POSTA PRIORITARIA LA COMUNICAZIONE EPISTOLARE COME METODOLOGIA DI SOSTEGNO PSICOLOGICO ALLE PERSONE IN LUTTO



Documenti analoghi
- La comunicazione epistolare come modalità di sostegno alle persone in lutto

CORRISPONDENZE la comunicazione epistolare come metodologia di sostegno psicologico alle persone in lutto

domenica 24 febbraio 13 Farra, 24 febbraio 2013

Da dove nasce l idea dei video

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, aprile

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GIANLUIGI BALLARANI. I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe

LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma

centro servizi per la famiglia Mediazione Familiare e Laboratori Espressivi.

VENGO ANCH IO CONDIVIDERE LA MALATTIA E LE CURE CON I FIGLI. Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta U.O. Oncologia Area Vasta 3, Macerata

Piccola guida all ambientamento al nido

COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE.

I sentimenti causati da perdita e separazione. Dr.ssa Barbara Ottaviani

L uso e il significato delle regole (gruppo A)


Gestione del conflitto o della negoziazione

GVV FORMAZIONE REGIONE PIEMONTE

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, aprile

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@ .

FINESTRE INTERCULTURALI

IL CORPO, LA MENTE, LA COMUNICAZIONE

La felicità per me è un sinonimo del divertimento quindi io non ho un obiettivo vero e proprio. Spero in futuro di averlo.

Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata Roma, 16 Maggio Dott.ssa Francesca Alfonsi

Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA

FINESTRE INTERCULTURALI

ADOZIONE E ADOLESCENZA: LA COSTRUZIONE DELL IDENTITÀ E RICERCA DELLE ORIGINI

La mia autostima. Edizioni Erickson. Deborah Plummer. Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano

1. LE REGOLE EDUCAZIONE ALLA LEGALITA OBIETTIVI

L educatore in pediatria. Per un profilo professionale

Cibo & Gioia. recupero, unità, servizio

Quida Esame Plida A2:

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

Memory Fitness TECNICHE DI MEMORIA

Formazione genitori. I percorsi

In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo.

Come fare una scelta?

AUTOREGOLAZIONE PER IL COMPITO

Scopri il piano di Dio: Pace e vita

Il Volontariato: un esperienza di vita per la vita dell uomo. Perché te ne devi. preoccupare tu?

ETICA DEL DOLORE E DELLA VITA

Ciao, intanto grazie per essere arrivato/a fin qui.

MA TU QUANTO SEI FAI?

Percezione della sicurezza sul lavoro in Toscana: il caso dei lavoratori immigrati nel settore agro-boschivo - ANOLF/CISL FOCUS GROUP

Le biblioteche raccontate a mia fi glia

LABORATORIO PERMANENTE di NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA NEFROLOGIA E DIALISI PERITONEALE OSPEDALE SAN PAOLO SAVONA ASL2

Presentazione. Obiettivi dell area «Modelli mentali»

YouLove Educazione sessuale 2.0

FARE O ESSERE VOLONTARI?

EDUCARE ALLA SESSUALITA E ALL AFFETTIVITA

COPPIE IN ATTESA EMOZIONI, ANSIE E RAPPORTI DI COPPIA (DOTT.SSA GRAZIA DE LUCA)

OpenPsy: OpenSource nella Psicologia. Presentazione del progetto in occasione dell edizione 2004 del Webbit (Padova)

ITALIANO PONTE TRA LE CULTURE NEL MEDITERRANEO

UN VIAGGIO TRA LA SCOPERTA DEL PROPRIO CORPO E LA RICERCA DELLA BELLEZZA: IL LABORATORIO "MA COME TI TRUCCHI?!" PER PERSONE CON DISABILITÀ.

SIDS : SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE. Suggerimenti per gli operatori che entrano in contatto con una famiglia colpita

COMUNICAZIONE E ASCOLTO NELLA COPPIA

MI ASCOLTO, TI ASCOLTO... CI ASCOLTIAMO.

QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO. La valutazione dovrà essere espressa in scala da 1 (per niente) a 5 (pienamente).

Scegli il tuo percorso

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre Lara Rossin

EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO

BUON LAVORO. Linee guida per la realizzazione della campagna Buon lavoro! nelle residenze per anziani dell Alto Adige INTRODUZIONE LA CAMPAGNA

Quale futuro per il Welfare locale? 15 novembre 2013

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE

frutto della collaborazione fra Volontari della Caritas Parrocchiale, Alunni e Alunne, Insegnanti e Comitato dei Genitori

Il programma si compone di due ricerche internazionali sulle valutazioni legate all assistenza degli individui affetti da tali patologie.

