzioni concrete (3) Roma, 19 AGO (Velino) - "Serve una nuova politica della pena, necessaria e indifferibile - insiste il segretario del SAPPE -. È necessario un 'ripensamento' organico del carcere e dell'istituzione penitenziaria, prevedendo un maggiore ricorso alla misure alternative alla detenzione e l'adozione di procedure di controllo mediante strumenti elettronici o altri dispositivi tecnici (come il braccialetto elettronico) che hanno finora fornito in molti Paesi europei una prova indubbiamente positiva. E se la pena evolve verso soluzioni diverse da quella detentiva, anche la Polizia penitenziaria dovra' spostare le sue competenze al di la' delle mura del carcere, parallelamente all'affermarsi del suo ruolo quale quello di vera e propria polizia dell'esecuzione penale. Il controllo sulle pene eseguite all'esterno e sull'adozione del braccialetto elettronico, oltre che qualificare il ruolo della polizia penitenziaria, potra' avere quale conseguenza il recupero di efficacia dei controlli sulle misure alternative alla detenzione. Efficienza delle misure esterne e garanzia della funzione di recupero fuori dal carcere potranno far si' che cresca la considerazione della pubblica opinione su queste misure, che nella considerazione pubblica, non vengono attualmente riconosciute come vere e proprie pene". (com/mat) 191658 AGO 09 NNNN