La mediazione sociale di comunità

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal Giudice di Partenza Nazionale dal 1981

QUESTIONARIO DI RILEVAZIONE DEI BISOGNI COMUNICATIVI

Seminario della psicoterapeuta Gloria Rossi

L accompagnamento alla morte: la morte nella società moderna. Agenzia Formativa del Comune di Gorgonzola CORSO A.S.A. 2009

BUSINESS COACHING: COS E E COME FUNZIONA

NEWSLETTER N. 26 maggio 2014

Unità Didattica 4: Comunicazione e relazione con persone disabili

Brand Il primo corso per gli imprenditori che vogliono imparare l arma segreta del Brand Positioning Introduzione

Donacibo 2015 Liceo classico statale Nicola Spedalieri di Catania

INVIO SMS

Intrecci familiari e modelli relazionali: la prospettiva della gestalt Therapy

#cosìèsevipare IL NOSTRO TEAM

Project Cycle Management

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana

ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE. Questionario Utenti Input

MANIFESTARE RISULTATI ESTRATTO

PROGETTO: TEATRO FORUM

PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA

RUOLO E PROBLEMATICHE DEL CAREGIVER NELLA DEMENZA

"#$"%&' (%&#((%! &#)'!*'"!+'$%(),!

MAKING IDEAS HAPPEN. Le 10 cose da sapere per essere innovatori nel proprio business online

Università per Stranieri di Siena Livello A1

Mostra Personale Enrico Crucco

I libri di testo. Carlo Tarsitani

Accettazione della malattia diabetica e la famiglia. Dott.ssa Annalisa Tintori Psicologa

Cosa ci può stimolare nel lavoro?

I 12 principi della. Leadership Efficace in salone

LE STRATEGIE DI COPING

Progetto educativo per bambini 2014 I NUOVI MEZZI EDUCATIVI I MASS-MEDIA: CONOSCIAMO BENE IL LORO OPERARE NELLA NOSTRA SOCIETA?

Transcript:

POSTA PRIORITARIA LA COMUNICAZIONE EPISTOLARE COME METODOLOGIA DI SOSTEGNO PSICOLOGICO ALLE PERSONE IN LUTTO Il servizio della scrittura come metodologia di sostegno a distanza per persone in lutto nasce nel 2000 all interno dell Associazione Maria Bianchi 1 : l esperienza dei gruppi di auto-aiuto, attivi da 5 anni nella provincia di Mantova e con crescenti richieste di partecipazione, è risultata fondamentale. Infatti da questo rapporto continuo con molti uomini e donne in lutto, abbiamo capito come non riuscire a vivere il dolore del limite e della perdita, arrivare a negarlo o reprimerlo, come del resto vivere esclusivamente in funzione del lutto, sia fortemente patogeno sul piano fisico e psichico. Per consentirne l elaborazione è necessario esplorare il significato della privazione di quella figura, guardando alla totalità della persona, agli aspetti positivi e a quelli negativi 2. Ma per alcune persone che partecipavano ai gruppi, in situazione di disagio esistenziale e shock emotivo connessi alla morte di un proprio caro, diventava impossibile trarre benefici da questa modalità perché vissuta come eccessivamente coinvolgente e angosciante. Da qui l idea di cercare una diversa metodologia che rispettasse il loro legittimo bisogno di intimità, introspezione, pudore; la scrittura si è imposta da subito come una possibilità percorribile (insieme all ascolto telefonico che, in questi mesi, stiamo cercando di attivare). Il primo lavoro svolto è stato quello di cercare in Italia se già fosse attivo un servizio simile presso altri enti e organizzazioni; dopo una prolungata ricerca, gli esiti furono negativi: molte associazioni e singoli operatori (professionali e volontari) usano la metodologia della scrittura, soprattutto in senso autobiografico, ma mai con le caratteristiche di un servizio organizzato e continuativo. 1 Associazione Maria Bianchi: assistenza psicologica a malati terminali e persone in lutto, formazione del personale curante professionale e volontario, viale Libertà 32, Suzzara (MN). Telefono: 348-3623379 / www.mariabianchi.it 2 Crozzoli Aite Livia, Il travaglio del lutto da Ferrari Nicola (A cura di) Corrispondenze la comunicazione epistolare come metodologia di sostegno alle persone in lutto, Ed. PubliPaolini Mantova 2002, disponibile presso l Associazione 1

E diventato allora inevitabile avviare l attività, cercando prima di tutto risposte alle domande di base: quale ruolo può avere uno scambio di lettere e/o di e-mail nell elaborazione del lutto? Quali caratteristiche specifiche caratterizzano il leggere e lo scrivere differentemente dal rapporto diretto in coppia o in gruppo? A queste domande, e molte altre, abbiamo dedicato un percorso iniziale di formazione, con la collaborazione di psicoterapeuti e psichiatri, scrittori, docenti di scuole di scrittura creativa, critici. I risultati, raccolti poi in un libro di nostra pubblicazione 3, hanno confermato le intuizioni generali: la scrittura può diventare vera e propria metodologia di sostegno a distanza nel doloroso, straordinario percorso di elaborazione di una perdita. Questo può accadere se si comincia con alcuni presupposti di base: la comunicazione tramite lettere e/o e-mail è una metodologia di accompagnamento, una tra le tante, che ha quindi punti di forza e debolezza, che è adatta per un certo tipo di persone in lutto, così come lo sono i gruppi di autoaiuto, gli incontri individuali, i rapporti telefonici. La scrittura, e quindi la lettera, presenta numerosi vantaggi: 1. può essere preparata con letture e riflessioni realizzate nel tempo e in maniera sia totalmente privata che condivisa con altri; 2. è possibile scrivere e riscrivere siano a raggiungere la forma desiderata (la forma buona ), quella cioè che a maggiormente si avvicina a ciò che volevamo comunicare; 3. se scritta con un certo anticipo, dà la possibilità di revisione da un punto di vista più distaccato, quasi come se fosse espressione di altri e si è in grado così di correggere gli aspetti meno convincenti, i luoghi comuni La scrittura è quindi una forma particolare del rapporto empatico, con alcuni indubbi privilegi rispetto al rapporto diretto ma, evidentemente, anche con limiti che, facilmente intuibili, bisogna saper sempre riconoscere e giustamente considerare. Ritenere questa modalità elaborativa del lutto come una fra le tante, possibili metodologie in cui si concretizza la relazione d aiuto è, probabilmente, l atteggiamento complessivamente più onesto e serio. Il lutto non è una patologia, una malattia da curare; non ci sono quindi soluzioni salvifiche, ricette preconfezionate, decaloghi etici e comportamentali, verità che qualcuno conosce e dona a chi non sa. Non c è quindi un modo giusto di vivere una perdita o condividere quella altrui, non ci sono tempi o percorsi definiti ma fasi 3 Op. cit.: Corrispondenze la comunicazione epistolare come metodologia di sostegno alle persone in lutto 2

riconoscibili. Tra i numerosi studi sulle fasi del lutto, una è particolarment0e eloquente nel descrivere il processo del lutto attraverso tre momenti: subire la perdita ( loss ), confrontarsi con la perdita ( losing ), scioglimento ( lossening ) 4. aiutare l elaborazione del dolore altrui significa, non solo ma soprattutto, permettere il divenire del dolore interiore e offrire a questo tormento un vero e proprio luogo fisico in cui esserci. È ormai in gran parte condivisa l idea che intervenire nel processo di elaborazione del lutto implichi: 1. una fase iniziale di edificazione: ascoltare in maniera globale la persona (le parole, i suoi gesti, i movimenti, i silenzi) è il modo più rapido ed ineliminabile per entrare in con-tatto; 2. la fase più complessa: il dialogo cioè ri-narrare gli eventi e condividerli socialmente, come momenti assolutamente imprescindibili per permettere una riattivazione del soggetto; 3. la fase della memoria, in cui gli eventi divenuti storia vengono integrati dalla persona in lutto attraverso un processo trasformativo del sé che comporta a sua volta un cambiamento nella percezione di se stesso, degli altri significativi, della morte (discontinuità) e delle stesso senso della vita (continuità) 5. La formazione iniziale Il progetto concreto per la realizzazione di un servizio permanente d accompagnamento psicologico tramite la scrittura parte quindi con un percorso di formazione per i futuri operatori: con la collaborazione di una psicoterapeuta, una docente esperta di comunicazione epistolare e una Direttrice di Scuola di Scrittura Creativa, vengono organizzate le prime 20 ore di formazione destinate a 25 persone. Dalla riflessione sulla scrittura come modalità di comunicazione del mondo interiore, l attenzione si sposta alla lettera come oggetto, per poi concentrarsi sui criteri compositivi e stilistici efficaci nel rapporto con persone in lutto. La metodologia di lavoro, fortemente operativa, si è centrata sulla condivisione-rielaborazione delle varie esperienze vissute e dei concetti presentati; i primi esercizi di scrittura e l atmosfera creatasi all interno del 4 Lo studio è di Eric Poché, coordinatore dei volontari dello Zen Hospice Project, di San Francisco (California) fondato da Frank Ostaseski. 5 da Il doppio lutto di Anna Cotugno, Maria Antonietta Casentini, Sergio Cingolati in Assenza, più acuta presenza, a cura di Livia Crozzoli Aite, Paoline 2003 Milano 3

gruppo diventano l occasione, per alcune persone, di (ri)scoprire il potere curativo della scrittura. "Tutti i dolori sono sopportabili se trasformati in racconto" ha detto qualcuno e questo è stato direttamente sperimentato dai corsisti, provando a scrivere sotto la supervisione d esperti e con riflessioni allargate a tutto il gruppo. La costituzione del gruppo Successivamente al periodo iniziale di formazione è iniziata la seconda fase: la costituzione di un gruppo operante. Dei 25 partecipanti iniziali, si sono resi disponibili 8 persone, di cui 4 già appartenenti all associazione. I primi incontri, a cadenza settimanale, si sono caratterizzati soprattutto dalla riflessione e dal confronto sui principali elementi emersi durante la formazione: il ruolo della scrittura nella vita di ognuno di noi, le difficoltà dello scrivere e gli scambi più significativi avuti, la funzione simbolica e catartica del rapporto lettore-scrittore E sorta, come conseguenza, un ulteriore esigenza d approfondimento sulle questioni del lutto e della sua elaborazione, motivata soprattutto sulla necessità di equilibrare il livello di conoscenza del gruppo, formato per il 50 / da volontari esperti e per il restante 50 / da nuove persone alle prime armi rispetto queste problematiche. Sotto la conduzione del sottoscritto, si è cercato quindi di riflettere a livello teorico, presentando i contributi maggiormente rilevanti della letteratura specialistica nazionale ed internazionale, discutendo insieme d alcune esperienze avute come associazione, con la collaborazione di volontari con esperienza diretta. Infine si è passati alla fase di costruzione del materiale di base necessario per avviare il servizio: carta e busta da lettere specifiche; modelli di lettere per persone in lutto non conosciute direttamente (da usare come riferimento): sintesi schematiche contenutistico-stilistiche per lettere da inviare a persone in lutto; regole per la gestione interna delle attività (chi riceve le lettere, come organizzare lo scambio tramite e-mail, il rispetto della privacy ). E stato questo il momento emotivamente più intenso, con forte capacità coagulante per i vari membri del gruppo: le sensazioni provate nel vedere prendere forma il progetto ipotizzato 10 mesi prima, l essere ormai ad un passo dall inizio, le logiche preoccupazioni (Saremo in grado? Quanti contatti avremo? Che cosa succederà?) hanno creato momenti davvero unici, senza dubbio irripetibili. 4

Nel marzo 2001, dopo aver realizzato il materiale necessario per la promozione del servizio 6, è iniziata la prima campagna informativa: invio di volantini tramite posta ed e- mail, articoli su giornali locali, comunicazioni dirette, messaggi tramite radio. L attesa per il primo contatto è stata breve. Metodologia della comunicazione epistolare..lo stomaco, mi fa male lo stomaco, ho da vomitare, mi sento lo stomaco e la gola un tutt uno, le lacrime si strozzano, non posso neanche piangere. Quanto vorrei piangere, come vorrei piangere, ma cosa devo chiedere col mio pianto? Cosa devo lamentare? Io non capisco niente, non capisco cosa succede, vorrei capire, vorrei tanto capire. Mi chiedo se la vita è così. Io sento continuamente lo stomaco in gola non riesco, non riesco a digerire quello che mi si infila dentro, non ce la faccio, ho da vomitare, non capisco perché non riesco a vomitare, perché non mi riesco a liberare? La disperazione interiore, il senso di smarrimento esistenziale, il dolore fisico, l angoscia e gli attacchi di panico, sono gli elementi più ricorrenti che incontrati sin dall inizio. Per affrontare tutte queste dinamiche, si è imposta la necessità di creare di una vera e propria metodologia della comunicazione epistolare, non lasciando nulla al caso o all improvvisazione. E stata la riflessione con gli altri membri dell associazione, i contatti sempre più frequenti con decine e decine di persone in lutto, la continua supervisione del servizio affidata anche ad esperti esterni che hanno permesso di chiarire le caratteristiche metodologiche, di certo in continua evoluzione: 1. risuonare è il termine che più di altri ricorda il primo passo necessario da compiere se si vuole entrare in contatto con la lettera ricevuta. Farsi luogo di echi, leggendo e rileggendo il testo per entrare in connessione con il suono delle parole scritte, la grafia personale, le emozioni che si provano. E portarsi tutto accanto, nelle ore che seguono, nelle normali, routinarie, ineliminabili vicende di ogni giorno. Non è questo il momento adatto per analizzare e vagliare i contenuti della lettera ricevuta ma tentare di agganciarsi per dare realtà e concretezza ad un Altro disperato, irrisolto, depredato interiormente. Creare un luogo del Noi dove il dialogo tra il Sé e l Altro possa davvero iniziare. 6 Testo del messaggio: Nella difficoltà, chi ti aiuta? Perdere una persona cara, assistere un familiare gravemente malato, restare accanto a chi ti sta lasciando, continuare a vivere dopo la morte di chi ami. Se stai vivendo una di queste realtà, ti può essere d aiuto parlare o scrivere. Con un volontario o i gruppi di auto-aiuto puoi riflettere, sfogarti, spiegare, confidarti, liberare le tue emozioni. Lo scambio di lettere tramite posta o e-mail favorisce tutti questi percorsi interiori e aiuta a convivere con il dolore. Se lo desideri contattaci in uno dei seguenti modi: 5

Cara Cinzia, In questo giorno dedicato alla festa di battesimo della tua bambina vorrei condividere con te il ricordo che ho di tua madre. Lo sento come l unico modo per partecipare veramente alla festa. Conservo questo ricordo nella memoria da molto tempo e sento che deve esserti dato, che deve appartenere anche a te. Ricordo di essere entrata nella sua stanza d ospedale con la Simo. Il suo volto devastato dalla malattia mi aveva impressionato moltissimo. Non ne ho mai parlato con la Simo, ma sono sicura che tutte tre abbiamo sentito che quella era l ultima volta in cui ci saremmo viste. Lei ci ha detto: Voi non sapete cosa darei per avere un solo giorno di quelli che avevo prima; uno di quei giorni normali, in cui non avevo nessun dolore, mi alzavo dal letto e cominciavo a lavorare; un solo giorno di quelli che avevo prima. Uno solo ne vorrei. Mi basterebbe. Per voi e normale alzarvi al mattino e non aver dolori. Non ci pensate nemmeno. E invece, ogni giorno normale, in cui vi alzate e state bene, e già un giorno speciale. Sono parole che in questi anni ho portato addosso come gioielli preziosi. Tu sicuramente ne hai molti altri che lei ti ha dato e che ti danno l energia che hai dentro, con la quale stai affrontando la maternita. Sono sicura che questa energia arriverà sino alla Robby perché forse le persone che amiamo non muoiono mai, ci rimangono dentro. 2. Da qui, solo da qui un posto che è vero spazio fisico da qualche parte dentro di sé - possono essere pensate le risposte per un unico scopo (!): creare alleanze. Tessere pazientemente, lettera dopo lettera, e-mail dopo e-mail, una connessione non virtuale, un avvicinamento di mondi. Nessun consiglio, nessuna ricetta, nessuna strada da percorrere. Prima di tutto costruire percepita e rilevabile fiducia reciproca. E per ottenere questo non ci sono verità salvifiche da proporre, parole consolatorie, pii consigli; si tratta piuttosto di trasmettere la convinzione di quanto sia assolutamente significativo il vissuto di lutto di chi ci scrive. Un vissuto che nessuno è in grado di annullare o redimere ma che ha qualcosa da dire alla mia vita. Io ti ascolto perché tu stai parlando alla mia vita che fai risuonare di emozioni, idee, intuizioni. Ciò che ho da dirti non sono allora tentativi di consolazione, tecniche da mettere in moto, strategie da attivare ma i miei movimenti interiori che la tua devastante esperienza di perdita mi sta comunicando. Esistono vissuti interiori così laceranti che nessuno potrà mai interamente capire né tanto meno condividere; è proprio vero, o almeno io la penso così: nei momenti cruciali della nostra vita siamo soli. Soli con noi stessi, con le nostre risorse interiori ed energie, soli con il dio in cui crediamo, per chi lo invoca, soli con le proprie paure, tensioni, smarrimenti. In terra straniera, mi viene da pensare. 6

Non so se ha mai fatto dei viaggi da sola, in luoghi lontani dalla nostra cultura e stile di vita. A me capita spesso e almeno un paio di volte all anno faccio il possibile per arrivarci: non voglio volontariamente prepararmi prima né leggere, chiedere consigli o quant altro. E tutte le volte che arrivo, magari dopo ore di aereo o nave, stanco e un po frastornato, mi capita sempre lo stesso: una sensazione di spaesamento, di essere fuori posto, dove nulla ho intimamente da condividere con nessuno, sperduto in mezzo a gigantesche metropoli o terre vuote. E un po così, con le dovute differenze, quello che proviamo quando un nostro caro ci sta lasciando: la terra che frana sotto i nostri piedi, l assoluta certezza che una parte di noi se ne andrà con chi muore, la sensazione di non avere le capacità per vivere tutto questo. Si vorrebbe ritornare a casa, riprendere l aereo e annullare tutto. Ma ci sono viaggi che non si possono evitare e per quanto dolorosi vanno percorsi. Perché, mi creda cara Marzia, non finiscono quando lo pensiamo noi. Non finirà il legame che ha con Sua madre una volta che non sarà più accanto a Lei, non smetterà di pensarla, ricordarla, parlarle solo perché non La vedrà più. Non si tratta tanto di credere o meno in qualche forma di aldilà ma di tutti i ricordi, gli insegnamenti, le difficoltà, i momenti banali e intensissimi che avete vissuto fino ad oggi. Rimarranno in Lei. Radicati. Indistruttibili. Un tutt uno con la Sua persona e la Sua vita. Da tenere gelosamente con se e mai farne cenno a nessuno, da distillare nel tempo a Federico come regali preziosi, da condividere con Suo marito, da piangere alla sera, da ricordare con infinita dolcezza, da arrabbiarsi ancora, da sottovalutare e pure da criticare. 3. Tutto ciò non può bastare, è chiaro, non bisogna fermarsi a questo punto perché occorre costruire la possibilità di esercitare pressioni : lievi, delicate ma ferme pressioni. Vita contro vita, idea contro idea: convinzioni, sensazioni, principi che si possono affrontare liberamente e pienamente nel corso dei successivi contatti epistolari per cogliere gli aspetti topici e i nuclei essenziali che caratterizzano il vissuto di perdita. Su questi, restare. Chiedere approfondimenti, analizzare lucidamente, confrontare senza timori la nostra vita con quella di chi ci scrive e dirsi tutto ciò che, due persone vicine, possono permettersi di dire. Non ci sono limiti culturali, morali ed emotivi tra chi si ascolta. Decomporre allora la situazione della persona in lutto che via via ci appare: enucleare i dati salienti, circoscrivere i vari aspetti del vissuto, specificare i differenti aspetti dell esperienza. E allora, per tutto questo (e altro), mi permetta solo un piccolissimo consiglio: viva questo tempo. Resti accanto a sua madre, come e quando può, con tutte le difficoltà e i sacrifici che solo Lei conosce, con tutti i momenti in cui sembra non farcela e vorrebbe andare via, ma resti. C è ancora tanto da vivere quando la vita va verso la fine. 7

E ciò che riuscirà a vivere in questi giorni bui, sarà ciò che Le resterà per tanto, tanto tempo ancora. Se il viaggio di Sua madre sta arrivando alla fine, così non è per Lei e per tutta la Sua famiglia. Cammini per le strade di questo indesiderato cammino, senza sapere bene dove andare e cosa succederà, confusa e in ansia, come siamo confusi e ansiosi tutti noi quando non possiamo determinare la nostra vita. 4. Se si instaura questo meccanismo si entra in quella che, nella mia esperienza, considero come la fase determinante del rapporto scritto: la progettazione del futuro prossimo. Si tratta di una comunicazione scritta che non ha più come scopo la liberazione dal tormento interiore, la costruzione di una reciproca fiducia o lo scambio di riflessioni varie ma la vera e propria co-costruzione di programmi con una durata, una operatività, un divenire. All inizio saranno solo piccoli movimenti fisici per riprendere alcune attività quotidiane per poi allargarsi lentamente a più approfondite introspezioni per arrivare al rimodellamento e ripensamento della propria persona alla luce della perdita subita. Analisi dei risultati Dopo più di 3 anni dall inizio del servizio vero e proprio, siamo entrati in contatto scritto con circa 115-120 persone, di cui 85% tramite e-mail e il restante 15% con la posta tradizionale, di questi 90% sono donne, 10% uomini. Il livello di formazione di chi scrive tramite e-mail è quasi sempre medio-alta (diploma di scuola media superiore-laurea) mentre le persone che utilizzano le lettere su carta possiedono titoli culturali e professionali molto diversi, tali da non poter trovare un dato dominante. Inoltre: 27 lettere di condoglianze sono state inviate direttamente dai volontari, senza cioè aspettare un primo contatto da chi è in lutto, e di queste lettere 5 hanno avuto risposta, 22 senza risposta; in nessun caso si è avuto un proseguimento del rapporto scritto per più di 4-5 scambi epistolari, segno molto evidente del fatto che, se non vissuta come un esigenza personale, la scrittura non ha futuro se eteroindotta. Si impongono allora, alla luce di tutti questi dati, le seguenti riflessioni che, com è ovvio, potranno poi modificarsi alla luce di ulteriori, futuri elementi che acquisiremo: 8

1. In queste lettere infatti si ritrovano presentazioni dettagliate degli avvenimenti successi e frequenti, approfondite considerazioni personali sulle ripercussioni emotive, il vissuto interiore, le implicazioni morali e/o trascendentali. La scrittura diventa così occasione di auto-reinterpretazione personale a prescindere dalle risposte che si possono ricevere alle lettere inviate. 2. Le persone in lutto che ricevono lettere e accettano d iniziare una corrispondenza, nello scrivere trovano inedite occasioni di ripensamento. Chi è disponibile al rapporto epistolare modifica, nel corso delle lettere scritte, emozioni e idee, comunicando, di volta in volta, cambiamenti: - l ansia che caratterizza i primi messaggi sembra diminuire d intensità; - la confusione e il senso di solitudine si affievoliscono; - aumentano le reazioni attive ( fare qualcosa di concreto) e si riducono i rimpianti, il senso d abbandono, le ripercussioni interiori; - i momenti in cui ci si sente in grado di sopportare la situazione sono sempre più espressi. 3. Chi ha scarsa abitudine nello scrivere, vive i primi messaggi che riceve in modo particolarmente intenso e significativo. Lo stupore e il ringraziamento sono sempre presenti nelle prime risposte e, tendenzialmente, nasce il desiderio di approfondire la conoscenza diretta con il volontario (tramite telefono o incontro). Forse, in questi, casi, la disaffezione alla scrittura fa vivere questa modalità comunicativa come una possibilità che, nella lieta sorpresa data dalla novità, non è in grado di esprimere e contenere il vasto mondo intimo legato al doloroso momento che si sta vivendo. 4. La scrittura, per i destinatari del servizio, è mezzo, non fine. E, in altri termini, occasione per, strumento, opportunità e non giustifica in sé il contatto che si sta instaurando con il volontario. Non ci sono (a nostro giudizio) spazi e tempi nella persona in lutto per riflettere su ciò che accade alla sua scrittura (sia nei casi di risposte a lettere ricevute sia di lettere inviate come primo contatto): il desiderio di comunicare non permette di considerare e di porre particolare attenzione alle modalità linguistiche utilizzate (costruzione delle frasi, scelte degli aggettivi, consequenzialità dei pensieri ). 5. Il rapporto epistolare tramite e-mail presenta varie differenze rispetto a quello carta e penna per: minore attenzione agli aspetti formali della comunicazione; 9

maggiore immediatezza e spontaneità, con conseguenti messaggi meno rielaborati e istintivi (il che comporta, per noi, differenti modalità di gestione della risposta); forte senso di urgenza: il desiderio di esprimersi e sfogarsi è molto intenso e la richiesta di aiuto (anche se non sempre manifestata) è accorata. Valutazioni e prospettive In questi tre anni e mezzo circa di attività, numerose sono state le conseguenze individuali e associative prodotte da questo servizio ma una in particolare riportiamo perché particolarmente rappresentativa: il continuo, esponenziale aumento di contatti sia da persone in lutto che da enti/organizzazioni/singoli professionisti in cerca di collaborazioni e approfondimenti. Da tempo ogni settimana arrivano nuove lettere, soprattutto e-mail, da chi sta vivendo in ogni zona d Italia una situazione di perdita; questo accade tra l altro senza che l Associazione abbia particolarmente investito in pubblicità diretta tramite nuovi volantini, spazi su riviste o interviste radio-televisive. Probabilmente ciò accade da una parte per una sorta di passaparola tra chi ha già usufruito del servizio (segnale per noi estremamente positivo e rincuorante) dall altra grazie alle comunicazioni veicolate dagli altri gruppi e da operatori del settore che ci contattano per: ricevere delucidazioni e chiarimenti; acquistare il nostro libro 7 ; proporre percorsi di formazione per attivare il servizio di scrittura all interno del proprio ente (associazione di volontariato, hospice, cooperativa, istituto oncologico, ordine professionale); chiedere un intervento pubblico durante convegni, work-shops, percorsi di formazione, giornate di sensibilizzazione L ampia soddisfazione non può quindi che attraversare tutte le nostre valutazioni sia a livello individuale che di gruppo; non mancano certo i punti ancora oscuri, i rischi a cui si può andare incontro 8 ma, sino ad ora, viviamo, grazie alla scrittura, uniche, intensissime esperienze accanto a persone sofferenti. Queste gratificazioni personali ripagano sopra ogni altra cosa l inevitabile pesantezza determinata dalla concentrazione quasi esclusiva 7 O, in alternativa, il testo di Livia Crozzoli Aite (Assenza, più acuta presenza, edizioni Paoline 2002) che contiene un nostro capitolo riassuntivo. 8 Situazioni di estrema complessità (minacce di suicidio su tutte), gestione dell inevitabile transfert e controtransfert, numero eccessivo di contatti da mantenere, capacità del singolo operatore di assorbire e contenere il dolore altrui 10

dei temi oggetto degli scambi scritti (lutto, morte e morire) e che per forza hanno altre ripercussioni personali; ma, lontani dal voler essere eccessivi o presuntuosi, tutto ciò, anziché malinconica e angosciata, rende la vita ancora più degna di essere vissuta. Caro Maurizio, sono sempre molto colpito, più di qualunque altra situazione, quando succede che siamo lasciati proprio la notte di Pasqua. Forse sono solo retaggi culturali, pensieri della mente ma lo vedo sempre come estremamente ingiusto o sbalorditivo, non so ancora bene. Più ingiusto di qualunque altra partenza. Che sia poi la persona che ci ha partorito, non permette parole. Le tue le vivo come non disperate, non devastanti e mi chiedo se forse è anche merito di tua mamma, di ciò che è riuscita a darti. Se così fosse, avrei voluto conoscerla o almeno sentire la sua 'eredità d'affetti' in me, in maniera pungente e cristallina. A volte succede, per chissà quali strade, che persone che mai si incontrano, si incontrano, che mai si riconoscono, si riconoscono. Mi sembra che nulla sia paragonabile in me, ora, a ciò che tu hai vissuto la notte di Pasqua. Con o senza un qualche dio, che ci permette, non so come, di resistere. A presto. Dott. Nicola Ferrari Psicopedagogista e formatore Associazione Maria Bianchi BIBLIOGRAFIA Corrispondenze la comunicazione epistolare come modalità di sostegno alle persone in lutto a cura di Nicola Ferrari, Publi Paolini 2002, Mantova Assenza, più acuta presenza Il percorso umano di fronte all esperienza della perdita e del lutto a cura di Livia Crozzoli Aite, Paoline 2003 Narrazione e fine della vita di Deborah Gordon, Carlo Peruselli, FrancoAngeli 2003 11

Vi racconto la mia morte di Jankovich von Stefan, Corbaccio 2001 Scrivere per crescere una guida ai mondi interiori di Metzger Deena, Astrolabio 2002 La comunicazione epistolare nella malattia terminale e nel lutto, di Morena Mondini, tesi di Laurea in psicologia, disponibile presso la Mediateca dell Associazione Maria Bianchi 12